Lo ferm voler
di Arnaut Daniel
trad. isometra di Daniele Ventre
Ferma voglia che in cuore entra
non può scalfirmi né becco né unghia
d’untuoso che a dir male perde l’anima:
se non oso avventargli o ramo o verga,
meglio con frode, ove non sia lo zio,
la mia gioia godrò in verziere o in camera.
Quando ricordo la camera
dove a mio danno so che uomo non entra
-peggio son tutti che fratello e zio-
membro non ho che non frema, né unghia,
come fa il bimbo davanti alla verga,
tale paura ho che sia troppo all’anima.
Del corpo suo, non dell’anima
fossi, accogliesse me occulto alla camera
che punge il cuore più d’urto di verga,
poiché il suo servo dove è lei non entra;
sempre sarò con lei con carne e unghia
né consiglio vorrò d’amico o zio.
La sorella di mio zio
non amai tanto o più, per la mia anima:
tanto vicino quanto a dito è unghia,
piacesse a lei, vorrei restarle in camera:
di me può fare amore che in cuore entra
quel che uomo forte fa a fragile verga.
Da che fiorì secca verga
e da Adamo figliò nipote e zio
fino amore qual è che in cuore m’entra
non credo fosse mai o in corpo o in anima;
dovunque io sia, là fuori in piazza o in camera,
non la lascia il mio corpo quant’è un unghia.
Così il mio corpo s’inunghia
s’apprende al suo come corteccia a verga,
poiché m’è gioia o torre o reggia o camera
né tanto amo fratello o padre o zio,
che in Paradiso doppia gioia avrà l’anima
se uomo mai per ben amare v’entra.
Manda Arnaldo il suo canto d’unghia e zio,
sia grato a lei che di sua verga l’anima,
la sua brama il cui pregio in camera entra.
Mi trovavo a rimeditare/ rileggere Montale…il quale confessava che i motivi primi del suo ermetismo andavano forse rintracciati….anche (sopratutto?) nel trobar clus..ed eccoti Daniele con Arnaldo, degno per Dante (Purgatorio)di essere ricordato con ben otto versi in provenzale….Ara us preg..ora vi prego..