Le scimmie… (8)
di Dario Voltolini
e nemmeno di sentire
inesorabilmente simili a me
gli avventori
chiunque sia al tavolo
chiunque passi davanti alla porta
l’uomo che appoggia la schiena al muro
e fuma
e parla
oppure la signora che ordina un caffè
mentre fuori la rete dei vicoli
puzza umida come un intestino
e quando piove
chi esce dalla trattoria
indossando il cappotto
con un gesto incurva le spalle
all’incrocio passano veloci le moto
poi si sentono voci dietro l’angolo
e luci che si spengono negli appartamenti
e altre che si accendono
poi si spengono di nuovo
andiamo di là
c’è un portico di fronte al locale
sotto le arcate ci sono sbarre di metallo
che hanno chiodi all’insù
per evitare che i piccioni stazionino
e facciano pieno di sterco il passaggio
andiamo di qua
eppure il guano c’è bello e spesso
perché i piccioni se ne fregano
e forse scaricano la merda in volo
abbiamo mangiato i sottaceti
e cibi che sapevano di aringa
e di salmone
dal barile salivano a mestoli i sottaceti
certo che se ti piacciono sono eccezionali
il vino rosso era fresco di cantina e leggero
andiamo di là
un ragazzo arriva correndo e passa oltre
ma un fascio di luce l’ha illuminato per un momento
in pieno volto
così è sembrato che correndo verso di noi
si affacciasse a un balcone per gridare qualcosa
qualcosa di urgente
che però da qui in basso non si capisce cosa
ripeti ragazzo ripeti o non ti capiamo
poi è scomparso correndo
forse c’era un’urgenza nello sguardo
troppa urgenza
non ha potuto aspettare che noi
capissimo
andiamo di qua
le macchine escono dai parcheggi
le donne camminano sui tacchi lunghi
gli uomini hanno giacche nere
c’è uno che passeggia con un cane al guinzaglio