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Ai Weiwei – Disposition

Ai Weiwei – Disposition

Evento collaterale della 55. Esposizione Internazionale d’Arte – Biennale di Venezia

29 Maggio – 15 Settembre 2013

Giudecca e Sant’Antonin, Venezia

Anteprima Stampa: 28 maggio ore 10.00

Come Evento Collaterale della 55. Esposizione Internazionale d’Arte – la Biennale di Venezia, Zuecca Project Space presenterà, dal 29 maggio al 15 settembre 2013, una mostra di nuove opere di Ai Weiwei. Si tratta dell’unica grande personale dell’artista nel 2013 e avrà luogo in due diverse sedi veneziane: il complesso delle Zitelle, sede di Zuecca Project Space, e la Chiesa di Sant’Antonin. Opere di Ai Weiwei saranno inoltre esposte in altri punti della Biennale di Venezia nell’ambito della mostra collettiva del Padiglione Tedesco.

Curata da Maurizio Bortolotti, l’esposizione comprenderà due opere di riferimento, una per ciascuna sede, che presentano Ai Weiwei all’apice della sua potenza artistica e del suo impegno sociale. Alla Zuecca sarà presentata una versione ingrandita della sua celebre installazione scultorea Straight. Esposta per la prima volta nell’ambito dell’applaudita retrospettiva del 2012 presso lo Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington DC., Straight è costituita da un insieme di barre di acciaio, recuperate dalle macerie, che armavano le strutture portanti delle scuole distrutte dal terremoto che colpì la regione del Sichuan nel 2008, nel quale persero la vita oltre cinquemila bambini.

Per la Chiesa di Sant’Antonin, Ai Weiwei ha invece appositamente concepito uno speciale lavoro che sarà rivelato in occasione della settimana inaugurale della Biennale di Venezia. L’opera funzionerà come un dialogo tra la storia personale dell’artista e l’architettura ospitante e sarà la risposta contemporanea cinese alla città di Venezia.

Figura culturale centrale della sua generazione, Ai Weiwei ha sempre mostrato grande coraggio, esponendosi in prima persona nel portare l’attenzione sui problemi connessi ai cambiamenti sociali del suo Paese, attraverso la sua arte. E’ un fulgido esempio di critica sociale legittima e di libera espressione sia in Cina che a livello internazionale.

La mostra realizzata per Zuecca Project Space rappresenta un nuovo capitolo nello storico rapporto – fondato sul commercio oltre che sullo scambio religioso e culturale – esistente da tempo immemore tra la Cina e Venezia, rapporto che acquisterà una nuova immediatezza alla luce dell’interpretazione della Cina proposta dall’artista all’interno del contesto della città.

La mostra è realizzata in collaborazione con Lisson Gallery, che dal 2010 rappresenta l’artista, con cui collabora a stretto contatto, presentando applaudite personali del suo lavoro presso le sedi di Londra e Milano.

Note per la stampa

Ai Weiwei, cenni biografici:

Ai Weiwei è nato nel 1957 a Pechino, Cina, dove vive e lavora. Nel 2012 ha creato, insieme con Herzog & de Meuron, il Serpentine Gallery Pavilion a Londra e gli è stato assegnato un Riconoscimento Onorario del Royal Institute of British Architects. Tra le precedenti mostre personali ricordiamo l’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington DC (2012); Lisson Gallery, Milano (2012); Kistefos-Museet, Jevnaker (2012); De Pont, Olanda (2012); Jeu de Paume, Parigi, (2012); Victoria and Albert Museum, Londra (2011), Lisson Gallery, Londra (2011); Somerset House, Londra (2011); Kunsthaus Bregenz (2011); Stiftung DKM, Duisburg (2010); Museum of Contemporary Craft, Portland (2010); Arcadia University Gallery, Glenside (2010); Mori Art Museum, Tokyo (2009); Haus der Kunst, Monaco (2009); Three Shadows Photography Art Center, Pechino (2009); Sherman Contemporary Art Foundation, Cambelltown Arts Center, Sydney (2008); Groninger Museum, Groningen (2008).

Tra le esposizioni collettive : MoMA – Museum of Modern Art, New York City (2012); Ukrainian Biennale of Contemporary Art, Kiev (2012); Wolfsburg Kuntsmuseum, Wolfsburg (2012); Gl. Holtegaard, Holte (2011); Rotterdam, Rotterdam (2011); MoMA – Museum of Modern Art, New York City (2011); São Paulo Biennial (2010); Biennale Architettura, Venezia (2008); Documenta 12, Kassel (2007) e Tate Liverpool (2007).

Zuecca Project Space

Zuecca Project Space è uno spazio senza fini di lucro dedicato all’arte contemporanea, situato sull’Isola della Giudecca. L’unione tra il contesto storico in cui si trova lo Space e la sua vocazione per il mondo contemporaneo ne fa un sito unico, in cui sia artisti consolidati che emergenti hanno la possibilità di presentare i risultati del proprio lavoro a un pubblico di appassionati di arte contemporanea e di professionisti.

Scopo di Zuecca Project Space è quello di agire da centro di eccellenza nella produzione e promozione delle arti contemporanee per mezzo di un processo continuo di scambi di esperienze con la vita locale e una comunione di intenti con alcune delle maggiori istituzioni culturali internazionali.

Alessandro Possati, cenni biografici

Alessandro Possati è Supervisore di Progetto e Direttore di Zuecca Project Space.

Laureato presso l’Università Bocconi alla facoltà di Economia e Management per Arte, Cultura e Comunicazione, si occupa della gestione dello spazio senza fini di lucro Zuecca Project Space e collabora in qualità di Direttore delle Relazioni Esterne con Valorizzazioni Cultural. Nei suoi anni di attività Alessandro Possati ha avuto l’opportunità di collaborare con grandi istituzioni come la Fondazione Guggenheim, Save Venice, Venice Heritage, il Palais di Tokyo, la Fondazione Pinault e la Biennale in tutte le sue sfaccettature (Arte, Film, Architettura, Teatro, Musica e Danza). Ha anche lavorato con artisti di fama internazionale quali, tra gli altri, Jeff Koons, Takashi Murakami, Tony Cragg, Julian Schnabel, Jan Fabre, Wim Delvoye e Rirkrit Tiravanija.

Maurizio Bortolotti, cenni biografici

Curatore del Programma Zuecca Project Space.

Maurizio Bortolotti è anche professore e membro del Comitato Scientifico di NABA (Nuova Accademia di Belle Arti di Milano) e della Domus Academy. Il Critico come Curatore, Milano 2003, Pierre Restany. The Critic Who Was an Artist, Milano, 2004, con Piero Casciani, Evento, Bordeaux, 2010; Unidentified Modern Cities, Zurigo, 2011; Map office, Savannah, 2011. Ha curato NoVitrines, No artists, No Museums: Just a Lot of People, con Rirkrit Tiravanija, Pierre Huyghe, Philippe Parreno (2004); Modelmania, con Olafur Eliasson, Kjetil Thorsen, Yona Friedman (2005), Venezia; The Utopian Display Platform 2003-2006, Milano; Yona Friedman: A Project for Mart, 2006, MART, Rovereto, con Bert Theis e Marco Biraghi; SituazionIsola/A New Urbanism, Milano, 2007; Tomas Saraceno, Museo Aerosolar, Milano 2007; Yona Friedman Graffiti Museum, Festarch Cagliari 2007; Local Modernity/Global Expectations, Istanbul 2007; Platform Paradise, Ayn Hawd Israele, 2008; Insight Turkey.1. Ali Kazma. Obstructions, 2008. Insight Turkey.2. Kutlug Atman. Dictionary, Milano, 2009; ha ricoperto la carica di Commissario Artistico a Gwangju per la prima Fiera Internazionale dell’Arte di Gwangju, 2010; Dan Graham, Modelsand Video (con Gavin Wade), Birmingham 2011; Dan Graham/Gabriele Basilico. Unidentified Modern City, Brescia, 2011; Yona Friedman/Tomas Saraceno, Merzworld (con Adrian Notz), Zurich 2011; Orientale (con Shwetal Patel), Venezia 2011; Yona Friedman. Halic Center, progetto speciale Istanbul Design Biennale 2012.

Lisson Gallery

Fondata nel 1967 da Nicholas Logsdail, Lisson Gallery ha mantenuto nel tempo intatta l’unicità del proprio profilo e il suo ruolo trainante tra le più innovative gallerie del mondo, ponendosi in prima linea nello sviluppo dell’arte contemporanea.

Nel corso di questi quarantacinque anni di vita, Lisson Gallery ha dato impulso alle carriere di almeno cinque vincitori del Turner Prize e individuato e sostenuto generazioni diverse di artisti concettuali, con approcci radicali e innovativi rispetto alle possibilità artistiche della loro epoca. Tra questi, i pionieri del Concettualismo Minimalista: Sol LeWitt, Peter Joseph, Robert Mangold e Art + Language; i nuovi scultori inglesi come Tony Cragg, Richard Deacon, Anish Kapoor e Julian Opie; e le ultimissime generazioni di artisti internazionali che comprendono Marina Abramovic, Allora & Calzadilla, Ai Weiwei e, più recentemente, Ryan Gander e Haroon Mirza.

Questo progetto espositivo è parte del programma Lisson Presents, con il quale la Galleria apre la propria attività curatoriale al di là dei propri spazi di Londra e Milano, lavorando in collaborazione con le istituzioni e gli artisti, per presentare nuove iniziative in tutto il mondo. I progetti recenti includono “The Mafic of the State”, una mostra e una iniziativa editoriale realizzate in collaborazione con la Città di Beirut, una nuova iniziativa d’arte con spazio espositivo a Il Cairo, in Egitto; “Nostalgia for the Future”, una mostra di artisti britannici della scuderia Lisson Gallery presentata al Centro Brasileiro Britânico di San Paolo, in Brasile.

Informazioni Pratiche

Orari di apertura: 10.00 – 18.00

Location 1: Complesso delle Zitelle, Giudecca

Fermata Vaporetto: Zitelle

Location 2: Chiesa di Sant’ Antonin, Castello

Fermata Vaporetto: San Marco – Pietà / San Zaccaria (da Zitelle)

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Andrea Raos
Andrea Raos
andrea raos ha pubblicato discendere il fiume calmo, nel quinto quaderno italiano (milano, crocetti, 1996, a c. di franco buffoni), aspettami, dice. poesie 1992-2002 (roma, pieraldo, 2003), luna velata (marsiglia, cipM – les comptoirs de la nouvelle b.s., 2003), le api migratori (salerno, oèdipus – collana liquid, 2007), AAVV, prosa in prosa (firenze, le lettere, 2009), AAVV, la fisica delle cose. dieci riscritture da lucrezio (roma, giulio perrone editore, 2010), i cani dello chott el-jerid (milano, arcipelago, 2010) e le avventure dell'allegro leprotto e altre storie inospitali (osimo - an, arcipelago itaca, 2017). è presente nel volume àkusma. forme della poesia contemporanea (metauro, 2000). ha curato le antologie chijô no utagoe – il coro temporaneo (tokyo, shichôsha, 2001) e contemporary italian poetry (freeverse editions, 2013). con andrea inglese ha curato le antologie azioni poetiche. nouveaux poètes italiens, in «action poétique», (sett. 2004) e le macchine liriche. sei poeti francesi della contemporaneità, in «nuovi argomenti» (ott.-dic. 2005). sue poesie sono apparse in traduzione francese sulle riviste «le cahier du réfuge» (2002), «if» (2003), «action poétique» (2005), «exit» (2005) e "nioques" (2015); altre, in traduzioni inglese, in "the new review of literature" (vol. 5 no. 2 / spring 2008), "aufgabe" (no. 7, 2008), poetry international, free verse e la rubrica "in translation" della rivista "brooklyn rail". in volume ha tradotto joe ross, strati (con marco giovenale, la camera verde, 2007), ryoko sekiguchi, apparizione (la camera verde, 2009), giuliano mesa (con eric suchere, action poetique, 2010), stephen rodefer, dormendo con la luce accesa (nazione indiana / murene, 2010) e charles reznikoff, olocausto (benway series, 2014). in rivista ha tradotto, tra gli altri, yoshioka minoru, gherasim luca, liliane giraudon, valere novarina, danielle collobert, nanni balestrini, kathleen fraser, robert lax, peter gizzi, bob perelman, antoine volodine, franco fortini e murasaki shikibu.