Sulla rivolta d’Egitto – Slavoj Zizek e Tariq Ramadan

4 COMMENTS

  1. Ottimo post! Questo davvero di qualità…Scusate ma vorrei solo per due righe tornare sulla questione del post di Sherif Sebaie, il quale non mi ha dato nemmeno la possibilità di rispondere sul suo blog, bannando ben 4 mie risposte al suo post dedicato a me! E mentre mi ha bannato ormai in forma stabile, continua a vantarsi della sua democraticità, sostenendo di essere diverso da Magdi Allam perché lui non censura a differenza dell’altro egiziano del Don Bosco. La cosa più spiacevole è che nelle mie risposte non c’erano né insulti né attacchi personali, ed anzi dichiaravo di non aver nessun desiderio di lunghe e/o aspre diatribe, ma semplicemente di esprimere la mia condanna umana, ideologica, politica della posizioni da lui espresse e subito accolte con estrema soddisfazione dalla parte più razzista e reazionaria dei frequentatori del suo blog. Tra l’altro mentre nel post il laico Sherif mi attacca dandomi anche del “munafiq” che significa “ipocrita” in senso religioso islamico, permettendosi di entrare nella mia sfera religiosa, che giudico invece privata e personale, non avendo mai parlato di religione e non avendo mai fatto alcun riferimento religioso sulla questione egiziana. Elemento religioso che ripeto, considero elemento intimo dell’identità della persona e che mi ha particolarmente fastidio perché ho sempre detestato le etichette e le “incasellature” delle identità, che considero invece fluide, in movimento continuo, sensibili agli scambi e ai meticciati. Ringrazio per l’ospitalità, con stima…
    Abu Yasin

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marco rovelli
marco rovelli
Marco Rovelli nasce nel 1969 a Massa. Scrive e canta. Come scrittore, dopo il libro di poesie Corpo esposto, pubblicato nel 2004, ha pubblicato Lager italiani, un "reportage narrativo" interamente dedicato ai centri di permanenza temporanea (CPT), raccontati attraverso le storie di coloro che vi sono stati reclusi e analizzati dal punto di vista politico e filosofico. Nel 2008 ha pubblicato Lavorare uccide, un nuovo reportage narrativo dedicato ad un'analisi critica del fenomeno delle morti sul lavoro in Italia. Nel 2009 ha pubblicato Servi, il racconto di un viaggio nei luoghi e nelle storie dei clandestini al lavoro. Sempre nel 2009 ha pubblicato il secondo libro di poesie, L'inappartenenza. Suoi racconti e reportage sono apparsi su diverse riviste, tra cui Nuovi Argomenti. Collabora con il manifesto e l'Unità, sulla quale tiene una rubrica settimanale. Fa parte della redazione della rivista online Nazione Indiana. Collabora con Transeuropa Edizioni, per cui cura la collana "Margini a fuoco" insieme a Marco Revelli. Come musicista, dopo l'esperienza col gruppo degli Swan Crash, dal 2001 al 2006 fa parte (come cantante e autore di canzoni) dei Les Anarchistes, gruppo vincitore, fra le altre cose, del premio Ciampi 2002 per il miglior album d'esordio, gruppo che spesso ha rivisitato antichi canti della tradizione anarchica e popolare italiana. Nel 2007 ha lasciato il vecchio gruppo e ha iniziato un percorso come solista. Nel 2009 ha pubblicato il primo cd, libertAria, nel quale ci sono canzoni scritte insieme a Erri De Luca, Maurizio Maggiani e Wu Ming 2, e al quale hanno collaborato Yo Yo Mundi e Daniele Sepe. A Rovelli è stato assegnato il Premio Fuori dal controllo 2009 nell'ambito del Meeting Etichette Indipendenti. In campo teatrale, dal libro Servi Marco Rovelli ha tratto, nel 2009, un omonimo "racconto teatrale e musicale" che lo ha visto in scena insieme a Mohamed Ba, per la regia di Renato Sarti del Teatro della Cooperativa. Nel 2011 ha scritto un nuovo racconto teatrale e musicale, Homo Migrans, diretto ancora da Renato Sarti: in scena, insieme a Rovelli, Moni Ovadia, Mohamed Ba, il maestro di fisarmonica cromatica rom serbo Jovica Jovic e Camilla Barone.