Trinità dell’esodo
di Eugenio De Signoribus
Da: Poema dell’unità , prima parte
quando un unico fuoco
s’accende
per tutto il vivente genere
come annuncio d’inizio
è il suono della fiamma
l’indizio
d’una voce comune
***
forse non ti riconosco, voce
che parli da un indistinto volto
voce che cerco di guardare
alzando gli occhi sugli occhi
voce che cerco di ascoltare
nel battere del suono
proveniente da un oscuro ordine
o da uno strappo o abbandono
***
forse non ti riconosco, voce,
perché in te non rinasco
ma mi dibatto e commuovo
per il balbettìo dei tuoi occhi
per l’intermittente lumìo
d’un disperato segnale
come da un corpo separato
ma vivo ancora…
e ti ascolto e ti accolgo
e verso te m’attiro
come una vocale
dentro una parola
***
anche se fossi cieco
immaginerei i tuoi occhi
da uno smaglio sonoro
dalla sosta tra sillabe
un filo fuori controllo
dal rito del tuo dire
in quello spasimo, forse,
vedrei le tue mire:
togliere bende al cieco
a te di fronte
e toccando gli occhi
cancellare il commiato
***
così il giorno che riprende posto
nel corpo al buio custodito
rimuove il cucito di pupille
e ciò che dietro c’è:
uno sguardo da riprendere
con la propria stimmata
e il disegno da compiere
come tessere il telo
per coprire l’intero
pianeta-sepolcro
di corpi e ossari cosparso
di millenari massacri
e di ancora correnti
nell’ora d’ogni nostra ora
***
ciascuno nella propria carne
sente la prova che ha
e in quell’agone incontra
il sé umiliato o estraneo
e cerca un tessuto vivente
e spinge il sangue comune
malgrado il grido impotente
che nel fondo si svela…
e lì possiamo sentire
che sotto la spessa tela
c’è la speranza offerente
nel turbato alfabeto
un suono occultato
una sillaba ignota
***
oh basso imperio dei potenti
creatori di servi e di pene
si consumerà il tuo tempo
fino a una pasqua a venire!…
ora percorriamo malfermi
un solco tra ingiurie e promesse
un ossessivo ciarlume
occupa ponti indifesi
batte sui timpani offesi
come colpi di frusta
così barcollanti cerchiamo
le tracce, le nostre, le stesse
Poesie tratte da: Trinità dell’esodo (Garzanti, 2011)
non conoscevo, mi piacciono molto.
grande – un vero maestro
(tra gli articoli in nota, l’intervento critico di Marco Ceriani credo sia il miglior viatico per la lettura della sua opera)