Il mio Beckett
di Liliane Giraudon
traduzione di Andrea Raos
Beckett nato un venerdì 13 aprile cioè il venerdì santo del mese di aprile 1906. La collezione di francobolli di Beckett (71 il 24 ottobre 1915, 574 il 10 aprile 1917). Beckett e il porcospino. Beckett e i sassolini (il suo amore per i sassolini: se li depone con precauzione in bocca o negli incavi degli alberi del giardino). Beckett e la boxe. Beckett e il cricket. Beckett che gioca a rugby (tre quarti centrale). Beckett e la moto. I capelli rossi di Beckett. Beckett al pianoforte. Beckett lettore di Louise Labé. Le combustioni interne di Beckett (“succede di notte, soprattutto di notte”). Beckett che dichiara che l’inglese è una lingua eccessivamente astratta. La cugina tedesca di Beckett. Beckett che scrive a Eisenstein per proporgli i suoi servigi (anche il posto più subalterno). Beckett e Ethna Mac Carthy (“non è andato a letto con lei, né lei con lui”). Proust, Leopardi e Schopenhauer letti da Beckett. Beckett e il cinema muto. Beckett e la cronologia. Beckett e sua madre (“Io sono ciò che il suo amore feroce ha fatto di me. Ed è bene che uno di noi due lo accetti infine”). Beckett a Dresda, davanti a due uomini che contemplano la luna di Caspar David Friedrich. Beckett a Brunswick davanti all’autoritratto di Giorgione. Beckett che lascia la Germania qualche mese prima della mostra sull’Arte degenerata. Beckett e il mandarino curaçao. Beckett e il Fernet-Branca. Beckett che imita Joyce (scarpe, sigarette, vino bianco). L’accento irlandese di Beckett. Le prime poesie scritte in francese da Beckett. Beckett a Parigi (pugnalato la notte dell’Epifania da un pappone di nome Prudent). Beckett lettore di Spinoza (L’Etica) e di Frederic Mistral (Lou trésor doù Felibrije). Beckett e Nancy Cunard. La stanza di Beckett all’albergo Liberia. Beckett al volante di una Delage sportiva rossa (porta Peggy Guggenheim a Marsiglia). Peggy Guggenheim innamorata di Beckett (un anno). Beckett e Suzanne. Beckett contattato per tradurre Le centoventi giornate di Sodoma e che accetta. Beckett che rifiuta. Beckett e la resistenza. Beckett a Arcachon (partite a scacchi con Marcel Duchamp). Beckett nel Vaucluse, come operaio agricolo (coltiva ceci e preferisce il canto del merlo a quello dell’usignolo). La povertà di Beckett. Beckett che salta a pie’ pari nella lingua francese. Beckett e Bram van Velde. Beckett lettore di polizieschi. Beckett e il suo “niente è più reale di niente”. I manoscritti di Beckett piazzati da Suzanne. Beckett e il suo “Devo tutto a Suzanne”. Beckett e Godot. Beckett e Alexandre Dumas (in particolare “la sfinge rossa”). Beckett e Lindon. Gli occhi della madre di Beckett. Le piastrelle rosse e bianche del pavimento della casa di Beckett a Ussy sur Marne. Beckett al circo Medrano una sera che si esibisce Buster Keaton. Beckett e il suo romanzo inglese rifiutato da una buona ventina di editori londinesi. Le mani della madre di Beckett. I maglioni a girocollo di Beckett. Beckett che scrive a Pamela Mitchell “Mangiata una bouillabaisse l’altra sera alle Marquises accompagnata dall’inevitabile Sancerre e desiderata la tua presenza.” Beckett che incrocia Georges Carpentier. Nancy Cunard che pubblica il Puttanoscopio di Beckett. Beckett che chiede a Nancy Cunard di mandargli “Parallasse” una poesia che aveva scritto tempo prima. Gli alberi piantati da Beckett (un pruno, un acero americano, un cipresso blu, un cedro del Libano). Beckett che si ricorda di una ragazza con un vecchio cappotto verde sulla banchina di una stazione. La prima edizione del “Murphy” di Beckett: 17 copie vendute di cui 11 all’ingrosso alle biblioteche municipali d’oltremare. Beckett che distrugge le talpe. La Remington di Beckett. Beckett e Marguerite Duras. Beckett che va matto per il prosciutto e spinaci. Beckett che studia di nuovo nel “Paradiso” le spiegazioni di Beatrice sulle chiazze lunari. Beckett che passa le giornate a tuffarsi dall’alto di uno scoglio iugoslavo. Beckett solo a Ussy (“Con la neve e i corvi e il quaderno da scolaro che si apre come una porta per lasciarmi sprofondare nell’oscurità ora rassicurante”). Beckett che ordina una sogliola. Beckett e i monologhi di Racine. Beckett e i lieder. Beckett e la rima (visiva e sonora). Beckett e le lettere di Stevenson. Beckett e le ultime poesie di Yeats. Beckett che si chiede cosa scrivesse Gesù nella polvere. Beckett che fa osservare che la Divina Commedia si svolge nell’arco di 36 ore. Beckett che dichiara “Voglio mettere della poesia nel teatro, una poesia sospesa nel vuoto e che riparte in uno spazio nuovo”. Beckett in Portogallo. Beckett in Sardegna. Beckett in Marocco. Beckett che traduce Juana Ines de la Cruz con Octavio Paz. Beckett che rimpiazza le sigarette con dei cigarillos. Beckett che accetta il Nobel senza andare a Stoccolma. Il matrimonio segreto di Beckett a Folkstone (ha 54 anni, Suzanne 61). Beckett e la televisione. Beckett e il mediterraneo. La cartolina di Beckett a Morton Feldman. Les “Mirlitonnades” di Beckett (di cui una scarabocchiata sul retro di un’etichetta di Johnny Walker “Black Label”). Le agende di Beckett. Beckett e il Viaggio d’inverno. Beckett e il suo “Bisogna ritrovare l’ignoranza”. Beckett che stabilisce una sottile differenza fra “farsi fottere” e “prenderlo in quel posto”. I whisky di Beckett: malto scozzese o whisky irlandese. Beckett e Berio. Beckett e Dutilleux. Beckett e Philip Glass. Beckett o Stravinsky. Beckett e il rimorso. Gli occhi blu di Beckett. Deleuze che legge Beckett. Beckett che finisce col dichiarare “La lingua se n’è andata. Il cuore se n’è andato.” Beckett nei sotterranei del cimitero di Montparnasse. I libri di Beckett. Oggi ho sessant’anni, lui ne avrebbe cento. Mi faccio un regalo: rileggo “Primo amore” di Beckett.
Qui l’originale francese.
Altri scritti di Liliane Giraudon su Nazione Indiana: Il diario del siamese e Poesie pentite.
Stanotte su RAI 3, non so a che ora, Film, con Buster Keaton. Buona serata a tutti. a.r.
Grazie dell’ottimo suggerimento televisivo, Andrea, e buona serata anche a te.
ci sono due Beckett non in grassetto…e….grazie. grazie.
Corretti.
Grazie a te,
Ciao Andrea. Buon anno.
Buon Anno a te. E grazie per la pubblicazione del diario di quella ragazza, l’ho letto con passione.