E molto vi è oltre. Un saluto per Rubina Giorgi

[Pubblico qui una lettera -come tentativo di saluto- per Rubina Giorgi, poetessa e filosofa venuta a mancare questa notte.]

Cara Rubina,

«Molto c’è da trovare, e di grande, e molto vi è oltre» dicevi con Hölderlin, e io non so come fare appello a questa vastità che lasci spalancata, e di cui tutta la tua vita è stata -credo- un formidabile indizio. Non è nostra abitudine scriverci a quest’ora, senza la chiarità della notte gonfia di frammenti, e di messaggi. Oggi, queste poche righe nascono gelate, fanno voto all’incompiuto, e io davvero non riesco a spiegarmi quanto respiro vien meno al mondo ora che d’improvviso mancherà una tua risposta. Tu mi hai iniziato alla legge del nutrimento, e del continuo “rivenire alla realtà”: perché ogni tuo capello era fuoco coperto, e la generazione della Vita è una lotta e un lavoro permanente.

Giacché non ci è possibile congedo, custodisco l’intima consapevolezza che la morte non ti è stata d’impedimento, e che soprattutto per questo ci è mancato un vero saluto: «Strano che l’angelo sia tacente? […] Bisogna avere un tempo pari, infinito».

Avrei voluto invitarti per un altro pancotto: lascio qui, invece, una cartolina da uno dei nostri incontri più felici, insieme alle righe che ci consegnasti quel giorno: «Il traino favoloso dell’amore è l’immagine. Se la nostra immagine dell’amato riuscisse a perdurare sempre in un modo vivido l’amore non avrebbe mai fine.»

La tua scienza amorosa non può trovare riparo nella finitudine: rimane ancora da far girare il mondo, da sbigottirlo.

Ti abbraccio forte,

Giorgiomaria

2 COMMENTS

  1. Da: Rubina Giorgi (thesaurus.rg@gmail.com)
    A: “Salvatore Violante”

    Caro Salvatore,
    s’alza in coro il male ? Predomina lui sul bene in questo momento del pianeta.
    Sto leggendo le tue poesie, e alcune le sto rileggendo, ma non ho finito. Sono senza tempo, e sto forse per lasciare questo computer malato; e per questo mi affretto a dirti che trovo il tuo comporre poetico molto maturato, più composto e compatto, visitato dalle sorprese figurali che ci viene, di tempo in tempo, donato di esporre, e pure dall’ironia più e meno amara e dal guizzo sensitivo in cui l’anima mediterranea eccelle. Ci fai vedere e sentire ogni pur riposta stanza dell’intimo prossima ad essere invasa, se non già invasa, dallo tsunami in cui si converte la vita, ogni vita. E dunque più nessuna differenza tra la stanza e la strada…
    Ti ringrazio, caro Salvatore, del libro e della dedica.
    Io purtroppo da tanto non ho più il tempo di esercitare intensivamente la ricerca poetica, catturata nelle maglie di un pensiero mite e terribile insieme, la teosofia del mirifico Jakob Böhme che perde e recupera Dio a ogni svolta avventurata e avventurosa del pensiero…
    Un abbraccio augurale e affettuoso a te e a Martine

    (Questo è l’ultimo messaggio di Rubina) Per me che considero la morte un evento naturalmente inevitabile, è comunque difficile accettare la morte di un poeta. Si è portati sempre più a farsi isole. Addio Rubinia.

Comments are closed.

articoli correlati

Il simbolo non schiaccerà i differenti resti. Pinocchio: un Atlante

Pinocchio, Giuditta Chiaraluce Per mio monito il sacerdote porterà durante la processione nella mano destra una corona di rose appesa...

Il tuffatore

di Jacopo La Forgia Procul recedant somnia, Et noctium phantasmata Cara Alice,   oggi è il 7 ottobre e sono seduto in un bar...

La luce prima, il turbamento poi

Lettera a Emanuele Tonon scritta da Alessandro Chiappanuvoli   Caro Emanuele, è quasi un mese ormai che ho finito di leggere La luce...

Atlantide, Il Grande Dittatore e un dubbio capitale sulla scrittura collettiva – Una lettera a Vanni Santoni

di Giuseppe Zucco Caro Vanni, domenica scorsa incontro un tuo lungo articolo su La Lettura del Corriere della sera, e affrontando...

Irpinia tumefatta

di Franco Arminio Caro Latouche, quando ero bambino aspettavo con ansia la neve. Ero, come tutti i bambini, desideroso di non...

Il Sole 24ore, i poeti e la poesia

Pubblico molto volentieri questo post di Azzurra D'Agostino ed il link ad una sua lettera sulla poesia indirizzata...
Giorgiomaria Cornelio
Giorgiomaria Corneliohttps://www.navegasion.com/
Giorgiomaria Cornelio (14 Gennaio 1997) ha fondato insieme a Lucamatteo Rossi l’atlante Navegasión, inaugurato nel 2016 con “Ogni roveto un dio che arde”. Il film è stato presentato alla 52esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro ed è stato incluso nella selezione dei Rencontres Internationales Paris/Berlin 2018. In corrispondenza con il loro secondo lavoro, “Nell’’insonnia di avere in sorte la luce”, hanno curato l’esibizione “Come tomba di un sasso, come culla di una stella”, ospitata in Italia alla galleria Philosofarte, al Pesaro Film Festival, al Marienbad Film Festival e al Trinity College di Dublino, dove entrambi studiano. Tra le altre collaborazioni si segnalano la performance “Playtime”e la mostra “Young at heart, old on the skin ”, entrambe realizzate da Franko B . Giorgio Cornelio è il co-curatore del progetto di ricerca cinematografica “La camera ardente”, ed è anche scrittore: i suoi interventi sono stati ospitati in riviste e blog come “Artnoise”, “Le parole e le cose”, “Il Manifesto”, “Anterem", “Il Tascabile”, "Doppiozero", “Nazione Indiana” (di cui è anche redattore).