Oreste Quaglia
di Franco Buffoni
Ho cercato Oreste Quaglia su internet,
Un prozio che nel cinquantasette
Per la comunione regalò a Franchino
Con grafia tremante L’isola del tesoro.
Dal trenta fino agli anni della guerra
Preside a La Spezia del liceo “Lorenzo Costa”
Poi da pensionato a Gallarate
Pro tempore al ginnasio…
Severissimo, si sussurrava in famiglia,
Tenerissimo, lo ricordo io…
Solo due voci mi rimanda Google
Digitandone il nome: “Oreste Quaglia, noi lo chiamavamo
Orestigio alle leggi ligio…”
E a scrivere goliardicamente per un Rotary
Col tono del rimpianto nel ‘70
È un ex allievo del “Costa”,
Minichini Enzo, allora quarantenne.
Dall’ex allievo irriso – e quello era il tempo delle leggi razziali…
Sull’allontanamento di qualcuno la firma dello zio? –
Riemerge il Quaglia con una curatela:
Miles gloriosus / T. Macci Plauti,
Note e introduzione di Oreste Quaglia
Vallardi Editore, Milano 1930.
Orestigio alle leggi ligio curatore del Miles gloriosus
E qui fermo il mio salva con nome…
Curatore anch’io, da ex allievi irriso forse anch’io,
Di quante leggi razziali sono ligio complice io?
bellissima
Ricorda un certo Giudici (scusate se la dico grossa). Un Giudici dell’età dell’informazione.
Sì, è vero che ricorda un po’ Giudici.
Grazie a Andrea Raos per questo testo molto bello di Buffoni.
Ringrazio per questi commenti e per l’accoglienza. Dal tempo di “Suora carmelitana” – che Giudici lesse in dattiloscritto nel 1988 – sono ben consapevole che una delle intonazioni della mia scrittura in versi gravita verso quell’area stilistico-emotiva. La riconosco subito quando sopraggiunge (non accade molto di frequente) e cerco di metterla più che posso a suo agio.