Čistye Prudy – Il tram Annuška
[Pubblichiamo un estratto da Viaggiatori nel freddo. Come sopravvivere all’inverno russo con la letteratura, exorma edizioni, 2015]
di sparajurij
All’uscita dalla metropolitana il vento si serve dei primi metri per assalire e respingere i viaggiatori nelle gallerie delle scale mobili. Lo sbalzo di temperatura genera correnti impazzite e l’aria si infila come una ragnatela di lame dentro i cappotti. Quasi un secolo fa, nel 1923, in questo stesso luogo che all’epoca ospitava una trattoria malfamata, la polizia, come fosse vento, spingeva fuori dal locale Sergej Esenin per arrestarlo dopo una serata alcolica e una lite con un avventore troppo curioso. “Versategli della birra nell’orecchio!” gridò Serëža ai poeti presenti accusando lo sconosciuto di origliare conversazioni altrui. Immagino le nocche insanguinate e l’occhio liquido mentre lo portano via dalla piazza verso il bul’var. Immagino le carrozze trainate che attraversano la notte, la polvere che impregna l’aria, la reticenza dei cavalli a spingersi fino in fondo al viale, come se alcuni antichi spettri li agitassero. Fino al secolo dei lumi gli stagni di Čistye Prudy accoglievano le carcasse degli animali portate dai macellai della strada accanto, la via Mjasnickaja. I cavalli forse ancora avvertono quell’odore acuto di renna e latte vomitato, depositi di intestini e carne abbattuta.
Fu Aleksandr Menšikov, nel 1703, a bonificare gli stagni, rendendoli čistye, puliti, e a passare la cera negli angoli inesistenti della storia. Oggi la zona ha un aspetto signorile, l’unica puzza è causata dal traffico, ma accanto al laghetto – ne è rimasto soltanto uno – è meno forte che altrove. Fuori dalla metro, volgendosi in quella direzione, lo sguardo raggiunge il monumento di Griboedov prima di perdersi nei viali. Lo scrittore sovrasta i passanti eretto su un piedistallo molto alto; i moscoviti camminano, danzano, s’affannano intorno a lui come i personaggi del suo capolavoro, Che disgrazia, l’ingegno!, raffigurati ai piedi della statua. Nonostante il freddo sono in molti, innanzitutto giovani, ad aver eletto questo luogo per i loro raduni. Anche il movimento Occupy Moscow aveva insediato il suo quartier generale vivendo qui i momenti più intensi fino allo sgombero del maggio 2012. Una ragazza sottile tiene in mano la custodia della chitarra e si fa spazio tra i passanti fino a raggiungere alcuni coetanei appoggiati a un lampione. Senza dirsi nulla prendono il viale col talento dei pattinatori in scarpe da tennis. Sotto la neve, il corso pedonale di Čistye Prudy ha l’aspetto di una cattedrale, le fronde imbiancate e i rami gelati che lo circondano sembrano le arcate di travertino bianco che compongono la navata centrale, le panchine allineate sui lati lasciano libero lo spazio in mezzo. Una sposa arriverà a momenti.
[…] Un piccolo estratto […]