Le scimmie… (54)
di Dario Voltolini
ma qualcosa non andava
sono rimasti amici?
non lo so
a volte si vedono per caso
frequentando gli stessi ambienti capita
il fatto è che la figliola adesso sta disfacendo un letto in una stanza
lo sta disfacendo con l’innamorata nuova
e nessuno le spia da fuori attraverso la finestra aperta
quindi chissà se mai qualcuno racconterà la loro storia
mentre se ne stanno una sull’altra
la cosa è del tutto irrilevante
è quando il tempo passa che il racconto diventa più importante
benché l’uno valga l’altro
ogni cosa valga ogni altra cosa
e quindi entrambe avrebbero chiaramente potuto
anche fare a meno di esistere
cosa cambia?
cambia cambia ti assicuro che cambia
mi dici
ma non mi spieghi
è allora che penso che
forse si tratta di una di quelle lezioni che si devono imparare
senza riflettere pensare studiare a memoria
senza capire
nel senso corrente
ma solo esponendovicisi
finché poi alla fine qualcosa è passato dalla pelle
cioè dal cervello
e si è trovato un posto nella mente
non lo sai che prima che si possa ridere di un comitato centrale
devono essere morti quasi tutti in anni e anni di terribile tempo
e quando alla fine puoi ridere
non ne hai più nemmeno voglia
non ne hai più voglia
e ridi lo stesso per giustizia
per la figura di marionetta del lupesco generale
per la fine in malora
della linea del terrore
eravate pesci marci
puzzavate
ridiamo di voi ma
il tempo che ci avete fatto perdere
calcolato col metro delle nostre vite
mica della storia
(quella puttana)
è stato troppo
è stato davvero troppo
e non c’è più
ma allora ma allora quanto è grandemente preferibile
sprecare pezzi mastodontici di vita
in stanze senza uscita
ingolfandoci e incaprettandoci da soli
arrivando a casa di notte
uscendo di casa di notte
sfrecciando insalivati per la città