Note-book: Parole sante di Eva Clesis

Nota sull’ultimo libro di Eva Clesis, Parole Sante.

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di
Francesco Forlani

C’è in Eva Clesis una tale naturalezza nello stile, nella frase, nelle sequenze, che mi sono a lungo chiesto se in lei la narrazione, qualunque tipo di narrazione, si “facesse” con la scrittura, se solo grazie alla parola le cose potessero essere. Insomma, nei libri di Eva Clesis accade qualcosa di simile a un’invenzione da stregoneria, di uno sciamanesimo però di tipo popolare, non esoterico, aristocratico. Le cose, insomma. è come se si parlassero prima fra loro, intrecciate a strani rituali, credenze, segreti di famiglia, ancor prima di rivelarsi al narratore, al lettore, quasi prescindendo dall’uno, dall’altro.
C’è in queste “parole sante” di Eva Clesis, un’inversione sintattica imprescindibile; perché ci si possa salvare, bisogna dapprima “intendere” la parola, sentirla e poi si vedrà se, insomma, sono sante o meno. Si tratta di un polar? Di un noir? L’intrigo è solido, i colpi di scena non mancano certo, e sempre al tempo giusto, eppure non è soltanto un noir, nè solamente un polar.
Si tratta di una scrittura in un ritmo che conviene a quegli strani paesaggi del Sud Italia in cui perfino quando le strade evaporano al sole, e il calore appesantisce i passi, la parola è nervosa, rapida, veloce come una fucilata. Quasi il contrario di quanto accade al nord, dove il passo è sicuramente veloce, il movimento rapido, ma non la parola, rarefatta e che nelle conversazioni sembra sempre evaporare insieme al vino, al respiro.
La dimensione del racconto è meridiana. Per quanto lo spessore del volume superi le duecento pagine l’architettura è quella del racconto, più che del romanzo, i capitoli compiuti, mano a mano, rendendo la lettura agile, accattivante (e cattiva). Meridiana è la dimensione perché è una narrazione che può esistere solo attraverso l’esperienza comune e comunitaria. La lingua madre, locale, scàlpita in tensione continua con quella matrigna, globale, standardizzata. Una storia venata, anzi svenata, di credenze, è “Parole sante”, abitata, anzi domiciliata da mostruosità più o meno taciute, segreti più o meno confessati, che anche quando sembra arrecare sollievo, ” in fondo qui siamo una grande famiglia” in un tempo che atomizza ogni cosa, isola senza solitudine i propri abitanti, di colpo, ma non all’improvviso, ti vomita addosso il male, la condanna di essere una terra, una cultura come la nostra, meridiana e meridionale, incapace di raccontarsi come altro, da una grande famiglia.

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francesco forlani
francesco forlani
Vive a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman e Il reportage, ha pubblicato diversi libri, in francese e in italiano. Traduttore dal francese, ma anche poeta, cabarettista e performer, è stato autore e interprete di spettacoli teatrali come Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, con cui sono uscite le due antologie Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Corrispondente e reporter, ora è direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Con Andrea Inglese, Giuseppe Schillaci e Giacomo Sartori, ha fondato Le Cartel, il cui manifesto è stato pubblicato su La Revue Littéraire (Léo Scheer, novembre 2016). Conduttore radiofonico insieme a Marco Fedele del programma Cocina Clandestina, su radio GRP, come autore si definisce prepostumo. Opere pubblicate Métromorphoses, Ed. Nicolas Philippe, Parigi 2002 (diritti disponibili per l’Italia) Autoreverse, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli 2008 (due edizioni) Blu di Prussia, Edizioni La Camera Verde, Roma Chiunque cerca chiunque, pubblicato in proprio, 2011 Il peso del Ciao, L’Arcolaio, Forlì 2012 Parigi, senza passare dal via, Laterza, Roma-Bari 2013 (due edizioni) Note per un libretto delle assenze, Edizioni Quintadicopertina La classe, Edizioni Quintadicopertina Rosso maniero, Edizioni Quintadicopertina, 2014 Il manifesto del comunista dandy, Edizioni Miraggi, Torino 2015 (riedizione) Peli, nella collana diretta dal filosofo Lucio Saviani per Fefé Editore, Roma 2017