con tutto il mio senno del poi, devo ammettere che il fatto che un disco del genere sia uscito nel 1969, quindi alla fine dei sixties e delle loro “summers of love”, è talmente significativo da far quasi impressione :-)))
per altro anche gli arrangiamenti (con battimani e tamburelli) sono una specie di pervesione della solita oleografia hippie. come anche le immagini che il testo introduce, di una gioventù già sfatta, per nulla flower-power e difficilmente in grado di rigenerare il mondo.
nota più o meno di colore: i sex pistols suonarono questo pezzo alla lesser free trade hall di manchester, nel concerto dell’estate del ’76 passato alla storia come “the gig that changed the world” (si veda meglio qui: http://tinyurl.com/3u5c8a ma anche qui: http://tinyurl.com/76x9ke), ovvero il concerto da cui naque la stagione del post-punk e della new wave (nel pubblico c’erano tutti: da howard devoto a morrisey).
In effeti la cosa interessante e notevolissima di questo pezzo(e di quasi tutta la produzione degli Stooges) è che, se non sul piano sociale e culturale, da un punto di vista strettamente musicale (progressioni di accordi, melodia pop su un cantato stilisticamente scarno) anticipa quasi tutti i punti di volta e di rottura con il rock classico tipici del punk.
Se ascoltiamo un pezzo come I wanna be you dog questa grande capacità di anticipare i tempi è ancora più evidente: http://www.youtube.com/watch?v=BJIqnXTqg8I
I wanna be your dog, per certi versi, anticipa addirittura certe sonorità noise-grunge anni ’90: basta sentire il feedback iniziale per pensare ai Sonic Youth, inoltre la distorsione satura e quel riff punk rock di tre accordi suonato ad una velocità rallentata e su un cantanto in tonalità più basse rispetto ad un classico pezzo punk, mi riporta a brani come Lounge Act dei Nirvana.
Perchè poi, che cos’è il grunge se non punk rallentato e abbassato di tonalità?
Mi riferisco al grunge-noise di Nirvana, Sonic Youth, Dinosaur Jr. e Hole, non certo al rock classico aggiornato e travestito da grunge dei Pearl Jam.
tutto molto vero, anche se sarebbe a questo punto da citare l’elefante nella stanza, ovvero i velvet underground. colgo l’occasione per farti i miei complimenti per le prose di cui qui: https://www.nazioneindiana.com/2011/11/28/prose-brevi/
ce le aveva segnalate andrea ai tempi ma poi mi son perso il post e dunque te li faccio ora.
Ragazzi, giusto per rompere le palle: ma queste sono poco più che graziose canzoncine, ne siete consapevoli, vero? ;-)
prima ho amato e conosciuto il punk, e per essere precisi l’hardcore punk e i dintorni (dai dead kennedys ai black flag) , poi ho ascoltato gli stooges; nel senso che conoscevo i velvet allo stesso momento all’in circa del punk, conoscevo gli album di iggy pop da solo, ma mi mancavano gli stooges. E li ho ascoltati quindi dopo, e in effetti mi sono detto, bè il punk migliore era già qui. Però mi riferisco sopratutto a “Fun House”, che sale di alcuni gradi in cattiveria e rumore.
Grazie Gherardo. Il tuo Tecniche di basso livello, al pari di Prati, ha esercitato una notevole influenza su di me, quindi mi incoraggia sapere che le mie prose brevi ti sono piaciute. Da circa 4 mesi sono al lavoro su una grande quantità di nuove prose brevi e, anche se il mio processo di scrittura (e riscrittura) è lungo e tortuoso, spero di poter sottoporre all’attenzione di Andrea – e alla tua, se vorrai – il mio nuovo materiale nei prossimi mesi.
sì, sì, volentieri!
Grazie! Come dicevo, ci vorranno ancora un paio di mesi di lavoro quotidiano (come minimo) ma poi saranno pronte. Grazie per la disponibilità, il feedback di Andrea mi è già stato molto utile e credo lo sarà anche il tuo.
bello trovare qui questa cosa che, quando noi antichi tenevamo sotto il braccio nel 1969, ci prendevano per scemi. ad adiuvandum…
http://www.youtube.com/watch?v=-gFSAyzx4Oc
con tutto il mio senno del poi, devo ammettere che il fatto che un disco del genere sia uscito nel 1969, quindi alla fine dei sixties e delle loro “summers of love”, è talmente significativo da far quasi impressione :-)))
per altro anche gli arrangiamenti (con battimani e tamburelli) sono una specie di pervesione della solita oleografia hippie. come anche le immagini che il testo introduce, di una gioventù già sfatta, per nulla flower-power e difficilmente in grado di rigenerare il mondo.
nota più o meno di colore: i sex pistols suonarono questo pezzo alla lesser free trade hall di manchester, nel concerto dell’estate del ’76 passato alla storia come “the gig that changed the world” (si veda meglio qui: http://tinyurl.com/3u5c8a ma anche qui: http://tinyurl.com/76x9ke), ovvero il concerto da cui naque la stagione del post-punk e della new wave (nel pubblico c’erano tutti: da howard devoto a morrisey).
In effeti la cosa interessante e notevolissima di questo pezzo(e di quasi tutta la produzione degli Stooges) è che, se non sul piano sociale e culturale, da un punto di vista strettamente musicale (progressioni di accordi, melodia pop su un cantato stilisticamente scarno) anticipa quasi tutti i punti di volta e di rottura con il rock classico tipici del punk.
Se ascoltiamo un pezzo come I wanna be you dog questa grande capacità di anticipare i tempi è ancora più evidente:
http://www.youtube.com/watch?v=BJIqnXTqg8I
I wanna be your dog, per certi versi, anticipa addirittura certe sonorità noise-grunge anni ’90: basta sentire il feedback iniziale per pensare ai Sonic Youth, inoltre la distorsione satura e quel riff punk rock di tre accordi suonato ad una velocità rallentata e su un cantanto in tonalità più basse rispetto ad un classico pezzo punk, mi riporta a brani come Lounge Act dei Nirvana.
Perchè poi, che cos’è il grunge se non punk rallentato e abbassato di tonalità?
Mi riferisco al grunge-noise di Nirvana, Sonic Youth, Dinosaur Jr. e Hole, non certo al rock classico aggiornato e travestito da grunge dei Pearl Jam.
tutto molto vero, anche se sarebbe a questo punto da citare l’elefante nella stanza, ovvero i velvet underground. colgo l’occasione per farti i miei complimenti per le prose di cui qui:
https://www.nazioneindiana.com/2011/11/28/prose-brevi/
ce le aveva segnalate andrea ai tempi ma poi mi son perso il post e dunque te li faccio ora.
Ragazzi, giusto per rompere le palle: ma queste sono poco più che graziose canzoncine, ne siete consapevoli, vero? ;-)
http://www.youtube.com/watch?v=7wC5dL-mOok
Giusto, Gherardo. D’altronde sull’argomento hanno detto tutto alla perfezione Elio e le storie tese:
http://www.youtube.com/watch?v=qAY7fE2v6UA
@ Gianni…ma hai letto la data!????
Certo Fabio. So perfettamente di cosa parliamo.
prima ho amato e conosciuto il punk, e per essere precisi l’hardcore punk e i dintorni (dai dead kennedys ai black flag) , poi ho ascoltato gli stooges; nel senso che conoscevo i velvet allo stesso momento all’in circa del punk, conoscevo gli album di iggy pop da solo, ma mi mancavano gli stooges. E li ho ascoltati quindi dopo, e in effetti mi sono detto, bè il punk migliore era già qui. Però mi riferisco sopratutto a “Fun House”, che sale di alcuni gradi in cattiveria e rumore.
Grazie Gherardo. Il tuo Tecniche di basso livello, al pari di Prati, ha esercitato una notevole influenza su di me, quindi mi incoraggia sapere che le mie prose brevi ti sono piaciute. Da circa 4 mesi sono al lavoro su una grande quantità di nuove prose brevi e, anche se il mio processo di scrittura (e riscrittura) è lungo e tortuoso, spero di poter sottoporre all’attenzione di Andrea – e alla tua, se vorrai – il mio nuovo materiale nei prossimi mesi.
sì, sì, volentieri!
Grazie! Come dicevo, ci vorranno ancora un paio di mesi di lavoro quotidiano (come minimo) ma poi saranno pronte. Grazie per la disponibilità, il feedback di Andrea mi è già stato molto utile e credo lo sarà anche il tuo.