sporgersi e intrecciare
di Giusi Drago
che cos’è un libro?
tante parole per un attimo sovrane
su diversi volumi di silenzio, in lotta
con l’interrogativo se da dire ci sia qualcosa
di vero e di vivo, senza troppo amore per l’ordine
del mondo, nel libro è scritto: vietato
il deposito di rifiuti ingombranti
***
che il mondo agisca in aderenza
al dato, invece tutto sporge avanza
si allunga, anche le parole: come esche sporgono
due tulipani rossi dalla terra, in punta di trapano si allunga
lo scoglio dentro l’acqua, avamposto violento e irregolare,
si tende nel vuoto un’edera pelosa, si allarga a macchia
un’erbaccia di tundra, le calle dipinte da julio paz
spingono foglie verso la donna nuda
con gli occhi tagliati via dalla cornice
***
finita la stagione della pesca, che la rete si disfi nell’acqua,
niente esche artificiali o dannose, solo reti
lasciate a degradarsi in mare
anche l’incontro e la separazione sono corde
intrecciate: non c’è incontro
se i due che si trovano vicini non sono amici,
non c’è separazione quando sono lontani
***
è la vita, è una rete umida
di benedizioni e rimproveri
che ci buttano addosso
nascosti sotto fino a che
la rete aderisce e soffoca
né mia né tua: niente di personale
nel tono di parole che si fanno giustizia
da sole, nelle lenti a specchio, nelle radici secche
del collettivo, nella monotonia delle lamiere
dove pioggia sporca batte
non c’è separazione non c’è incontro
se non si fa amicizia con occhi sessi e parole