35 ANNI DA PIAZZA FONTANA
35 anni da Piazza Fontana. Mercoledì 15 dicembre, al Leoncavallo di Milano, il Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa ha organizzato una serata ‘per non dimenticare e per desiderare il futuro’. Prima, alle 20,30, la presentazione del libro Pinelli, una finestra sulla strage di Camilla Cederna. A seguire, performance di Dario Fo, Franca Rame e la Compagnia degli Stracci. Alle 23, concerto de Les Anarchistes.
Di questi ultimi, si presenta qui l’anteprima di uno stralcio dal libretto (scritto da Marco Rovelli, prodotto da StampAlternativa) che accompagnerà il prossimo cd – il quale sarà centrato attorno al tema dei luoghi di reclusione e di esclusione nella modernità biopolitica (e in questo rientrano le collaborazioni con Moni Ovadia, Giovanna Marini, la Compagnia teatrale della Fortezza diretta da Armando Punzo).
“Costellazione di passaggi, abitudini brevi, senso precario che fa fronte alla storia. In un galeone che ha mollato per sempre gli ormeggi dai porti sicuri, l’anarchia trova la sua voce nel canto popolare.
Anarchia è esilio ed esodo, e il canto traccia la sua via di fuga. I canti degli anarchici sono briciole che non indicano un senso, ma fanno spazio ai sensi. Sono cristalli di neve pronti a dissolversi appena apparsi. An-architetture. De-costruzioni. Martelli.
L’anarchia è ciò di cui non si può dire, e che occorre mostrare. Come? Attraverso figure. Figure del silenzio. Soggetti al silenzio.
E la prima figura, non può essere che quella di Sante Caserio.
Fornaio. Nomade in terra di Francia, offrì un mazzo di fiori al presidente della repubblica Sadi Carnot. Erano fiori a doppio taglio, il pugnale infilò il cuore di Carnot. Il 16 di agosto del 1894 una lama di ghigliottina mise fine ai vent’anni di Sante Jeronimo Caserio.
(Questo canto è stato salvato dalla grande maestra amica e compagna Caterina Bueno – che, successivamente ne ha approvato l’esecuzione…).”
Entra la corte
Esamina il Caserio
E gli domanda se si era pentito
Cinque minuti m’avessero dato
Un altro presidente avrei ammazzato
Lo conoscete voi vostro pugnale
Sì, io lo conosco
C’ha il manico arrotondo
Nel cuore di Carnot l’ho penetrato a fondo
Li conoscete voi vostri compagni
Sì, io li conosco
Io son dell’anarchia
Caserio fa il fornaio
E non la spia