camera di Albrecht
di Marco Giovenale
in/ex. Lutero. Amsterdam. mortaio, disegno: punta d’argento.
una donna è di profilo a Rheinfells già lungo il Reno, dentro il suo
bagaglio nasconde un astuccio, filigrana o forse. Stephan ha intanto
rosario di cedro, 1, sul battello, spende 7 heller, mostra a Treviri
il salvacondotto, alla dogana, fanno passare in territorio
di Engers, il giorno di San Giacomo, alla volta di Linz, alla barriera
mi ha lasciato del vino, la lucertola impazziva a seguire
le lucciole nella scatola di bosso. si unisce un messo singolare
quando venni condotto al tavolo la folla stava in piedi sui due lati
proprio come si facesse scorta al gran signore. ad Anversa
abbiamo fatto colazione, per il trasporto delle persone passano
tutti sotto un filo d’oro che va giù dall’orologio del confine.
*
(da In rebus, Zona, 2012)
4 frammenti da "Camera di Albrecht" [da "In rebus", Zona, 2012]
[…] https://www.nazioneindiana.com/2012/08/08/camera-di-albrecht/ […]
[…] e voce) in Lyrikline __una poesia da Strettoie __quattro frammenti da Camera di Albrecht in Nazione indiana poesie e prose in inglese, in francese, in spagnolo, in tedesco: __several texts in […]
Splendido. Grazie
Mi sembra di sentire l’odore dell’olio di copale.
Meraviglioso e magistrale.
capolavoro
effeffe
Tutti ormai conoscono il Pulcinella’ secret: Marco Giovenale è il nome di un collettivo di poeti, solo quindici dei quali avanguardisti. (Tra di essi, si conta persino un attardato pariniano.) Ebbene, la camera di albrecht, qui parzialmente presentata, mi sembra essere tra i sommi risultati di questa moltitudine giovenalesca.
arretrato di almeno 30 – 20 anni.
direi di circa cinque secoli, per meglio approssimarci.
Sono solo un riciclo delle esperienze maturate dalla ricerca letteraria negli ’70 – ’80, peccato che ci sia così poca memoria in giro e troppo tempo da dedicare alle sviolinate.
oh les beaux jours…
to marco w/ love <3
il ritmo nella sua forma più levigata e splendente.
merci merci mes chers!
indimenticabile
[…] Il 14 marzo scorso, in occasione di una lettura a RadioTre, per il programma Chiodo fisso, a cura di Loredana Rotundo [testi / audio], ho letto una poesia di John Ashbery, Presagio, dalla raccolta Autoritratto in uno specchio convesso, offrendo qualche veloce annotazione critica, e poi connessioni di massima con tre frammenti dalla sequenza Camera di Albrecht, testo conclusivo del mio In rebus (Zona, 2012; cfr. anche NI). […]