Appello per la scuola pubblica

Premessa

 

L’ultima riforma della scuola è l’apice di un processo pluridecennale che rischia di svuotare sempre più di senso la pratica educativa e che mette in pericolo i fondamenti stessi della scuola pubblica. Certo la scuola va ripensata e riformata, ma non destrutturata e sottoposta ad un processo riduttivo e riduzionista, di cui va smascherata la natura ideologica, di marca economicistica ed efficientista.

La scuola è e deve essere sempre meglio una comunità educativa ed educante. Per questo non può assumere, come propri, modelli produttivistici, forse utili in altri ambiti della società, ma inadeguati all’esigenza di una formazione umana e critica integrale.

È quanto mai necessario “rimettere al centro” del dibattito la questione della scuola.

Come? In tre modi almeno:

  1. a) parlandone e molto, in un’informazione consapevole che spieghi in modo critico i processi in corso;
  2. b) ricostituendo un fronte comune di insegnanti, Dirigenti Scolastici, studenti, genitori e società civile tutta; e, soprattutto,
  3. c) riprendendo una lotta cosciente e resistente in difesa della scuola, per una sua trasformazione reale e creativa.

Bisogna chiedersi, con franchezza: cosa è al centro realmente? L’educazione, la cultura, l’amore per i giovani e per la loro crescita intellettuale e interiore, non solo professionale, o un processo economicistico-tecnicistico che asfissia e destituisce?

 

7 temi per un’idea di Scuola

da leggere come studente, genitore, insegnante, cittadino

 

  1. Conoscenze vs competenze

Una scuola di qualità è basata sulla centralità della conoscenza e del sapere costruiti a partire dalle discipline. Letteratura, Arte, Scienza, Storia, Geografia, Filosofia, in tutte le loro declinazioni, sono la chiave di lettura del mondo, della società e del nostro futuro. Una reale comprensione del presente e la trasformazione della società richiedono riferimenti che affondano le radici nella storia, nelle opere, nelle biografie e nell’epistemologia delle discipline.

 

Crediamo che:

  1. Aggregare compiti e prestazioni degli allievi attorno a competenze predefinite e standardizzate annienti l’organicità dell’educazione, riduca la complessità del mondo ad un “kit di pratiche”, che tali restano, anche con l’appellativo onorifico di “competenze di cittadinanza”.
  2. La competenza, unica e trasversale, si consegua nel tempo, nello spazio sociale, nei contesti comunicativi affettivo-cognitivi. La cittadinanza, a cui le competenze comunitarie aspirano, non è un insieme di rituali individuali da validare e certificare. Cittadinanza è “operare in comune”.
  • Non ha senso misurare “livelli di competenza” degli studenti, da attestare in una sorta di fermo-immagine valutativo. Il sapere non si acquisisce mai definitivamente. È continuamente rinnovato dalla maturazione, consapevolezza, interiorità, ricerca singolare e plurale, approfondimento di contenuti e pratiche.

 

  1. Innovazione didattica e tecnologie digitali

Innovare non è bene di per sé, tantomeno in campo educativo. La didattica “innovativa” o digitale, oggi presentata come primaria necessità della Scuola, non vanta alcuna legittimazione scientifica né acquisizione definitiva da parte della ricerca educativa. Innovazioni e tecnologie, nelle varie accezioni global-ministeriali (debate, CLIL, flipped classroom, etc), rappresentano un insieme di “riforme striscianti” che demoliscono pezzo a pezzo l’edificio della Scuola Pubblica dal suo interno. Servono piuttosto innovazioni in tutt’altra direzione, che sappiano valorizzare inoltre l’interculturalità, la creatività e l’immaginazione, il pensiero critico e quello simbolico, nella didattica così come nell’impianto complessivo della scuola.

 

Crediamo che:

  1. Ogni innovazione metodologica o tecnologia digitale sia un possibile strumento di ampliamento e accesso a contenuti e conoscenze. Sul loro impiego l’insegnante è chiamato a riflettere e valutare in maniera incondizionata e libera. Codificare pratiche e metodi, presentati come la priorità della Scuola, è una semplificazione retorica arbitraria, corrispondente ad un preciso modello culturale preconfezionato, che ridefinisce finalità e ruoli dell’istruzione pubblica in ossequio a un’ideologia indiscussa.
  2. L’inflazione di innovazioni didattiche (in particolare il CLIL) e gli sperimentalismi digitali offrono spesso narrazioni impazienti ed elementari (mappe, slides, video, “prodotti”, progetti), propongono procedure stereotipate e associazioni banali, con grave danno per gli studenti e la loro crescita culturale, interiore e sociale.
  • Non è con il mero ingresso di uno smartphone in classe che si migliora l’apprendimento o l’insegnamento. Si può, certo, aderire a un modello, attualmente dominante: quello che sostiene l’equazione cambiamento=miglioramento e digitale=coinvolgimento. Miglioramento dell’apprendimento e dell’insegnamento passano per altre strade, quelle dell’attuazione del dettame della nostra Costituzione.

 Per proseguire la lettura dell’appello: https://sites.google.com/site/appelloperlascuolapubblica/

 

Gli insegnanti proponenti:

  1. Giovanni Carosotti, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Milano.
  2. Rossella Latempa, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Verona.
  3. Renata Puleo, già dirigente scolastico, Roma.
  4. Andrea Cerroni, professore associato, Università degli Studi Milano-Bicocca.
  5. Giovanni Vacchelli, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Milano.
  6. Ivan Cervesato, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Milano.
  7. Lucia R. Capuana, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Conegliano Veneto (TV).
  8. Vittorio Perego, insegnante scuola secondaria di secondo grado, Melzo (MI).

 Primi firmatari

1)      Salvatore Settis, professore emerito, Scuola Normale Superiore di Pisa.

2)      Tomaso Montanari, professore ordinario Università degli Studi di Napoli, Federico II.

3)      Umberto Galimberti, già professore Università Ca’ Foscari, Venezia.

4)      Lucio Russo, professore ordinario, Università degli Studi di Roma, Tor Vergata.

5)      Giuseppe Longo, professore École normale supérieure, Parigi.

6)      Nadia Urbinati, professore Columbia University, NY.

7)      Michela Marzano, professore Université Descartres- SHS Sorbonne, Parigi.

8)      Romano Luperini, già ordinario a Siena, professore aggiunto a Toronto e scrittore

9)      Adriano Prosperi, già professore Scuola Normale Superiore di Pisa, membro Accademia dei Lincei

10)   Roberto Esposito, professore ordinario Scuola Normale Superiore di Pisa.

11)   Adolfo Scotto di Luzio, professore ordinario Università degli Studi di Bergamo

12)   Massimo Baldacci, professore ordinario, Università di Urbino.

13)   Vittoria Fiorelli, professore ordinario Università Suor Orsola Benincasa.

14)   Giuseppe De Nicolao, professore ordinario Università degli Studi di Pavia

15)   Francesco Coniglione, professore ordinario Università degli Studi di Catania

16)   Giulio Ferroni, professore ordinario, Università degli Studi La Sapienza, Roma.

17)   Aldo Magris, professore ordinario Università degli Studi di Trieste.

18)   Ana Maria Millan Gasca, professore ordinario Università di Roma Tre.

19)   Teresa Mariano Longo, Université de Picardie Amiens.

20)   Enrico Rogora, Professore associato, Sapienza Università di Roma

21)   Ferruccio Capelli, direttore Casa della Cultura di Milano

22)   Angelo Vulpiani, professore ordinario, Università degli Studi La Sapienza, Roma

23)   Alessandro Sarti, Professore a Ecole des Hautes Etudes, Parigi.

24)   Angelo d’Orsi, professore ordinario Università di Torino

25)   Mario Perugini, professore a contratto Università Bocconi, Milano

26)   Aurelio Musi, professore ordinario Università degli studi di Salerno.

27)   Eugenio Mazzarella, professore ordinario Università degli Studi di Napoli, Federico II

28)   Luigi Mascilli Migliorini, professore ordinario Università Orientale Napoli.

30)   Paolo Galimberti, professore ordinario Università degli Studi di Milano

31)   Nicla Vassallo, professore ordinario Università degli Studi di Genova.

32)   Michelangelo Bovero, professore ordinario Università degli Studi di Torino

33)   Rossella Fabbrichesi, professore associato Università di Milano.

34)   Gianfranco Marrone, professore ordinario Università di Palermo.

35)   Arianna Bove, Lecturer Queen Mary University, Londra.

36)   Massimo Donà, professore Ordinario Università San Raffaele, Milano

37)   Anna Valvo, professore ordinario Università degli Studi di Enna Kore.

38)   Amedeo De Dominicis, professore ordinario Università della Tuscia (Viterbo).

39)   Paolo Liverani, professore ordinario Università di Firenze.

40)   Vincenzo Vespri, professore ordinario Università degli Studi di Firenze.

41)   Andrea Bellelli, professore ordinario, Università degli Studi La Sapienza, Roma.

42)   Laura Catastini, già insegnante di scuola secondaria di secondo grado, ora Università di Roma Tor Vergata

43)   Franco Ghione, professore onorario Università degli Studi di Roma Tor Vergata.

44)   Mario Rigutti, astronomo e divulgatore scientifico.

45)   Valerio Massimo Manfredi, archeologo e scrittore.

46)   Carlo Montaleone, già professore ordinario degli Studi di Milano.

47)   Francesco Germinario, Fondazione Micheletti, Brescia.

48)   Quirino Principe, critico musicale e saggista, Conservatorio Giuseppe Verdi (MI) e Università di Roma Tre.

49)   Simonetta Soldani, già professore ordinario Università degli Studi di Firenze.

50)   Alberto Burgio, professore ordinario, Università di Bologna.

51)   Giovanni Maria Carlomagno, professore emerito Università di Napoli Federico II

52)   Umberto Curi, professore odrinario, Università degli Studi di Padova.

53)   Carmelo Vigna, professore emerito Università Ca’ Foscari, Venezia.

54)   Roberto Mancini, professore ordinario Università di Macerata.

55)   Paolo Mottana, professore ordinario Università di Macerata.

56)   Riccardo Marchi, professore associato, University of South Florida, Tampa.

57)   Silvana Borutti, professore ordinario, Università degli Studi di Pavia.

58)   Saverio Ansaldi, professore Università di Reims, Francia.

59)   Franco Cardini, professore ordinario Università di San Marino.

60)   Eduardo Consiglio, Professore emerito Università Federico II, Napoli

61)   Rossella Bonito Oliva, professore ordinario Università Orientale, Napoli

62)   Walter Privitera, professore associato Università degli Studi Milano-Bicocca.

63)   Raul Mordenti, professore ordinario Università di Roma “Tor Vergata”

64)   Matteo D’Acunto, professore ordinario Università Orientale, Napoli

65)   Mauro Gallegati, professore ordinario Università Politecnica delle Marche.

66)   Roberto Ciccarelli, giornalista presso il Manifesto.

67)   Edoardo Greblo, professore Università degli Studi di Trieste.

68)   Beatrice Bonato, insegnante scuola secondaria secondo grado, Udine.

69)   Alessandro Dal Lago, scrittore già professore ordinario Università di Genova.

70)   Carlo Vercellone, professore ordinario Università di Paris 8, Parigi.

71)   Enrico De Divitiis, professore emerito Università degli Studi di Napoli, Federico II

72)   Francesco Barbagallo, professore emerito Università di Napoli Federico II.

73)   Corrado Petrocelli, Rettore Università di San Marino.

74)   Vincenzo Costa, professore ordinario Università degli Studi del Molise.

75)   Maria Luisa Bianco, professore ordinario, Università del Piemonte Orientale.

76)   Paolo Luca Bernardini, professore ordinario, Università dell’Insubria.

77)   Luigi De Matteo, professore ordinario, Università Orientale, Napoli

78)   Fabio Perocco, professore associato, Università degli Studi Ca’ Foscari, Venezia.

79)   Bruno Mazzoni, professore ordinario, Università di Pisa.

80)   Hykel Hosni, professore  associato Università degli Studi di Milano.

81)   Francesca Coin, ricercatore Università degli Studi Ca’ Foscari, Venezia.

82)   Franco “BIfo” Berardi, scrittore e attivista

 

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