Discorso di Bersani alla sua coscienza
di Italo Testa
Discorso di Bersani alla sua coscienza (durante le elezioni del Presidente della Repubblica),
o discorso del mentitore
Io mento quando dico che il PD è un partito di sinistra.
Mento quando dico che il PD è alleato con SEL.
Mento quando dico che il PD non si alleerà mai con il PDL.
Mento quando dico di essere il segretario del PD.
Mento quando dico che il PD è il PD.
Mento quando dico di essere Bersani.
Mento quando dico che Bersani non è D’Alema.
Mento quando dico di mentire.
Epimenide gli fa un baffo…o un baffetto, com’è che si dice?
14 giugno 1943, Vitaliano Brancati a Valentino Bompiani: “Ormai non è più tempo di dire due terzi di verità, e nemmeno due terzi e 99/centesimi. La verità o vien detta intera o è bugia”.
“maccheavràvolutodi’”
continua a farmi pena, Bersani, senza alcuna volontà denigratoria. Bersani che mi sembra sia stato preso in una morsa micidiale, anche la morsa del mentire prima di tutto a se stessi, sì, in un partito già diviso, compromesso, con a stento l’apparenza della sinistra. Continuo a pensare che Bersani sia un uomo onesto in circostanze ingrate e che, come capita anche agli onesti, non ha saputo ascoltare il polso del paese – paese/popolo che complessivamente in sé della sinistra (giustizia sociale, per esempio) ha poco sentimento. Da una che ha sempre votato SEL e che ora si consola con un “almeno ho votato qualcuno leale”, e tale consolazione non toglie nulla, ma proprio nulla all’amarezza. Siamo sempre più poveri.
In realtà:
– Bersani non ha mai detto che il PD è un partito di sinistra. Lo ha sempre definito un «soggetto e progetto di centrosinistra». Il problema è degli elettori che hanno pensato al PD come a un partito di sinistra, non cogliendone la sua vera natura.
– Bersani non ha mentito sull’alleanza con SEL. Al limite, ha rotto quella alleanza. Anche se, a onor del vero, SEL ha sottoscritto un “patto” che prevedeva che le decisioni dei gruppi parlamentari fossero prese “a maggioranza”; a rigor di logica, dunque, è SEL che ha rotto il patto. Per altro, senza l’alleanza col PD SEL non sarebbe neppure entrata in parlamento.
Etc., etc..
In ogni caso, concordo con Testa: la menzogna di Bersani è la sua verità.
(E la crisi del PD è benefica)
s.l.
già già, molto ben detto: il problema è proprio di coloro che votano PD pensando di votare un partito di sinistra.
Sono d’accordo sia sull’onestà ( e, se vogliamo, la “sfiga”) di Bersani -peraltro mal comunicante e dialogante- che sulla responsabilità di SEL nella rottura dell’alleanza.
Di fronte alla decisione irrituale (ma anche rischiosa per l’assetto complessivo del nostro modello statuale) di rielezione di Napolitano, meglio avrebbe fatto ad astenersi o votare scheda bianca.
Dissento invece con forza sul “beneficio” della crisi. Trasformando l’elezione del presidente della Repubblica in una faida interna non solo il PD si è esibito in uno spettacolo indecoroso, ma ha dimostrato un intollerabile disprezzo per l’interesse e i bisogni del paese e delle persone. Il top è stato il voto su Prodi!
Dubito molto della capacità di rinnovamento etico-politico da parte di quei satrapi, sia senior che junior.
Mi fanno sempre ridere i se se se…”Senza l’alleanza col PD SEL non sarebbe neppure entrata in parlamento”.
Ribalto: senza SEL il Pd non vinceva alla Camera, il PDL sarebbe diventato il primo partito e a B. toccava fare un governo, eleggere due capi bastioni alla Camera e al Senato, mettere un reggente, Letta al Quirinale, Napolitano già era sul vaporetto per Ischia, e il PD era ancora un solo partito!!
Nessuna scorciatoia
nessun restauro
nessun ostacolo
se non un falsario/
qualche falsario/
impiegato della sua finzione
Gianluca D’Andrea
Dov’è allora la sinistra? Si è tutta concentrata in SEL? M5S? Tutta in Val d’Aosta con Ingroia?
si è rotto il giocattolo…
http://www.youtube.com/watch?v=Rahr5MV48fU
nella societa civile i benestanti pare di capire danno mandato al manganello con lo stipendio di far capire che non c’è spazio e soldi per tutti.
Detto con brutale stringatezza, a me bersani sembra profondamente disonesto (doppio)