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Note per un libretto delle assenze


di Francesco Forlani

all’amica Georgia

Erano verdi, rosse, e c’erano già alla tua venuta. Esistevano da molto tempo prima, nel mondo. Le cercavi con la coda dell’occhio non badando alla luce ma alzandoti  facendo leva sui gomiti, oppure lasciandoti quasi cadere dal letto a castelletto, da sopra, perché da sotto ce l’avevi dritta davanti a te. Una luce tenue eppure immensa, piccola e diffusa per tutta la cameretta. Era un gesto di madre – non erano certo i padri a chinarsi sulla presa per il lume- e insieme al respiro di chi dormiva nel letto accanto, in quello di sopra, sotto, c’era una luce appena appena colorata, a farti compagnia. Così se ti veniva d’aprire gli occhi all’improvviso ne scorgevi la mano sicura, i suoi fasci di luce come dita. Spariva durante il giorno come una lucciola. E all’improvviso, al crepuscolo la vedevi apparire. Un respiro lungo senza intermittenza, tra te e tua madre, era.

6 COMMENTS

  1. Gesto delicato delle madri, una fragile luce per evocare la presenza materna.
    In un raggio di parole luce, bagliore, faro della notte fanera Francesco Forlani
    celebra il vincole tra figlia e madre. Nel tempo passato si identifica a Georgia
    – con amicizzia- dire le cose che una figlia sente, ma non scrive.

  2. io ci dormo adesso con la mia piccola e mi riocrdo ancora quella che mia madre portava nella nostra cameretta
    è cosi viva che mi pare averla ancora ytra le mani
    c.

  3. Non vorrei interrompere quest’atmosfera tanto raccolta.. la vita perfortuna va avanti ..e Severino sostiene che siamo pure eterni in qualità di essenti..

    ..per me quel lumicino è stato il mio primo esperimento scientifico, si, con le dita lievemente inumidite con la saliva, infilavo un’estremita della spina nella presa di corrente volante che c’era in corridoio, l’altra estremità la tenevo con le dita, e questa si accendeva lostesso; il mio corpo faceva da conduttore, ma succome la sesistenza che precede il led era alta, non mi sono mai fulminato, anche se una lieve scossa l’ho presa..

    le conseguenze ?.. va bè non sto qui a tediarvi…

    .. poi sono cresciuto

    ..hem è inutile dirlo, ma non provateci a ripetere l’esperimento, le lucine di adesso non so se reggono ^__^

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francesco forlani
francesco forlani
Vive a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman e Il reportage, ha pubblicato diversi libri, in francese e in italiano. Traduttore dal francese, ma anche poeta, cabarettista e performer, è stato autore e interprete di spettacoli teatrali come Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, con cui sono uscite le due antologie Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Corrispondente e reporter, ora è direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Con Andrea Inglese, Giuseppe Schillaci e Giacomo Sartori, ha fondato Le Cartel, il cui manifesto è stato pubblicato su La Revue Littéraire (Léo Scheer, novembre 2016). Conduttore radiofonico insieme a Marco Fedele del programma Cocina Clandestina, su radio GRP, come autore si definisce prepostumo. Opere pubblicate Métromorphoses, Ed. Nicolas Philippe, Parigi 2002 (diritti disponibili per l’Italia) Autoreverse, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli 2008 (due edizioni) Blu di Prussia, Edizioni La Camera Verde, Roma Chiunque cerca chiunque, pubblicato in proprio, 2011 Il peso del Ciao, L’Arcolaio, Forlì 2012 Parigi, senza passare dal via, Laterza, Roma-Bari 2013 (due edizioni) Note per un libretto delle assenze, Edizioni Quintadicopertina La classe, Edizioni Quintadicopertina Rosso maniero, Edizioni Quintadicopertina, 2014 Il manifesto del comunista dandy, Edizioni Miraggi, Torino 2015 (riedizione) Peli, nella collana diretta dal filosofo Lucio Saviani per Fefé Editore, Roma 2017