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Attacco al Qube

di Andrea Berardicurti

La scorsa notte la discoteca Qube, nel quartiere romano di Portonaccio, sede delle serate Muccassassina, la più importante festa gay, lesbica e transessuale della capitale, è stata presa di mira da ignoti che hanno infranto i vetri dell’entrata e gettato liquido infiammabile. L’intervento delle forze dell’ordine e dei pompieri, chiamati da alcuni passanti che avevano notato le fiamme, ha evitato il peggio.
Il fumo aveva già riempito il locale fino all’ultimo piano. La struttura in questo periodo è chiusa per ristrutturazione e per i preparativi della stagione invernale, ma vi lavorano operai ed erano in sede fino a pochi minuti prima.
Questo episodio è gravissimo. L’assalto alla discoteca Qube è un ennesimo attacco di individui facinorosi e vigliacchi alla comunità gay, lesbica e transessuale che si ritrova da molti anni alla discoteca Qube per la festa più importante della comunità romana e non solo. Un atto intimidatorio originato dalla cieca violenza verso la comunità gay, lesbica e transessuale che si registra anche negli ultimi fatti di cronaca. In questo generale clima di fanatica insofferenza la comunità lgbt non si lascerà però intimidire. Facciamo appello al Prefetto, al Questore e alle forze dell’ordine di perseguire con tenacia e fermezza gli attori di questi atti vandalici alle cose e alle persone.
Sempre di più è necessario lo sforzo di tutti per un radicale cambiamento culturale che passa anche attraverso l’approvazione di leggi a tutela di gay, lesbiche e transessuali, finora fatalmente ignorate, ma ormai ineludibili e non più rinviabili.

Il 12 settembre, in occasione della Notte Bianca in X Municipio, il Circolo Mario Mieli organizza una speciale serata Muccassassina alle Officine Marconi dal titolo “Muccassassina – White Party – Piu’ cultura, meno paura”.

124 COMMENTS

  1. …soprattutto non aspettiamo che ci scappi il morto visto che non è la prima volta che si sente parlare di attacchi omofobi. speriamo che le ‘pari opportunità’ rammentino uno spazio di massa televisiva come è stato fatto per lo stalking e che insomma l’omofobia – dal semplice appellativo ‘ricchione, frocio’ et sim. ai fatti di questi giorni – venga considerato reato punibile penalmente e (svastichella non debba essere impunemente onorato e emulato dai camerata) si spera che non si indugi ulteriormente nell’ipocrisia e si ‘estenda’ metaforicamente il decreto sicurezza (quello per cui pare che individui di pelle scura naufraghi e moribondi vengono resi criminali) agli individui che sfoggiano croci celtiche e inneggino al duce sugli zaini et sim. (sicuramente omofobi) considerata la censura facilona nostrana non sarebbe male ‘censurare’ anche atteggiamenti chiaramente fascistoidi visto che roma è piena di scritte sui muri neofascio-naziste…

    ..l’omofobia, oltre ad essere malattia socio-mentale, alimenta la mafia..

    ormai è questione politica tanto che si aspetta un cenno della carfagna perché non dia il sospetto di essere inconsciamente connivente (e comunque è anche un poco colpa sua, credo, a partire dal suo atteggiamento nei confronti del gaypride). il vaticano non conta più nulla, sembra, e l’omofobia sembra essere sempre più una questione politica.
    chissà che berlusconi gonfio di viagra non abbia organizzato questa campagna omofobica con la complicità di alemanno che per depistare andrà al gay village.

  2. la mia sensazione è che, oggi come oggi, nessuna forza politica, di “opposizione” o di governo che sia, abbia intenzione di fare propria la battaglia per i diritti civili degli omosessuali (e di tutti noi).
    sta riprendendo piede l’idea che si tratti di un genere inferiore di umani.
    in questo vuoto politico si apre spazio per questo tipo di azioni.
    l’indifferenza è generale, quella del PD è atroce, come sono atroci i suoi dirigenti.

  3. questi atti stanno nascendo dietro una precisa regia, non ritengo siano ascrivibili alla volontà di singole personalità deviate. Il livello di impunità che circonda tutti questi comportamenti di matrice neofascista, la certezza che ognuno di loro ha di farla franca anche dopo avere commesso un omicidio, la scia di sangue che si portano appresso dal 2003 in poi…gli stretti legami tra le forze dell ordine ne sono la prova sufficiente.
    Mi chiedo,soltanto, se il senso sia quello di riportare lo scontro tra frange opposte per le strade, e se cosi a quale scopo?
    Tuttavia, è amaro constatare che nessuno voglia assumersi la responsabilità di ripagarli con la stessa moneta.
    Insomma, organizzarsi duramente!

  4. Perchè non organizzate delle ronde omosessuali e magari sparate a vista sulle coppiette che si baciano, non si sa mai, ogni eterosessuale è un potenziale omofobo…

  5. ogni eterosessuale è un potenziale omofobo
    ogni omofobo è un potenziale fascista
    ogni fascista è un potenziale eterosessuale.

    ne siamo proprio sicuri ?

  6. Considerazioni interessanti, no/made. I frequentatori di questo sito sembrano molto sicuri del fatto loro. Ma sapranno portare fino in fondo la loro battaglia? Quando avranno il reato di omofobia (e lo avranno, come hanno avuto le leggi contro il razzismo) lo useranno contro la Chiesa Cattolica? E soprattutto lo useranno contro i musulmani, che sono anche i loro beniamini extracomunitari?

    Vorrei almeno che vi rendeste conto di quanto sia delicato e rischioso introdurre i reati d’opinione nell’ordinamento giuridico: è la stessa logica di chi vorrebbe il reato di “diffamazione delle religioni”…

    Meditate gente, meditate…

  7. ci pensavo (nelle mie foghe da blogger e scrissi un post in cui parlavo dei ‘Nuclei Armati Omosessuali’) ma ora penso che violenza genera violenza e retorica genera retorica – non che tu sia retorico, dico in generale la reazione potrebbe essere quella, ma ci vuole una rievoluzione – io credo nella tanta pazienza e rammento le donne (la carfagna si vede non ha lottato se è vero come è purtroppo vero che da miss è diventata ‘missing’ nelle questioni di pari umanità) magari come l’adulterio muliebre non è più punibile e il delitto d’onore illegale si arriverà a come si era negli anni 70, come la spagna e l’omofobia sarà un ricordo triste e un passaggio necessario per la emancipazione sessuale. è possibile che l’omofobia sia anche il riflesso di una maggiore libertà come la minigonna (scusare se sembra che voglia banalizzare) questa è solo una deriva e visto che la società non segue più una dinamica lineare ma complessa e imprevedibile può succedere che ci siano derive regressive che non sono altro che paura del diverso in generale. almeno credo.
    bisogna pensare che l’omofobia è solo omosessualità repressa. chi ha un rapporto sereno con la propria sessualità è indifferente a quella altrui.

  8. ” Cittadini, volevate una rivoluzione senza rivoluzione ? ” (Robespierre).
    Beh, democrazia e terrore, come ai bei tempi…

  9. Ottima citazione no/made. Ti invito a leggere la mia recensione del “Livre noir de la Revolution française”. Sono stato uno dei pochi a leggerlo in Italia!

  10. L’Italia è un paese che, bene o male, si è evoluto, nel dopoguerra, fino agli anni ’80. Dopo si è fermato ed ora siamo in piena regressione culturale e civile. Vent’anni fa la situazione era migliore, l’omofobia era diffusa, ma si poteva credere che fosse destinata a divenire un residuo del passato, come tanti altri. Perchè fino ad allora c’era stata un’idea di futuro. Gli omosessuali si sono molto illusi, secondo me, a partire dai trionfalismi sul presunto successo del gay pride del 2000. Hanno addirittura rivendicato la genitorialità (in Italia!), quando era ancora un problema ammettere la loro esistenza. E’ stato fatto il passo più lungo della gamba, per un eccesso di ottimismo, di buona fede e forse sarebbe il caso di fare una riflessione su questo. Non per tutti è stato così. Io non ho mai creduto che il nostro paese, specialmente nei piccoli centri, nella nostra sterminata provincia, fosse maturo per nuovi modi di concepire le relazioni, la famiglia, la sessualità. La grande fase creativa, quella aurorale delle potenzialità infinite, per noi si è esaurita alla fine dei ’70. E questa è storia.

  11. cosa darei per vedere Rutelli incatenato che fa sciopero della fame e della sete per rivendicare i diritti dei gay davanti a Montecitorio… si può godere, ogni tanto, di desideri irrealizzabili! o la Binetti autoflagellantesi col cilicio per solidarietà con le mortificazioni corporali, con le violenze subite da molti, in questi tempi oscurantisti… la verità è che non si vede in giro una sinistra che si faccia carico di certe problematiche, e dei relativi drammi, che scenda orgogliosamente in piazza. e Pannella è ormai un guerriero stanco.

  12. @Manuel Cohen
    caro amico, purtroppo nella società multicriminale le violenze le subiscono tutti: uomini, donne, gay, etero…
    I delinquenti venuti dai quattro angoli della terra a seminare morte e distruzione non fanno distinzioni !
    Come mai rivendicate protezione per donne e gay e invece assistete soddisfatti ai sacrifici umani che ogni giorno vengono celebrati per propiziare la società multietnica ?
    L’aggressione di Roma inoltre avviene in concomitanza con quella di Rimini ai danni di un gay iscritto al PDL. E’ chiaro che il sistema sta approntando un consenso bipartisan per promuovere i gay al rango di casta di privilegiati (e ci riusciranno, come al solito).
    Solite strategie…

  13. sono a Barcellona per alcuni giorni e alla prima mostra ho notato due ragazze semplicemente si abbracciavano e la sera due uomini in un magnifico cortile che bevevano vino su una panchina come me col mio amore qualche giorno prima in montagna, e mi son trovata a notarlo e a sentirmi incivile di farci caso e trovarlo bello e normale, semplicemente normale.

  14. …”…i delinquenti venuti dai 4 angoli della terra a seminare morte…”.E cosa ci sono venuti a fare qui?forse un corso di aggiornamento?ah, queste “amazzoni”della destra…che immaginario,che visione della vita…

  15. Vado fuori tema. Fuori tema?
    Presso il civico davanti a quella che sarebbe casa mia (chiedo perdono per il pronome possessivo e per il concetto obsoleto di casa) si è installato da circa quindici anni un nucleo compatto di brasiliani/e transessuali che esercita la Professione durante le ore notturne nelle vie limitrofe. Quando cala la sera si denudano, e sghignazzanti, barcollanti su tacchi altissimi e polpacci per colpa non loro ma di Dio (scusate, dio e/o natura, sive natura) inadatti, si dirigono al sacrosanto Lavoro, agli angoli sozzi delle strade, dotati/e di mutande molto brasiliane e basta (a volte neanche quelle). Appaiono felici, non sembrano essere tristi in quanto sfruttati/e dagli sporcaccioni italioti liberiprofessionisti panzoni leghisti mercedessati che sono loro il problema vero, come ci insegnano tutti i mezzi di informazione che ragionano bene e democraticamente e ugualitaristicamente e con idee bellissime e precisissime sempre da approvare in quanto giuste punto e basta. Appaiono davvero felici. Strano. Forse sarà che vengono dalle baracche ed erano affamate/i e il loro padre ubriaco li picchiava tutte le mattine per colazione, e simili (non si scherza su queste cose).
    Di giorno, ma sul tardi, perché la mattina dormono assai, li/le si incontra a fare la amplissima spesa, con tutto l’armamentario d’ordinanza compresi i mini-cagnolini bianchi e antipatici e ringhiosi da compagnia al guinzaglio. Dato che io – purtroppo eterosessuale dichiarato, e pure neo-padre, mi dispiace ma non è stata del tutto colpa mia, è stata la Natura (Natura si può dire) che ci ha messo del suo quando del tutto irrazionalmente una sera di giugno 2008, senza danaro in corrispettivo, ho seguito un curioso impulso istintivo, forse avrò sbagliato pertugio e oggetto del desiderio, chiedo scusa se con questo vado a urtare la sensibilità di qualcuno, però in compenso mia figlia è femmina, appunto, e con ciò ecco che dovrei aver riequilibrato appena appena la mia posizione in termini di correttezza democratica, infatti sempre gli stessi mezzi di i. di prima etc. etc. ci insegnano praticamente da sempre ex professo che donna è bello e futuro, uomo no buono, negativo al massimo, vecchio e cattivo – in genere guardo negli occhi le persone che incontro, gli occhi sono lo specchio dell’anima mi hanno insegnato sin dalle elementari, mi trovo leggermente, appena appena, imbarazzato quando, nell’incrociarmi, i/le transessuali tirano fuori proprio tutta la lingua facendo bleah – con notevole sforzo muscolare pure, perché a tirarla fuori tutta fa anche male – mi strizzano l’occhio e mi mandano i bacetti smack smack smack (purtroppo lo fanno sempre, l’unico sistema che ho escogitato nel tempo è quello antico di girarsi dall’altra parte ma non vorrei che si offendessero in quanto oggetto di ostracismo anti-democratico). La lingua non è lo specchio dell’anima.
    Mi sento molto un diverso, quasi un diversissimo. Ogni tanto, e qui sta il sugo del mio intervento, che poi sarebbe per la precisione una domanda, vi confesso, mi viene voglia, quando fanno così, di tirar loro un potentissimo calcio di suola proprio sulle gengive, con sanguinamento e tafferuglio e conseguente chiamata della polizia, e manette e tutto quanto, ma questo non per malignità inerente e intrinseca, credo io, bensì giusto per preservare la mia individualità e alterità (ammesso che io arrivi alle loro gengive, sono alti un metro e novanta), e per un rigurgito di orgoglio eterosessuale che ormai dovrebbe essere una cosa da tenere impolverata in soffitta, sembrerebbe.
    Ditemi, voi che sapete un sacco di cose e avete studiato alla scuola dei mezzi di i. di cui sopra, e che sapete perfettamente come categorizzare le persone, siete esperti in incasellamenti e in inscatolamenti ideologici, sono un razzista? Sono forse, oddio sto per dirlo, un nazista?
    Dovrei sorridere a loro, di rimando? Sono troppo intollerante? Il mio impulso di devastare le loro gengive nasconde qualcosa di brutto, in termini democratici prima ancora che psicologici? Forse dovrei tirare fuori la lingua anche io? Vanno tutelati legislativamente in quanto vessati da opinioni veteroplutocratiche e clericali? Mi si deve punire con sanzioni penali esemplari?
    Accetto con lealtà i vostri illuminati consigli.
    Mi scuso se ho invaso con un intervento consimile il vostro terreno politicamente corretto in cui crescono rossicce e ordinate piantine di pura bontà.

  16. Per favore,cerchiamo di non annegare in questi bicchieri d’acqua.. come W.B.
    Evitiamo la contumelia anche se lo pseudonimo-wb- suggerisce battute ad hoc.
    Il problema è serio e ci coinvolge.
    Nella misura giusta,argomentiamone. Grazie. Marlene

  17. @W.B. secondo me forse nel tuo sguardo hanno letto tutto l’astio che traspare da questo tuo scritto, e probabilmente hanno risposto ad uno sguardo giudicante, con un gesto, che è l’ostentazione del loro modo d’essere che tu, evidentemente, non riesci a tollerare.

    Come devi comportarti?.. non lo so, hai una bella testa, forse basta che ci rifletti ancora un po’, da solo, e la soluzione la trovi.

  18. Ma com’è che io abito in un quartiere pieno di sporchi negri, froci rottinculo, travesta brasileri, cinesi del cazzo, sono irrimediabilmente etero, c’ho due figlie piccole e le cose che capitano a W.B. a me non succedono MAI? C’è da esserne gelosi…

  19. @ W B
    non capisco una cosa: cosa c’entra essere etero o omosessuali o lesbiche o confusi o qualunque altra cosa con tutto cio’ che dici? Ti piacerebbero solo che non fossero transessuali? Non capisco il nesso dell’orientamento sessual-sentimentale con il fastidio che provi. E’ come dire che se ti scoccia che il tuo vicino beva Coca-Cola pensi che sia perche’ e’ anche uomo, davvero non trovo il nesso.

  20. Per la signorina MARLENE:
    Non vorrei davvero che Lei si offendesse, mi sembra così seria, infatti, che temo molto che Lei se la prenda, essendo ‘coinvolta’ nel problema, come dice Lei stessa, e però le premetto che lo dico per Lei, per il Suo stesso bene, per la credibilità futura dei Suoi interventi, è utile conoscere almeno le basi, la forma è sostanza, insegnano, e allora non posso esimermi dal darLe un sommesso suggerimento, che riguarda l’uso di quella cosa lunga e stretta che si trova proprio sotto cvbnm, direi che è il caso che Lei finalmente lo venga a sapere, ormai è grandicella, e sa addirittura di latino e di parole difficili e di battute spiritose, e seppur con un po’ di confusione tra il concetto di acronimo e il concetto di pseudonimo, però si può perdonarLa perché per metà l’ha imbroccata con il nimo, insomma, non posso proprio fare a meno di dirGlielo, e quindi nel dirlo spero in una Sua reazione il meno aggressiva possibile nei miei indifesi confronti: DOPO LE VIRGOLE CI VUOLE LO SPAZIO.

    Per Ares:
    Il tuo commento è il migliore, perché è evidentemente generato da un raro essere ben raziocinante. Proverò con tutte le mie forze, lo prometto, ad arrivarci da solo. Devo dire, però, che non c’è nessun astio in me, e se è quello che traspare, l’astio, allora siamo in presenza di un problema di ambiguità intrinseca del linguaggio, roba da L. Wittgenstein, insomma.

    Per il gianni biondillo:
    Potrebbe anche darsi che mi sia inventato tutto e che quindi sia vero quello che ho scritto – in senso meramente teorico/esistenziale – e vero anche quello che hai detto tu commentando. Ma potrebbe darsi di no, e allora ti auguro di avere la mia stessa fortuna e ottimi anfibi.

    Per la professoressa lucia cossu:
    Preferisco di gran lunga la Sprite, soprattutto dopo che a seguito di un’istruttoria mondiale a livello OMS sulla presenza nella Sprite del benzoato di sodio, che purtroppo provoca la formazione di cancerogeno benzene – che dovrebbe essere qualcosa tipo raffinato da estrazioni texane – nella pancia del bevente (e questo sì che ci coinvolge tutti), e qui non si tratta di annegare in un bicchiere d’acqua, come dice qualcuna, ma in una lattina di Sprite, hanno finalmente levato il benzoato, adesso la Sprite si conserva peggio (al massimo un annetto) ma almeno non muori o rischi di morire sorseggiandola. Professoressa cossu, le chiedo dal banco della seconda fila, dopo aver alzato rispettosamente la mano, Se un omaccione/a di quasi due metri per strada le dovesse fare un esplicito ammiccamento sessuale con linguone pendulo e bacetto plurimo lei proverebbe una sensazione semanticamente apparentata al fastidio o ci riderebbe sopra con levità?

  21. W.B. me lo spieghi con un disegnino? – ché mica l’ho capito il tuo commento… (lo dico sinceramente)

  22. ciao pazza di una doppiavubi (mi dovresti dire dove trovo il racconto di wallace da cui estrai il post del tuo blog)
    …vicino casa mia abitano alcuni trans e io quando l’incrocio penso Quanto sono belli, ma la natura è vero che non fa nulla per caso ed ecco che una volta mentre mi trovavo a pensare questa cosa qui quegli esseri umani sentivano che non li ero ostile e come ogni essere animale che non avverte paura non si difendevano con bacetti e smack (che è il correlativo soggettivo della corazza ingrugnata macho che si potrebbe tradurre con Che cazzo guardi? C’hai problemi? [entrambi i casi, i baci e le minacce via sguardo fulminante e mimica rigida, forse sono manovre difensive dell’io nei confronti dell’ansia come il ridere spesso in situazioni proibitive, ti sarà capitato di non dover ridere e di sentire irrimediabile montare quell’impulso della riderella a scuola per esempio quell’impulso che cerchi di soffocare in improbabili immersioni nello zaino e maschere di mani e teste su impossibili letture per non farsi beccare?] e che nella fattispecie è un’estensione del comportamento tipico di noi italiani che non ci salutiamo se non ci conosciamo e io direi No, non ho problemi magari tu sì e ne hai ben donde) ma semplicemente accadevano lì come normali episodi della natura umana. della commedia umana. che poi ci sia lecito proiettare sul diverso la nostra diversità, questo è un dato di fatto e allora sarebbe bello mettere su dei centri correttivi opposti e complementari ai supposti centri di recupero per omosessuali, sì un centro che guarisca dall’omofobia e dall’antropofobia tout court…

    …un bacio amoruccio mio e non fraintendere che non sono trans, sono gay…

  23. Oddio, aparrag aculnaig, vuoi per caso dirmi che W.B. è un culattone e ancora non ne è consapevole?
    Che tempi, signùr, che tempi… ;-)

  24. Caro g.b., e come faccio a tradurre in immagini quello che ho scritto? Come disegneresti “esistenziale”? Al massimo ti posso disegnare un transessuale e un paio di anfibi, ma sarebbe riduttivo. Anche ammesso che riuscissi a tradurre pittorescamente i concetti, come inserisco un jpg in un commento? Proverò a de-costruire il mio pensiero:
    a. Ho mentito > g.b. ha ragione, queste cose non succedono > anche W.B. ha ragione, perché in senso lato ha costruito una storia che può accadere, abbastanza verosimile, tanto è vero che gli altri ci hanno creduto ((cfr. Philip Dick);
    b. Non ho mentito > i trans srotolano effettivamente la lingua > ti auguro di incontrarli eccetera.
    Potrei provare, se ti serve, a filmare la scena (ma il trans potrebbe adontarsi) e ti mando il file per mail. Fammi sapere. Ciao.

  25. A Gianni: grazie infinite sei grande! Ero in ipoglicemia (da fame) ed ho
    dimenticato di dare il suggerimento DISEGNINO. Che telepatia.
    In effetti volevo scrivere PSEUDO-MIMO ma non so se il signor w.b. abbia SkYPE o similari. Dunque sarebbe difficile assistere,senza video, a sue ulteriori performance.
    Per fortuna!
    Io non ho aggredito nessuno ed il mio era e resta un invito alla discussione su TEMA SERI, non su “Finestra sui cortili”. Ciao senza livori. Marlene

  26. Una notizia che fa male, male; perché gli omosessuali vivono già con la paura dello sguardo, delle parole che sono sempre ferite.

    Solidarità dunque e resistenza.

    Una voce come quella di Franco è essenziale per la libertà,
    e preziosa per affrontare l’odio e la stupidità.

  27. @W.B. vorrei precisare una cosa: il mio “da solo” non sottointendeva la tua difficoltà a capire autonomamente … sottontendeva semmai la necessità, talvolta, di riflettere autonomamente per giungere a conclusioni che siano le piu’ vere , oneste e umane ..possibili.

  28. @ W B
    quando un appena quindicenne mi ha fatto un gran sorriso per strada apostrofandomi con un “me lo fai un pompino” crede abbia reagito alla proposta o al quindicenne? Mi capita abbastanza spesso e le assicuro che dai 15enni ai 90enni e anche certe lesbiche sono a momenti insopportabili o civili, a seconda della pèrsona che li ospita non a causa di quale tipo di genere gli garbi.

  29. Caro Ares, nessun problema. Ho compreso – penso – che tu non sei sarcastico, e oltre a essere intelligente – sono sicuro -, hai un animo nobile e sensibile – anche di questo sono sicuro, anche perché diversamente non avresti postillato così il tuo pensiero. Peraltro la tua diagnosi in termini di un mio eventuale sguardo irato quale causa scatenante di una reazione triviale (unico codice semantico-corporeo purtroppo posseduto dal trans in oggetto, anche se non per sua colpa, evidentemente, me ne rendo ben conto) ha un suo fondamento astratto, una sua logica intrinseca. Peccato che, come ti ho detto, non c’è astio in me, a meno che il trans non abbia interpretato il mio sguardo di innocente curiosità (che è tale anche nei confronti di una pera o di un film o di qualsiasi altra cosa diversa da me presente nell’universo, chiamasi stupore, l’unico fattore che ci salva dalla volontà di suicidio che prima o poi in caso contrario potrebbe avere la meglio come soluzione a una certa vacuità della esistenza) quale indice di un giudizio negativo, forse perché è abituato a sentirsi giudicato negativamente. In buona sostanza, amico mio, ogni individuo fa storia a sè, non siamo robot, siamo tutti diversi, e nessuno può essere incasellato in una categoria, per quanto ampia. Non siamo figli di Asimov, ma della nostra mamma.
    Il DNA dimostra la nostra unicità e originalità.
    Per questo mi intristisce sentir parlare di categorie (e anche sentire parlare di uguaglianza da articolo tre a sproposito), il trans non è una categoria, come non lo è l’uomo, come non lo è la donna. L’unica categoria in cui mi sento di ascrivere il trans lingualunga è un insieme cantoriano costituito da una sola unità: lui, o lei, o quello che è, con il suo nome brasiliano, da silva qualcosa, la sua storia, la sua specificità, e anche la sua bellezza (in senso lato, non mi si fraintenda) che va persa irrimediabilmente non appena egli o ella decide malauguratamente di affiliarsi a qualche gruppo di psudotutela del gruppo stesso e non dei singoli che ne fanno parte. Tutto qui, il pensiero che timidamente e verbosamente e involutamente esprimo, con una fiammella di speranza che da qualche parte, laggiù, qualcuno lo condivida, almeno un pochino, o almeno per qualche istante lo assalga il dubbio che c’è un grammo di vero in quello che pensa questo doppiovubi qui.
    Ciao.

  30. Ma W.B. mica metto in dubbio che a te sia capitato, mi chiedo come mai non capiti mai a me, un po’ mi dispiace.
    E quando parli della bellezza del trans brasiliano non preoccuparti. Non abbiamo mica frainteso. Assolutamente no. Abbiamo capito benissimo, vero aparrag aculnaig? ;-)

    A proposito, aparrag aculnaig, dato che Orsola, probabilmente esasperata, ha chiuso i commenti sul pezzo di PPP volevo dirti che la tua frase “penso alla morte autoindotta di pasolini secondo quanto suppone biondillo” è assolutamente errata (ti confondi con qualcun altro). Mai e poi mai penserei che il povero Pasolini si sia autoindotto a morire. Era un straordinario amante della vita. E pure il periodo un po’ depressivo che stava passando non giustifica nulla. E’ morto perché è stato ammazzato, la sua morte non fa parte dell’opera della sua vita, come molti estetizzanti amanti di PPP pensano.

  31. E NO, caro Biondillo, basta con questi giochetti verbali e queste ambiguità semantiche, glielo ribadisco a caratteri cubitali, e la risposta è sempre la stessa: NO NO NO NO NO! e poi ancora NO!!!

    Je song’ màsculo, l’ha capito o NO! Màsculo! MASCULO!

    Perché così mi hanno fatto (?!) la natura e il bambinello: Màsculo!

    E, visto che ci sono, nell’eventualità, in verità assai remota, che lei conosca qualche lingua straniera, glielo scrivo anche in spagnolo:

    MAS-CULO!!!

    Vostradamus

  32. OT
    scusa biondillo, ho letto male i commenti e in realtà è franz che scrive forse ironicamente qualcosa del genere e ho pensato sbagliando che fossi tu a sostenere l’ipotesi che la morte di pasolini è stata una messa in scena come pensa zeri ma non fa nulla.
    lapsus…
    ah, la disperata vitalità.
    ps
    sì, la mia teoria è che chi ‘vede il male’ lo pensa e lo vedo nei miei amici etero che restano indifferenti a qualsivoglia voglia qualunque che non sia la propria. è una questione di meccaniche psicologiche. una volta uno dei ragazzi con cui condivido la casa, mentre cenavamo e in tv c’era blob con cecchi paone paonazzo mentre cercava di convincere l’interlocutore (di cui non ricordo il nome) circa la naturalità della propria omosessualità, il mio ‘amico’ sbotta, fulminandomi con lo sguardo solitamente bovino dietro gli occhiali che sembrano due bovindi, sbotta dicendomi Gli omosessuali a me mi fanno schifo e io volevo sprofondare mentre la sua ragazza gli riempiva il piatto e lui era rosso di sdegno paranoico mentre io non capivo perché me lo stesse sottolineando in modo tanto truce e con questo grugno (di suo ha già le labbra piccole e carnose perennemente all’ingiù che quando s’impunta diventa un bambinone) […] insomma la mia risposta è stata immediata e dettata dalla sopravvivenza e dalla sorpresa perché non pensavo di sentirmi rinfacciare una cosa del genere anche da un trentenne come se non bastasse la mia adorata family, e insomma io gli ho detto Se uno è in pace con la propria sessualità che gliene frega di quella degli altri (poi volevo aggiungere che A te può fare schifo l’atto omosessuale con un uomo ma che lo facciano due uomini non vedo il problema, capisco i neuroni a specchio ma santa madonna ce li hai così sviluppati da provare le stesse immonde emozioni che provano quei due che schifi tanto? ). insomma se a me non piace il riso, lo cancello dal mio essere psichico ma se non posso farmelo piacere, allora odio e ho da ridire se vedo qualcun altro mangiarlo liberamente e godendone.
    prendiamo la parola am(mazz)are tra amare e ammazzare c’è di mezzo il parentetico (i parenti la famiglia la castrazione) mazz, il fallo. sì, lo ammetto quest’ultima zeppa pseudo-lacaniana la potevo evitare.
    no?

  33. @Biondillo .. scusi, ma è prassi chiudere i commenti ad un post, quando i commenti non piacciono ?

  34. Be’, Ares, in fondo uno a casa sua, per dirla in francese, fa un po’ quel cazzo che vuole, no?
    Metti che devi uscire a fare la spesa, che fai, lasci la porta di casa aperta? Probabilmente Orsola non può seguire i commenti perché ha degli impegni personali, quindi preferisce chiudere i commenti piuttosto che lasciare che la solita pletora di imbecilli caghino per terra quando lei è assente.

  35. Un’impressione per gianni biondillo, se posso.
    Come disse il cow-boy a Lebowski, ma è proprio necessario dire tutte quelle parolacce? Il Drugo gli rispose, Che cazzo dici, amico, e il cow-boy se ne andò dicendogli con un sorriso (se non sbaglio), fai come vuoi, stammi bene, Drugo. Gianni, mi spieghi perché senti il bisogno di mettere cazzi, culi e cagare nelle tue frasi? Personalmente, ritengo che la trivialità sia sintomo di debolezza, soprattutto per iscritto, la vedo un po’ come la dimostrazione (ostentazione) di (una) forza (che non c’è, a volte), Guarda che io non ho paura di scrivere certe parole, Io sono uno che sa quello che vuole, e così via. Ora, per favore, non rispondere con altre parolacce, e non sentire il bisogno di replicare con sagacia o di essere brillante, perché certe parole fanno male (mi pareva che Ares avesse posto un quesito sommesso, per di più con uno scusi davanti, ora è vero che forse Ares dirà Non ho bisogno di un avvocato, però), e chi si proclama tollerante, o almeno frequenta gente che si proclama tollerante e “buona” dovrebbe essere dotato forse di quella sensibilità che gli consenta di capire che anche gli altri hanno una sensibilità. Uno scrittore, quale tu sei, credo che certe cose le capisca molto bene, e la sensibilità ce l’abbia, altrimenti non sarebbe uno scrittore, e abbia la sensibilità della sensibilità altrui, e allora perchè tutti questi “cazzi”? Grazie.

  36. @Biondillo, si, forse ha ragione lei… uffff… però cacate perterra non ne ho fatte, e comunque l’avrei raccolta.. giuro!, porto sempre dietro il sacchettino.
    E’ stato impedito anche a me di comunicare, va bè, me ne farò una ragione.

    .. Biondillo le contesto una frase, se posso ^__^, nel momenro in cui si pubblica un post , non se ne puo’ rivendicare la proprietà ormai è cosa “pubblica”(ta).

    @W.B. dai toni giovanilistici sono permessi a tutti, altrimenti diventa un blog per vecchie cariatidi educate ^__^.

  37. !ancora un’altra aggressione a due turisti omosessuali!
    1) (ANSA) – NAPOLI, 28 AGO – La sera del 26 agosto una coppia gay di turisti e’ stata aggredita a Napoli da un branco di ragazzi nel centro storico. Le vittime, un armeno di 25 anni e uno svizzero di 47, sono state aggredite dopo essere stati insultati ed inseguiti. Il giovane armeno si e’ fatto medicare al Pronto Soccorso, dove i medici hanno riscontrato delle contusioni e uno stato d’ansia; e’ stato dimesso con una prognosi di guarigione di 5 giorni. –
    2) meglio fascista che frocio: (wikipedia- alessandra mussolini) il 9 marzo 2006 la Mussolini fu protagonista di una controversia a Porta a Porta con Vladimir Luxuria; la frase incriminata che rivolse al collega fu:
    « … Si veste da donna e crede di poter dire quello che vuole… meglio fascista che frocio. »
    3) ?quando una manifestazione per i diritti degli omosessuali ?quando una scesa in piazza con lettura di nomi di gay storici quando un movimento….
    4) !per ora un volantinaggio con i nomi di tutti gli omosessuali italiani famosi da michelangelo a dolce e gabbana…
    5) !dovremmo aiutare questi poveri omofobi e loro genitori a capire a conoscere a non temere…
    6) :sono stanco. ma non troppo. non tanto da cedere al disamore che degenera in odio e rigenera l’autodistruzione (molti omosessuali repressi diventano alcolisti o eroinomani oppure omofobi).
    7) non sono stanco. e non cedo al disamore.

  38. @aparrag aculnaig.. spiega meglio i punti, perche’ altrimenti vieni accusato di avere : 1) problemi identitari, se hai bisogno di un movimento che ti rappresenti.
    2) generalista, perchè dai del gay latente a chiunque dimostri un indole aggressiva e minchiona.

    E’ possibile pensare che i ragazzi di NApoli(i malmenanti, malmenatori, mal..mal… insomma quella roba li! °__°) siano solo dei coglioni nullafacenti e labili, alpunto tale da farsi condizionare in negativo dalle uscite di qualche parlamentare, piu’ coglione/a di loro.. o dagli ultimi fatti di cronaca?
    °__° W.B. ho detto troppe parolacce?

  39. W.B., ti prego, la ramanzina offesa no, non me l’aspettavo da te. Esercito il mio diritto all’ironia, me l’ha insegnato l’intera letteratura italiana, da Dante, passando per Boccaccio e arrivando all’irraggiungibile Gadda, che in quanto a parolacce non era secondo a nessuno.
    Poi non credere che io parli così ad ogni pie’ sospinto. La mia bocca, anzi, profuma di rosa. ;-)

  40. @Ares: dai, chi vuol capire ha capito vieppiù che qui il riferimento alla violenza è circostanziato. non dico che, per esempio, gli hooligans sono dei gay latenti o un terrorista è un mancato gay. dico che se ti danno noia i gay al punto di aggredirli significa che il solo vederli ti provoca una specie d’onda traumatica che non vuoi elaborare e che t’impulsa ad aggredire fuori per far tacere la vocina che hai dentro. oppure che temi che la loro vista infetti il tuo essere o altre ipotesi più o meno verisimili. insomma credo che il timore di non essere abbastanza maschi e adeguati allo status sociopolitico attuale costringa molti giovani a tali atteggiamenti e lo stesso penso dell’alcoolismo giovanile con in più il ‘vuoto di cultura’ di pasoliniana memoria che giustifica appunto l’abuso di alcool e\o droga.
    diciamo che ciò di cui scrivo non me lo posso tacere perché questi episodi mi ricordano la mia prima dolorosa adolescenza e ultima infanzia e….
    vabbè basta e comunque più che un movimento che mi rappresenti pensavo a una lettera-volantino da affiggere o da far girare con i nomi dei gay che hanno fatto la storia o sarebbe significativo che degli etero urlassero slogan tipo ‘pestateci tutti’ ‘siamo tutti clandestini’ insomma qualcosa che faccia capire che siamo esseri umani e non alieni o scarafaggi.
    in ultimo, un’indole aggressiva non sempre è ascrivibile alla repressa libido freudiana alla sessualità e compagnia bella ma nell’immaginario attacco al diverso c’è qualcosa che riguarda il proprio, il simile, il se stesso ovvero il diverso che alberga nel sé.

  41. Ares, ma mica ho detto che sei tu quello che lascia le sue scorie sul pavimento! Resta il fatto che un blog, come diceva Mozzi anni fa, è come un bar: Si entra e si esce, si ordina un caffé, si chiacchiera o si sta zitti. Ma se qualcuno si comporta in modo incivile ho il diritto di buttarlo fuori. E se devo andare a un funerale, o ho un impegno di famiglia, lo tengo chiuso. Ci sono altri bar, in fondo, no?

  42. .. si , avevo capito che non si riferiva a me…

    .. comunque provo a ripensare la cosa, e cerco di convincermi che e’ cosa giusta…

    .. pero’ il paragone con il bar.. non mi piace, non so ancora perche’ ma non mi piace °__°

  43. Per gianni biondillo:
    ottima risposta, non sei caduto nella sottile e quasi artistica provocazione (d’altra parte, in genere, solo le donne ci cadono) e hai dimostrato un autocontrollo che definirei interessante. Avendo abbastanza superato l’esame, ti autorizzo a essere volgare, ebbene sì, ma solo se è necessario, altrimenti la scurrilità perde la sua espressività e il suo senso, come accade per ogni abuso. Residua soltanto un dubbio, come puoi scrivere ‘non me l’aspettavo da te’ quando non mi conosci. Per quanto ti riguarda potrei essere un Papaboy, o mi sbaglio? Voglio dire, io mica ho scritto libri e mica rilascio interviste, potrei ben essere un vermuncolo qualunque.
    Per Ares:
    Ti devo un commento sul giudizio di truculenza dell’immagine dell’ipotetico in quanto desiderato calcio sulle gengive al trans linguoforo. In effetti il concetto è pulp, lo ammetto. Però essendo applicazione del principio di Archimede, dove la prima forza applicata è la fuoriuscita dell’organo linguale transeatico, tutto sommato mi sembra una fattispecie diversa dagli atti di violenza gratuita descritti nel post e da ultimo nei commenti successivi, e in più vale il principio che can che abbaia non morde, e finchè ci si limita a sognare non si fa del male a nessuno, e men che meno se in perfetta buona fede (?) ci si chiede se si fa bene o male a sognare certe cose, e non dimentichiamo che l’aggressività è insita ancestralmente nell’uomo. Peraltro mi sento di tranquillizzarti, non attuerò mai il mio sogno nei confronti del trans l., anche e soprattutto perché in genere i t. viaggiano in due come i cc, quindi dopo la prima attuazione del progetto anfibio rischierei fortemente di essere sottomesso (in senso di lotta). Ciao.

  44. .. hem ..però tu non ti sei limitato a sognare, l’hai scritto.. detto ad alta voce!.. perginta in un bar affollato.. la reazione di contro è inevitabile.. porcaccialamiseriaccia……

    .. questa non era tanto volgare °__°

  45. W.B.,
    cos’è questa storia che “solo le donne” cadono nelle provocazioni artistiche?
    (mon dieu, sei un concentrato di pregiudizi!!!) 8-/

  46. come a dire che uomini permalosi non ce ne sono…

    ..e no,no….. mi sono sorpreso ricco di pregiudizio °__°

    .. W.B. mi sa che la parola “donne” va sostituita con “persone”..

    ..”alcune”.. ci stà,.. ma va sostituita perforza la parola “donne”..

    ..il pregiudizio maschilista è proprio radicato nelle frasi piu’ comuni.. è..è..è proprio infestante ..è..è.. appicicatticcio!!.. schifitkh! °__°

  47. E’ vero, non possiamo mettermi in croce per ogni sillaba che pronuncio. Quella era una provocazione nella provocazione, una provocazione di secondo grado, e allora parto con una provocazione di terzo grado, solo una donna sarebbe caduta in una provocazione di secondo grado come quella (ammesso che fosse una provocazione). Sono un concentrato di pregiudizi al 12%, però da quest’anno pare che per venire incontro ai consumatori avrò il 30% in più (calcolato sul 12%) di pregiudizi in me. Attenzione, però, perché essendo un concentrato vado diluito in acqua, possibilmente minerale naturale a basso contenuto di sodio, altrimenti posso far male, non nel senso delle gengive, bensì digestivamente. Ares, porcacciaetc. ho consultato il Cat. della Ch. Ca. dice che OK puoi dirlo anche in un bar affollato, a patto che ti ricordi sempre che essendo il bar di proprietà di un altro, quest’ultimo se va a far la spesa potrebbe mettere il cartello Torno subito e lasciarti chiuso fuori da un momento all’altro, anche per evitare le deiezioni, magari non le tue, però intanto rimani in strada pure tu. Grazie per la solidarietà anticrocifissione.

  48. Mi sento tutto provocato; mi gira anche un po’ la testa. Ora mi metto comodo comodo…

  49. Le avventure di W.B. con i suoi vicini trans rappresentano un ottimo spunto per una sitcom di successo e in stile inglese, tipo . Supplico i potentati di N.I., i Detentori del Potere della Moderazione, di rendere disponibile a W.B. una spazio dedicato alle sue vicende.

  50. un altro gay a roma aggredito e nessuno mi ha aiutato, ha detto.
    ma quando arrivano batman e robin?
    basta, ora mi trasformo in wonder woman….

  51. Seba, sappi che ho in serbo gustosissime avventure concernenti le categorie più disparate e interessanti, uti zingari, marocchini, peruviani, e, soprattutto, posso tirare fuori dal marsupio a cilindro incredibili luoghi comuni incentrati su quella che ritengo essere la mia migliore qualità, ossia una viscerale misoginia, che su questa community potrebbe scatenare delle ire che neanche il Pelide, attendo cenni dal teepee governativo-collegiale, vi noleggio volentieri le mie malsane e bislacche idee da fomentatore provetto, con garanzia semestrale sodd. o rimb., e ricordatevi che l’arma più efficace per sconfiggere l’ignoranza e la malignità, e per far riflettere, tante volte, sul fatto che l’importante è che ci vogliamo tutti bene, è proprio l’ironia, non l’autoreferenziale seriosità. Almeno, tenderei a credere.

  52. rettifico: i due turisti a napoli non sono gay ma il motivo per cui sono stati picchiati è palese.
    un sospiro di sollievo: una manifestazione a roma contro l’omofobia di un centinaio di omosessuali.

  53. @…un pò tutti
    Dopo questo tripudio di randellate che sono volate a destra e a manca (vivace questo post, e dinamico, mi ha divertito parecchio) mi sento di dire la mia. E mi ricollego volutamente al commento di presunta misoginia e maschilismo di W.B. (che di mazzate, mi pare, ne ha prese un casino!!!!), che forse un pò si discosta dal tema dell’articolo. O forse no,in effetti, perchè sempre di “pregiudizi” si parla.
    Io, donna, confesso. E confermo, mio malgrado, che “solo le donne, o forse specificherei “le femmine”, cadono nelle provocazioni” (artistiche o non artistiche che siano).
    Intendendo con l'”essere femmina” una miscela esplosiva (piacevole, talvolta, ma spesso rovinosa e deludente) di retroscena problematici, di vignette filminose di ogni genere e tipologia disegnate fantasiosamente ad hoc, di castelli di carta privi di fondamenta alcune, fragili e inconsistenti e vulnerabili. Io, “femmina”, confesso e, ahimè, confermo. E mi accollo risoluta e convinta delle mie affermazioni i fiumi di odio che già sento provenire dalla comunità femminile di Nazione Indiana.
    Questo outing per evitare, forse, di ripetere sempre le stesse cose, che sicuramente mi faranno passare per la Biancaneve di turno. Perchè, ciò che sto per dire, sembra una storiella del Mulino Bianco, recitata graziosamente per l’occasione e priva di verità alcuna. Ovvero che vivo al confine con Quarto Oggiaro, in un quartiere pieno zeppo di extra-comunitari, dove io, bianca come il latte, quasi mi sento un’intrusa; prendo i tram 12 o 19, carichi di marocchini, cinesi, indiani; faccio la spesa nell’Esselunga di Mac Mahon, sconsigliatami da tutti i miei colleghi fighetti residenti nella Milano bene perchè, si dice (mah!!) essere minacciosa e coacervo di criminalità. Eppure, il mio unico grande terrore, l’ho vissuto a Porta Venezia, ancora diciottenne, quando un italiano, ubriaco marcio, bottiglia in mano ma vestito firmato e pieno di lustrini mi ha inseguito a notte inoltrata gridandomi dietro “le peggio cose”. (non faccio uso di turpiloquio, perchè ho sentito che non è ben accetto…..da dove piove tutto questo perbenismo????Le parolacce, sono, se ben dosate e ironicamente controllate, colori accesi che ritmano i pensieri).

  54. Vero!!!!!Amico in comune, vicinato “idealmente” in comune..alla fine la grande Milano è piccola, magari ci becchiamo in una Esselunga di periferia a fare la spesa (mi correggo: in un “coacervo di criminalità” di periferia a fare la spesa…).;-)

  55. stefania m.
    hai ragione e proprio ieri un gay cantante romano (sembra renato zero – ma come mai ai tempi di renato zero si poteva andare vestiti come renato zero e adesso ti pigliano a mazzate? – emergenze regressive?) diceva Nessuno mi ha aiutato e io ho pensato senza (auto)ironia Perché le donne chi le aiuta Lo sai (dico a stefania m.) lo sai, quante volte assisto a scene il cui epilogo è indubitabile e chiaramente espresso nel muso duro e nello sguardo truce del maschio marito che…. ma a parte l’aneddotica io davanti al tg tre notte ho ripensato alle lotte femministe e all’abdicazione al proprio ruolo che molte donne sono costrette a… eccetera
    intanto dico se non sia per caso solo uno sciame sismico come è stato per la pedofilia gli stupri eccetera
    e non credo che tu possa passare per la biancaneve di turno, e comunque piacere io sono wonder woman, fuori dallo scritto, nella vita reale, sono un personaggio di fantasia, vedessi mio padre che già vede il suo unico figlio maschio prendere moglie (come se si prendesse un oggetto al massimo si coglie una donna come si coglie un fiore anche se a volte è una rosa… ) eccetera…
    per questo non posso lamentarmi che in fondo mi è andata bene con un padre muratore e clericofascista vecchissimo stampo a non essere nato donna e però non si pensi che bastano un pò di peli sulle guance e un pendolo semovente tra le gambe per essere uomini.
    nella fattispecie, gli omofobi\misogini (vuoi per un proprio disturbo sessuale vuoi per un’errata assimilazione del dogmatismo cattolico vuoi per una educazione fatta di proiezioni e ferite narcisistiche dei genitori) non sono certo ‘uomini’ perché non hanno le palle, ti affrontano in branco quando tu sei da solo\a, questo che non va e mi rende alquanto ottimista eccetera
    riguardo la loro effettiva potenza distruttiva (riflesso potente della loro impotenza) eccetera

  56. Scrive la persona che interviene qui col nomignolo “WB”:

    “[…] qui sta il sugo del mio intervento, […] mi viene voglia, […] di tirar loro un potentissimo calcio di suola proprio sulle gengive, […] per un rigurgito di orgoglio eterosessuale che ormai dovrebbe essere una cosa da tenere impolverata in soffitta, sembrerebbe.
    […] sono un razzista? Sono forse, oddio sto per dirlo, un nazista?”

    Bene, rispondo.
    No non sei nazista, sei semplicemente un cretino. Sei anche una persona talmente ignorante da confondere identità di genere e orientamento sessuale, cioè credi che l’equazione “persona transessuale = omosessuale” sia vera.
    Infine sei una persona parecchio maleducata.

    Probabilmente riesci a essere queste tre cose nonostante la casa sia foderata di libri.

  57. W.B. .. ti piace anche il sadomaso?.. ringrazzi andrea che te le ha date di santa ragione?.. °__° ma le hai proprio tutte allora ^__^.

    Qual’è il nome di quella perversione sessuale che fa apprezzare le parolacce.. riceverle intendo…. hem.. durante l’atto……….. mi interessa solo per costruire una battuta ironica ^__^.. non m’interpretate male..
    °__°.

    @Stefania m. sei di Novate Milanese? .. no forse della Bovisa..

  58. Caro Ares, se vuoi che scriva cosa penso di andrea barbieri, lo faccio, però – non si tratta quindi di masochismo – dato che il mio animo non è malvagio come sembrerebbe essere il suo, non ho voluto fargli del male (come primo impulso). Il mio grazie a lui non era ironico, perché le sue parole sono comunque molto utili per la mia Indagine (cfr. J.B.) e per la mia carta da parati. Se ritieni comunque che sia giusto che io gli risponda, e che gli risponda come merita, allora lo faccio. Peraltro, se c’è qualcuno ancora in ascolto su questo post, che sta andando giù di moda, sono davvero molto interessato a sapere cosa pensano GLI ALTRI di quello che andrea barbieri ha detto a me, giusto per sapere se sono solo, oppure no.

  59. No W.B. ti prego non andiamo alla deriva, effettivamente andrea poteva entrare in comunicazione invece di contrapporsi sterilmente.

    W.B. mi interessa pero’ sapere se hai rielaborato il primo testo che hai scritto e nel frattempo hai collocato i tuoi trans, vicini di marciapiede, nella categoria degli esseri umani.

    W.B. .. ti sei chiesto quante alternative hanno(non di marciapiede).

    .. hai pensato a una soluzione?

  60. Aggiungo una cosa, partendo da una frase di Pecoraro:
    “sta riprendendo piede l’idea che si tratti di un genere inferiore di umani.”

    Appunto, le persone transessuali non sono un genere inferiore di umani. Affinché non siano considerate tali è importante riferire a loro il concetto che riferiamo a noi stessi e a coloro che consideriamo “come” noi: “persona”.
    Una persona è un essere razionale dotato di coscienza di sé e in possesso di una propria identità. [Wikipedia]

    Identità significa anche identità di genere, quindi la persona transessuale ha il diritto a esprimersi e a essere riconosciuta per il suo genere psicologico.
    Se è una persona transessuale Male to Female, il genere è femminile; se FtM, il genere è maschile. Questi non sono pensieri oziosi, è la letteratura scientifica a dirci questo, ed è la base per procedere all’adeguamento del corpo.
    Riconoscere socialmente il genere è un gesto di civiltà, non farlo proietta tra gli incivili, su questo non credo ci siano parole da aggiungere.

    Ma se proprio ne volete aggiungere, pensate come sarebbe se socialmente, a tutti i livelli, con insistenza si rivolgessero a voi usando il femminile quando siete m. e il maschile quando siete f.

    Riassumendo.
    Non “trans”, ma “persona transessuale”, in questo modo il linguaggio ricorda che la transessualità riguarda il corpo e non la mente, per cui non può designare la “persona”.

    E l’uso del genere giusto, cioè in accordo col genere psicologico (detto “d’elezione”, ma è un’espressione ambigua perché non viene scelto bensì riconosciuto) nel linguaggio. Quando una persona ridetermina il corpo secondo il genere femminile è “una” transessuale, quando il corpo diventa maschile è “un” transessuale.
    Il vocabolario italiano, in accordo con quanto ho detto, offre per il sostantivo “transessuale” sia il genere maschile che quello femminile.

  61. Caro Ares, accetto il tuo consiglio e non vado alla deriva.

    Però vorrei togliermi qualche sassetto dalla scarpa, se posso. Posso? Perché ho degli attacchi di nausea tipo Alex davanti ai filmini nazisti con i reggi-palpebre.

    Intravedo un mondo di dormienti (ogni tanto c’è qualcuno che apre gli occhi per qualche istante, ma poi li richiude subito, e torna a russare).

    Un’unica nota, costante e molto bassa, in sottofondo, accompagna i commenti ‘giusti’.

    Ed ecco che mi coglieva il prurito di un’incursione in questo gruppo, in questa Nazione di russatori, circolo blindato e auto-referenziale che proclama la libertà del pensiero, ma solo di quel pensiero uguale al proprio.

    Un’incursione per cercare di far vibrare una nota diversa, che
    Basta, ma cosa parlo a fare, tanto dormono, non mi ascoltano, non leggono, nella foga di dire qualcosa di ‘giusto’ si sono persi il passo in cui difendo il t., e riconosco di volergli bene, e allora, perchè disturbarli, che restino pure nel lettino al calduccio, a dirsi, tra loro, sempre le stesse cose, sempre più uguali, così si sentono tanto buoni!

    Per quanto riguarda i t., caro Ares (per inciso, ci vorrà l’esponente per individuare tutte le combinazioni sessuali possibili, che sono virtualmente infinite), non so se quei t. in particolare che provocano me, e provocano gli altri uomini che incontrano (sempre per inciso, io non riesco nemmeno a uccidere una zanzara, figurarsi se potrei mai far del male a un essere umano, anche se mi provoca pervicacemente), hanno delle alternative alla Strada, forse no, forse sì.

    So però che lo zio del marito di mia sorella è un transessuale, gestisce una piccola impresa che nessuno gli ha regalato, vive con un brasiliano da molti anni, è felice, tutti gli vogliono bene, e non mi risulta che passeggi slinguando il prossimo.
    Forse lo fa a mia insaputa, approfittando della mia nota ed evidente cretineria.

    Non credo alle manifestazioni. Servono a convincere chi è già convinto, e in tal caso sono inutili, o a gettare benzina sul fuoco delle idee di quelli che sono omofobi, e in tal caso sono addirittura dannose.

    Credo, da cretino, ignorante e maleducato qual sono (e quindi, per definizione, credo in qualcosa di sbagliato), nell’amore e nella comprensione tra tutti gli esseri senzienti, nessuno escluso.

    Ti saluto con un sorriso, triste.

    Passo e chiudo.

  62. Avete visto W.B. è un cuore tenero, la sua è stata solo una provocazione, odia(col pensiero) solo coloro che gli disturbano il sonno notturno(come biasimarlo), vogliamo finirla di accanirci, definendolo etero omofobo o peggio omosessuale latente omofobo?..

    .. ora non ti posso salvare dalle critiche agli avventori di N.I. °__°

    .. bè ha avuto un bel culo lo zio del marito di tua sorella.. forse ha capacità imprenditoriali che i tuoi vicini transessuali non hanno °-°.. hanno comunque un bel giro di lavoro ^__^

    Va bè, ho capito la tua provocazione, solo che scritta così istigava un po’ … e questo è un periodaccio per istigare.

  63. Il problema caro/a W.B. è che non basta scrivere:
    “credo nell’amore e nella comprensione tra tutti gli esseri senzienti, nessuno escluso.”

    Queste sono solo parole, è ai fatti che bisogna guardare. La “comprensione” dell’altro si raggiunge facendo lo sforzo di conoscerlo, e tu non hai dimostrato questa volontà.

    Hai scritto in un momento di violenza contro persone transessuali un messaggio in cui esprimi la volontà di prenderle a calci in faccia.

    Hai dimostrato di non sapere nulla di ciò di cui scrivi, come quando consideri le persone transessuali per ciò stesso omosessuali.

    Non hai idea della discriminazione che subiscono eppure ci ricami sopra discorsi.

    Inoltre, quando scrivi: “lo zio del marito di mia sorella è un transessuale” probabilmente non sai nemmeno quel che dici, perché la tua frase significa che si trattava di una donna che ha transizionato diventando un uomo. Anzi, per la precisione, che non ha concluso ancora la transizione.

    Quindi caro/a se W.B. se vuoi parlare non a sproposito di “comprensione” verso tutti, hai ancora parecchia strada da fare.

  64. Secondo me voleva semplicemente scrivere: “lo zio del marito di mia sorella è *una* transessuale”.

    Ares, mi togli una curiosità, perché metti tutte quelle faccine?, i tuoi messaggi così ricordano un dipinto di Takashi Murakami oppure i pigiami “regressive” (così li chiamo io) di una tipa che conosco, feticista degli orsetti su felpa e cose così… Senza offesa eh, adoro sia la tipa che Murakami.

  65. Si è dimenticato *una*.. ok..

    La mia è una scrittura “regressiva”, non hai notato?: metto degli errori grammaticali e sintattici ad hoc, è un nuovo stile il mio, potrei definirlo *impressionista regressivo*.. . E’ un po’ come guardare un quadro di Monet: la grammatica non conta, per capire i miei commenti è necessario leggerli nel loro insieme.

    Embè, in tutto questo le faccine non vuoi mettercele? °-°

  66. Non l’ha dimenticato, lo fa apposta. Per questo ho parlato sopra di maleducazione.

    E’ una cosa che trovo odiosa, non soltanto per la mancanza di rispetto verso le persone transessuali che che mi è capitato di conoscere, ma anche perché è una questione di potere: si fa così coi soggetti più deboli.

    Cioè i giornalisti, gli intellettuali, e in una certa misura le persone colte (molto più delle persone semplici, senza case foderate di libri) riconoscono linguisticamente l’identitità di genere in caso di transessualità soltanto quando si tratta di persone che hanno un qualche status sociale, cioè in quanto riconoscibili come detentori di un potere.
    Per esempio sui giornali per Martina Castellana (candidata per Berlusconi), Robertina Manganaro (stilista), Vladimir Luxuria si tende ad usare il linguaggio corretto, molto più che per anonime transessuali magari uccise a coltellate.

    Dovrebbe essere un argomento che sta a cuore agli scrittori, perché uno scrittore ama le parole e le usa nel modo migliore possibile. Inoltre dovrebbe essere un argomento che sta a cuore alle brave persone, perché come dicevo sopra, il linguaggio scorretto è rivolto per lo più ai soggetti più deboli.
    Eppure non ho mai letto in un blog letterario italiano niente al riguardo.

  67. Caro Ares, rompo il silenzio radio solo per rispondere alla tua domanda (sincera e pura). Non solo non l’ho fatto apposta, ma non so neanche di cosa stia parlando. Veramente in famiglia lo chiamavano prima e lo chiamano tutti adesso lo zio Mario, non ci ho nemmeno mai pensato di chiamarla zia, o di chiamarla una transessuale, perché alla fine conta la persona, non la classificazione. Tutto qui. Ma se devo essere per forza maleducato, va bene, allora sono maleducato, così la finiamo qui.
    Che schifo.

  68. Infatti conta la persona, non la classificazione, è esattamente quello che ti ho scritto nel mio secondo messaggio.
    ‘Persona’ è un concetto che comprende l’identità, quindi anche l’identità di genere.
    Per cui se prioritario è il concetto di persona – come deve essere – ti rivolgerai alle persone transessuali rispettando il così detto sesso d’elezione che è quello che corrisponde all’identità di genere.

    Del resto non credo che le persone si rivolgano a te, se sei un uomo, chiamandoti insistentemente “cara”, oppure che la tua compagna/o si rivolga a te chiamandoti “la mia compagna”, tanto per fare un esempio (o l’esempio opposto se tu fossi donna). Come l’identità di genere viene rispettata nel tuo caso, tu la devi rispettare negli altri. E’ questione di rispetto umano e di educazione.

    Questa non è una mia invenzione, sono anni che le associazioni per i diritti delle persone transessuali lo vanno ripetendo, soprattutto ai giornalisti, sperando così che la terminologia corretta entri finalmente in uso.

    E non hai idea del senso di schifo che ho io nel dover spiegare l’abc a persone altamente scolarizzate dentro un blog ‘letterario’.

  69. Nè Novate nè Bovisa. Parliamoci chiaro, definire la Bovisa periferia estrema ormai è un clichè superato. La Bovisa bronx ha smesso di esistere o,perlomeno, di essere considerata tale con l’avvento del Politecnico e soprattutto di artistoidi-intellettualoidi di turno che, pensando di fare una scelta alternativa e d’avanguardia si sono insediati nei cosiddetti loft (dico cosiddetti, perchè quelli mica sono loft, sono surrogati di una malsana idea di loft, che nulla ha a che vedere molte volte con la ristrutturazione di spazi industriali dismessi…).
    Ricordo di gioventù. La fine degli anni 90, quando studiavo in Bovisa e intorno al Campus c’era il nulla. Un nulla palpabile e inquietante che ti accompagnava fino all’arrivo in stazione, con una coltre di nebbia talmente fitta che se la strada non fosse stata sempre diritta quasi sicuramente mi sarei persa in qualche lugubre vicoletto. Che poi mi chiedo: ma la Bovisa, da periferia estrema a “centro del mondo”, è davvero cambiata o è cambiata semplicemente l’opinione comune? Della serie: ma ci sono speranze anche per Quarto Oggiaro?O rimarrà sempre etichettata malamente anche quando, a mio avviso, la situazione forse non è così deteriorante e deteriorata come si ama sostenere comunemente?
    Scusate, qesto discorso forse non c’entra nulla con il tema del post, ma la domanda di Ares ha “scosso” in me questo pensiero.
    P.S. E poi, con tutti gli insulti e le provocazioni che sono volati “qui dietro”, anch’essi poco inerenti a volte con il tema, uscire dal seminato, tutto sommato, non mi pare così gravoso. ;-)

  70. @aparrag aculnaig
    perdonami, ma quando ti leggo mi si ingarbuglia il cervello, che, mio malgrado, è già abbastanza ingarbugliato. In pratica divieni autore inconsapevole di un vertiginoso vortice di meningi. E’ sicuramente colpa mia ma…in parole povere?;-)

  71. Cara stefania m., avevo cercato di riportare la discussione al tema iniziale. Nel topic infatti si legge:

    “Sempre di più è necessario lo sforzo di tutti per un radicale cambiamento culturale che passa anche attraverso l’approvazione di leggi a tutela di gay, lesbiche e transessuali, finora fatalmente ignorate, ma ormai ineludibili e non più rinviabili.”

    Quello che ho cercato di fare, e mi sembra molto chiaro, è portare la mia piccola esperienza per dare un contributo al “cambiamento culturale” che veniva auspicato nel topic.
    Certo non lascio emoticon ovunque e rispondo a tono, ma rispondere a tono mi sembra rispettoso dell’interlocutore, perché quando il suo tono smette di essere offensivo, non ho più bisogno di cercare le parole più dure possibili. E se l’interlocutore si disarma davvero dei pregiudizi per cercare di capire vite che non corrispondono agli stereotipi, per quello che posso fare sono pronto ad aiutarlo. Il mio scopo è il cambiamento culturale, non la bagarre.

  72. @ Ste.. il commento era rivolto a me?.. °-°

    ..sembrava un rimprovero, ti ho solo chiesto se eri di Novato o della zona Bovisa… tu hai detto “vivo al confine con Quarto Oggiaro” e Novate e la Bovisa sono al confine di Quarto Oggiaro, tutto qui.. non volevo fare illazioni sulla qualità del tuo quartiere, ormai ogni zona del Milanese è un unico carnaio senza identità.

    Tenendo presente che io a Quatro Oggiaro ci ho fatto le Superiori, e ho amici che ci abitano.

  73. @W.B. hai detto che le manifestazioni non contano… e che si dovrebbe fare per rivendicare i propri diritti? .. molte volte le proteste hanno sortito effetti, disolito proprio quelle più pacifiche.. .

    Il livello di esasperazione è alto… e forse è anche un po’ vergognoso essere nel 2009, e star qui, ancora, a discutere di diritti di identità.

  74. Il riconoscere il diritto d’identità è il modo che una comunità ha di consentire a ciascun individuo di pensarsi, muoversi, collocarsi e relazionarsi rispetto a sé stesso e agli altri. Il non riconoscimento genera provvisorietà, anche nei comportamenti, e genera sofferenze non giustificate. Il non concedere il riconoscimento è un atto feroce che compiono tutti coloro che si rifiutano di concedere ad altri individui, di pari dignità, il diritto che loro stessi hanno avuto; che è lo stesso diritto che l’intera comunità, anche quella discriminata, gli ha concesso fin dalla nascita, senza necessità di rivendicazione.

  75. Caro Ares, io non credo alle manifestazioni che si fanno qui.
    Adesso, alla mia veneranda età di quarantuno anni, ricordo ancora che al Beccaria di Milano, a suo tempo, indossavo la mia brava kefiah al collo, e si discuteva calorosamente di Sabra e Chatila, ma se devo essere onesto, parlavo senza conoscere niente, ignoravo le ragioni (da vendere) degli israeliani ma, come sai, un ragazzino bisogna pur che si senta parte di un gruppo.
    E’ che certuni si sono fermati al loro sedicesimo anno di età, e quando crescono (in realtà non crescono mai) continuano a giocare a difendere i diritti dei più deboli, perché in realtà questi certuni, viziatelli e boriosi (e loro sono tutt’altro che deboli), hanno bisogno di dare uno scopo alla loro vita, ma sanno benissimo che la loro vita, uno scopo non ce l’ha, è vuota e non accenna a riempirsi.
    Sono impostori, maschere – le famose persone, appunto – attori che di volta in volta cercano di dare un senso alle cose, recitano ruoli sempre uguali, riempiendosi la bocca della parola Diritti.
    Parlano di Fame e non l’hanno mai provata, parlano di Povertà, e non sanno cosa significhi, parlano di Guerra e l’unica guerra che conoscono è quella vista in televisione.
    Ma io non dico di essere contro le manifestazioni, sono quello che sono, appunto manifestazioni.
    Le donne si sono forse emancipate, dopo il 1968, Certo, come no, alla grande, infatti adesso sono in crisi nera, la più nera di sempre, non sanno più come venir fuori dal ruolo che la società dei consumi ha imposto e ritagliato per loro.
    E i diritti dei “lavoratori”? Altre grandi conquiste, direi. Un esercito di morti viventi che sogna la Pensione, tanto vale spararsi prima.
    Allora, una bella manifestazione per la pace? Vediamo un po’ quante guerre adesso ci sono in Africa, si è perso il conto.
    Una imponente manifestazione per il diritto allo studio? Quelle precedenti hanno ottenuto importanti risultati, la scuola e l’università sono migliorate nettamente, si vede.
    Credo che a Vicenza la base americana sarà ampliata.
    Mi pare che i guai della globalizzazione siano irrisolti.
    John Barth, un notorio cretino, ha scritto: “…per ragioni caratteriali più che ideologiche, durante il periodo della guerra in Vietnam non presi parte – pur simpatizzando coi loro intenti – alle grandi manifestazioni pacifiste nelle nostre città. Per quelle meno grandi nelle nostre università provai molta meno simpatia, specialmente per i sit-in, le occupazioni, gli atti di vandalismo e di distruzione. La guerra era un errore, le scelte a cui costringeva i giovani americani di pochi anni più grandi dei miei figli erano orribili, la sua distruzione della legittima funzione dell’università riprovevole: ma le università in quanto tali non erano né il nemico, né un simbolo appropriato del nemico”.
    Poi ci sono gli Specialisti, quelli esperti in un settore particolare o particolarissimo, tipo I diritti umani violati nell’ovest della Cina, e impartiscono lezioni agli altri sul tema, bacchettandoli come ignoranti, e non serve a niente rispondere a loro Ma scusa, allora cosa mi dici della strage delle foche?, non li riguarda, loro hanno scelto il loro argomento preferito, I cinesi, e mettono su la loro tenda, distribuiscono i loro volantini, poi, fatto il loro dovere per benino, tornano a casa, si mangiano Quattro salti in padella e si guardano L’infedele, inveiscono contro Tutte le destre (da pronunciare con la erre moscia) e poi vanno a dormire, sereni, Ho aiutato il popolo cinese, ho dato il mio contributo, Ronf (e in quel preciso momento un tibetano viene massacrato a calci e pugni).
    Oggi, in Italia, una manifestazione serve solo ai partecipanti, per illuderli di essere utili a qualcosa, per gonfiare ancora di più il loro ego (…) e, come ho detto, serve a incarognire ancora di più gli animi di quelli contrari. Cosa fare, in alternativa? Non lo so. Non ci ho mica una soluzione per tutto, io.
    Forse una protesta indiretta, più sofisticata, più sottile, più intelligente, qualcosa che abbia un sapore meno finto. Bisognerebbe inventarsi qualcosa di (parola terribile) nuovo.
    Non lo so, io sono un cretino, un maleducato e un ignorante, chiedete ad altri.

  76. Si, ma non ci si può occupare di tutto contemporaneamente, e già tanto se qualcuno si prende la briga di fare qualcosina, io me la prenderei con quelli che parlano di diritti e il loro riconoscimento in ambito elettorale e poi fanno tutt’altro una volta eletti.

    Certo è che forse è bene partire dai diritti di casa nostra e poi magare pretendere iniziative estere.
    Incrociare le mani rassegnati e impotenti, non credo sia la soluzione comunque.

    Io farei una cosa, andiamo in giro tu e io W.B. ad intervistare le persone, chiedendo loro se sono d’accordo al riconoscimento dei dititti agli omosessuali, transessuali etc.. e chi dici di no .. lo pestiamo .. °-°

  77. Sarebbe bello se Franco Buffoni o un altro indiano postasse in homepage il bel messaggio di Ares “Pubblicato 1 Settembre 2009 alle 11:18” insieme magari a due righe di contestualizzazione, così per far riflettere su quel nucleo fondamentale dell’individuo che è l’identità.

  78. ?__? oddio cosa ho scritto !?! .. °__°

    hem .. quando il 1 sett ?.. ?__?

    .. ma è oggi?.. °_°

    ..aspetta che rileggo .. mmmmh.. no ci sono i soliti errori.. di .. di sintassi, punteggiatura..no..no

    .. quando ho finito di scrivere quel commento ho dovuto prendere un ricostituente, figurati °_- .. “andrea” fai il bravo perfavore.

    non mettiamo i miei refusi in piazza!!!

  79. @ares
    ma quale rimprovero!!!!oh, mio dio, ma aveva davvero l’aspetto di un rimprovero??devo controllare il tasso di acidità…..;-)
    assolutamente nessun rimprovero, ci mancherebbe, semplicemente hai citato la bovisa annoverandola tra le periferie estreme, quando, effettivamente, ormai la sua reputazione mi pare mutata, divenendo un posto di fighetti o di presunti tali….tutto qui, era una semplice dissertazione “urbana” che effettivamente non c’entrava nulla….mi spiace tu abbia frainteso….;-)
    Al confine con Quarto Oggiaro c’è anche Certosa.

  80. @Ste.. ma dove ho citato la Bovisa come periferia estrema ?… giurin giuretta non sono stato io .. sigh! ^__\

  81. @ares
    ma scusa, lo hai fatto implicitamente. Io ho parlato del quartiere in cui vivo, descrivendo alcune situazioni limite, tipicamente ascrivibili a periferie estreme. Nel momento in cui, sulla base delle mie valutazioni, tu immagini la Bovisa, automaticamente dai un parere su quel quartiere. Sto vaneggiando?Comunque, tranquillo, è stato solo un fraintendimento e la mia una dissertazione inutile.;-)

  82. @andrea barbieri
    Sono la “regina” dei fraintendimenti. E soprattutto credo, a questo punto, di non essere particolarmente adatta per scrivere su un blog. Faccio casino e mi becco mazzate da tutti…!!!Guarda che “qui dietro” non era riferito a te. Forse avrei dovuto scrivere “molto più indietro” oppure boh, forse non scrivere nulla. Non mi pare davvero che il tuo tono fosse irrispettoso, o che i tuoi commenti fossero poco inerenti. Anzi.Mi riferivo semplicemente e ironicamente ai fuochi di artificio che sono esplosi molto prima dei nostri commenti.Vorrei mettere un emoticon finale, stile Ares…..vabbè, dai,lo metto. ;)

  83. Houston, abbiamo un problema. Ma sarà mai possibile che uno debba aver paura a scrivere in libertà tutto quello che pensa per il timore che qualcun altro lo rimproveri (non mi riferisco né a S. né ad Ares, è un’osservazione generale)? Cos’è, serve un manuale di buon pensiero? Dove lo posso comprare? Ho l’impressione che proprio questo vincolo psicologico – compiacere il prossimo mercé un discorso politicamente corretto – sia il peggior ostacolo all’evoluzione del pensiero, o mi sbaglio? Un sorriso a tutti, a.b. incluso.

  84. siamo arrivati alle bombe e finalmente grillini lo dice. ed era prevedibile. non
    sono ignoti. sono neofascisti che certa destra populista e terra-terra sobilla.
    amen.

  85. a aparrag, potresti specificare, per piacere? In che senso ” bombe “, c’è qualche notizia…?

  86. mi permetto di copincollare (lo posso fare?, no?)

    ROMA (Reuters) – Dopo una serie di aggressioni contro omosessuali nelle ultime settimane a Roma, due bombe carta sono state lanciate nella tarda serata di ieri contro un locale nella zona della cosiddetta “gay street” della Capitale. Lo riferiscono due associazioni omosessuali, che hanno annunciato manifestazioni di protesta per oggi.

    “”Due bombe carta sono esplose questa sera (martedì 1 settembre) intorno alle 23.40 alla Gay Street di via di San Giovanni a Roma”, scrive in un comunicato il presidente di Arcigay Roma, Fabrizio Marrazzo.

    “Due violente esplosioni, all’altezza del Colosseum Bar, udite anche a diverse centinaia di metri. Le esplosioni hanno provocato la distruzione di alcuni vasi, di un motorino e un ragazzo ha riportato una ferita a un orecchio”.

    “Le bombe carta fatte esplodere nei pressi della gay street arrivano dopo una lunga serie di atti di aggressioni e confermano quanto andiamo sostenendo da tempo e cioè è in atto una vera e propria aggressione di stampo politico verso la comunità lgbt (lesbico-gay-bisessuale-transex) italiana ad opera di fanatici e di gruppi neonazisti”, scrive Franco Grillini, di Gaynet.

    Nei giorni scorsi una coppia gay è stata aggredita a coltellate da un giovane dopo essersi scambiata un bacio. Poi una bomba è stata fatta esplodere all’esterno di un locale dove si tengono feste omosex. E secondo le associazioni per i diritti degli omosessuali sono sempre più numerosi gli episodi di minacce e insulti nella zona del Celio, dove c’è una concentrazione di locali gay.

    Stasera alle 22, per protestare contro gli attentati, si terrà un presidio alla gay street, annuncia l’Arcigay.

  87. Hai visto W.B. come è facile pensare e realizzare quel pensiero, per certi soggetti?

    .. ultimamente è bene pesare ogni singola parola quando si parla di certi argomenti, lasciarsi andare a sfoghi provocatori per generare discussione e pensiero, va bene, ma di questi tempi, su questi argomenti, proprio non si piuò fare, pare.

    Se la reazione della comunità gay sarà la protesta, e reazioni stizzite a qualsiasi provocazione, non stupiamoci.

    Se il gruppo si coalizza, non parliamo di lobby, non parliamo di identità collettive, non si ha alternativa in certi casi, se ti senti attaccato ingiustamente ti coalizzi, con chi senti di avere una qualche vicinanza. E tutto il resto è l’altro, l’avversario.

  88. qui ci vorrebbe, oltre che cose tipo interrogazioni parlamentari, che certi politici (vedi la portaaportiana sbottata omofoba della mussolini meglio fascista che frocio in prima serata su una rete pubblica che pubblica è solo quando conviene al codapegliesco di arcore), certi politici, dico, dovrebbero essere rieducati
    ci vorrebbe qui un’alfabetizzazione dei sentimenti e ci vorrebbe soprattutto che la cosa non divenisse solo ripeto una vexata quaestio polico-politichese ma soprattutto una questione etica
    che in televisione si dicesse chiaro e tondo che l’omosessualità non è una malattia non è un reato non è peccato
    soprattutto che l’omofobia è anche mafio-filia
    e non so che dire altro
    se non che bisogna arrivare specialmente alle cosiddette masse (quelle che nemmeno sanno accendere un pc epperò quella loro arcaica ingenuità di muratori\casalinghe\contadini semianalfabeti et sim. ammazza) e capire che non si accetta il bianco diverso tuo fratello, come si riuscire ad accettare il diverso non-bianco tuo fratello?
    ps
    la forma di questo commento fa schifo ma spero si sia capito il contenuto.

  89. bè, adesso quando incontrerete un fascista testa rasata girare a zonzo per strada, sappiate cosa fare. Dopo avere espresso tra i denti il vostro pensiero democraticamente ecumenico circa la tolleranza da usare nei confronti di tutte le forme di pensiero e di opinione che devono circolare indisturbate perchè in un paese democratico è giusto che sia così, date a quel pensiero la forma dovuta. Quella della rabbia, della giusta rabbia e della giusta intolleranza. Non facciamoci più fregare dai loro discorsi sulle aporie della democrazia e della tolleranza, per cui chi si definisce democratico dovrebbe esserlo sempre e con tutti! Dobbiamo stabilirlo noi con chi essere tolleranti e con chi intransigenti, visto che in un paese veramente democratico il pensiero nazifascista non avrebbe nessuna ragione di esistere.

  90. Stefania m. scusami tu, quando metto la modalità ‘incazz. on’ ci metto un po’ a passare alla modalità ‘incazz. off’ :-)
    Sei una persona molto carina.

    Ares il problema è che questo è pur sempre un blog letterario, quindi difficilmente in homepage andrà qualcosa che va direttamente all’osso.
    Sai che i letterati vedono l’osso come qualcosa di primitivo, gli ricorda le scimmie di Odissea nello spazio… :-)
    Preferiscono decorare l’osso con le parole.

  91. @no/made .. stai pensando ai pestaggi dei fascisti per strada per mano dei gay?, che devono fare , prenderli a borsettate !?! °_°..

    ..ma no, poi si rischia che si sfaldi lo smalto alle unghie… non ne vale la pena rovinarsi il look per dei fascisti ^__-.

    No, io penserei ad un’azione politicamente forte, l’azione dei singoli serve a poco..

    .. poi ripeto, sporcarsi del sangue fascista non vale la spesa per la tintoria ^__^.

  92. a ares, no e si, intanto la questione ci riguarda tutti; dopo i gay, le lesbiche ecc…a chi toccherà? E poi, basta con questi clichè sugli omosessuali. Mica camminano tutti con le borsette! ( lo so che la tua è una metafora ). Ma insomma, mi sembra di essere ancora agli anni trenta… . Poi, se il problema è della politicizzazione, è vero che molti paradossalmente votano e continuano a votare per i loro aguzzini del pdl e che non hanno alcuna coscienza se non quella del più becero consumismo ma come dicevo il problema deve riguardarci tutti, è l atto che deve essere stigmatizzato e ostacolato, è la loro violenza che deve essere fermata. Possiamo pensare a diversi metodi per farlo, dalle manifestazioni alle condanne pubbliche, ma le contromisure devono essere prese nella pratica e stare per strada da soli ad aspettare il proprio turno non mi sembra il massimo della precauzione.

  93. Un altra notizia una ragazza 16enne vittima di un’aggressione di gruppo.. cazzo che rabbia!!

    Qui siamo impazziti tutti, altro che protesta degli omosessuali dev’essere una protesta collettiva verso la violenza di qualunque tipo.. cazzo prendiamoci per mano.

    E’ larroganza, è quell’arroganza di poter sopraffare qualcuno solo perchè ritenuto debole che bisogna combattere.

    E’ un imbarbarimento che si sta diffondendo e trasformando in pandemia.. altro che influenza suina…

    Questi suini vanno fermati!!!

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franco buffonihttp://www.francobuffoni.it/
Franco Buffoni ha pubblicato raccolte di poesia per Guanda, Mondadori e Donzelli. Per Mondadori ha tradotto Poeti romantici inglesi (2005). L’ultimo suo romanzo è Zamel (Marcos y Marcos 2009). Sito personale: www.francobuffoni.it