Mots-clés__Maiale, porco, cochon
Maiale, porco, cochon
di Serena Cacchioli
Jacques Brel, Les bourgeois -> play
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Da Ana Hatherly, 463 tisanas, Lisboa, Quimera Edições, 2006 (trad. di Serena Cacchioli).
Tisane
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Stavo tranquillamente guardando il mio programma in televisione quando all’improvviso capii che la missione dello spirito creatore è la più trascendente di tutte perché un giorno lo spirito creatore smetterà di essere necessario. È da lì che deriva l’importanza dell’arte e la sua inutilità. Il mio maiale Rosalina è della mia stessa opinione. Tutti i venerdì va dalla parrucchiera a farsi una mise.
26
Camminavo orgogliosa in compagnia del mio maiale quando all’improvviso mi trovai nel più inusitato stato di perplessità quando sentii dire la donna è un essere estraneo.
La perplessità è un accadimento. Per questo capendo velocemente chiesi estraneo a chi. Chi, io lo ignoravo, proferì la famigerata sentenza inciampò e disse lei è incomprensibile ciò è comprensibile. Non esitai. Era visibile. Avanzai e dissi a chi. Ma chi non disse. Allora dissi al mio maiale Rosalina tienimi la coda. Salimmo ancora un gradino. Mi sedetti. Poi chiesi a Rosalina di pettinarmi le orecchie.
28
La civilizzazione consiste nell’imparare a fare naturalmente tutto ciò che non è naturale. È da lì che deriva l’idea dell’angelismo perché l’animale in noi consente tutto. Solo ogni tanto succede di sentire una strana malinconia e scacciando una mosca diciamo che voglia che avrei di andare in campagna.
29
Quando arrivai a casa il mio maiale Rosalina stava scrivendo a macchina. Rimasi in uno stato di perplessità e poi le chiesi cosa stai facendo lì. Senza alzare la testa Rosalina m’indicò il foglio col piede di porco invitandomi a leggere. Il foglio era bianco perché Rosalina aveva tolto il nastro dalla macchina per avvolgerselo alla coda riccioluta che in quel momento agitava con piacere. Rosalina mi ha sempre spinta a immergermi nella metafisica. Perciò senza dire niente mi diressi in cucina. Aprii il cassetto delle posate. Tolsi il coltello grande dalla custodia del trinciante. Accesi il fuoco e misi a scaldare la griglia. Andai di nuovo nello studio dove Rosalina scriveva a macchina. Le tagliai due fettine di lombo. Quel che basta per un bel pasto. Tagliai anche un pezzetto di nastro per abbellire il piatto.
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Dopo tanti anni senza nessun contatto, questa notte ho sognato il mio maiale Rosalina. Schiva e curiosamente non-mia. Cerco di conquistarla e poco a poco ci riesco. Si erge vestita con il mio pigiama rosso-lampone e dice: voi umani siete molto strani, state sempre lì a volerci tranquillizzare.
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Oggi è il mio compleanno. Devo festeggiare. Vado al supermercato e compro costolette di maiale in omaggio a Rosalina. In tutti i gesti utili c’è sempre qualcosa di orribile.
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[Mots-clés è una rubrica mensile a cura di Ornella Tajani. Ogni prima domenica del mese, Nazione Indiana pubblicherà un collage di un brano musicale + una fotografia o video (estratto di film, ecc.) + un breve testo in versi o in prosa, accomunati da una parola o da un’espressione chiave.
La rubrica è aperta ai contributi dei lettori di NI; coloro che volessero inviare proposte possono farlo scrivendo a: tajani@nazioneindiana.com. Tutti i materiali devono essere editi; non si accettano materiali inediti né opera dell’autore o dell’autrice proponenti.]