Editori per bene, in vista – XXVII edizione del Salone del Libro di Torino
Ieri si è inaugurata la ventisettesima edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino che si svolgerà dall’8 al 12 maggio. Per il 2014 il paese ospite candidato è la Santa Sede. Ecco perchè molte sono le iniziative dedicate ai Poeti e ai Navigatori. Che la scelta del paese ospite di quest’anno sia per caso legata alla convinzione che ormai solo un miracolo potrà salvare l’Atlantide della letteratura, cartacea o digitale che sia, dall’inevitabile, pare, e lenta, mica tanto, immersione nell’oceano del nuovo ordine mondiale? Intanto ci piace pensare che il titolo di questa edizione, Bene in vista, sia un omaggio a Carmelo Bene, al bene in carme e ossa, ovvero voce che si possa ascoltare nonostante il chiacchiericcio, malgrado il rumore di fondo. Per questa edizione, particolarmente meritevole ci sembra l’iniziativa curata da Giuseppe Culicchia: Officina. ” Per Officina s’intende tutto ciò che concorre alla creazione e alla diffusione del libro in Italia: dagli autori ai lettori passando per editori, traduttori, redattori, librai, distributori. Quello dell’Officina è un programma pensato per mettere in risalto la qualità di quel segmento dell’industria editoriale che produce libri con la passione e la sapienza dell’artigiano.” leggiamo nel programma. Dei diversi incontri mi piacerebbe segnalarvi quello che si svolgerà stasera alle ore 19. Federico Di Vita, Carla Pinna, Filippo Rossi e Silvia Tessitore ragioneranno sul libro, sul miracolo, aggiungo io. Silvia Tessitore presenterà un documento che da tempo circola in rete e che è possibile scaricare nella versione integrale in pdf qui. (effeffe)
QUELLO CHE AI LETTORI NON DICONO
Come funziona (malissimo) il mondo del libro di carta in Italia
Z3NA
di Silvia Tessitore
Una premessa
Nell’attuale momento di crisi del mercato e del Paese, lo scopo di questo documento è di offrire un quadro (non esaustivo ma chiarificatore) dello stato dell’editoria libraria in Italia, con particolare riferimento alla piccola e media editoria indipendente, nella speranza di suscitare attenzione attorno a una questione di democrazia e di libertà largamente ignorata e sottaciuta – quella dell’oligopolio italiano, con i suoi risvolti economici e politici – ma anche di risvegliare energie in grado di ipotizzare soluzioni e trasformazioni ormai improrogabili.
La crisi che ci riguarda come lettori, editori, librai e operatori di filiera, è una crisi strutturale, riguarda cioè la struttura stessa del mercato, del mondo stesso del libro così come è concepito in Italia: una struttura che non è stata in grado di fronteggiare la lunga e sciagurata congiuntura economica del Paese – che negli ultimi quattro o cinque anni ha piegato ed espulso decine di marchi ed esperienze, anche di lunga e provata professionalità – mettendo a rischio vita e libertà d’impresa delle piccole e medie aziende indipendenti con basse tirature e fatturati.
Questo documento è stato chiuso nel mese di agosto 2013, e parte dall’analisi del rapporto AIE 2012 sullo stato dell’editoria. Il successivo rapporto AIE 2013, diffuso nell’ottobre 2013 in occasione dell’ultima Fiera del Libro di Francoforte, non presenta novità sostanziali rispetto al precedente e ne conferma le tendenze. Per questo motivo non si è ritenuto di aggiornare il testo che segue. (st – aprile 2014) continua qui