Le scimmie… (23)
di Dario Voltolini
un poco di tristezza
la gente moriva davvero la gente viveva davvero
voi nelle vostre stanze un po’ dopo il tramonto
un po’ prima di cena
facevate l’occhio torvo al destino che
immaginavate vi spettasse
mentre invece passavano solamente le ore
facevate a pugni ubriachi con altri come voi
in birrerie di periferia
in pub di montagna dove v’imbottigliavate
le domeniche pomeriggio per il grog
per il punch al mandarino
e vi scambiavate informazioni su chi fosse
tra quelle
la più troia
la vita vostra era come il gas che esce dal fornello
ma senza scintille a fare fiamma
troppo cupe sono state la vostra ignoranza
la vostra supponenza
la vostra arroganza
temevate i vostri padri
odiandoli
non vi hanno mai dato spiegazioni
avete subito imparato a non chiederne
avete così vissuto al di qua della linea
delle spiegazioni
siete stati sott’acqua
un po’ soli un po’ estranei un po’ annoiati
le madri vi difendevano
vi cambiavano di classe
da bambini
quando andavate male a scuola
erano tanto stupidi tutti gli altri
tanto!
e odiavano i mariti
che nemmeno a loro davano spiegazioni
e voi eravate bravi
cosa s’intromettono quelli?
come si permettono di giudicare?
si guardino in casa loro
e così non avete fatto altro che
guardarvi in casa propria
e tutte le case erano uguali
ora le madri sono sfatte
larghe
con la faccia idiota
ora i padri sono cascanti
farfugliano storpiati
e voi guardate senza capire niente
davanti a voi
un’altra voce la interruppe
basta! stai facendo confusione
ma quella ricominciò a parlare
no
nessuna confusione