da “Semivalori”
.
di Virginie Poitrasson
traduzione dall’originale francese di Robert Rüegger
*
avrebbe potuto essere una grammatica
sì
una grammatica delle verosimiglianze
per edificarci un’illusione
sono equivalenze di valori
destrutturati, così urbani
a posteriori
piena di sorrisi
ma ecco tutto ti scoppia
tra le dita
e sono nel tuo letto
*
per un proseguimento
uno sfaldarsi delle cose
percorrere le griglie
lateralmente
essere una sezione
e questo libera
eh sì!
quante esclamazioni ammassate!
non passerò più dalla bianchezza
solo delle concatenazioni
metodiche
metodo sì metodo
presto
*
a grandi passi
decisamente
a grandi passi
ci si piazza là
veramente?
curiosa apparizione
tutta in superficie
si tratta ancora
di letteralità?
grattiamo un po’
più in là
gran corpo impettito
ed è l’utilizzarsi
che diventa interessante
*
sorvolare?
assolutamente no!
utilizzare, prendere
manipolare
solo funzionalità umane
non è che un
qualunque rapace
e io riprendo fiato
saliva secca
punto fisso
su questi valori
desistiti
spianare un po’ di più
e come allora!
spianare per davvero
*
blocco
tra le gambe
e così poco tralasciata
sono le mie labbra
che infragiliscono l’istante
saturo
televisivo
sei in programmazione
istruzioni d’uso
rocambolesche
danni desiderio
versione collaterale
*
avanguardia
solo qualche dettaglio
ancora da assimilare
lo slancio di spalla
conserva il suo ruolo
di molosso
mai abbassare la guardia
una forza d’animo
da perdere tutto
riflessi bluastri
effetti mediatizzati
francamente scossi
*
impastato impastato
per poco tritato
cadenza della tortura
una testa rasoio
da radere a secco
e schiaccio
tacchi a spillo
dentro
metterci vigliaccamente
i denti
senza più abbassare il becco
e bam! che porcata!
*
flash
fra tre secondi, la diretta
la lampada m’acceca
legata, bendata
casella del sequestro
rasoterra
impatto pietrificato del mio discorso
balbettio
e l’illuminazione è davvero realistica?
è necessario che si veda
tutta l’efficacia
non l’ho forse
detto?
*
la traccia di demarcazione
rossa
di che m’impiccio!
eh sì, accumulo
ammucchio
e tuttavia, guarda
tutto è appiattito
non si può sfuggire lo scompiglio
questa relazione da causa a effetto
come un crash
ed eccomi di nuovo a fior di nervi
*
gratta gratta
un po’ più lontano, là
lo vedo di profilo
visibile, palpabile
sì, puoi toccarlo
ancora un – cranio
è ancora
polveroso
ma così tangibile
disteso sul prato
è in questo modo
che comincia?
sick game
*
Virginie Poitrasson (1975), scrittrice, performer e traduttrice. Autrice di Il faut toujours garder en tête une formule magique (éditions de l’Attente, 2012), Journal d’une disparition (Ink #1, 2010), Siamo dispositivi (bilingue, traduzione di Andrea Inglese, La camera verde, 2009), Tendre les liens (http://www.publie.net, 2009), Demi-valeurs (éditions de l’Attente, 2008), Série ombragée (Propos2 éditions, 2006) e Épisodes de la lueur (L’Atelier du Hanneton, 2004). Traduzioni : First figure di Michael Palmer, co-tradotto con Éric Suchère (José Corti, 2011), Slowly di Lyn Hejinian (Format Américain, 2006).
Blog : http://virginiepoitrasson.blogspot.com/