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SE PROPRIO CI COSTRINGETE

di Franco Buffoni

Il 23 settembre usciranno qui http://listaouting.wordpress.com/ i primi dieci nomi.
“Questa iniziativa”, si legge nel comunicato di Listouting, “nasce per riportare un po’ di giustizia in un paese dove ci sono persone non hanno alcun tipo di difesa di fronte agli insulti e agli attacchi quotidiani da parte di una classe politica ipocrita e cattiva”. L’outing è uno strumento politico duro, ma giusto. Consiste nello svelare pubblicamente le abitudini sessuali di preti e politici che – nella loro azione pubblica – offendono e discriminano le persone gay, lesbiche e transessuali.
Il primo elenco è composto di dieci politici. “Abbiamo deciso di iniziare con questi nomi”, si legge ancora nel comunicato, “per far comprendere chiaramente come nel Parlamento italiano viga la regola dell’ipocrisia e della discriminazione. I politici di cui conosciamo le vere identità sessuali sono molti altri, presenti in tutti i partiti; per ora ci limitiamo a pubblicare i nomi di appartenenti ai partiti che hanno votato contro la legge sull’omofobia. Da ora in poi quando avverranno attacchi nei confronti della comunità lgbt da parte della gerarchia cattolica, del mondo dell’informazione e della politica, ci riserveremo la facoltà di rispondere adeguatamente”.
Chi frequenta il mondo anglosassone conosce bene la durezza di certi outing scatenati da attivisti per i diritti civili contro preti ipocriti e politici omofobi. Ormai storica è la posizione dell’inglese Peter Tatchell: “La comunità gay ha il diritto di difendersi contro le figure pubbliche che abusano del loro potere e della loro influenza per appoggiare politiche che infliggono sofferenze agli omosessuali”. E nel 1994 gli attivisti di OutRage! – il gruppo guidato da Tatchell – fecero i nomi di quattordici vescovi della Chiesa Anglicana, accusandoli di ipocrisia per aver sostenuto il punto di vista della Chiesa – che condanna ogni atto o legame omosessuale – mentre non osservavano questo divieto nelle loro vite personali. “L’outing è l’autodifesa dei gay”, disse Tatchell: “Non facendo outing sui vescovi omosessuali che appoggiano politiche anti-gay, avremmo protetto quei vescovi, permettendo loro di continuare a infliggere sofferenza ai membri della nostra comunità. La collusione tra omofobia e ipocrisia non è eticamente difendibile, né da parte dei cristiani, né da parte di nessun altro”.
Il timore di subire outing può indurre alcuni a prodursi nel proprio coming out. Il parlamentare statunitense Barney Frank, per esempio, dopo il coming out ha dichiarato di essersi deciso perché “motivato da due fattori: la mia profonda infelicità personale e la mia convinzione che sarebbe stato di aiuto alla lotta contro l’omofobia se fossi stato onesto a proposito del mio orientamento sessuale”.
So bene che parlare di onestà e di fair play in Italia può apparire ingenuo, ma riflettiamo almeno sul suono della frase: essere onesti sul proprio orientamento sessuale. Suona bene, non c’è dubbio. Magari per molti potrebbe cominciare con un: essere onesti da principio almeno con se stessi. L’outing come tattica di autodifesa della comunità gay. Con vent’anni di ritardo ci stiamo arrivando, finalmente, anche in Italia.

416 COMMENTS

  1. I boia imitano i boia. Può capitare. In fondo, anche la bilancia della giustizia trema quando è in mano all’uomo.

    Guai, quando la vittima pensa di essere giudice. La gogna è barbarie.

    Se la gogna è comminata senza processo, siamo alla vendetta.

    Una triste storia è l’omofobia e la discriminazione. Ma storia altrettanto triste è chi si erge a giudice e a boia senza averne i titoli. E la giustizia? L’hanno arrestata scambiandola per un altra.

    Succederà questo: il cannibale non avrà più diritto di parlare a nome di quelli che ha mangiato.

    La democrazia? Un’optional. Devi pensare quello che dico io. E se non pensi quello che dico io, e se non voti di conseguenza, ti lego sulla pubblica via.

    Sono per l’abolizione della barbaria. Di qualsiasi tipo di barbarie.

    Tutto il resto è chiacchiera.

    Stan. L.

  2. Il discorso resta estremamente semplice. Quando un politico o un prete incide o cerca di incidere con le sue posizioni etiche o pesudo tali sull’assetto della societa’, frenandone le istanze di rinnovamento ed inclusione, deve rispondere di coerenza morale.

    Cosi’ come dietro ad alcuni dei piu’ efferati persecutori nazisti si celavano altri Ebrei, la scena di chi contrasta le rivendicazioni della comunita’ lgbt e’ spesso dominata da gay velati che hanno fortemente interiorizzato l’omofobia per avere posizioni di potere all’interno di strutture gerarchiche eterosessiste.

    Gli attivisti a capo di associazioni che lottano per il riconoscimento dei diritti civili dovrebbero avere il diritto-dovere di smascherare questo meccanismo e far emergere un altro dato significativo. Questa resta anche una “guerra fra froci”. Nessuno puo’ stare a guardare, storcendo il naso e voltando lo sguardo altrove, mi spiace.
    Cosa diversa e’ sputtanare l’omosessuale clandestino, spesso omofobo, che pero’ non incide negativamente sulle rivendicazioni di quella comunita’ lgbt, che vivendo alla luce del sole, chiede di condividere con il resto della societa’ civile le proprie istanze.
    Tutti hanno diritto alla privacy, ma non quando diventano personaggi pubblici dal forte impatto sociale. Questo in Italia non vi e’ mai entrato in zucca.

    FATE I NOMI

    Li aspettiamo con ansia.

  3. D’accordissimo con l’iniziativa. Basta con la doppia morale delle persone pubbliche.

    Segnalo ai lettori di Franco Buffoni che qui potete trovare il primo capitolo del suo nuovo romanzo, “Il servo di Byron”:

    http://www.leparoleelecose.it/?p=797

    Anche la biografia ufficiale di Byron è uno dei tanti casi di mistificazione protratta.

  4. denunciare pubblicamente chi con i suoi comportamenti privati contraddice i principi che proclama non solo è dovero ma leggittimo.
    Specie in un paese come il nostro dove alberga lipocrisia. Basta pensare a quanti tra gli eterosessuali sbandierano i acri valori della famiglia, e in nome di essi approvano con il beneplacito delle altrettanto ipocrite gerarchie vayicane, leggi indegne di un paese laico.
    Spero che alla prima lista ne seguano altre

  5. E cosa ci sarebbe di tanto orrendo?
    E di quale merda stai parlando?
    Se una donna che ha abortito si pronuncia contro l’aborto perchè non renderlo pubblico?
    Perchè accettare questa ipocrisia secondo la quale certi comportamenti sono privilegio di pochi basta che restino rigorosamente nascosti?

  6. Se non si è in grado di percepire l’orrore di questo sputtanamento generale, allora vuol dire che il Merda ci è entrato in vena, che ce l’abbiamo sottopelle.

  7. Liste di proscrizione (Definizione) = Nella Roma antica, pubblici elenchi delle persone considerate […] Nella tarda repubblica furono strumento di vendetta personale […]

    Liste di proscrizione (Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te) = Domani chiunque, e con mezzi certamente superiori, potrà stilare liste di qualsiasi genere, includendoci dentro chiunque. Includeranno gli oppositori politici, chi diserta dal loro sistema, chi resiste, anche chi è solo un “diverso”, e non potrete dire nulla, avendolo fatto anche voi.

    Liste di proscrizione (La legge del più forte) = Legittimare le liste, qualsiasi sia la causa, legittima il più forte; legittima, di fatto, la legge della giungla, giacché chiunque potrà ergersi ad “avente diritto” ed esporre al pubblico ludibrio il nome altrui; e nella giungla vince chi ha le zanne più affilate.

    Liste di proscrizione (Omologazione come perdita della possibilità di critica particolarizzata) = “L’inclusione, la catalogazione, l’enumerazione sono atti con i quali la concreta singolarità di un individuo viene ridotta a cifra generalizzabile: tutti gli appartenenti alla lista finiscono così per essere appiattiti sul tratto generale che designa l’insieme, all’interno di un processo di spersonalizzazione che bypassa la capacità di giudizio critico”.

    Lista di proscrizione (Fascismo) = Perché compilare una lista con i nomi di chi la pensa diversamente da te, si comporta in altro modo, foss’anche in totale incoerenza tra aspetto pubblico e privato, è un modo di limitare la libertà di espressione e il diritto di cittadinanza del “diverso”.

    Stan. L.

  8. E come farete ad essere certi delle pulsioni di coloro che appariranno nelle liste che tanto entusiasmano carmelo, quali saranno le “prove”, indicherete delle circostanze dopo averli spiati?

    E’ un’iniziativa orrenda che lesionerà il diritto alla segretezza del proprio essere, e non potrà giustificarsi con nulla, inoltre così facendo coinvolgerete non soltanto quelle singole persone ma tutti coloro che stanno loro intorno.

    Con quale diritto?

  9. Sono d’accordo con Tash ma proprio completamente, assolutamente.
    Comunicare il proprio orientamento sessuale deve rimanere un “affaire” personale. Che coinvolge contesti familiari, professionali, e poi, diciamola tutta: la tesi secondo cui chi predica bene razzola male non cambia i termini del discorso ma li mantiene immutati. Essere omosessuali rimarrà “razzolare male” e in più si legittima ancora di più coloro che predicano bene e razzolano bene, e che considero più pericolosi e fascisti degli ipocriti. effeffe

  10. Vengono molte domande dalla lettura di un post come questo, che è il culmine di una escalation di mesi di messaggi relativi a una campagna sull’ateismo e sull’omosessualità svolta qui su NI da Franco Buffoni utilizzando sempre più spesso post presi dal sito UAAR e da altri blog (in particolare su quello di Accolla).

    Viene da chiedersi, per quanto riguarda la linea editoriale di NAZIONE INDIANA
    – se NI si stia proponendo come blog militante a sostegno delle posizioni e dei diritti di atei e omosessuali così come queste vengono esposte dall’UAAR e dalla comunità gay-lesbica. Credo sia importante NI si ponga il problema perché, se le campagne per il rispetto delle posizioni ateistiche e dei diritti degli omosessuali sono, parlo per me, del tutto condivisibili (nella sostanza, non sempre su alcuni punti), ciò non implica che gli unici modi di portarle avanti siano quelli di sposare in toto le posizioni dell’UAAR e delle comunità gay-lesbo, o delle frange di tali comunità che vengono continuamente riportate da Buffoni su NI.

    Viene da chiedersi, nello specifico di questo articolo, se l’outing imposto dall’esterno sull’orientamento sessuale (per chi “attacca” la comunità lgbt: ma che significa “attaccare”?)
    – sia un’azione che garantisca una informazione sicura per la quale si dispone di prove (ammesso e non concesso che l’orientamento sessuale sia qualcosa di definibile e “provabile” senza se e ma)
    – rispetti la legge sulla privacy
    – sia un’azione eticamente legittima e auspicabile, immaginando le conseguenze a livello mediatico e civile.
    – sia una battaglia cui aderisce NI come redazione o no, supponendo che questo articolo sia solo l’inizio nelle intenzioni di Buffoni, e che il 23 settembre ci troveremo su NI la lista dei primi 10 nomi.

  11. L’unica cosa che mi *consola* in questo frangente, in questo *posto*, a fronte di questa merda da latrina fascista spacciata per chi sa quale conquista e pratica *liberale*, è la presa di posizione netta e inequivocabile di Forlani.

    fm = uno che si batte da sempre, in pubblico e in privato, per la sacrosanta causa delle persone omosessuali a veder riconosciuti tutti i loro diritti, nessuno escluso.

  12. Mi dissocio profondamente per educazione famigliare, politica, culturale e spirituale da questo articolo che, pubblicizzando un’iniziativa disgustosa di stampo fascista, mistifica come metodo di lotta politica pratiche di tipo delatorio anonimo, al limite del ricatto, dell’illegalità e della violazione di quella sfera tanto delicata e personale che riguarda la vita individuale delle persone che vivono in una società democratica.

  13. Sono assolutamente totalmente solidale con chi ha promosso questa iniziativa, e ancor piu’ lo sono dopo aver sentito i paladini della democrazia tuonare contro le liste di proscrizione e amenità del genere.
    Come si fa a dire che l’omosessualità in italia è un affare privato quando gli omosessuali vengono derisi, discriminati, picchiati, emerginati dai maschietti, con il beneplacito degli omosessuali non dichiarati che siedono negli scranni del aprlamento e che hanno respinto la legge sull’omofobia ?

    Che cazzo c’entrano le liste di proscrizione (lo sarebbero e lo sono per chi copnsidera la condizione omosessuale un’infamia); essere omosessuali non è un reato nè un’infamia ne cosa di cui vergognarsi.

    Non c’è che dire l’ipocrisia alberga nel parlamento come nel paese a destra e a sinistra a nord come a sud

  14. Carmelo, quando parli di “ipocrisia”, parla per te: è *ipocrita* chi legge nei commenti degli altri il contrario di quello che dicono. Sono cazzi tuoi, e basta, se metti la tua firma sotto una merda del genere – non cercare appigli che non ci sono.

    fm

  15. Un persona pubblica, una persona che riveste un ruolo istituzionale, non può e non deve parlare bene e razzolare male.
    Specie quando è tenuto a legiferare in tema di diritti civili che attengono la sfera privata delle persone.
    Se mettiamo un politico indirizza la sua attiuvità a difesa dei “valori” della famiglia del matriomio bla bla:
    Chiedo a Lorenzo Galbiati:
    Se tu vieni a conoscenza che il politico in questione si diverte a casa a picchiare la moglie, che fai non lo denunci pubblicamente per rispetto della sua privacy?
    Nel caso degli omosessuali non dichiarati la denuncia sarebbe meno grave perchè si rende pubblica il loro orientamento che confligge con le loro decisioni politiche.

    Siamo in Europa il paese più arretrato nel campo dei diritti civili e la cosa non vi scandalizza ?

  16. @fm
    ohibo’ signor democratico fm
    ora fascista sei tu che stabilisci cosa è la merda e cosa devo e non devo dire.
    Il tuo linguaggio da latrina non merita altri commenti

  17. Concordo pienamente con quanti si dissociano da questa dissennata iniziativa, e aggiungo: bravo Galbiati che hai messo il dito nella piaga! Detta sommessamente: io personalmente, che di NI apprezzo tante cose e che seguo sempre con interesse (come si dice), ne ho piene le tasche di questa sequela pressoché infinita – che parte sempre più o meno dalle stesse tastiere – di paranoie omofiliche in cui “essere onesti sul proprio orientamento sessuale” diventa una categoria politica tout court.

  18. se tu vieni a conoscenza che il politico in questione si diverte a casa a picchiare la moglie, che fai non lo denunci pubblicamente per rispetto della sua privacy?” scrivi tu
    ecco Carmelo, è esattamente il tipo di ragionamento a cui induce questa deplorevole iniziativa. considerare l’omosessulaità come un crimine ovvero come picchiare la moglie,
    effeffe

  19. manifesto la mia soliderità e la mia totale approvazione a NI che ospita gli articoli sulla vergognasa condizione degli omosessuali in questo paese, che qualcuno vorrebbe confinati in un ghetto.
    In questo paese le discriminazioni le vessazioni le violenze psicologiche e fisiche di cui sono oggetto gli omosessuali riguardano una vasta popolazione della sinistra ed è triste molto triste.

  20. @forlani
    se avessi letto tutto il mio post av resti convenuto che io specifico che la differenza sta proprio nel fatto che non viene denunciato nessun crimine ma solo una ipocrisia
    Dall’articolo di Buffoni si evince che vengono denunciati quegli omosessuali che hanno votato contro la legge sull’omofobia.
    CONSIDERO UNA VERGOGNA CHE IN QUESTO PAESE NON CI SIA una tale legge di fronte alle violenze di cui sono oggetto gli omosessuali

  21. caro Gabriele, caro Lorenzo
    a me invece fa un po’ riflettere il fatto che dopo anni di frequentazione di nazione Indiana (lo dico per Lorenzo) ve ne usciate ancora con considerazioni del tipo NI scrive, NI pensa, NI decreta. NI non è un partito, non un giornale orientato ma un progetto molto più interessante di un partito o di un giornale orientato, ovvero di natura polifonica e solidale. Ecco perché in questo thread avete potuto leggere due interventi di due redattori critici verso il post in questione. La critica si sa è confronto e quindi senza negare parole d’ordine- fra noi redattori non esistono parole d’ordine ma sicuramente pratiche condivise- ciascuno esprime la propria idea. Secondo me questa roba è terribile oltre che isterica e diciamolo pure anche scema, per i motivi che ho detto. Dopodiché sono pronto a confrontarmi con Franco o con quanti invece la ritengano oltre che decisiva politicamente, eticamente sostenibile. effeffe

  22. Senti Carmelo, ma vai un po’ a cagare e metti tutte le firme che vuoi dove cazzo vuoi. Però mi fai la cortesia di non tirarmi in ballo, se no ti passo la mappa dettagliata del percorso da seguire…

    Ha perfettamente ragione tashtego, come qualcuno ha già fatto rilevare: *iniziative* come queste sono il segno più marcato ed evidente della vittoria definitiva del berlusconismo. C’è chi lo vota direttamente e chi gli fa da supporto dalle pagine di un blog…

  23. Infine con l’occasione non si può non constatare che questo paese è intriso di cultura cattolica fino al midollo. Una cultura ipocrita dalla doppia morale che mooraleggia sui principi salvo poi tollerare nei comportamenti.
    Pubbliche virù e vizi privatyi.
    Questa cultura fa si che un presidente del consiglio, che passa il suo tempo a scambiare scopate con beni dello stato e a stuprare minorenni, resta al governo e viene magari tacitamente giustificato (si scopa 8 donne alla volta minchia!).
    Questa cultura fa si che le gerarchie cattoliche che intervengono con arroganza su qualsiasi legge siano tenerissimi nei confronti di un presidente che in altri paesi non poitrebbe fare nemmeno l’amminastratore di un condominio.
    Un paese dove il papa tuona contro i preservativi ma che poi i parroci consgliano ai parrocchiani di usare assicurando loro che non peccano, purchè lo fanno senza clamore.

  24. essere omosessuali non è un reato nè un’infamia ne cosa di cui vergognarsi

    certo, verissimo e allora?
    Forse questo ti da il diritto di divulgare notizie personali di qualcuno che non vuole darle?
    proprio perchè non sono reati o infamie tu puoi startene tranquillino e lasciare all’interessato la decisione di rivelarlo o meno.
    Molte cose non sono reati nè infamie, eppure magari a qualcuno, nel suo pieno diritto, non fa piacere renderle pubbliche, e tu ti arroghi questo diritto per lui? E’ semplicemente un atteggiamento fascista anche se sembri non rendertene conto. Poi la cosa buffa è che dopo aver detto giustamente che non è un reato lo metti invece sullo stesso piano di uno che picchia la moglie CHE INVECE E’ REATO (che sia un lapsus freudiano il tuo?)
    Caro carmelo le liste di proscrizione 99 volte su 100, vengono fatte nei confronti di dissidenti, di innocenti ecc. non certo nei confronti dei colpevoli di reati (quelli vengono denunciati, processati ecc).
    Poi non capisco una cosa: se è una infamia (e non una opinione politica) essere contro il matrimonio per persone dello stesso sesso, perchè mai necessita fare una lista di omosessuali e non limitarsi invece a fare quella di coloro che sono contrari al matrimonio ecc. Perchè mai un omosessuale non può essere contrario senza essere criminalizzato, perchè mai essere omosessuali dovrebbe essere una aggravante? Davvero non capisco come mai un omosessuale (che preferisce non dichiararsi) debba essere ricattato a differenza di un etero che pensa la stessa cosa.
    Il titolo del post poi è già ricattatorio di per sè stesso.
    Azz ma che diritto avete di dire Se ci costringete?
    O avete il diritto di farlo (vi sentite cioè investiti da qualcosa di universale e divino che vi legittimi di fronte alla comunità, come sembra pensare carmelo) e allora fatelo senza tanti titoli intimidatori …. oppure …. rompete meno ;-)
    Ricattare è un reato!

    Carmelo linguaggio da latrina, sinceramente, mi sembra che ce lo abbia tu e non fm, almeno questa è la mia impressione

  25. Francesco,
    grazie della risposta. Hai ragione a sottolineare la natura pluralista di NI. Io in questo caso mi sono rivolto a tutta la redazione perché seguendo assiduamente NI negli ultimi mesi ho notato questo moltiplicarsi di post presi da altri siti o blog, cosa un po’ insolita per NI, tutti miranti all’affermazione di un certo modo di condurre alcune battaglie. E quest’ultimo post, che allude e plaude all’imminente pubblicazione su un blog (che si linka, e quindi che si sponsorizza, in certo modo) di 10 nomi di politici omosessuali, cui seguiranno altri nomi, mi pare coinvolga tutta NI perché se qui su NI verrà copiaincollata tale pubblicazione, credo che agli occhi di chi legge, com’è giusto che sia, la responsabilità sarà non solo di Buffoni ma di tutta NI.

  26. È in effetti fuori luogo il paragone fatto nei commenti tra l’essere gay e il picchiare la moglie (o il marito! ;-) ), visto che l’essere gay non è un reato. Proprio per questo non vedo perchè non possano essere richiamati a un minimo di coerenza politici gay “velati” che si oppongono a una legislazione anti-omofobia come quella che c’è ad esempio in Francia. Mi sembra ci sia un residuato (forte) di cattolicesimo deteriore nel considerare così supremamente privata, a grossolano livello di “orientamento”, la sfera sessuale. Sempre nel caso, perchè di questo si parla nel post, di legislatori in palese contraddizione con se stessi.
    Si “scopre” che Tizio è gay e gli crolla il mondo? In tal caso è cretino lui o il mondo che si è costruito intorno. Precisamente perchè non si parla di reati: io non sono nè gay nè evasore fiscale, ma se lo fossi e si venisse a sapere mi vergognerei molto più della seconda cosa che della prima.
    *
    Mi sembra poi anche che, per certa eterna sinistra, le lotte davvero importanti siano sempre altre, gli strumenti mai quelli adatti, il momento mai quello buono. Bah.

  27. ho sbagliato, scusatemi, vedo che il ricatto non è verso chi non vuole il matrimonio ma verso chi ha votato contro la legge sull’omofobia … io sono favorevolissima a quella legge, ma conosco alcune persone che sono contrarie e con motivi legittimi e non lesivi dei diritti legittimi degli omosessuali.
    La legge potrebbe anche essere a doppio taglio.
    Penso quindi che un omosessuale abbia tutto il diritto come gli altri di pensarla in piena libertà senza correre il rischio che un blogghino lo ricatti solo perchè non pensa come loro … sarebbe come se un cattolico in parlamento fosse stato obbligato a votare contro la legge sull’aborto e sul divorzio che invece sappiamo è passata con l’apporto serio e meditato di moltissimi cattolici … cos’erano da ricattare pure loro? alcuni in effetti erano anche omosessuali e un blog cristianista integralista avrebbe potuto prendersi la briga di renderlo noto contro la loro volontà … non c’erano i blog ma qualcuno tuonò anche allora: Se proprio ci costringete …
    L’integralismo è una gran brutta bestia ovunque si manifesti.

  28. no raos non ci siamo, ognuno ha il diritto e il dovere di fare il legislatore in piena libertà e non solo basandosi sulla propria condizione personale, altrimenti berlusconi farebbe benissimo a votarsi tutte le leggi che si è votato, sarebbe il re della coerenza ;-)
    e poi se fosse una cosa così legittima come la vedi tu (il palese ricatto) allora non mi spiegherei il titolo ricattatorio e indimidativo … il titolo di questo post è tutto un programma

  29. vedo cose che non avrei mai voluto ri.vedere.
    intravedo novelli sartini con le stelle rosa in mano, pronti a cucirle addosso al “potere”, tra una rivendicazione e una delazione.
    la rete si scalda con le nomination, e i più nominati sono oviamente i più “stronzi”.
    come a voler urlare un grandissimo FROCIO di stampo fascista a chi più si detesta, urlando più forte di personaggi come storace, quando si gonfiò il petto e urlò qualcosa di sinistra.
    NO, decisamente non ci siamo!

  30. perfettamente d’accordo con Tash, Forlani, fm, stalker…
    è una pratica disgustosa che “addita” come un crimine un “fatto” (non una scelta) personale che è e deve essere gestito, condotto e vissuto liberamente senza che nessuno, in nome di un benemerito niente, si possa permettere di dire o ardire contro.
    Se non la smettiamo di guardare all’omosessualità come un “problema” non se ne uscirà mai.
    Il fatto che ci siano uomini e donne che ipocritamente vendono una faccia che non hanno a danno di altri è deplorevole, ma non giustifica l’adozione degli stessi termini e misure da messa all’indice.
    Comprendo la rabbia del popolo gay, ma per quanto mi riguarda, lo inviterei a non cadere nelle bassezze di chi l’offende e di mantenere la testa sempre alta.
    nc

  31. @ Raos

    il punto è: se si fosse dato un articolo, si fossero divulgate *direttamente* delle informazioni argomentate, e insomma si fosse denunciato un problema, un problema di ipocrisia e falsa coscienza, fornendo a chi non sa (me ad esempio) strumenti di verifica o prove etc., non avrei che potuto appoggiare l’iniziativa.
    ma qui si *minaccia* un atto divulgativo, che è cosa diversa. è il tono ricattatorio, patente, che mette i brividi. perché? perché un ricatto pretende inevitabilmente una contropartita, che se qui resta implicita ai profani non significa lo sia anche per i coinvolti, per ora non nominati. “faremo così, se voi non”. è questo assioma mozzato che io leggo. e quando si ricatta il potere, difficilmente lo si fa per fini diversi dal potere stesso. ma magari sbaglio.

    f.t.

  32. “Comprendo la rabbia del popolo gay, ma per quanto mi riguarda, lo inviterei a non cadere nelle bassezze di chi l’offende e di mantenere la testa sempre alta.”
    sottoscrivo

  33. @raos
    ribadisco e mi scuso se sono stato poco chiaro.
    Non ho voluto definire l’essere gay come un reato.
    Il parogone serviva a denunciare l’ipocrisia ( o l’incoerenza come dici tu), di chi chi accetta la doppia morale e pur di conformarsi al clima maschiolista del suo partito si rifiuta di approvare una legge contro l’omofobia. Non capisco dove sta il reato o la lesione dei diritti. Se un omosessuale non dichiarato ai rifiuta di di approvare una legge contro l’omofobia perchè non deve darne conto agli elettori?

    Ma ci sarà un motivo se il nostro paese è così arretrato bigotto e ipocrita rispetto agòli altri paesi?
    Il problema non riguarda gli omosessuali che godon odi visibilità, ma quei milioni di omosessuali, impiegati operai soldati, studenti costretti a vivere nella clandestinità pena la violenza l’emarginazione la discriminazione.

    • Chi si candida alle elezioni lo fa personalmente e non in base al partito o al programma. Per questo ogni aspetto della sua persona suscettibile di interesse pubblico deve essere conosciuto, per permettere ai suoi potenziali elettori di formarsi un’opinione sul candidato. Questo vale naturalmente anche dopo, come verifica dell’operato del rappresentante eletto.

  34. Gentile Raos,
    se una persona si professa paladino della “normalità” sessuale, e se lo fa in pubblico, e anche si dice fautore della famiglia “secondo natura”, e magari non manca una messa e una assemblea parlamentare, e qui e lì si orienta diversamente da quanto fa in camera da letto, dico io: ma saranno fatti suoi? Io lo critico, e lo faccio apertamente, e anche con vigore, per le scelte che fa nello svolgimento della sua funzione pubblica. Vota contro la legge sull’omofobia? Bene, lo critico per questo. Se, in aggiuta, vengo a sapere, chissà per quali strade (anche se ho il sospetto che sia per via di “pettegolezzo”), che il signore in questione, quando si sfila i pantaloni, ama un pari sesso, e anzi sia solito frequentare un’autentica e impudica orgia omosex, dico io: la contraddizione è la sua. Questa persona ha il diritto – il diritto, sì – di vivere nel modo che crede più opportuno questa contraddizione; ha il diritto di essere incoerente. E lo ha a maggior ragione se la sfera nascosta, quella non dichiarata, riguarda la sessualità: che è, malgrado quanto pensi lei dall’alto della sua sapienza, privata (privata dell’occhio altrui, quello che non partecipa all’atto). Chi sono io – chi è lei? – per stabilire cosa una persona debba mettere sulla pubblica via? Un giudice può farlo; a patto che si rientri nella sfera del “reato”. Si è chiesto chi sono gli autori di questa lista? Chi li ha incaricati di questo gesto? E non le pare un gesto pornografico? Sì, pornografico, giacché espone ciò che non si deve esporre; pornografico e arbitrario, giacché queste persone, gli autori di questa iniziativa, si sono arrogati da se stessi il diritto di farlo, al di là di ogni dialettica democratica; pornografico, arbitrario e persino violento, giacché l’interessato non è stato interpellato e neppure ha dato il suo assenso. Vede, gentile Raos, lei irride “certa eterna sinistra” … Liberissimo di farlo. Io continuerò a ritenere la compilazione di una lista del genere – di proscrizione, nel senso esatto della parola – una pratica fascista. Veda un po’ lei con chi accompagnarsi. In chiusura, le consiglio di fermarsi a riflettere su ciò: quanti si sono espressi contro questa iniziativa sono – e lo sono davvero – convinti assertori della necessità di riconoscere i diritti degli omossessuali … Ma le lascio l’opportunità di rifletterci su …

    Stan. L.

  35. Mi sembra poi anche che, per certa eterna sinistra, le lotte davvero importanti siano sempre altre, gli strumenti mai quelli adatti, il momento mai quello buono. Bah.

    Scusa, Andrea: ma quella sopra esposta, e nei *termini* in cui viene presentata (*modalità* di attuazione comprese), ti sembra una lotta di sinistra?

  36. Georgia lascia stare per un attimo Berlusconi (che comunque è coerentissimo, certo), perchè la sua evidente anomalia falsa la visione di qualunque cosa.

    La “piena libertà del legislatore” di cui parli per me è, in qualunque epoca e paese, una pia astrazione; nella realtà sai bene che le cose non vanno mai esattamente così.

    A me questa pare una normalissima, per quanto estrema, azione di lobbying. Sarebbe un ricatto se, in un’ipotetica società davvero integralista, i parlamentari “esposti” si esponessero a conseguenze davvero serie. In questo senso, questo post di Buffoni mi sembra anche un atto di fiducia – che condivido – quanto alla tenuta della democrazia e della civlltà italiane: dove una lotta anche molto dura è ancora possibile senza che si debbano tirare in ballo fascismi e campi di sterminio. Mi rendo conto che molti commentatori – non tu – la pensano diversamente, e proprio a questo mi riferivo, troppo in sintesi, nell’ultima frase del mio commento precedente (quella sulle sinistre e sulla diversità delle prassi). Anche da questo punto di vista credo che questo thread si rivelerà (si è già rivelato) molto interessante.

  37. @Jan:
    Mi permetti, Jan? mi scuso in partenza, ma la tua “sentenza” mi pare un po’ una “cagata”. Chi si candida si candida in prima persona, ma ciò non toglie che quello che fa nella sua intimità debba essere di interesse pubblico, a meno che il pubblico non sia più popolo elettore, ma spettatore, voyer della peggiore trasmissione da prudérie televisiva.
    Il punto è che se il dato privato ed intimo costituisce reato (vedi violenza sui minori, violenza in senso lato, istigazione alla prostituzione o sfruttamento della stessa…), beh, allora il dato privato infrange una legge dello stato, infrange il diritto di terzi ed è, pertanto, passibile di indagine giudiziaria; ma quando tutto questo non avviene, sulla base di un’accusa d’ipocrisia, mi pare si possa cadere nella più grande delle ipocrisie da giugla: occhio per occhio e dente per dente.
    scusami , eh! ciao ;-)

  38. jan reister essere omosessuali, bisessuali, eterosessuali ecc. non credo proprio che possa essere considerato un aspetto suscettibile di interesse pubblico … mio dio mica vorrà metterlo sulla carta di identità, magari vicino vicino alla religione e alla razza, vero?
    Se invece pensa che lo sia, di interesse pubblico, vuol dire che lei ormai è in pieno grande fratello e …. brrr brrr brrr

  39. Sono lento a scrivere ed ero rimasto all’ultimo commento di Georgia, vedo solo ora tutti gli altri. In quello che ho appena postato mi sembra di avere senza volerlo toccato un po’ tutti i punti – e nessuna pretesa di esaurirne alcuno -, ma tornerò a leggere con calma più avanti (poco tempo adesso).

  40. Avete preso un abbaglio. Nessuna azione fascista. Questa forma di lotta e’ prassi comune nelle societa’ anglosassoni ad esempio. E nasce da una cultura certamente aliena al sentire italiano, forgiato dal cattolicesimo. Da qui la vostra prevedibile indignazione. Inutile tentare di convincervi della legittimita’ politica di questa azione. Soprattutto all’interno di una visione meno regionalistica del problema. Il gay come cittadino globale, limitato nell’esercizio dei suoi diritti in Italia, a causa di una casta partitocratica a tratti sovversiva.

    L’omofobia e l’eterosessismo si combattono anche con l’Outing. Nei paesi piu’ evoluti lo fanno da almeno 20 anni. Ed hanno ottenuto da tempo buoni risultati.

  41. Ero a conoscenza di questa iniziativa.
    Si presume che gli interessati siano adulti responsabili delle loro azioni. Perché nasconderle? In questo caso non vedo come si possa parlare di privacy se ci stiamo riferendo a figure pubbliche. UNa figura pubblica che ricopre una carica istituzionale dovrebbe condurre un’esistenza cristallina. Quantomeno: non ipocrita.
    Da omosessuale: non credo affatto che il problema sia l’omosessualità. Credo invece che il problema sia l’omofobia introiettata di alcuni omosessuali. Che sono vittime, certamente, sia di loro stessi sia del benpensantismo clerico-italiota che per secoli ha diviso il privato dal politico. Essere (consapevoli) è già politica. Rivolgersi a un tu è azione politica.
    Vorrei far notare che anche scegliere di non dichiarare il proprio orientamento sessuale comporta delle responsabilità. Dichiararne uno che non corrisponde al vero, a parer mio, ne comporta di più. (Personalmente non so come una persona possa riuscire a mentire a sé stesso e agli altri per tempi prolungati, mi pare una cosa non salutare, un fattore che alla lunga può causare stati gravi di paranoia e schizofrenica, soprattutto se si parla di identità sessuale).
    Il titolo di questo post secondo me non è casuale. Se si fosse intitolato “Iniziativa Outing” credo non avrebbe suscitato questo interesse. Dipinge certamente una grande fetta della popolazione omosessuale italiana pubblicamente sbeffeggiata da varie cariche istituzionali e non a torto un po’ stufa di essere presa in giro. Ma c’è davvero da aspettarsi che l’outing cambi qualcosa? Io temo di no.

  42. Marco Simonelli

    Se questa prima lista riuscisse a tappare la bocca a Buttiglione, ad esempio, sarebbe gia’ un grande risultato!

    Qui sono tutti presi dal dramma piccolo borghese. Cosa sara’ del povero parlamentare sputtanato, e di tutto il mondo fittizio che si e’ creato intorno? Ma chi se ne frega! A me sta a cuore la sorte delle nuove generazioni italiane di gay. La loro serenita’. Parliamo in generale di milioni di omosessuali che consapevoli o meno di questo sono contrastati nell’esercizio dei loro diritti. E doveri.

  43. E’ veramente interessante leggere i molti commenti di questo post. Provo con tutta tranquillità a trarre alcune brevi considerazioni.

    1) l’omofobia interiorizzata è più diffusa di quanto si possa immaginare. Novità? Stupore? Assolutamente no, semplice conferma di quanto già si sa e di quanto è già abbondantemente dimostrato dalla realtà italiana.

    2) confusione di piani tra il privato del privato cittadino ed il privato di chi poi, in virtù della propria posizione di potere condiziona la vita altrui. Credo che la differenza sia abissale e questo giustifica l’outing.

    3) chi condanna l’outing come gesto fascista (?) come atto delatorio (?) evidentemente, MOLTO EVIDENTEMENTE, ancora considera l’orientamento sessuale -specie quello omosessuale- come qualcosa di negativo, da tenere nel privato, da nascondere. Un insulto se rivolto ad altri, una cosa da prendere con le pinze, quando invece l’orientamento sessuale non è nulla di tutto ciò. Ecco perchè un’azione del genere non è perseguibile penalmente non essendo affatto diffamazione (come ad esempio accusare qualcuno di un reato) la sessualità non è fattore che connota la morale di una persona.

    4) quello che l’azione dell’outing si prefissa di evidenziare è l’ipocrisia, la doppiezza, la falsità. Nella lista non si pubblicano i nomi degli omofobi, quelli sono omofobi e basta, come non avrebbe senso pubblicare una lista dei guerrafondai, ad esempio, ha valore pubblicare la lista di chi si dichiara pacifista e poi investe le proprie azioni, legifera, a favore di armamenti e a favore della guerra. Il tutto ha una sua ratio chiara e semplice.

    5) chi non accetta un discorso così semplice e così pacifico, evidentemente devia la propria attenzione solo sul fattore sessuale, segno di una non totale accettazione delle diversità sessuali.

    6) Tale azione di pubblicazione non è affatto paragonabile alla metodologia “ilGiornale” che coerentemente con la sua posizione destroide e conservatrice, vede l’omosessualità come elemento di vergogna, di demerito, di peccato, di anomalia, e lo utilizza verso soggetti che in questa maniera può ricattare. Il caso Boffo fu esempio lampante. Esemplifico: io scrivo su un giornale di galateo, mi vogliono incastrare e il mio avversario pubblica un dossier dove si dimostra che invece nella mia riservatezza mi piace mangiare con le mani. Il fatto di mangiare con le mani non è in sè diffamante,sono io che scrivendo su un giornale di galateo non voglio che questo si sappia. il mio avversario lo sa e lo sfrutta per ricattarmi. In questo esempio si nota come non è l’atto in sè (leggi l’omosessualità) ad essere il quid della questione, quanto i valori che io vi attribuisco. Se il valore attribuito è neutro, non succede affatto nulla, il gioco non funziona, se vi do un valore (negativo) allora scatta l’ipocrisia e il ricatto.

    Nel caso dei politici c’è l’aggravante di decidere le sorti dell’intero popolo di una nazione, protetti, loro, da privilegi. ricordo come, gli stessi parlamentari godano già da tempo del riconoscimento di coppie di fatto, ad esempio, sarebbe bello pubblicare le liste di coloro che convivono e godono di tali privilegi e in sede parlamentare hanno votato contro i PACS o i DICO che dir si voglia (e per giunta poi sostengono la famiglia come una indivisibile e consacrata nel sacramento cattolico!!!). E’ diffamazione? NO! è chiedere coerenza e responsabilità.

  44. per una strana equazione, allora, si potrebbe arrivare ad aspettarli fuori dal parlamento e prenderli a bastonate sugli stinchi o direttamente sui denti, che poi è quello che succede a tanti omosessuali presi di mira da decerebrati omofobi.
    se proprio si vuol combattere l’ipocrisia…..si sarebbe almeno più diretti e meno ipocriti.
    ve la sentireste?

  45. e comunque, secondo me, il primo sintetico commento di Tashtego era perfetto.
    diceva e comprendeva tutto.

  46. A me questa pare una normalissima, per quanto estrema, azione di lobbying. Sarebbe un ricatto se, in un’ipotetica società davvero integralista, i parlamentari “esposti” si esponessero a conseguenze davvero serie

    va beh, sorvolo su quella che sembra una tua personale simpatia per una azione di lobbyng in un Parlamento, e con una Costituzione, che si è, e non a caso, strutturata sulla forma partito e non sulla lobby, e passo all’azione ricattatoria (che non so se i lobbisti nei paesi anglosassoni considerino normale prassi politica): sei io fossi omosessuale e non lo volessi comunicare ai quattro venti, comunque gli altri la pensino, avrei sicuramente le mie buone ragioni, che possono essere le più svariate, dall’avere una famiglia a cui tengo, un lavoro in luoghi dove l’omosessualità non è vista di buon occhio, o al limite anche solo essere una persona che viaggia in tutto il mondo e attraversa luoghi tolleranti e luoghi intolleranti, o anche una persona che vive la propria omosessualità in maniera conflittuale, o anche solo un originale che desidera tenere per se e per la schiera di amici i propri gusti sessuali, insomma qualunque fosse il mio motivo per cui io scegliessi di non parlarne nei comizi elettorali sarebbe un mio legittimo diritto, il diritto di conservare uno spazio privato. Secondo hannah arendt quando viene abolito lo spazio privato, eliminata la divisione tra pubblico e privato, siamo in pieno totalitarismo.

    Berlusconi (sì voglio parlare proprio di lui) anche lui dovrebbe avere diritto al suo spazio privato (se non fa reati) e tutte quelle intercettazioni sbattute sui giornali in realtà mi inquietano un po’, il problema colossale PERO’ è che è stato lui ad eliminare in maniera plateale questa sacrosanta divisione candidandoci le sue veline e mignotte nel Parlamento nazionale , in quello europeo e in quelli locali, lui ha fatto pagare a noi i suoi servizi da utilizzatore finale … cose da non crederci!!!!

    Quelli che sono nel mirino dell’azione lobbing di buffoni hanno fatto questo? se sì, perché denunciarli anonimamente su un blogghino? meglio farlo pubblicamente, scrivere articoli firmati che denuncino la loro incompatibilità con il servizio pubblico di legislatori.
    Però se sono solo degli omosessuali che non lo pubblicizzano e che sono contro la legge sull’omofobia per motivi che avranno certo esplicato, allora qualsiasi forzatura, tentativo di intimidazione, qualsiasi minaccia di denunciare i loro gusti sessuali per farli votare come volete voi è solo lampante e volgarissimo ricatto che è pure reato soprattutto nei confronti di un parlamentare.
    Mi sembra così lampante la cosa che solo un paese borderline come il nostro non riesce più a vederne la gravità.

  47. Georgia, ti risponde meglio di quanto potrei fare io Francesco V. (risposta preventiva perchè il commento era rimasto bloccato in moderazione). Ciao, A.

  48. chi condanna l’outing come gesto fascista (?) come atto delatorio (?) evidentemente, MOLTO EVIDENTEMENTE, ancora considera l’orientamento sessuale -specie quello omosessuale- come qualcosa di negativo

    Francesco V. veramente l’unico qui che abbia avvicinato l’omosessualità ad un reato (picchiare la moglie) è stato uno dei pochi commentatori che appoggia l’iniziativa ;-), e ha pure parlato di denunciare, mentre la vostra iniziativa, da quello che ho capito, non trattasi di denuncia, nè di ricatto ma è solo un altruistico consiglio ((per usare il metodo linguistico efemistico tanto in voga negli ultimi anni ;-).

    Amche molti omofobi a volte si nascondono e sono quelli che urlano di più nell’accusare gli altri di omofobia.
    Ad ogni modo non siamo in america e qui, dopo che ho visto la fine fatta da Boffo che era un grande giornalista, sinceramente io personalmente la responsabilità di fare outing per altri non me la prenderei mai, non tutti hanno la resistenza di Vendola che persino dal suo stesso partito si è sentito mettere in discussione il fatto che un segretario omosessuale non era cosa ancora fattibile :-((((,
    Io non sono affatto ottimista sulla tenuta della democrazia italiana.

  49. Gentile Ama,
    perché non argomenta? E dico proprio: perché non entra nel merito delle riserve avanzate e prova, così, anche solo per approssimazione, a convincerci? Continuare a dire che siamo “presi dal dramma piccolo borghese” (frase che non vuol dire assolutamente nulla!) o “forgiati dal cattolicesimo” (dove lo ha dedotto? da quali passi?) è stare sul vago, troppo sul vago per essere credibile. Lei – qui, come in altre occasioni – tratta chi la pensa diversamente come “stupido”; e tratta così anche chi, in fondo, non ha difficoltà a farle da compagno nella lotta. Che cosa ci guadagna?

    Caro Marco Simonelli (e caro Jan Reister),
    lei dice che non si può “parlare di privacy se ci stiamo riferendo a figure pubbliche”. Mi può dire in quale articolo della Costituzione, o in quale legge o norma, è previsto che una persona eletta deve mettere in piazza le sue inclinazioni sessuali? E sì, perché se non c’è un appiglio, anche solo uno, che imponga all’eletto di farlo, un appiglio diverso dalla sua coscienza, il diritto alla privacy è veramente tale: un diritto; e lo è anche per coloro i quali la pensano diversamente da noi. Ora, se Rodotà ha ragione, la privacy è definibile come il diritto ad autodeterminarsi, scegliendo quali dati personali rivelare e quali no. E ciò è valido anche per gli eletti. Ma aspetto smentite “dati alla mano” e non per opinione.

    Ora passo a lei, caro Francesco V.
    Nel primo punto lei sta per caso dicendo che io, al pari degli altri che si sono espressi contro questa iniziativa, sono omofobo? E sì, perché questo parrebbe. Qui non c’è dibattito, ma solo una grande pernacchia.
    Sul secondo punto, rimando a quanto appena scritto.
    Sul terzo: sì, l’atto di rivelare le inclinazioni sessuali altrui contro la sua volontà è fascista. E poi: sì, sì, sì, il mio orientamento sessuale è privato; diventa pubblico se io voglio farlo diventare pubblico. Ribadisco il concetto: chi è lei per costringermi a svelarlo? Non sarà diffamazione, è però un atto … Ma ho già detto …
    Quarto: io, che pure sono uno sfegatato filo-palestinese, mi sono espresso contro la lista che indicava i “lobbisti sionisti”. E proprio perché è l’idea stessa della lista di prescrizione a essere controproducente. La vittima che si auto-elegge boia diventa boia, perdendo il suo status di vittima.
    Il punto cinque è irricevibile. O meglio, non dice assolutamente nulla di sensato e di spiegabile razionalmente.
    Sul sei e sul sette e sui prossimi ottanta non ho più voglia di dire …

    Vostro,

    Stan. L.

  50. @georgia

    Io credo che un candidato debba essere coerente e credibile. Onesto con se stesso e con gli altri. Nulla di socialmente condannabile nel vivere alla luce del sole la propria condizione. Niki Vendola ad esempio e’ governatore di una regione importante.
    Un omosessuale non puo’ essere contro i diritti degli omosessuali, a meno che non abbia interiorizzato l’omofobia della societa’ eterosessista in cui si esprime. O abbia semplicemente qualcosa da nascondere. Tu neghi questo.
    I parlamentari devono rispondere ai cittadini della loro condotta, avendo incarichi istituzionali. Non dovrebbero avere segreti ed essere ricattabili per questo. Di solito i puttanieri non si danno alla politica ma ad altre attivita’. Nessuna abitudine privata dovrebbe compromettere il pieno esercizio della carica pubblica che si riveste.
    Il politico omosessuale clandestino (sempre vulnerabile per questo) che contrasta una legislazione in materia di diritti lgbt viene esposto al giudizio della comunita’ grazie all’Outing. Da qui la decisione di dimettersi o meno, in base anche alle pressioni. Dai commenti mi pare comunque evidente che l’Outing in Italia sarebbe sostanzialmente inutile, considerando che sareste tutti a difendere l’ipocrita, tendenzialmente irrosolto, ricattabile e quindi corruttibile. Di sicuro poco incline alla trasparenza.

  51. Un omosessuale non puo’ essere contro i diritti degli omosessuali, a meno che non abbia interiorizzato l’omofobia della societa’ eterosessista in cui si esprime

    Un parlamentare NON dovrebbe essere contro i diritti elementari di tutti i cittadini, tutti dovrebbero votare per le coppie di fatto perchè l’assenza di tale legge lede diritti primari di una parte di cittadini.

    Però pur essendo a favore della legge contro l’omofobia non penso che tale legge sia un diritto, sarebbe più democratica una legge che difenda ogni minoranza e non una in particolare. Per questo penso che comunque uno voti, i gusti sessuali di chi vota questa legge siano del tutto ininfluenti.
    E trovo l’inizativa della lista di proscrizione (indipendentemente dal fatto che i 10 nomi probabimente saranno di persone che io detesto e certo non mi preoccuperei per le conseguenze per simili individui) una iniziativa di stampo fascista, e poco mi frega se negli Usa simili ricatti sono all’ordine del giorno, non stimo particolarmente simili metodi americani.
    Tra l’altro un precedente ricattatorio come questo per far votare le persone minacciandole di fare liste di proscrizione sarebbe dannoso e pericoloso …

  52. @ stan

    Quello dell’omosessuale clandestino non e’ forse il dramma di un borghese piccolo piccolo di mezza eta’, perfettamente inserito in un contesto sociale che lo censura e lo opprime? Che viva dunque questo suo tormento interiore senza interferire, magari politicamente, con chi invece lotta per farsi pienamente riconoscere. Tu stai col borghese piccolo piccolo, non con la minoranza organizzata che invece combatte, bada bene, per estendere ad altri il privilegio borghese.

    La doppia morale amorale non e’ forse retaggio della cultura cattolica? Stiamo ancora a difendere i vizi privati e le pubbliche virtu’? E siamo sicuri che questo mondo “emerso” di facciata non sia corrotto totalmente dalle pratiche semi-clandestine?

  53. @georgia

    Lo vuoi capire o no che questa e’ una guerra intestina fra gay? Gay dichiarati contro froci clandestini? Le tue ragioni sono legittime, ma nulla possono contro questo scontro epocale fra diversi modi di vivere la propria condizione di omosessuale.

    Ti pare giusto che un frocione velato venga a mettere becco su quello che un gay dichiarato fa alla luce del sole? Ti pare normale che i peggiori attacchi omofobi vengano da omosessuali che rifuggono come la peste l’eventualita’ di essere scoperti e giudicati da quella stessa comunita’ eterosessista in cui si sono facilmente inseriti con la mistificazione?

  54. Ma: svelare la contraddizione dentro la quale una persona vive, non può essere un semplice atto d’amore?

    E: se la contraddizione è particolarmente chiusa e inchiavardata da interessi e pressioni, lo svelamento pubblico non può essere una extrema ratio dotata di senso?

    Sospetto che il vero problema sia l’onere della prova. Nel momento in cui dichiaro pubblicamente che Tizio o Tizia (che nei loro atti concreti, nell’esercizio del potere loro affidato – trattandosi di esponenti politici -, nelle opinioni espresse eccetera hanno contrastato il riconoscimento dei diritti delle persone omosessuali) sono in realtà omosessuali, devo essere sicuro che ciò che dico è vero, e averne le prove, ed essere pronto a mostrarle pubblicamente.

  55. “All’interno della comunità gay, l’outing ha contribuito a
    riconfigurare la definizione del closet. In precedenza, il closet era
    visto da molti come un ‘diritto’, un luogo sicuro e confortevole dove
    tutti dovevano rimanere. Ancora cinque anni fa, molte persone
    consideravano un ‘imbarazzo’ uscire allo scoperto, ‘ostentando’ la
    propria sessualità. Le persone che lo facevano erano ‘indiscrete’ ed
    erano considerate anche ineleganti. Ma l’outing poneva l’attenzione
    sul closet e su quanto fosse orribile e pietoso il closet. L’outing
    esige che tutti escano allo scoperto, e definisce le persone che non
    si dichiarano – specialmente quelli che ricoprono posti di potere –
    come codardi che ostacolano il progresso in un momento critico. Con
    l’outing, la situazione si è ribaltata completamente: ora ci si deve
    vergognare di essere nel closet.”
    Così Michelangelo Signorile, meno di una decina di anni fa, parlando della situazione statunitense.
    Ho meditato a lungo prima di partecipare a questa discussione, soprattutto per l’acrimonia e il carattere bellicoso di alcuni commenti. Quella che qualcuno ha definito una guerra tra froci si può leggere come una normale dinamica interna al movimento glbtq italiano volta a determinare quale sia la migliore strategia politica e d’azione per vedere realizzati alcuni diritti fondamentali della persona. Essere gay è un problema in Italia. Essere gay influenza le mie scelte. Essere gay mi mette in una posizione subalterna rispetto ai miei concittadini. Avrò il diritto di domandare alle persone che mi governano di questa condizione subalterna, ancor più a persone che condividono con me una (una delle tante, ça va sans dire) posizione identitaria e che per ruolo che ricoprono godono di privilegi (leggi diritti) che a me sono negati?
    Avrò il diritto da elettore di chiedere conto di alcune scelte che condizionano la mia vita?
    Temo che il problema sia ancora il closet, come sottolineato da Signorile. La contraddizione sta nel fatto che finché essere froci sarà qualcosa da nascondere (agli altri, a se stessi) si potrà essere ricattabili, quando lo spazio del closet (della segretezza imposta o autoimposta) si dissolverà queste persone saranno libere di agire e legiferare secondo il proprio libero arbitrio.

  56. Mi pare che porsi le due domande di Mozzi sia necessario per comprendere la questione dell’outing.
    Tra l’altro quelle due domande trovano una corrispondenza nei principi dell’ordinamento giuridico che tutelano il diritto di cronaca e il corrispondente diritto all’informazione dei cittadini anche nel caso che comportino la divulgazione di dati sensibili, ovviamente con determinati limiti (utilità sociale, verità almeno putativa, esposizione in forma civile e corretta dell’informazione).

  57. Giulio scrive
    “Sospetto che il vero problema sia l’onere della prova. Nel momento in cui dichiaro pubblicamente che Tizio o Tizia (che nei loro atti concreti, nell’esercizio del potere loro affidato – trattandosi di esponenti politici -, nelle opinioni espresse eccetera hanno contrastato il riconoscimento dei diritti delle persone omosessuali) sono in realtà omosessuali, devo essere sicuro che ciò che dico è vero, e averne le prove, ed essere pronto a mostrarle pubblicamente.”

    maria
    non è il vero problema ma certamente un problemamolto importante, come si penserebbe di suffragare l’omosessualità di colui che vuole mantenerla segreta, foto , pedinamenti, confidenze, di questo e quello, ma siamo pazzi?

    Non può esistere un outing indotto, forzato, sotto ricatto, venire allo scoperto deve essere una cosa decisa dal soggetto, anche se di potere, e non da altri, a sostegno di tale orrida iniziativa ci sarebbe anche, tra le motivazioni, la coerenza delle persone, come se le contraddizioni non facessero parte e da sempre delle singole vite. Non ne avete punte voi oppure ve ne interessano soltanto alcune?

    Più in generale consento molto con i commenti di sten e in particolare con quello del 18 settembre delle ore 22 circa-

  58. L’attacco è la miglior difesa, finalmente anche gli omosessuali lo hanno capito.

    Yuppyyyyyyyyyy !!!!!!!

  59. Qui siamo rimasti a Cosi’ e’ (se vi pare) di Pirandello. Forse perfino alla mistica della schizofrenia di Uno, nessuno e centomila. Questo Outing non servira’ forse a nulla. Ammesso che abbia risonanza mediatica.
    Su un substrato di vizi privati e pubbliche virtu’ si innesta l’idea che la verita’ non e’ dimostrabile. Siamo all’origine di tutta la corruzione della societa’ italiana.

  60. La storia Marrazzo è emblematica, per capire il senso di quel che si dice sulla corruttibilità, la manipolazione, l’ineleggibilità.

  61. Gian Pietro io posso condividere quello che dici, la cosa che però mi inquieta parecchio è il diritto che tu riconosci, con leggerezza, ad altri di sostituirsi alla volonta delle singole persone. In nome di una teorica trasparenza sessuale integrale (che sa tanto di grande fratello e totalitarismo) tu riconosci ad altri il diritto di sostituirsi alla volonta del singolo (certo lo fai per il loro bene per la loro libertà per non so che altro fine pietoso, ma con quale diritto?) a me sembra veramente una cosa abberrante e piena di pericoli. Oggi lo svelamento riguarda l’omosessualità, ma domani potrebbe essere altro e tutti dovremmo avere una testa di vetro pura e cristallina possibilmente vuota di pensieri (perchè i pensieri sono sempre pericolosi) da mostrare all’inquisitore di turno, anzi ci entrerebbero nelle case per raccogliere informazioni e prove (perchè chiaro che per fare outing per altri bisogna anche fornire prove, altrimenti è solo propaganda spicciola per avere visibilità). Poi a me fate ridere perchè trattate il sesso come fosse una cosa semplice, lineare, da acquistare magari al supermercato.
    Il 23 usciranno dieci nomi di presunti omosessuali.
    Ci forniranno prove documentarie?
    foto, video di youtube, dichiarazioni di amici e amanti, ci diranno con esattezza clinica se sono bisessuali (e quindi avrebbero più libertà di voto) o omo senza se e senza ma (e quindi, come dice ama, NON possono votare contro i diritti degli omosessuali, come se il problema non riguardasse tutti indipendentemente dal sesso)?.
    Ci diranno se sono etero che hanno voluto fare una volta una esperienza diversa, o che hanno perso la testa per uno del proprio sesso che magari assomigliava alla moglie/marito morta/o o alla madre/padre?
    Suvvia il sesso è la cosa più complicata che esista al mondo e ognuno (nei limiti posti dalla sola legge) ha il diritto di gestirselo come gli pare.
    Insomma possibile che essere omosessuali voglia sempre dire che gli altri si devono fare gli affari tuoi e decidere per te?
    Per aiutare chi soffre del closet, sempre che questo voglia essere aiutato, ci sono sistemi meno abberranti dello svelamento forzato ad opera di altri, e poi chi decide che questi altri che si prendono la briga di fare outing siano affidabili e non dei pettegoli scatenati o degli operatori della fabbrica del fango? in fondo i fini saranno anche diversi da quelli del Giornale e di Libero ma i mezzi sono gli stessi anzi peggio perché questi si ammantano addirittura di pietismo e si arrogano diritti su altre eprsone che nessuno ha dato loro>.

    Sul Manifesto del 17/9/11 pp. 1,5. Un articolo di Alberto Piccinini con addirittura due titoli diversi (sul cartaceo): A pagina 1 La wikileaks anti-omofobia, a pagina 5 Outing, strumento politico o macchina del fango?

  62. L’attacco è la miglior difesa, finalmente anche gli omosessuali lo hanno capito

    :-))))))))))))))))
    Io non esulterei visto che la miglior protezione per le minoranze è sempre il diritto e non l’attacco.
    Ma mi levate una curiosità voi che lo sapete con esattezza: ma quanti sono in Parlamento ‘sti omosessuali nel closet e omofobi.
    A mio giudizio quelli (che sicuramente sono potenti) se ne fregheranno delle vostre rivelazioni e voi avrete fatto passare un ulteriore metodo barbaro nel nostro Parlamento già violentato a sufficienza.

  63. Ares, Marrazzo è finito in un giro di ricatti, come del resto Berlusconi, (che si paga le troie con i nostri soldi o con pezzi di stato), e un politico non può essere ricattabile. Altro è vivere la propria sessualità secondo il proprio orientamento, e decidere o meno, liberamente, se metterla in piazza o tenerla nella propria sfera intima, omosessuali o etero che si sia.
    certo, a questo punto mi si può obiettare che tutti sono ricattabili, con la minaccia di queste liste di proscrizione e i triangoli rosa da mettergli al petto.

  64. La storia Marrazzo è emblematica, per capire il senso di quel che si dice sulla corruttibilità, la manipolazione, l’ineleggibilità.

    Perchè mai? marrazzo ha dato le dimissioni per la leggerezza con cui ha confuso pubblico e privato, per essersi prestato al ricatto, se dal trans fosse andato con la sua bicicletta invece che con la macchina della regione non avrebbe dovuto dimettersi se non avesse pagato i ricattatori avrebbe fatto meglio
    e poi marrazzo NON è omosessuale, e non è certo per omosessualità che si è dovuto dimettere, ci mancherebbe anche quella. Vendola è orgoglioso di essere omosessuale, non per mero corporativisamo e lobbismo, ma perchè è orgoglioso di se stesso e della sua libertà di scegliere di esserlo, e noi siamo orgogliosi di averlo come presidente di regione, e io personalmente sarei stata molto orgogliosa se fosse diventato il segretario di rifondazione come avevano votano nei circoli (ma questo è altro discorso).
    Ma cosa pensare dei politici omosessuali closet che timorosi si piegheranno al soave ricatto dei nostri eroici paladini?;-)

  65. ATTACOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!

    Il sesso deve rimanere rilegato nella sfera privata, APPUNTO!!

    ATTACOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!

  66. Giorgia, non siamo ai tempi delle lenzuola di Oscar Wilde o della prova anale degli arrusi sotto il fascismo. Molti di questi nomi sono già noti nell’ambiente, perché frequentano locali, hanno storie con quelli come me, hanno compagni di vita. Il punto non sta nella loro omosessualità (che se pur dichiarata pubblicamente non dovrebbe essere un difetto, un’accusa, una colpa) ma il loro comportamento. Questo dovrebbe mirare questa operazione. Mi spiego. Un politico cattolico può essere contro la legge 40, può firmarla, sostenerla e difenderla, quello che non ammetto è che quel politico se ne vada all’estero e usufruisca di una legge più liberale, che abbia una possibilità che a me è negata.
    Io non parlo di cura ma di autodeterminazione, mi sembra che sia una bella differenza. Non si tratta di salvare i gay e le lesbiche (che non hanno bisogno) ma di vedere realizzati alcuni diritti. Che sono diritti di tutti. Non solo miei. Come miei sono i diritti dei migranti, delle donne, degli operai, degli animali. Vi soffermate sull’ingiustizia della lista di nomi (nessuno, mi risulta si sia scagliato su queste pagine con altrettanta forza alla lista delle olgettine che quotidianamente vengono date in pasto al frullatore mediatico) ma non sulla politica omofoba e regressiva di questo paese.
    In ultimo, ribadisco che la dialettica interna ed esterna al movimento mi sembra un’ottima cosa. Molti di quei personaggi citati dall’articolista del Manifesto si erano espressi a favore di una tale iniziativa in passato, ma con il concretizzarsi della cosa si sono tirati indietro. Per ovvi motivi. Quella sì che si tratta di una deriva berlusconiana, ai comunicati stampa si fanno seguire comunicati stampa opposti, un vociare senza fatti concreti.

  67. Marrazzo non è omosessuale ?!?.. è un etero curioso ??? … ahahhahahhahahahhahah si, sono daccordo con te georgia.

  68. Ares, non ho detto che “il sesso DEVE rinamenere relegato nella sfera privata”.
    capisci quello che leggi o se troppo eccitato dall’ATTACCOOOOO?

  69. “sfera intima” ?

    tutto deve rimanere nella sfera intima…..ma SE PROPRIO CI COSTRIGETE !!!

    ATTACCOOOOOOOOOOOOOO!!!

  70. … ma scusa Gian Pietro Leonardi se sono già noti a tutti, frequentano locali (tra l’altro nei locali gay ci vanno tutti) , hanno compagni/e ufficiali, magari usufruiscono pure dei privilegi del parlamento che riconoscono i diritti del parlamentare anche al compagno/a indipendentemente dal sesso ecc ecc.), beh, ma allora fate pure, parlate pure di loro, magari ne saranno pure felici … ma perchè allora minacciare liste pubbliche di proscrizione e, soprattutto, perché mettere al post un titolo così minaccioso?
    Ci avete preso allegramente in giro, noi che aborriamo simili metodi fascisti?;-). Bene, vi lascio quindi giocare in pace e me ne disinteresso.

    P.S
    Gian Pietro Leonardi, così solo per la cronaca, mi chiamo gEorgia e non giorgia, capisco che la vulgata comune sia sempre la più facile da recepire ma …;-)

  71. “se dal trans fosse andato con la sua bicicletta” – Georgia

    Veramente Marrazzo non è andato “dal trans”, è andato da una (o alcune) transessuali.
    Negare l’identità di genere di una persona transessuale è un comportamento transfobico, non c’è pezza. Non è ora di finirla?

  72. stalker, io l’ho gettata da tempo.. ora uso il vostro metodo delle 3 scimmie, ma come voi, parlo.

    georgia, Leonardi si era corretto.

  73. Georgia, mi scuso di nuovo.
    Il mio problema rimane ancora inevaso. La lista è un abominio (sic!), ma non le leggi che mi escludono da una piena cittadinanza. Dove erano tutti quei paladini della libertà mentre si legiferava sulla mia vita, sul mio corpo, sui miei affetti?

  74. Facciamo che un politico fondi la sua campagna elettorale sulla propria omosessualità, dichiarata e sventolata. E facciamo che io lo voti. Perché credo in quello che dice, ammiro la sua franchezza, etc. E facciamo che poi vengo a sapere che non lo è affatto, che ha una moglie e due figli. Che finge. E’ la sua vita privata? E no, cari miei. Un personaggio politico è un personaggio pubblico. Ha chiesto il mio voto, voglio da lui coerenza. NON mi deve dire bugie.
    A Clinton l’hanno messo in croce NON perché si è fatto spompinare (qui in Italia, guardavamo con compassata sufficienza il processo, noi, “uomini di mondo”). No. L’hanno messo in croce perché è stato bugiardo con il suo elettorato. Ti sei fatto spompinare da una stagista? Non puoi, poi, dire impunemente che non è vero: sei un bugiardo: e sei, sopratutto, ricattabile. NON possiamo permetterci rappresentanti democratici ricattabili. Il gioco diventa sporco.

  75. Trovo l’iniziativa allucinante e ovviamente sottoscrivo FF, Tashtego, Orsola Puecher, etc, prima di tutto per un fatto etico che non sto a ripetere ancora.
    Ma al di là di ciò che dò per scontato, a me pare che qualcuno qui abbia SERI problemi con il pensiero logico, al punto da far dubitare che si possa intrattenere una discussione qualunque con queste persone. Mi riferisco a chi scrive che la contrarietà alla gogna degli “omosessuali potenti” rivelerebbe un’opinione negativa dell’omosessualità stessa. Incredibile, veramente.
    Se poi anche volessimo ammettere la lista come legittimo mezzo di lotta politica, quale sarebbe il risultato concreto di una simile fesseria? Credete che l’omofobo medio non conosca e frequenti dei criptogay che contano, tra i suoi dirigenti politici, capiufficio, padroni, parroci, essendo perfettamente a conoscenza dei loro gusti sessuali?
    Secondo voi qualcuno che avesse voluto difendere gli Ebrei di Spagna si sarebbe messo a denunciare i ‘marrani’ di corte? Lavorate per l’Inquisizione, fessacchiotti.

  76. Non ho molto tempo per dare la mia opinione. Penso che una coppia gay ha il diritto di parlare del suo amore, dei suoi progetti, delle sue speranze, delle sue vacanze, per esempio durante la mensa, invece di tacere o fare finta di non vivere in coppia, in questo senso l’iniziativa è buona. Mi sembra una risposta a una società che si vuole libera nel sesso, ma non lo è nella diversità dell’amore, finalmente non è il sesso a fare problema, ma un progetto di vita con una personna dello stesso sesso.
    Ma di una manera generale, ritengo l’amore come storia intima, silenziosa.

  77. Bè se sto sesso non è un problema, se i vizi privati non sono un problema, perché accalorarsi tanto se qualcuno vuole metterli in piazza, nessuno si scandalizzerà, ma perlomeno si potrà valutare la coerenza dei nostri parlamentari.

    véronique… smakk@t@!!!

  78. A me non basta che un politico sia gay, per votarlo. Dev’essere pure ateo, Gianni. Cioè, se mi disce che è gay deve anche dirmi che è ateo. Del fatto che è gay non me ne può fregare di meno. Del fatto che dice apertamente di essere ateo – outing estremo che nessuno fa – mi importa, e molto.
    ma questo non c’entra niente

  79. non c’entra niente con l’idea “politica” di sputtanare gli omosessuali in parlamento e nella chiesa: insomma non è del tutto scontata l’idea dell’ipocrisia: si può peccare e allo stesso tempo essere contro il proprio peccato: uso la parola peccato in via del tutto esemplificativa.
    se da un’associazione che lotta per i diritti civili venissi a sapere (non voglio saperlo in ogni caso) chi è frocio e chi no in parlamento, ne sarei profondamente disgustato: vorrebbe dire che siamo TUTTI regrediti a una fase selvaggia e pre-politica…

  80. Il problema non è che siamo regrediti, è che l’evoluzione non ha mai fatto il suo corso, se la pubblicazione delle proprie preferenze sessuali, fa gridare allo scandalo e al disgusto.

  81. OT
    Naturalmente non c’entra nulla con il discorso svolto in questo post (che è serio) ma visto la piega che preso ho deciso che non ne parlo più di cose serie, quindi ve la segnalo qui lo stesso. Questa direi che a destra sia votabile senza remore perche ammirabile per la sua franchezza senza remore, una vera eroina dell’epoca attuale, certo però, ha ragione biondillo, se poi dovesse una brava ragazza e anche un po’ racchia (una volta struccata) e, soprattutto, venisse fuori che guadagna solo 2000 euro al mese, sarebbe veramente un delitto verso il povero popppolo elettore ;-).

  82. se poi dovesse risultare una brava ragazza e anche un po’ racchia (una volta struccata) e, soprattutto, venisse fuori che guadagna solo 2000 euro al mese, sarebbe veramente un delitto verso il povero popppolo elettore ;-).

    scusatemi mancava RISULTARE

  83. Il 23 usciranno dieci nomi di presunti omosessuali.
    Ci forniranno prove documentarie?
    foto, video di youtube, dichiarazioni di amici e amanti, ci diranno con esattezza clinica se sono bisessuali (e quindi avrebbero più libertà di voto) o omo senza se e senza ma (e quindi, come dice ama, NON possono votare contro i diritti degli omosessuali, come se il problema non riguardasse tutti indipendentemente dal sesso)?.
    Ci diranno se sono etero che hanno voluto fare una volta una esperienza diversa, o che hanno perso la testa per uno del proprio sesso che magari assomigliava alla moglie/marito morta/o o alla madre/padre?
    Suvvia il sesso è la cosa più complicata che esista al mondo e ognuno (nei limiti posti dalla sola legge) ha il diritto di gestirselo come gli pare

    Georgia, stai delirando, vero? L’orientamento sessuale e’ una cosa serissima e non ha nulla a che fare con la trasgressione sessuale della provincia piccolo borghese. La sessualita’ resta certamente fluida ma all’interno di un orientamento sessuale prevalente che struttura. Orientamento che ogni cittadino ha e deve sentirsi libero di dichiarare, senza essere discriminato per questo, perche’ possa vivere ed esprimersi serenamente all’interno della comunita’ con cui condivide anche il suo vissuto. Non l’orientamento, ma solo la pratica sessuale dovrebbe essere confinata alla sfera privata, e solo se non la si vuole o non la si puo’ condividere con gli altri.
    L’omosessualita’ non e’ trasgressione, ne’ vizio, ed ha una valenza sociale positiva quando si esprime attraverso relazioni affettive stabili.
    In una societa’ evoluta l’orientamento sessuale dovrebbe essere ininfluente, ma solo e se si ha il diritto di dichiararlo senza conseguenze negative.

  84. “L’omosessualita’ non e’ trasgressione, ne’ vizio, ed ha una valenza sociale positiva quando si esprime attraverso relazioni affettive stabili.” ?

    ????

    Lo è anche quando non si esprime attraverso relazioni affettive stabili..

  85. georgia, se il sesso non fosse un problema, quella lista non servirebbe a nulla; cos^ come dovrebbe essere. Invece , ssere un problema comunque.

  86. sì, sono molto favorevole all’iniziativa e altrettanto farevole al fatto che nazione indiana la sposi, seppure non all’unanimità. comprendo le reazioni un po’ istintive di chi si dice contrario o sconcertato ma non ne condivido le argomentazioni. la logica degli interventi di francesco v.. marco simonelli, gian pietro leonardi e molti altri è ben più logica. inoltre l’operazione outing, laddove è stata praticata da anni ha dato frutti in termini di maggiore tolleranza e aumento di diritti. e questo dato, inoppugnabile, dovrebbe farci riflettere tutti al di là di come crediamo di pensarla. e tutti dovremmo darci da fare perchè questa lista abbia la massima circolazione possibile

  87. Se poi anche volessimo ammettere la lista come legittimo mezzo di lotta politica, quale sarebbe il risultato concreto di una simile fesseria? Credete che l’omofobo medio non conosca e frequenti dei criptogay che contano, tra i suoi dirigenti politici, capiufficio, padroni, parroci, essendo perfettamente a conoscenza dei loro gusti sessuali?

    Ed e’ proprio questo meccanismo che si vuole rompere. L’omosessualita’ non come gusto (?) sessuale o devianza da vivere con discrezione nella semi-clandestinita’, ma come uno degli orientamenti sessuali possibili.

  88. qui però sta passando un grosso equivoco: che chi si è indignato per questa porcata di liste, è un ipocrita baciapile e omofobo.
    sillogismi davvero inquietanti.
    buona fortuna!

  89. Scuate mi si è rovesciata una bottiglietta d’acqua sulla tastiera…e il messaggio è partito alla carlona ^__-

    georgia, se il sesso non fosse un problema, quella lista non servirebbe a nulla né farebbe gridare allo scandalo; e neanche si riuscirebbe a concepirla “una lista” e invece qui tutti gridano addirittura al disgusto. vuol dire che cè un pregiudizio che fa accapponare la pelle, anche tra gli uomini e donne di cultura.

  90. Lo è anche quando non si esprime attraverso relazioni affettive stabili..

    Certo, Ares, ma le coppie omosessuali devono essere riconosciute e tutelate e favorite dalla societa’. Il singolo deve invece potersi esprimere liberamente, senza essere discriminato.

  91. «Orientamento che ogni cittadino ha e deve sentirsi libero di dichiarare, senza essere discriminato per questo, perche’ possa vivere ed esprimersi serenamente all’interno della comunita’ con cui condivide anche il suo vissuto.»

    «deve sentirsi libero di dichiarare» ti quoto calorosamente, AMA, tra l’altro la comunità con cui condivide il suo vissuto è anche la mia

    «In una societa’ evoluta l’orientamento sessuale dovrebbe essere ininfluente, ma solo e se si ha il diritto di dichiararlo senza conseguenze negative.»

    e ti quoto calorosamente anche qui, io non so che orientamento sessuale hanno le persone che frequento, o meglio, lo so se mi fermo a pensare a questo preciso e per me ininfluente problema [che so – metto le mani avanti per non essere accusata di sottovalutare le sofferenze della popolazione gay eccetera o peggio ancora un’omofoba mascherata – essere un vero problema, tuttavia prendere dai paesi anglosassoni proprio queste modalità non lo trovo un passo avanti verso una forma superiore di civiltà, bisognerebbe cercarne altre, più umane e anche, permettetemi, più efficaci, ché queste si ritorcono facilmente su chi le mette in atto]

    ma le liste, che c’entrano? è questo il fatto che a molti qui fa ragricciar la pelle, queste liste e ogni tipo di lista informata a questi principi

    qualcuno dice (mi pare Gian Pietro Leonardi del quale condivido il primo commento) ma allora le olgettine? e infatti, neppure quelle mi son piaciute, ma sono uscite, se non sbaglio, trascinate dalla pubblicazione delle intercettazioni per un reato penale. E comunque, bisogna proprio percorrere quella stessa strada? siete sicuri, non sentite un dubbio, un tarlo?

  92. Non mi pronuncio più, per farlo aspetterò il 23, il giorno del vostro grande gesto di amore verso il prossimo, cioè quando verrà appesa in rete la lista con la prima decade dei nomi ;-)
    Però nessuno mi ha ancora detto quanti sono gli omosessuali closet in Parlamento, se li conoscete uno per uno, conoscete i locali che frequentano, i compagni ecc. certamente saprete anche il numero complessivo, mi interesserebbe sapere che peso hanno avuto nella votazione.
    Qualcuno può linkare il testo della legge che non è passata e dirci quanti voti a favore e quanti contrari ha avuto. La votazione era segreta o palese? Quanti erano presenti?
    Vorrei cercare di riportare la cosa sul piano politico, e non solo sul piano intimidatorio e su quello sentimentale, per capirci qualcosa.

  93. Ok, Tash… daccapo:
    Facciamo che un politico fondi la sua campagna elettorale sul proprio ateismo, dichiarato e sventolato. E facciamo che io lo voti. Perché credo in quello che dice, ammiro la sua franchezza, etc. E facciamo che poi vengo a sapere che non lo è affatto, che va in chiese tutti i sabato pomeriggio, bacia l’anello del vescovo e manda i figli in una scuola confessionale. Che finge. E’ la sua vita privata? E no, cari miei. Un personaggio politico è un personaggio pubblico. Ha chiesto il mio voto, voglio da lui coerenza. NON mi deve dire bugie.
    Che ne so, poi, quanto sia ricattabile, magari – ma non necessariamente – proprio da quel dal clero che in pubblico sferza ma che in privato adora, sottomettendosi?

  94. “La Camera ha approvato le pregiudiziali di costituzionalità che ‘affossano’ il disegno di legge che mirava a introdurre l’aggravante di omofobia nei reati penali, sostenuto con forza da Anna Paola Concia. Con Pdl, Lega ed ex responsabili ha votato l’Udc, che aveva presentato una delle pregiudiziali. mentre hanno votato contro gli altri partiti di opposizione (Pd, Idv, Fli e Api). Il risultato che ha sancito l’incostituzionalità della proposta ha visto 293 voti favorevoli alle pregiudiziali, 250 contrari e 21 astenuti.”
    Il resto qui: http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=154956

  95. nessuno, mi risulta si sia scagliato su queste pagine con altrettanta forza alla lista delle olgettine

    Ama che io sappia non è mai stata fatta una lista delle olgettine (con addirittura la premessa intimidatoria), se fosse successo puoi giurarci che sarei insorta. l’unica minaccia che ricordo è stata fatta dal Giornale che minacciò di rendere pubbliche certe orgette di AN e i nomi dei partecipanti anzi si parlò anche di qualche omosessuale closet (stava per scoppiare il caso fini) … tipico atteggiamento indimidatorio di destra.
    Le olgettine sono diventate di dominio pubblico (con interviste inviti in tv, spettacoli ecc.) tramite la pubblicazione di intercettazioni fatte durante una indagine penale, E’ COSA MOLTO DIVERSA. Ricordo che in un’altra indagine entrò nel frullatore scandalistico anche angelo balducci (vice di bertolaso) accusato di parecchi reati, poi nella pubblicazione delle intercettazioni venne fuori anche che era omosessuale (non so se fosse closet o meno) e che si comportava paro paro come berlusconi e bertolaso, e i lenoni di turno gli procacciavano bei ragazzi come tangenti e regalie, che fosse omosessuale non ha fregato nulla a nessuno che fosse accusato di essere un corrotto che ci derubava e che si faceva pagare in natura sì.
    Tutto questo con le liste di prescrizione non c’entra nulla. Avete da denunciare reati e corruzioni? fatelo, ma essere omosessuali anche se non viene detto ai comizi, fino a prova contraria, NON E’ REATO e la magistratura (se dio vuole) non ordina intercettazioni per scoprire se uno sia omosessuale closet o meno. Ma com’è possibile che non si veda la differanza … boh.

  96. Concordo pienamente con Biondillo. Ogni nostro atto è un atto politico, tanto più per chi dovrebbe rappresentarci in Parlamento. Non si può accettare, in alcun modo, la falsità, che scade nel sopruso e talvolta nell’abominio. Un politico è un personaggio pubblica, si occupa della “cosa pubblica”, dello stato ovvero di noi! La resistenza è combattere in questo modo un sistema logoro e in decomposizione.

  97. georgia, ci mancherebbe che l’omosessualità sua un reato, e proprio per questo non capisco la tua perplessità nel mettere in rete la lista.

  98. Grazie Leonardi, si incomincia a vedere qualcosa di concreto e non solo fumo :-)
    Quindi non è stata votata una vera e propria legge ma le solo pregiudiziali alla legge?
    Questo cosa comporta? è possibile cambiare e ripresentare la legge o no?
    Per caso hai sottomano le pregiudiziali votate?
    geo

    P.S
    correggo nel mio commento precedente: liste di proscrizione e non prescrizione

  99. @stalker,
    @georgia
    benvenuti nel gruppo degli omofobi/transfobi, nei post di Buffoni, specie grazie ai commenti di Ares, AMA, Barbieri, e poi dei commentatori di turno, prima o poi si esce tutti o con le idee collimanti al 101% con quanto detto dalla comunità glbt da loro rappresentate, o omofobi/transfobi, non lo sapevate?
    Io ho esperienza di decine di post, ormai, e potrei fare la conta di quanti commentatori abituali di NI me compreso sono finiti nella lista (per es. Cucinotta, e Georgia e Maria erano già stata bollate così).
    Ah, la lista, fare una lista, cade a proposito.

    @gianni biondillo (e tutti)

    E fin dove è legittimo sostenere il diritto nostro di cittadini di sapere la vita privata di una persona e la loro coerenza?
    A me piace essere concreto nelle cose, quindi ora pongo esempi concreti sulla base di quel che dici, e della logica di questa proposta della comunità lgbt che impone di dichiarare l’orientamento sessuale di una persona se non vota una legge che riguarda o meglio chiede un inasprimento di pena in relazione all’orientamento sessuale.

    1) Supponiamo che in Parlamento si voti una legge sull’aborto:
    – ci sarà chi farà ricerche e liste sulle ex fidanzate di un parlamentare che hanno abortito o preso la pillola del giorno dopo (che di fatto può comportare un aborto)? E magari ricerche anche su sua sorella?
    2) leggi varie sulla famiglia:
    – ci saranno liste che mettano in fila tutte le fidanzate di un parlamentare, specie se cattolico dichiarato, e che dicano che se con queste fidanzate è arrivato al sesso (specificando se con preservativo o pillola o coito interrotto) o al petting spinto, o al petting soft, o al solo bacio (con o senza lingua)?
    – ci saranno liste su tutte le amanti di un parlamentare, specie se sposato?
    – ci saranno liste su parlamentari
    — che abitano metà dell’anno in una casa diversa dalla moglie per dire che sono di fatto separati ma non lo dicono?
    — con genitori all’ospizio?
    — con fratelli in case accoglienza?
    — con figli handicappati?
    3) leggi che aumentano la benzina:
    – ci saranno liste di parlamentari con auto diesel o gpl?
    4) leggi sulla droga o su psicofarmaci:
    – si metterà l’antidoping ogni giorno all’uscita dal Parlamento?
    – ci saranno elenchi di chi ha fumato uno spinello a 16 anni?
    5) leggi su sanità e istruzione pubblica e privata:
    – ci saranno liste indicanti le scuole in cui va ogni figlio di un parlamentare con la sua pagella di ogni trimestre?
    – ci sarà una lista su dove sono ricoverati i familiari di un parlamentare?
    6) leggi sul fine vita
    – ci sarà una lista che dica chiaro e tondo nei dettagli ogni medicina presa dal padre di quel parlamentare che si oppone all’eutanasia o alla sospensione delle cure onde verificare che se per caso ha preso qualche farmaco che alleviando il dolore ne ha velocizzato la morte?

    Potrei andare avanti: ogni legge, su qualsiasi argomento, imporrebbe un outing dei parlamentari.

    E’ questa la convivenza civile che vogliamo?

    Perché è questa, è esattamente questa la logica che c’è dietro a questa proposta, e che tu giustamente riallacci all’America morbosa, pruriginosa e che ha dato di sé lo spettacolo nauseabondo di Clinton-Lewinsky, dimenticando che è una tipica ipocrisia americana (che ci è stata venduta e che noi, italiani sempre pronti a vedere all’estero la civiltà più evoluta della nostra, ci siamo bevuti) dire che si è processato Clinton solo perché ha mentito, dato che i presidenti americani mentono a spada tratta e in modo molto meno ambiguo da decifrare, e su argomenti che sono molto più rilevanti di un pompino, politici e pubblici, ogni giorno, a cominciare da quel che fanno in guerra.

  100. Ma cosa c’è di sconcio nel dire se un parlamentare è un omosessuale o meno ???, dov’è il PROBLEMA ??? DOVE ? DOVE?.

    Ma cosa cé di pericoloso o illegale nel sesso ? COSA ?

  101. @Gianni Biondillo: un esempio forse ancora piu’ adatto (anche perche’ non teorico) potrebbe essere quello di Jorg Haider, se qualcuno se lo ricorda.

  102. Circa quaranta anni fa, costretto ad usare uno pseudonimo per timore di gravi ritorsioni, un certo Plummer Douglas scrisse «I sometimes think we homosexuals are absurdly tolerant. The way some newspaper attack us would not be accepted by any other group of a million people».
    È triste, ancora una volta, notare come siano facili, grevi, in alcuni casi anche volgari, le espressioni usate in un contesto di commenti in cui si suppone, quanto meno, il senso di civiltà di chi interviene.
    Detto questo, mi accingo non a cuor leggero a sottolineare alcune evidenze generiche che ho tratto da questi commenti. Dal richiamo alle “liste di Proscrizione”, all’uso dell’espressione “Guerra tra froci” (a cui mi ribello perché evidenziano l’introiezione del lessico violento con cui le persone lgbt sono state a lungo segregate socialmente e linguisticamente), fino al “diritto di segretezza” per chi consente, con il proprio voto, la “libertà” di ingiuriarmi – o peggio – se solo prendo per mano la mia compagna. Di più, una “iniziativa disgustosa di stampo fascista”.
    Ora, io che combatterei i fascisti a mani nude se necessario, mi ritrovo a dover sottolineare una feroce distinzione. E cioè che proprio il fascismo, e altri protocolli di potere, hanno istituito doppie morali volte al controllo dei socialmente sottomessi.
    Dopo che gay e lesbiche hanno subito in questi anni continue aggressioni fisiche, a ritmi impressionanti, è giusto che coloro i quali votano CONTRO un sacrosanto principio di libertà e dignità, di sicurezza fisica, ne diano le ragioni PUBBLICAMENTE. Se esistono parlamentari che, con il loro voto, permettono a fascisti di varia estrazione di minacciarmi, insultarmi, di ledere la mia dignità emotiva e affettiva, io ho diritto non solo di verificare la loro coerenza interna, ma anche di DENUNCIARE PUBBLICAMENTE I LORO COMPORTAMENTI “PRIVATI”, DI CUI SONO CHIAMATI A RENDER CONTO IN QUANTO LEGIFERATORI DI QUESTA REPUBBLICA.
    Non solo infatti il “Privato è – sempre – POLITICO” (spero qui che tante lezioni siano ricordate), ma si tratta di non far passare il principio cardine, di quella che Kristeva ha definito ad altro proposito “la doppia morale”: trarre vantaggi privati (di carriera e di poltrone) dal negare ad altri tutele e diritti in quanto già tutelati dalla menzogna e dal triste potere (davvero cupo!) che da questa menzogna deriva.
    E, soprattutto, dal silenzio altrui.

  103. Quanto mi piacerebbe sapere l’opinione di un Pasolini in merito anche se non è possibile o almeno di un Arbasino. La LISTA: già di per sé mi angoscia e nemmeno mi interessa. Avere la certezza che TREMONTI è gay cosa mi cambia se non a sputtanarlo? Non è detto che l’outing renda l’omofobia più “comoda”, più risolvibile.

  104. Seguitando a leggere i commenti di quanti approvano l’iniziativa, mi rendo conto che, dentro di me, del tutto spontaneamente, si agita, spinge e quasi mi pervade, una sgradevole sensazione: quasi un’afflato di omofobia. Poi mi controllo, faccio entrare nel gioco perverso dell’irrazionalità le mie convinzioni e torno a ritenere del tutto legittime e condivisibili le richieste della comunità Glbt. Però vi chiedo: non credete che uno dei rischi di questa iniziativa sia proprio quello di allontanare, o di rendere ancora più insensibili, simpatizzanti o potenzialmente tali? Nell’articolo proposto da Orsola Puecher, la Imma Battaglia dice che il movimento omossessuale italiano ha un livello di credibilità molto basso anche grazie a operazioni del genere. Non lo vedete come un rischio? Io sono molto concreto: un’azione politica punta al consenso e all’ottenimento degli obiettivi che si prefigge. La lista è soltanto una vendetta. Non otterrà niente se non il sangue amaro di quelli che, pur non disdegnando di schierarsi a favore dei diritti degli omossessuali, restano interdetti di fronte a queste proposte; e a cui verrà spontaneo allontanarsi, prendere le distanze, stare da parte. Avete bisogno di amici che spingano la società in una certa direzione, o vi preme di più affermare estremisticamente voi stessi?

    Altra questione, per nulla secondaria. Mi stupisce, e mi infastidisce parecchio, tutto questo menefreghismo nei confronti della normativa sulla privacy. La quale normativa è molto chiara: senza il consenso dell’interessato, nessuno può divulgare notizie riguardanti il suo privato: non si possono rendere pubblici i “dati sensibili”, ovvero “quelli che possono rivelare l’origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose o di altra natura, le opinioni politiche, l’adesione a partiti, sindacati o associazioni, lo stato di salute e LA VITA SESSUALE delle persone”. La stessa legge, in tutta coerenza con la Costituzione, non distingue tra il semplice cittadino e l’eletto. L’insensibilità rispetto a questa normativa è una cosa di per sé grave, molto grave. Testimonia – e qui seguo Tashtego – quanto il Merda ci sia entrato dentro.

    C’è poi un aspetto ridicolo (la tragedia che si trasforma in farsa); mi riferisco al fatto che i promotori della lista fanno tutto da dietro lo schermo dell’anonimato. Ma come?, chiedete ai deputati di mostrarsi, di essere coerenti tra quanto professano e quanto fanno sotto le lenzuola, e poi vi nascondete? Non siete credibili. E perdete un amico.

    Stan. L.

  105. andrea, il nazista haider amava andare con i ragazzini minorenni (‘sti destri, etero o omo, non si smentiscono mai) e non ne faceva troppo mistero, alcune foto erano anche andate sui giornali mentre era vivo e non ci fu nessuno scandalo a parte il fatto che i minorenni stavano bevendo alcolici. Chi vota a destra lo fa per appoggiare un blocco economico e non gli importa molto la vita privata dell’eletto, altrimenti berlusconi e il suo clan sarebbero stati mandati via a pedate da parecchio.

  106. georgia, mi dai un motivo in più per dire:
    “perché ti scandalizzi per la presenza della lista? perché non ti va? perché la giudichi pericolosa? Per chi lo sarebbe??? e perché ??

    PERCHE’ QUESTA LISTA SAREBBE PERICOLOSA, PERCHE’ ??, PERCHE’ ??

    La propria sessualita’ non è un reato !!!!!! o una cosa della quale vergognarsi o temere!!!!!!.

    Patané ha forse paura di perdere i suoi iscritti, ma tu, georgia ???

  107. Ad alcuni non piace proprio l’idea della lista dei dieci politici e dell’outing? MA SI potrà dire o si passo per omofobici?

  108. per sputtanato intendo una condizione che non si vuole accettare nemmeno a se stessi. CHIAMATELA RIMOZIONE, VERGOGNA. NOn ci cambia la vita questa lista o no?

  109. PERSONALMENTE NON VOGLIO COMBATTERE L’OMOFOBIA CON LA DELAZIONE (CHE POI I NOMI GIà SI SANNO). Finiamola di fa le verginelle, nessuno aspetta questi dieci nomi perché li sappiamo già.

  110. .. servirebbe solo a dare un po’ di trasparenza ai comportamenti di certi parlamentari e mettere in luce certe incoerenze.

  111. Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti. Chiudo riportando il commento di Giuseppina La Delfa, storica presidente dell’associazione Famiglie Arcobaleno: “Mentre noi arranchiamo o moriamo uccisi o feriti da fratelli omofobi, mentre noi siamo rifiutati da genitori leghisti o cattolici integralisti, altri, seduti sui banchi del parlamento e del senato, quelli e quelle che votano leggi contro di noi o che ignorano le nostre difficoltà o le negano, vivono di nascosto la loro omosessualità. E nel buio delle stanze, nella vergogna e la paura, come topi di fogna, fanno compagnia a preti, vescovi e prelati di ogni tipo che quando non sono pedofili, rasando i muri come fantasmi o scendendo nelle cantine della vergogna, quelle delle loro teste malate, consumano sesso senza il coraggio di creare legami aperti e degni e facendo danni a se stessi e a tutti noi. Personalmente, verso questa gente, non avrei nessuno rimorso a trombettare alto e forte la loro omosessualità al pubblico”.

  112. (…) all’uso dell’espressione “Guerra tra froci” (a cui mi ribello perché evidenziano l’introiezione del lessico violento con cui le persone lgbt sono state a lungo segregate socialmente e linguisticamente)

    Gentile Eleonora Pinzuti, Giovanni Delle Foglie, grande attivista lgbt, dalla sua Libreria Babele di Milano, uso’ per primo questa espressione, a mio parere con grande efficacia. A proposito del Gay Pride dell’anno santo 2000 disse: «Ci hanno lasciato quasi soli, col Vaticano. Ma forse va bene così: lasciateci soli, questa è una guerra tra froci!».

    Alcuni di voi hanno perso il gusto per la provocazione e non solo.

  113. Franco Buffoni

    Evidentemente molti di loro stanno coi “topi di fogna” e forse ma forse hanno qualcosa da nascondere come loro.

    Io credo che in fondo alcuni commentatori siano piu’ interessati alla tutela della loro privacy che a quella di personaggi pubblici dal forte impatto sociale che invece dovrebbero risultare sempre coerenti e senza scheletri negli armadi.

    Fermo restando che vedremo quale impatto mediatico avra’ la lista delle prime 10 pantegane. Al momento sono pessimista.

  114. non è una caccia alle streghe, ne una volgarissima e violenta ‘guerra tra froci’ (ha ragione Eleonora Pinzuti, hanno ragione Biondillo, Socci e Simonelli) e la questione non è nel garantismo, bensì tirare qualche uovo marcio all’ipocrisia.

    Non è neppure morbosa curiosità quella che alimenta nell’attesa della diffusione dell’elenco delle pantegane parlamentari.

    Eppure, mi chiedo, ci sarà, uno, almeno un nome di coloro che sfilarono sfrontatamente al Family Day? in nome dei valori, della sacra famiglia (instrumentum regni) istituita nei secoli dal potere temporale delle maggiori religioni monoteiste, ci sarà almeno un nome tra coloro che in questi anni hanno sentenziato, sputato, infangato pubblicamente, in televisione ogni ordine e grado di offese: ‘meglio fascista che frocio’, ‘amo le donne non i culattoni’? un nome tra i celoduristi, maschilisti e omofobi da zappa lego-cerico-fascisti, almeno un nome tra i molti indignati per la eccessiva vistosità dei Pride, dei movimenti che chiedono diritti, riconoscimenti, democrazia.

    Anch’io sono ‘francamente’ pessimista: non si arriverà mai alla cupola, alle babbucce rosse.

  115. Lorenzo Galbiati, senti un po’, secondo te è sbagliato sostenere che chiamare una persona transessuale mtf al maschile (il trans), quando la questione dell’identità di genere è stata spiegata ormai in ogni dove, è un uso transfobico del linguaggio?
    Dovremmo forse pensare che la persona transizionante non ha diritto al riconoscimento sociale della propria identità di genere?

    ps, non rappresento la comunità glbt, io vorrei non lasciare sole le persone omosessuali transessuali intersessuali che chiedono il riconoscimento dei diritti che spettano loro.

  116. @Ama: trovo davvero triste questo dover per forza abbracciare felici e contenti una scelta o un metodo che non si condivide, pur comprendendone e/o condividendone le motivazioni, la rabbia, la lotta (civile!), per non essere tacciati di “presunta sporcizia personale” o addirittura di “omofobia” e appoggio ai “topi di fogna”. Lo trovo davvero triste e non certo esempio unico del totale fallimento del genere umano. Se mi chiedessi oggi “in chi o cosa credi”, potrei risponderti solo “nessuno”, men che meno in me stessa.
    cari saluti.

  117. Vedo che in alcuni commenti è contenuta un’idea senza fondamento: cioè che il diritto all’informazione comprende i dati sensibili soltanto quando c’è un’indagine penale di mezzo.
    E’ una sciocchezza, la legittimità della divulgazione di dati sensibili, come avevo scritto sopra, si misura sulla “utilità sociale” della notizia. Non sono io a dirlo, è la Cassazione, e il codice deontologico dei giornalisti.

    In cosa consiste l’utilità sociale lo ha spiegato Gianni Biondillo: i cittadini hanno diritto a essere informati sulla incoerenza dei politici.

  118. @ Andrea Barbieri
    ma allora perché la lista viene pubblicata anonimamente? Se è lecito farla, se non confligge con la legge sulla privacy, se è così utile socialmente, perché tanta paura di apparire col proprio nome? No, mi dispiace, puoi fare tutte le ricerche del caso: la lista non troverà mai un appiglio formale (per me neanche etico o politico, ma su ciò ho già detto).

    Stan. L.

  119. @ Natalia Castaldi
    se dovessimo misurare il nostro apporto alla “causa” sulla base di ciò che scrive Ama, ognuno di noi si sarebbe già ritirato. Ad Ama non interessa discutere o trovare alleati per la sacrosanta richiesta di diritti per gli omossessuali; ad Ama interessa urlare più forte. Per nostra fortuna, la comunità riserva di meglio …

    Stan. L.

  120. Trovo gretto che si pensi che quella lista contenga un pericolo, mi pare quasi un’ammissione di responsabilità opporsi a quella lista: essere omosessuali non è un reato né tantomeno un motivo di vergogna. Siete povera gente.

  121. @ Ares
    noi siamo povera gente; tu chi sei? Dio? Te ne vai triste come chi deve; più che il vento, vorrei essere io a sputarti addosso …

    Mi ritiro dalla discussione. Se l’altro diventa un bersaglio, più che imbracciare l’artiglieria per ricambiare la cortesia, preferisco la compagnia del nulla.

    Davvero: a molti, qui, non interessano i diritti degli omossessuali; sono interessati solo a riempire la loro noia. Adieu!

    Stan. L.

  122. @ Stan

    Premesso che io rappresento solo me stesso e non sono alla ricerca di consensi, non ho piu’ nulla da perdere ormai, in questo caso stiamo discutendo sulla legittimita’ o meno di pubblicare quella lista, non sull’appoggiare o meno la causa dei diritti civili. Le vostre reazioni mi hanno indignato, da qui il tono dei miei commenti. Sono troppo coinvolto dalla vicenda per stare qui a discutere a freddo con tono pacato. La maggioranza degli attivisti lgbt crede che voi abbiate ragione, quindi potete continuare a confidare nel loro buon senso. Io invece appoggio senza remore quella lista, anche per le ragioni che altri hanno esposto meglio di me. Ragioni legittime che non dovrebbero farvi gridare all’orrore. O alla fine dell’umanita’ e/o della democrazia. Ma perche’, voi vivete in un paese democratico? Vergogna!

  123. Stan L., chiede perché usare l’escamotage del gruppo di internauti anonimi per pubblicare la lista, se la pubblicazione risponde al diritto all’informazione?

    Perché in Italia perdere una causa per diffamazione a mezzo stampa non costa nulla, quindi la querela è automatica anche se si sa di perderla. Lo ha spiegato più volte Milana Gabanelli: Report riceve decine di querele. L’esito processuale si risolve nel riconoscimento del diritto di cronaca, ma il costo per affrontare parecchie cause è molto alto in termini spese e di tempo per difendersi. La Gabanelli riesce perché ha l’assistenza legale e la copertura della responsabilità da parte della Sai, se non fosse così Report sarebbe impensabile. Oppure – dico io – sarebbe pensabile via internet, in una forma in qualche modo anonima.
    In altri paesi non è così, se si intenta una causa per diffamazione chiedendo un risarcimento di un milione di euro perdendo, si paga alla parte querelata il risarcimento richiesto. Questo scoraggia l’uso intimidatorio della querela. Quando vediamo che l’Italia nella classifica della libertà di stampa occupa una posizione imbarazzante, dipende per buona parte dalla disciplina sulla diffamazione a mezzo stampa.

  124. @ Andrea Barbieri
    ma allora, se mettono in conto la diffamazione, vera o presunta che sia, sanno che qualcuno dei nominati potrà negare … E si torna alle prove, e a quanto ha scritto Mozzi: se dichiaro che Tizio è omosex, devo averne le prove e devo esibirle pubblicamente, e così facendo svelarmi con nome-e-cognome … Niente da fare: se affronti la questione razionalmente, secondo logica, non ne esci fuori … E tutto questo per cosa? Sempre più perplesso …

    @ Ama (e Ares e …)
    le nostre reazioni, quelle che ti “hanno indignato”, sono reazioni di persone “amiche”; la pensiamo diversamente da te sulla questione “lista”, mentre non abbiamo difficoltà ad appoggiare altre richieste della comunità omosex. Continuare a insultarci – perché questo hai fatto, e in diverse occasioni – non porta a niente; magari ti soddisfa nell’istante, e poi? Davvero non ti resta un nodo alla gola, uno di quei nodi che vengono quando uno si rende conto di essere solo, di non stare costruendo nulla? Certo, e su questo posso darti ragione, molti di noi hanno, dentro, un fondo di omofobia, o una difficoltà ad accogliere l’altrui (la propria?) omossessualità … Va bene. Ma il percorso di liberazione è un processo. Pensare che ci si possa liberare, così, di colpo, di tutti i lacci&laccioli a cui la nostra cultura “cattolica” ci costringe non è umano: è stupido. Tu, da quanto ho capito, sei un omossesuale, e quindi vivi col corpo le limitazioni culturali e legislative; io non le vivo direttamente: le posso affrontare con la coscienza, con il pensiero politico, con lo sforzo etico. Il sentire è diverso. Concedimi, e proprio perché amico, qualche errore; sentirsi ogni volta insultato mi irrigidisce e mi allontana. A chi giova?

    Stan. L.

  125. Stan… sono anni che aspettiamo una tua parola, un tuo segno, scendi sulla terra e aiutaci e noi glorificheremo il tuo nome. Amen

    ..mavaf ..

    no, questo augurio non te lo faccio.

  126. La difamazione, in questo caso non ci sarebbe, perché essere omosessuali non è un infamia, ma la costrosa querela si!!!, ci potevi arrivare da solo, come per altre questioni, Stan

    .. ti ha pure citato il caso Gabanelli.

  127. Stan, se tu hai un pregiudizio è inutile che stia a spiegare le cose, perché dal punto di vista logico tutto è molto semplice:
    1. Princi costituzionali di pluralismo e libertà di manifestazione del pensiero;

    2. Dai principi discendono il diritto di cronaca e il diritto dei cittadini all’informazione;

    3. Limiti:
    – rilevanza sociale dell’informazione;
    – verità putativa (occorre dimostrare ciò che si dice, ed essere in buona fede),
    – correttezza nell’informare (no insulti, no insinuazioni, eccetera…).

    4. Ambito: il diritto di cronaca vale anche per i dati sensibili quando c’è rilevanza sociale dell’informazione.

    Dunque se la notizia ha rilievo sociale, è dimostrata, è espressa correttamente non c’è diffamazione.

    Tu dici: “devo averne le prove e devo esibirle pubblicamente, e così facendo svelarmi con nome-e-cognome”.
    Non è vero, nel giornalismo la prova viene spesso messa a disposizione da una fonte, e la fonte è coperta dal segreto.
    Ciò che è rilevante è che la prova sia valida e verificabile, e ovviamente se è una testimonianza, il testimone va individuato, altrimenti la prova non è verificabile.

  128. Stan, mi dirai che non sono affari miei, ma te lo chiedo lo stesso: chi te lo fa fare?

    Lo vedi da te: gli insulti reiterati e vili di questi figuri, nei confronti di gente che da sempre è in prima linea nella lotta per il riconoscimento di diritti e dignità delle persone omosessuali, sono ampiamente tollerati – semplicemente perché trattasi di mosche cocchiere dei post di Buffoni, di cui non fanno altro che ripetere, amplificandole con volgarità e pochezza intellettuale (per fortuna sconosciute all’autore, e gliene va dato atto) quattro parole d’ordine.

    Lasciali perdere…

    Con stima.

  129. @ andrea barbieri

    La correttezza dell’operazione e la sua legittimita’, da quello che so, almeno fino ad oggi, non sono in discussione. Questa la ragione per cui mi hanno fatto incazzare le posizioni di Scalfarotto, dell’associazione Certi Diritti e soprattutto dell’Arci Gay, spaventata da una eventuale violazione della segretezza del tesseramento. Credo che l’anonimato sia necessario solo perche’ nessuno si e’ voluto addossare i costi di eventuali querele. Questa la dice lunga. Uno strumento legittimo di lotta politica potrebbe quindi essere seriamente compromesso dalla mancanza del giusto supporto. Staremo a vedere.

  130. fm… tu lotti per i diritti degli omosessuali ?

    .. allora fatti da parte perché il lavoro sin qui svolto è davvero mediocre.

    Se siete voi coloro che lottano per gli omosessuali fatevi da parte, della vostra ipocrisia e mediocrità non si sa che farsene.

  131. Ares, sei una merda umana, tu e chi ti permette di offendere e insultare dalle pagine di questo blog: togliti le mutande a forma di maschera dietro cui ti nascondi e vieni a dirmelo in faccia, vieni a vedere cosa faccio tutti i giorni e poi concediti pure il diritto di darmi del mediocre e dell’ipocrita: fino ad allora, non solo le tue parole ma tu stesso, tutto intero, rimarrai sempre della stessa sostanza del fumo che si leva da quella merda che sei.

    Sei solo un poveretto, al traino di un gioco che nemmeno capisci: di sapere che quell’onorevole è gay o meno, che quel vescovo è frocio o meno, alle centinaia di migliaia di persone omosessuali che vivono in questo paese non gliene frega un cazzo, perché i loro problemi, purtroppo!, sono altri – e non sono certo quelli delle élites liberal-chic patrocinate dai post di Buffoni: élites i cui rappresentanti, nella stragrande maggioranza, vivono la loro omosessualità al riparo del censo, della posizione, della intellettualità diffusa di cui fanno parte, dei titoli accademici.

    Ma tu, tutto questo non puoi capirlo: semplicemente perché sei un coglione. L’unica cosa che puoi fare, è quella di mettere emoticon nelle tue frasette da idiota. Quello sì che ti riesce, è il tuo mestiere.

    Francesco Marotta

  132. Ares, davvero triste leggerti.
    Il tuo livore e i tuoi insulti temo proprio che non facciano bene alla causa per la quale dici di combattere. Stai solo alzando barriere, sterco e polvere.
    Mi sembri una di quelle “checche” isteriche che ci presentano in vari programmi televisivi come macchiette, per spostare l’attenzione, depotenziare la battaglia politica di tanti altri che si battono per i diritti lgbt con la forza delle idee.
    Mi dispiace essere scesa al tuo livello, ma questa te la dovevo, dopo tanto leggerti e dopo tanti insulti.

  133. fm , come puoi tu occuparti di omosessualità se non capisci che l’omosessualità non è un infamia, fatti da parte, scollati dalla poltrona nella quale ti sei incastrato.

    .. poi io le mutande proprio non me le tolgo, poi così, davanti a tutti… no, no

  134. Rilevo solo che, per molto meno, tanti sono stati bannati e i commenti bloccati. Ma alla fine è meglio che tutto resti in evidenza: ognuno mostra quello che è. Sarei altresì curioso di sapere quale sia il pensiero di Buffoni su questi buffoni! -:

    @ Andrea Barbieri
    mi spieghi perché nessun giornalista lo ha ancora fatto? Eh, già: sta a vedere che sanno – loro! – che non possono farlo senza incorrere in sanzioni. Il riferimento, comunque, non è la regola sull’informazione di rilevanza sociale (concetto alquanto dubbio, nel caso di specie), quanto la legge sulla privacy, sentenze in merito comprese. Se lo vorrai, proprio su ciò potrai recuperare (sul sito della Cassazione) sentenze dove è scritto molto chiaramente che NESSUNO E PER NESSUN MOTIVO HA IL DIRITTO DI DIRE PUBBLICAMENTE CHE TIZIO E’ GAY. Confido nella tua voglia di farlo; se non lo fai, fatti tuoi.

    Chiudo.

    Stan. L.

  135. vorrei solo ricordare le battaglie per diritti sacrosanti come il divorzio o l’aborto.
    non sono certo state portate avanti con le delazioni e le liste di proscrizione, e allora di aborto si moriva!
    forse ci si batteva davvero per la civiltà, e con ben altri mezzi, più civili….

  136. Trovo che la discussione sia divenuta di pessimo gusto per ché alcuni continuano a fomentare e a ripetere le stesse cose. Io ho soltanto detto che la lista outing è come un boomerang, torna indietro senza aver intaccato nulla. Solamente la PRIVACY che va salvaguardata anche per le persone che ci fanno orrore o che vanno dietro il concetto di omofobia. Per me sapere che Tremonti è gay e che non fa niente per la causa mi cambia qualcosa? Ci cambia qualcosa? Solo un coming out collettivo potrebbe giovare, ma quando accadrà? MAI.

  137. Mia nonna direbbe: “dormiamo sugli allori, dunque”… perché è questo che si sta facendo, nelle alte sfere dei sonnacchioni… quelle decisionali.

    ..gran bella proposta!! .. no,no davvero.

  138. La lista:

    Giannino Cinque Zampe, Rachele La Sibilla, Ippolito delle Ceneri, Astro Senza Trinità, Groninga detto Il Pachiderma, Isaia La Sabbia, Olga La Splendida, Jacques Che Balla Sul Posto, Laurence Evacuato, Viola Consacrata, Clelia Che Se Ne Fotte, Eleonora Che Fotte Clelia, Gian Battista Gran Muftì, Bernardo Vescovo di Bernarda, Veronello Assemblato, Giano Senza Pazienza, Alba Soprano, Fregoli Dell’Idolo, Silvano Per Metà Donna Per Metà Farfalla, Gioia Peccatrice, Dominique Servitore Dell’Ano Spurgato, Leopold Parola Di Mio, Michel Figlio di Clio, Riccardo Tua Carne, Pasquale Misero Campo, Dio Più Di Dio, Gesù Troppo Prolisso, Kevin It Was A Stranger, Diogene La Luce Stradale, Adamo In Paradiso (Alias Fiscale), Eva Scortecciata, Giannantonio Estraneo A Se Stesso, Reginaldo Senza Buco, Brigida La Frigida, Bettina Con Tutti I Buchi A Posto, Orsola Otto Chilometri, Daniele Trenta Centimetri, Isabella Sibilla, Marco So Long, Nicola Ministro Delle Parole Inutili, Beatrice Cenci, Francesco Solo Con Cavalli, Franti Il Frocio Truce, Sofia Achab, Priapo Molle, Deo Il Buco Di Dio, Paolo Senza Pantalone, Arianna Solo Con, Tantalo Hi Hi Hi, Battista Nostro Errore, più tanti che ora dimentico.

  139. Scrive Stan un messaggio curioso:
    “Il riferimento, comunque, non è la regola sull’informazione di rilevanza sociale (concetto alquanto dubbio, nel caso di specie), quanto la legge sulla privacy, sentenze in merito comprese. Se lo vorrai, proprio su ciò potrai recuperare (sul sito della Cassazione) sentenze dove è scritto molto chiaramente che NESSUNO E PER NESSUN MOTIVO HA IL DIRITTO DI DIRE PUBBLICAMENTE CHE TIZIO E’ GAY. Confido nella tua voglia di farlo; se non lo fai, fatti tuoi.”

    E’ un messaggio curioso, perché esiste un codice deontologico relativo al giornalismo approvato proprio sulla base della Legge sulla privacy http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=1556386#ric

    Il Codice dice:
    Art. 5. Diritto all’informazione e dati personali
    1. NEL RACCOGLIERE DATI PERSONALI atti a rivelare origine razziale ed etnica, convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, opinioni politiche, adesioni a partiti, sindacati, associazioni o organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché dati ATTI A RIVELARE le condizioni di salute e LA SFERA SESSUALE, IL GIORNALISTA GARANTISCE IL DIRITTO ALL’INFORMAZIONE SU FATTI DI INTERESSE PUBBLICO, nel rispetto dell’essenzialità dell’informazione, evitando riferimenti a congiunti o ad altri soggetti non interessati ai fatti.
    2. In relazione a dati riguardanti circostanze o fatti resi noti direttamente dagli interessati o attraverso loro comportamenti in pubblico, è fatto salvo il diritto di addurre successivamente motivi legittimi meritevoli di tutela.”

    E io secondo Stan dovrei trovare delle sentenze della Cassazione che se ne infischiano del codice approvanto dal Garante in base a una legge dello Stato.

  140. Penso che quanto proposto sia quanto di più lontano ci possa essere da un’ autentica e seria lotta sui diritti degli omosessuali e sul riconoscimenti dei diritti civili. Ha, al contrario, tutto il sapore di una vendette o di un ricatto che vererrebbe perpetrato all’interno della stessa comunità gay.A questo proposito ritengo miope farsi la lotta tra gay poichè è un gesto che distoglie l’attenzione dalla lotta stessa. In più non capisco cosa c’entri la coerenza delle persone di cui si faranno i nomi. Volete forse dire che quei politci avevano fatto la loro campagna elettorale puntando su temi quali l’omofobia o i diritti dei gay? Volete dire che voi li avete votati per questo? Se la risposta è no, come immagino, il fatto di sapere il loro orientamento sessuale (in questo caso omosessuale) non mi autorizza a sbattere il loro nome con le loro scelte sessuali in nessuna lista anche se queste persone hanno votato con un no a leggi sui suddetti temi. E’ come credere che tutte le donne hanno sempre votato a favore di leggi sulla parità sessuale, sulla violenza contro le donne o sull’aborto. Il fatto che abbiano votato no non le rende meno donne. O vogliamo forse dire che siamo a favore del pensiero unico? o vogliamo forse dire che pensiamo che la pluralità di pensiero ci piace quando coincide con le lotte che facciamo e non ci piace pù in tutti gli altri casi? Altra cosa, penso sia una mossa propagandistica, e di cui farsi scudo per argomentare questa scelta, da me non condivisibile, qella di invocare consuetudini in atto nei paesi anglossassoni che hanno un’etica della politica e delle leggi che ne regolano la vita politica completamente diversi da noi. Lì ci si dimette anche se si fa la cresta sullo scontrino di un caffè oltre che per pratiche sessuali ritenute dalla loro cultura non accattabili, ecco perchè si possono permettere di pubblicare le liste. Non penso che un paese in cui una parte dei sui parlamentari è indagata e il suo presidente del consiglio è su tutti i giornali per i suoi dubbi comportamenti sessuali possa paragonarsi a quei paesi e farne propri uno solo dei loro strumenti (la pubblicazione dei nomi). In fine io penso che questa iniziativa sia violenta, gratuita e populistica e che una lotta politica si faccia cercando di cambiare la cultura delle persone, facendo iniziative pacifiche che aiutino il confronto e l’integrazione delle differenze per poi terminare con la presentazione di proposte di leggi che ahimè, laddove non votate, non abbiano come loro consuguenza la vendetta. Mi hanno educato a non rispondere con la negazione dei diriritti verso ghi me li nega se sto portando avanti proprio una lotta sul riconoscimento di miei diritti violati. E quindi la domanda è: possiamo ormai dire acquisito che la legge del taglione è un modo arcaico e antistorico di vivere e reagire? Io penso di sì.

  141. @ Raos
    sono quelli di cui mi ero dimenticato. Anche se, a onor del vero, esiste il sospetto che quelli indicati tra Leo Buco e L’Uomo di Gemito, insieme a quelli compresi tra L’Uomo di Urmul e Il Dottor Massacro, non siano classificabili come Predicatori Zazzolanti Male, bensì come Male Inevitabile. Circola voce che Ama sia nient’altro che Il Trombone Dall’Insulto Improvviso, mentre per Ares si propende per la Flatulenza Senza Lingua Madre. Barbieri? Il Sussurro Di Leggi Correnti (la Cassazione è bianca con effimeri bocci di neve). Intanto, il mondo corre verso il Tramonto Inevitabile e i miei piedi puzzano.

    PS: Grande ‘sto Novarina!

  142. Temo che Nazione Indiana si stia trasformando in una testata che, consapevolmente o meno, invocando il diritto a sapere l’orientamento sessuale dei politici e dei preti, sta adottando il peggior armamentario della stampa anglosassone. Lo dico con tristezza vedendo i commenti di Gianni B., Andrea R., Jan R. a sostegno dell’iniziativa sponsorizzata da Buffoni (in opposizione solo FF e Puecher). E lo dico leggendo anche i molti commentatori favorevoli. So che molti redattori di NI non si sono pronunciati, che avete idee diverse e che potreste decidere che la redazione non c’entra con questo post e con la probabile pubblicazione qui su NI dei primi 10 nomi di politici annunciati dal blog linkato. Ma ciò non toglie che secondo me tutto questo, data la sua gravità, agli occhi di legge, o se volete anche solo ai miei, è responsabilità collettiva di NI. E quindi mi rivolgo a tutta NI nel fare questo mio conclusivo commento.

    In questo post si sponsorizza un’iniziativa tutta interna a un’etica che ben si caratterizza come puritana, pruriginosa e ipocrita. E in Italia questa etica è mutuata da quotidiani quali Libero e Giornale, pronti a sbattere in prima pagina, e a fare commenti moralisti su un Sircana che parla con una trans

    (non sia mai che a qualcuno scappi di scrivere un trans: secondo Barbieri – persona che ha ben chiari i termini della realtà, delle cognizioni linguistiche medie degli italiani, specie in relazione all’argomento identità sessuale, e che sa bene come si esprime comunemente le gente nel quotidiano o sui media – si autodenuncerebbe ipso facto come transfobo)

    e pronti a difendere a spada tratta un Berlusconi puttaniere. I media anglosassoni non sono così venduti come Libero e Giornale, tuttavia quelli sostenenti lobby varie di certo non esitano a fare propaganda utilizzando ogni informazione privata che più loro conviene riferita al passato o alla sfera privata di chi vogliono colpire. E ottengono tali informazioni con ogni mezzo possibile.

    A furia di continuare a dire che l’Italia è arretrata circa la legislazione sui diritti civili (ed è vero, ma non esistono solo i diritti dei gay o degli atei) si sta prendendo il peggio di una mitizzata cultura anglosassone.

    A me non interessa per niente se un politico è cattolico o ateo o animista. E se anche lui dichiara la sua fede o non fede, continua a non importarmi nulla, perché so che contano gli atti e non le parole, e la fede non è un dato tangibile e permanente come il colore di pelle (di cui peraltro non mi importa nulla, ovviamente). Non mi interessa se è trans, se è omosessuale, bisessuale o eterosessuale. Non mi interessa dove manda a scuola i figli o dove li ricovera se sono malati. Non mi interessa neanche se è sposato, se convive o se è single. E tanto meno se ha o ha avuto amanti e, nel caso, di che sesso sono. Potrebbe interessarmi semmai se fa uso di droghe o di antidepressivi, ma non credo sia mio diritto saperlo. Forse lo è, ma nessuno cerca di imporre una legge antidoping per i politici, mi pare. E non mi interessano liste dal titolo Ecco i drogati contenenti i nomi dei politici che, magari a 20 anni, hanno fumato uno spinello o fatto un tiro di coca. Le lascio fare a Libero – tanto per dire un giornale che le farebbe, se avesse i nomi, e i nomi fossero quelli giusti. Quindi, non so se ha ragione Stan o Barbieri su cosa permette la legge sulla privacy in relazione all’identità sessuale. Ma se anche avesse ragione Barbieri, il problema circa l’atteggiamento della stampa sui dati personali tangibili, checché ne dica la logica di Barbieri, è tutt’altro che risolto. Perché sta all’etica personale dei giornalisti decidere cosa sia o meno di interesse pubblico: non esiste nessun confine prestabilito tracciato nero su bianco a delimitarlo. Ed è proprio per questo che nascono le campagne di sciacallaggio di giornali come Libero e Giornale, i dossier, i titoli in prima pagina sugli avversari politici o di altri quotidiani che si sono fatti prestare l’auto o il cellulare o la casa da un amico (parlo della vecchia campagna contro Di Pietro). La domanda su cosa vuole il pubblico, è secondaria: cosa penserà la gente? Ma siamo noi che diciamo alla gente cosa pensare, diceva (vado a memoria) O. Welles 70 anni fa in Quarto potere. Vogliamo una società di guardoni? Siete così interessati a come fanno sesso i parlamentari? E’ di interesse pubblico? Beh, ma allora direi che conta anche quanto lo fanno, no? Sarebbe opportuno dire se un omosessuale ha il compagno fisso, e se no se ha rapporti occasionali, e quanti, e con chi. Sarebbe bene definire nel dettaglio cosa si intende per rapporto sessuale e omosessuale. Voi mi insegnate che ha da vantarsi una nazione che ha trasmesso per giorni interi ore di processo condotto da un giudice repubblicano con domande su ogni minimo contatto di pelle diretto o mediato tra un certo democratico Mr. Clinton e una certa Miss Lewinsky al fine di capire se il primo aveva mentito circa i suoi rapporti fisici con la seconda (che non erano reato), se una masturbazione era da considerarsi un rapporto sessuale o no.
    E per quanto riguarda i rapporti con i servizi pubblici, cerchiamo anche di capire se un parlamentare cattolico si cura in cliniche private o no. E se i suoi genitori morti di tumore hanno avuto medicine per accorciare la vita. Andiamo dai medici e facciamoci dire nomi e dosi dei farmaci… Ma qui mi sto ripetendo.
    A me interessa sapere se ha precedenti penali e amici pregiudicati. Se è sotto processi per incitamento alla prostituzione, se è colluso con mafiosi. Se fa raccomandazioni nel pubblico. Se dice falsità sul suo agire come politico, se sottoscrive un programma e poi in Parlamento non vota le leggi che cercano di realizzarlo: questa è la coerenza di politico. Oppure se fa grandi discorsi e poi si mostra ipocrita auspicando fatti che poi contrasta: che, so, vi dice niente un Obama che proclama in visita in Medio Oriente “auspico uno stato palestinese entro un anno” e un anno dopo è pronto a mettere il veto all’ONU pur di non permettere tale stato? Questa è l’incoerenza, non decidere di non votare una legge sull’inasprimento della pena per reati a sfondo sessuale quando non si è mai fatta propaganda per sostenerla – lo ha spiegato bene lisuzz73: che diritto avete voi, che siate gay o meno, di giudicare incoerente un politico gay che non vota tale legge? Mi spiace proprio che non ci siano abbastanza politici gay dichiarati, così come atei dichiarati, perché se ci fossero vi rendereste conto (forse) – parlo ai gay atei militanti – che non tutti sono d’accordo con voi circa questa legge o altre leggi sui diritti civili o sui rapporti stato-Chiesa, vi rendereste conto (forse) del pensiero unico di cui siete vittime, un pensiero che vorrebbe che tutti i gay e gli atei (o forse la gente di sinistra, visto che vi professate di sinistra: non certo la mia, di sinistra) fossero della stessa identica opinione su tutto e che usassero gli stessi strumenti e gli stessi toni per portare avanti le proprie posizioni.
    Io preferisco preoccuparmi se la stampa americana dice che Gheddafi non è un obiettivo purché non resti nel suo quartiere generale e fugga dalla Libia (certo, mi bombardi, mi invadi e dici che non sono un tuo obiettivo perché sono libero di fuggire), oppure se la stampa italiana di stato (Rainews) dice che a Sirte c’è in atto l’attacco degli insorti con bombe e che se i lealisti non si arrendono provocheranno stragi (certo, non è chi lancia attacchi con bombe a fare stragi, è chi non si arrende). Evidentemente vi importa poco se il vostro capo di stato decide una guerra portando prove false, come hanno fatto Bush e Blair, capi di quella civiltà anglosassone tanto pulita e coerente e non ipocrita che invocate. O se in Italia fare una guerra all’estero violi l’art. 11 della Costituzione o meno. Ma qui sto sforando, so che non siete indifferenti a questo, ma insomma Nazione Indiana sembra stia diventando, vista la frequenza degli articoli, un bollettino dell’UAAR e delle comunità lgbt che mutua tutti i loro metodi, oltre che obiettivi, e allora sì, i diritti civili sono un’urgenza, ma salta anche all’occhio lo spazio che NON dedicate a ben altre urgenze di cultura e politica se fate passare come urgenze cose che non sono urgenze né sono auspicabili quali il filoateismo, l’anticattolicesimo (che non è l’anticlericalismo) militante, il dare dell’omofobo a chiunque non voti le leggi che piacciono alle comunità lgbt e il fare liste con nomi di chi non le vota! Perché trasformare questa grande e bella rivista online in uno spazio di battaglia con mezzi degni della peggiore stampa???!
    Vi interessa sapere con chi, come, quanto fanno sesso i parlamentari che non votano una legge che voi vorreste. E lo rivendicate come diritto. E sostenete chi ve lo dice mantenendo l’anonimato e, immagino, senza fornire prove inconfutabili e certe (o volete anche le foto e i filmati? dovreste, se volete andare fino in fondo in modo serio in questa storia: vi dovrebbe interessare l’attendibilità dell’informazione, e il suo riscontro certo).
    Almeno Giornale e Libero si firmano.

    E’ davvero questo il diritto all’informazione che volete?
    E’ davvero questa Nazione Indiana?

    • Caro Lorenzo, è da quando c’è NI che chi non riesce ad averla vinta nei commenti (come se si vincesse qualcosa) la butta sul collettivo appellandosi alla redazione, a chi non si è espresso, tentando la contrapposizione individuale/collettiva, il ricattino eccetera. Qui non c’è il Comitato Centrale, ognuno pensa con la sua testa. Sorvolo su altre tue velate frasi.

      Ti è stato argomentato come l’orientamento sessuale o il genere di un candidato o di un eletto al Parlamento siano informazioni di interesse pubblico, stante l’attualità sociale e parlamentare di temi quali la bioetica, i diritti delle famiglie. Tale informazione pertiene al diritto del cittadino di formarsi un’opinione sulla persona eletta e tale opinione non è predeterminata, ma liberamente formata. In altre parole Lorenzo, è un elemento che non corrisponde automaticamente ad un giudizio negativo del cittadino, così come lo status coniugale del politico non è una pregiudiziale (abbiamo politici cattolici divorziati che vengono regolarmente eletti imperterriti). Tu la pensi diversamente, giustissimo e cordiali saluti.

  143. due cose che non c’entrano strettamente con l’argomento:

    1) la stampa anglosassone d’assalto che fruga nelle lenzuola alla ricerca di “bugie” e che viene qui sempre portata ad esempio in questo blog, dopo murdoch e la rossa rebekah, è stata messa sotto accusa o sbaglio?
    M. addirittura ha dovuto chiudere il suo giornale storico..

    2) il caso Lewinsky che sempre viene portato ad esempio quasi positivo va però ricordato che gli americani non sono affatto andati dietro agli accusatori morbosi (che erano tutto fuorché disinteressati e poi la storia ci ha detto anche il perchè: si era rifiutato tassativamente di fare guerra all’iraq e aveva ri-spedito l’accurato progettino al mittente che poi lo ripresenterà a bush ecc. ) e che clinton da parte del popolo americano non ne ha risentito molto, anzi, anche perchè sinceramente che una innocente stagista faccia un pompino al presidente passi, ma che poi tenga in freezer l’abito con le macchie di sperma è veramente inquietante molto più di una bugia pudica del presidente al popolo degli stati uniti ;-) E questo molta parte del popolo americano lo aveva capito benissimo.

  144. “Quindi, non so se ha ragione Stan o Barbieri su cosa permette la legge sulla privacy in relazione all’identità sessuale.” – Lorenzo Galbiati.

    Ieri sera ho approfondito ancora. Mancava l’ultimo tassello, cioè qual è il ragionamento del magistrato per stabilire se la notizia è di interesse pubblico e dunque il diritto alla riservatezza cede di fronte al diritto all’informazione.
    Il politico ha una immagine pubblica in base alla sua attività politica. Quando la notizia sulla sua vita privata è vera (o ritenuta in buona fede e in modo argomentato vera) ed è idonea ad incidere su quel rapporto perché è in relazione con la sua attività politica, allora c’è interesse pubblico.
    Un esempio è il politico che difende i valori della famiglia ma in privato utilizza la prostituzione. In questo caso divulgare la notizia del rapporto con prostitute ha finalità pubblica proprio perché l’attività politica era orientata alla difesa della famiglia.
    Oppure, rivelare che il tale atleta utilizza doping è socialmente rilevante in quanto il doping incide sulle prestazioni sportive e su queste si basa l’immagine che la collettività si fa dell’atleta.
    Un esempio invece negativo: rivelare che Ellkan avesse rapporti con persone transessuali non aveva finalità pubblica, perché costruire macchine non ha un rapporto con la transessualità.

    “non sia mai che a qualcuno scappi di scrivere un trans: secondo Barbieri – persona che ha ben chiari i termini della realtà, delle cognizioni linguistiche medie degli italiani, specie in relazione all’argomento identità sessuale, e che sa bene come si esprime comunemente le gente nel quotidiano o sui media – si autodenuncerebbe ipso facto come transfobo” – Lorenzo Galbiati

    Né Georgia né le altre persone che intervengono qui, né i giornalisti hanno cognizioni linguistiche basse. Ad ogni modo il problema non è essere acculturati, il problema è il retaggio maschilista del linguaggio. Quindi può darsi benissimo che la nonnetta semplice semplice utilizzi il femminile per una mtf perché ‘sente’ che è giusto così; e può darsi che l’eminente editorialista di Repubblica usi il maschile perché ritiene di avere davanti uno “scherzo di natura” o “un falso sessuale”.

    Ho già dimostrato in altri post che una persona transessuale ha, rispetto all’identità sessuale, i diritti che hanno tutti gli altri cittadini, quindi non può essere appellata in modo non consono alla sua identità di genere.

    Tra l’altro faccio notare una cosa che dovrebbe essere chiara. Appellare al maschile una mtf significa rendere pubblica la sua transizione. La transizione è un dato attinete alla salute, ed è protetto al pari dei dati sulla sfera sessuale. Ma in questo caso nessuno parla di “proscrizione” “fascismo” “tirare la merda in faccia”. Eppure nella maggioranza dei casi rivelare la transizione non ha alcuna finalità pubblica.

  145. Un esempio invece negativo: rivelare che Ellkan avesse rapporti con persone transessuali non aveva finalità pubblica, perché costruire macchine non ha un rapporto con la transessualità.

    Infatti in quel caso ci siamo trovati di fronte ad una lotta interna alla famiglia Agnelli per la presidenza Fiat.

  146. Sei solo un poveretto, al traino di un gioco che nemmeno capisci: di sapere che quell’onorevole è gay o meno, che quel vescovo è frocio o meno, alle centinaia di migliaia di persone omosessuali che vivono in questo paese non gliene frega un cazzo, perché i loro problemi, purtroppo!, sono altri – e non sono certo quelli delle élites liberal-chic patrocinate dai post di Buffoni: élites i cui rappresentanti, nella stragrande maggioranza, vivono la loro omosessualità al riparo del censo, della posizione, della intellettualità diffusa di cui fanno parte, dei titoli accademici.

    Ai commessi, ai baristi, agli istruttori e ai gay dichiarati di tutti i censi interessa tantissimo sapere che l’onorevole e il vescovo siano gay. Il principale problema della comunita’ gay italiana resta la mancanza di visibilita’ sociale nei posti che contano e l’ostruzionismo perverso di parlamentari e vescovi.

    L’omosessualita’ non e’ piu’ il vizio da non ostentare delle élites liberal-chic, ma un dato di fatto di rilevanza politica e sociale.

    Inoltre difendere il diritto del vescovo ad avere una sessualita’ promiscua e mercenaria all’interno della sua curia, spesso ai limiti della legalita’, significa sostenere lo status quo. Il degrado assoluto in cui vige oggi l’Italia, paese in cui caste spesso ottuagenarie con la loro azione politica sovvertono l’assetto laico e democratico della Repubblica.

  147. Un’ultima cosa…

    Noto che ogni volta che si parla di omosessualita’ qualcuno se ne esce con la storia della merda in faccia o della cacca. Quasi adolescenziale, non trovate?

  148. AMA, una cosa che succede sempre o quasi quando si parla di discriminazione sessuale è l’utilizzo in varie forme dell’argomento: chi denuncia la discriminazione discrimina.
    E’ una fallacia di pertinenza perché permette di non rispondere nel merito alle argomentazioni dell’interlocutore, e allo stesso tempo lo delegittima.
    Ultimamente con me è stato usato (non qui) in questa forma: denunci la discriminazione in quanto sciovinista.
    Si può usare l’argomento anche implicitamente, calcando molto sul fatto che qualcuno ha denunciato la tale o talaltra discriminazione.

  149. E’ anche chiaramente un argomento assurdo, perché la discriminazione DEVE essere denunciata.

  150. Denunci la discriminazione in quanto sciovinista.

    Quasi una battuta brillante, non trovi? In fondo nessuno dei nostri indignati e’ nazionalista integralista: tutti assieme allegramente stanno mandando a puttane il paese.

    :-)))

  151. Il vescovo omofobo che della sua curia fa bordello ha il DIRITTO di vivere nella segretezza il suo “vizio” sodomita, pena il crollo del sistema sociale. Del regime fanta-democratico, no?

  152. @jan reister
    1. Io rispondo per me, non per quel che fa “chi non riesce ad averla vinta nei commenti che la butta sul collettivo”. Qui non c’è nessuno che vince o che perde. E per quanto mi riguarda pubblicando quella lista anonima e senza documentazione (all’insegna del si sa, nell’ambiente) qui su NI sarà non solo NI ma tutta la blosgfera a “perdere” me compreso, sarà un altro segno di imbarbarimento della società. Io ho voluto sapere se NI se ne lava le mani di questo post, e del prossimo che immagino ci sarà (finora nessuno mi ha smentito, e lo dico da due giorni ormai) con i nomi dei primi 10 politici scritti o linkati, dando tutta la responsabilità a Buffoni. E’ così? Bene, ne prendo atto. Non c’è nessun ricatto: non sono neanche nella posizione di poterne fare alcuno, peraltro.

    2. Sul fatto che ognuno pensa con la sua testa: non penso si entri in NI per caso. Penso che ci sia qualcosa che vi accomuna se scrivete sullo stesso blog, penso che qualcuno decida chi entra in base a certi criteri, così come molti se ne sono andati in base al dissenso su varie questioni; il dissenso interno tollerato in ogni associazione ha dei limiti: io ho cercato di verificare quanto fosse il consenso per questa operazione, e se ritenevate fosse parte della libera scelta di un redattore.
    Pare che sia più il consenso che il dissenso e pare che tutti siate d’accordo nel non volervi prendere alcuna responsabilità collettiva per questa iniziativa – evidentemente la considerate cosa da poco. Bene, è su questo che la pensiamo diversamente, non sul resto che hai scritto alla fine del tuo commento, perché per me è un’iniziativa molto importante in senso negativo ossia molto grave per i fini e i mezzi con cui è condotta.
    O mi ero fatto un’idea sbagliata sui talenti, sui valori, sulle idee, sull’etica civile che univano i redattori di NI, o NI è cambiata molto negli ultimi anni (in peggio, secondo me, in questo caso), e io non mi ero accorto.
    In ogni caso, ognuno farà le sue scelte e si prenderà le sue responsabilità, o quelle che riterrà opportuno prendersi.

  153. Quello dell’altra volta voleva impore un suo post, questo ne vuole togliere un altro.. tutti vogliono costruire NI a loro gusto e misura, ma guarda un po’.. non si limitano a contestare le tesi di un post, no, addirittura vogliono eliminarlo…ma va a ciapà i rat !!

  154. Barbieri,

    PRIMO: CONTRADDIZIONE

    “Un esempio è il politico che difende i valori della famiglia ma in privato utilizza la prostituzione. In questo caso divulgare la notizia del rapporto con prostitute ha finalità pubblica proprio perché l’attività politica era orientata alla difesa della famiglia.”

    Ora, lasciamo per un momento da parte il concetto alquanto indefinibile di “difendere i valori della famiglia”. E restiamo sul senso del tuo esempio. Tu in sostanza dici che l’agire privato del politico contraddice gli impegni che si è preso pubblicamente, la sua mission come politico. Bene.
    Ma in che modo il sapere l’omosessualità di un parlamentare che ha votato contro la cosiddetta legge contro l’omofobia contraddirebbe gli impegni che si era preso come politico, la sua mission, se non si era per niente presentato agli elettori come paladino dei diritti e della difesa dei gay??? Non ti pare che mi stai dando ragione?

    Perché in nessun modo questa informazione contraddice come lui si è presentato agli elettori. E del resto non credo neanche si possa dire che stiamo parlando di parlamentari che vanno in giro a dire: meglio fascisti che froci. Qui non c’entra l’interesse pubblico per notizie private che contraddicono l’attività politica. E infatti, l’iniziativa in questione non si prefigge di divulgare notizie private di interesse pubblico sulla coerenza tra presentazione agli elettori e azioni parlamentari di un dato soggetto. Basta leggere il post di Buffoni e il testo del sito linkato. I fini sono di tutt’altra natura. E’ evidente.

    SECONDO: SEMPLIFICAZIONE CON INTENTO NORMATIVO

    Mi rendo conto della tua propensione a semplificare usando una tua presunta logica in modo da arrivare a una classificazione normativa di ogni questione del vivere civile. Ma purtroppo le scienze perfette non esistono. Al massimo la matematica. La fisica già pone dei problemi. La biologia non ne parliamo, la psicologia figuriamoci. Il vivere civile, che è l’insieme di tutte le altri componenti già di per sé non regolamentabili in modo matematico, pone infinite sfumature: descrivere come fosse facilmente e inequivocabilmente classificabile ogni comportamento è fare della pessima scienza (in senso lato).
    Quindi.
    – Hai mai sentito dire da un politico che è contro i valori della famiglia?
    – Non hai mai sentito i due schieramenti politici rinfacciarsi a vicenda di essere contro la famiglia?
    Insomma, non si può dire inequivocabilmente cosa voglia dire sostenere la famiglia. E non è questione di finezze qui.
    Io preferisco essere concreto.
    Quindi:
    – alcuni comuni danno soldi a famiglie che mandano i loro figli a scuole paritarie (ex private). E’ sostenere la famiglia? Per la destra sì, per la maggior parte della sinistra no.
    – fare tagli alla scuola con riduzione del personale docente è sostenere la famiglia? Per la destra direi che non c’entra con il tema, per la sinistra c’entra, e sanno che non è sostenere la famiglia, ma cercano di non dirlo.
    – fare una legge sui patti civili, o per i matrimoni tra omosessuali è contro il valore della famiglia? Per la destra sì, per la sinistra no.
    Poi si potrebbe parlare degli assegni famigliari, delle leggi sui figli disabili, e si potrebbe andare avanti all’infinito.

    Quindi, come si può pensare che non sia, nella maggior parte dei casi, del tutto opinabile già il definire quale sia la presentazione pubblica, gli intenti politici che si dà un politico? E se è difficile stabilire quello, è ancora più difficile stabilire quali siano i dati privati di interesse pubblico! Di conseguenza, è l’etica personale del giornalista a decidere cosa lo sia e cosa no – e nota bene, questo secondo me coincide anche con il cosa far diventare di interesse pubblico e cosa no, perché l’interesse pubblico nasce da una relazione biunivoca: si dà al pubblico quel che il pubblico vuole (e non è detto che quel che vuole la massa sia diritto della massa, né tanto meno che sia etico darglielo), ma si fa anche in modo che il pubblico voglia sentire le cose che io ho interesse a trasmettere – da cui il sciacallaggio e l’imbarbarimento della società.

    Ho scritto sopra che la maggior parte delle questioni private non possono essere definite di interesse pubblico in modo inequivocabile. Ma nel caso in questione, il presunto disvelamento (senza prove e senza autori) dell’orientamento sessuale di chi non ha votato la famosa legge, come credo di aver già dimostrato, è chiaramente non attinente all’interesse pubblico se i politici in questione non hanno mai sostenuto di essere paladini dei diritti dei gay – e se lo hanno fatto, che si ricordi al pubblico, citando data e fonte, i loro discorsi a difesa dei diritti dei gay, non il loro presunto orientamento sessuale.

    TERZO: CONSEGUENZA NON VOLUTA
    Ammesso per assurdo che si possa definire caso per caso quando un politico sostenga e quando non sostenga il valore della famiglia, e che vi siano politici che ogni volta hanno votato leggi che non sostenevano tale valore.
    Vuoi dirmi che un giornalista che li vede andare spesso con prostitute o trans non debba darne notizia? Mentre se si trattasse di politici che sempre o qualche volta hanno votato leggi a favore della famiglia – sempre ipotizzando per assurdo che questo sia possibile definirlo senza dubbi per alcuno – dovrebbero darne notizia?

  155. PS
    La lettera di Milani a Pipetta, se ben ricordo.
    C’è anche il seguito: quando prenderai il potere io non sarò più dalla tua parte, starò sempre con i poveri.

    Ma soprattutto c’è l’esempio di don Milani, la sua lettera ai giudici: io insegno ai miei ragazzi combattere con il voto, con lo sciopero, con la disobbedienza civile (cioè pubblica e che accetta la pena), ossia io combatto con la nonviolenza.

    Ovvero, io cerco di educarti in modo da non fare il torto (il torto, appunto) di prendere le armi. Perché ci sono altri mezzi, e più efficaci, nel lungo termine. Un conto è comprendere chi combatte con ogni mezzo l’oppressione, e lavorare per una battaglia civile e nonviolenta, come ha fatto don Milani, un conto è sostenere e partecipare anche alla battaglia violenta.

    Questo ovviamente senza entrare nel merito della bontà o meno di una causa.

  156. @ Andrea Barbieri (con sincero interesse)
    ulteriori spunti:

    Se si vuole che la lista abbia una valenza politica, l’autore del gesto deve essere riconoscibile; altrimenti equivale a una lettera anonima e rientra in una palese violazione della privacy.

    La legge sulla privacy definisce le “FInalità di rilevante interesse pubblico”; sono nominate l’immigrazione, il culto, l’elettorato, i tributi, il controllo amministrativo, la sanità, etc., mentre non c’è nulla sulla “vita sessuale”; di riflesso, questo “dato sensibile” può essere “usato” o “reso pubblico” solo previo il consenso dell’interessato.

    Il codice deontologico e tutti i discorsi sulla possibilità, per i giornalisti, di pubblicare una lista del genere, sono fuori luogo, giacché il sito non è una testata registrata e gli autori non sono giornalisti.

    Per il resto, sono pronto a schivare la lingua-in-buco di taluni …

  157. “un giornalista che li vede andare spesso con prostitute o trans” – Lorenzo Galbiati

    Non capisco che attinenza ci sarebbe tra ‘prostituta’ e ‘persona transessuale’? Non mi risulta che la prostituzione faccia parte del corredo genetico di una o un transessuale.

  158. Stan, nel tuo ultimo post sei riuscito a non azzeccare nulla. C’è una citazione divertente da Bar Sport di Stefano Benni (vado a memoria): Finché Pelè giocherà in porta la nazionale italiana non vincerà lo scudetto.

    Ora scrivi “con sincero interesse”.
    Il problema è che io mi ero impegnato per darti delle informazioni precise, e tu mi hai risposto: “Barbieri? Il Sussurro Di Leggi Correnti (la Cassazione è bianca con effimeri bocci di neve). Intanto, il mondo corre verso il Tramonto Inevitabile e i miei piedi puzzano.”

    Quindi le prossime spiegazioni te le trovi da solo.

  159. @ Barbieri
    senso dell’ironia uguale a zero. Siamo proprio presi sul serio: male. Io, in ogni caso, non cercavo spiegazioni: le ho date. Io sono – lo giuro! – un giurista: ho giurato su me stesso. E comunque: la lista è una lista; per fare la spesa ci vogliono i denari.

  160. Stan, non hai dato delle spiegazioni, hai scritto delle assurdità. Pur di dimostrare la tua tesi prendi parole qua e là a casaccio. Ti faccio un solo esempio. Il capo IV – “Finalità di rilevante interesse pubblico” è riferito al trattamento dei dati nella Pubblica amministrazione: non vedi che è sotto il Titolo IV – “Trattamenti in ambito pubblico” e si rimanda agli art 20 e 21 del decreto che sono nel Capo II – “Regole ulteriori per i soggetti pubblici”? Cosa c’entra la pubblica amministrazione col giornalismo? Tu hai preso delle cose a casaccio per farmi perdere del tempo.

    Ti ho linkato un codice deontologico approvato dal Garante e pubblicato sulla gazzetta. Dovevi andare Capo I – Regole per tutti i trattamenti, Art 12
    “Codici di deontologia e di buona condotta”, perché qui siamo nell’ambito di settori specifici che vengono regolati da codici appositi approvati dal Garante. E da lì andare all’allegato A che appunto contiene il codice dontologico per i giornalisti.

    A parte che scrivendo cose a vanvera non rispetti i tuoi interlocutori, il problema è che non riesci a produrre una critica sensata all’outinglist, che io supporto perché si tratta di persone che continuano a vivere in una situazione di segregazione che ha affinità col razzismo. Ma le critiche sensate sono comunque utili, prova a dire qualcosa che sia utile, partendo da una base di informazioni corrette.

  161. Sì, io dico solo cose inutili. Chiunque, se lo vorrà, potrà verificarle. Tu, però, insisti a tirare fuori il codice per i giornalisti … Spiegami che c’entra con la lista? La lista non viene pubblicata da un giornalista, bensì da anonimi su un blog anonimo, non registrato come testata. Io sarà inutile, tu sei … Ah, illuminazione! Tu sei un giornalista, di quelli che Gaber nomina nel suo Se io fossi Dio …. Grande!

  162. a questo punto non ci rimane che aspettare queste liste (ma anche no) per vedere il rumore che faranno.
    non leggerò i nomi, non mi interssano.
    posso solo dire che, malgrado tutte le stronzate e gli insulti che ho letto, sarò ancora dalla stessa parte, anche se molti ci hanno detto che non hanno bisogno di noi, perchè non amiamo come “loro” (che tristezza) e che non capiamo e ci dobbiamo fare da parte.
    io ci sarò ancora, nonostante voi talebani della verità imprescindibile contro le ipocrisie del resto del mondo.
    ci sarò anche dopo questa buffonata, spero non a commentare in un post di buffoni, come ci sono da anni nel mondo, a combattere per la civiltà e per uguali diritti e doveri.
    ricevere insulti livorosi – non personalmente, ma come parte non allineata – da utenti che spero siano ragazzini infervorati mi tange poco, però mi fa riflettere sull’involuzione di questi anni bui.
    me ne fotto, ci sarò ancora, malgrado le vostre liste.

  163. Non si è parlato solo di quel codice, ma in generale del principio per cui un ordinamento democratico, ad alcune condizioni, ritiene che sia un bene che il diritto di cronaca (che non è solo dei giornalisti) prevalga sul diritto alla riservatezza, in vista del progresso sociale che l’informazione può portare.

    Per questo a mio parere scagliarsi contro questa iniziativa mettendola su una questione di principio è sbagliato.
    Certo le modalità sono piratesche, ma insomma, hanno rotto il naso a una ragazza in quanto lesbica anche pochi giorni fa, il Parlamento non fa nulla, se ne fregano persino di legiferare sul riconoscimento delle famiglie omoaffettiva come chiesto dalla Corte Costituzionale, le persone transessuali sono discriminate ovunque, oggetto di denigrazione e violenza, senza diritto al nome, gli interventi precoci sui bambini intersessuali continuano, va avanti cosi da anni… cosa dovrebbero fare?

  164. parole “sante” e di buon senso andrea barbieri che sottoscrivo integralmente.
    Che dei signori, convinti di essere rivoluzionari nonchè legittimati a distribuire patenti di democrazia e fascismo a todo el mundo, pretendano che gli omosessuali si becchino le violenze, le discriminazioni le condanni morali e le scomuniche in silenzio, senza reagire, possibilmente senza rompere i coglioni sui blog, insomma che subiscano la condizione indecente e vergognosa per NOI TUTTI, che vivono in questo paese senza chiedere conto agli eletti (che in quanto eletti devono rendere conto agli elettori) della nauseante ipocrisia che li induce a impedire una legittima e sacrosanta legge contro l’mofobia (e se qualcuno non ha capito ancora che l’omofobia è una barbarie allora si che è un fascista senza saperlo) pur essendo omosessuali ….
    beh la cosa mi indigna se mi è concesso indignarmi

  165. @(e se qualcuno non ha capito ancora che l’omofobia è una barbarie allora si che è un fascista senza saperlo)

    credo che nessuno qui non “ha capito ancora che l’omofobia è una barbarie”

    alcuni credono in altre modalità di lotta.

    prendersi del fascista inquieta non poco.

  166. Mi fa piacere quello che dici Stalker. Nessuno lon pensa e questo è un bene per tutti.
    Altre modalità dici. Bene benissimo. vediamo un po’.
    la sinistra non è stata capace di fare una legge sulle unioni doi fatto. Qualcuno della sinistra parlamentare si è incazzato. Qualcuno, dico almeno uno della sinistra moderata, o riformista o rivoluzionaria estrema antagonista bla bla, qualcuno di questi signori ha minacciato di far cadere il governo se non fgosse stata varata la legge COME DA PROGRAMMA SULLE UNIONI DI FATTO?

    nessuno.
    E allora dimmi tu che cazzo deve fare un omosessuale perche lo stato riconosca i suoi diritti e chi barbaramente li viola venga punito?

    Ma per quale motivo a madrid due ragazzi si abbracciano e si possono abbracciare e baciare tenramente mentre a ROma la capitale di questo paese se due si prendono per mano vengono ammanettati dai carabinieri ?
    E per quale motivo se questa è la barbarie vigente in questo paese, la sinistra non deve in prima fila a lottare per un diritto fondamentale un diritto che il piu’ moderato della svezia riconosce pacificamente ?

  167. se è per questo in questo paesello culo del mondo viene negata la patente agli omosessuali. devo aggiungere altro?
    una di quelle che urlando e strepitando si è messa di traverso è stata suor maria bineti, Kapò dell’opus dei: una banda a delinquere con tutti i presupposti per una denuncia penale, con rutelli che le teneva il cilicio.
    io a questi cazzari li avevo votati proprio per le loro promesse ellettorali sui dico, e a loro voglio ancora chiedere conto e giustizia, non a un giovanardi qualsiasi, che non ho votato e spero di non sapere mai quali sono le sue probe o segrete delizie sessuali. perchè non mi interessa e non sposta di una virgola il problema.

  168. e a un rutelli e tanti altri avrei voluto chieder conto di quando andavano a baciare il culo al vescovado, il resto sposta poco.
    andiamoli ad aspettare sotto le cupole e le parrocchie, visto che hanno giurato sulla costituzione di uno stato laico, e non fuori i privè.
    lo so, ci devi mettere la faccia e battere i marciapiedi avanti e indietro, o i sagradi delle chiese…..

  169. @stalker: L’epiteto “fascista” e’ volato nei due sensi in questo thread. Penso che non abbia fatto piacere a nessuno sentirselo dire e non ho voglia di rileggere per vedere chi ha iniziato. Ma continueremo ad esserci tutti, e’ ovvio, perche’ sono battaglie che lo meritano. Ciao, AR

  170. @stalker

    Invece sapere con chi vada a letto Giovanardi e’ fondamentale. Non interessa invece assolutamente a nessuno con chi vada a letto Capezzoni. Capisci la differenza?

    :-)))

  171. Qualche politico promuove delle leggi che penalizzano l’uso della cannabis e si strafà di cocaina a casa. E’ un’informazione d’interesse pubblico? Sì.

    Qualche politico promuove l’abolizione delle piste ciclabili ma si strafà di cocaina. E’ un’informazione d’interesse pubblico? No.

    Insomma, mi sembra che la differenza tra l’autodifesa della comunità gay contro politiche discriminatorie e la macchina del fango contro politiche semplicemente non gradite dovrebbe essere abbastanza chiara.

  172. @ Barbieri
    Invocare il diritto di cronaca nel caso della lista, e cioè di un gesto anonimo proveniente da blog anonimo e con server in terra straniera, non ha senso.

    @ Raos (e Carmelo)
    sono uno di quelli che ha usato la parola “fascismo”. Non l’ho fatto nei confronti di una persona, ma nei confronti di una pratica: quella delle liste di proscrizione. La lista in questione è, a tutti gli effetti, una lista di proscrizione. E dunque, almeno per me, fascista.

    @ Inglese
    chi decide cosa è d’interesse pubblico? Qui lo sta decidendo – d’imperio! – un gruppo di persone abbastanza piccolo, che neppure gode dalla solidarietà dei suoi pari. Al di fuori di ogni dialettica democratica. Qui non siamo nel campo dell’autodifesa della comunità gay, ma in quella del gesto isolato: una vendetta, nient’altro.

    Stan. L.

  173. Nonostante i tentativi di alcuni di confondere le cose, mi sembra che si è arrivati a dimostrare – e spero a condividere – che esiste un interesse pubblico a conoscere della coerenza tra prassi politica e comportamento privato quando tra i due termini c’è attinenza.
    Es. un onorevole sbandiera che va al Family day e poi a casa sua fa i festini con le escort è notizia che interessa la collettività.
    Es. opposto: un politico usa l’auto pubblica per andare a festini con escort, non deve interessarci se le escort sono donne biologiche o transessuali.

    Alcuni però criticano la modalità. Dicono che l’anonimato farebbe cessare l’interesse pubblico all’informazione.
    Non è così: l’interesse pubblico cessa 1. se la notizia è falsa, 2. se non vi è attinenza tra attività politica e condotta privata.
    Ma queste due cose le sapremo solo dopo la pubblicazione, quindi è scorretto agitarlo come argomento pregiudiziale. Tra l’altro saranno prima di tutto i giornalisti a verificare se le informazioni del sito sono vere/false e attinenti o no.

    Vorrei anche ricordare che di outing sulla stampa se ne fanno eccome. Elkann, Sircana, Marrazzo eccetera. Outing in cui non c’era alcuna attinenza tra condotta privata e attività pubblica. A questi si aggiunge l’outing di Boffo che invece era basato sulla velina falsa. Eppure erano usciti regolarmente su grandi quotidiani con articoli firmati. Dunque ripeto non è l’anonimato, ma verità e attinenza a darci la misura del diritto di tutti a essere informati.

  174. se è per questo in questo paesello culo del mondo viene negata la patente agli omosessuali. devo aggiungere altro?

    maria
    non esageriamo:-), conosco decine di omosessuali che hanno la patente da sempre.
    Quell’episodio a cui ti tiferisci potrebbe essere falso. Sai ogni tanto circolano bufale di ogni tipo.

  175. Come molti, per fortuna, continuo ad avere lo stesso dubbio sui metodi che tristemente mi ricordano delazioni anonime, vendettte e rappresaglie dimostrative del ventennio.

    La cosa curiosa è che l’ideatore della vicenda è sfiorato da molti e più articolati dubbi di molti voi e proprio sulla “correttezza dei metodi” usati dai “bricconcelli” e “ragazzacci”

    http://www.aureliomancuso.it/?p=554

    Conclude così

     

    In ultimo, personalmente consiglio a tutti di avere senso della misura, di non trasformare una vicenda che ha degli evidenti limiti e sufficienti interrogativi nell’ennesimo scontro tra i mondi, che durerà qualche giorno. Lo consiglio anche a chi in quella lista si vedrà citato. Intanto perché, a differenza di qualche incauto e non cosciente capo di movimento, penso che esser definito gay non è un insulto, e poi perché magari, se davvero lo è, avrà l’occasione di risolvere pubblicamente una contraddizione politica del tutto evidente, che non attiene solo alla sua coscienza, bensì anche alla limpidezza che si dovrebbe mantenere tra elettori ed eletti.

     

    Insomma a giustificare i mezzi [ come dice Mancuso “La forma con cui avverrà questa denuncia è sicuramente debole dal punto di vista della correttezza, del rispetto delle persone coinvolte” ] c’è questo fine di limpidezza, questa missione di rieducazione, c’è la conversione forzata degli infedeli come ai tempi dei marrani… o dei gulag… mah…

    Lascio chi ha certezze alle sue certezze e mi tengo i miei dubbi.

  176. Ritengo che l’essenza del fana­ti­smo stia nel desi­de­rio di costrin­gere gli altri a cam­biare. Quell’inclinazione comune a ren­dere migliore il tuo vicino, edu­care il tuo coniuge, pro­gram­mare tuo figlio, rad­driz­zare tuo fra­tello, piut­to­sto che lasciarli vivere. Il fana­tico è la crea­tura più disin­te­res­sata che ci sia. Il fana­tico è più inte­res­sato a te che a se stesso, di solito. Vuole sal­varti l’anima, vuole affran­carti dal pec­cato, dall’errore, dal fumo, dalla tua fede o dalla tua incre­du­lità, vuole miglio­rare le tue abi­tu­dini ali­men­tari, vuole impe­dirti di bere o di votare nel modo sba­gliato. Il fana­tico si pre­oc­cupa assai di te, e o ti si butta al collo per­ché ti vuole bene sul serio o punta alla gola, nell’eventualità che ti dimo­stri irri­du­ci­bile. In entrambi i casi, da un punto di vista topo­gra­fico il gesto è più o meno lo stesso. In un modo o nell’altro, il fana­tico è più inte­res­sato a voi che a se stesso, per la sem­plice ragione che il fana­tico ha un io molto pic­colo, quando non ce l’ha affatto.

    Amos Oz “Contro il fanatismo” Feltrinelli 2004 pag 46

  177. Sopra Maria scrive:
    “Quell’episodio [non concessione patente a omosessuale] a cui ti tiferisci potrebbe essere falso. Sai ogni tanto circolano bufale di ogni tipo.”

    Dal sito pariopportunità del Governo:

    “”Carfagna: Indagine su patente negata è discriminazione odiosa

    Da un’interrogazione parlamentare a firma di alcuni deputati del partito dei Radicali è emersa la notizia che sarebbe stata negata la patente di guida ad un ragazzo di Brindisi perché omosessuale. La decisione sarebbe stata causata dalla comunicazione trasmessa dall’Ospedale militare di Bari dove il giovane pugliese era stato mandato durante il periodo della leva.
    Il Ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, è intervenuta: “L’omosessualità non può certo essere considerata una causa ostativa all’ottenimento della patente di guida e, di conseguenza, è impensabile che si verifichino episodi come questo. Interverremo per superare una discriminazione odiosa, ultimo lascito di teorie e di una stagione che non tornerà più. Gli Uffici del Dipartimento per le Pari Opportunità hanno avviato una indagine e anche Unar ha chiesto chiarimenti”, ha aggiunto Carfagna. La Motorizzazione civile di Brindisi ha accolto il ricorso e consegnato la patente.

    Due anni fa un caso analogo si era verificato a Catania; la vicenda si era chiusa con una sentenza di risarcimento da parte del Ministero dei Trasporti e del Ministero della Difesa per il ragazzo. “Il Governo è pronto ad intervenire per superare norme discriminatorie”, ha annunciato il Ministro.

    12 maggio 2011″”

    Quindi gli episodi oltre a essere reali sono due.
    http://www.pariopportunita.gov.it/index.php/primo-piano/2002-carfagna-qindagine-su-patente-negata-e-discriminazione-odiosaq

    Vorrei anche farvi notare la frase, sempre di Maria: “non esageriamo:-), conosco decine di omosessuali che hanno la patente da sempre.”

    Come se in fondo fosse normale che ogni tanto la patente sia negata a una persona in base all’orientamento sessuale.
    E vorrei chiedere secondo voi a quante persone, in base all’eterosessualità, è stata negata la patente? Questo per capire in che direzione va la discriminazione.

    Un’altra cosa che inviterei a fare è approfondire le norme per la donazione del sangue per le persone omosessuali. Fatelo voi questa volta l’approfondimento. Ne scoprirete delle belle.

  178. “Come molti, per fortuna, continuo ad avere lo stesso dubbio sui metodi che tristemente mi ricordano delazioni anonime, vendettte e rappresaglie dimostrative del ventennio.” – Orsola Puecher

    Ricordate l’argomento: chi denuncia la discriminazione discrimina.

  179. a stan e a orsola

    io ho letto questo appello non come una invito alla delazione e alla vendetta,
    ma come uno strumento di lotta politica e di autodifesa di una comunità discriminata.
    Partiamo dai presupposti: esiste una discriminazione della comunità gay in Italia, sostenuta da forze politiche o istituzioni come la Chiesa?
    Se la risposta è sì, si pone innanzitutto la questione dell’autodifesa dei discriminati. Un’autodifesa che non potrà esprimersi compiutamenti nelle forme della legislazione esistente, altrimenti non si parlarebbe di “discriminazione”.
    Tra queste forme di autodifesa la denuncia pubblica di una posizione ipocritica assunta da un personalità pubblica mi sembra da prendere senz’altro in considerazione.
    Se guardo sul dizionario, il termine “delazione” è definito come “accusa segreta”. Qui siamo all’opposto di un’accusa segreta.
    Ciò che conta in questo casi è che l’outing sia indirizzato a qualcuno che non semplicemente nasconda al pubblico le sue preferenze sessuali – cosa del tutto legittima. Ma a qualcuno che in pubblico combatte politicamente quelle attitudini, che in privato (e in segreto) sono le sue.
    L’esempio che ho fatto, e che vorrei mi si contestasse, è quello del proibizionista che si strafà di coca. In una campagna contro la penalizzazione, non usereste questo strumento di denucia, se aveste la possibilità di farlo?

  180. allora barbieri ti pregherei di non forzare le mie parole, io non ho detto che negare, ogni tanto, la patente a un omosessuale sia una cosa normale, ho solo avanzato l’ipotesi che tale notizia, come tante altre su altre questioni, poteva essere una bufala, ora tu mi dici che non lo è appoggiandoti a un comunicato della ministra carfagna, bene, a quel ragazzo tutta la mia solidarietà e a quell’istruttore tutto il mio disprezzo.

    Spero che la ministra in questione si sia attivata per denunciare la palese discriminazione, ma ancora non ho aperto il link, e ad agire di conseguenza con gli strumenti giuridici o anche solo culturali a disposizione.

    Riguardo al negare la patente agli eterosessuali non saprei cosa dirti, ma certamente qualche istruttore imbecille ci avrà pensato magari a causa di altri supposti, dico supposti per lui, limiti, non mi stupirei , ma non saprei documentarti perchè magari la cosa ha fatto meno scalpore.

    Riguardo alla donazione di sangue credo anch’io che un gay abbia più difficoltà, naturalmente a torto e in base a dei pregiudizi che tra l’altro possono essere fugati con gli esami di rito. Chiunque offra sangue viene sottoposto a esami rigorosi.

    Comunque sia però, la frase di stalker che peraltro mi sento di quotare in genere, è fuorviante perchè non è vero che in italia non si rilasciano patenti ad omosessuali.

  181. @orsola puecher
    Nn si vuole salvare o educare nessuno, ci si vuole “difendere”, a questo punto, con ogni mezzo. Le ricordo che siamo nel XXI secolo e siamo in grave ritardo, in Italia in particolare si ha la sensazione che l’accettazione del discriminazione sia diventato, ad ogni livello, accettabile.
    Voglio salvare e tutelare me stesso dalle azioni dei miei carnefici più o meno consapevoli, che mi rovinano l’esistenza, e minano costantemente il mio processo identitario di molti adolescenti e adulti, che preferiscono il SUICIDIO all’infamia sotterranea.
    Il paragone con le liste di proscrizione è un iperbole insopportabile(oltre che senza spessore intellettuale), che sottende un pensiero ancor più insopportabile: che la parola omosessuale sia un’infamia: solo partendo da questa convinzione(più o meno consapevole) è possibile giungere al paragone con le liste di proscrizione: è il suo prender atto, cara puecher, che la società è gravemente malata e che le conseguenze, per i presenti nella lista, potrebbero essere gravi, o perlomeno dannose. Bene, lotti perché quella lista diventi un ovvietà, invece di contrastarla sterilmente senza che questo dia alcun beneficio alla causa.
    Lei invece che lottare perché la parola “omosessuale” non sia più considerata un infamia, preferisce prendersela con una lista che è solo un oggetto di garanzia e trasparenza che coinvolge uomini pubblici che hanno scelto di essere uomini pubblici e che hanno dimostrato GRAVI incoerenze etiche e politiche.

  182. maria, era ovvio che mi riferivo a quei due casi citati da barbieri, ma anche due soli casi mi sembrano dei precedenti gravissimi.
    tra l’altro la vicenda del ragazzo di brindisi è stata sottoposta al parlamento europeo, ma non so com’è andata a finire….

  183. “ho solo avanzato l’ipotesi che tale notizia, come tante altre su altre questioni, poteva essere una bufala” – Maria

    Ok, è chiedere troppo, prima di buttare là una “ipotesi”, di tentare di verificarla?
    Comunque ora sai 1. che non è una bufala, 2. che gli episodi sono stati due, 3. che la collettività dovrà pagare a quelle persone un risarcimento.

    Se ricordo bene quei casi sono dovuti al fatto che le persone erano state esentate dal servizio militare dichiarandosi omosessuali, dunque il dato per non so quale procedura è arrivato alla motorizzazione, che ovviamente in altre condizioni non è a conoscenza dell’orientamento sessuale. Dunque hanno applicato non so quale norma per negare la patente, perché evidentemente nell’ordinamento c’è una norma di questo tipo, che potrebbe essere applicata a chiunque se la motorizzazione conoscesse l’orientamento sessuale.

    Dopo di che noi tutti, non solo gli omofobi, paghiamo i risarcimenti che sono sacrosanti.

  184. @orsola puecher

    Stai scherzando, vero? Fanatico sara’ l’omofobo e la comunita’ che rappresenta, a contrastare con la sua azione politica il riconoscimento dei diritti civili ad una minoranza oppressa, o no? Perche’ stai invertendo i piani?

    Lo ripeto a tutti. Nessuno ha il diritto di dichiarare pubblicamente le pratiche sessuali (trasgressioni di provincia) dei suoi avversari. Ma qui stiamo parlando di orientamento sessuale, una cosa molto diversa. Un personaggio pubblico non dovrebbe nascondere il proprio orientamento sessuale, specie se si fa interprete delle istanze della societa’ piu’ integralista e fanatica. Quando non se la costruisce con mezzi di dubbia legittimita’ come la propaganda omofoba ad esempio, per difendere lo status quo.

  185. Ok, è chiedere troppo, prima di buttare là una “ipotesi”, di tentare di verificarla?

    maria
    e dimmi caro barbieri quale danno avrei fatto a non verificarla prima, ho avanzato, senza protervia, un ipotesi , poi chiarita, ma a te non importa chiarire, confrontare, discutere, a te importa chiosare a tutto presunto danno dell’interlocutore, e infatti mi rispondi adesso con inesplicabile stizza!

  186. Mi pare che l’esempio – lucidissimo – di Andrea Inglese chiarisce ogni dubbio:

    L’esempio che ho fatto, e che vorrei mi si contestasse, è quello del proibizionista che si strafà di coca.

    In una campagna contro la penalizzazione, non usereste questo strumento di denucia, se aveste la possibilità di farlo?

    Rricordo ai tempi del divorzio l’ironia (giusta) nei confronti di quei cattolici a favore del si (abrogazione del divorzio) separati o peggio con il matrimonio annullato dalla sacra rota che, come noto, non garantisce nessun diritto a chi è costretto a subirlo.

    Vorrei aggiungere che al di la della legittimità dell’iniziativa e della sua efficacia, la considero un atto rivoluzionario
    in un paese intriso di cultura cattolica bigotta e ipocrita dove la doppia morale viene tacitamente accettata.

  187. @ Andrea Inglese
    Tu scrivi: “

    “Se guardo sul dizionario, il termine “delazione” è definito come “accusa segreta”. Qui siamo all’opposto di un’accusa segreta”.

    Ti ricordo che l’accusa è ad opera di anonimi in un blog anonimo e su server in terra straniera: più segreto di così!

    Tu poi “leggi” la lista come “uno strumento di lotta politica e di autodifesa di una comunità discriminata”. Ebbene, anche questo è un falso, giacché la comunità gay si è espressa, almeno “a maggioranza”, CONTRO questa pratica. Non è una “comunità” a promuovere la lista, ma una esigua minoranza.

    @ Ares
    tu scrivi:

    “Il paragone con le liste di proscrizione è un iperbole insopportabile(oltre che senza spessore intellettuale)” …

    Se uno guarda il significato della “lista di proscrizione” e poi l’idea della lista in questione, permettimi: il paragone non è campato in aria, tutt’altro. Tu non porti nessun argomento per confutare questo paragone. Metti in mezzo la “malattia” della società, ed hai ragione. Solo che insisti nel volerla combattere confermandone il virus che ne sta alla base. Essere omossessuale non è un’infamia; lo è dire pubblicamente che Tizio è omossessuale, soprattutto se Tizio non vuole renderlo pubblico: di questo stiamo discutendo.

    @ Ama
    …. no, è inutile, io con te non riesco più a parlare, visto – permettimi – il tuo fanatismo …

    Stan. L.

  188. Credo che il caso del proibizionista, dell’etilista, del divorziato che predica bene e razzola male ecc siano leggermente diversi.
    Si tratta di denunciare qualcosa di esterno di non inerente alla natura intima dell’individuo.
    Qui il razzolare male consiste per chi denuncia non l’essere omosessuale, ma il non dichiararsi. Dire che non ci si dichiara solo per ipocrisia è semplicistico. I percorsi e i tempi e i modi di ognuno sono estremamente diversi e non ci può essere un modo imposto.
    Questo per me è puro fanatismo.
    Se è vero che ancora in Italia additare pubblicamente l’omosessualità di qualcuno qualunque siano le motivazioni, e qualunque cosa si voglia punire e dimostrare, per scelta o per imposizione, è qualcosa di etremamente pericoloso e che potrebbe avere conseguenze gravi, perché usare come forma di lotta, come minaccia qualcosa che si vorrebbe combattere e che si detesta?
    Mi sembra una schizofrenia.

  189. Sara’ schizofrenico il gay velato che contrasta con la sua azione politica il riconoscimento dei diritti civili, fino a farne una battaglia ideologica, appoggiando la propaganda delle gerarchie eterosessiste in cui si esprime. Questo dato dovrebbe emergere. Nessuno oserebbe dichiarare mai l’omosessualita’ di chi, senza nuocere a nessuno, non si accetta pienamente o semplicemente non ha la forza morale di contrastare il giudizio della comunita’ in cui opera. Non siamo dei barbari. Nessuno mette in discussione il sacrosanto diritto alla riservatezza. Come dobbiamo farvelo capire?
    Un parlamentare omosessuale dovrebbe sostenere che da cattolico praticante ad esempio si senta solo un “peccatore” e che mai si identificherebbe nella cultura gay e nelle sue rivendicazioni, che anzi contrasta. Da qui si potrebbe aprire un dibattito pubblico. Di sicuro non metterei quel parlamentare al Ministero delle Pari Opportunita’.
    Detto questo, non credo che un politico omosessuale debba sposare una donna consenziente, fare figli ed avere un profilo pubblico fittizio per poi vivere nel “vizio” in gran segreto. Pena la sua ricattabilita’. Rendere pubblico il proprio orientamento sessuale e’ un atto di correttezza istituzionale. Come fate a non capirlo? Se vuoi vivere nella doppiezza, puoi aprirti una partita IVA e fare ad esempio il libero professionista, con l’appoggio di chi ti e’ vicino.
    Vi rendete conto poi che Arcigay difende la riservatezza del tesseramente (esiste solo in Italia la tessera Arci) ed il suo posizionamento politico di mediazione, con risultati di ventennali fallimenti? La comunita’ gay e’ largamente favorevole all’Outing, proprio perche’non ha interessi di parte.

  190. a stan,
    obiezione pertinente, quella dell’anonimato della denuncia; era un punto che non mi era chiaro.
    Sulla questione maggioranza-minoranza sono meno d’accordo, dal momento che all’interno di una comunità ci possono essere divergenze sui metodi di lotta, ed è qualcosa di inevitabile (pensa al caso degli afromaericani e alle lotte per i diritti).
    Ma l’anonimato della denuncia cambia non poco la faccenda.

    a Orsola,
    posto che ora dubbi me ne sono sorti, sulla questione dell’anonimato, il problema non sarebbe comunque di tipo morale “predica bene e razzola male”, ma di tipo “politico”. Non si critica una semplice incoerenza nell’espressione pubblica delle proprie opinioni, si cerca di bloccare il perseguimento di una campagna politica, discreditando i suoi sostenitori.

    Denunciare un aspirante alla presidenza USA perché ha fatto uso di droga o partecipa a orge, non è la stessa cosa di chi denuncia un fautore di una legislazione proibizionista, che in realtà è un usuale consumatore.
    In ogni caso l’analogia ha i suoi limiti. L’orientamento sessuale è comunque diverso da una semplice pratica sessuale. Ma mi sembra ancora l’analogia più pertinente.

  191. Orsola Pucher scrive: “Qui il razzolare male consiste per chi denuncia non l’essere omosessuale, ma il non dichiararsi.”

    E’ una sciocchezza, che però Orsola continua a martellare nella discussione.
    Le risponde AMA:
    “Nessuno oserebbe dichiarare mai l’omosessualita’ di chi, senza nuocere a nessuno, non si accetta pienamente o semplicemente non ha la forza morale di contrastare il giudizio della comunita’ in cui opera. Non siamo dei barbari. Nessuno mette in discussione il sacrosanto diritto alla riservatezza. Come dobbiamo farvelo capire?”

    La risposta è che non c’è alcuna strada per farlo capire, perché dall’altra parte c’è fanatismo, quindi neessun discorso razionale potrà mai attecchire.

  192. Strano che pochi ancora riflettano (oddio quando volano gli insulti la riflessione ‘a freddo’ è quasi impossibile) sulla reale portata della lista. Sulla sua efficacia, appunto, come “strumento di azione politica”.
    Seriamente, quale dovrebbe essere lo scopo? Smascherare gli ipocriti? Ma questo è un obiettivo morale, un po’ da preti, se me lo consentite – della serie “noi siamo puri di cuore, questi qui sono dei sepolcri imbiancati”. Di certo non è un obiettivo politico.
    Il parallelo col tema ‘droghe e proibizionismo’, poi, non calza granché, come diceva giustamente Orsola Puecher, trattandosi in quel caso di comportamenti, non di orientamenti, di accidente e non di sostanza, per cosí dire. E, soprattutto, in quel caso si tratta di reati perseguiti penalmente, per cui la conseguenza di una denuncia avrebbe appunto una conseguenza penale. Non politica.
    (La mia risposta ad Andrea Inglese è NO: non userei la denuncia di un comportamento individuale come mezzo di lotta politica. Cadrei in contraddizione: se considero iniqua la legislazione sulle droghe non voglio che nessuno, amico o nemico, finisca in galera a causa della sua applicazione!).
    Ipotesi di conseguenze elettorali del mirabile ‘disvelamento’? Forse qualcuno presuppone che il politico apertamente omofobo e nascostamente omosessuale viene smascherato, il suo elettorato lo abbandonerà e, di conseguenza, in parlamento non ci saranno più omofobi a legiferare – qui credo che non ci sia bisogno di commento.
    L’ultimo argomento rimasto mi pare quello della forza dirompente della verità (pare di leggere il Vangelo!): il fatto di svelare l’ipocrisia di qualche potente – detto in altri termini: rivelare un segreto di Pulcinella – avrebbe addirittura un dirompente effetto socioculturale, macché, antropologico! Nel Paese scomparirebbe istantaneamente ogni suo pregiudizio. l’omofobia scomparirebbe! Questo in virtù del fatto che gli Italiani, nel loro complesso (si tratta di un fatto notorio!) amano la coerenza e detestano le menzogne!
    Auguri comunque ai promotori di questa iniziativa. Chissà come sarà etichetta dalla stampa nostrana, sempre cosí creativa: sono indeciso tra “gay-gate” e “la vendetta della marchetta”.

  193. Andrea,
    oltre alla questione del tutto rilevante dell’anonimato, cui va associata quella dell’onere della prova (insomma, notizia anonima e senza documentazione, peggio di così…), che rende sospetta anche la legalità di questa azione secondo la privacy (e non la rende neanche disobbedienza civile, perché i disobbedienti civili agiscono pubblicamente a viso scoperto) vedo che anche tu sei caduto nel pensiero unico semplificatorio sul decidere
    1. cosa sia l’interesse pubblico
    2. cosa sia e come si misuri la coerenza che si vorrebbe da un politico (in questo caso c’è qualcuno che decide per tutti cosa sarebbe la coerenza e quando la si sarebbe violata)
    Il tuo pensiero è intimamente contraddittorio, e produce perciò conseguenze logiche non volute al limite del ridicolo (per es. chi è per la legalizzazione delle case chiuse dovrebbe secondo te andare a prostitute tutti i giorni senza che la stampa ne dia notizia mentre chi non è per la legalizzazione dovrebbe essere pedinato dai giornalisti?). In ogni caso ho dimostrato ampiamente come il tuo discorso semplifichi in modo scorretto la questione sui punti 1 e 2 nei miei commenti sopra, in particolare, partendo dall’inizio cioè dall’alto, nei miei commenti n 4, 5, 6 e 7, che sono poi quelli più lunghi (questo dovrebbe essere il mio decimo).

  194. Se l’anonimato vi sarà è perché i naturali promotori, o meglio quelli che dovevano esserlo, si sono defilati, e anzi, remano colpevolmente contro.

    La spiegazione del motivo che ha portato alla scelta dell’anonimato è stata chiarita da andrea barbieri:

    “(..)Perché in Italia perdere una causa per diffamazione a mezzo stampa non costa nulla, quindi la querela è automatica anche se si sa di perderla. Lo ha spiegato più volte Milana Gabanelli: Report riceve decine di querele. L’esito processuale si risolve nel riconoscimento del diritto di cronaca, ma il costo per affrontare parecchie cause è molto alto in termini spese e di tempo per difendersi. La Gabanelli riesce perché ha l’assistenza legale e la copertura della responsabilità da parte della Sai, se non fosse così Report sarebbe impensabile. Oppure – dico io – sarebbe pensabile via internet, in una forma in qualche modo anonima.
    In altri paesi non è così, se si intenta una causa per diffamazione chiedendo un risarcimento di un milione di euro perdendo, si paga alla parte querelata il risarcimento richiesto. Questo scoraggia l’uso intimidatorio della querela. Quando vediamo che l’Italia nella classifica della libertà di stampa occupa una posizione imbarazzante, dipende per buona parte dalla disciplina sulla diffamazione a mezzo stampa.”

    Pubblicato 20 settembre 2011 alle 12:06

  195. scusate, ho scritto di fretta e malamente:

    “che SE il politico apertamente omofobo e nascostamente omosessuale viene smascherato, il suo elettorato lo abbandonerà”

    “Dal Paese scomparirebbe istantaneamente ogni pregiudizio. l’omofobia scomparirebbe!”

    ma credo si capisse lo stesso…

  196. “Se è vero che ancora in Italia additare pubblicamente l’omosessualità di qualcuno qualunque siano le motivazioni, e qualunque cosa si voglia punire e dimostrare, per scelta o per imposizione, è qualcosa di etremamente pericoloso e che potrebbe avere conseguenze gravi, perché usare come forma di lotta, come minaccia qualcosa che si vorrebbe combattere e che si detesta?
    Mi sembra una schizofrenia.”

    @ orsola puecher sei fuori strada completamente:
    si usa la lista per svelare un ipocrisia, non per accusare qualcuno di omosessualità, cosa per altro ridicola.
    Si vogliono mettere in mostra le schizzofrenie di qui parlamentari che votano “no” ai diritti, alla liberta e alla sicurezza degli omosessuali.

  197. PER ANDREA INGLESE
    I promotori si sono dovuti spostare dall’iniziale posizione su quella dell’anonimato per le gravissime ragioni spiegate da Barbieri e riportate qui sopra da Ares. L’outing nasce nella cultura anglosassone, dove ricevere una querela non comporta le disastrose conseguenze che produce in Italia. E’ un punto fondamentale.

  198. ” […] il problema non sarebbe comunque di tipo morale “predica bene e razzola male”, ma di tipo “politico”. Non si critica una semplice incoerenza nell’espressione pubblica delle proprie opinioni, si cerca di bloccare il perseguimento di una campagna politica, discreditando i suoi sostenitori.” – Andrea Inglese

    Per il buon funzionamento di una democrazia è essenziale garantire il diritto all’informazione. Quindi smascherare politici ipocriti già è un bene rispetto alla ‘meccanica’ della democrazia.
    Che poi concretamente una denuncia porti a fermare una campagna di discriminazione sessuale, tanto meglio.

    Un’altra cosa. La Puecher usa un argomento che ha una certa presa retorica: il fine non giustifica i mezzi.
    Non è sempre così. Pensiamo alla legittima difesa: io posso far del male a qualcuno per fermare la sua aggressione. Quando c’è “legittimità” nella difesa? quando non eccedo nel male necessario a difendermi, quando c’è proporzione tra il bene che colpisco e quello che difendo.

    Nel caso dell’outing c’è un’aggressione a quel bene intimo che costituisce la sessualità umana, arrivando a conculcare la vita delle persone fino alle basi, alla possibilità di esprimere la propria identità, l’affettività, la possibilità di creare legami familiari. La risposta è svelare la sessualità dell’aggressore. Il bene è lo stesso, la risposta è perfettamente proporzionata.
    Quindi sì, la difesa è legittima.

  199. E.C.: Nel caso dell’outing c’è un’aggressione DA PARTE DI UN POLITICO OMOFOBO a quel bene intimo che…

    Così si capisce un po’ meglio.

  200. @Stan

    Il paragone non regge perché le liste di proscrizione avevano lo scopo politico di eliminazione forzosa degli avversari politici, e comprendeva anche la confisca di beni e l’eliminazione fisica degli avversari.

    Il paragone, con la lista dei parlamentari omosessuali che mettono il veto su proposte di legge in protezione di diritti degli omosessuali, è evidentemente una forzatura iperbolica che rasenta il grottesco:

    1) perché i parlamentari in questione non verrebbero allontanati dalle loro poltrone forzosamente (almeno fino alle prossime elezioni DEMOCRATICHE)e non verrebbe perseguiti, né gli verrebbero sequestrati beni e terreni, né tantomeno sarebbero uccisi. Ma più democraticamente verrebbero spediti a casa dai loro elettori durante elezioni democratiche.
    2) perché la lista svelerebbe un malcostume schizofrenico, dettato da interessi privati di potere a scapito degli interessi pubblici.

  201. Auguri comunque ai promotori di questa iniziativa. Chissà come sarà etichetta dalla stampa nostrana, sempre cosí creativa: sono indeciso tra “gay-gate” e “la vendetta della marchetta”.

    Federico Gnech, quindi per te ci sarebbe il potente di turno, socialmente rispettabile, ricattato dalla marchetta infame? E tu sapresti da che parte stare, suppongo… Permettimi di dire che questo schema dovresti proprio levartelo dalla testa. Da anni anche in Italia ci sono le famiglie arcobaleno. Dovresti capire che l’identita sessuale e’ una cosa seria. Un lungo processo costruttivo influenzato anche dal contesto socio-culturale, su cui bisogna spesso intervenire. Io vorrei una societa’ italiana in cui un ragazzo gay possa strutturarsi con serenita’. Tu forse preferisci che continui a soffrire in silenzio. A vivere nella penombra, magari per non mettere in discussione il tuo modello esistenziale. Lo rispetteresti, sei un progressista, ma nella penombra. Una battaglia sociale e culturale difficilissima ci aspetta che in qualche modo deve trovare i suoi strumenti di lotta. Staremo a vedere. Sono pessimista.

  202. Dialoghetto Primo

    A – Dunque ricevere querela comporta disastrose conseguenze?
    B – Dipende.
    A – Da cosa?
    B – Se hai ragione o se hai torto.
    A – Ma in Italia perdere una causa per diffamazione a mezzo stampa non costa nulla.
    B – Non è propriamente così. Chi perde paga.
    A – Ma la Gabanelli …
    B – Non puoi paragonare il lavoro della Gabanelli alla pubblicazione di una lista anonima. La prima si espone in prima persona, ha alle spalle una redazione, conduce decine di inchieste. La lista mette in gioco chi fa il nome e il nome stesso. Se permetti, in questo caso le spese sono ridotte: a quelle processuali e, nel caso di condanna, al risarcimento.
    A – Ma la querela è usata a scopo intimidatorio.
    B – Sì, ed è un male. In questo caso, però, la querela arriverebbe dopo la pubblicazione della lista. L’intimidazione, per avere valore, arriva prima.
    A – E dunque?
    B – E dunque: se vengo querelato per diffamazione, mi devo difendere davanti a un giudice. I casi sono due: 1) il giudice riconosce la leggittimità del mio gesto; 2) il giudice mi dà torto.
    A – E chi paga?
    B – Nel primo caso, le spese legali mi sono rimborsate (le paga la controparte); nel secondo, le pago io (più la cifra decisa dal giudice per la diffamazione).
    A – Ma in altri paesi …
    B – Noi siamo in Italia.
    A – E in Italia ricevere una querela non produce effetti disastrosi.
    B – Dipende.
    A – Da cosa?
    B – Se hai ragione o se hai torto.

  203. ok, ci siamo scontrati confrontati e insultati per più di 200 commenti.
    ognuno ha perorato le prorpie istanze come un disco rotto (io per prima), solo che nessuno ha ancora parlato del risultato “da portere a casa”.
    credete davvero che queste liste (anonime, e non è secondario) possano scalzare gli omofobi e far segnare un punto?
    io non credo, e fregandomene dei nomi che saranno in lista, già immagino i loro uffici stampa a farvi a pezzi e minimizzare.
    ci vuole fantasia anche a far le rivoluzioni!

  204. Dialoghetto secondo

    A – Che cosa intendi per “liste di proscrizione”?
    B – Liste di proscrizione.
    A – Ma il paragone non regge.
    B – Regge, regge …
    A – No, perché le liste di proscrizione avevano lo scopo politico di eliminazione forzosa degli avversari politici, e comprendeva anche la confisca di beni e l’eliminazione fisica degli avversari.
    B – Il linguaggio è dinamico e risente dei tempi. Non fermarti al vocabolario e guarda come sono state utilizzate le liste nel secolo appena trascorso. Di recente, in Veneto è stata pubblicata una lista di libri da eliminare dalle biblioteche …
    A – Ma il paragone è grottesco.
    B – Secondo Bachtin, il grottesco è l’indizio che stimola a guardare oltre. Un paragone grottesco è messaggero di verità nascoste.
    A – Quali verità?
    B – Rileggiti la discussione: è stato già detto tutto.
    A – Ma la lista svela un malcostume schizofrenico.
    B – No. La lista svela nient’altro che la povertà politica di chi la scrive. Nell’incapacità di creare consenso attorno alle proprie istanze, si ricorre alla più odiosa delle vendette. Ho un’altra idea della democrazia.
    A – Che idea ne hai?
    B – Alla democrazia non fanno bene le liste di proscrizione.
    A – Che cosa intendi per “liste di proscrizione”?
    B – Liste di proscrizione.

  205. Ringrazio Stan perché quanto ha scritto ha contribuito a pormi il dubbio circa la posizione delle comunità glbt circa questa deprecabile iniziativa. Cercando in rete, ho trovato che:

    L’ARCIGAY E’ CONTRARIO A QUESTA INIZIATIVA DI OUTING IMPOSTO
    Arcigay. Fare i nomi dei gay è brutalità gratuita ed intollerabile.
    16 settembre 2011 · 20 commenti

    “Per Arcigay, l’outing, e cioè la pratica di fare i nomi di omosessuali o lesbiche che per diverse ragioni hanno scelto di vivere segretamente il loro orientamento sessuale, è una pratica di estrema violenza, del tutto estranea alla nostra storia, cultura e orizzonte politico. Arcigay si dissocia quindi da iniziative di quel genere e condanna con la massima severità perché gratuite, violente ed inutili”, così Paolo Patanè, presidente nazionale di Arcigay.
    Patanè rivolge parole molto dure a chi, in questi giorni, “si è fatto promotore e attore di un gesto così violento e vigliacco”.
    “In particolare”, spiega il presidente di Arcigay “l’annuncio del supporto di soggetti anonimi, di profili segreti, di siti registrati all’estero che potrebbero fare i nomi di omosessuali italiani renderebbe il gesto privo di identità e responsabilità. L’uso, nel movimento gay, di strumenti alla macchina del fango, gli stessi che hanno inquinato la convivenza nel nostro Paese, è conferma della degenerazione politica di parte dello stesso. E’ una parte distinta e distante da Arcigay che esaurisce la sua battaglia politica in operazioni di marketing propagandistico di pessimo gusto e superficiale presenzialismo sulla stampa”.
    “L’outing è inutile e rischia di produrre solo falsità sulla scia del più becero pettegolezzo. Arcigay difende la libertà e il diritto: il diritto di essere se stessi nei modi, luoghi e tempi in cui ognuno liberamente ritenga. Abbiamo da sempre rispettato questo principio che è nostro valore fondamentale, tutelando la privacy dei nostri soci con rigore, rispetto e lealtà. Nessuna eccezione è pensabile”, conclude Patanè.

    http://www.arcigay.it/32413/arcigay-fare-i-nomi-dei-gay-e-brutalita-gratuita-ed-intollerabile/

    Chiedo quindi a Buffoni, a quale nome scrive:
    “L’outing come tattica di autodifesa della comunità gay. Con vent’anni di ritardo ci stiamo arrivando, finalmente, anche in Italia.”

    Di quale comunità glbt sta parlando?
    Di chi si erge rappresentante?

  206. La questione dell’efficacia è ovviamente ancora un altro problema. Ma intanto un chiarimento. Le liste rendono pubblico un orientamento sessuale o una pratica sessuale (una consuetudine)? Di un vescovo, ad esempio, dovrò dimostrare non tanto che ama gli uomini, è attirato dagli uomini, ma che non rispetta il voto di castità proprio con gli uomini. Insomma, devo denunciare degli atti specifici (va regolarmente a letto con degli uomini).

  207. @AMA

    Dovresti capire che l’identita sessuale e’ una cosa seria. Un lungo processo costruttivo influenzato anche dal contesto socio-culturale, su cui bisogna spesso intervenire. Io vorrei una societa’ italiana in cui un ragazzo gay possa strutturarsi con serenita’. Tu forse preferisci che continui a soffrire in silenzio. A vivere nella penombra, magari per non mettere in discussione il tuo modello esistenziale. Lo rispetteresti, sei un progressista, ma nella penombra.

    A me non sembra di aver insultato nessuno e soprattutto di non aver falsificato il pensiero di nessuno. Ritira la cazzata che hai scritto, perché è una falsità ed è il contrario del mio pensiero.
    Non so in che lingua scriverlo – oggi scrivo male, sono un po’ stanco, è vero: chiedo semplicemente a voi di dimostrare – con argomenti che abbiano qualche fondamento logico – che la vostra lista possa avere un qualsiasi effetto positivo proprio sul contesto socio-culturale di cui parli, o possa contribuire a far strutturare serenamente la propria identità alle persone omosessuali. O che abbia anche solo un effetto a livello politico. Io ho cercato di spiegare perché non ci credo.

    “Una battaglia sociale e culturale difficilissima ci aspetta che in qualche modo deve trovare i suoi strumenti di lotta. Staremo a vedere. Sono pessimista.”

    Anch’io, di fronte ai ‘tuoi’ strumenti di lotta. Comunque sai cosa ti dico? Chi se ne frega, in fin dei conti. Vediamo ‘sta lista, magari Fulvio Abbate ci farà un bel clip su teledurruti, e allora ne sarà valsa la pena.

  208. Caro Andrea, non ho la minima idea di ciò che domani apparirà in rete. Da studioso e da storico, conosco l’efficacia dell’outing nei paesi anglosassoni e l’ho più volte descritta. Tutto qui. Che di una scossa ci sia bisogno in Italia in questo ambito (e non solo) mi pare fuori discussione. Vedremo.

  209. a parte creare il solito can can mediatico a cosa serve uno strumento del genere, mutuato con vent’anni di ritardo? mi sembra oltre tutto una forma di lotta molto veterotestamentaria (non a caso nasce da paesi puritani): “occhio per occho, dente per dente” . Se gli italiani digeriscono Minetti, Fede, Tarantini e Terry figuriamoci che impatto può avere sapere che X e Y sono i soliti ipocriti destrorsi ecc , ecc, ecc. Spettacolo, show. Purtroppo.

  210. comunque dai duri e puri aspetto sempre una risposta.
    comunque la si possa pensare, cosa si porta a casa?
    buffoni, tu che dici?

  211. ( e per “bottino” ovviamente non penso all’affronto della casta, quanto ad un inversione di marcia dei legiferatori)

  212. @stalker

    Ci vogliono anni. Di lotta. Invece di accontentarsi con mezzucci diplomatici di tornaconti immediati. Palliativi. Personali, mai collettivi. E mi riferisco a molta militanza lgbt collusa col potere omofobo. Questa ggente ha perso ogni credibilita’ ai miei occhi. L’Italia non ha mai pensato a medio-lungo termine. Riesce solo a mettere le pezze alle emergenze. Vedremo da domani cosa succedera’. Forse nell’immediato nulla. Comunque lo scossone ci vuole. E per nessuna ragione al mondo mi sognerei di difendere il diritto della casta alla riservatezza. Ma poi, voglio dire, quando ci libereremo di tutta questa gente che da decenni siede in Parlamento?

  213. ama, io spero presto, con tutto il cuore.
    comunque vada e comunque la pensiamo al riguardo.

    io continuo a sognare e a sperare in una rivoluzione culturale, altrimenti non starei qui da due giorni, su questo post, e da molti anni altrove, in ogni spigolo ottuso e sordo, tutti i giorni.

  214. Grande Niki Vendola. Mi dispiace tantissimo che la partitocrazia se lo stia mangiando. Non ti arrendere. Tu eri la speranza.

  215. Frank O’Hara

    Dunque c togliamo la maschera, no?, e teniamo chiusa
    la bocca come se fossimo trafitti da uno sguardo!

    Il canto di una vecchia non contiene più giudizio
    dei vapori che ti escono dall’anima quando sei malato;

    quindi strattono le ombre intorno a me come un fumo
    e strizzo gli occhi come nel momento più squisito

    di un’opera molto lunga e allora sì che andiamo!
    senza rimprovero e senza speranza che i nostri piedini

    tocchino terra di nuovo, tanto meno “presto”.
    Voglio intendere la legge della mia voce.

    Comincio come ghiaccio, il dito all’orecchio, l’orecchio
    al cuore, qual cane bastardo al bidone dell’immondizia

    mentre piove. E’ fantastico ammirarsi
    con totale candore, annotando i meriti di ogni

    cesso pubblico. La Quattordicesima Strada è sbronza e ingenua,
    la Cinquantatreesima ha cercato di tremare ma è anche lei a riposo.

    I buoni amano i parchi, gli inetti le stazioni,
    e ci sono i divini che si trascinano su e giù

    per l’ombra di una testa abissina allungata nel polverone,
    lasciando la scia dei loro eleganti tacchi d’aria calda

    e gridando per confondere gli audaci: “E’ un giorno d’estate,
    e voglio che qualcuno mi voglia più di tutto al mondo”.

    .

  216. STALKER mi chiedi io che dico. Ti rispondo con le parole di un amico: “io continuo a sognare e a sperare in una rivoluzione culturale, altrimenti non starei qui da due giorni, su questo post, e da molti anni altrove, in ogni spigolo ottuso e sordo, tutti i giorni”.
    In ogni caso, su questo argomento da un punto di vista culturale (che è il mio mestiere), non certo militante (non ne ho più l’età), sarò in diretta su Radio Popolare martedì 27 settembre h 13.
    Grazie ancora a tutti. fb

  217. caro franco,
    il solo aver provocato questa discussione mi sembra meritorio e utile. Tanto più che che gli esiti di una tale discussione, su NI, non sono certo scontati. Ma il mutamento culturale sulla questione gay passerà anche da qui: parlare di tutto con tutti, cosa che i media generalisti non rendono quasi mai possibile.

  218. Ma dov’eri, negli anni passati, Ares? sei sconvolto dall’imprevedibilità della notizia?
    Ho visto la lista anch’io, un elenco miserello di nomi chiacchierati.
    Scusate, pur restando convinta di quello che ho detto qui, la mia previsione è che nessuno batterà ciglio, su alcuni nomi sono al buio, non so chi siano, ma di una buona parte si è sempre detto e credo anche scritto, se non ricordo male, e mentre si diceva e scriveva loro sono rimasti di un aplomb straordinario, hanno continuato la vita di sempre, magari, visto che siamo in italia e il papa ha detto che l’omosessualità è peccato, qualcuno si considera peccatore, alla cattolica: il peccato è sempre peccato, ma basta ammetterlo e pentirsi nel segreto del confessionale
    E poi una lista così, anonima, lascia sempre la possibilità di dire, non è vero, vi denuncio, anzi, non posso perché non so chi siete.
    Così, se prima la consideravo poco civile, adesso la trovo anche inutile.

    Altra cosa è la crescita culturale di un paese ignorante, quella sì è la strada, perché le leggi si possono fare quando c’è un paese finalmente civile, e il dibattito qui sopra, a base di insulti a chi non la pensa come me, mi fa disperare che quel giorno sia vicino.

  219. Si, intanto quelli rimangono seduti sulle loro poltrone a fare ostruzionismi per compiacere i lro padroni, mentre noi ci fannanniamo, dal basso, inutilmente.

    IO, ora posso scegliere, questo mi basta !!!

  220. A me la lista interessava, ovviamente spero che vi siano conseguenze, ma non ci credo;

    MA, ORA POSSO SCEGLIERE, QUESTO MI BASTA!!!!

  221. Dialogo sull’ outing

    A – Proscrizione?!? Ma il paragone è grottesco.
    B – Secondo Bachtin, il grottesco è l’indizio che stimola a guardare oltre. Un paragone grottesco è messaggero di verità nascoste.
    A – Quali verità?
    B – Le mie.
    A – Hai verità nascoste ?
    B – No; … perché mi guardi così ?
    A – No niente, niente
    B – ora me lo dici.
    A – Ma no, no
    B – Dimmelo !!!
    A – Lascia perdere, è una sciocchezza.
    B – No, tu adesso mi dici perché mi guardi così !!
    A – fai OUTING!!

  222. sono tutti nomi che io NON avrei MAI votato per MOTIVI POLITICI.
    La rivelazione naturalmente non mi aggiunge nulla alla loro personalità negativa, anche perchè io NON penso che un omosessuale debba votare per i diritti esclusivi degli omosessuali, un pollivendolo per i diritti esclusivi dei pollivendoli, un cattolico, un ebreo, un musulmano per i diìritti esclusivi della propria religione o comunità, una donna per i diritti esclusivi delle donne, io sono ancora fra quelle ingenue che crede che certi diritti SIANO UNIVERSALI e che la discriminante politica non passi dalle varie lobbies e corporazioni ma che passi altrove, fra chi difende i diritti del cittadino e dell’umanità tutta e chi invece vede l’essere umano (e anche se stesso) come strumento, come carne da macello e da profitto

    Mi fa meraviglia che ares caschi dal però, uno di quei nomi tra l’altro era già stato chiacchierato soprattutto in occasione dello scandalo marrazzo, dopo l’uccisione di brenda.
    allora volarono in rete pettegolezzi tosti e impietosi.
    Venne fuori una segnalazione della polizia durante una vecchia retata di prostitute trans … e lui si comportò proprio come dice alcor con un aplomb straordinario, rilasciò interviste arroganti e ironiche ecc. ecc. poi nessuno ne parlò più. Ora risalta fuori e forse la fonte primaria è proprio quel chiacchiericcio di allora del resto la lista non fornisce ombra di documentazione … vuol dire che il chiacchierato rilascerà altre interviste e ci dovremo sorbire la sua bocchuccia arricciata come le bambine di berlusconi. Ad ogni modo ero sicura che il suo nome sarebbe stato nella lista, come ero sicura della presenza di molti altri nomi.
    Ma ora che son stati pubblicati cosa cambia?
    Nulla solo che è stato immesso nel circuito della lotta politica un ulteriore strumento di barbarie. La prossima volta che verrà votata la legge contro l’omofobia nulla vieterà a certi loschi figuri di ricattare dei parlamentari dicendo che se la legge passa verranno diffuse (o inventate tanto cambia poco) cose che loro hanno scelto di tenere segrete insomma feltri, belpietro sallusti lavoreranno senza sosta giorno e notte ….

  223. alla fine leggendo la lista, nel vedere quei miseri nomi scritti nero su bianco, mi è venuto da sorridere.
    per una attimo vi ho immaginati da piccoli a scuola, quando scrivevate dietro la lavagna *francesca ha il culo basso* o *a piero gli puzzano i piedi*.
    credo che questa lista avrà lo stesso effetto di quelle scritte dietro la lavagna.
    una miccetta.
    tanto rumore per nulla.

  224. ah ecco, già che ci siamo, io non mi fido più di nessuno… e abolirei anche il segreto elettorale a questo punto e farei delle liste consultabili online di tutti e di tutti i partiti e i politici che hanno votato così se devo andare da un medico, o farmi aggiustare la caldaia, o lo scarico del lavandino, mi regolo

    ORA POSSO SCEGLIERE, QUESTO MI BASTA!!!!

    non so che castelli in aria ci avesse costruito qualcuno su questo inutile e prevedibile WikiLeaks da buco della serratura, su questi Zorro da pettegolezzo di corridoio parlamentare, ma una cosa è chiara quel giornalista là famoso, che aveva il nome abbreviato di un solido geometrico, che si diceva sicuro che subire Berlusconi sarebbe stato qui, per il Paese dei Campanelli, un vaccino, si sbagliava e di grosso, il contagio in metodi e linguaggio è dilagato ovunque.

  225. Il rumore l’avete creato voi gridando allo scandalo. Fate mia culpa.

    Io la lista non l’ho neanche guardata..CURIOSONI!!!

  226. E ancora grazie, o pirati internettiani che state per denunciare al pubblico ludibrio (poiché i prescelti così vivranno questa “uscita dall’armadio”: ma è un attimo, l’orrorosa meraviglia passa alla svelta) questi sepolcrali culi imbiancati biancogiglio, anche se dovrebbero essere loro a ringraziare voi per liberarli di un incubo in cui, se fossimo davvero cattivi fino in fondo me compreso, meriterebbero di essere lasciati a marcire fino all’ultimo minuto della loro vergognosa e putrida esistenza all’insegna del più silente e tacito e concordatario e impunito e millenario crimine contro l’umanità.

    …è un genio.

  227. [mi permetto di copiarlo direttamente qui, nonostante il link di Antonio Coda, per prevenire i pigri]

    Madamine, il catalogo è questo

    di Aldo Busi

    Bene, oggi 23 settembre, tramite quegli attivisti anonimi specialisti nell’outing telematico, dovremmo avere la promessa lista dei primi dieci politici o uomini pubblici italiani, quali giornalisti, artisti, ecclesiastici che, omosessuali o, come si dice disgraziatamente da un quarant’anni a questa parte, gay, si macchiano del crimine dell’omofobia, cioè che contribuiscono, notamente in Parlamento e nelle chiese e nei giornali e nelle televisioni, ad affossare ogni legge favorevole ai diritti delle persone dello stesso sesso desiderose di convivere stabilmente (e di adottare e di godere della reversibilità della pensione e dell’affitto e dell’eredità patrimoniale) tutelate come le comuni coppie formate da campioni del sesso opposto – le quali, a ben vedere, contraddittoriamente alle insane politiche procreazioniste e quindi religiosamente guerrafondaie, godono di ogni diritto anche se, proprio come una comune coppia omosessuale, non hanno generato nient’altro, reddito a parte.

    L’omosessualità non è né un crimine né una colpa né una devianza né una nevrosi né una malattia, è una possibilità intellettuale e affettiva e di scelta economica e di civiltà globale quanto l’altra, ma chi la vive proteggendo la propria “intimità”, questa sì deviata e deviante, non solo nell’oscurità (di rapporti spesso mercenari: mica fanno vita di coppia stabile, questi cialtroni ciarlatani della morale sessuale cattolica!) e non solo dietro i privilegi istituzionali di una casta (gli omosessuali omofobi in Parlamento e in Vaticano: questa è l’unica lobby gay in Italia!) ma addirittura additando nell’omosessuale “dichiarato” un problema sociale per scacciare l’attenzione da sé, si macchia della colpa e del crimine dell’omofobia, quindi va denunciato, esattamente come va denunciato ogni evasore fiscale che, godendo proditoriamente dei servizi pubblici pagati dagli altri, contribuisce ad affossare la qualità della vita civile e politica sottraendosi a precisi doveri di corresponsabilità morale e compartecipazione economica nei confronti dell’intera comunità.

    Grazie all’outing, ovvero rivelazione forzata di un aspetto della personalità altrui che in sé non dovrebbe essere di alcun interesse terzo agli interessati, non è l’omosessuale nascosto che viene costretto a uscire allo scoperto, bensì il modo omertoso, mafioso, ricattatatorio che costui, un ricattato ben prezzolato e un ammalato con tanti servizievoli e sevizievoli dottori al suo capezzale, ha di vivere la sua omosessualità ledendo, per eccessiva difesa di uno stato patologico suo personale (corroborato e facilitato però dal privilegio del potere e dal potere del privilegio), il comune cittadino omosessuale che vive apertamente la sua naturale opzione sentimentale e sensoriale sprovvisto di ogni legittimazione e tutela legislativa. Quindi ben venga ogni possibile outing, poiché la violenza al libero arbitrio che con l’outing subirebbero questi gay occulti delle alte sfere omofobe e reazionarie del Paese è infinitamente minore della violenza che da sempre le loro corsie preferenziali, i loro stipendi e pensioni, i loro clan, la loro vampiresca ipocrisia fanno subire ai più e al Paese tutto e alla Comunità Europea intera.

    Sguarniti del benché minimo riconoscimento legislativo, gli omosessuali italiani che non hanno paura della propria ombra (simbolo sin dall’antichità, guarda caso, del Diavolo in agguato per carpirla e involarla con sé, vera anima del corpo) sono di fatto cittadini di serie C che pagano ed equilibrano socialmente, per l’appunto, con un coraggio e un impegno personale e un esborso in energie autodifensive smodati in cambio del mero diritto di respirare, la vigliaccheria a tavolino, la reticenza mercanteggiata tra i vari scranni del potere, l’ostracismo omofobo dei pochi evasori totali che, decidendo per tutti, decidono programmaticamente contro alcuni milioni di cittadini, di lavoratori, di genitori omosessuali “contribuenti totali”.

    E ancora grazie, o pirati internettiani che state per denunciare al pubblico ludibrio (poiché i prescelti così vivranno questa “uscita dall’armadio”: ma è un attimo, l’orrorosa meraviglia passa alla svelta) questi sepolcrali culi imbiancati biancogiglio, anche se dovrebbero essere loro a ringraziare voi per liberarli di un incubo in cui, se fossimo davvero cattivi fino in fondo me compreso, meriterebbero di essere lasciati a marcire fino all’ultimo minuto della loro vergognosa e putrida esistenza all’insegna del più silente e tacito e concordatario e impunito e millenario crimine contro l’umanità.

    Fuori i nomi!

    Aldo Busi

  228. Scusate, ma se una persona afferma che questo outing è merda iniettata nelle vene, fascismo, proscrizione, eccetera… non dovrebbe mai e poi mai aprire la lista e leggere i nomi, o sbaglio?

  229. “Che impatto avrebbe potuto avere”? Ma non avevate già deciso che non avrebbe avuto alcun impatto?
    Mh, mi sembra di udire unghie grattare sul vetro… :-D

  230. @ Ares
    sai cosa mi diverte? Che tu puoi solo inseguire. Sei senza stile e incapace di movimentare il linguaggio: particella di nulla. Tieniti il tuo buco della serratura.

    ***

    Così come sono entrato, molto sommessamente me ne vado. La pubblicazione della lista è una cosa torbida; così come lo è sostituire la politica col gossip. Mi allontano dalle vostre tenebre. Voi gioite, io provo una grande nausea: una sensazione di schifo. Di schifo, sì! Trovo tutto ciò un modo di essecondare la deriva: il pettegolezzo in luogo dell’analisi, l’insinuazione in luogo della ragione, la chiacchiera da sottoscala in luogo della misura etica: schifo, sì! Fino ad ora ho partecipato alla discussione argomentando (anche con una certa ironia); in questo momento prevale lo sconforto: e il senso di schifo che provo.

    ***

    Paola Concia: «E’ un modo di fare politica che a me, che sono anni che faccio una battaglia alla luce del sole, non e’ mai venuto in mente; non fa parte della mia cultura» … Già, è un modo di fare politica che appartiene ai … ai f … ai fa … ai fas … ai fasc …

    Stan. L.

  231. Positivamente o negativamente che si sia giudicata l’iniziativa, io dell’attenzione la dedicherei a questo elenco di nomi, perché bellissimo il politicamente corretto delle forme e delle procedure e del rispetto delle privacy ‘loro’, però: sarò io che i rumors non li capto manco se me li urlano, eppure secondo me questi nomi, imprevisti, hanno un loro peso assai significativo, su questi politicamente abominevoli.

    Il campione di Comunione&Liberazione Roberto Formigoni potrà davvero proseguire indisturbato la sua strategia dell’apparenza? E Roberto Calderoli ( Roberto Calderoli??) – che d’accordo, per la sua xenofobia dovrebbe essere stato radiato da ovunque già da un belpo’… – continuerà ad avere seguito tra i suoi sostenitori leghisti( che per la maggior parte credo andrebbero tranquillamente ad aggiungere l’elenco)? Utilizzeranno la carte dell’omosessuale-che-odia-se-stesso gli esponenti della maggioranza per giustificare la loro omofobia urlata dai balconi?

    Infine, che Gianni Letta, l’uomo cardine e uomo ombra dei governi Berlusconi, sia un omosessuale celato, da al tutto una atmosfera da romanzo d’appendice ottocentesco: vecchio, stantio, morboso, andato in infammazione, in appendicite.

    Occorre intervenire, o a subirne le conseguenze continuerà a essere il corpo sano della nazione, o quel che ne resta.
    ( Mi scuso se a questa domanda a stata già data risposta nei commenti precedenti, ma davvero non sono riuscito a leggerli tutti. La domanda è: siete a conoscenza di quali sia la credibilità di questo elenco? O è una operazione fiducia-sulla-parola potenzialmente controproducente?)

    Un saluto!,
    Antonio Coda

  232. stan, stavo per citare la stessa frase di paola concia.

    (è stato un piacere leggerti, e condivido il tuo sconforto)

  233. @Andrea Barbieri

    E’ chiaro che uno la lista alla fine se la va a vedere. In primo luogo per vedere se i promotori sono arrivati in fondo oppure no. E poi, naturalmente, per curiosità. Io mi ero fatto una mia lista, a partire dai pettegolezzi di pubblico dominio (molto diffusi nei salotti radical chic, mi dicono certi amici di Milano, da signore che non leggerebbero mai ‘Chi’, epperò indulgono pure loro trovare il frocio tra gli avversari politici).
    Ho indovinato sette nomi su dieci. Che cosa si vinceva?

  234. una cosa forse OT ma non tanto,
    Siccome non avevo idea di chi fosse Massimo Corsaro ho cercato in rete e sono, come da manuale, caduta su wikipedia da cui deduco che fa parte di quel gruppo di An rimasto nel Pdl forse soprattutto dopo che sallusti (o feltri ora non ricordo) minacciò di rivelare dei difettucci di alcuni di alleanza nazionale. La cosa però che volevo dire è che in wikipedia è già scritto: “Il 23 settembre 2011 il suo nome è stato incluso nella cosiddetta “Lista outing”, un elenco di dieci politici italiani che, a dire di chi l’ha pubblicata, sono segretamente omosessuali nel privato e portatori avanti di atteggiamenti e iniziative omofobe nel pubblico“.
    Chi sarà stato il velocissimo enciclopedista? con ogni probabilità gli stessi organizzatori dell’outing ;-), ma sarà così per tutti e dieci? ora vo a acontrollare, trovo la cosa molto interessante: come un blog anonimo e senzo fonti ne prove possa fare le tracce nella la storia di una persona nel giro di pochi attimi ;-)
    gro

  235. Federico Gnech, certo, c’è chi dice che è una lista di proscrizione e la legge per curiosità. E’ normale.

  236. Georgia, secondo me devi articolare di più il tuo teorema in modo da comprendere questa anomalia su Gasparri.

  237. @Andrea Barbieri

    Guarda, non l’ho mai definita ‘di proscrizione’. Mi piace di più “la vendetta della marchetta”. Ma sono convinto che Signorini e Platinette sapranno trovare di meglio. Grazie a loro, e grazie a voi, ogni sacrosanta rivendicazione finirà ancora per un po’ nel pastone mediatico, per la gioia degli inserzionisti del signor B. Succede quando si confonde la Politica con il pettegolezzo.

  238. altra cosa strana: luca volontè non fa parte del Parlamento italiano: come ha fatto a votare contro la legge contro l’omofobia? come mai viene messo dentro la lista di proscrizione?
    Allora non è vero che l’azione (svelamento filantropico dei primi 10) fosse diretta solo nei confronti di chi aveva impedito l’approvazione della legge?

  239. @Federico Gnech

    Vedo che la lista per qualcuno costituisce motivo d’interesse. Al punto da indagare sui nomi, bene, bene.

    Trasparenza, trasparenza, trasparenza!!!

  240. devi articolare di più il tuo teorema in modo da comprendere questa anomalia su Gasparri.

    l’anomalia non è nei confronti di gasparri ma semmai di corsaro, per ora non trovo per nessun altro aggiornamenti in wikipedia così solerti (ma sinceramente non li ho cercati ancora tutti, mi sono belle e stufata)
    Ad ogni modo ‘sta storia della lista è cosa molto squallida e superficiale e più ci ragiono sopra e più la trovo disgustosa e barbara.

  241. Almeno si è fatta chiarezza: per gli autori della lista, e per i suoi estimatori, l’omossessualità è una colpa …

  242. ares penso che tu sia giovanissimo …
    certo che crea interesse, avevi dei dubbi? se vai a vedere sta già circolando a turbo in rete e (cosa secondo me tristissima) molti ci stanno aggiungendo del loro facendo nomi in base al solo sentito dire.
    La comunità di omosessuali è sempre stata presa di mira da pettegolezzi ironici o crudeli, quindi è chiaro che la lista farà rumore, e parecchio, questo era scontato, quello che mi domando è dove finisca quella che viene legittimata come azione politica (e su cui non do giudizi perché alla lunga potrebbe essere, potenzialmente, ottima) e dove inizi invece la caccia alle streghe (che una volta iniziata nessuno la ferma più, con vere e proprie stragi di innocenti).
    Trasparenza? certo ma giocando con la propria pelle e non quella degli altri, almeno il senso civico dovrebbe consigliare questo ;-)
    geo

  243. @orsola puecher
    sono d’accordo con tutto quanto hai scritto nei tuoi commenti (sorvolando il fatto che su Oz avrei molto da dire). e soprattutto su questo tuo ultimo:

    “quel giornalista là famoso, che aveva il nome abbreviato di un solido geometrico, che si diceva sicuro che subire Berlusconi sarebbe stato qui, per il Paese dei Campanelli, un vaccino, si sbagliava e di grosso, il contagio in metodi e linguaggio è dilagato ovunque.”

    con una precisazione: non direi “dilagato ovunque” perché non mi sembra giusto colpevolizzare tutti indistintamente. Di certo, è dilagato in Nazione Indiana, perché di fatto questo blog ha linkato quel sito che propaga questo contagio di berlusconismo, e con tanto di plauso e di era ora, e i redattori come te che si sono dissociati sono una stretta minoranza e l’hanno fatto finora solo nei commenti. E questo, per uno che come me commenta su NI dal 2004, e che per NI ha scritto una decina di articoli, e si è abbonato a Murene, è un dato che allarma e che pone delle domande su come considerare, d’ora innanzi questo blog.

  244. «E’ un modo di fare politica che a me, che sono anni che faccio una battaglia alla luce del sole, non e’ mai venuto in mente; non fa parte della mia cultura»

    Spero che questo commento della Concia non si riferisca alla lista in oggetto o che sia una frase detta così, per bon ton istituzionale.

    Se così non fosse,
    mi chiedo come mai sia andata a regolarizzare la sua posizione omo-affettiva all’estero: avrebbe potuto continuare le sue battaglie politiche e attendere le decisioni politiche conseguenti. Invece ha usato un metodo, di sicuro impatto mediatico, che nega però l’efficacia delle sue azioni politiche fin qui condotte.
    Con tutte le attenuanti del caso, visto che la Concia conduce battaglie lodevoli in un paese profondamente omofobo.
    La coerenza politica poi è un’altra cosa.

  245. Georgia, avrai percepito disgusto perché ti sei avvicinata col naso alla schermata aperta sulla lista :-D

  246. Dialoghetto terzo

    A – Perché dici che l’omossessualità è una colpa?
    B – Ma non lo dico io; lo dice, anche se indirettamente, chi promuove la lista.
    A – Non capisco … Busi, che pure è favorevole alla lista, ha scritto che l’omosessualità non è né un crimine né una colpa né una devianza né una nevrosi né una malattia.
    B – E ha ragione. Però ti invito a riflettere … In fondo, cosa afferma la lista? Che una persona può essere schedata per come vive la sessualità.
    A – Ma non tutte le persone sono schedate, bensì solo quelle che hanno votato contro la legge sull’omofobia, con ciò dimostrandosi ipocriti.
    B – Nel momento in cui una persona può essere schedata, tutte le persone lo sono.
    A – ??
    B – Insomma, in Parlamento ci sono – o almeno così dice un pettegolezzo – più di 70 omossessuali non dichiarati; la lista, però, riguarda solo chi ha votato contro la legge sull’omofobia. Ti invito a meditare su questo paradosso.
    A – Dici che siamo di fronte a una traslazione simbolica di …
    B – … di atteggiamento fascista, dillo pure.
    A – In che senso?
    B – Semplice: viene schedato chi non la pensa come te. Più fascista di così …
    A – Però, insomma, i primi dieci nomi …
    B – Pensaci un attimo: cosa dice la lista? Dieci nomi, uno in fila all’altro, senza alcuna spiegazione. Dove risiede il suo valore?
    A – Se per “valore” intendi la risonanza ottenuta, ebbene, un certo valore ce l’ha …
    B – E ti basta? Voglio dire, ti basta che una lista rimbalzi da un quotidiano all’altro senza che nessuno si preoccupi ti stabilire quanta verità contenga? Un pettegolezzo prende le dimensioni di una verità scientifica. Se non è fascismo questo …
    A – Non ti seguo.
    B – Il fatto di esplicitare un atteggiamento senza fare in modo che il lettore lo possa verificare è instaurare una relazione di tipo autoritario. Sulla base di quale considerazione, di quale razionalità, chi emette è creduto? Medita su ciò …
    A – Fammi capire … Chi emette, l’autore della lista, indica un nome …
    B … e quel nome diviene un omossessuale …
    A – … e un lettore, uno qualsiasi, è portato a crederci perché …
    B – … perché la lista, per come è stata pubblicizzata, è compilata da omossessuali …
    A – … e quindi da persone che sanno, in un modo o nell’altro, magari per sentito dire, o perché testimoni diretti, quali sono i gusti sessuali dei nominati …
    B – … è il trionfo del pettegolezzo. Ma è anche il trionfo della schedatura dei gusti sessuali …
    A – E torniamo all’inizio …
    B – Già .. Qual è l’esito di questa prassi?
    A – Se seguo la tua logica, direi che l’esito è la sconfessione delle sue premesse.
    B – Sì, hai colto nel segno. E’ vero che la lista svela un’ipocrisia; però è altrettanto vero che la lista indica come legittima la pratica della schedatura dei gusti sessuali. Sembra che gli autori non si siano preoccupati delle … come dire? … delle ricadute segniche dell’atto …
    A – Ma essere omossessuale non è un disonore.
    B – No. Ma schedare un omossessuale è fascista.
    A – Senti … Volevo chiederti …
    B – Esci dall’imbarazzo e chiedi.
    A – Qualcuno, mi pare che si chiami Ares, ha adombrato il sospetto che anche tu … che anche tu, insomma, sei un omossessuale …
    B – Vedi, anche solo adombrare questo sospetto è pensare all’omossessualità come una colpa …
    A – Ma lo sei o non lo sei?
    B – E se lo fosse?

  247. @ Ares: tu che guidichi la Concia e la sua condotta (by the way: a me sembra persona impegnata a viso aperto a fare la sua lotta personale e politica) puoi dire cosa fai tu a questo proposito? come ti regoli nella tua vita? sono pronta ad avere lezioni concrete da te visto che da giorni ti limiti a insultare o a ironizzare quello che gli altri scrivono mostrando una scarsa attitudine al confronto intellettuale. quello serio fatto di argomentazioni…

  248. Stan che si divide in A e B però è bellissimo. Ci manca solo il tavolo e due sedie e lui che va di qui e di lì facendo ora la faccia di A che la sa lunga ora quella di B che si illumina a ogni avanzamento del sillogizzare.

    Comunque ben venga che qualcuno mantenga le questioni dei diritti civili nel monolocale delle sue teorizzazioni.

    Di fatti: la lista non l’ha fatta Nazione Indiana, che ne parla, e meno male, ci mancherebbe pure la censura alle intenzioni.

    Sulla credibilità della lista, devo dire, anche io ho grandi dubbi, però di fondo a me non interessa che il Ministro X o il Consigliere Y siano omo o no: trovo utilissimo però mascherare l’ipocrisia al potere, secondo la quale le libertà sessuali vanno velate e vissute solo se c’è abbastanza danaro per farsele trascurare, omo o etero o metà-questo metà-quello che siano.

    Certo, il fatto che servano “incursioni” del genere per portare avanti il confronto segna il degrado del confronto, ma quando al governo e all’opposizione hai le persone che abbiamo, qualcuna in più per tirare avanti la devi tentare.

    Un saluto almeno pragmatico visto che per gli ideali dovremo aspettare tempi più generosi!,
    Antonio Coda

  249. [ Ignorando la pesantezza, l’arroganza e l’intolleranza che si nascondono poco e male dietro certe mascherine di emoticon puerili]

    Caro Lorenzo,
    così come tu mi fai osservare che

    non direi “dilagato ovunque” perché non mi sembra giusto colpevolizzare tutti indistintamente

    io ti rispondo che, se ho il modo di esprimere il mio dissenso, io non mi sento intaccata più di tanto dalla pubblicazione di alcuni articoli su cui dissento.
    Questo è uno di quei casi in cui vengono colpiti alcuni principi per cui mi è impossibile tacere.
    Non si può però pretendere da me un post sull’orribile argomento delle liste, io mi occupo d’arte.
    Vorrei tranquillizzare ogni sconforto che ho letto qui e là: non è dilagato nulla in Nazione Indiana: un redattore ha pubblicato un post, alcuni redattori e commentatori hanno dissentito, altri hanno approvato, altri hanno taciuto. C’è chi è anonimo, c’è chi ci mette nome e faccia.
    Come è nelle regole.
    C’è chi insulta, c’è chi dialoga.
    Come sempre.
    Per quanto mi possa sorprendere che la trappola sentimentale, vittimista, vagamente ricattatoria, ma di fatto violenta di questa iniziativa abbia catturato persone di cultura e di intelligenza, in un certo senso credo che sia stato postivo leggersi e confrontarsi, stanare alcune contraddizioni.

    Le regole di Nazione Indiana non sono molte, ogni redattore è quello che scrive, gli unici post condivisi sono quelli firmati redazione e la firma redazione non ha motivo di essere se anche un solo redattore non è d’accordo. Poi ci sono tutta una serie di regole non scritte che come al solito sono le più importanti. Sono lasciate allo stile e alla sensibilità di ognuno.
    Vive la différence!
    Io ho la fortuna di non essere atea, che dirlo è quasi più di un coming out ormai… in me hanno sempre dialogato inconsciamente queste due voci, quella di mio padre, comunista problematico fin dai fatti d’Ungheria, insieme a quella di suo fratello partigiano cristiano di altissimi evangelici ideali di una giustizia terrena e divina, di libertà e di rispetto. La Resistenza fu questa sinergia, la Costituzione è questa sinergia.
    Questo non esime da un rapporto dialettico e spesso conflittuale con quello in cui si crede.
    Penso che per difendere diritti e sconfiggere discriminazioni la via sia un cambiamento culturale profondo in senso lato.
    Le liste e le minacce sono un passo indietro.

    ,\\’

  250. Salve Orsola Puecher,

    la prego di credermi quando premetto che il mio intento non è affatto polemico.

    Però proprio mi sfugge: cosa c’è di minaccioso nel rendere pubblico l’orientamento sessuale di un uomo politico?

    Se domani un altro sito promettesse: un elenco di… eterosessuali! – chi si sentirebbe minacciato?

    Intendo: è grave che l’omosessualità di una persona sia vista come qualcosa che rischia minacce, ed è triste che ci siano uomini politici che devono nascondere il proprio orientamente perché si vendono politicamente per quello che non sono privatamente.

    Fino a quando si farà l’aritmetica dei voti in base alla scelta sessuale che si potrà pubblicamente ammettere, la mia preoccupazione non sarà verso chi toglie i diritti alle maggioranze approfittando dei suoi privilegi di casta.

    Credo che rendere pubblici questi nomi – in questa maniera anonima e infondata che li smentisce mentre li afferma – non abbia niente di minaccioso e molto di disperato.

    Un saluto,
    Antonio Coda

  251. @antonio coda dice:
    “Sulla credibilità della lista, devo dire, anche io ho grandi dubbi, però di fondo a me non interessa che il Ministro X o il Consigliere Y siano omo o no: trovo utilissimo però mascherare l’ipocrisia al potere, secondo la quale le libertà sessuali vanno velate e vissute solo se c’è abbastanza danaro per farsele trascurare, omo o etero o metà-questo metà-quello che siano.”

    ah vabbè allora! gettiamo un po’ di merda a casaccio e poi vediamo l’effetto che fa…
    questi sì che sono sillogismi!!
    a questo punto sta diventando una farsa, e conviene riderci su.

  252. e comunque, sia ben chiaro, personalmente degli orientamenti sessuali del Ministro X o il Consigliere Y, non me ne frega davvero niente.
    pettegolezzi da bar o da salotti a corto di argomenti.

  253. “Se domani un altro sito promettesse: un elenco di… eterosessuali! – chi si sentirebbe minacciato?”

    mah. siamo al grande nulla. :-)

  254. Ciao Stalker,

    mi sono appassionato allo scambio dei commenti perciò rispondo a stretto giro.

    Intanto anche a te rispondo: ma quale merda è dire di uno che è omosessuale? gira e rigira si cozza sempre contro il dato di fatto che l’omosessualità quando è una infamia quando non semplicemente una disgrazia.

    Ripeto: in seconda battuta mi sono reso conto che coloro che hanno pubblicato questa lista non hanno nessuna credibilità giornalistica, però devo anche dire che mi fa orrore l’idea che abbiano delle prove da poter, eventualmente, mostrare.

    Riflettendo ulteriormente sulla questione, quello che mi ha colpito è questo: l’omosessualità vissuta ancora come cosa da nascondere che rischia ricatto quando non sputtanamento.
    Non è che hanno detto: pubblicheremo la lista di chi commette adulterio! Hanno pubblicato i nomi di uomini politici omosessuali che promuovono provvedimenti e politiche omofobe. Tirati a casaccio? La questione è aperta, perché a me personalmente non è chiaro l’interesse destato dal sito. Perché se io domani mi apro un blog e ci scrivo: domani pubblico i nomi di dieci mafiosi che siedono in Parlamento non mi aspetto mica che Repubblica faccia un pezzo sulla sua homepage.

    Va da sé che questi personaggi, fossero anche degli eterosessuali di provata fede alla figa, non muterebbe la responsabilità verso l’impantanamento dei diritti civili degli omosessuali.

    Anzi, il rischio in più che ha avuto questa operazione è proprio creare l’equivoco secondo cui “l’eterosessuale omofobo passi, però l’omosessuale omofobo no eccheccazzo!”.

    Un saluto!,
    Antonio Coda

  255. Ok Stalker, magari proverò a spiegarmi meglio scindendo il discorso in una A e in una B.

    A dice – Se di un uomo/donna politico/a io svelo la preferenze sessuale ( omosessuale/eterosessuale) che danno/pericolo/aggressione gli sto provocando?

    Mi piacerebbe conoscere la tua B.

  256. comincio a fare a botte con la logica. ricapitoliamo: si può dare dell’omosessuale a qualcuno (polico omofobo) anche buttandola lì a casaccio solo perchè ha la faccia di feccia di un calderoli. deduco dare dell’omosessuale è un insulto, e quindi non ci si discosta tanto da uno storace che grida: A FROCI!!!!
    ho capito bene?
    bè, preferisco lo stile e la cultura di una paola concia.

  257. No Stalker, non hai capito la mia domanda.

    A dice – Se di un politico dichiaro la sua preferenza sessuale, cosa ho detto/fatto di minaccioso?

    B risponde – …

  258. non ti avevo ancora letto, mi riferivo al dubbio sulla veridicità di questa lista, buttata lì “a muzzo”

    per oggi direi che di sillogismi ne ho fin sopra i capelli!

  259. Stalker, in effetti mi sembra che di sillogismi – che quando sono ottimi per me sono delle facilonerie pazzesche – ne abbia fatto, anche perché poi non sono neanche sicuro di saperne fare.

    Credimi, la mia è una domanda e non una trappola retorica. Davvero mi interessa la risposta, la tua e quella di chiunque vorrebbe darla e che ripeto, anche sganciandosi un attimo dalla questione della lista che, ripeto, mi sembra più un gesto da disperati che da delatori:

    Se di un politico dichiaro la sua preferenza sessuale, cosa ho detto/fatto di minaccioso?

  260. Provo a porre una domanda anch’io: secondo voi se un gruppo di anonimi su un server estero pubblicasse una lista di dieci politici eterosessuali, qualcuno si indignerebbe perché viene violata la loro riservatezza?

  261. una vera domanda del [….]
    è come dire dieci persone che ogni mattina si pettinano o bevono il caffè.
    mah, sempre più perplessa

  262. Eppure, come nel caso dell’omosessualità, si tratta di informazioni sulla sfera sessuale. Quindi chi sostiene che è necessario proteggere la privacy della sfera sessuale dovrebbe indignarsi allo stesso modo.

  263. e pettiniamo le bambole allora.
    ci stiamo avvitando sul nulla, a questo punto.
    un’offesa all’intelligenza.
    saluti

  264. Stalker sei un po’ aggressiva, non c’è bisogno.
    Cercavo solo di riflettere su una contraddizione che rivela come è costruito il genere, e come questa costruzione ci fa pensare e dire certe cose.

  265. L’iniziativa mi sembra controproducente, ma vedo che ci sono svariati commentatori che sono proprio caduti nella trappola, hanno coi loro ripetuti ed alla fine inutile interventi dato maggiore visibilità a una cosetta da niente: credetemi, meglio ignorare in silenzio, tanto se uno si vuole spaccare la testa, non serve ripetergli che c’è un pericolo, adulti e vaccinati hanno diritto anche a scelte errate.

  266. Scusa Coda, ho letto ora che avevi già posto la domanda “Se domani un altro sito promettesse: un elenco di… eterosessuali! – chi si sentirebbe minacciato?”.

  267. la domanda è sempre la stessa, è l’ha fatta Andrea Inglese:
    Se mettiamo qualcuno di Voi scoprisse che Giovannardi è un cocainomane (cosa che non è tanto per essere chiari)
    Ne denuncerebbe l’incoerenza e l’ipocrisia ? (che si badi bene non è un giudizio sulla persona tantomeno morale)

    La sinistra che si indigna e da lezioni di democrazia dovrebbe riflettere sul niente che ha fatto per i diritti degli omosessuali.
    Sarà controproducente , disperata ( visto il paese in cui viviamo), ma intanto è pienamente legittima.
    Inoltre dovrebbe far riflettere sull’isolamento della comunità gay che invito a chiedere senza se e senza ma un impegno preciso concreto e inderogabile, alla sinistra che vuole governare, per la tutela dei propri diritti.

  268. Sono un italiano residente all’estero. Vivo in Gran Bretagna, dove l’Outing e stata una forma legittima ed efficace di lotta politica. Da tutta questa vicenda per me e’ emerso quanto segue…
    Nessuno si e’ voluto assumere la responsabilita’ dell’Outing, quindi i promotori sono stati costretti ad agire nell’anonimato. Non solo perche’ in Italia lo strumento della querela mina il diritto all’informazione se non si hanno grandi mezzi, ma anche perche’ quelli ai vertici dell’associazionismo lgbt sono molto piu’ interessati alla diplomazia politica per meri interessi particulari.
    Il giornalismo italiano poi non fa il suo lavoro. Grandi testate avrebbero dovuto acquisire le informazioni e le prove da fonti anonime e pubblicare la lista ed aprire un dibattito pubblico. Dibattito che forse gli italiani non hanno il rigore di avviare, intrisi di cattolicesimo, da sempre caratterizzato da doppiazza morale.
    Avrei tanto da scrivere e da aggiungere ma mi pare inutile. Non ci capiremmo. Abbiamo culture diverse. Quindi lascio che mettiate in scena la vostra.

  269. Beh, la domanda di Inglese punta a far capire che due cose diverse (ambito della sessualità e ambito non sessuale) vanno considerate allo stesso modo perché c’è analogia.
    Coda e Io cerchiamo di far capire come la stessa cosa (la riservatezza della sfera sessuale) viene trattata diversamente a seconda che tizio sia omosessuale o eterosessuale. Secondo me chi dice di voler tutelare la riservatezza, anche se non lo ha chiaro, intende tutelare un individuo da un’accusa ritenuta socialmente infamante.

  270. Ovviamente l’Outing dovrebbe evidenziare l’ipocrisia e la doppiezza morale di chi lo subisce. Queste persone sono discutibili non per il loro orientamento sessuale, quale idiozia, ma per come agiscono politicamente. pero’ mi rendo anche conto che, in Italia, l’omosessualita’ resta un’accusa infamante, quindi c’e’ poco da fare. Una rivoluzione culturale non e’ mai stata avviata, neanche a sinistra.

  271. @Barbieri
    Sono completamente d’accordo.
    chi tuona contro questa iniziativa e parla di metodo boffo (scalfarotto per esempio appena ascoltato su radio popolare, che invece dovrebbe scusarsi a nome del PD – se non sbaglio è vicepresidente – per avere il PD tradito le promesse elettorali sulle unioni di fatto) perchè senza nemmeno saperlo accettà l’idea barbara che dare dell’omosessuale sia un insulto.
    In questo caso si vuole emplicemnte chiedere conto a un personaggio pubblico della sua incoerenza e della sua ipocrisia.

    Si è detto che la denuncia anonima non è corretta.
    Ma io non me la sento di pretendere da chi è discriminato e sbeffeggiato di finire in carcere per aver smascherato un ipocrita.
    E mi chiedo perchè non sono i gironali a smascherare queste ipocrisie (come avviene nei paesi anglosassoni) infromando gli elettori sulle ipocrisie e le incoerenze dei politici.
    Ritornando a scalfarotto tanto bravo a fare la morale gli chiedo: perchè non si fa garante pubblicamente dell’impegno del suo partito a fare una legge sulle unioni di fatto impegnandosi dimettersi qualora per l’ennessima volta vengono tradite le promesse ?

  272. Resta disgustoso che nessuno voglia prendersi la briga di verificare quelle informazioni. Un sistema quindi connivente, con l’appoggio della comunita’.

    Mostruosi gli attivisti lgbt totalmente ammanicati col sistema clientelare che bollano come dilettantesca un’operazione che fin da subito hanno voluto affossare. Sono felicissimo di vivere all’estero. Voi continuate a godere della vostra grande civilta’.

    Tutte cose che sapevo gia’. Ma che non mi hanno impedito di spendermi per due giorni qua. Credo non inutilmente.

  273. 1) Perche’ Scalfarotto, sbeffeggiato e richiamato all’ordine perfino in tv dai suoi superiori, sta ancora li’ dove sta? Perche’ non si e’ mai dimesso?

    2) Perche’ Paola Concia, dopo essere stata sconfitta piu’ di una volta in Parlamento, non si e’ dimessa?

    3) Perche’ Grillini non ha mai chiuso la sua stagione politica e sta ancora li’ dove sta?

  274. intanto sul web, nelle paginette fb più o meno “blasonate”, e anche dal fruttivendolo e per strada, è tutto un fiorire di battutine becere, senza nessuna riflessione. carne succulenta per il popolo “di pancia”.
    bravi, davvero un bel lavoro!

  275. Dopo trecento e passa interventi, quello di Tashtego resta anche il mio:
    “Se non si è in grado di percepire l’orrore di questo sputtanamento generale, allora vuol dire che il Merda ci è entrato in vena, che ce l’abbiamo sottopelle.”

    Come sempre, qualche redattore di Nazione Indiana contrabbanda la propria ferocia giacobina per progressismo.
    Andare a scuola di antifascismo da questi è come pensare d’imparare i congiuntivi da Di Pietro.

  276. @STALKER

    io ho già dichiarato la mia contrarietà all’iniziativa, lasciando da parte il fascismo le cui liste o elenchi o leggi portavano direttamente alla morte in moltissimi casi, questo per fare una distinzione di fondo, però le battutine idiote, le spiritosaggini insulse, la supponenza e il disprezzo non sono da imputare all’iniziativa ma casomai alla pochezza di gran parte del popolo italiano e all’imbarazzo che ancora permane quando si parla di omosessuali.

    La ministra carfagna ha dichiarato che quella è una lista infame come se essere omosessuali fosse appunto cosa infame. Una dichiarazione gravissima.

    Se io capitassi per sbaglio in una lista di lesbiche non mi offenderei casomai replicherei che non è vero e non farei partire certo nessuna querela.

    E del resto stalker, non so quanti anni tu abbia, ma in ogni modo ricorderai lo stesso quanta ironia, o cattiveria gratuita o peggio hanno suscitato certe battaglie femminili del Novecento. La richiesta di giustizia trova sempre queste reazioni.

    maria

  277. Alcuni movimenti del mondo omoessuale per anni hanno moderato le loro rivendicazioni e legittime richieste, per una specie di tacito accordo con la inistra, in cambio di uno straccio di legge sulle unioni di fatto.
    Che cosa èsuccesso? —–> un bel niente
    chi dei parlementari della sinistra si è ribellato minacciando di far cadere il governo? ——-> nessuno.
    I partiti della sinistra hanno fallito, i movimenti che li appoggiavano (i vari grillini scalfarotti che si godono il loro privilegio di far parte degli eletti)
    hanno fallito.
    Tutti costoro non hanno nessuna autorità morale, nessuna legittimità politica per condannare questa iniziativa, disperata si, che rivela la solitudine e l’emarginazione degli omosessuali, che hanno la sfortuna di vivere in paese barbaro.

    Un paese strano: un paese primo al mondo quando si tratta di produrre retorica sulla democrazia e ultimo quando si tratta di praticarla.

    Un paese di cui vergognarsi per lo stato miserabile dei diritti civili.

  278. Dialoghetto quarto

    A – Non sei stanco?
    B – Molto. Questa discussione mi ha sfiancato.
    A – Però – ammettilo! – è stato un buon esercizio …
    B – … un buon esercizio di democrazia e di retorica …
    A – … spietato e teso …
    B – … e talvolta irrazionale …
    A – Un’ultima cosa … Alcuni citano la Gran Bretagna e gli Usa come nazioni dove l’outing è praticato legittimamente …
    B – Questo depone a svantaggio dell’outing. Il nostro ordinamento giuridico è, in termini di garantismo e di diritti, molto più avanzato di quello anglossassone …
    A – Ma non sul tema dei diritti degli omossessuali.
    B – Sì, è vero. Qui abbiamo ancora molto da lavorare.
    A – E abbiamo la cappa del Vaticano …
    B – Francamente, non credo sia questo il problema. Il Vaticano esiste da tempo, ed era ben attivo anche nel caso del divorzio e dell’aborto. Il problema è come è vista l’omossessualità.
    A – Stai dando ragione a Ama!
    B – Ama ha ragione su tante cose.
    A – Stai sparigliando.
    B – No. Lo penso veramente. La mia impressione è che, in una discussione come questa, prevalgano le rigidità; il peggior nemico della discussione è l’opinione.
    A – ?????
    B – Prendi il caso della privacy. Qui si sono fronteggiate due opinioni diverse sulla questione. Ora, il problema non è sapere chi ha ragione dal punto di vista formale; per questo c’è il garante, ci sono i giudici. Il problema è misurare, in termini certi, le ricadute politiche del gesto …
    A – Stai ricominciando.
    B – Ops! Mi scuso.
    A – A questo punto?
    B – A questo punto vado a votare a favore dello Stato della Palestina …
    A – Anche Binaghi è apparso …
    B – Con un commento veramente divertente: la ferocia giacobina; più divertente di così.
    A – In effetti, è una frase un po’ … buffa.
    B – Pensa che godimento: teste di prelati che cadono, teste di parlamentari omofobi gettate nelle ceste delle serpi, teste vuote usate come bersaglio … No, purtroppo abbiamo poca ferocia e ancor meno giacobinismo …
    A – Ma sei pieno di odio!
    B – Le frasi fatte mi innervosiscono, quelle idiote mi rendono violento.
    A – E ora?
    B – Ora sarei curioso di sapere cosa fa Carmelo per risollevare le sorti della sinistra …
    A – Però ha ragione: siamo ultimi in democrazia …
    B – E perché non sceglie l’esilio? Se siamo così messi male, se davvero siamo un paese di cui vergognarsi, perché ci resta? Ribadisco il concetto: dal punto divista delle garanzie e dei diritti, siamo messi molto meglio di altri, molto ma molto meglio …
    A – Ma non sul tema dei diritti degli omossessuali.
    B – Sì, è vero. Qui abbiamo ancora molto da lavorare.
    A – E la lista?
    B – Per me la questione è molto semplice: ciò che aiuta il lavoro sul tema dei diritti degli omossessuali è da sostenere; se un’azione lo blocca, facendogli fare passi indietro, è da rifiutare.
    A – E siamo di nuovo all’inizio della discussione.
    B – Ma intanto la discussione c’è stata. Anche questo è un passo in avanti.

  279. Tu hai idea di quanti gay velati ci siano in Parlamento? Piu’ dei 60 di Grillini. Molti sono del centro “sinistro”. Avrebbero potuto annullare l’azione di disturbo della Binetti con facilita’. L’hanno fatto? No! Ma anche i partitini che poi sono stati messi fuori dal Parlamento con una legge discutibile avrebbero potuto farlo. Questo ci dice tante cose… Basta saper leggere i fatti al di la’ della pomposa retorica degli ammanicati o aspiranti tali.

    Ho notato che l’intellighenzia italiana che si e’ espressa anche attraverso alcuni commentatori abituali di NI non trova affatto vergognoso che dei politici possano negare spudoratamente su una cosa cosi’ importante come l’orientamento sessuale. In pratica possono mentire su tutto il resto, senza alcun problema morale. Hanno o non hanno il sacrosanto diritto di mentire su se stessi anche se messi alle strette, se mai qualcuno riuscisse in questo paese a farlo?

  280. Il mio commento precedente era per Carmelo…

    Stan, mi piacciono molto i tuoi dialoghetti. Davvero. Un saluto.

  281. [Aggiunta al Dialoghetto quarto]

    A – In merito alla lista, si è appena espresso il Garante per la privacy, Francesco Pizzetti …
    B – Già, si è espresso così: “i dati sulle tendenze sessuali delle persone non possono mai essere diffusi senza il consenso degli interessati, indipendentemente dal fatto se si tratti di eterosessuali o omossessuali. E’ assolutamente illecito”.
    A – E dunque?
    B – E dunque, la privacy non è un’opinione; per fortura di tutti, direi.

  282. “E mi chiedo perchè non sono i giornali a smascherare queste ipocrisie (come avviene nei paesi anglosassoni) infromando gli elettori sulle ipocrisie e le incoerenze dei politici.” [Carmelo]

    “Resta disgustoso che nessuno voglia prendersi la briga di verificare quelle informazioni. Un sistema quindi connivente, con l’appoggio della comunita’.” [AMA]

    E’ chiaro che i giornalisti hanno paura, e per salvarsi la faccia – verificare dovrebbe essere il loro compito – affossano la cosa.
    Comunque la paura è anche dei “pirati”, perché se notate quel che hanno pubblicato è una lista in cui non esiste una sola asserzione sui nomi. L’asserzione deve fabbricarla il lettore collegando il comunicato pubblicato sulla finalità di Outinglist (se non erro ora tolto), e la lista.
    Ecco quando si parla di merda nella vena di tutti, direi che la merda si chiama paura. Ma per carità, a volte è anche giustificata.

  283. A TUTTI

    In fondo il frocetto di buona famiglia, ancora quarant’anni fa, ha modellato la sua ambizione sul pretino dell’oratorio, omosessuale fin nel midollo, ma al riparo da ogni maldicenza, essendo uomo di chiesa. Nella provincia italiana ancora trent’anni fa se avevi il difetto, ormai incorreggibile, dovevi diventare vescovo o generale dell’esercito, in base al grado di effeminatezza, evidemtemente… I genitori sono sempre cosi’ amabilmente ambiziosi!
    Mi vedo la madre fiduciosa consegnare il figlio al parroco che le dice compassato… Maria, tuo figlio ha avuto un grande dono dal Signore… O il padre rispettoso del figlio col borsone mimetico. Si sta facendo il culo nell’esercito. Esercita il vizio irriducibile con estrema riservatezza, mentre la mamma a casa gli mette da parte i salami, per quando ha la licenza e va a trovarla. Nella cameretta sul letto ancora l’orsetto di quando aveva 13 anni… Ne ha fatti di voli!
    Vuoi fare l’infermiere? No, meglio il medico…
    Devi studiare, farti una posizione sociale. O ti butto fuori di casa e vai a fare la puttana. Hai trovato un posto da commesso da Armani? Va, bene, allora vengo a trovarti a Milano. Fai il cameriere in una trattoria? Hai fatto la tua scelta. Vivi la tua vita. Ma non ti voglio piu’ vedere!
    Quella generazione di gay e’ oggi al potere. Fosse anche livorosa alla cassa del barettino sotto casa. E tutti noi ne paghiamo le conseguenze.
    Tutti. Eterosessuali compresi, che da sempre devono fare i conti con questa gentuccia come loro.

  284. Andrea Barbieri

    La paura e’ anche dei pirati, certo. Ma nessuno pare stia cercando di fargliela passare, no? E chissa’ quali pressioni ed intimidazioni hanno ricevuto per arrivare a quella listarella senza aggiungere nessun altro dato, nella derisione di tutti quelli che invece nel sistema connivente italiano ci sguazzano. Comunque sono sicuro che i pirati abbiano le prove. Quanto valgono? Qualcuno le vuole? Non credo!

  285. Stan, mi pare strano che il Garante usi quel “mai” perché a parte il “mai” ciò che dice il Garante è vero, ma per quel che riguarda il codice della privacy per il giornalismo, come abbiamo visto, la norma è chiara nel definire i limiti entro cui i dati sulla sessualità possono essere oggetto del diritto di cronaca.
    Quindi opterei per un approfondimento delle poche parole del tg5.

    Comunque forte questa cosa che ti fai le domande e ti dai le risposte, a modo tuo sei un personaggio, magari non proprio un eroe del pensiero, ma un personaggio.

  286. “La paura e’ anche dei pirati, certo. Ma nessuno pare stia cercando di fargliela passare, no? E chissa’ quali pressioni ed intimidazioni hanno ricevuto per arrivare a quella listarella senza aggiungere nessun altro dato, nella derisione di tutti quelli che invece nel sistema connivente italiano ci sguazzano. Comunque sono sicuro che i pirati abbiano le prove. Quanto valgono? Qualcuno le vuole? Non credo!” AMA

    Completamente d’accordo.

  287. @Stan
    stai invocando il diritto alla privacy di parlamentari eletti che svolgono (dovrebbero svolgere) una funzione pubblica e sei proprio fuori strada.
    Come è stato evidenziato da molti in questo caso l’orientamento sessuale di un parlamentare omofobo è una faccenda pubblica un informazione che i cittadini elettori hanno tutto il diritto di conoscere.
    La tua posizione è identica a chi invoca il diritto alla privacy del presidente del consiglio che invece di governare passo il suo tempo a pagare magnaccia per scopare delle signore a volte per la verità minorenni, in cambio di soldi, favori, incarichi nelle istituzioni pubbliche.
    L’indignazione tua e di tanti altri ha diversi motivi:
    1) la coda di paglia di chi (cioè tutti) in parlamento non ha saputo ne si è speso piu’ di tanto per promulgare una legge sulle unioni di fatto, nonostante le promesse: i signori grillini,scalfarotto dovrebbero vergognarsi un po’ al riguardo nei confronti di chi non godendo dei loro privilegi vive una condizione di disperazione
    2) l’idea malsana che informare sull’ipocrisia dei parlamentari riguardo il loro orientamento sia un insulto. Essere omosessuali non è un insulto alla stessa stregua di chi ha i capelli rossi.

    3) l’idea inconfessati che gli omosessuali devono vivere la loro condizione senza romprere più di tanto i coglioni; qualcuno ha perfino accusato questo blog per questo articolo.

    4) la cosa più grave infine, l’accetazione di una cultura cattolica bigotta e ipocrita che consente a chiunque di ergersi a difensore della famiglia, dell’antiproibizionismo salvo poi tradire in modo ipocrita e nausenate nei comportamenti le idee che pretende di difendere.
    Come ha detto Barbieri di questo sistema è complice anche l’0informazione.

    Invito la comunità a lanciare una petizione per chiedere un impegno formale al PD nei confronti degli elettori riguardo i diritti civili e degli omosessuali.

  288. @ Carmelo (e Barbieri)
    non capisco la vostra testardaggine. La frase detta dal Garante per la Privacy è inequivocabile:

    “I dati sulle tendenze sessuali delle persone non possono mai essere diffusi senza il consenso degli interessati, indipendentemente dal fatto se si tratti di eterosessuali o omossessuali. E’ assolutamente illecito”.

    Avendola pronunciata in merito alla lista, va da sé che la lista stessa è “illecita” rispetto alla normativa in vigore. Insomma, non sono io che lo dico, ma il Garante, che fino a prova contraria è la persona più indicata per farlo … Per altro, insistere sul diritto di informazione non vi fa onore: trattasi non di articolo o di inchiesta giornalistica, bensì di una lista di nomi … Ripeto: una lista di nomi … Il diritto di cronaca non c’entra niente! Di riflesso, il resto delle vostre argomentazioni sono irricevibili.

    Stan. L.

  289. “Ultimo aspetto negativo della vicenda, per niente secondario, è la disinvoltura e la protervia con la quale non meglio identificati “internauti” (piccoli Assange crescono, quasi sempre senza essere Assange) diffondono voci, illazioni, sospetti, senza mezza verifica, e infiocchettandole come “notizie”. Gli internauti in questione sostengono di rivelare “vere identità sessuali” con la stessa compiaciuta enfasi con la quale i peggiori tabloid promettono “scottanti rivelazioni” e “clamorosi retroscena” per attirare i gonzi e gratificare il pubblico di bocca buona. C’è già abbastanza approssimazione, già abbastanza volgarità (si pensi al caso Boffo, o alle parole di Fede su Vendola) nei media ufficiali perché si senta il bisogno di una loro superfetazione incontrollata, generalizzata e capillare. Se Internet diventa una metastasi della stampa più sommaria, perde del tutto la sua auspicata funzione contro-informativa e la sua utilità democratica.”

    fonte
    http://www.repubblica.it/dal-quotidiano/opinioni/2011/09/24/news/gay-list_in_parlamento_l_outing_un_boomerang-22145404/

  290. Il messaggio del Garante della Privacy non vuol dire un bel niente. Le tendenze sessuali sono diverse dall’orientamento sessuale. I “pirati” hanno dichiarato le tendenze o l’orientamento sessuale dei politici omofobi? Non e’ facile uscirne, statene certi. Vedremo gli sviluppi. Prima o poi qualcosa dovra’ succedere.

  291. @stalker

    Ovviamente Michele Serra ha fatto un riassunto di tutte le posizioni senza dire assolutamente nulla. Compiacendo un po’ tutti. Ottima tecnica giornalistica…

    Noto che quello che molti di noi hanno scritto qua sopra e’ entrato nelle dichiarazioni di tutti. Questo resta positivo.

  292. e ora, dopo l’uscita della lista che, (si sarà capito?), non condivido nè come modalità di lotta, nè come risulatato – una miccetta e tante, troppe, chiacchiere e mal di pancia che temo non sposteranno niente e sarenno dimenticate presto – spero in un confronto più civile.
    molti pensano che questa sia stata solo una mossa disperata, se volete comprensibile umanamente, ma che ha spostato l’attenzione sul pettegolezzo (il MERDA appunto, che ci è entrato dentro) piuttosto che sull’urgenza dei pari diritti _NON NEGOZIABILI con nessuno, tanto meno con i sepolcri imbuancati del PD_ in un paese che si vanta di essere democratico.
    a presto….

  293. michele serra ha criticato ,ma molto leggermente, la ministra carfagna, quella che pensava che in italia il voto alle donne fosse stato concesso nel 1960 e che con una certa faccia tosta, ha dichiarato che la lista è una bufala violenta, aggressiva e infamante, dichiarazione che nella sua testolina farebbe parte della sua campagna contro l’omofobia.

    In ogni modo il dibattito sulla carta stampata si sta rivelando, come era prevedibile, abbastanza insulso.

  294. AMA, di serra ho citato la parte che più condivido, quello che cerco di dire da giorni.
    concludendo, questa lista mi è sembrata una grande *scorreggia* e niente più.
    a palazzo diranno che non l’hanno fatta loro, apriranno le finestre, i più sagaci faranno battute molto *virili* con leggerezza strizzando gli occhi agli amici e sodali di sempre, e tutto sarà di nuovo aria fresca, pronti a non firmare altre leggi *sacrosante*

  295. maria, sul passaggio carfagna sono assolutamente d’accordo con te.
    lì serra ha pestato una bella merda.

  296. Chiunque appoggi iniziative di coercizione di questo tipo, iniziative di spionaggio e delazione di ben tristissima memoria, ha un concetto molto alto della merda, tanto che vorrebbe mangiarla ognidì, anzi vorrebbe che ne saggiassero tutti, visto che è piaciuta loro e sembra (sempre a loro) sia il massimo viatico per la salvezza. Quando si sbandiera il Bene Supremo e si è disposti a tutto per realizzare le proprie convinzioni arbitrarie o ci sono i presupposti per una dittatura (e non è il caso) oppure bisogna concludere che siamo accerchiati da pessima gente (e mi pare tanto che è il caso nostro)

  297. “Avendola pronunciata in merito alla lista, va da sé che la lista stessa è “illecita” rispetto alla normativa in vigore.” Stan

    Scusa, in base ai requisiti che ti avevo scritto sopra, può essere lecita quella lista così come è stata pubblicata?
    Evidentemente no, su questo non ci piove.

    Però il garante, a mio parere, non può dire che il diritto alla riservatezza non cede MAI di fronte ad alcun altro diritto dell’ordinamento. Per questo mi sembra una frase approssimativa.

  298. Barbieri, una domanda seria, credi che “tendenza sessuale” e “orientamento sessuale” siano la stessa cosa, lista lecita o illecita che sia? Io non ho le idee chiarissime in merito…

  299. Da quel che so in psicologia si distingue tra ‘orientamento sessuale’ e ‘comportamento sessuale’. Il primo è la preferenza dal punto di vista affettivo e sessuale; il secondo è un’attività sessuale (che può non corrispondere all’orientamento, per varie ragioni). Mi pare che ‘orientamento’ e ‘tendenza’ siano sinonimi.
    Sempre da quel che so, l’orientamento sessuale è ben più complicato di ciò che si pensa, può avere una fluidità nell’arco della vita, e la descrizione chiaramente dipende dai parametri che si adottano (es. considerare o no le fantasie, o l’autodefinizione). La descrizione più semplice è la scala Kinsey (che già fu un notevole passo avanti perché mostrava un continuum tra eterosessualità e omosessualità).
    E poi c’è il problema di descrivere l’orientamento sessuale nel caso si sia attratti da corpi transgender. E nel caso che una persona abbia un’identità di genere non congruente col sesso biologico.
    Boh, da come la vedo una lista può indicare comportamenti sessuali, ma non l’orientamento sessuale perché è il prodotto di un’indagine molto complessa.

    Però sono autodidatta, non vorrei dire cose imprecise.

  300. una domanda di ordine legale:
    in assenza di una legge contro l’omofobia (io personalmente non amo leggi per singole minoranze) è possibile che non sia già presente nel nostro codice una legge che punisca severamente, senza se e senza ma, emilio fede per quello che detto su Vendola? Possibile che un uomo pubblico possa vomitare, in pubblico, in quella maniera su altre persone senza che venga punito severamente?
    Certo che con un porco come lui che da anni dirige un telegiornale come se fosse tele-arcore (con presenza di patonze da esibire e sfottere) ci si può aspettare di tutto.
    Io non sono giustizialista e la galera non la auguro a nessuno, ma fede lo vedrei volentieri in galera, e … chissà …
    se dio vuole la clausola ad personam che dopo i 70 non si può andare in galera NON vale per lo sfruttamento della prostituzione ;-)

  301. io la vedo semplice, alla faccia della complessità come scusa per non.
    se si pensa che il popolo bue abbia bisogno di una lezioncina circa il doppiogichismo immorale dei politici, gli si dà in pasto la prova provata- e non mi pare lo sia, a meno di aggiornamenti che mi sono sfuggiti- di questo: lista di nomi, indice puntato. e questo è il gioco dell’imperatore: guardate questi moralisti, ora te li sputtano per bene a suon di dossieraggi, autentici o presunti che siano. questo è lo strumento, questo è il piano emotivo.
    se la ragione non è questa, la lista è la vendetta di chi sa bene che il popolo bue ne ha bisogno. impicchiamoli, massacriamoli e, una volta sfamata la fame di vendetta, ricominciamo a partire dalle macerie. non riesco a discostare la lista dalla zona dei meccanismi pruriginosi, dalla curiosità, dalla stessa leva che spinge la gente a comprare le riviste che parlano “di quelli della tivù”.
    senza contare infine che la lista, è una lista di omosessuali: una lista di omosessuali!

  302. AMA, non ho nessun interesse a fare gli sciacqui, perché non mi piacciono le epurazioni, a differenza tua che sposi queste belle iniziative giacobine spacciandole, come ben dice VBinaghi, per progressismo.

  303. Georgia, i delitti contro l’onore sono ingiuria e diffamazione.
    La leggina contro l’omotransfobia della Concia in alcune versione non li aggrava nemmeno, ma non è un problema tanto è stato più che altro un divertissement, infatti è forse l’unica proposta discussa e emendata per un anno, per essere affossata con la pregiudiziale di costituzionalità, per tornare un anno dopo in commissione giustizia dove viene discussa e emendata, lavoro che produce niente meno che il testo precedente (!), ovviamente affossato in aula con la stessa pregiudiziale di costituzionalità.
    La pregiudiziale in sostanza recepisce il tuo argomento “non amo leggi per singole minoranze”. Peccato solo che il principio di uguaglianza ex art. 3 cost. impone di regolare situazioni diverse in modo ragionevolmente diverso, e impone allo Stato di adottare leggi per “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

    Un’altra cosa. quando non riconosci col tuo linguaggio l’identita di genere di una persona transessuale: 1. violi il diritto all’onore di quella persona, 2. violi lo stesso articolo del Codice della privacy contestato ai pirati della lista, perché diffondi un dato ‘sensibilissimo’ in quanto attinente alla salute (la transizione è infatti uno stato medicalizzato), che è trattato alla pari dei dati sulla sfera sessuale.

  304. Omofobi non possono occuparsi del riconoscimento dei miei diritti di omosessuale.. su questo punto non lascio parola a nessuno. Per quanto mi riguarda la lettere di Busi e il link alla lista, meritano una diffusione capillare.

  305. Non mi pare che l’art. 3 imponga di fare leggi, ma di “rimuovere gli ostacoli”. Una legge, pro o contro, che riguarda la regolazione del trattamento di una qualsivoglia minoranza da parte della collettività intera,
    rende i tutelati (o i perseguiti) “diversi” nei confronti della collettività stessa.
    In pratica se la legge è uguale per tutti, non può essere più uguale per qualche categoria.
    L’art. 3 non ha bisogno di aggiunte.
    Quella di Busi è una scivolata nel cattivo gusto … brutto per uno che è sempre stato molto libertario …
    Questa lista, in generale, sembra più che altro l’espressione di una esasperazione interna al mondo gay …
    I toni accesi e livorosi non promettono bene …
    E’ come se non si rendessero conto che in questo modo rischiano di far diventare omofobi anche chi omofobo non lo è mai stato …
    Basta poco, veramente, per vanificare quello che avete fatto finora …
    Dopo, recuperare posizioni diventa difficile …
    Per quanto mi riguarda, da cittadino italiano, mi oppongo decisamente a qualunque legge a favore o contro minoranze. Le leggi esistenti, sono già sufficienti … basta farle rispettare …
    E mi oppongo decisamente a qualunque lista, di qualsiasi natura, che violi i diritti INALIENABILI dell’individuo.
    L’ipocrisia di un politico, o di chiunque, è affare della sua coscienza e basta. Diventa affare pubblico nel momento in cui c’è una violazione della legge. Tanto deve bastare.
    Le battaglie politiche si vincono in un altro modo.
    Che ci frega di come funziona in Gran Bretagna ecc.
    Per quanto mi riguarda, ormai, essere considerato omofobo, per dirla con Guccini, “non passa tra i miei rischi”…
    Il livello delle polemiche è tale che, sinceramente, riuscite solo a fare allontanare le persone …
    Alla fine rimarrete a menarvela tra di voi, convinti che il brutto mondo omofobo là fuori vi perseguiti …

  306. Meglio rimanere in 4 gatti, che essere circondati da persone per bene… a metà.

    Massimo non c’è pericolo, chi non è omofobo, non puo’ diventarlo… e chi lo è lo rimarrà per sempre.

    E’ per questo che sono necessarie delle leggi di tutela, per ora; quando potremmo dirci “evoluti”, potremmo rivederle ed eventualmente rimuoverle.

  307. Massimo, davanti a questi abusi (di richiesta) di potere, credo che sia più giusto parlare di Isteria e non di Esasperazione.
    Non si può rimettersi ogni mese sulle scrivanie a ridefinire quei pochi diritti inalienabili (e che nella pratica inalienabili già non sono) perché l’Isteria di qualche lestofante rumoreggia dietro la porta.
    Una collettività anche solo parzialmente civile bollerebbe la cosa come retaggio inquisitoriale o fascista.
    Noi ne parliamo, invece, da giorni. Ed Aldo Busi, tirato dentro da chissà chi per chissà cosa, Aldo Busi, un intellettuale civile, ci casca pure lui.

  308. “(..)abusi (di richiesta) di potere8..)” ?_?

    .. questa non l’avrei saputa concepirla neanch’io. °-°

  309. La lista è stata pubblicata, l’azione penale è partita. Altre liste saranno pubblicate, piaccia o non piaccia. Ancora non mi è chiaro in cosa Nazione Indiana sarebbe stata collaborazionista: aveva il potere di evitare la pubblicazione della lista? aveva il dovere morale di censurare il commento nel quale la lista è stata riportata? doveva avere la presunta decenza di postare un editoriale dal titolo “Omofobi d’Italia, vi difendiamo noi!”?

    Nella lista c’erano i dieci nomi di politici italiani omofobi. Le possibilità ora sono due: questi dieci omofobi sono omosessuali oppure non lo sono. Ora che però il loro nome è stato associato alla omosessualità, di sicuro subiranno in qualche misura il trattamento omofobo normalmente riservato a tutti coloro che omosessuali lo sono e che lo sono senza infingimenti.
    Mal che vada, questi dieci omofobi proveranno un po’ di omofobia sulla propria pelle: questo basterà a farli crescere intellettualmente e politicamente al punto da spingerli a preoccuparsi di legiferare quel che necessita per garantire una vita di pari opportunità a tutti?

    Si fa un gran parlare di metodi squadristi, di leggi calpestate, di altre astruserie. I fatti sono molto semplici: un sito tenuto da persone anonime promette che pubblicherà una lista coi nomi di dieci politici italiani omofobi nascostamente omosessuali. Nient’altro. Fossimo un paese non omofobo, qualsiasi politico avrebbe potuto rispondere – E allora? Omosessuale o no che io sia, so già che verrò valutato per le mie posizioni politiche, non per le mie posizioni intime.

    Il punto è che il “sospetto omosessualità”, più che una contraddizione interna a un omofobo, viene vissuto come diffamatorio. Di qui tutta la baracconata: i garanti della privacy, le etiche dell’informazione, lo scandalo dei puri di cuore…

    In Italia l’omofobia c’è ed è un problema. Forse è ora che lo comincino a capire anche coloro che, rinchiusi nella loro gabbia dorata, credono di poter vivere in una situazione privilegiata, negata ai semplici cittadini che non hanno né il potere né il danaro con il quale gli omosessuali istituzionali sostituiscono il diritto che invece dovrebbe tutelare tutti.
    L’ingiustizia lampante è questa: quella dei privilegiati con nome e cognome lasciati lo stesso in pace, non quella di chi sceglie l’anonimanto per non subite le ritorsioni dei primi.

    Poi c’è chi preferisce ridurre il problema omofobia a gioco dialettico, a questione teorica, al tanto-per-parlare, e questo spasso, mi rendo conto, è legittimo come tanti altri.

    Un saluto!,
    Antonio Coda

  310. L’ultima parte dell’intervento di Coda esprime molto bene la cultura dell’ipocrisia e della doppia morale profondamente radicata nel nostro paese.
    Certi comportamenti vengono tollerati, magari storcendo il naso, a condizione che vengano praticati in privato e senza fare troppo rumore.
    Guai a rivendicare l’elementare diritto di non essere in alcun modo discriminati a causa dell’orientamento sessuale.
    E’ evidente che questa iniziativa è una mossa disperata da parte di chi (la comunità omosessuale) ha visto chiudersi qualsiasi canaleistituzionale per dare sostanza giuridica ai propri diritti. E al riguardo, come ho gia detto, la sinistra ha molto di cui vergognarsi.
    E’ anche la mossa disperata di chi si trova a vivere in un paese dove l’informazione non fa il suo mestiere.

    Ma più che un problema di orientamenti politici penso che siamo succubi di una arretratezza culturale generalizzata.

    In Germania, In Spagna, in Svezia, negli USA, In Francia, in Argentina , giusto per fare qualche nome, tutti, dai conservatori ai socialdemocratici
    hanno convenuto di promulgare delle leggi per garantire gl istessi diritti agli omosessuali, e sancire penalmente il comportamento omofobo che è un comportamento barbaro e fascista .

    Cosa succede da noi? Che si produce un mare di retorica, e di masturbazioni sulla costituzionalità di tale legge, qualcuno da sinsitra sentenzia addirittura che non è giusta una legge contro le minoranze.

    E’ triste, trovo triste questa situazione.

  311. qualcuno da sinsitra sentenzia addirittura che non è giusta una legge contro le minoranze

    ma carmelo tu sei pieno di lapsus rivelatori ;-) … certo che una legge contro una minoranza NON è giusta, ci mancherebbe anche quella ora.
    Le leggi CONTRO le minoranze le fanno le maggioranze razziste e naziste.

    ARES
    chi non è omofobo, non puo’ diventarlo… e chi lo è lo rimarrà per sempre

    GEO
    è generalmente vero chi non è omofobo (non è razzista, non è maschilista ecc.) è difficile che lo diventi (a meno che non impazzisca), però non sono così pessimista da pensare che chi lo è oggi lo sia per sempre. Spesso l’omofobia (il razzismo, il maschilismo ecc.) nasce da ignoranza e da pregiudizi inculcati da bambini, quindi basterebbe sconfiggere (soprattutto con la scuola) questa e questi e … si vivrebbe tutti meglio.

  312. “Non mi pare che l’art. 3 imponga di fare leggi, ma di “rimuovere gli ostacoli”. Una legge, pro o contro, che riguarda la regolazione del trattamento di una qualsivoglia minoranza da parte della collettività intera,
    rende i tutelati (o i perseguiti) “diversi” nei confronti della collettività stessa.
    In pratica se la legge è uguale per tutti, non può essere più uguale per qualche categoria.
    L’art. 3 non ha bisogno di aggiunte.” [Massimo]

    L’ordinamento è pieno di leggi che si rivolgono soltanto a particolari categorie di soggetti. Questo è possibile perché il principio di uguaglianza formale si declina in due precetti:
    1. regolare allo stesso modo situazioni uguali;
    2. regolare in modo ragionevolmente diverso situazioni diverse.

    I rifugiati politici per esempio sono una minoranza che viene tutelata da leggi apposite perché la loro condizione è diversa da quella della generalità delle persone. Ad ascoltare te non dovrebbe esistere leggi che li tutelano, o leggi di tutela delle donne nella maternità, o delle persone disabili e così via…

    L’art 3 cost. nell’ultimo comma, dove si parla di rimuovere gli ostacoli eccetera, fissa un dovere per lo Stato circa il contenuto delle leggi. Lo Stato deve produrre leggi capaci di rimuovere gli ostacoli eccetera. Questo viene chiamato “principio di uguaglianza sostanziale”.

    “Il livello delle polemiche è tale che, sinceramente, riuscite solo a fare allontanare le persone …
    Alla fine rimarrete a menarvela tra di voi, convinti che il brutto mondo omofobo là fuori vi perseguiti …” [ancora Massimo]

    Ti sbagli Massimo, non sono omosessuale eppure intervengo incazzato come non mai. Ci sono persone che ritengono di avere una responsabilità a far finta di niente, a girarsi dall’altra parte, a non informarsi, a non intervenire. La mia cerchia di amicizie ragiona come me, se vuoi andare d’accordo con noi l’omosessualità è come il colore dei capelli. Se tu venissi a fare la moraletta che le persone omosessuali non devono alzare troppo la testa, ti prenderesti un calcio in culo – metaforico s’intende. Quindi metti un po’ a registro le idee, potresti essere tu quello che rimane solo a menarsela.

  313. quasi con noia mi ritrovo qui, e constato che le liste hanno avuto l’effetto di una bombetta puzzolente, chi dovrebbe stare dalla stessa parte si prende a calci nei denti (metaforicamente, s’intende) e i nominati hanno rilasciato qualche dichiarazione di prassi e sono già altrove con tutta la loro immutata *rispettabilità*, che quattro *coglioni*. per giunta *anonimi*, non scalfiranno mai.
    solo un’altra da raccontarsi in salotto, con un calice in mano, magari il mignolo alzato, e l’ennesima barzelletta.
    che tristezza però, sprecare così tante energie.
    chi ha lanciato il sasso magari è a un convegno letterario, mentre la bassa manovalanza si scanna sul nulla.

  314. @gerogia
    ti ringrazio per la correzione
    ovviamente intendevo dire “una legge a tutela delle minoreanze”
    Un’idea questa che accomuna parte della sinistra alla posizione di chi così ha affosato la legge.

    Barbieri e Buffoni hanno già spiegato abbondantemente4 in termini squisitamente politici la leggittimità giuridica e costituzionale di tale legge.
    Ma basta il buon senso per capirne l’importanza e la necessità e la legittimità.
    Se permetti uno che se ne sta per i fatti suoi e che viene picchiato per il solo fatto di essere omosessuale e ben più grave che essere picchiati in seguito a una minaccia, un tradimento una controversia di condominio, una incomprensione, una degenerazione dei sentimenti, per un presunto torto,ingiustizia subito etc etc etc, insomma tutti quei casi in cui le relazioni tra gli umani degenearano e dalla discussione e il confronto si passa alla violenza.
    Nel primo caso (che è frutto di una cultura, di una educazione ma anche dell’idea fascista di stabilire un modello di purezza cui conformarsi e considerare tutto il resto indegno contronatura e di sentirsi quindi legittimati a punirlo, picchiarlo, discriminarlo….eliminarlo (che è esattemente quello che faceno i nazisti: si partiva dagli ebrei, per passare poi agli zingari, agli omoessuali, ai disabili etc etc).

    La cosa che più stupisce è la grande arretratezza di questo paese immobile, tribale, feudale, che lentamente sta affondando accompagnato dai sorrisetti ironici e virili di quanti anche qui ci scherzano su.
    Ma non c’è un bel niente da scherzare la condizione degli omosessuali in questo paese è terribile e siamo tutti responsabili di ciò

  315. intanto accendo le tele e gasparri è bello bello come un fiore, dalla tenutaria vespa, col labro un po’ pendulo e lo sguardo non più vacuo del solito, a sputazzare contro le intercettazioni. lo hanno caricato a molla stamattina, come tutte le mattine, e lui esce come un cucù e ripete a memoria.
    silare liste di proscrizione contro quelli del primo banco, con la faccia talmente idiota da sembrare attenta e partecipe, sarebbe un vero gesto di resistenza civile.
    intanto è lì, davanti al popolo bue, con la stessa faccia di minchia, non certo a parlare di omofobia e pirates, perchè queste son cose che girano in rete, o per un paio di giorni sui quotidiani, non è roba da salotti tivvù…..

  316. e comunque pure in rete si è sgonfiata subito, come i “viral” che poi li vedi e dici….vabbè, sò ragazzini.
    ora sarebbe utile e necessario mettere un punto e ricominciare a fare analisi e proposte più serie.
    più di trecento commenti, di utenti omosessuali e non, la maggior parte se non tutti convinti che pari DIRITTI siano FONDAMENTALI, mi sembra un buon punto per ripartire.

  317. @Stalker
    non mi pare corretto giocare con le parole
    leggo dal vocabolario
    proscrizione:
    1 Nell’antica Roma, condanna all’esilio o a morte accompagnata dalla confisca dei beni
    2 estens. Esilio, bando
    3 fig. Abolizione, proibizione di qlco.: p. delle idee di libertà
    • sec. XIV

    Per carità ognuno ha le sue idee e si può benissimo essere contrari a questa iniziativa per i più svariati motivi.

    Ma non si puo’ distorcerne il significato.

    Stiamo parlando di una lista di persone che hanno comportamenti incoerenti ed ipocriti rispetto alle posizioni assunte da gli stessi.
    la lista non vuole insultare nè mettere al bando.

    poi ognuno ha le sue idee e se ne discute.

    visto che siamo in tema ci mancava la bendizione di monsignore:

    “””
    «Non ne posso più della retorica inutile di Vendola. Credo, da cattolico, che la omosessualità praticata sia un peccato gravissimo e contro natura, certamente peggiore di chi va con l’altro sesso. Alla luce dei fatti, senza stilare classifiche, Vendola pecca molto di più di Berlusconi»””

    «Oggi la politica spesso si fa con le mutande e non con la testa. Tuttavia, sarebbe bene accertare realmente che Berlusconi abbia fatto cose malvagie e i Baccanali. Non é pensabile condannare una persona solo per sentito dire. Se cade Berlusconi siamo nei guai. Non é il massimo, ma non vedo politici degni dietro di lui».

    firmato monsignor Giacomo Babini, vescovo emerito di Grosseto

  318. carmelo, facciamo così, ometto la parola “proscrizione” da tutti i miei commenti, e se ne hai voglia, rileggi almeno l’ultimo.
    su preti, vescovi, parroci di campagna e papi, che ogni giorno interferiscono su come amiamo, come vogliamo vivere e morire, credo che sia una delle più grandi aberrazioni di questo paesello che chiamiamo italia. qualcuno glielo permette, e comunque nelle liste non c’era neanche un burlone in gonnella, solo i soliti quattro politici chicchierati e sbeffeggiati, che a un gasparri gli darei dell’idiota o del servo più che del gay, questo me lo renderebbe addirittura più “umano”….prefersico pensarlo come una grandissima MERDA, dello stesso colore di tutti i servi!

  319. e poi, l’ultima, al popolo “sovrano” di tutte ste liste non gliene frega una mazza.
    oggi brunetta ha lanciato il suo messaggio ai sodali, dove non era arrivato neanche lunardi che “con la mafia bisogna convivere”.
    via i certificati anti mafia, il messaggio sarà arrivato e i picciotti si stanno organizzando.
    tutto per questo per dire che credo più nel lavoro lungo e capillare di una concia e tanti altri, piuttosto che in mosse disperate e inquitanti, perchè spostano i paletti sempre più in là, e il fango che può tracimare è tanto, se si odattano queste catapulte di inutile merda.
    bon, mi si sono seccati i polpastrelli.

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franco buffonihttp://www.francobuffoni.it/
Franco Buffoni ha pubblicato raccolte di poesia per Guanda, Mondadori e Donzelli. Per Mondadori ha tradotto Poeti romantici inglesi (2005). L’ultimo suo romanzo è Zamel (Marcos y Marcos 2009). Sito personale: www.francobuffoni.it