OMOFOBIA E VIOLENZA OMOFOBICA
di Ivan Scalfarotto
Dire a qualcuno che è razzista non è intolleranza: l’intolleranza sta nel razzismo, non in chi lo fa rilevare. Questo vale anche per l’omofobia, che – attenzione! – è cosa diversa e che non va confusa con la violenza omofobica. L’omofobia non è picchiare o accoltellare un gay: quella è violenza causata dall’omofobia. L’omofobia sta anche soltanto in un’opinione, così come il razzismo è tale (ed è punito dalla legge come tale: è la cosiddetta “Legge Mancino” del 25 giugno 1993, n. 205) anche se si basa su una mera opinione. Se qualcuno affermasse che un uomo di colore non può sposare una donna bianca perché storicamente è sempre stato così e perché poi fanno figli di strani colori, questo sarebbe di per sé razzista. Bene, dire che un uomo non può sposare un altro uomo, o una donna un’altra donna è dunque di per sé omofobico.
Beppe Severgnini torna sulla pubblicità dell’Ikea con i due ragazzi (maschi) che si tengono per mano e torna sulla sua contrarietà al matrimonio tra persone dello stesso sesso. Lo fa però con una chiosa davvero spiazzante:
“Un conto è dirsi contrari al matrimonio tra persone dello stesso sesso (per questo sono stato oggetto di intolleranze che non immaginavo). …”.
Dunque l’intollerante è chi ha dato a Severgnini dell’omofobo e non Severgnini quando ha espresso opinioni omofobiche. È il famoso uomo che morde il cane. Era andata così anche quando il Parlamento Europeo aveva mandato a casa Buttiglione per aver espresso opinioni analoghe sui gay e il filosofo era tornato in Italia con le pive nel sacco, urlando alla discriminazione dell’Europa contro i cattolici (e non alla sua aperta ostilità nei confronti dei gay).
Allora, chiariamo. Qui chiunque può pensare che gli omosessuali non debbano avere gli stessi diritti degli altri – matrimonio e adozione inclusi – perché, per esempio, 1. Sono contro natura, la quale, come dice Severgnini, “punta implacabile alla procreazione e alla conservazione della specie” o perché 2. “I-bambini-hanno-bisogno-di-un-padre-e-di-una-madre”, o anche perché 3. Il matrimonio storicamente è cosa tra un uomo e una donna.
Si abbia però almeno il coraggio delle proprie opinioni. Infatti:
1. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rimosso l’omosessualità dalla lista delle malattie mentali dal 1990 (il 17 maggio del 1990, per l’esattezza, ed è per questo che il 17 maggio si celebra ufficialmente la Giornata Internazionale contro l’Omofobia e la Transfobia). Le persone omosessuali, inoltre, non sono sterili. Si riproducono – essendo dotati di spermatozoi e di ovuli – con la medesima tecnica degli altri, essendo dunque potenzialmente in grado di procreare e conservare la specie. “Potenzialmente” come gli eterosessuali, che infatti non si riproducono nel 100% dei casi ma, al contrario delle persone omosessuali, non devono condizionare la validità del proprio matrimonio all’effettivo verificarsi di una o più gravidanze.
2. Un famoso studio del 2002 dell’American Academy of Pediatrics stabilisce su base scientifica (ed è reperibile qui: http://aappolicy.aappublications.org/cgi/content/full/pediatrics;109/2/341) che “una crescente quantità di letteratura scientifica dimostra che i bambini che crescono con 1 o 2 genitori gay o lesbiche si dimostrano in linea con i bambini i cui genitori sono eterosessuali dal punto di vista emotivo, cognitivo, sociale e sessuale. Lo sviluppo ottimale del bambino sembra maggiormente influenzato dalla natura della relazione e dall’interazione all’interno della famiglia che dalla struttura della famiglia” (“A growing body of scientific literature demonstrates that children who grow up with 1 or 2 gay and/or lesbian parents fare as well in emotional, cognitive, social, and sexual functioning as do children whose parents are heterosexual. Children’s optimal development seems to be influenced more by the nature of the relationships and interactions within the family unit than by the particular structural form it takes.”)
3. Il matrimonio è storicamente una cosa tra uomini e donne, ma il concetto di parità tra i coniugi che oggi diamo per scontato non esisteva: le donne non avevano la potestà sui figli che partorivano; l’adulterio della donna era reato, quello dell’uomo no; lo stupro (reato contro la morale, non contro la persona) poteva essere sanato dal matrimonio; esisteva il delitto d’onore, per cui le donne venivano abbastanza allegramente ammazzate a pena di pochi mesi di galera. Naturalmente, poi, il matrimonio era indissolubile. Si trattava di quella che agli occhi di noi contemporanei risulta una forma di barbarie, e infatti negli anni ‘70 l’Italia ha rivisto questa barbarie col nuovo diritto di famiglia che ha reso il matrimonio, “storicamente” inteso, del tutto irriconoscibile. Questo a dimostrazione che non tutto ciò che si è sempre fatto in un modo deve continuare ad essere fatto in quel modo.
Detto questo, chiunque sostenga le tesi di cui sopra esprime opinioni oggettivamente omofobiche. Dire a Severgnini che le sue idee sono offensive e omofobiche non è espressione di intolleranza nei suoi confronti, ma, al contrario è mera constatazione della intolleranza che Severgnini esprime con le sue opinioni. Come per esempio quando equipara una coppia a un menage-à-trois senza rendersi conto di quanto sia intrinsecamente omofobico il fatto stesso di ricorrere a questo artificio logico.
Lo si può pensare legittimamente (la “Legge Mancino”, infatti, punisce le opinioni razziste ma non quelle omofobiche), ma sempre omofobico resta e offensivo resta per quei milioni di cittadini e di famiglie che si sentono dire cose così terribili con così tanta disinvoltura da persone stimabili e rispettate come Beppe Severgnini. Così facendo, peraltro, con le sue opinioni il giornalista legittima chissà quanta altra gente a dire le medesime cose: “Se lo ha detto Severgnini e non Borghezio, lo posso dire certamente anch’io in società senza fare una brutta figura”. E l’omofobia, nel frattempo, in Italia dilaga.
In tutti i paesi dell’occidente di tutto questo non c’è bisogno nemmeno più di discutere, per fortuna. Anche per questo, e lo dice uno che ha vissuto a lungo all’estero godendo di un rispetto che il suo Paese si rifiuta ostinatamente di riconoscergli, gli “Italians” si guardano bene dal tornare .
Da Notiziegay.it
E così in Italia dilaga l’omofobia? Strano, non mi sembra che qualcuno stia boicottando i prodotti Dolce & Gabbana o Armani.
Ah, già, si vuole impedire ai gay di sposarsi. Ecco, questo è ingiusto. Un po’ di inferno se lo meritano anche loro. Ecchecazzo, tutto sulle spalle degli eterosessuali. Basta.
Si vuole anche impedire ai gay di adottare bambini. Stesso discorso. Si becchino anche loro i marmocchi.
In Italia c’è troppa omofobia. I gay poveri vengono discriminati e picchiati.
Più che altro perché sono poveri. Quelli ricchi mica li menano. Gli omofobi cercano di farsi fanno assumere da loro.
Ma, scusate, è troppo chiedere iol significato dei termini che vengono usati? Ecco, cosa si intende con omofobia?
Dalla radice greca, sembrerebbe dover significare “paura dell’omosessualità”.
Chi non ha paura dell’omosessualità, con tutta ecidenza, non dovrebbe essere considerato omofobico, io credo, anche quando esprime opinioni contrarie ai matrimoni tra gay: magari è contrario ai matrimoni e non ai gay, a volte uno potrebbe essere considerato omofobico per un difetto di immaginazione di chi lo accusa.
Forse, sarebbe più interessante occuparsi delle persone che passano tutto il loro tempo a cacciare omofobi, che in taluni diventa una vera e propria ossessione.
Comunque, è evidente che ormai i gay hanno deciso di formare una lobby e temo che una parola così vaga nel suo significato e così ambigua nel suo uso avrà un successo immenso: segno dei tempi.
Sono contrario al matrimonio. Di consequenza anche al motrimonio gay. Dunque sono omofoba. Bella roba.
Sfortunatamente l’Italia è a anni luce da altri paesi del mondo sui diritti degli omossesuali (certo, ci sarà qualcuno che dica che al Pakistan le cose stanno peggio). Perchè se non fosse così questa discussione non dovrebbe neanche esistere.
Il problema di radice è l’eterna incapacità per separare Religione / Stato.
Qualcuno fa fatica a capirlo: il matrimonio civile non è il matrimonio religioso. Il matrimonio civile è un accordo economico tra due persone. Questo, che sembra una ovvietà, non lo è per milioni di persone, che continuano ancora a fare un pericolossisimo parallelismo con questioni religiose. A me pare bene che i fedeli cristiani non vogliano nella loro chiesa matrimoni gay: è un loro problema, mi dispiace per i cristiani, che continueranno a fare del male durante secoli. Ma lo Stato non appartiene a loro, nè significa la stessa cosa, nè hanno loro il minimo diritto a fare le leggi (anche se credono di si).
La Maria del terzo commento non sono io e cioè quella che è intervenuta, per esempio, sulla questione veline, wanda landowska e altre cose.
Lo dico al di là delle opinioni espresse.
Maria
Quindi se io personalmente ritengo che il sesso praticato dagli omosessuali sia una cosa disgustosa, sono intollerante e razzista ?
Personalmente ritengo che l’omosessualità sia una perversione. E, per quanto riguarda l’mosessualità maschile, ritengo sia anche una forma estrema di maschilismo (tantissimi omosessuali sono misogini).
Gli omosessuali possono essere tollerati, si può evitare di perseguitarli. Ma non mi sembra giusto arrivare a considerarli un esempio da imitare per i bambini.
Sostenere, a forza di insulti a chi la pensa diversamente, che essi sono in tutto e per tutto normali e per tanto hanno diritto a creare famiglie con bambini è una violenza.
Se la natura ha reso impossibile agli omosessuali procreare, è sbagliato insistere a voler deviare da questa legge.
ps. All’attendibilità dei famosi studi “scientifici” delle lobby americane di cui al punto 2) oramai non crede più nessuno.
Cucinotta
Te lo spiego come se tu fossi un bambino di 5 anni…
Non basta dire che NON sei omofobo per rivendicare il diritto di affermare la tua contrarieta’ al riconoscimento dei diritti civili dei conviventi di fatto. Devi motivare la tua disapprovazione. Dopo che l’hai argomentata per bene si puo’ stabilire se le tue perplessita’ siano omofobe o meno.
Tantum
Non mi pare rilevante che tu sia contraria la matrimonio come forma contrattuale. Mi interesserebbe sapere se e perche’ saresti contraria al riconoscimento e tutela delle coppie di fatto. E se dietro i tuoi timori ci sia omofobia.
Forse sarebbe opportuno andare a rileggersi l’opinione di Wu Ming 1 sulla Legge Mancino [1]. Parafrasandone un passo, se a zittire Severgnini non sono i suoi lettori, la gente, le organizzazioni gay, ma la polizia, allora l’ultimo dei cretini lo penserà un perseguitato, etc…E si crederà antagonista e trasgressivo per il fatto di stare dalla sua parte.
Personalmente, dubito che l’intervento di Scalfarotto sia funzionale all’obiettivo di garantire ai gay gli stessi diritti degli etero, e che invece di suscitare la simpatia di una parte della maggioranza silenziosa, l’abbia alienata.
[1] http://www.carmillaonline.com/archives/2006/12/002046.html
Io diffido sempre dei singoli che si fanno interpreti della maggioranza silenziosa. Ci sono singoli parlamentari che impediscono di legiferare sulle unioni di fatto fra adulti consenzienti. Tutti assieme fanno la claque del Vaticano, capace di far scendere gratis in piazza milioni di pecorelle, perennemente smarrite, contro anche la maggioranza silenziosa.
Poiché in questi articoli sul tema omofobia, e nei commenti dei propagandisti di questo termine per chiunque non accetti ogni richiesta delle comunità gay, si cerca di far passare l’Italia come paese omofobo a dispetto di una Europa del tutto priva di omofobia con coppie gay sposate ovunque, sono andato a cercare su internet in quanti stati europei i gay possono sposarsi e adottare figli. Ebbene, sono solo 6: Spagna, Portogallo, Belgio, Olanda, Svezia e Finlandia (o Norvegia, una delle due).
Sei stati.
Si veda qui:
http://it.wikipedia.org/wiki/
Legislazione_in_materia_di_omosessualit%C3%A0_nei_paesi_europei
In tutti gli altri stati sono riconosciute solo le unioni civili tra i gay, tipo i Pacs che avrebbe dovuto fare il governo Prodi. Oppure manca qualsiasi legislazione, come in Italia. E quindi in tutti gli altri stati non è possibile per i gay sposarsi o avere figli.
Conclusione: per Scalfarotto sono omofobi quasi tutti i cittadini dell’Europa.
Davvero è questo l’uso migliore da fare del termine “omofobia”? E’ questa la strategia comunicativa che conviene adottare per far valere i diritti dei gay?
No, senti, in Inghilterra ad esempio, dove vivo, c’e’ la Civil Partnership. Le coppie dello stesso sesso che vi ricorrono godono degli stessi IDENTICI diritti delle coppie eterosessuali sposate. La differenza fra i due istituti, da abolire, fu voluta dalla moglie di Blair, cattolica. Controlla meglio anche in Germania e altrove. La leggina dei Pacs di Prodi era alla francese, approvata a Parigi nel lontano 1999.
L’Italia e la Grecia restano gli unici due paesi della Vecchia Europa a non tutelare giuridicamente le coppie di fatto fra adulti consenzienti dello stesso sesso.
Poi magari fatti un giro anche nel resto del mondo.
AMA,
in effetti potremmo contare anche il Regno Unito, e fanno 7.
La Germania da quel che vedo non permette le adozioni.
Se faccio il giro nel resto del mondo, la situazione è ancora peggiore che in Europa, quindi non posso che confermare la mia conclusione: quasi tutti gli abitanti del mondo sarebbero omofobi.
Hai controllato per bene negli Stati Uniti, in Canada e in Sud America? E in Islanda ma non solo ad esempio? Guarda meglio… Certo, gli omosessuali sanno bene di dover combattere contro l’omofobia fin da quando nascono, non credi?
Eccoti un link ben aggiornato. Lo stivale resta in grigio…
http://en.wikipedia.org/wiki/Gay_marriage
@Ama
Io invece a te parlerò come un bimbo già in età scolare: leggi quello che commenti, possibilmente prima di commentare, è evidente che non hai capito ciò che ho scritto.
Continuando a diffidare di noi stessi e darci dei cretini per cercare, invece della precisazione, la minima vittoria retorica, ci ucciderà come ha sempre fatto il disaccordo fra le menti quando imperversa il regime. Se invece ricominciassimo, fra le altre cose, a riprenderci la Storia invece di lasciarla sempre nelle mani di chi ne fa frittura da gozzoviglia paesana, vedremmo che una cultura contadina e cattolica è territorio di conquista per i reazionari non certo soltanto in Italia, solo per menzionare un aspetto.
@Cucinotta
E cosa mai avresti scritto? Per il significato di omofobia ti rimando a questo link.
http://it.wikipedia.org/wiki/Omofobia
A mio avviso se sei contro il riconoscimento giuridico delle coppie di fatto composte da due adulti consenzienti dello stesso sessso sei omofobo. Senza distinguo retorici. In questo caso non servono. Dimmi perche’ saresti contro le Unioni Civili ad esempio e ti dimostrero’ che sei omofobo.
Ovviamente il TU come forma impersonale. Mi piace molto, quindi?
Da un po’ di giorni a questa parte vedo qua e la alcuni pietosi commenti che si scagliano contro il concetto elementare secondo cui chi è contrario all’eliminazione della discriminazione dei gay dal matrimonio civile sarebbe omofobo; in questi commenti ci si nasconde spesso dietro un dito… viene ad esempio detto che questo non sarebbe un metodo di comunicazione efficace… qui consentitemi un grosso buahahah non solo per la cacchiata appena sentita ma anche per il fatto che non mi pare che fare l’opposto sia molto meglio in quanto a efficacia, vedi quanto avvenuto nel nostro Paese negli scorsi 10anni.
Riguardo alla situazione mondiale…
A chi cerca di strumentalizzarla per fare apparire in qualche modo più ‘accettabili’ le discriminazioni antigay posso tranquillamente far notare che, sì, come spesso accade al mondo ci sono maree di persone che stanno dalla parte della discriminazione, che hanno pregiudizi e paure verso il diverso. E’ accaduto all’epoca della discriminazione razziale, è accaduto all’epoca della discriminazione verso le donne, accade ora con i gay. Ora chiunque si dichiarasse contrario alla libertà di voto delle donne verrebbe giustamente bollato come sessista e duramente condannato dal 99.9 per cento della popolazione europea americana e mondiale… un tempo sarebbe stato perfettamente in linea con il restante 99.9 per cento delle persone.
Ad ogni modo, l’Italia -ad oggi- è uno dei pochissimi Paesi d’Occidente a non permettere ai gay di adottare bambini e accedere alla procreazione assistita in nessun modo, a escludere coppie gay da valanghe di diritti.
In Inghilterra, Scozia, Spagna, Belgio, Paesi Bassi, Svezia, Norvegia, Islanda, Danimarca, USA (nella capitale Washington e in molti Stati della federazione tra cui Stato di New York, California, Illinois, ecc), Argentina, Messico (nella capitale Città del Messico), Brasile, Uruguay, Sudafrica, Canada, Australia (nella capitale Canberra e in alcuni importanti Stati tra cui quello più popoloso) i gay possono ADOTTARE bambini insieme al proprio amore… come può fare qualsiasi altra coppia… possono quindi diventare papà e papà, o mamma e mamma. Anche in Germania, Finlandia, Groenlandia e diversi altri Paesi ciò è possibile, ma la legge statale prevede alcune limitazioni. Nei restanti Paesi d’Occidente… ossia Francia, Portogallo, Irlanda, Svizzera, Polonia, Estonia, Colombia, praticamente tutti i rimanenti Stati degli USA -incluso il conservatorissimo Texas- del Messico e d’Australia… i gay possono ADOTTARE bambini in quanto singles.
I Paesi in cui ai gay è permesso contrarre MATRIMONIO sono 12: Spagna, Portogallo, Belgio, Paesi Bassi, Svezia, Norvegia, Islanda, USA (nella capitale Washington e in 5 Stati della federazione), Argentina, Messico (nella capitale Città del Messico), Sudafrica, Canada. E’ altrettanto vero però che sono ancor più numerosi i Paesi che da tempo garantiscono ai gay la possibilità di registrare la propria relazione di coppia e ottenere gli STESSI VANTAGGI legali di chi è unito in matrimonio civile. Questi Paesi sono: Inghilterra, Scozia, Germania, Danimarca, Groenlandia, Finlandia, Svizzera, Austria, Irlanda, Lussemburgo, Andorra, Slovenia, Ungheria, Repubblica Ceca, Brasile, Uruguay, Colombia, Ecuador, Australia (nella capitale Canberra e negli Stati più importanti), Nuova Zelanda, USA (Illinois, California, Nevada, Oregon, ecc). In essi sta entrando a pieno titolo anche la Francia… che vede il suo Pacs arricchirsi di vantaggi legali anno dopo anno.
AMA,
non fai altro che confermare quel che dico. Non è certo aggiungendo l’islanda che potrai dimostrare che la maggior parte degli europei sono molto più avanti degli italiani: la stragrande maggior parte dei loro rappresentanti è contraria a legiferare per la completa parità del matrimonio tra coppie omo- e etero-, e di conseguenza anche per la completa parità sull’adozione. Anche negli Stati Uniti la stragrande maggior parte degli stati non ha una legislazione che parifica le coppie omo- ed etero- in tal senso. E il caso italiano non è tanto strano, visto che le leggi sulle unioni civili degli stati europei sono state fatte quasi tutte dopo il 2000 e una coalizione di centrosinistra, comprendente i cattolici del PD, sarebbe favorevole ad adottarne una.
Se ti piace dare dell’omofobo al 95% dei cittadini della Terra, senza distinguere tra chi non è d’accordo sul matrimonio del tutto parificato per i gay e chi per es. vorrebbe ancora punire l’omosessualità come reato (in America in vari stati sono reati anche i rapporti orali, non mi stupirei se lo fosse quello omosessuale) fai pure, ma non è certo in questo modo che guadagnerai le simpatie e il consenso di chi ti è più vicino come idee. Se lo capisci.
mah io distinguerei la sfera delle opinioni da quella della tollerenza;
io posso essere contro l’aborto, contro i pompini, contro i raaporti anali e persino contro i matrimoni di due persone dello stesso sesso.
Ciò non significa che debba deridere, discriminare, emarginare, reprimere coloro che hanno opinioni e comportamenti diversi dai miei e quindi debba vietare l’aborto, i pompini, il sesso anale, il matrimonio tra gay etc etc etc.
Qualcuno faccia capire a Galbiati che non ha idea di cosa stia scrivendo.
E povero Scalfarotto! Una cumbre del pensamiento! Comunque da un punto di vista strettamente terminologico non mi pare che si possa stabilire una analogia tra “razzismo” e “omofobia”, Questo perché con “razzismo” si denota una serie di posizioni teoriche e politiche che assumevano o proponevano questo termine per riferirsi a se stesse. Gobineau e i suoi seguaci parlavano con convinzione di razza, di razze superiori e inferiori etc. Non negavano di essere razzisti. La base razionale e scientifica di quelle teorie si è rivelata insostenibile e questo è soprattutto ció che le rende ora impraticabili. Coloro che le adottavano a fini politici, di segregazionismo, imperialismo, colonialismo, etc sono costretti ora a ripiegare su altri concetti, come democrazia contro totalitarismo, per esempio. Che io sappia non esiste invece nessuna posizione teorica e politica cosciente che si definisca “omofoba”. Non vi è un Gobineau omofobo. Tra parentesi, definire il cattolicesimo omofobo è falso, la tradizione cattolica condanna, infatti la sodomia sia omo che eterosessuale. Al tempo di Dante la sodomia e l’usura erano teoreticamente equivalenti in quanto comortamenti “contro natura”. Vedi la Divina Commedia. E questo rimanda a una episteme per noi completatament storicizzata. Il termine omofobia è un termine nella sua origine negativo, crato per essere usato come arma di lotta e di polemica. Senza che abbia un contenutp proprio difeso da qualche suo assertore. Il razzismo ha un contenuto proprio, si possono leggere le opere di Gobineau o di Appelius e altri e accettarle o criticarle. Non vi sono teorici dell’omofobia. Quindi la parola omofobia è stata creata per brandirla contro chi si vuole. Oggi sono i cattolici, domani gli immigrati, gli operai, i comunisti, i musulmani, gli zingari. É un lessema creato come arma di odio e di divisione. Difatti cosí lo applica il povero scalfarotto nella sua beata ignoranza. Eglie scrive: “chi non è d’accordo … è omofobo”. In realtá chi non è d’accordo, che so, su certe particolari forme legali di regolazione della convivenza tra coppie dello stesso sesso, semplicemente è qualcuno che non è d’accordo, il lessema “omofobo” è il manganello linguistico che il buon scalfarotto gli brandisce sulla testa. Alla faccia del liberalismo! Della tolleranza, dello spazio pubblico della libera argomentazione. Di Voltaire, e dell’illuminismo che in altre circostanze qui si brandisce come una daga.
genseki
Unioni civili fra persone dello stesso sesso
Austria
Belgio
Danimarca
Finlandia
Francia
Germania
Irlanda
Lussemburgo
Paesi Bassi
Portogallo
Regno Unito
Repubblica Ceca
Slovenia
Svezia
Ungheria
Croazia
Andorra
Islanda
Liechtenstein
Norvegia
Svizzera
Argentina
Brasile
Colombia
Ecuador
California
New Jersey
Uruguay
Messico
Israele
Taiwan
Australia
Nuova Zelanda
Matrimoni fra persone dello stesso sesso
Paesi Bassi
Belgio
Spagna
Portogallo
Canada
Sudafrica
Svezia
Norvegia
Islanda
Argentina
Massachusetts
Connecticut
Iowa
Vermont
New Hampshire
California
Washington
Messico (solo nella capitale)
Riconoscimento del matrimonio omosessuale contratto all’estero
Francia
Israele
Aruba
Antille Olandesi
New York
Dati alla mano, non opinabili, gli osservatori internazionali continuano a classificare l’Italia come uno dei paesi piu’ omofobi d’Europa.
Ma che ‘ povero Scalfarotto ‘ ! I poracci siete voi, genseki, galbiati, aggrappati a lessemi e definizione teoriche.. ‘omofobìa’ non va bene? ‘Arroganza’ va meglio?
A me l’unica cosa che brucia – e parecchio – è che pago tutte (tutte!) le tasse che pagate voi etero-linguisti e sono cittadina a pari doveri MA non a pari diritti!
E in culo tutto il resto.
Raffinata Antonella,
ci si doveva arrivare al: “io pago le tasse come tutti voi”, che è la forma ultima o prima in cui si manifesta quel “Regno degli spiriti animali” considerato come “la fine” non della “Storia” ma della “storiella” leghista-padana. L’argometazione succesiva è “a laurá barbún”. Siete irrimediabilmente uguali a quelli che considerate vostri nemici. Guardi per cortesia ritiro la qualifica di poveraccio a scalfarotto, e chiedo venia per questa licenza. Mi permetto tuttavia di lanciare su questo supporto elettronico l’invettiva di logicofobo, (me lo permetto in quanto pagatore compulsivo di tasse e gabelle) ecco trovo l’argomento che gli omosessuali non godono degli stessi diritti degli altri perché non godono del diritto al matrimonio tipico di un logicofobo. Perché l’assimetria di diritti sussisterebbe solo se agli eterosessuali fosse consentito sposarsii con persone dello stesso sesso e agli omosessuali fosse fatto divieto di sposarsi con persone dell’altro sesso. Come anche lei vede non è cosí nessuno impedisce agli omosessuali un matrimonio con persone dell’altro sesso e quindi vi è piena paritá di diritti. Altra cosa è se si rivendica la necessitá di riformare radicalmente l’istituzione tradizionale del matrimonio e dare luogo ad un altra configurazione giuridica della costellazione di diritti e doveri in relazione alla convivenza. E io personalmente sarei anche d’accordo. Quello che non trovo accettabile e che si cerchi scalfarottianamente di criminalizzare chi invece d’accordo non è. La mia modesta esperienza, e non mi riferisco a lei, che non conosco, gentile Antonella, è che il pasciuto palazzinaro che strilla “io pago le tasse”. Le tasse non le paga e nemmeno lo scotto. (Lei non rientra certamemente nella categoria dei non pagatori, ne sono ciecamente sicuro). Continui a pagarle le sue tasse senza tanto risentimento, il risentimento unito al pagare le tasse rende la vita davvero amara. Avanzo un’ipotesi: e se gli eterosessuali avanzassero la richiesta di una forma giuridica che tuteli la specificitá della “differenza” del matrimonio eterosessuale in relazione a un potenziale “matrimonio comune (etero e omosessuale)? Si avrebbero allora due istituzioni giuridiche diverse: l’omomatrimonio e l’eteromatrimonio. Chi si opponesse a una soluzione come questa sarebbe legittimo tacciarlo di eterofobo? (sempre dopo aver pagato le tasse of course).
genseki
@Antonella
La questione terminologica, mi smentisca se le riesce, non è stata sollevata nei commenti, ma è propriamente e specificamente l’argomento del post.
Se qui si discute dell’uso e del significato del termine omofobia, è perchè questa è stata la scelta di chi ha scritto il post, mi pare di un’evidenza lampante.
Ora, se questo è l’argomento del post, di cosa vuole che trattino i commenti?
Impagabile Genseki.
ho appena letto(sul “libro dei teschi” di Silverberg) che “il primo principio liberale è non trattare chi è svantaggiato con condiscendenza”.E non so come si potrebbe declinare in questa discussione alla luce del fatto che la violenza,fisica o morale,pervade ogni anfratto della nostra società
io non capisco una cosa, ma perchè si continua a parlare di matrimonio e di adozione di figli da parte di coppie gay, scatenando tutti i reazionari che la pensano diversamente da noi, e scambiandosi offese cocenti? Incominciamo a parlare di adozione da parte di singoli, e di coppie di fatto. Intanto facciamo quella legge indispensabile e fondamentale proprio per dare diritti, che dovrebbbero essere inalienabili, a tutti senza discriminazione di sesso (diritto alla casa, alla pesione all’assistenza da parte del compagno/a ecc.), poi, dopo, quando ci saranno molte coppie normalissime senza distinzioni e con pari diritti di fronte alla legge, il matrimonio diventerà secondario e sarà solo per persone con fede religiosa che si sposeranno sia in comune che nelle varie “chiese”, e dopo quando il Matrimonio (con la maiuscola) sarà minoritario vedrete che saranno proprio i più reazionari a chiedere l’allargamento dell’istituzione a tutti (visto che dietro, tra feste, liste di nozze e vari divorzi sia civili che della sacra rota gira una valanga di soldi). Insomma come il solito non c’è verso di fare politica, si deve solo imporre le proprie regole a tutti. Se fossero passati i pacs e poi i dico…., saranno stati quello che erano ma certo sarebbe stato il primo passo da cui non tornare indietro, invece anche quelli diventarono ring di accuse brucianti reciproche che unendosi alle altre accuse da circo che ogni giorno spuntavano come funghi, ci hanno lasciato tutti nella secca del NULLA SUBITO.
Ma perchè gli italiani sanno essere solo fascisti o radicali senza via di uscita? Ma perchè non possiamo essere (in politica) laici? ma intendo laici come modo di pensare l’amministrazione del nostro paese e non come religione che poi quella ognuno se la gestisce come vuole e con suo pieno diritto.
In tutti i paesi elencati da ama sono pochissimi quelli che dal niente sono passati direttamente al matrimonio, tutti hanno avuto prima una legge sulle coppie di fatto … certo che sarebbe meglio, con l’esperienza degli altri paesi saltare i vari passaggi, ma se deve scaturire una guerra civile come quella che ci ha ridato berlusconi dopo soli due anni, beh meglio fare la legge SUBITO su TUTTE le coppie di fatto.
I gay col Governo Prodi giocarono al ribasso, chiedendo i pacs per non ottenere nulla. Adesso urlano al matrimonio per vedere se passa qualche leggina sulle unioni civili. Anche questa e’ politica, non trovi?
Resta il fatto che in molti dei paesi elencati le unioni civili diano gli stessi identici diritti del matrimonio. In altri solo alcune tutele fondamentali. Non ho intenzione di fare altre liste. Circa le adozioni… In diversi paesi sono i singoli ad adottare e dopo all’interno della coppia giuridicamente riconosciuta…
Adesso, non permettere a due adulti consenzienti dello stesso sesso di vedere riconosciuto il loro nucleo familiare e’ DISCRIMINAZIONE di matrice omofoba. Senza se e senza ma. Quale dubbio? Boh!
Resta il fatto che nonostante Antonella paghi le tasse, per usufruire di certi servizi sociali, questi le siano negati in quanto lesbica. Questa e’ discriminazione di matrice omofoba in una sociata’ dominata da ideologia eterosessista. Cosa c’e’ da capire? Quale scarto antropologico il vostro cervello dovrebbe fare? Boh!
Allora scrivete semplicemente quello che sentite dentro, invece di farfugliare distinguo retorici. Almeno vi manifestate per quello che siete. Senza ambiguita’.
Infatti. Trovo lievemente disgustosa la capacità di dedicarsi ad eleganti arabeschi di retorica che hanno coloro i quali non vivono sulla propria pelle palesi discriminazioni.
ama lascia stare l’omofobia :-)
Io NON sono omofoba e mai lo sono stata, per me omo o etero pari sono e mi sembra così scontato che lo sia, che ora mi vergogno persino a doverlo sottolineare (sono talmente tutti sullo stesso livello che godono delle mie simpatie e antipatie solo singolarmente), per me il matrimonio va benissimo per tutti (anche se io non faccio testo perchè non ho mai considerato il matrimonio qualcosa di particolare), ma non pretendo che tu mi creda, anche perchè so che andresti a scavare nel profondo (come è di moda fare) dicendo che sono omofoba, ma non ne sono cosciente e bla bla … quindi lascia in pace il mio inconscio e lascia stare questi discorsi, che secondo me sono legittimi solo a livello privato, veniamo invece alla politica. Si, certo, hai ragione in italia bisogna chiedere 1000 per ottenere 0,1 ;-), ma in cambio si scatenano sempre tutti al milione per cento.
Però se parliamo in maniera informale fra di noi, se pur in pubblico, potremmo incontrarci in una via di mezzo, o no? Non foss’altro per tagliare l’erba sotto ai piedi sia a chi urla all’omofobia totalitaria, che a chi tira fuori sacramenti siderali, leggi ancestrali ecc.ecc.
A proposito ma questa maggioranza ha mai proposto una legge (1000 o 0,1) sulle coppie di fatto e le adozioni da parte dei singoli?
geo
Io credo che l’omosessualità sia una cosa naturale, è semplicemente una delle tante possibilità dell’esistenza. Ci si nasce e basta.
Non avendo di base una grande stima del genere umano, non ritengo chi nasce omosessuale migliore o peggiore di chiunque altro.
Quindi per quanto mi riguarda gli omosessuali dovrebbero avere tutti diritti in fatto di coppia, adozione ecc. Anzi, non dovrebbe nemmeno esserci bisogno di sototlineare “gli omosessuali hanno diritto ecc.” perché dovrebbe essere scontato che in quanto esseri umani abbiamo tutti gli stessi diritti. Stesso discorso per le donne. Non ci sarebbe bisogno di dirlo. Già doverlo specificare è indice dell’esistenza della discriminazione.
Il problema del sessismo nasce dalla fottuta religione, dalla presunzione della religione e del potere di controllare i meccanismi riproduttivi con annessi e connessi sociali. Permea le menti di tutti.
I tre monoteismi (ma anche il Dalai Lama) sono sessisti.
In Italia c’è la Chiesa dovunque, anche nel cappuccino preso al bar.
Nonostante questo, penso che anche qui in Italia, presto o tardi, crolleranno gli argini e i gay avranno i loro diritti.
Tutti.
Ci si arriverà e anche prima di quello che ci si immagina.
Detto questo, questa storia dell’omofobia ovunque e comunque è un po’ stancante.
Non credo che a Antonella neghino la mutua perché è lesbica.
Non arriviamo a fare del razzismo-sessismo al contrario.
In Italia ci vuole un po’ più di tempo perché l’italiano è pigro e cazzone per natura.
Caro Massimo, l’elenco delle cose che mi sono negate, dalla scelta del beneficiario per i fondi di previdenza di categoria alla possibilità di garantire la mia partner senza dover passare attraverso notai e sperando sempre che nessun consaguineo abbia da ridire, è piuttosto lungo.
Nemmeno io amo usare la parola ‘omofobìa’ in maniera inappropriata o come un randello contro chi non la pensa come me.
Come si capisce, sono terra-terra piuttosto che una talebana.
@georgia
Infatti tu non sei omofoba. Lo e’ chi farfuglia distinguo retorici sulla definizione di omofobia in un paese in cui la legislazione vigente tradisce con arroganza politica i principi costituzionali, discriminando i suoi cittadini in base all’orientamento sessuale. Discriminazione rilevata da osservatori internazionali in base agli standard vigenti.
Mamma mia.
Io non ho parole. Cioè… oltre a subire la discriminazione dobbiamo anche subire la beffa di essere accusati di esagerazione e vittimismo da vari personaggi, in vasta parte sedicenti militanti piddini, per il solo fatto di esigere la fine della discriminazione. Roba assurda.
Nel resto d’Occidente queste cose si sentono solo dalle estreme destre.
O al massimo dalle destre conservatrici.
E in certi Paesi nemmeno da quelle… in Svezia ad esempio è stato il centro-destra a permettere ai gay di contrarre matrimonio, in Inghilterra il centro-destra di David Cameron non si sogna nemmeno di mettersi a impedire alle coppie omosex di adottare bambini e accedere alla procreazione assistita con tanto di surrogazione.
Di certo non dal centro-sinistra, che dappertutto si batte per i matrimoni omosex… anche nei Paesi come la Francia e la Germania, tanto citati dai vari antigay nel tentativo disperato di fare apparire in qualche modo accettabile l’attuale esclusione dei gay italiani dalla libertà di matrimonio.
In Italia abbiamo un’anomalia grossa come una casa… anomalia che riguarda il sistema politico nazionale, e il centro-sinistra in particolare, rimasto indietro anni luce rispetto non solo alla società italiana ma rispetto al mondo intero, e rispetto alla stessa decenza.
Poi si stupiscono se uno non li vota, e si chiedono il perché…
pigro,cazzone e talmente riformista da non prendere troppo sul serio nessun reale cambiamento perchè tanto sarebbe superato dalle nuove istanze della società(e se “poi manca l’analisi”?)
http://www.youtube.com/watch?v=k5HfOipwvts
@Justin
Nel quotarti, aggiungo…
Cameron in UK vuole estendere il matrimonio a tutti. Il suo partito pare sia quasi pronto. Sempre ricordando che l’attuale Civil Partnership concede agli omosessuali gli stessi identici diritti di cui godono gli eterosessuali sposati. La distinzione fra i due istituti resta solo ideologica.
Circa la Germania… A Berlino vi e’ la piu’ alta concentrazione al mondo di famiglie borghesi omosessuali (coppie benestanti con figli, biologicamente propri o di uno dei due partner o adottati da single prima della registrazione dell’unione civile. I coniugi ancora non possono adottare insieme figli non consanguinei, esclusa l’adozione dei figliastri del partner).
Non credo che a Antonella neghino la mutua perché è lesbica
certo che no, se lo facessero interverrebbe il magistrato e sarebbe tutto risolto;-)
Però le negano la possibilità di ereditare (o di far ereditare) di riconvertire una pensione in caso di decesso, di essere curata dalla compagna in caso di necessità (ricoverata in ospedale chiamerebbero il parente più prossimo anche in presenza della compagna), gli negano gli assegni familiari e il diritto alla casa, e se la sua compagna fosse straniera gli negano il diritto di dargli il permesso di soggiorno, la cittadinanza e di farla partecipe dei suoi diritti, come invece accadrebbe con un coniuge. la legge attuale NON dà alcuna garanzia al componenete della coppia più fragile abbandonato. Io ho conosciuto uan coppia (e tale era da moltissimi anni) di cui uno dei due era ricchissimo, che non ha potuto garantire il compagno. E una volta deceduto ha ereditato tutto un fratello odiatissimo e il compagno ha perso persino la casa dove avevano vissuto per tutta una vita. Certo poteva lasciargliela in eredità, ma forse in una grande e famosa famiglia non era così facile ammettere di essere omosessuale e poi la tassa di successione fra non parenti non gli avrebbe certo lasciato la casa.
certo tutti problemi borghesi, ma che a volte servono, e tutti problemi oggi risolti in gran parte del mondo con la legge sulle coppie di fatto. Poi se uno NON vuole legalizzare, nessuno lo obbliga afarlo. Basta avere tutti gli stessi diritti. STOP. Ora sinceramente ci riempiamo la bocca tutti i giorni sui diritti, perchè mai diventiamo tutti cosi NON intransigenti al contrario quando si parla di omosessuali? E ricordo che omosessuali sono in tutte le fasce sociali: insegnanti, intellettuali, operai, commercianti, professionsiti, artisti, dirigenti, e sono ricchissimi e poverissimi e persino immigrati senza neanche gli occhi per piangere. Sono laici, atei, ebrei, cattolici, protestanti, musulmani, indu ecc. sono belli e brutti, sono intelligenti e scemi, sani e malati, onesti e corrotti ecc.ecc.
Gentile Antonella,
per ottenere certe garanzie giuridiche sulla continuitá dell’asse patrimoniale, quali sono quelle che Lei lamenta Le siano negate non è mica necessario usare tenti paroloni, tanto vittimismo scalfarottista, è una questione semplice semplice di patrimonio, non di matrimonio, di valori economici e non diritti. E queste poche modfiche al diritto esistente non tarderanno come dice Massimo. Sono riaggiustamenti minimi sul grande tronco del diritto di proprietá, una quadra si trova sempre senza inventare tante fobie. Ne avete parlato con Tremonti? Quello che è bello con quelli come lei che gratta gratta tutte le grandi questioni di antropologia, di etica etc. alla fine si rivelano per quello che sono, questioni di soldi, di danè come dite voi, mica orpelli retorici, sono soldi! Beh allora chiamate le cose con il loro nome, dai!E soprattutto non cercate di inventare neoinsulti e neotabú. Ah piccola piccola borghesia per omosessuale che tu sia!
genseki
@georgia
Brava! E ovviamente come tu ben sai, un ipotetico partner del parlamentare Buttiglione gia’ oggi potrebbe godere della pensione di reversibilta’ ad esempio… Tecnicamente potrebbero perfino adottare insieme un bambino.
Io mi chiedo perche’ qualche onorevole omosessuale non abbia gia’ fatto ricorso ai suoi diritti di casta, per evidenziare la doppia discriminazione…
Copio da Wikipedia che linko…
“Nonostante alle coppie di fatto non siano riconosciuti gli stessi diritti delle coppie sposate, esistono delle eccezioni per alcune categorie di persone:
Giornalisti: nella coppia di fatto il partner può usufruire della Cassa mutua sanitaria in uso per la categoria professionale;
Onorevoli: usufruiscono dello stesso diritto dei giornalisti, ma in più possono trasmettere la pensione di reversibilità al partner sopravvissuto. Inoltre, le coppie non sposate di parlamentari, hanno anche il diritto all’adozione di minori. Ne usufrirono già Palmiro Togliatti e Leonilde Iotti, detta Nilde, che adottarono una bambina.”
http://it.wikipedia.org/wiki/Unione_civile_(ordinamento_civile_italiano)
Genseki, io non sono così pura da disprezzare i soldi e sono anche una borghese, mentre lei immagino sia di sangue blu oppure un rappresentante del lumpenproletariat. Se lei non arriva a capire il nesso che passa tra soldi intesi come tasse, ovvero partecipazione al patrimonio sociale comune – e diritti e doveri che ne conseguono, abbandono ogni speranza di poterglielo spiegare io…
@genseki
NO. Ci appelliamo al principio di uguaglianza. Al riconoscimento dei diritti civili alle minoranze escluse. Non resta solo un fatto di soldi, per quanto garanzie sociali a soggetti piu’ deboli siano necessarie, anche per regolamentare con civilta’ le relazioni umane.
E per quel che riguarda la ‘continuità dell’asse patrimoniale’ mi piacerebbe comunque avere le stesse garanzie che ha lei, Genseki, senza dover aspettare la concessione di una ‘quadra’.
Tristezza, somma tristezza!
Splende caldo il sole primaverile ma leggendo alcuni commenti mi si rabbuia il cuore. Tuttavia non dispro razzisti, antisemiti, omofobi, bacchettoni, violenti, bigotti, reazionari, conservatori, ignoranti, sono sempre esistiti e sempre esisteranno e noi lottiamo anche per loro affinchè possano dire le loro nefandenzze e svelarsi per quello che sono e così dimostrare a tutti gli altri -le persone di buon senso, i semplici ma intelligenti- che il progresso è da tutt’altra parte e che il progresso non si può fermare. Non sarà facile, si faranno passi indietro la lotta per i diritti sarà ardua ma se i neri, gli ebrei, le donne, etc. etc. hanno ottenuto i loro giusti diritti, anche coloro che oggi sono gli ultimi col tempo li otterranno con sommo dipiacere per le categorie di persone citate all’inizio.
Questa certezza mi rincuora!
Si possono cambiare le società ma i razzisti, gli antisemiti, gli omofobi, i bacchettoni, i violenti, i bigotti, i reazionari, i conservatori, gli ignoranti, i misogini NO!
Ergo: inutile sprecare fiato, è più efficace educare alla tolleranza ed al rispetto un bambino ed un giovane. In loro la speranza. In quegli altri la compassione!
Quello che è bello con quelli come lei che gratta gratta tutte le grandi questioni di antropologia, di etica etc. alla fine si rivelano per quello che sono, questioni di soldi
No genseki, dietro ci sono ideologie e razzismi, discriminazioni e umiliazioni. Caro genseki (che stimo, ma stavolta le do del lei perchè mi resta più facile parlandole di queste cose) sono sicura che lei stia facendo torto alla sua intelligenza. Cosa direbbe se domani qualcuno facesse una legge che un cittadino italiano non può sposare persona di religione diversa o di colore della pelle diversa? e se queste persone convivessero ugualmente (per l’amore non può esistere legge che possa frenare alcunchè) e comprassero e mettessero su casa insieme ecc. ma la legge dicesse che una volta morto il proprietario bianco e cattolico l’altro dovesse essere preso a calci nel culo perchè non ha diritto ad ereditare … insomma io lo so cosa direbbe caro genseki che la legge è oscenamente criminale e razzista … mica starebbe a discutere se sotto sotto trattasi di soldi e diritti materiali e borghesi ;-).
Lei è contro la proprietà privata? Benissimo, ma non per questo può giustificare che una maggioranza abbia diritto ad ereditare dal coniuge e una minoranza NO (anche perchè uno che erediterebbe simile casa ci sarebbe sempre, solo non sarebbe il compagno omosessuale. A casa mia si chiama DISCRIMINAZIONE)
Antonella non offenda genseki in maniera, stavolta si, borghese, non si metta dalla parte del torto, perchè lei non può sapere le garanzie, e le scelte di vita di genseki.
Ricapitoliamo.
L’Ikea centra un’ottima campagna pubblicitaria, e a vedere quei cartelloni, coi due lui o le due lei, di schiena, che arrederanno assieme casa – all’IKEA, quindi secondo una standard al ribasso, ma la crisi è la crisi – ho provato immediata simpatia.
– Quanto costa – ho pensato – faticarsi una normalità.
Poi arrivano i commenti dei soliti politici che cercano disperatamente di non soggiacere alla loro nullità. E cosa criticano? una proposta di legge effettuata dall’opposizione? una manifestazione particolarmente turbolenta da parte di una minoranza? No: criticano una campagna pubblicitaria che vuole vendere più mobili in Italia.
Criticano un’apertura dell’immaginario pacifica, serena, amorevole, buonista come tutte, perché l’economia non può permettersi di restare indietro e allora non può mancare molto allo spot del solito mulino annesso a casa nella prateria dove i due uomini di casa faranno trovare la colazione pronta a tavola ai propri figli già vestiti e pettinati di prima mattina, o dove le due donne professioniste faranno a gara a superarsi sui tratti di strada sulle loro fuoriserie, tra semaforo e semaforo, fermandosi poi al più vicino autogrill per lanciarsi occhiate infiammate tra un muffin e l’altro.
E allora cosa diranno i Giovanardi? quali saranno i distinguo dei Sevegnini? cosa diranno le persone troppo virtuose per poter gradire esteticamente che in una storia di diritti si parli di reversibilità della pensione e garanzie di essere assistite dalle persone amate? a quali logicismi ricorreranno, e, insomma, dietro a quale ultima difesa di arroccheranno, per impedire che il loro immaginario si dilati fino a poter lambire i limiti che il reale ha superato già?
Questa è l’omofobia: la paura di immaginare una realtà diversa che di fatto c’è già.
E la paura – ma sarà una fissa mia – non ha mai reso una vita migliore.
Un saluto,
Antonio Coda
La discussione sviluppatasi in questo spazio è l’ennesima eloquente dimostrazione di quanto sia INUTILE e CONTROPRODUCENTE la ‘strategia’ del chiedere meno… rinunciare a esigere il matrimonio civile e l’adozione, limitarsi a parlare di ‘coppie di fatto’, di ‘eredità,’, di ‘diritti pensionistici’, ecc nella speranza –io la chiamerei illusione– che gli antigay siano meno duri, non si oppongano, la smettano di trattare la questione come una battaglia culturale fondamentale nella quale occorra opporsi in un modo o nell’altro alle richieste dei gay, all’atteggiamento dei gay, all’avanzamento di riforme laiche e europee.
La si smetta di rincorrere gli omofobi nei loro assurdi, crudeli, giochi al ribasso sulla nostra pelle, sulle nostre vite— chi continua a dare loro corda, sperando che togliendo dal discorso la questione imprescindibile dell’accesso al matrimonio civile e alla genitorialità si riesca a ottenere qualche degno risultato, fa solo il gioco chi di punta a giocare al ribasso continuo fino ad annientare qualsiasi possibilità che venga approvato qualcosa. Chi dà loro corda -difatti- addentrandosi nelle discussioni al ribasso incappa prima in obiezioni legate alla natura del matrimonio, ai ‘bisogni’ dei bambini… poi in obiezioni sul riconoscimento stesso delle convivenze… troppo riconoscimento non va bene… perché a detta dei retrogradi in questione si rischia confusione col matrimonio… poi dopo non va bene nemmeno la registrazione stessa delle coppie di fatto, in quanto ‘basterebbero piccoli ritocchi alla legislazione esistente non c’è bisogno di creare nuovi contratti’… poi dopo salta fuori che non va bene nemmeno il fatto che si parli di eredità, pensioni, gestione patrimoniale del vivere in comune… a sti omofobi non va bene nulla. Il loro scopo è far sì che l’Italia non avanzi in materia. I pochi che danno loro corda, ancora adesso, nonostante siamo nel 2011, la smettano; così facendo fanno il loro sporco gioco.
MATRIMONIO CIVILE+ADOZIONI CONGIUNTE+PR.ASSISTITA.
NIENTE MA PROPRIO NIENTE DI MENO!
Se poi in aggiunta qualcuno vuol creare il Pacs… ben venga pure quello.
cucinotta,
quello che non hai ancora capito è che sì, il post è sulla distinzione tra violenza omofobica e omofobia, ma non invita nessuno a discutere sulle parole: omofobia è una forma di razzismo presente in tutti quelli che non condividono una qualunque richiesta della comunità gay, e chi cerca di mettere in discussione tale definizione è automaticamente omofobo – e poraccio. Il post e i commenti dei vari sostenitori di questa posizione non lasciano dubbi: tu e io siamo omofobi ossia razzisti. Non c’entra molto essere o meno d’accordo con i matrimoni gay, per essere razzisti omofobi basta dissentire sull’uso del termine omofobia.
Ma Georgia,
io non mi sono sicuramente spiegato bene, ma non è che io sia contrario al fatto al fatto che si regoli in modo diverso il diritto di sucessione in modo che le persone che convivono possano godere di certi diritti (in questo ci metto anche le pensioni etc.), io dico solo che si tratta di piccoli aggiustamenti che si realizzeranno sicuramente anche in Italia prima di quanto si immagini, come diceva Massimo. Che questo non giustifica la creazione di mostri logici e lnguistici come il concetto di omofobia, Che la creazione di un concetto simile equivale alla creazione di un’arma lessical- politica la cui funzione puó essere solo repressiva della libertá del dibattito pubblico. Sono contrario a tutte le forme di censura e di tabuizzazione che limitino il dibattito pubblico e che permettano e che possano essere impugnate per evitare la fatica della discussione e del compromesso. I toni di intolleranza e vittimismo, di vittimismo intollerante che abbondano in questo dibattito sono sufficientemente esplicativi di quanto voglio dire.
Se si vogliono creare categorie che generino separatezze bisogna stare attenti a dove vadano poi a finire. Per quanto riguarda la struttura del discorso relativo ai diritti degli omosessuali è mia convinzione che dopo una fase “progressista” negli anni settante, per esempio, essa vada progressivamente assumendo la forma di un’ideologia conservatrice e in certi casi ultraconservatrice, (I dibattiti su NI sono pieni di tali esempi). La rivendicazione dei diritti si sta articolando come un processo di atomizzazione individuale del corpo sociale. Il modo in cui i movimenti omossesuali rivendicano, oggi, in gran parte, i loro diritti è sulla base di una rappresentazione ultraindividualista e astorica.
Andiamo al sodo; una cosa era larivendicazone del piacere e dei modi del suo uso, la rivendicazione della forza creatrice e destrutturante del desderio liberato nei teorici degli anni settanta e anche in Foucault e Guattari, un conto è l’io pago le tasse di Antonella e altri e siccome pago le tasse ho diritto a ereditare che è un discorso conservatore all’interno della introiezione di una visione individualista e atomizzata della società. Tra i due discorsi c’è un abisso, l’involuzione in senso conservatore da Deleuze o Foucault a , ahimé, scalfarotto è immensa. Georgia se vai a rileggerti su Scritti Corsari di Pasolini le pagine dedicate alla critica della coppietta come icona del capitalismo consumista (che Pasolini considerava fascista) e la compari con il manifesto dell’IKEA, puoi farti un’idea di questa involuzione. È chiaro Pasolini averbbe avuto per quel manifesto parole piú dure di quelle di quel politico, di quel giovanardi. Provaci e pòi mi dirai, Io quando ho visto quel manifesto ho subito pensato a Pasolini! A quale sarebbe stata la sua reazione. Giovanardi e scalfarotto sono incredibilmente simili. Certo sono opposti ma sono opposti sullo stesso terreno, con lo stesso linguaggio e con un’analoga visione atomizzante della societá.
genseki
Cara Georgia,
per quanto riguarda la genitorialitá attenta che in questo quadro ideologico la rivendicazione della genitorialitá rischia di essere il grimaldello del trionfo definitivo della biopolitica, cioè del controllo politico della vita stessa.
Perché vedi sti figli che le coppie omosessuali rivendicano qualcuno dovrá pure metterli al mondo, e qualche cosa mi dice che saranno le biotecnologie e le biotecnologie declinate nel senso del mercato. (io pago le tasse, c’ho i soldi e i figli me li faccio come piace a me). E cosí anche la riproduzione biologica diventerá almeno in parte dominio del capitale tecnicizzzato.
Sono questioni delicate, pericolose queste.
Quello che io non accetto che se ne discuta a colpi di anatemi e di fobie.
A proposito delle osservazioni di Antonella sulla mia vita privata, non sono offeso, è che posso spiegare niente al riguardo perchè sarebbe una forma patetica di narcisismo e quindi le trovo argomentazioni senza peso.
genseki
Ciao Lorenzo,
e se provassimo a non far diventare il tutto la solita gara al più discriminato quindi più eroico perché da solo contro la maggioranza che si sceglie da sé?
E facciamo questo gioco. Di immaginazione.
Vai al Decathlon, vedi un cartello pubblicitario dove si mostra una coppia etero, sorridente, che porta fuori, a spalla, una cyclette.
Sei lì che, inevitabilmente vittima di quella coglionella tiepida che viene a guadare un manifesto pubblicitario che non si fondi sul darwinismo sociale, quando senti due dietro di te che parlottano, e dicono questo.
– Guarda, io tollero, tollero tutto, però: un limite, un buon gusto, una moderazione, anche loro.
– L’hai ascoltato, il Dottore Onorevole, il D.On? Ha ragione. Aperti a tutto, ma non confondiamo. Le cyclette, alla Decathlon, le vanno a comprare le coppie omo lui/lui e lei/lei. Adesso, se anche questi etero lui/lei, lei/lui: che confusione! Cominciano con una cyclette, poi vogliono tutto: i diritti, come gli omo. Ti rendi conto? come gli omo! Ma dove vogliamo andare a finire…
– Sul Corsera c’era un articolo, del Bignami: penna fine, quella, bella testa. Le critiche che gli hanno fatto, al Bignami! E cosa aveva detto, cosa? Che d’accordo, tutti uguali, etero e omo, però, un conto è dire questo, un conto è dire che gli etero possono sposarsi, adottare, insomma fare quello che fanno gli omo. Perché d’accordo, uguali sono uguali, ma resta il fatto che essere omo è naturale, il simile col simile, hai presente? mentre essere etero… organismi così diversi…Cioé, questi etero non si accontentano mai! Anche le cyclette da Decathlon, come le compriamo NOI!, vogliono. Dove andremo a finire.
Ora, se ascoltando questa conversazione, la tua prima reazione è stare lì a ragionare sulle distinzione tra eterofobia e la violenta eterofoba – e non quella di pensare: ma che cazzo stanno a dire questi?! – i tuoi commenti non fanno una piega.
È tutto il resto a non stare in riga, però.
Un saluto!,
Antonio Coda
Buahahahah…
A leggere genseki mi sganascio dalle risate.
Niente fa più ridere degli omofobi che tentano di legittimare le proprie immonde sparate cercando disperatamente di farle apparire come ‘colte’. e nascondendosi dietro intellettuali gay di un’epoca che -per fortuna- non c’è più… già, perché grazie a Dio siamo in tutt’altra epoca rispetto ad allora… in un’epoca in cui il numero di analfabeti è ai minimi termini, in cui i matrimoni tra bianchi e neri sono legali dappertutto (l’ultimo divieto costituzionale d’occidente è stato abbattuto nel 2000 in Alabama), in cui le donne possono votare senza che nessuno abbia da ridire in nessun Paese del mondo civilizzato, in cui a chi contrae matrimonio viene garantita la libertà di divorziare, in cui la legge dello Stato non avvalla più i delitti d’onore, in cui la legge dello Stato comincia a trattare i figli nati fuori dal matrimonio allo stesso modo dei figli nati nel matrimonio, in cui i gay e le lesbiche hanno smesso di essere come la società di un tempo voleva che fossero ossia personaggi perversi e deviati, capaci al massimo di frequentazioni di letto, arresi all’idea di essere considerati e trattati da errori della natura nati per far sentire ‘sani’ e ‘normali’ gli etero.
Che pena ragazzi… che pena… non c’è altro da dire.
Caro Genseki, la stupirò dicendole che condivido i suoi timori circa l’accesso alla procreazionte tramite “le biotecnologie declinate nel senso del mercato” e al fatto che chi ha la possibilità economica può avere un figlio e chi non ha i soldi che servono, peggio per lui. Questo, del resto, vale tale e quale anche per le coppie eterosessuali sterili.
Ma non può venirmi a dire che – parlando in primo luogo da CITTADINA contribuente, io sbandieri una visione atomizzante della società. Quando rivendico il mio pagare le tasse, rivendico in primo luogo l’appartenenza fiera a un tessuto sociale di condivisione e solidarietà. L’esatto contrario di un modello consumista e individualista. E perché, di grazia, dovrei essere esclusa da quello che, convintamente e senza nessun rancore, mi creda, contribuisco a creare? Perché sono lesbica? Mi sembra una motivazione assurda.
Paradossalmente, rivendico ciò che è di tutti e non ciò che è mio. Per quel che riguarda l’abolizione della proprietà privata, è un programma politico che possiamo perseguire tutti insieme, omo ed etero, e temo che non saranno certo le differenti inclinazioni il principale ostacolo.
Sono contento che non si sia offeso, anche se le consiglierei di avere un po’ di riguardo prima di scrivere ‘quelli come lei, gratta gratta’ … perché tutti detestiamo queste frasi – quando ci sono rivolte da sconosciuti.
E cosí anche la riproduzione biologica diventerá almeno in parte dominio del capitale tecnicizzzato.
Sono questioni delicate, pericolose queste.
Quello che io non accetto che se ne discuta a colpi di anatemi e di fobie.
Come fai a non renderti conto che lo scenario da filmettino horror che profetizzi ha radici profondamente fobiche? Terrorismo psicologico, assolutamente senza fondamento. Se ti rilassi un attimo, ti spiego razionalmente perche’.
@genseki
lei rispondendo a Georgia scrive:
“Perché vedi sti figli che le coppie omosessuali rivendicano qualcuno dovrá pure metterli al mondo, e qualche cosa mi dice che saranno le biotecnologie e le biotecnologie declinate nel senso del mercato.”
.. si, e quindi?
.. ritiene che sia pericoloso che gli omosessuali attingano allo stesso diritto delle coppie etero sterili, magari garantito dallo stato, magari anche gratuitamente ?
.. o si sta riferendo ad altro problema, magari piu’ generalizzato che nulla ha a che vedere con il desiderio legittimo di procreare, che una coppia omosessuale puo’ “naturalmente” avere?
Per Ama,
qualsiasi cosa uno dica con la quale Lei non sia d’accordo Lei la definisce fobica, e che diamine cerchi di ampliare un pochino il suo vocabolario, dai, è noioso. Davvero. Per favore no mi risponda lo so da me che dirá che questo commento è omofobico. ´Si riposi.
Per Justin,
Io non rido in faccia a nessuno nemmeno a una persona come lei che non sa nemmeno che Guattari è morto nel 92 a soli sessantadue anni, che Foucault è morto nel 1984 e non aveva sessant’anni ancora di AIDS, Deleuze nel novantacinque. Nessuno di loro si definiva gay. Che io sappia. Io non mi nascondo dietro nessuno, non ne ho bisogno, nemmeno davanti a uno come lei che non fa ridere e non fa nemmeno pena e dovrebbe solo cominciare a rendersi conto della nullitá assoluta della sua cultura ridanciana. La sola fobia che mi si puó attribuire è l’ignorantofobia che mi prende leggendo i commenti di gente come lei.
Per Antonella,
Le sono grato per la cordialitá e per il chiarimento.
Per Ares,
no! mi sto riferendo all’uso biopolitico che del desiderio legittimo si puó fare. E si fará. Non alla legittimitá del desiderio. Non c’è bisogno di tanti studi per vedere che un bambino puó crescere in una famiglia omosessuale, le guerra si sono incaricate per secoli di dimostrarlo. In Germania dopo il quarantacinque era enorme la percentuale di bambini che crebbero in famiglie composte da mamma e zia e da mamma e nonna, di padri ne erano rimasti pochi in giro e crebbero a quanto pare sani, in un contesto di genitorialitá dello stesso sesso.
genseki
genseki
@ Genseki…
Nei suoi discorsi leggo “una persona come lei”, “gente come lei”, “dovrebbe solo cominciare a rendersi conto della nullitá assoluta”, “sua cultura ridanciana”. Complimenti… bell’esempio di civiltà. Non so cosa spera di comunicare a me e alla “gente come me”… dalle sue parole traspare solo omofobia e un vomitevole astio che farebbe bene a tenere per chi realmente è un ignorante e sminuisce gli altri, non per chi come me esige di vedere le proprie libertà civili rispettate.
PS: nel discorso sugli intellettuali mi riferivo ovviamente a Pasolini, da lei tirato in ballo con molte righe che ovviamente non hanno potuto fare altro che essermi risultate davvero comiche, in quanto messe lì nel tentativo disperato e al contempo risibile di sostenere la discriminazione.
PER TUTTI
Vedete…? Non serve a nulla cercare il dialogo o il compromesso con questi omofobi, non gli starà mai bene niente… uno dopo l’altro, vi diranno sempre che questa cosa non va bene l’altra nemmeno quella per carità di dio… cercheranno sempre di estremizzare il tutto sparando cavolate all’ennesima potenza anche le più impensabili al solo scopo di andare contro quello che dite, cercare di sviluppare una discussione ‘al ribasso’. Difatti, guardate, in questa discussione il discorso molto elementare e umano sulla genitorialità omosessuale (leggasi possibilità di adottare congiuntamente minori e di accedere alle tecniche di procreazione assistita magari con surrogazione) è diventato in un lampo un discorso su un fantomatico “controllo politico della vita”, su “biotecnologie declinate nel senso del mercato”, su fantasie secondo cui -cito- “la riproduzione biologica diventerà almeno in parte dominio del capitale tecnicizzzato”, su questioni “pericolose”…
E’ inutile pensare di dialogare in senso vero e proprio con questi qua.
Figuriamoci pensare di giungere a posizioni condivise.
Questi si divertono a spararle grosse e a fare il gioco al ribasso perpetuo.
Justin,
Pasolini finisce con i ma non è un plurale! quindi non puó rferirsi a lui dicendo “intellettuali gay” Pasolini non avrebbe mai accettato di essere definito gay. Vedi intervista con Furio Colombo. Pasolini era contrario al matrimonio omosessuale, Pasolini lei lo avrebbe definito omofobo e ci avrebbe vomitato sopra. Vomiti vomiti pure vomiti vomiti vomiti
genseki
Buahahahahah….. genseki… se continui così vai a Zelig. Sicuro.
Quando uno si aggrappa in questo modo al numero delle persone che sostengono una determinata cosa… quando uno si aggrappa in questo modo a ciò che avrebbe pensato questo o quell’intellettuale del passato su una ipotesi di riforma odierna… vuol dire proprio che intente chiudere in bellezza i suoi discorsi a dir poco risibili con la c.d. ciliegina sulla torta.
Io poi definisco Pasolini gay quanto mi pare… ad oggi omosessuale e gay sono sinonimi. Ora ti vuoi attaccare pure a questo per andare contro chi, come me, desidera semplicemente uguaglianza legale? Ma fai pure… la figura che stai facendo è già ampiamente desolante e al contempo comica, una sparata in più cosa vuoi che sia…
Notteeeeeeeee
Straquoto AMA…
Ho visto ora un suo messaggio in cui faceva notare che in Inghilterra la stessa destra, oltre ad accettare l’accesso delle coppie omosex all’adozione e alla procreazione assistita, porta avanti la battaglia per la fine dell’esclusione dei gay dalla libertà di contrarre matrimonio civile con la persona amata… E’ una cosa su cui riflettere in un Paese come il nostro in cui il centro-sinistra è fermo a posizioni medievali.
Ricordo sempre che non ho niente da contestare agli ‘omofobi’ in generale… in giro c’è molta gente che ha sì qualche posizione omofobica ma che è serena, tranquilla, pronta a parlare in tutta franchezza e tranquillità, pronta a mettere in gioco le proprie convinzioni, pronta a mettersi nei panni nei gay che si sentono discriminati dalla propria nazione, ed è disposta perché no a rivedere le proprie posizioni.
Io sto contestando quelli come genseki… che -dico il mio umilissimo parere- mi sembra più corretto definire ‘omofobi di professione’… cioè gente che, pensando magari di favorire il proprio Partito politico di riferimento (il Pd, ecc) o a causa di motivi legati, che so, a un proprio astio personale verso gli omosessuali, si schiera a mo di muro di gomma contro le richieste di uguaglianza che i gay giustamente rivolgono al mondo della politica ed è disposto praticamente a tutte le arrampicate sugli specchi possibili ed immaginabili pur di andare contro di esse, pur di cercare di umiliare e colpevolizzare chi, gay, esige rispetto delle proprie libertà civili e della propria dignità. Con questi omofobi, ovviamente di professione, inutile e controproducente accettare discussioni al ribasso.
Sopra (14 maggio 2011 alle 22:44) una persona che si firma Tantum, scrive:
“Sono contrario al matrimonio. Di consequenza anche al motrimonio gay. Dunque sono omofoba. Bella roba.”
E’ chiaramente una fallacia logica, perché omofobo non è chi è contrario al matrimonio in generale, ma colui che discrimina – negandolo – il matrimonio omoaffettivo.
Il falso sillogismo serve a convincere che la rivendicazione delle persone omosessuali è irragionevole. E’ una delle strategie di sputtanamento.
Ieri Giovanni Povia, il cantante, su facebook scriveva:
“Come si fa a chiedere una legge contro la violenza sugli omosessuali, come se fossero una razza protetta.
Cioè: se picchi un etero prendi 5 anni e se picchi un omosessuale ne prendi 10?
Se fossi gay sarei indignato dall’essere rappresentato da quei 4 pupazzi che fanno falsa informazione e “violenza mediatica”.
LA VIOLENZA FA MALE A TUTTI NON SOLO AD ALCUNI.
Abbasso chi fa CULTURAME.
Giuse Warrior.”
La trappola logica di Povia è una semplificazione estrema che distorce il ragionamento giuridico alla base dell’aggravante.
Quella che Povia chiama ‘violenza’ è salvaguardata dal reato.
L’aggravante al reato invece colpisce la ‘discriminazione’ (in relazione all’orientamento sessuale e all’identità di genere) che si aggiunge al reato.
Quindi lo slogan del cantante sanremese andrebbe correttamente riscritto così: la violenza fa male a tutti, la violenza accompagnata alla discriminazione sessuale che colpisce alcuni, fa ancora più male.
Trovo imbarazzante dover spiegare queste cose, vorrei che nessuno fosse tanto ignorante o feroce da scrivere quelle frasi. Mi dispiace che alcune persone, in base all’orientamento sessuale, siano bersagliate da quelle frasi, che debbano spiegare che “gli eleganti arabeschi verbali” colpiscono concretamente le loro vite. Davvero, è una situazione indecente.
@genseki
Nell’opera di Pasolini c’e’ tanta omofobia interiorizzata. Si legga l’ottimo Zamel di Buffoni. Buona notte.
qualsiasi cosa uno dica con la quale Lei non sia d’accordo Lei la definisce fobica, e che diamine cerchi di ampliare un pochino il suo vocabolario, dai, è noioso. Davvero. Per favore no mi risponda lo so da me che dirá che questo commento è omofobico. ´Si riposi.
???
Con risultati da filmettino horror, o libretto d’appendice, tu fai terrorismo psicologico, andando a ripescare paure ataviche dell’eterosessismo. Non si capisce a che titolo. Non ho niente altro da aggiungere. Notte per davvero.
Justin devi essere un po’ sbarellato (o del partito della santanchè) se vedi genseki del pd ;-).
Il pd sarebbe il partito di riferimento di genseki? Scusa Justin ma politicamente dove vivi?
Io non ho nulla contro il pd (meglio di tanti altri, l’unico ancora quasi normale e l’unico insieme alla dinistra cosidetta radicale, che abbia mai tentato uno straccio di legge sulle coppie di fatto) ignoro di che partito sia genseki, non l’ho mai capito, penso non abbia alcun partito di riferimento, ma sicuramente non è il pd.
Genseki è molto colto ed è una e-persona molto interessante, anomala in rete, per niente conformista, possiamo condividere o meno le sue posizioni, possiamo contestarle, smontarle, anche odiarle, ma non è giusto fargli dire cazzate che non ha mai detto.
@genseki
1) Mi scusi se facendole questa domanda la sottopongo a nuove critiche, ma non mi è chiara questa sua frase il relazione all’omosessualità:
(..) mi sto riferendo all’uso biopolitico che del desiderio legittimo si puó fare. E si fará.
2) Pasolini è un essere umano, o almeno lo è stato, come tutti noi: le nosre contraddizioni sono il frutto della nostra storia, anche un poeta, per quanto grande, non può esserne immune.
@ georgia…
Se ti rileggi un po’ meglio quello che ho scritto potrai vedere che ho citato il Pd solo a esempio, come uno dei possibili Partiti di riferimento di questi omofobi di professione. Non come ‘il partito di genseki’. Ti ricordo, poi, che il centro-sinistra italiano non ha mai tentato di approvare uno straccio di legge sulle coppie di fatto… l’unica cosa che ha tentato di fare approvare è stata quella buffonata soprannominata dico, buffonata che…come ammise la stessa Rosy Bindi… non legalizzava in nessun modo le unioni di fatto in quanto non era rivolta a ‘coppie’ e non prevedeva nessun ‘patto o contratto d’unione’. I gay di questo Paese non molto inca..ati col centro-sinistra di questo Paese in quanto ha posizioni che nel resto del mondo occidentale di solito sono quelle proprie della destra più retriva e conservatrice; far finta di nulla è quantomeno sciocco, e dannoso per tutti. Saluti.
@georgia
genseki fa degli interventi spesso interessanti. Lo seguo da anni, ma il problema resta. Il suo apparato critico lo porta ad avere numerose ed intollerabili perplessita’ sulle tecniche di riproduzione assistita. In generale non demonizzerei le biotecnologie, ad uso e consumo in prevalenza della societa’ eterosessista. Non potrei mai sostenere che la liberalizzazione dell’omosessualita’ inciderebbe negativamente sulla produzione industriale di beni e servizi.
Una delle fobie sociali piu’ diffuse vede i gay come untori. Come se la popolazione potesse diventare in potenza tutta omosessuale per poi estinguersi. O perdesse progressivamente la capacita’ di riprodursi naturalmente.
Resta il fatto che la crescente sterilita’ delle coppie eterosessuali va in qualche modo contrastata con la ricerca.
Dopo non lo ripeto piu’ in questo thread a margine del post di Scalfarotto…
Non c’e’ nessuna motivazione razionale per vietare alle persone dello stesso sessso di usufruire del servizio del matrimonio. O delle adozioni. O delle tecniche di riproduzione assistita. Se non una certa idea eterosessista o omofoba della societa’.
Qui, c’è chi interviene ripetutamente per ribadire i propri dogmi, stile ayatollah iraniani.
Il problema è che occorrerebbe una certa umiltà come atteggiamento umano, e conseguente apertura mentale. Credo che tutto vada attentamente discusso e vagliato, ma, a partire da Scalfarotto in giù, qui vediamo solo una battaglia in stile religioso a partire da quella propriamente ideologica sul termine “omofobia” sguainato a mo’ di spada per zittire chiunque voglia discutere.
Ebbene, non discuterò mai con chi utilizza un termine dal significato così ambiguo e potenzialmente antidemocratico, in quanto serve proprio ad impedire ogni reale confronto, tentando di annichilire l’interlocutore: se osi mettere in discussione le mie certezze, sei un omofobo, e quindi sei retrivo e forse addirittura come Giovanardi.
Continuate così, le persone intellettualmente oneste si rifiuteranno ovviamente di confrontarsi in simili condizioni: auguri!
@ Vincenzo Cucinotta…
Frasi come queste, intrise di assurdo astio e vittimismo costruito a tavolino, contribuiscono non poco ad aprire gli occhi a un sacco di gente. Grazie per il servizio che, inconsapevolmente, tu e altri rendete alla causa della fine della discriminazione verso noi gay. Grazie davvero.
Continuate pure a dipingerci come intolleranti antidemocratici che propugnano idee pericolose… continuate pure… vi rendete solo ridicoli dinnanzi a qualsiasi persona di buon senso.
A mio umile, anzi, umilissimo parere, se si leggono con attenzione i commenti genseki si percepisce un tentativo assai lodevole di vedere la realtà da più punti di vista, senza cadere nella trappola delle fobie.
Genseki non ha negato, mi pare, il diritto alla genitorialità per i gay.
Il problema dell’accesso alla procreazione assistita è più un problema di sfruttamento di qualche ricco (etero o gay, è indifferente) su qualche portatrice di utero di scarsi mezzi economici.
Per il resto io sono convinto che nel giro di qualche anno (che ne so, prima del 2020-25) anche in Italia TUTTI i diritti ai gay saranno riconosciuti. I tempi sono maturi.
Gridare all’omofobia significa vedere le cose da un lato solo.
@Cucinotta
va bé, l’hai detta..
@Massimo
vedere il problema da un lato solo ?
.. si, infatti, è un solo lato che non gode del diritto
..poi: i tempi sono maturi e mi parli del 2025 ?!?, stai fresco che aspetto tanto !!!!!!
@ Massimo…
Io invece penso sia evidente che genseki, cucinotta, ecc sono in perfetta linea con la più schifosa propaganda antigay che si sia su questa terra… secondo la mia umilissima opinione nelle loro frasi risulta evidente il tentativo di dipingere i gay che esigono di essere considerati e trattati da persone a livello di tutte le altre come soggetti aggressivi, intolleranti, miranti unicamente a sopprimere le libertà altrui, a stravolgere le tradizioni, a aprire la strada a cose pericolosissime. Insomma soggetti dai quali ci si deve in qualche modo difendere, o verso i quali sarebbe giusto mantenere un atteggiamento di grande diffidenza paura se non ostilità. E’ il solito vecchio metodo, trito e ritrito, che gli antigay di tutto il mondo hanno per ‘argomentare’ contro le libertà civili degli omosessuali.
Le analogie con il razzismo in voga decenni fa sono talmente tante… anche lì chi voleva diffondere razzismo adottava questo metodo: dipingere i neri in quanto persone dalle quali ci si doveva in qualche modo ‘difendere’… persone che già avevano la parità in quanto potevano già accedere “ai loro bar, alle loro scuole”, in quanto i neri potevano già sposarsi…”con una persona della loro razza”.
Come non vedere l’analogia tra frasi quali “nessuno impedisce agli omosessuali un matrimonio con persone dell’altro sesso e quindi vi è piena paritá di diritti” – “la rivendicazione della genitorialitá rischia di essere il grimaldello del trionfo definitivo della biopolitica, cioè del controllo politico della vita stessa” e le tecniche argomentative che usavano i razzisti di un tempo…
.. io onestamente perderei la pazienza prima, continuare a discutere per anni e anni con le stesse “persone intellettualmente oneste” come Cucinotta, mi ha stancato, comincio pericolosamente a pensare di non aver piu’ voglia e a sentire di non avere interlocutori.
Ares, ciò che dovrebbe avvenire in questo colonnino è il cosidetto uso argomentativo del linguaggio per regolare un disaccordo sull’accettabilità di una posizione. Cose studiate e ristudiate.
Esistono delle regole per la discussione critica:
1. la posizione assunta deve essere chiara,
2. deve essere ‘difesa’, cioè va argomentata,
3. l’argomentazione deve essere razionale,
4. ma anche rilevante per la posizione,
5. non possono essere usate ‘mosse inadeguate’, cioè fallacie,
e così via.
La posizione di Scalfarotto è chiara, ed è difesa con un’argomentazione molto robusta. Scalfarotto si appella ad alcune ‘autorità’ (Organizzazione Mondiale della Sanità, American Academy of Pediatrics, ma poteva anche citare l’American Psychiatric Association che a dispetto del nome è internazionale) per sostenere che alcuni discorsi sono di per sé prova di discriminazione omofobica in quanto contraddicono irragionevolmente quelle autorità.
Chi vuole sostenere la posizione per cui Scalfarotto sarebbe in errore, deve porre in dubbio quanto sostenuto da quelle autorità, con delle argomentazioni. Quindi vanno proposti pareri scientifici di pari livello, accettati dalla comunità internazionale, autorevoli quanto le posizioni dell’OMS o dell’APA eccetera, che con i manuali ICD e DSM sono punti di riferimento nel mondo.
Argomentazioni di questo tipo qui (o altrove) non è dato leggerle. Troviamo soltanto una posizione accusatoria nei confronti della tesi di Scalfarotto, accusa che però non è difesa. Gli accusatori insomma si pongono fuori dalle regole della discussione critica, perché pretendono di non dover nemmeno argomentare. Quindi è inutile continuare la discussione. Se rovesciano il tavolo è un problema tutto loro, perché i diritti civili vivono in un ordinamento giuridico, e quello italiano è informato al principio razionale. Tant’è che la Corte Costituzionale nel 2010 (sentenza n. 138) pur respingendo il ricorso, nell’iter logico non ha potuto non dare ragione ai ricorrenti, ed ha messo in mora il Parlamento, circa la necessità di una legge che riconosca le unioni omoaffettive. Queste persone possono essere lasciate ai loro arabeschi di parole nemmeno tanto eleganti.
andrea barbieri, santo subito !!
@ Justin
Il 2025, storicamente è dietro l’angolo.
Per il resto, non spetta a me difendere Genseki, ma mi rendo conto che per chi ritiene di appartenere a una categoria discrmininata, qualsiasi sfumatura può fare drizzare le orecchie.
Io (io ipotetico) posso sgolarmi all’infinito nel ripetere che non sono omofobo, ma se tocco inavvertitamente qualche “nodo semantico”, il pregiudizio scatta senza appello.
Ad esempio: gli omosessuali sono l’unica categoria di persone che sono libere dalla schiavitù della genitorialità.
Perché ci tengono tanto a sobbarcarsi questa schiavitù?
Il mondo è sovraffolato abbastanza: perché non godersi la vita e amen?
Invece ci tengono: questa cosa fa riflettere.
Fa riflettere sul bisogno di affettività “normale”, fa riflettere su eventuali mancanze e carenze inconsce ecc. ecc.
Dando per assodato che a me (Io Massimo) sta benissimo che gli omosessuali possano accedere alla genitorialità nelle forme che ritengono opportune, l’avere fatto questa osservazione fa di me un omofobo?
@ Massimo…
Il tuo è un discorso che -scusa se te lo dico- non ha né capo né coda. E non solo perché le sparate degli omofobi di professione non sono affatto considerabili sfumature, ma anche perché ciò che richiediamo –propriamente– non è l’adottare tutti quanti dei bambini, non è l’accedere tutti quanti alla procreazione assistita, il contrarre tutti quanti matrimonio civile, ma il POTER accedere alla possibilità di adottare, il POTER accedere alle tecniche di procreazione assistita, il POTER contrarre matrimonio civile. Ciò che vogliamo è che le leggi dello Stato la smettano di escluderci dalla libertà di recarci in municipio a contrarre matrimonio civile, la smettano di proibirci di metter su una famiglia con figli nel modo in cui è permesso agli altri. E’ l’esclusione imposta dall’alto il problema… ciò che ci offende, ci limita nelle nostre scelte e ci umilia in quanto cittadini, in quanto persone. Difatti la questione è portata avanti anche da quei gay e da quelle lesbiche che di contrarre matrimonio civile e di avere figli non ne hanno la benché minima intenzione.
L’aver fatto quelle osservazioni ti rende, ai miei occhi, una persona che sicuramente fino a un momento fa non aveva ben chiara la richiesta dei gay e che quindi cominciava a domandarsi strane cose… spero che adesso la richiesta dei gay ti sia più chiara.
Certo se poi applaudi alle sparate di genseki allora è un altro discorso…
…ma non voglio parlare ancora delle sue sparate. Ho già detto tutto prima.
Ringrazio tra gli altri Ama, Ares, Barbieri, Justin per la generosità e la costanza dei loro interventi. Le lotte per le parità e i diritti civili sono sempre dure.
Sono d’accordo con voi: certi interventi fanno davvero cadere le braccia. Ma è meglio che vengano fuori, che si scoprano. Maglio sapere con chi si ha a che fare.
Ah Massimo, ma neanche io voglio avere dei figli..
..pero’ giacché Laura e Nicoletta, due mie amiche che stanno insieme da 14 anni, vogliono averne – e li avranno – mi spieghi perché a loro non dovrebbe essere data l’opportunità di godere degli stessi diritti di cui godono altre famiglie ?
Poi, Non ho capito questa tua frase :
“Fa riflettere sul bisogno di affettività “normale”, fa riflettere su eventuali mancanze e carenze inconsce ecc. ecc. ”
Vuoi dire che i tuoi genitori ti hanno voluto solo grazie alle loro mancanzee carenze inconsce di affettività ?.
.. e caro mio, pace, ti hanno avuto e sei qui a dare il tuo contributo.
p.s. FB, è un dovere.
caro genseki
non capisco la tua posizione
cosa rimproveri agli omosessuali?
la visione atomizzante della vita è, se lo è, trasversale agli orientamenti sessuali, l’uso biopolitico del desiderio di procreare e i timori
circa l’accesso alla procreazione tramite “le biotecnologie declinate nel senso del mercato” riguarda tutti, omo ed etero
pretendi forse dagli omosessuali una maggior consapevolezza riguardo lo stare su questa terra? :)
oltre essere discriminati e fatti oggetto di violenza verbale e fisica devono anche dimostrare di essere più “saggi” degli etero?:)
non capisco genseki e ti sarei grata se mi facessi capire
un bacio
la fu
Triste giorno oggi per la lotta all’omofobia dilagante in Italia. Suppongo che alcuni di voi gioiscano per l’ennesima vergognosa bocciatura della legge che dovrebbe giustamente combatterla. Massima solidarieta’ a Paola Concia.
Ma sì, Justin ho capito bene il tuo ragionamento. Volevo intendere un’altra cosa, ma probabilmente era troppo stupida. Da parte mia non ci sarà mai alcun ostacolo né morale né politico a qualunque tipo di richiesta gay.
Ho solo alcune riserve sull’introduzione del reato di omofobia. Bisogna stare attenti a non creare dei mostri. Si rischia, per combattere una ingiustizia, di commetterne altre.
Basta vedere come si dà facilmente dell’omofobo a qualcuno in questi trhead, solo perché magari non ci si capisce su alcune cose. Dalle parole si può passare alle denunce penali con annessi e connessi. Alla fine la gente smette di parlare.
Ovvio che poi nel quadro dell’omofobia, ci sono le aggressioni, le discriminazioni nei posti di lavoro ecc, ecc, ma per quelle cose sono più che sufficienti le leggi vigenti.
Se le leggi non hanno efficacia, non è perché sono inadeguate, ma perché applicate sempre con un occhio di riguardo al più forte. Questo vale anche per gli etersosessuali.
Una legge contro gli omofobi è necessaria, visto che le violenze contro gli omosessuali esistono e hanno la loro specificità.
Purtroppo in questo paese di bifolchi la legge è necessaria come monito.
@ Ares
Capisco il tuo punto di vista, la legge è necessaria come monito contro i bifolchi.
Detto questo, le mie obiezioni restano le stesse. troppa specificità diventa discriminatoria sia in un senso che nell’altro.
Una legge non può essere fatta contro una categoria di persone, ma può solo prevedere un certo tipo di reato. Quindi nessuna legge contro gli omofobi, casomai una legge contro l’omofobia.
Se questa legge deve essere introdotta deve essere scrupolosa al millimetro nell’individuare cos’è un reato omofobico. Tolti i più eclatanti (pestaggi, denigrazioni pesanti, discriminazioni sul lavoro o negli uffici pubblici) che non lasciano adito a dubbi, tutto il resto è assai opinabile.
Quindi, o la legge è molto precisa, o è meglio non farla.
@ Ares
Sul bisogno di affettività normale riguardo alle richieste di genitorialità gay, mi rendo conto di essere stato poco chiaro.
Volevo esprimere un “sospetto” sul desiderio di “normalità” che implica avere dei figli e considerarsi una “famiglia”.
Già la famiglia “normale” eterosessuale è basata su questo desiderio di “normalità” borghese (come altro chiamarla?) che ha provocato gli sfracelli che sappiamo.
I gay avrebbero la possibilità di risparmiarsela, ecco.
1) E facciamola sta legge, non si chiede altro.
2) Sulla questione che le discriminazioni dei gay sul posto di lavoro siano “eclatanti” ho i miei forti dubbi, se lo faccia dire da qualche donna all’ascolto: quel tipo di discriminazione non è provabile, se non guardando i grandi numeri. La sfido a farlo con gli omosessuali.
3) Io vorrei che chi decidesse di avere una famiglia possa averla, non dev’essere uno come me o lei, che non vogliamo una famiglia, a decidere per altri.
@ Ares
Con tutta la buona volontà, non si possono fare leggi contro discriminazioni difficilmente dimostrabili, come dici tu. Si rischia di fare un pasticcio tremendo.
La legge, sa va fatta, deve essere precisa su cosa è un reato omofobico.
Altrimenti si rischia di mandare in galera o portare in tribunale una persona solo perché dissente da te in modo magari un po’ troppo veemente.
Sulla famiglia, siamo d’accordo.
Massimo scrivi:
“Una legge non può essere fatta contro una categoria di persone, ma può solo prevedere un certo tipo di reato. Quindi nessuna legge contro gli omofobi, casomai una legge contro l’omofobia.”
Precisamente la legge penale è posta a tutela di ‘beni giuridici'(cioè dei valori) di rilevanza costituzionale. Quindi ciascun reato, cui l’aggravante su omo-transfobia si riferisce, tutela di per sé un bene giuridico: il reato di diffamazione tutela l’onore personale, il reato di lesioni tutela l’integrità fisica, eccetera.
Questa aggravante tutela il valore giuridico dell’uguaglianza in base a orientamento sessuale e identità di genere.
Dunque se Caio diffama Tizia, ha leso il bene giuridico dell’onore.
Se Caio diffama Tizia spinto dal motivo che Tizia è persona transessuale, si aggiunge la lesione del bene giuridico dell’uguaglianza, quindi scatterebbe l’aggravante.
Se Caio esprime un’opinione su Tizia esercitando legittimamente il diritto di critica, qundi senza travalicare nella diffamazione o nell’ingiuria, è tutelato dall’ordinamento giuridico perché la libertà di critica è fondamentale per la democrazia.
Poi, scrivi:
“Se questa legge deve essere introdotta deve essere scrupolosa al millimetro nell’individuare cos’è un reato omofobico [e transfobico, aggiungo io].”
E’ proprio così. Ogni legge penale in base all’articolo 25 della Costituzione e all’art 1 del codice penale, deve essere formulata in modo sufficientemente determinato. Si chiama principio di tassatività della legge penale.
Io sto andrea barbieri lo adoro ..
@ Massimo, e altri…
Ecco cosa prevede il progetto di estensione della Legge Mancino
(presentato dall’IDV)
E’ quello che prevede il cosiddetto (!) ‘reato di omofobia’.
“E’ punito:
a) con la reclusione fino a tre anni chiunque, in qualsiasi modo, diffonde idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o fondati sull’omofobia o sulla transfobia;
b) con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, in qualsiasi modo, incita a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o fondati sull’omofobia o sulla transfobia».
Al comma 3 dell’articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654, e successive modificazioni (TESTO: E’ vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi) le parole: «o religiosi» sono sostituite dalle seguenti: «, religiosi o fondati sull’omofobia o sulla transfobia».
Come si può vedere il progetto mira a punire chi INCITA A COMMETTERE O COMMETTE ATTI DI DISCRIMINAZIONE, O DI VIOLENZA, O DI PROVOCAZIONE ALLA VIOLENZA, FONDATI SU OMOFOBIA E TRANSFOBIA… esattamente come avviene per gli atti di discriminazione, o di violenza, o di provocazione alla violenza, fondati sul razzismo.
Dove caspita si rischia di “mandare in galera o portare in tribunale una persona solo perché dissente da te in modo magari un po’ troppo veemente”?? Dove caspita viene criminalizzato chi, per l’educazione che ha ricevuto sin da piccolo, è omofobo ma non fa del male a nessuno?? Secondo te esprimere un’opinione personale sarebbe la stessa cosa di incitare alla discriminazione o alla violenza????
Non prendiamoci in giro, basta con ste balle!
Io sono contrario ad una legge ad hoc sulla omofobia perché fin quando non si sfocia nella violenza bisogna preservare la libertà di pensiero e parola, qualsiasi declinazione essa possa assumere.
(Tra l’altro tale capo d’imputazione è talmente suscettibile di punizione generalizzata che si dovrebbe triplicare se non quintuplicare la mole delle vertenze, tanto che nessuno avrebbe né modo di ottenere giustizia né di subirla: potrebbero però favorire qualche nuovo indulto popolare).
Nondimeno bisogna non travisare i piccoli ragionamenti della gente -ivi compreso l’umorismo, anche caustico, da parte di tutte le fasce(tte nere) di reddito- e una legge in grado di codificare con tale chirurgia di fino il campo dell’omofobico mi appare di assoluta irrealtà (con ciò alludendo alla sua ideazione e attuazione che potrebbero essere corrette ma non oneste, perché sarebbe ingiusta la legge).
Per esempio ho trovato ridicola la polemica sul caso Grillo e il suo saluto “omofobo” a Bologna. Ecco come vanno a finire le cose, dopo, si esasperano, se ne forzano le cancellate e ci si prende il dito con tutte le gambe, col rischio, non scontato affatto, di furto di scarpe e calzini (spesso poi palesemente bucati all’alluce, o stracciati al tallone). Eppoi?
Secondo me c’è molto di più da battere il ferro sulle adozioni e sui matrimoni che sono molto più ragionevoli che non su leggi liberticide e svolazzone come queste.
Le menti non si cambiano colle leggi.
(Non si cambiano ebbasta)
@ daniz
Ripropongo anche a te il testo del progetto di estensione della Legge Mancino, quello che prevede il cosiddetto (!!) reato di omofobia.
“E’ punito:
a) con la reclusione fino a tre anni chiunque, in qualsiasi modo, diffonde idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o fondati sull’omofobia o sulla transfobia;
b) con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, in qualsiasi modo, incita a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o fondati sull’omofobia o sulla transfobia».
Al comma 3 dell’articolo 3 della legge 13 ottobre 1975, n. 654, e successive modificazioni (TESTO: E’ vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi) le parole: «o religiosi» sono sostituite dalle seguenti: «, religiosi o fondati sull’omofobia o sulla transfobia».
Come si può vedere il progetto mira a punire chi INCITA A COMMETTERE O COMMETTE ATTI DI DISCRIMINAZIONE, O DI VIOLENZA, O DI PROVOCAZIONE ALLA VIOLENZA, FONDATI SU OMOFOBIA E TRANSFOBIA… esattamente come avviene per gli atti di discriminazione, o di violenza, o di provocazione alla violenza, fondati sul razzismo.
La libertà di avere e esprimere un pensiero non viene intaccata.
@Justin
Io non voglio far polemica né provocarti però il testo è comunque lagunare. Perché quel IN QUALSIASI MODO; oppure quell’INCITAMENTO; sono, ho preso quei due, alquanto generici e vanno presi caso per caso. Insomma, anche un ATTO DISCRIMINATORIO, quante cose POSSONO essere?
Lo dico non per simpatizzare cogli omofobi o cogli italofoni ma perché questo tipo di cose possono essere forzicchiate e lo sono spesso.
Porto un apologo se non disturba.
Una volta, all’università, c’era una donna che arringava un capannello di femministe. Mi avvicinai con piede molle per sentire il motivo del risentimento (data l’infrequenza della cosa…).
Insomma, c’era un rapper omofobo, razzista, eppure americano, che veniva a Roma per fare un concerto deli sui. Ovviamente nelle canzoni c’era una bella dose di incitamento antirazziale ecc ecc.
Le signorine e i centri volevano andare al concerto (tra l’altro nutritamente seguito, secondo le previsioni), (e ci andarono), per boicottare la serata cantarina.
Non so se finì a schiaffoni. probabilemente, sì. Una cosa inter-lori (senza arbitro).
In quel caso, non sono due gruppi che si incitano a vicenda ad odio? cioè, chi piglia l’aggravante?
..che esempio del cazzo
@ daniz… è un esempio che non c’entra niente.
Tu attraverso quelle frasi che cosa mi vuoi dire, che esprimere un parere personale sia la stessa cosa dell’incitamento alla discriminazione, alla violenza? Vuoi dirmi questo??
Vuoi dirmi che la legge del nostro Paese non deve dotarsi di una legge che punisca l’incitamento alla discriminazione e alla violenza fondate su omofobia e transfobia, come del resto ha fatto la grande maggioranza dei Paesi civilizzati di questo mondo, per il timore che qualcuno fuori di melone possa addirittura pensare che la mera espressione di un pensiero possa costituire incitamento a discriminazione e violenza??
Si, anch’io volevo dire che è un esempio che non c’entra niente °_°
Voglio semplicemente dire che l’incitamento all’odio non ha bandiere ma solo terminali, prede (continuamente oscillanti) e che spesso, sentendosi irradiati dal proprio deposito di sapienze, si incita all’odio e alla violenza, al boicottaggio in questo caso. Così come lo si fa quando si è irradiati dall’ignoranza. Parlavo di odio.
L’esempio centra e c’entra.
Comunque, torno semplicemente a dire che il confine tra incitamento e semplice idiozia è labile e assoggettato spesso alla permalosità del chicchessia di turno. Portare in tribunale un idiota ogni tre per due secondo me è una battaglia idiota, a prescindere dagli altri paesi “civili”. Quegli stessi paesi che chiamiamo “civili” quando ci fa comodo e “incivili” quando non ci fa comodo come nelle missioni internazionali.
Fatevi pace.
Quindi, niente, rimaniamo così.. dovessimo mai sentire, ad esempio un Calderoli che dicono che gli omosessuali e i transessuali sono un problema per la società, dovremmo accettare l’idiozia e farcene una ragione, giusto ?
Come dire, dobbiamo porci al un livello superiore e compatire il soggetto.
Se da li poi parte un pestaggio nei confronti di una coppia di omosessuali che facciamo, zitti , zitti lasciamo che la cosa passi ?
No te lo chiedo giusto per capire esattamente la tua posizione. Grazie
@ares
A parte che la tua deduzione è del tutto arbitraria, comunque, ad un discorso si può sempre replicare con un altro discorso, tanto valgono: flatulenze foniche.
Io dico solo che il silenzio ufficiale (che tanto anche se urla non paga) non farà tacere il sostrato più debole che si vedrà ridotte le sue capacità di esprimersi e ragionare. Come oggi succede con tante altre minoranze che non possono essere criticate perché a chi di ruolo conviene così, con altrettanto spegnimento dei cervelli.
Il mio parere è semplice: questa legge è restrittiva o comunque può essere usata come tale, per rastrellare anche il dissenso critico e schiacciarlo come un topolino colla scopa. A farne le spese sarebbero i pochi pensieri liberi ancora non crepati e qualche imbecille colla voce alta durante una partitina a carambola.
Fin quando gli omosessuali vogliono ampliare i loro diritti, come lo sposarsi o l’adottare bambini, avranno il mio appoggio; quando vogliono restringere i diritti anche dell’idiota allora non lo avranno.
Non more nessuno, non conto un cazzo io
Con Calderoli che facciamo ?
@ daniz…
Il problema è proprio questo:
che tu vuoi far finta che una eventuale legge contro l’ INCITAMENTO A DISCRIMINAZIONE E VIOLENZA sarebbe una legge contro la libertà di pensiero o di espressione del pensiero. Siccome la semplice lettura della proposta di legge in questione ti smentisce in modo categorico, pur di portare avanti il tuo discorso a dir poco allucinante, ti nascondi dietro possibili abusi che qualcuno potrebbe commettere… ma -pure qui- la logica e la ragionevolezza non sono dalla tua parte, anche perché se no dovremmo abolire tutte quante le leggi, per la sola paura che qualcuno in futuro possa invocarle a sproposito. Pure quella che punisce in quanto crimine l’omicidio visto che in alcuni casi l’accusa di omicidio viene formulata ingiustamente, a sproposito, magari perché vi sono casi in cui vi è un’uccisione in conseguenza a legittima difesa.
Non so se ti rendi conto della follia assoluta del tuo discorso.
@Justin
Non credo sia folle. Credo solo che il Diritto è una cosa simile a una coperta corta… o al gioco del tira-la-fune.
Quindi in generale non sono uno che scende in piazza o sposa cause a distanza, mi bastano le mie. Soltanto, mi stanno più simpatici quelli che vogliono costruire piuttosto che quelli che vogliono distruggere. Per me i piatti della bilancia, in questo contenzioso, stanno così.
@ daniz…
Distruggere cosa??
Nell’aggiungere all’interno della legge mancino la frase:
“o fondati sull’omofobia o sulla transfobia”
che cosa viene distrutto??
Niente Justin niente.
Prendo la pasticca ti do ragione e vado a nanna.
Ciao, buon lavoro. Vi ha già ringraziati per questo F. Buffoni, no?
Goodnight
Bastava una risposta.
Se mi dici che voglio “distruggere”… il minimo che ti posso chiedere è “che cosa”. Sei venuto qui per dialogare o per sparare cavolate a vanvera giusto per spararle..?? Come fai a dire che voglio proibire ad altri di pensarla in un certo modo e di esprimere il proprio pensiero, se la sola cosa di cui ho parlato è una proposta che mira a punire l’incitamento alla discriminazione e alla violenza? Come fai a dire che voglio distruggere? Che cosa, secondo te, voglio distruggere?
A proposito di distruggere, penso a tutti quegli individui che per fragilità culturale o indole non hanno sopportato di essere reclusi ai margini del diritto d’identità e si sono suicidati. Pensare solo a questo mi fa incazzare ferocemente con chiunque si opponga ai diritti degli omosessuali, con sofismi maldestri incrostati di arcaici concetti di famiglia, libertà, eguaglianza.
gentile Funambola,
Lei vede beneche questo non è un luogo in cui si possa approfondire la discussione, se fosse cosí gentile da volermi scrivere nello spazio dei commenti della pagina web che si apre cliccando sull’intestazione dei miei commenti (genseki in azzurro per intenderci) sarei lieto di trovare il modo e il luo per risponderle.
grazie
genseki
Mah… In questo luogo si approfondiscono eccome le discussioni.
Non penso sia un caso che qui molte delle cose dette sulla legge anti-omofobia, sulla questione matrimonio e sulla questione genitorialità siano state confutate pezzo per pezzo fino a esser state svelate completamente per quello che sono: fesserie, odiose balle dette sulla pelle dei gay.
Justin,
io mi riferivo alla discussione in generale, ma alle domande che gentilmente la Funambola poneva a me, direttamente. Poi per il resto sono d’accordo con lei su tutto quello che vorrá. tutto è stato approfondito e sviscerato, confutato e svergognato e lei ha pienamente ragione su tutto. Io ho mille torti e li assumo tutti, mi scuso con l’nclita compagnia e auguro a tutti buona notte. (senza davvero nessuna ironia).
genseki da Damasco
Ma per favore……
justin
ma io penso che esista una differenza sostanziale tra chi, pur avendo delle perplessità su alcune, dico alcune,richieste del movimento omosessuale, non si sogna nemmeno di osteggiarle politicamente o peggio accodarsi a chi lo fa, e chi invece come fa appunto un calderoli o un borghezio incita all’odio e usa tutti gli strumenti politici per impedirlo.
Confonderli , a battute o seriamente, e buttarli nel grande calderone dell’omofobia non mi sembra giusto. Poi fai tu.
caro genseki
ti ho scritto sotto la Zambrano ma non compaio:)
nell’attesa ti ringrazio e ti bacio
la fu
@ maria…
Non sto per niente mettendo tutti in un unico calderone. Ritengo ovvio che esistano omofobi di varia natura… ci sono gli omofobi che si limitano a esprimere legittimamente il proprio parere, ci sono gli omofobi che invece oltre a esprimere legittimamente il proprio parere spacciano per vere delle balle colossali, come per esempio quella falsità secondo cui chi vuole la legge anti-omofobia vuole la fine della libertà di opinione, ci sono gli omofobi che incitano alla discriminazione o alla violenza e ci sono gli omofobi che commettono discriminazione o violenza. Sono omofobi di diversi tipi. Ma sempre omofobi sono.
Justin
abbi pazienza ma spalmare su tutto e tutti la patente di omofobia sia pure con le diverse gradazioni da te stabilite senza appello mi sembra una cosa inaccettabile.
Chiunque sostenesse, tutti i diritti richiesti, pensione, assistenza malalattia, casa, eredità, anche matrimonio e adozione, genitorialità di due lesbiche, e mostrasse perplessità su quella di due uomini, dunque per te sarebbe comunque afflitto da omofobia con l’attenuante della confusione in quanto o tutto o nulla, ok aspetto la prossima puntata quando arriverai a dire che i genitori omo sono migliori di quelli etero perchè hanno scelto più consapevolmente:-).
Cosa si fa con Calderoli? Ma chi se ne frega di Calderoli! Lo si denunci.
Fermo restando che le rivendicazioni omosessuali e transgender sono sacrosante e che ogni categoria deve avere accesso a ogni diritto ritenuto giusto per lo sviluppo armonioso della propria vita; fermo restando questo; laddove non ci sia esplicita violenza o incitamento all’odio razziale, i cretini devono essere tollerati, com’è giusto che sia in ogni società civile.
Capite bene che il “ti saluto busone” di Grillo, passa da idiozia a reato penale… ecco, a me questo non sta bene per niente.
Io voglio vivere in un paese dove tutti abbiano uguali diritti, compreso quello di sentirsi razzista e omofobo (purché non commetta atti lesivi della dignità e della fisicità altrui). Altrimenti non si ha più uguaglianza, ma controllo del pensiero.
Questo non lo accetto nemmeno a fin di bene.
@ maria…
E’ così, che ti piaccia oppure no.
Se io sostenessi che pensione, assistenza sanitaria, eredità, matrimonio e adozione andrebbero garantite alle coppie di bianchi e, sì, anche di asiatici ma non alle coppie di neri sarei un razzista, no? Allora perché mai il sostenere che quei diritti andrebbero garantiti a etero e, sì, anche alle lesbiche ma negati ai gay non sarebbe omofobia? Lo sappiamo tutti che i timori e i pregiudizi verso l’omosessualità si manifestano con più radicalità quando ci si trova a pensare o a vedere due uomini… no?
Questo tuo voler dipingere gli omosessuali che esigono uguaglianza come persone irrispettose delle opinioni altrui, e addirittura fanatiche tant’è che prima o poi arriveranno a dire che ‘gay è meglio’… è un qualcosa che ti (s)qualifica di per sé.
Non c’è bisogno che aggiunga altro. Ti (s)qualifichi da sola.
@ Massimo…
Altra tua BALLA colossale.
Mi riporti il testo di una proposta di legge sull’omofobia che dica questo, cioè che criminalizzi il ‘ busone’ detto da Grillo? Io in tutti i testi che ho letto ho sempre visto la criminalizzazione dell’incitamento alla discriminazione e alla violenza, non la criminalizzazione delle battute da bar.
Per la cronaca… come ha sancito la stessa Cassazione… dire ‘frocio’ o insulto similare per le nostre leggi è già reato, laddove esso costituisca lesione della onorabilità altrui… sia che sia detto a un etero sia che sia detto a un gay.
@ Justin
Allora è tutto risolto…
Questo tuo voler dipingere gli omosessuali che esigono uguaglianza come persone irrispettose delle opinioni altrui,
maria
ma io non ho affatto dipinto gli omosessuali così, justin, assolutamente no,
casomai sei tu che liquidi ogni osservazione in modo lapidario.
Il mio commento era riferito ai tuoi commenti e non agli omosessuali presi tutti insieme.
@ maria…
Ho scritto ‘omosessuali che esigono uguaglianza’. Saluti.
E certo, di quelli si parlava.
maria
Appunto… è quello che ho detto. E lo ribadisco.
buonasera, mi ero ripromesso di tornare sui blog altrui e in generale sul fallimentare mondo d’internet, per ciò mi sono limitato a leggere il titolo del post e il numero dei commenti.
domanda: quanti fra voi commentatori sono dichiaratamente gay o bisex?
certi gay italiani su facebook, ad esempio, non scrivono di essere uomini a cui piacciono gli uomini. al massimo dicono di essere bisex, ma in genere preferiscono non specificare il proprio orientamento sessuale. io sono gay (e soprattutto non uso pseudonimi) anche se posso innamorarmi o essere attratto da una donna (e in effetti le donne etero e le donne lesbiche le reputo comunque molto più interessanti intellettualmente rispetto ai maschi etero e gay, eterni bambini, anche se le donne etero e gay, sono tremendamente seriose…). ecco, una legge andrebbe fatta comunque, anche se non funzionerebbe, perché l’ipocrisia degli italiani è più radicata di ogni altra cosa, insomma: quanti omosessuali o lesbiche ci sono su NI, tra questi commentatori, che hanno dichiarato al mondo la propria omosessualità?
a sentirvi sembrate tutti tolleranti -o meno tolleranti, a seconda dei casi-, ma comunque tutti etero e coinvolti dal problema: scrivete perché compulsati dalla solita solfa politica o perché effettivamente avete subito sulla vostra pelle l’omofobia?
cioè siete coinvolti emotivamente? o è solo politica?
oppure: quella bella manifestazione SE NON ORA QUANDO, ecco potrebbe riguardare anche la comunità lgbt, no? oppure andare al gay-pride con una bandiera di NI. insomma, aldilà delle parole e prima che sia fatta una legge, cosa intendete fare per coinvolgere anche quei poveri ignoranti che non leggono NI e che in generale non usano il web per informarsi e che sono lontani da queste problematiche?
:)
errata corrige: mi ero ripromesso di NON tornare :))
Per Fu,
adesso si vede tutto anche la risposta
genseki