“Ritmo sopra tutto”, una mostra al MA*GA di Gallarate
MUSEO MA*GA, GALLARATE (VA) DAL 15 OTTOBRE 2016 AL 5 FEBBRAIO 2017
IL MA*GA FESTEGGIA I SUOI PRIMI 50 ANNI
CON LA MOSTRA RITMO SOPRA A TUTTO
Cinquant’anni di storia e di arte al MA*GA
a cura di Franco Buffoni
L’esposizione rilegge mezzo secolo di arte contemporanea in Italia, dall’esperienza del MAC – Movimento Arte Concreta fino ai nomi di punta della scena attuale, come Adrian Paci, Luigi Presicce, Moira Ricci. Il riallestimento della storica mostra del 1966, accompagnato da documenti, video e fotografie e cento opere documentano la ricchezza della collezione permanente di uno tra i primi musei d’arte moderna e contemporanea in Lombardia, con lavori di Felice Casorati, Giorgio de Chirico, Lucio Fontana, Giorgio Morandi, Mario Sironi.
Il Museo MA*GA di Gallarate celebra i suoi primi cinquant’anni di attività con la mostra Ritmo sopra a tutto, a cura di Franco Buffoni, che dal 15 ottobre 2016 al 5 febbraio 2017 documenta attraverso cento opere il percorso che ha portato alla formazione delle collezioni del museo stesso, partendo dall’attenzione per il MAC – Movimento Arte Concreta e arrivando alle più recenti tendenze. Un viaggio per immagini che contestualizza il lavoro di ricerca del MA*GA, tra le più longeve istituzioni lombarde rivolte all’arte moderna e contemporanea, in un contesto di respiro nazionale, operando una sintesi delle principali esperienze artistiche sviluppatesi dal dopoguerra ad oggi.
Scelta non casuale quella di affidare il progetto alla curatela di Franco Buffoni, originario proprio di Gallarate. Il suo è uno sguardo laterale rispetto all’arte, capace quindi di osservarne i fenomeni in rapporto alla scena culturale generale: da qui la costruzione di un percorso espositivo che trova come referenti concettuali testi dei più grandi poeti del Novecento – da Eugenio Montale a Giovanni Raboni – e che indugia con particolare attenzione su figure che hanno saputo frequentare con uguale fortuna sia l’arte visuale sia la letteratura, spesso ibridandone i linguaggi: non mancano infatti in mostra lavori di Nanni Balestrini, Emilio Isgrò e Emilio Villa.