Non è Esenin

La canzone è “Peremen!” (Cambiamenti!) dei Kino, gruppo rock sovietico degli anni ottanta. Il video (guardatelo a schermo pieno) è la chiusa, con titoli di coda, di “Assa” di Sergei Solovyev, il film simbolo della cinema della glasnost – un film definito postpunk, tra le altre cose. La potenza espressiva dell’attore che “recita” il testo con il linguaggio russo dei sordomuti mi ha ipnotizzato. La regalo all’Onda, come auspicio.

Вместо тепла – зелень стекла,
Вместо огня – дым,
Из сетки календаря выхвачен день.
Красное солнце сгорает дотла,
День догорает с ним,
На пылающий город падает тень.

“Перемен!” требуют наши сердца.
“Перемен!” требуют наши глаза.
В нашем смехе и в наших слезах,
И в пульсации вен:
“Перемен! Мы ждем перемен!”

Электрический свет продолжает наш день,
И коробка от спичек пуста,
Но на кухне синим цветком горит газ.
Сигареты в руках, чай на столе – эта схема проста,
И больше нет ничего, все находится в нас.

“Перемен!” требуют наши сердца.
“Перемен!” требуют наши глаза.
В нашем смехе и в наших слезах,
И в пульсации вен:
“Перемен! Мы ждем перемен!”

Мы не можем похвастаться мудростью глаз
И умелыми жестами рук,
Нам не нужно все это, чтобы друг друга понять.
Сигареты в руках, чай на столе – так замыкается круг,
И вдруг нам становится страшно что-то менять.

“Перемен!” требуют наши сердца.
“Перемен!” требуют наши глаза.
В нашем смехе и в наших слезах,
И в пульсации вен:
“Перемен! Мы ждем перемен!”

Traduzione inglese

Instead of fire – there’s only smoke.
Instead of warmth – cold.
Another day is crossed out on the calendar grid.
The red shining sun has completely burned out,
And this day goes out with it,
And over a glowing city, the shadow will fall

We want changes!
It’s the demand of our hearts.
We want changes!
It’s the demand of our eyes.
In our laughter, in our tears, and the pulse in our veins.
We want changes!
And changes will begin…

Bright electric light continues our day,
And the box of matches is empty,
But in the kitchen, like a blue flower, gas burns.
Cigarettes in our hands, tea on the table,
So this scheme is easy,
And there’s nothing more left, it’s all up to us.

We want changes!
It’s the demand of our hearts.
We want changes!
It’s the demand of our eyes.
In our laughter, in our tears, and the pulse in our veins.
We want changes!
And changes will begin…

We cannot brag about the wisdom in our eyes,
And our gestures are not very skilled,
But even without all of that – understanding remains.
Cigarettes in our hands, tea on the table,
That’s how the circle is filled,
And suddenly we’ve become scared to change something.

3 COMMENTS

  1. MEPEMEH! Mi piace la canzone, la musica: si riconosce il ritmo (anni 80 punk) il tempo dell’inizio dell’adolescenza: mi rammento il gusto per il colore nero. Mi piace ancora l’ambiente!

    Grazie a Marco Rovelli. Ascoltare il russo è bello.

  2. precisazione (filologica) e noiosa (ma doverosa) sul video, effettivamente bellissimo, della canzone dei Kino.
    La chiusa su youtube, che si ispira al film sul rock russo “Assa”, è del film “pyl'” (polvere) uscito nel 2005 di Segej Loban. Film che con poche risorse è riuscito ad ottenere un grande riconoscimento dalla critica, per l’impegno nell’aver descritto quel vuoto di prospettive del periodo di fine anni 80 e anni 90 in Russia (desiderio e paura di cambiamenti).

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Marco Rovelli nasce nel 1969 a Massa. Scrive e canta. Come scrittore, dopo il libro di poesie Corpo esposto, pubblicato nel 2004, ha pubblicato Lager italiani, un "reportage narrativo" interamente dedicato ai centri di permanenza temporanea (CPT), raccontati attraverso le storie di coloro che vi sono stati reclusi e analizzati dal punto di vista politico e filosofico. Nel 2008 ha pubblicato Lavorare uccide, un nuovo reportage narrativo dedicato ad un'analisi critica del fenomeno delle morti sul lavoro in Italia. Nel 2009 ha pubblicato Servi, il racconto di un viaggio nei luoghi e nelle storie dei clandestini al lavoro. Sempre nel 2009 ha pubblicato il secondo libro di poesie, L'inappartenenza. Suoi racconti e reportage sono apparsi su diverse riviste, tra cui Nuovi Argomenti. Collabora con il manifesto e l'Unità, sulla quale tiene una rubrica settimanale. Fa parte della redazione della rivista online Nazione Indiana. Collabora con Transeuropa Edizioni, per cui cura la collana "Margini a fuoco" insieme a Marco Revelli. Come musicista, dopo l'esperienza col gruppo degli Swan Crash, dal 2001 al 2006 fa parte (come cantante e autore di canzoni) dei Les Anarchistes, gruppo vincitore, fra le altre cose, del premio Ciampi 2002 per il miglior album d'esordio, gruppo che spesso ha rivisitato antichi canti della tradizione anarchica e popolare italiana. Nel 2007 ha lasciato il vecchio gruppo e ha iniziato un percorso come solista. Nel 2009 ha pubblicato il primo cd, libertAria, nel quale ci sono canzoni scritte insieme a Erri De Luca, Maurizio Maggiani e Wu Ming 2, e al quale hanno collaborato Yo Yo Mundi e Daniele Sepe. A Rovelli è stato assegnato il Premio Fuori dal controllo 2009 nell'ambito del Meeting Etichette Indipendenti. In campo teatrale, dal libro Servi Marco Rovelli ha tratto, nel 2009, un omonimo "racconto teatrale e musicale" che lo ha visto in scena insieme a Mohamed Ba, per la regia di Renato Sarti del Teatro della Cooperativa. Nel 2011 ha scritto un nuovo racconto teatrale e musicale, Homo Migrans, diretto ancora da Renato Sarti: in scena, insieme a Rovelli, Moni Ovadia, Mohamed Ba, il maestro di fisarmonica cromatica rom serbo Jovica Jovic e Camilla Barone.