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Forlanesque

caf copy
Yes, we can
di
Francesco Forlani

Muore Craxi, muore Andreotti, vuoi vedere che muoio anch’io
e si dirà muore il Forlani e questo non è bello, sai
non è bello anche se è vero che Forlani muore
e se è per questo muore pure l’amore talvolta
ma mica mo, no, no non muore, almeno
e poi muori anche tu che leggi
e gratta e vinci e gratta e gratta sotto anche se
muori ogni volta che muore qualcosa, qualcuno
e tutti vogliono essere qualcuno, almeno qualcosa.

Muore il CAF, muore perfino il FAC il CAC quarante
e muoro anch’io ma non a Nuoro e non mo, non mo io
quando sarà, perchè sarà, benchè tardi sarà, abbastanza
nonostante molto tardi, che si dirà: Forlani è morto
il Forlani comunista dandy però, si aggiungerà poco dopo
non quello demoscristiano precisando ecco.

Al funerale qualcuno chiederà se eravamo parenti
che in vita perfino alle elementari lo chiedevano tutti
e allora apparirò con il permesso e risponderò io stesso
siamo apparenti, solamente, pure tu che leggi, ridi
apparenti alla lontana però
visto che commenti e ti strappi le vesti e ti manipulisci
quasi ti consoli che il tempo ha fatto quello che lo spazio
di una vita non è riuscito a fare politicamente ecco
e Dio è morto , Marx è morto, la politica muore
ma l’amor mio non muore
c’est déjà ça.

9 COMMENTS

  1. Una bella pernacchia alla morte.

    Nelle parole di Francesco, sento dietro la nostalgia
    -saudade napoletana- l’allegria, la giusta ironia.
    Con un po’ di francese nell’idea filosofica:
    morte delle idee.

    Ma il ritmo, il vento della realtà, il riso è davvvero napoletano.

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francesco forlani
francesco forlani
Vive a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman e Il reportage, ha pubblicato diversi libri, in francese e in italiano. Traduttore dal francese, ma anche poeta, cabarettista e performer, è stato autore e interprete di spettacoli teatrali come Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, con cui sono uscite le due antologie Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Corrispondente e reporter, ora è direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Con Andrea Inglese, Giuseppe Schillaci e Giacomo Sartori, ha fondato Le Cartel, il cui manifesto è stato pubblicato su La Revue Littéraire (Léo Scheer, novembre 2016). Conduttore radiofonico insieme a Marco Fedele del programma Cocina Clandestina, su radio GRP, come autore si definisce prepostumo. Opere pubblicate Métromorphoses, Ed. Nicolas Philippe, Parigi 2002 (diritti disponibili per l’Italia) Autoreverse, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli 2008 (due edizioni) Blu di Prussia, Edizioni La Camera Verde, Roma Chiunque cerca chiunque, pubblicato in proprio, 2011 Il peso del Ciao, L’Arcolaio, Forlì 2012 Parigi, senza passare dal via, Laterza, Roma-Bari 2013 (due edizioni) Note per un libretto delle assenze, Edizioni Quintadicopertina La classe, Edizioni Quintadicopertina Rosso maniero, Edizioni Quintadicopertina, 2014 Il manifesto del comunista dandy, Edizioni Miraggi, Torino 2015 (riedizione) Peli, nella collana diretta dal filosofo Lucio Saviani per Fefé Editore, Roma 2017