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Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato 3

[18 immagini + lettere invernali per l’estate; 1, 2…]

di Andrea Inglese

Cara Reinserzione Culturale del Disoccupato

non è possibile proseguimento,

tu stessa

non lo sopporteresti (ti immagino

vestita e seduta, o che ti siedi
e ti vesti: prima l’uno,
infilarti i vestiti, forse una gonna,
poi l’altro, finalmente,
senza esitare,
sederti,
– non da sola, certo,

no, purtroppo, non sola),

molte delle cose che avremmo potuto dirci,
molte di quelle cose,
al riparo dal tuo e dal mio dire,
durano,

primo teatro: durare

in atto unico: tornano

e qual è la forma, la nostra forma,
la zona in cui,

con tutte la cautele del caso

non più vederle?

(Per esempio, quelle
balaustre di ferro, e il prefabbricato,
con sul tetto,

sul tetto,

la bandierina?)

[immagine A Inglese]

4 COMMENTS

  1. Poesia che mi piace per un’impressione di desolazione (ma forse mi sbaglio) leggo e lo sento cosi: un momento strano, vuoto di presenza fisica, ma visitato spietamente dal fantasmo amato .
    La scrittura è cosi pudica, con elisse che sembra delineare una conversazione segreta, che non aspetta nulla.
    E si continua la storia nella mente, voglio dire che leggendo, vedo una scena: un uomo in un giardino che immagina la sua amica, o forse grazia alla foto, un uomo passa davanti a un palazzo e penso che ora non abita più con la sua amica, convoca il ricordo della donna vestita e seduta.
    Spero non troppo dare sfogo all’immaginazione, è una manera di dire che una poesia puo creare un incanto, un chicco per il sogno.

  2. “un’impressione di desolazione…
    un momento strano, vuoto di presenza fisica, ma visitato spietamente dal fantasmo amato . …
    La scrittura è cosi pudica, con elisse…”

    Cara Veronique, posso dirti che condivido pienamente la tua lettura. Il tuo “sfogo dell’immaginazione” trova il suo spazio nel testo. E’ sempre bello constatare la sintonia tra l’intenzione d’autore e la comprensione del lettore.

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Andrea Inglese (1967) originario di Milano, vive nei pressi di Parigi. È uno scrittore e traduttore. È stato docente di filosofia al liceo e ha insegnato per alcuni anni letteratura e lingua italiana all’Università di Paris III. Ha pubblicato uno studio di teoria del romanzo L’eroe segreto. Il personaggio nella modernità dalla confessione al solipsismo (2003) e la raccolta di saggi La confusione è ancella della menzogna per l’editore digitale Quintadicopertina (2012). Ha scritto saggi di teoria e critica letteraria, due libri di prose per La Camera Verde (Prati / Pelouses, 2007 e Quando Kubrick inventò la fantascienza, 2011) e sette libri di poesia, l’ultimo dei quali, Lettere alla Reinserzione Culturale del Disoccupato, è apparso in edizione italiana (Italic Pequod, 2013), francese (NOUS, 2013) e inglese (Patrician Press, 2017). Nel 2016, ha pubblicato per Ponte alle Grazie il suo primo romanzo, Parigi è un desiderio (Premio Bridge 2017). Nella collana “Autoriale”, curata da Biagio Cepollaro, è uscita Un’autoantologia Poesie e prose 1998-2016 (Dot.Com Press, 2017). Ha curato l’antologia del poeta francese Jean-Jacques Viton, Il commento definitivo. Poesie 1984-2008 (Metauro, 2009). È uno dei membri fondatori del blog letterario Nazione Indiana. È nel comitato di redazione di alfabeta2. È il curatore del progetto Descrizione del mondo (www.descrizionedelmondo.it), per un’installazione collettiva di testi, suoni & immagini.