Giustizia per Aldro
Un appello:
Il 21 giugno 2012 la Cassazione si è espressa in modo definitivo sul caso di Federico Aldrovandi, il diciottenne ucciso durante un controllo di Polizia all’alba del 25 settembre del 2005 a Ferrara. La Corte ha confermato la condanna dei quattro poliziotti per eccesso colposo in omicidio colposo riprendendo così le sentenze di primo e secondo grado.
Alla luce della sentenza, chiediamo:
– che i quattro poliziotti, condannati ora in via definitiva, vengano estromessi dalla Polizia di Stato, poiché evidentemente non in possesso dell’equilibrio e della particolare perizia necessari per fare parte di questo corpo;
– che venga stabilito in maniera inequivocabile che le persone condannate in via definitiva, anche per pene inferiori ai 4 anni, siano allontanate dalle Forze dell’Ordine, modificando ove necessario le leggi e i regolamenti attualmente in vigore;
– che siano stabilite, per legge, modalità di riconoscimento certe degli appartenenti alle Forze dell’Ordine, con un numero identificativo sulla divisa e sui caschi o con qualsivoglia altra modalità adeguata allo scopo;
– che venga riconosciuto anche in Italia il reato di tortura – così come definita universalmente e identificata dalle Nazioni Unite in termini di diritto internazionale – applicando la Convenzione delle Nazioni Unite del 1984 contro la tortura e le altre pene o trattamenti inumani, crudeli o degradanti, ratificata dall’Italia nel 1988.
Primi firmatari:
Patrizia Moretti
Lino Aldrovandi
Stefano Aldrovandi
Comitato Verità per Aldro
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2010 correva l’anno
Repubblica Italiana.
La bestemmia.
Il delinquere autorizzato
(dal voto)
non è delinquere.
Per loro
niente calcio in culo
e sequestro dei beni,
dice il manganello
con lo stipendio,
muti e rassegnati.
Soffio sul fuoco.
Silente ma non assente,
complice,
il signore delle mosche
forse è al Quirinale.
Dio abbia pietà
delle nostre anime.