Cosa vuol dire libertà di stampa
di Roberto Saviano
Molti si chiederanno come sia possibile che in Italia si manifesti per la libertà di stampa. Da noi non è compromessa come in Cina, a Cuba, in Birmania o in Iran. Ma oggi manifestare o alzare la propria voce in nome della libertà di stampa, vuol dire altro. Libertà di poter fare il proprio lavoro senza essere attaccati sul piano personale, senza un clima di minaccia. E persino senza che ogni opinione venga ridotta a semplice presa di parte, come fossimo in una guerra dove è impossibile ragionare oltre una logica di schieramento.
Oggi, chiunque decida di prendere una posizione sa che potrà avere contro non un’opinione opposta, ma una campagna che mira al discredito totale di chi la esprime. E persino coloro che hanno firmato un appello per la libertà di informazione devono mettere in conto che già soltanto questo gesto potrebbe avere ripercussioni. Qualsiasi voce critica sa di potersi aspettare ritorsioni. Libertà di stampa significa libertà di non avere la vita distrutta, di non dover dare le dimissioni, di non veder da un giorno all’altro troncato un percorso professionale per un atto di parola, come è accaduto a Dino Boffo.
Vorrei parlare apertamente con chi, riconoscendosi nel centrodestra, dirà: “Ma che volete? Che cosa vi mettete a sbraitare adesso, quando siete stati voi per primi ad aver trascinato lo scontro politico sul terreno delle faccende private erigendovi a giudici morali? Di cosa vi lamentate se ora vi trovate ripagati con la stessa moneta?”. Infatti la questione non è morale. La responsabilità chiesta alle istituzioni non è la stessa che deve avere chi scrive, pone domande, fa il suo mestiere. Non si fanno domande in nome della propria superiorità morale. Si fanno domande in nome del proprio lavoro e della possibilità di interrogare la democrazia. Un giornalista rappresenta se stesso, un ministro rappresenta la Repubblica. La democrazia funziona nel momento in cui i ruoli di entrambi sono rispettati.
Per un giornalista, fare delle domande o formulare delle opinioni non è altro che la sua funzione e il suo diritto. Ma un cittadino che svolge il suo lavoro non può essere esposto al ricatto di vedere trascinata nel fango la propria vita privata. E una persona che pone delle domande, non può essere tacitata e denunciata per averle poste. Non è sulla scelta di come vive che un politico deve rispondere al proprio Paese. Però quando si hanno dei ruoli istituzionali, si diventa ricattabili, ed è su questo piano, sul piano delle garanzie per le azioni da compiere nel solo interesse dello Stato, che chi riveste una carica pubblica è chiamato a rendere conto della propria vita.
In questi anni ho avuto molta solidarietà da persone di centrodestra. Oggi mi chiedo: ma davvero gli elettori di centrodestra possono volere tutto questo? Possono ritenere giusto non solo il rifiuto di rispondere a delle domande, ma l’incriminazione delle domande stesse? Possono sentirsi a proprio agio quando gli attacchi contro i loro avversari prendono le mosse da chi viene mandato a rovistare nella loro sfera privata? Possono non vedere come la lotta fra l’informazione e chi cerca di imbavagliarla, sia impari e scorretta anche sul piano dei rapporti di potere formale?
Chi ha votato per l’attuale schieramento di governo considerandolo più vicino ai propri interessi o alle proprie convinzioni, può guardare con indifferenza o approvazione questa valanga che si abbatte sugli stessi meccanismi che rendono una democrazia funzionante? Non sente che si sta perdendo qualcosa?
Il paese sta diventando cattivo. Il nemico è chi ti è a fianco, chi riesce a realizzarsi: qualunque forma di piccola carriera, minimo successo, persino un lavoro stabile, crea invidia. E questo perché quelli che erano diritti sono stati ridotti quasi sempre a privilegi. È di questo, di una realtà così priva di prospettive da generare un clima incarognito di conflittualità che dovremmo chiedere conto: non solo a chi governa ma a tutta la nostra classe politica. Però se qualsiasi voce che disturba la versione ufficiale per cui va tutto bene, non può alzarsi che a proprio rischio e pericolo, che garanzie abbiamo di poter mai affrontare i problemi veri dell’Italia?
Il ricatto cui è sottoposto un politico è sempre pericoloso perché il paese avrebbe bisogno di altro, di attenzione su altre questioni urgenti, di altri interventi. Il peggio della crisi per quel che riguarda i posti di lavoro deve ancora arrivare. In più ci sono aspetti che rendono l’Italia da tempo anomala e più fragile di altre nazioni occidentali democratiche, aspetti che con un simile aumento della povertà e della disoccupazione divengono ancora più rischiosi.
Nel 2003 John Kerry, allora candidato alla Casa Bianca, presentò al Congresso americano un documento dal titolo The New War, dove indicava le tre mafie italiane come tre dei cinque elementi che condizionano il libero mercato quantificando in 110 miliardi di dollari all’anno la montagna di danaro che le mafie riciclano in Europa. L’Italia è il secondo paese al mondo per uomini sotto protezione dopo la Colombia.
È il paese europeo che nei soli ultimi tre anni ha avuto circa duecento giornalisti intimiditi e minacciati per i loro articoli. Molti di loro sono finiti sotto scorta. Ed è proprio in nome della libertà di informazione che il nostro Stato li protegge. Condivido il destino di queste persone in gran parte ignote o ignorate dall’opinione pubblica, vivendo la condizione di chi si trova fisicamente minacciato per ciò che ha scritto. E condivido con loro l’esperienza di chi sa quanto siano pericolosi i meccanismi della diffamazione e del ricatto.
Il capo del cartello di Calì, il narcos Rodriguez Orejuela, diceva “sei alleato di una persona solo quando la ricatti”. Un potere ricattabile e ricattatore, un potere che si serve dell’intimidazione, non può rappresentare una democrazia fondata sullo stato di diritto.
Conosco una tradizione di conservatori che non avrebbero mai accettato una simile deriva dalle regole. In questi anni per me difficili molti elettori di centrodestra, molti elettori conservatori, mi hanno scritto e dato solidarietà. Ho visto nella mia terra l’alleanza di militanti di destra e di sinistra, uniti dal coraggio di voler combattere a viso aperto il potere dei clan. Sotto la bandiera della legalità e del diritto sentita profondamente come un valore condiviso e inalienabile. È con in mente i volti di queste persone e di tante altre che mi hanno testimoniato di riconoscersi in uno Stato fondato su alcuni principi fondamentali, che vi chiedo di nuovo: davvero, voi elettori di centrodestra, volete tutto questo?
Questa manifestazione non dovrebbe veramente avere colore politico, e anzi invito ad aderirvi tutti i giornalisti che non si considerano di sinistra ma credono che la libertà di stampa oggi significa sapersi tutelati dal rischio di aggressione personale, condizione che dovrebbe essere garantita a tutti.
Vorrei che ricordassimo sino in fondo qual è il valore della libertà di stampa. Vorrei che tutti coloro che scendono in piazza, lo facessero anche in nome di chi in Italia e nel mondo ha pagato con la vita stessa per ogni cosa che ha scritto e fatto a servizio di un’informazione libera.
In nome di Christian Poveda, ucciso di recente in El Salvador per aver diretto un reportage sulle maras, le ferocissime gang centroamericane che fanno da cerniera del grande narcotraffico fra il Sud e il Nord del continente. In nome di Anna Politkovskaja e di Natalia Estemirova, ammazzate in Russia per le loro battaglie di verità sulla Cecenia, e di tutti i giornalisti che rischiano la vita in mondi meno liberi. Loro guardano alla libertà di stampa dell’Occidente come un faro, un esempio, un sogno da conquistare. Facciamo in modo che in Italia quel sogno non sia sporcato.
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io domani ci sarò, testimoniare è l’unica cosa che ci rimane da fare…
g
A domani in piazza a Roma!
Vengo anch’io!!!!!!!!!!!!!! (ma non come nella vecchia canzone di Jannacci)
Quando un Cicchitto, ad esempio, afferma che solo Porta a Porta è l’unico programma obiettivo della Rai , si evince che la libertà di informazione è davvero in pericolo per non dire “una lotta persa”, gli elettori dall'”interno” di questo paese non riescono più a rendersi conto di cosa possa significare una pluralità delle informazioni, informazioni che puoi reperire solo in rete dal momento che il TG1, altro esempio, “passa” solo l’informazione che distrae. La mobilitazione è solo il primo passo per azioni successive, non può e non deve essere un atto isolato.
Grande Roberto.
Io ci sarò
The Economist, Oct 2nd, 2009
una versione dei fatti (il fascismo del denaro)
ci sono similitudini fortissime tra il ventennio che portò al baratro la piccola italia e questi nostri disgraziatissimi ultimi anni nati dalla disfatta democristiana dalla diaspora del potentato chiesa-ignoranza
la differenza la fa solo il denaro.
mai come prima d’ora c’è una netta divisione tra chi vive negli agi e chi sopravvive con l’acqua alla gola
e tutto ciò è trasversale dall’estrema destra all’estrema sinistra
nessuno ne è immune
qui s’innesta il concetto di nuova morale propinato da tutti senza nessuna realizzazione sul piano pratico
abbiamo segretari di partito dediti alle regate
ministri che siautocsotruiscono aeroporti nel cortile di casa
sanità truffaldine sugli organi dei poveracci che coinvolgono Tutti
telegiornali da settimana incom e studio luce dove le notizie sono completamente oscurate
giornalisti (la parola più abusata dopo politica) che intervengono ovunque senza nessuna dignità avamposti di un potere sempre più spregiudicato
è il nuovo mondo
dove una velina vale più di dei rifiuti tossici
dominato da uomini e donne che si stanno conoscendo meglio
dove un terremoto diventa uno show dove i morti ammazzati nelle guerre di mafia camorra sono ordinaria ammistrazione ormai pubblicabile limitatamente alla cronaca locale
c’è una distanza siderale tra Roma e il resto della nostra terra
qui si combatte
li si gode
e tutto questo attraverso i soldi
la parola magica che attraversa i fondi europei (la nuova manna) l’expo l’imbarbarimento della scuola con la deprivazione delle più elementari risorse a scapito dei progetti della corte assurti a dogmi imprescindibili per il futuro
poi ogni tanto le sacrali parole dell’uomo in bianco sulle distanze innanzitutto da loro prodotte e qualche sonnecchioso sbadiglio della più inutile figura istituzionale
il tutto condito da una Giustizia che non c’è
nessuno che dica con forza che sollevi un popolo avviato ad un nuovo medioevo
resta un ultimo scoglio baluardo ancora baluginante di una flebile luce
l’informazione
ancora libera nella rete fino all’arrivo del denaro
poi verrà la morte
c.
Alcuni elementi che fanno sospettare che il problema non risieda tutto nell’arroganza dispotica del Sultano.
L’articolo 21 oggi è come la bandiera italiana per Bossi. L’oligarchia mediatica che viene spacciata per democrazia, dopo aver umiliato e reso agonizzante il Parlamento, la magistratura, l’opposizione, vuole arrivare all’origine: sradicare la possibilità stessa del consenso informato e critico, libero da pregiudizi faziosi e rispettoso solo dei fatti. La comunicazione politica, attraverso cui gli eletti si rivolgono agli elettori, è ridotta al trash televisivo, dove regnano: intrattenimento becero, sloganismo rapido, assenza di argomentazioni e complessità, manicheismo puerile, denigrazione cieca e pregiudiziale dell’avversario, falsità continue ed enormi nascoste dietro un microbo di verità strumentali.
Nessuna opinione oggi è un passo verso il raggiungimento di una verità obiettiva e valida per tutti, ma è solo acqua nel mulino della fazione, oro nelle mani degli usurpatori della cosa pubblica. Ci si dovrebbe attendere che l’informazione controlli gli abusi del potere, in realtà è interna al potere. Quei pochi giornalisti che ancora fanno il loro mestiere vengono accusati di essere eversivi: la colpa? Vorrebbero rendere pubblica la verità! Tutti gli altri si tengono ben lontani dal rischio di mettere in pratica quello che dovrebbe essere il loro dovere professionale e morale: diffidare del sovrano e provare a rendergli la vita difficile (essere farabutti!). Tutto ciò ci porta a sostenere che verità ed informazione sono ormai nemiche inavvicinabili: dove c’è l’una l’altra manca. La carriera del giornalista è lunga quanto l’obbedienza al copione della difesa strenua della propria fazione. Se vogliono lavorare, questi parassiti della politica, devono fare con la penna ciò che con i cori e gli slogan fanno i tifosi. La maggior parte di loro non serve più; meglio, essi non sono fonte di conoscenza e libertà, ma servono, certamente. I partiti ed i loro capi. Ed i cittadini non possono reagire alla presa per il culo partitica effettuata per mezzo televisivo; prede di una retorica che non sanno decifrare, saranno sempre indotti a pensare che anche lo smascheramento del potente è fatto per ragioni di parte, interessi personali, delegittimato da errori o difetti analoghi. Tutte le volte che qualcuno osa lanciare la freccia della verità contro le menzogne e le corruzioni dei potenti, gli scherani dell’informazione fanno di tutto per diffamare, delegittimare, umiliare questo sfrontato bestemmiatore. Il problema va al di là di boffo e santoro …
Riflessione a margine di una battaglia che condivido.
Se è vero che l’ottanta per cento degli italiani si informa esclusivamente attraverso la tv, allora cosa potrà mai fregare a Berlusconi di qualche punzecchiatura sulla carta stampata?
È vero che querela, ma lo fa solo per poi mostrarsi magnanimo et disinteressato.
Forse non ne so abbastanza, ma finora qualche giornalista cartaceo ha davvero rischiato qualcosa?
Come per esempio di dover pagare cifre impossibili per aver perso una causa?
Non nego che vi sia intimidazione, ma mi appare piuttosto come una sorta di sovrappiù per tenere impegnata l’opinione pubblica che legge il giornale mentre la partita vera si gioca in televisione.
Ed è così sin dall’inizio.
È sul pluralismo televisivo che dovrebbero concentrarsi i radunatori di folle, i raccoglitori di firme («abbiamo un altro premio nobel!!!»), piuttosto che su una libertà di stampa minacciata solo per finta.
Quando ciò che viene scritto sui giornali non ha nessuna possibilità di rimbalzare in televisione perché su quella c’è il filtro vero, allora la questione assume un altro aspetto.
E naturalmente anche in tv viene consentita la messa in onda di una o due trasmissioni oppositive, ma solo per poterne negare il completo asservimento al premier e ai suoi servi.
Parlino pure dell’oppressione della stampa, si dicono i consigliori dell’Orrido, che ci fa gioco.
Quello di cui dobbiamo prendere atto (ed anche ciò contro cui occorrerebbe lottare con mezzi appropriati e “politici”) è l’esistenza di un sistema molto sofisticato di manipolazione delle notizie, che prevede la polemica su questioni reali, ma non determinanti (libertà di stampa, intimidazione, mignotte, leggi ad personam, eccetera) come cortina fumogena per tenere ben saldi in mano, anzi per accrescerli, i veri strumenti di dominio di una democrazia mediatica.
In questo articolo si fa una gran confusione e si passa dall’affermare che lo Stato, per difendere la libertà di stampa, mette sotto protezione 200 e rotti giornalisti minacciati dalla mafia [quindi non esiste un problema di “stato” legato alla libertà di stampa], all’affermare che, se uno non risponde a 10 domande sceme legate alla sfera sessuale di una persona, non c’è la libertà di stampa. La ciliegina sulla torta poi arriva con l’affermazione, prevista da Saviano che cerca di giocare d’anticipo e sminuirla, che non è corretto che chi si è prestato a giocare questa sporca partita [Boffo, Mauro, etc…], veda poi a sua volta messi in piazza i suoi affari privati. Bah…
Si tralascia e si salta invece, a pié pari, un’analisi anche minima sulle motivazioni che hanno generato questa campagna [fallita clamorosamente] di character assassination. Ché di questo si tratta. Una campagna pensata, programmata e gestita lontano dall’Italia e con l’unico obiettivo di far cadere un governo, regolarmente eletto; forse perché non sta rispettando le aspettative di gruppi di potere che pretendevano altre azioni, da parte del governo, a fronte della crisi finanziaria? Magari far saltare qualche banca? Magari altro ancora?
Per completare l’opera si mescola la solita mafia con faccende private che, invece, sarebbe interessante comprendere meglio. Come fa uno come Zappaddu qualunque a rimanere appostato per un anno e mezzo, mica 2 giorni, a un chilometro e rotti da Villa Certosa e scattare impunito fotografie di ogni tipo dentro la proprietà privata di un Primo Ministro? E se invece di un teleobiettivo avesse avuto un Sako o un Heckler o un Accuracy? E i servizi dov’erano? Intenti a guardare anche loro il fondoschiena delle ospiti? Poi, e qui mi rivolgo ai “puri di spirito”, pensate davvero che una come la D’Addario, da sola e senza supporto, potesse entrare a Palazzo Grazioli e scattare fotografie? Provateci! Pensate forse che sia possibile entrare in un posto simile con una macchina fotografica senza che nessuno se ne accorga?
E si ritorna alla domanda precedente: quelli che hanno controllato la D’Addario, come nel caso di Zappaddu, cosa controllavano?
Nel frattempo, mentre si sprecavano e si sprecano, forze, energie e teste nell’inseguire chiacchiere inutili, nessuno di questi difensori presunti della libertà di stampa ha scritto nulla di almeno decente su quella gran porcata del Trattato di Lisbona; nessuno è andato a scavare, almeno un briciolo, all’interno degli effetti veri di questa crisi; nessuno è andato veramente a fare le pulci ai signori delle banche che in questa crisi ci hanno trascinato; nessuno si preoccupa, con qualche rara eccezione non italiana, di andare a capire cosa discutono e cosa decidono i “signori” che partecipano a gruppi di potere in grado di condizionare l’attività di interi parlamenti.
No, da noi la libertà di stampa è solo Berlusconi che deve rispondere a 10 domande insulse, legate a questioni prettamente personali.
Che poi non esista un problema di libertà di stampa e di espressione, l’ha ribadito di persona lo stesso Saviano nell’ultima comparsa al programma della Bignardi [se qualcuno vuole risentirlo ho la registrazione e penso di non essere stato l’unico ad ascoltarlo]. Ma a che gioco giochiamo?
Blackjack
Assistiamo ad una propaganda e ad una retorica di parte, la qual parte si vorrebbe far passare per “opposta”, mentre nella realtà è contigua e invischiata con la “dominante”.
La “cultura”, non infastidendo nessuno, anzi, essendo spesso usata, dovrebbe far altro; in caso contrario è doppiamente colpevole. Mangia e sputa nel piatto.
Così pare, considerando che gran parte dell’intellighentsija nostrana ha contatti stretti con Berlusconi.
Questa riunione non è altro che un giochino di “toni”, figlio di un sistema disarmonico, giunto a scambiare valore assoluto con relativismo d’accatto e libertarismo, nell’eterno e non libero passaggio umano, dove i conti si fanno all’ultimo, per effetto di sintesi, non certo nell’ossessiva privazione propria del presente, che tanto ti innalza quanto ti abbasserà, dopo.
Quoto blackjack.
Ecco qui Roberto Saviano che dice chiaramente che la libertà di stampa c’è:
http://www.youtube.com/watch?v=Ja0cFDyHMhU
(da 1:30 a 2:50)
Per me Saviano è in imbarazzo. Infatti, in questo clima di contrapposizione assoluta, lui deve gratitudine sia al governo che lo sta proteggendo, sia a Repubblica che lo sta sostenendo. Quindi sceglie il compromesso: aderisce ma con il distinguo.
Più in generale: è sul clima di contrapposizione assoluta, che vale la pena di ragionare: come è nato? come lo si può disinnescare? Nessuno dei contendenti è esente da colpe. Infatti, se Berlusconi eccede nella personalizzazione, gli inquisitori di Repubblica-Espresso eccedono nel cavalcare e fomentare l’astio viscerale contro la sua persona. Non so come tutto ciò possa essere disinnescato. Forse non si può. Forse si disinnescherà da solo quando Berlusconi uscirà di scena, ma credo che ciò non accadrà. Ci vorrà molto, molto tempo, prima di recuperare la cosa più importante: il SENSO DELLA REALTA’. Proprio la cosa che i giornalisti sono pagati per mantenere ben salda. Invece non lo hanno fatto, e anzi si sono lasciati scivolare nella SURREALTA’, come dimostra la manifestazione di domani.
Riporto un pezzo ripreso da http://pensareinprofondo.blogspot.com. Da riflettere: molto più dell’articolo d’apparenza di Saviano.
Domani ci sarà una manifestazione a sostegno della libertà di stampa. Ieri sera Santoro, per la seconda volta, ha dedicato spazio ed attenzione alle vicende che riguardano Berlusconi; a seguire una puntata di porta a porta ha visto il proto-fascista da cabaret Ignazio dire ” mi fai schifo!” ad Odifreddi, perché questo aveva accennato al fatto che tali Garfagna e Gelmini più che per le loro competenze intellettuali occupino uno scranno in virtù di altre questioni e favori.
Stamattina ho comperato il “fatto quotidiano”. Bene, sul totale delle pagine dedicate in un modo o nell’altro al nano non c’é un rigo che rimandi a questioncelle come “crisi”, disoccupazione e rabbia montante.
In questo spaccato di rissa non si vede rappresentata la realtà, non si vedono le persone.
Quando si parla di questi argomenti si discetta di “crisi del credito”, deflazione, improbabili statistiche consolatorie tra diversi livelli di disoccupazione.
Non si ha la capacità di rappresentare il significato di dover tirare avanti con 700 euro al mese.
Di cosa significhi la disoccupazione a 50 anni. Non si parla del fatto che stanno programmando una società di poveri, fatta da precari e pensionati da 500 euro al mese. Una società in cui se il mercato si restringe si restringe la base dei garantiti.
In un “seminario” a cui ho partecipato i relatori che parlavano di lavoro, fabbrica e precariato hanno raccontato cosa succede dietro l’angolo.
Nella provincia di Milano le ore di cassa integrazione nei primi otto mesi, comparati allo stesso periodo del 2008, sono passate da 5.800.000 a 32.700.000.
Sono stati coinvolti 55.000 lavoratori ed altri 25.000 (per circa 3.000 aziende coinvolte) attendono di vedere accolte le richieste che le riguardano.
Si è discusso di Fiat, del fatto che in Polonia uno stabilimento ha una produzione equivalente a quella degli stabilimenti italiani (per circa 600.000 vetture), ai problemi dati dalla dismissione prossima di una serie di linee di produzione e fuoriuscita dal mercato di modelli importanti.
Del ritorno alla produzione dello stabilimento serbo.
Di quello che sarà l’impatto su Mirafiori, del fatto che è attesa una guerra tra poveri; guerra che oggi vede in competizione operai polacchi con colleghi italiani e che domani vedrà i sindacati di fronte a scelte tipo salviamo Mirafiori o Pomigliano con questioni di territorio che si intersecheranno a questioni di clientelismo politico e locale.
La visione delle nostre classi dirigenti porterà a risposte xenofobe; i territori si parcellizzeranno sempre di più ed il collante della “comunità” nazionale rischia seriamente di saltare.La corsa all’individualismo collide con questioni che riguardano milioni di individui; la gestione di problematiche che mettono in discussione l’asseto “economico” e le risposte di scuola che vengono fornite, per superare la crisi, sono in contraddizione con gli eventi.
Piuttosto che rimettere in discussione il sistema si preferisce traccheggiare, spostare in là il problema.
In questo periodo a Torino sono state occupate 25 fabbriche, 17 sono state salvate grazie soprattutto a forme di lotta molto radicali. Altre 10 sono state occupate ultimamente, 8 hanno chiuso definitivamente.
In questo panorama di disastro “ambientale” si sgretola un corpo sociale a cui mancano punti di riferimento. Lo scenario con cui un lavoratore si trova a fare i conti oggi è quello di una società che sta subendo profonde modificazioni. Il primo è quello di dover fare i conti con una realtà che è fatta da azienda come la Pagnelli s.p.a nella quale si assumono a tempo in determinato lavoratori romeni qualificati (ingegneri e tecnici) e si precarizzano lavoratori italiani.
Il secondo aspetto è quello dei lacci che stringono gli individui e li rendono ricattabili e soli di fronte ai problemi. Ad esempio circa il 40% dei lavoratori Fiat ha impegnato il 5° dello stipendio con finanziarie con cui hanno linee di credito che hanno permesso l’acquisto di beni “voluttuari”.
Su 100 lavoratori messi in mobilità solo il 14% cerca una nuova collocazione tramite i centri dell’impiego o le agenzie interinali, il resto cerca soluzione individuali e sulla base di rapporti inter personali (in Germania e Francia il dato è del 25%).
Oggi per lottare ed avere un po’ di visibilità si sta sui tetti. La motivazione è banale, non si vedono vie d’uscita e la prospettiva è il licenziamento e basta. Mancano ammortizzatori “pubblici” dati dalla capacità di riassorbire nel pubblico le eccedenze dell’industria.
In questo scenario qualcuno ha detto “il problema che ci troviamo di fronte è quello di non poter contare su un corpo da rianimare per la semplice ragione che il corpo si sta disfacendo”
I giornalisti giocano, i politici anche. Oggi la questione della democrazia passa attraverso il lavoro che non c’è, l’occasione data solo da chi ti offre di delinquere per risolvere il problema, dal fatto che un’intera classe di individui (la moltitudine) non ha rappresentanza e soggetti che ne narrino le questioni aperte.
La democrazia passa attraverso la possibilità di veder tutelati i propri interessi, nel porre al centro questioni di sostanza che toccano la pelle della gente.
Passa il tempo, osservo i tentativi di ri-aggregazione e guardo chi lotta sul serio. Chi paga il prezzo. Non li vedo rappresentati nelle loro denunce, non li vedo ascoltati. Sento, però, dal mio osservatorio il rumore di sottofondo. Una classe che non ha coscienza di sé in quanto tale.
Nella società dello spettacolo quando il messaggio perde la sua forza propulsiva (stare sul carro ponte per vedere riconosciuto un diritto) si passa al messaggio successivo. Un messaggio che per grado di efficacia non potrà che essere più radicale. D’altra parte se la visione che si ha del corpo è quella di una massa in disfacimento perché non curarlo con l’elettroshock ?
In tutto questo che significato avrebbe l’adesione a quella manifestazione? Tra quei signori ci sono gli stessi che appartengono a quell’élite auto-referenziale che impedisce alle informazioni ed alle questioni di venire affrontate. In quella piazza ci troveremo gli stessi politici che a parole combattono lo scudo fiscale e poi nei fatti mancano in parlamento nel momento in cui potrebbero mettere in crisi il sistema. Credo che questa roba ci stia sulla testa e non ci riguarda fino in fondo perché noi siamo censurati da sempre. Avete notizia delle lotte nei CIE, ad esempio? Della gente pestata a sangue? Di quelli messi in galera perché hanno volantinato in una sede della lega Nord? Del trattamento alla Caselli contro gli studenti (62 arresti preventivi prima del g8 all’aquila)? Dei lavoratori diffidati a circolare in una provincia (Biella) perché protestavano per il loro licenziamento? Ne sapete poco, vero?
Bene, è tempo di elettroshock.
http://pensareinprofondo.blogspot.com
come blackjack (un sacco smagato come sempre: notato lo sfoggio di competenza nel fucilame di precisione? lui disce che zappadu è uomo protetto dai servizi, in pratica…), garzillo ce la dice lui la realtà.
ci avverte che stiamo scivolando nella surrealtà.
e lo scrive maiuscolo.
comincio a pensare – sono del tutto sincero – che questi non sono cattivi, o repressivi o chissà che, ma del tutto deficienti. sono incappato in rete, giuro per caso, nelle intercettazioni dei dialoghi fra berlusconi e la d’addario: il premier mi ha fatto davvero tenerezza, era un po’ timido, gentile, emozionato. persone insomma di buon cuore. poi ho visto lost in wc, il famigerato spot che si vuole censurare: una cosa leggerissima, divertentissima, ma di un umorismo leggeramente sottile, elegante nella sua trucidità, che queste crape del pdl non possono assolutamente capire: loro – ma ci pensate! – riescono a ridere delle barzellette di berlusconi! ripeto, il problema è che questi sono delle vere crape deficienti, scrivo e sottoscrivo, è dimostrabile anche in tribunale…
p.s. crape è il napoletano per capre ed è epiteto per persone particolarmente ignoranti
Manifestare per la libertà di stampa è un memo e un sostegno. Meglio farlo quando ancora c’è, piuttosto che svegliarsi una mattina e scoprire che si è ristretta.
ecco esatto, pensare in profondo!
caro saviano, esiste o non esiste la libertà di stampa?
la mia è una domanda che non sottintende tranelli
è una domanda per capire, perchè il tuo accorato appello, come del resto le parole che hai detto in tv mi hanno assai inquietata
baci
la funambola
@ Blackjack.
Ok, è evidente l’intenzione di fare confusione, fare dietrologie, complettologie, però potevi sforzarti di più, darci qualche scenario più attendibile, un teorema fantapolitico con qualche indizio succulento, da seguire armati di pop-corn, fremiti di paura, trattenendo la pipì fino alla fine… invece niente, Zappaddu (con 2 d) in combutta con “la” D’Addario sono questi gli agenti delle potenze straniere (plutocratiche?) che cercano di rovesciare la democrazia nel nostro paese corrompendo Servizi Segreti, Teste di Cuoio, Licio Gelli e Vaticano.
Sì, perchè per il nostro amico Blackjack, è “impossibile entrare a Palazzo Grazioli con una macchina fotografica senza che nessuno se ne accorga”.
Dunque la Security era stata comprata e chissà a che cifre se nessuno ha potuto/voluto fermare le squinzie armate di videofonino, le escort con il registratore, i sardi con le macchine fotografiche.
Perdonami Blackjack ma credo che tu abbia visto troppi film di 007. Il fatto è molto più semplice e umiliante di quanto si voglia pensare, fosse vero quello che vuoi far credere! Le persone entrate “a Palazzo” sono passate senza alcun controllo semplicemente perchè così voleva il “padrone di casa” che ha candidamente ammesso di aver ordinato di lasciar passare i suoi ospiti dei quali si faceva garante lui, poi, se qualcuno avesse approfittato della sua buonafede, beh, ne avrebbe risposto alla sua cattiva coscienza. C’è da restare allibiti è vero, ma questa è la verità.
Perchè abbia agito con leggerezza facendosi abbindolare (e poi ricattare) è un fatto che si spiega con la sua infallibile idea di poter essere solo ammirato e benvoluto, casomai invidiato da qualche sfigato livoroso che però lui sa riconoscere a distanza.
Quindi, convinto anche di essere uno sciupafemmine insuperabile ha anche creduto (questo secondo i suoi difensori) che la D’Addario gli fosse caduta fra le braccia in meno di un paio d’ore e siccome non poteva deluderla ha dato prova delle sue arti amatorie. In ogni caso pur non essendocene alcun bisogno, ha poi pensato di essere generoso promettendole un seggio al parlamento europeo, visto che le candidate devono prima di tutto essere di aspetto gradevole, e magari con qualche debito di riconoscenza.
Le “10 domande sceme legate alla sfera sessuale di una persona” intendevano mettere in luce queste pratiche non esattamente lecite ma che si configurano come gravi interferenze del capo del governo nello svolgimento della vita politica del paese e ancor più indagare sulla vulnerabilità di un premier facilmente ricattabile da persone che conoscendo le sue debolezze private potevano favorirle per ottenere in cambio favori economici e/o politici – magari estorcendoli con la minaccia di rivelarne i retroscena.
Per qualunque Stato, un premier sotto ricatto è un pericolo per la sicurezza dei suoi cittadini e in qualunque Stato – tranne il nostro – una volta emersa una situazione simile, com’è evidentemente emersa, lo stesso premier si dimetterebbe o subirebbe un impeachment votato a maggioranza assoluta dal parlamento.
Siccome però l’Italia non s’è desta ma dorme i sogni della beata ignoranza e disinformazione ci dobbiamo ciucciare le tue amenità, caro Blackjack.
Spero che Roma possa scoppiare di manifestanti domani, bisogna tornare a respirare.
Il vostro ministro Mastella nel precedente governo di sinistra ha vietato la libertà di ricerca storica, ma allora non avete organizzato alcuna manifestazione…
La libertà di parola è da sempre in equilibrio precario, perché rappresenta nel bene e nel male la cultura di un paese, ma è anche un prezzo da pagare se si vive in una società in cui tutto può essere interpretato. Senza dimenticare che certe scelte non solo solo il frutto del nostro libero arbitrio, ma il risultato della cultura nel suo complesso.
Vorauseilende gehorsamkeit
purtroppo domani ho un impegno paesologico a cergnola. sarei stato molto volentieri a roma. roberto da solo sta facendo più di centinaia e centinaia di scrittorini inerti.
La ricerca della verità non è di per sè un mestiere, lo diventa quando quella verità è funzionale, quando al giusto discernimento dei fatti si leghino le decisioni prese da alcuni per molti. La differenza tra democrazia e tirannia è nella verità per i molti: una glaciazione di gossip, tanto per ingolfare i molti di come si guadagna da vivere un’escort. Grazie Saviano, tu almeno hai scongelato i mammut sopra agli zerbini (meglio che sto zitto, che domani devo uscì de casa tra le zampe pelose della bestia davanti casa). Ah, ce ne fossero!
Pecoraro; sai che mica ti capisco? Hai scritto nel tuo commento, stringo al succo, che è una manifestazione che non serve a nulla e mi vieni a fare le pulci? Non ti piace che abbia citato i nomi delle armi? Sai com’è, c’è sempre il rischio che qualcuno ti venga a dire che da quella distanza non era possibile e così ho fornito, a tutti, la possibilità di andare a verificare di persona la portata di quelle armi (che non sono nemmeno le più potenti in circolazione).
Divertente che tu ti abbarbichi intorno alle armi e non ti venga il dubbio di capire come possa, uno Zappaddu qualunque, riprendere la casa del Primo Ministro per un anno e mezzo senza che nessuno se ne accorga.
E’ carinissimo anche Rattazzi che pensa, dai che ci siamo, che basti la raccomandazione del capo per far passare qualcuno senza controlli. Ribadisco: provaci!
Io non voglio insegnare nulla a nessuno, ma mentre questi signori della libertà di stampa sprecavano tempo, energie e denaro investigando sui gusti sessuali di Berlusconi (che saranno anche un po’ cazzi suoi, dico io), nessuno si è preso la briga di, ri-cito a caso prendendo qualche argomento “leggermente” più interessante:
1) spiegare come stanno cercando di impalarci con quella porcheria che si chiama Trattato di Lisbona
2) andare a fare le pulci alla situazione delle banche nostrane che, da un lato rifiutano i “Tremonti bond” (che le avrebbero obbligate a mettere in chiaro i loro conto VERI!), dall’altro stanno ammazzando la piccola e media impresa con una stretta sul credito che non ha precedenti
3) scegliete voi, che siete intelligenti e progressisti, un altro argomento più interessante di questa farsa brucia cervelli.
E Saviano deve decidersi, su questo punto, se esiste o meno la libertà di stampa: che ci faccia sapere quando ha deciso. E, dato che è già sotto scorta, non sarebbe male se, dopo averci raccontato la favoletta della mafia e della camorra che controllano il mondo, sfruttasse la sua posizione per andare a capire chi, realmente, controlla non solo mafia e camorra, ma anche tutto il resto. Ah, vero, le ultime dichiarazioni di Riina, dopo il primo giorno, non se l’è filate più nessuno.
Grande la libertà di stampa :-)
Blackjack.
ahahahahahahah ho finito ora di leggere il commento di Rattazzi: vero, basta qualche gusto sessuale strano perché tu possa essere ricattabile. Ma dove vivi? Ma vedi ancora qualcuno (CEI esclusa) che si scandalizza per i gusti sessuali di qualcuno? (per la verità non si scandalizzano più nemmeno loro, ma a volte li usano per regolare qualche conto interno mascherando le vere motivazioni). Io guarderò troppi film di 007, lo ammetto, mi sono sempre piaciuti, ma tu ti sei sorbito troppi film di Bunuel ai cineforum del liceo, e lo shock giovanile non ti ha ancora abbandonato :-D
Blackjack
Au hasard Balthazar
Io in certi casi non starei a fare tanti distinguo.
Stampa per me è la stampa in generale, il giornalismo, anche quello televisivo.
Se è vero (faccio un solo esempio per non imbarcarmi in mille distinguo) che è stata tolta ai giornalisti della Gabanelli la protezione giuridica, questo non lede in apparenza la libertà di stampa, ma nella sostanza la indebolisce.
Per me è sufficiente.
Le obiezioni di Giocatore d’azzardo sono pretestuose, distoglie dal problema dirigendo la discussione verso i mille rivoli in cui può incanalarsi. Sui dettagli possiamo discutere all’infinito, criticando la gestione di tutti i giornali. Ma la domanda, a mio avviso è: si sentono liberi, i giornalisti? protetti nel loro diritto di indagare e scrivere tutto quel che pensano debba essere indagato e scritto?
Se la loro percezione di questa libertà non è piena, è un ottima ragione per manifestare, ricordando a tutti che quando si indebolisce questa libertà e la percezione che se ne ha, si indebolisce la democrazia.
E più se ne parla, più si ricorda a tutti, anche a chi può avere la tentazione di limitarla anche in modo indiretto, che devono tener giù le mani.
Una volta fatto questo, possiamo anche riprendere a criticare i giornali, io li critico ogni giorno che li prendo in mano.
Credo che il problema reale della “libertà di stampa” oggi cominci dall’autocensura che si impongono la maggior parte dei giornalisti (o presunti tali). Più che un malefico Potere esterno che vuole sottomettere a sé stampa e media, esiste una paura reale della maggior parte di loro nel fare vera informazione (perché si giocherebbero la carriera e taluni il posto stesso) che fa scattare i meccanismi dell’autocensura. Il sistema dittatoriale perfetto oggi è quello che riesce a creare il massimo grado di autocensura nei giornalisti stessi, non già quello che brucia i giornali, chiude i programmi tv scomodi o manda in galera i giornalisti.
Alcor; la Gabanelli è ora vittima dello stesso sistema che LEI ha alimentato quando, non molti anni fa e nell’assoluta indifferenza di TUTTI, non ha mosso un dito (anzi peggio), quando Barnard, che con lei aveva fondato Report, è stato querelato a fronte di un servizio approvato da lei, dalla RAI e addirittura replicato.
No, in questo paese non manca la libertà di stampa: mancano giornalisti con gli attributi e in grado di fare il loro lavoro. A me della loro “percezione di libertà” non potrebbe fregarmene di meno: rimane il dato di fatto che ci rimbambiscono perennemente con le loro notiziole e, sistematicamente, non approfondiscono ciò che dovrebbe essere approfondito.
Qualcuno fa pressioni? Hai mai senti UN solo giornalista scrivere o dire a chiare lettere che aveva subito pressioni? Io no! Invece di manifestare, perché non si mettono d’accordo e ci scrivono, sui giornali di domani, i nomi e i cognomi di quelli che gli impediscono di scrivere ciò che vorrebbero?
La manifestazione dovremmo farla NOI lettori di giornali e utenti tv. E i distinguo sono necessari quando, per l’ennesima volta, invece di trattare argomenti importanti e fare il loro mestiere, ci vengono a scassare i “ministri” con le loro presunte lotte per la libertà.
Blackjack.
PS: rimane il fatto poi che Saviano si deve decidere: ‘sta benedetta libertà di stampa, c’è o non c’è?
Giocatore D’Azzardo, mi dai ragione, indipendentemente dalle ragioni di Barnard e della Gabanelli, se la tutela dell’azienda fosse totale, non ci sarebbero rischi neppure per i collaboratori.
Tu ce l’hai con i giornalisti come categoria, ma questo post non è sulla deplorevole natura umana delle persone.
Tu non pensi che sia prioritario ricordare al paese che la stampa dev’essere libera, magari ti dà persino fastidio che lo sia, che ne so. Sei libero di dirlo, ma non usare il noi.
di certo, intanto, esiste la libertà di voto
libertà che ha consentito ad un tot di compagni dell’opposizione di non andare a votare per ben tre volte contro una legge quisquiglia, nonostante un tot di compagni di destra si sia amorevolmente assentato per ben tre volte onde faciltare loro il compito.
qualcosa di certo almeno c’è
la fu
qualunque distinguo e sottigliezza e piccola o grande masturbazione di senso, domani a Roma e semplicemente a Roma per non regredire ancora, per non regredire solo nelle nostre intellettualissime discrezioni tanto fondamentali.
quello che volevo dire, in sintesi estrema, è che la partita vera si gioca in televisione.
con questo non voglio negare che la stampa non subisca intimidazioni.
ma si tratta di un contrasto marginale rispetto all’incontrastato dominio televisivo.
D’ACCORDO SU TUTTO,LA MANIFESTAZIONE, LA LIBERTà DI STAMPA, L’ANTI-MAFIA….MA COSE TIPO “Dino Boffo martire della libertà” O PEGGIO “Quel sangue del Sud versato per il Paese” DENOTANO UNA POVERTà AHIMè INSANABILE.
Mi pare evidente che Saviano ha la libertà di denunciare ad un vasto pubblico certe realtà nazionali. Non credo che subisca grandi limitazioni in questo. In fondo Saviano è funzionale al sistema. Non lo mette mai in discussione veramente. Non lo delegittima. Pensateci bene …
Mi pare anche evidente che le grandi inchieste giornalistiche, quelle capaci di far cadere governi o semplicemente far vacillare equilibri istituzionali interni, non sempre in Italia hanno un editore. E quando lo trovano devono essere confezionate in un certo modo. Come disinnescate.
Senza contare che in Italia la maggioranza dei giornali, quando non vive di sovvenzioni, campa di spazi pubblicitari. Non sono quindi sostenuti dai loro lettori …
Comunque la libertà di stampa in Italia ha subito una limitazione progressiva soprattutto in televisione. La propaganda e l’intrattenimento continuano a farsi soprattutto con quel mezzo lì. Storicamente invece gli Italiani amerebbero essere informati dei fatti soprattutto dal mezzo televisivo. La censura maggiore la si esercita quindi proprio restringendo certi spazi televisivi.
Ma poi alla fine mi chiedo di cosa stiamo realmente parlando. In fondo l’Italia è storicamente molto in basso nella classifica mondiale dei paesi con maggiore libertà di stampa. Certo, c’è chi è messo peggio di noi. La Corea del Sud però credo sia messa meglio. La Corea del Nord molto ma molo peggio invece.
Comunque in Italia bisognerebbe sicuramente protestare contro il restringimento della libertà di informazione. Soprattutto televisiva.
Saviano, tu sei un personaggio mediatico ed uno scrittore ed un giornalista di grande successo, di quelli che fanno la storia di un paese, quindi con tutta la consapevolezza della mia assolta irrilevanza, tengo a farti sapere che credo che questo tuo ultimo post indiano non vada al di là di una certa retorica. Fra l’altro farraginosa.
Saluti.
Se mi è concesso, vorrei anche sottolineare che Dino Boffo è stato sicuramente vittima di un gesto poco ortodosso, però assolutamente legittimo. Ma non è questo che mi interessa.
Mi premerebbe solo farvi notare che, almeno nella maggioranza dei paesi occidentali, Dino Boffo non avrebbe mai potuto prendere posizioni ad esempio fortemente omofobe in nome di una presunta libertà d’opinione. L’omofobia non è un’opinione. Come , ma non mi riferisco a Boffo, ovvio,non lo è la xenofobia. Punto. I martiri della libertà poi sono altri. Senza contare che trovo la parola martire vagamente grottesca.
Per chi non lo sapesse … Sul giornale dei Vescovi Boffo assunse posizioni molto forti contro il riconoscimento delle coppie di fatto. E chi si batte contro il riconoscimento delle coppie di fatto, non esercita il suo diritto d’opinione. Ovvio.
I tentativi positivi e fatti in buona fede vanno sempre rispettati.
Saviano crede ancora nella possibilità di dialogo con le destre, elettori e loro rappresentanti. Fa bene dunque a scrivere questa lettera.
Io non ci credo più. Credo che se gli elettori di destra riconoscessero validità all’impostazione di Saviano, non sarebbero più elettori di destra – dove per destra intendo la nostra destra italiana, governata da un losco affarista contiguo a personaggi mafiosi, da un gruppo di post fascisti e da un altro di razzisti nordici.
Credo anche che invitare a riflettere gli elettori di destra passi, ma chiedere di manifestare anche ai giornalisti di destra, ossia agli stessi che pompano il caso Boffo e chiedono di non pagare il canone Rai o comunque – per uscire dalla proprietà berlusconiana – a quelli che di fatto si adoperano per la censura televisiva dei programmi di Santoro, Floris ecc. o per la censura sulla stampa e sui tg della Rai e di Mediaset del caso D’addario, credo sia troppo.
Pare che Saviano non si renda conto che una buona fetta di giornalisti italiani sia l’asse portante del meccanismo che impedisce la libertà di stampa, essendo loro stessi organi di quella propaganda berlusconiana che è volta a limitarla imbavagliandola, corrompendola o fagocitandola nel monopolio.
Alcor, che sia abominevole che un’azienda come RAI abbandoni i suoi giornalisti, assunti o free lance, mi trova d’accordo. Ciò che non mi trova d’accordo, mai, è questo continuo distinguo, che non fa altro che alimentare il sistema; un distinguo che genera proteste per la Gabanelli, ma ha ignorato Barnard, che si agita per dieci domande da lavaggio del cervello (e stupide) e rimane immoto di fronte a ciò che dovrebbe investigare.
Però poi organizza manifestazioni inutili che continuano a generare distinguo e a dividere. FATTI e magari qualche inchiesta seria, una volta ogni tanto.
Pecoraro, che la tv sia succube di linee politiche precise, mi pare talmente lapalissiano dall’essere persino inutile ribadirlo. Dopo questa constatazione, ciò che mi chiedo è semplice: perché mai nessuno, al di là di qualche chiacchiera da bar, si è mai messo seriamente in gioco per tentare almeno di realizzare una tv alternativa? Chiacchiere tante, ma poi finiscono tutti, senza alcuna distinzione di parte, ad ingrassare placidamente con gli stipendi milionari o di mamma rai o di mamma mediaset o di mamma sky (mica vorremmo dimenticare squaletto Murdoch, giusto?).
A me non piaceva lavorare come dipendente e prendere ordini, me ne sono andato e mi sono inventato un lavoro. Questi cari giornalisti invece, al di là di un sacco di belle chiacchiere e qualche rarissima eccezione, sono sempre attaccati alla stessa tetta e succhiano avidamente stipendi da favola. Poi pretenderebbero pure supporto? Ma che vadano a quel tal paese loro e la loro libertà di stampa farlocca.
Blackjack.
Riprendo, e poi vado a fare altro, l’intervento di Morgillo con una domanda che mi pongo da quando è scoppiato questo inutile e deleterio casino (guarda caso quando si sarebbe dovuto parlare di ben altro): ma come cavolo fa, la sinistra italiana, ad essere messa così male dall’arrivare a difendere uno come Boffo che, potesse, la sinistra la brucerebbe sul rogo? Tra l’altro, Boffo, in modo cosciente, ha partecipato a questa carnevalata mediatica, ergendosi a moralista dell’ultima ora, moralista che, pur essendo omosessuale, sparava sulle coppie non etero e di fatto.
Ma chi vuole difendere questa sinistra? Due vogliono vivere assieme senza sposarsi? Cavolo, i giornalisti, assieme ai magistrati e ai politici, hanno questo “speciale” diritto da anni; perché vogliono negarlo agli altri? Qualcuno ricorda gli articoli di Boffo? Cosa scriveva?
Ma nemmeno un demente come me, che non è di sinistra e quindi rientra nei minus habens, è così pirla dall’arrivare a difendere uno come Boffo, dopo ciò che ha scritto: uno in meno attaccato alle sottane dei preti. E che la sinistra si agiti per questioni interne fra la CEI e il Vaticano, mi fa proprio cascare le braccia.
E’ come se io, seduto al tavolo del black jack, tifassi per il croupier :-D
Blackjack.
giocatore, infatti stanno edulcorando l’art.21(della costituzione italiana) che semiologicamente non avrà alcuna rilevanza ai tuoi occhi e comportamenti di fascistoide ma tant’è ….e mi dispiace risponderti dandotene ulteriori pubblicità…….sarei propensa ad una lenzuolata unica sì tanto rizomativa …..fanculo black e ai tuoi accoliti……….
alle 4:o8 ne ho le oveaie piene del vostro ridicolume e del vostro berlusconismo da strapazzo…..pretestuoso e ridicolo….non siete che fascisti poveri imbecilli ma a mia figlia darò un mondo meno compromissomirio…poveri imbecilli le so tutte io……
grazie, alcor
e ancora ….contro ogni mistificazione alla black che nalla mia 2 SEMPLICITà” CONSIDERO FASCI E DEI peggiori…torna alle bahamas black e non rompere le palle ……cojone…………………..
Sono d’accordissimo con Alcor. Qui ci sono delle prorirità, oggi. Per le quali non ho nessun problema a schierarmi affianco a portartori di idee che su altro non condivido proprio per niente, diciamo da Beppe Grillo a papa Ratzinger, a personaggi di cui posso e voglio al tempo stesso restare critica. Pazienza per Blackjack che viene qui a ringaluzzirsi col gioco del “voi-coglioni-di-sinistra” come se qualsiasi persona di sinistra non totalmente cogliona o compromessa, abbia mai provato negli ultimi decenni una vera identificazione con pressoché tutto ciò che rappresenta la propria “parte”.
Ma arrivare a dichiarare legittima l’azione di diffamazione contro Boffo, con il suo uso di lettera anonima spacciata per informativa, e invece disconoscere leggittimità alle sue opinioni in fatto di diritti civili da cattolico reazionario, è replicare, a sinistra, gli stessi sofismi che rigirono la frittata (e speriamo non per irreprimibile astio contro Saviano, mamma mia, come se lui fosse in cima alla scala dei problemi).
Non mi è mai piaciuto un granché Moretti, ma non posso non ripensare a un tot di sue frasi celebri. “Continuiamo così. Facciamoci del male”. e pure, con variante, “Ve lo meritate Berlusconi”.
sarà mai possibile un giorno unirsi su alcune cose e per il momento lasciare sullo sfondo le altre, non perché non importanti, ma semplicemente non pertinenti al momento in misura tale da rendere impossibile l’alleanza su alcune cose basilari e condivise?
La libertà d’informazione non è mai troppa. Non è altrettanto positiva l’alta quantità di retorica, vittimismo. C’è tanto da cambiare in questo campo in Italia. Rispetto alle querele, i giornalisti di Repubblica e l’Unità sono più uguali degli altri. Quando giornalisti de altre testate sono stati duramente attaccati e minacciati, nessuno di quelli che oggi sono indignati e arrabbiati si è sentito. Beh chi manifesta oggi appartiene alla schiera degli angeli portatori di verità, bellezza e bontà. Tra questi c’è anche lo scrittore di pamphlet Roberto Saviano.
Me ne sono dimenticata una, che ora offro da dinosauro- ma solo per ragioni cronologiche- in veste di angelo portatore di verità bellezza e bontà, con voce flautata…..
La definizione che più ti si attaglia è quella dell’utile idiota
@ dinosauro
sei troppo trasparente.
la libertà d’informazione non è mai troppa, ma siccome nel proclamarla c’è retorica e vittimismo, non proclamiamola, concentriamoci sullo stile.
Blecche&gecche, scusi, e le volevo fare dieci (10) domandine stupide:
1) Lei è soddisfatto del governo Berlusconi?
2) Lei pensa che il presidente del consiglio sia “il miglior presidente degli ultimi centocinquanta (150) anni che l’Italia abbia avuto”?
3) Che differenza c’è tra una fotografia fatta da una macchina fotografica digitale e una fotografia fatta da un telefono cellulare?
4) Lei è a conoscenza del “modo giusto” per entrare a Palazzo Grazioli?
5) Se no, all’opinione pubblica risulta che chiunque potesse entrare in contatto col presidente Berlushoni, come mai dunque a lei non l’hanno fatta passare?
6) Era lei ieri notte dietro via Toshanella, in Firenze, in Piazza della Passera, tra le ore 3:22 e le ore 5:01, mentre prendeva informazioni da una bionda chiedendole: Signora, lei è qui a fare la puttana? Come campa in questo periodo? ecc.
7) Lei scrive: “Invece di manifestare, perché non si mettono d’accordo e ci scrivono, sui giornali di domani, i nomi e i cognomi di quelli che gli impediscono di scrivere ciò che vorrebbero?”. Ahahah. Ah?
8) Lei ritiene che il presidente Berlushoni non sia ricattabile?
9) Lei è Belpietro?
10) Alla luce delle sue dichiarazioni, può dirci quale sia il suo stato di salute?
PS: i’ novo nicche sarebbe questo.
Una stampa cinica e mercenaria prima o poi creerà un pubblico ignobile. (Joseph Pulitzer)
d’accordo con giovatore d’azzardo.
l’imformazione va fatta da chi l’esperienza la vive e la puo’ trasmettere, non dai mediatori e ambasciatori d’esperienza che sono appunto i gironalisti o gli addetti ai lavori.
per questo la rete è preziosa, tutti possiamo veicolare contenuti senza che nessuno ci elevi a paladini antimafia, vittime di poteri o cose del genere.
la libertà d’informazione non è una professione per pochi maun diritto di tutti esercitabile democraticamente.
Abbasso Santoro e la sua audience ottenuta con il santo verbo di una meretrice , però professionista.
No, non ci siamo. Tu non hai capito. L’omofobia non è un’opinione. Ed anche un cattolico reazionario non potrebbe assumere posizioni omofobe senza suscitare pubblica indignazione. Questo è il punto su cui volevo farti riflettere. Altrimenti si rischia di legittimare anche il razzismo e tante altre opinioni su tante altre cose. Riflettici. Non è difficile da capire.
Poi Boffo è stato fatto fuori in maniera discutibile, nelle dinamiche, resta il fatto però che non era innocente.
OT
ogni tanto leggo aspre critiche a NI, in giro per la rete, eppure NI, più di ogni altro blog collettivo, è l’Italia. Non tanto l’Italia di sinistra o di destra, ma la pancia, soprattutto in discussioni come queste, il risultato, alla fine, almeno per me, è un richiamo continuo a non difendermi da quello che non mi piace, a non proteggermi troppo:-)
Rispondevo ad …
HELENA
che definisce Ratzinger portatore di idee, affiancandolo poi a Beppe Grillo. Operazione molto divertente e postmoderna. Ratzinger è portatore di disvalori che non possono essere considerati come delle semplici opinioni. Punto.
coming out, magda, la meretrice si dichiara tale, e qui fa la differenza.
bellissima la risposta della meretrice che si dichiara tale al bel pietro che le chiedeva ora chi la paga: e a lei, chi la paga? OUTING!
estendibile quel chi ci paga, a tutti i marchettari, di qualsivoglia colore politico, compresi quelli intellettuali che, sempre fuori di qui neh;), son mica pochi.
(sull’annozero e il malcostume (cristo) e l’indignazione e il maschio e il guardone e il pirla e il giudiziario stendo a scanso d’equivoco un pietoso velo:)
modesta precisazione terminologica: non: sinistra, bensì centro-“””sinistra”””
l’unica cosa di sinistra che hanno i parlamentari di “””sinistra””” è la posizione spaziale che occupano nell’emiciclo parlamentare
tutto il resto è: sinistro
ma come la mettiamo con l’autocensura dei giornalisti, anche di quelli che andranno a manifestare per la libertà di stampa?
alla fine il punto è che manca un’ OPPOSIZIONE POLITICA, dunque il limite di una libertà di stampa che tende sempre più vicina allo zero è, a mio parere, alquanto verosimile. Santoro & C. sono solo un falso problema.
non potrò esserci a roma. comunque non credo sia solo questione di politica mafia e chiesa e banche eccetera. i cittadini ci mettono del loro, e molti cittadini italiani non sono molto svegli, oppure sono dissociati. cioè presi in massa fanno una cosa, nel privato agiscono l’esatto opposto. non solo sono froci in privato e etero nel pubblico (certi) ma scendono in piazza nel pubblico e in privato magari votano berlusconi.
a parte questo (che forse è una mia visione distorta dell’antropologia italica) si dovrebbe cominciare dalla prima elementare a dire ai piccoli cittadini: siate liberi di testa e fate\dite quel cazzo che vi pare nel rispetto della libertà altrui. beh, immagino il bimbo al primo banco guardare il crocifisso e dire che Se faccio quello che ho in mente Gesù mi punirebbe… con un cinque in religione.
ecco dovremmo cominciare a insegnare la coerenza e l’onestà intellettuale, l’amore del prossimo più che l’amore per dio e i santi che proteggono i mafiosi, la solidarietà più che la sottomissione all’ideale della famiglia-l’onore-il rispetto, far capire che gesù è solo un punto di vista. se un bimbo cresce con l’idea che non esistono ‘poteri buoni’ occulti che ci controllano (come l’occhio di dio che ci osserva costante e rassicurante) si abituerà da grande a non sostituire l’occhio di dio con l’occhio del grande fratello….
”l’evoluzione sociale non serve al popolo se non è preceduta da un’evoluzione di pensiero”
dubitare disobbedire sfuggire (c’era scritto in una installazione a firenze)
magda forse dovresti rileggere quello che hai scritto e riflettere…
Fare il giornalista è una professione, una professione con i suoi codici di deontologia, possibilmente (e solitamente) praticata per amore della verità e (sempre più raramente purtroppo) con l’onestà intellettuale di saper riconoscere le motivazioni di chi la pensa diversamente. Non cito l’obiettività, che come dice persino Piero Ottone, “non esiste”.
Dunque ogni giornalista ha un punto di vista soggettivo. Però ci sono i fatti, ce ne sono tanti, se ne possono scegliere alcuni, ignorare altri, pensare o fingere (anche a se stessi) che alcuni siano trascurabili e altri no. Ci sono anche fatti che bisogna cercare, snidare, portare alla luce.
Il giornalista d’inchiesta può fare questo meglio di altri, può farlo a tempo pieno, è pagato apposta, è armato di archivi, conoscenze, eccetera, cose che “il popolo della rete” non ha se non in modo farragginoso, frantumato e difficilmente verificabile.
Chiaro che esistono giornalisti onesti e giornalisti disonesti, purtroppo come per le altre persone si deve imparare a riconoscerli e comunque, nei riguardi di tutti i giornalisti e delle persone in generale usare il filtro
della quella “esperienza la vive” come dici tu.
La rete è un’arma fantastica per controllare l’informazione dei professionisti, ci dà modo continuamente di verificarne l’attendibilità.
Ma lasciamo a loro il mestiere di “guardiani del potere” quando lo fanno.
Riguardo a Santoro credo in questo momento ci stia rendendo un servizio pubblico sacrosanto e grazie a lui un pacco di persone sanno come funzionano persone che hanno eletto con troppa leggerezza.
Personalmente preferisco trasmissioni come Report e Presa Diretta ad Annozero. ci sono i fatti e solo lì li trovo.
Tutta la mia solidarità.
Purtroppo non posso manifestare, abitando in Francia.
Sperando che i giornalisti francesi ci saranno.
So bene cos’è l’omofobia e che non è un reato d’opinione. Ti invito a segnalarci gli articoli- o i passi- di Boffo che secondo te lo sono in modo tanto inequivocabile.
sottoscrivo Marco Saya
No, Helena, tu ovviamente non sai cos’è l’omofobia.
Approvo questa manifestazione e la trovo necessaria, ma spero che chi parla di libertà rifletta sulla libertà, alla maniera di Paul Valery in Sguardi sul mondo attuale (pag 55- 76). Seguite da l’Idea della Dittatura
Ama, che disonestà intellettuale nell’affermare che il Papa propone disvalori! Comunque e spiegabile se ritieni valoriale il ruminare di beppe grillo!
Disonestà intellettuale? Il papa afferma disvalori quali l’omofobia, ad esempio. Punto.
E poi il papa non ha bisogno di essere difeso né da te né da Helena. Svegliatevi un attimo! E cercate di fare chiarezza nelle vostre menti.
per fortuna la televisione a volte r-esiste: repubblica radio tv trasmette in diretta la manifestazione e mi sembra un ‘primo maggio’ e ho un nodo alla gola.
Condivido le motivazioni della manifestazione di Roma e partecipo come oggi posso con questo saluto via web agli organizzatori e ai manifestanti
Sebastian
Ama, la nebbia ha piena cittadinanza nella tua mente. La fretta poi di convincersi delle proprie affermazioni con un rimarcato ed esclamato punto, mah!
La manifestazione viene trasmessa in diretta da Fede. Cosa facciamo la vietiamo? L’occhio del giullare su di voi, che umiliazione. Non vi fate ingannare è una provocazione.
Sono con Saviano. Il pluralismo non è un brodino caldo. E’ la capacità di far emergere anche le idee più eccentriche, di dibatterne per sconfiggerle se necessario. Ma se non emergono loro, se qualcuno ritiene di essere in grado di sapere cosa censurare, se chi fa del giornalismo una professione è costretto ad una autocennusra costante che diventa con il tempo un’abitudine inconsapevole, va a farsi friggere la libertà e con essa uno dei presupposti della democrazia. L’altra sera ho fatto zapping, cercavo un talk show, li guardo tutti e mi piace che ci siano tutti. C’era Porta a Porta, su Garlasco. C’era Mixer, su Garlasco.Con tutto il rispetto per la sofferenza che questa vicenda ha procurato ad un pugno di persone, non credo che questo sia pluralismo. Sono andato a dormire. Come vorrebbe chi vuole limitare la libertà di parola ad una parte ben identificata del Paese. Un olocausto culturale.
Avessi potuto sarei venuto anch’io in piazza a Roma, ma non potevo fare diversamente ahimè e, quindi, vi penso con invidia e con convinzione.
Un abbraccio a tutti.
@helena janeczek
l’omofobia non è un reato d’opinione
quindi decidi tu quando un’opinione è reato. Buono a sapersi…
Mi permetto di ricordarvi quanto ho scritto in OUTING E DIRITTI CIVILI. Cordialmente Franco Buffoni
https://www.nazioneindiana.com/2009/09/11/outing-e-diritti-civili/
Comunque questo benedetto reato di omofobia ve lo daranno, così come hanno esaudito ogni vostro capriccio: vedrete che nel segreto delle logge massoniche un qualche accordo si troverà…
Però sono proprio curioso di vedere se userete questo reato contro i preti, voglio proprio vedere se avete il coraggio di mordere la mano che vi nutre!
Sapete meglio di me che le religioni monoteiste sono responsabili dei disvalori egualitari che ci hanno portato alla società multicriminale che a voi piace tanto.
Lo sapete, vero?
In Italia l’omofobia non è ancora reato d’opinione. In Italia molti credono che riconoscere il Reato di Omofobia lederebbe il diritto alla libertà di stampa e di pensiero e di parola. Quindi chiunque in nome della libertà di pensiero può incitare all’omofobia. Ormai l’Italia è un paese al di fuori del tempo e della storia. Perfino molti intellettuali di sinistra difendono il diritto all’omofobia. All’omofobia e a tante altre cose.
Un omosessuale clandestino, accusato di molestie, può continuare impune a prendere posizioni omofobe su un giornale, almeno fino a quando qualcuno non decide di farlo fuori, ma per motivazioni purtroppo diverse.
Io trovo importante l’articolo di Saviano perché cerca di stare sopra (o al di là) della polemica rabbiosa legata soprattutto alle accuse e controaccuse contingenti, il tale personaggio, il fotografo, le escort, i giornali che fanno opposizione perché legati al carro avversario e quindi devono stare zitti ecc ecc. Polemiche che sono senza soluzione, perché siamo un paese spaccato dal punto di vista emotivo, diviso da un’aggressività contrapposta dove la comunicazione sembra impossibile.
Saviano richiama dei principi che sembrano generalisti, soft per così dire, invece sono gli unici che potrebbero salvare chi si alimenta del proprio rancore. Perché è solo nell’atteggiamento verso il positivo che può esservi un futuro. L’autoalimentazione nel negativo e nella rabbia non fa che richiamare altra oscurità e violenza.
La libertà di stampa minacciata non è solo la questione giuridica in senso stretto, non è solo l’attacco delle camicie nere col manganello che irrompono in una redazione e spaccano tutto. Si esprime con le minacce di un personaggio come Brunetta, che è ministro della Repubblica. E’ nella stessa presenza di personaggi come questi in un governo.
La libertà di stampa minacciata – secondo me già compromessa – è nei servizi del TG1 (qualcuno guarda il TG1 ultimamente?) che segue il Premier in ogni suo movimento (il bacio dell’anello del papa è stato ripetuto in sequenza tre o quattro volte nello stesso servizio, sembrava un errore tecnico), che lo accompagna durante il suo compleanno e lo riprende mentre, sprizzando felicità e successo da tutti i pori, consegna le chiavi delle case ai terremotati (primissimi piani con le chiavi in mano); è la radio di Stato che cinguetta col “caro Premier” e gli fa tanti auguri squisiti con voci zufolanti dei conduttore, è Vespa, è una televisione pubblica ridotta come la televisione sovietica dell’era Breznev. Come la tv privata del mitico Cito, sindaco condannato di Taranto, che andava in giro per la città a visitare i cantieri e diceva agli operai “allora, si lavora qua?” ripreso dalle sue telecamere. Solo che qui è tutto in grande, è la televisione pubblica.
Tutto questo è già accaduto. La minaccia alla libertà di stampa avanza per sottrazione continua di spazi liberi, strangolati dal potere del denaro, e non delle camicie nere, e da tanti, piccoli, sotterranei eventi aggressivi, nomine, servilismo, fango sui giornalisti scomodi, disinformazione continua ecc.
E viene da lontano, sia chiaro. Con la vecchia DC c’era l’atteggiamento doroteo, il nulla apparente, il vuoto che serviva coprire un potere capillare infido e apparentemente invisibile. La televisione si adeguava, sembravano tutti funzionari del centro del centro del centro.
Perché pecoraro ha ragione, purtroppo, quando gode, come fa di solito, nella celebrazione del negativo che trionfa. E’ la televisione che livella la maggioranza statistica delle coscienze. Oggi è arrivata l’eversione della destra berlusconiana, che in questo momento è maggioritaria. La televisione di stato, prontamente, si allinea. Populismo di tipo coreano allo stato puro.
@ Giocatore d’azzardo.
in relazione all’intervento del 2 ottobre 2009 h 17:48
Zappadu è rimasto appostato per molto tempo a fotografare la villa di SB perchè la natura dei territori circostanti lo permettono: è materialmente impossibile impedire a chiunque di sostare (e quindi fotografare o prendere la mira con un fucle) nei paraggi a meno che non si costruisca un muro per chilomentri e chilometri, un muro alto intendo, e nemmeno così sono sicura che sia possibile evitare di vedere all’interno.
La vigilanza della villa è affidata ad un folto numero di carabinieri del ROS che, -cito un esempio -nonostante tutto non hanno saputo impedite, anni fa la pacifica invasione da parte di attivisti dell’IRS del parco della villa.
Infissero le loro bandiere tra gli ulivi centenari sradicati chissà dove e fecero diverse foto-ricordo scattate accanto alle statue simil-canoviane che sono nei pressi delle piscine per la thalasso terapia.
tutto questo sotto il naso dei CC.
Diciamo che la vita del premier è così pubblica che è veramente impossibile non conoscerne i dettagli, visto che, soprattutto in costa, le sue prodezze sono praticamente sotto gli occhi di tutti.
Non si può dire altrettanto dei tanti altri ricchissimi proprietari che possiedono ville analoghe alla sua e riescono a non comparire mai su alcun articolo di stampa, unicamente perchè non lo gradiscono.
Le comparsate del premier mi sembrano gli scatti che fanno Corona e compagnia che “fingono” di aver sorpreso qualsuno a prendere il sole con il sedere scoperto, salvo poi sapere che, come semrpe accade, erano d’accordo.
Un ultimo piccolo dettaglio, tutti i carabinieri del ROS che avevano il compito di vigilare sul premier, all’indomani degli scandali sono stati annessi *d’ufficio* ai servizi segreti..
Il motto dei CC è *usi obbedir tacendo e tacendo morir*. Nello specifico credo si sia deciso di dare loro un ulteriore *aiutino* in merito al tacere di questi dipendenti dello stato, utilizzati dal premier come lacchè e body guard.
Gli strilli allarmati intorno alla presunta mancanza di sicurezza intorno al premier mi fanno davvero ridere.
SA benissimo di aver addomesticato a dovere i suoi sudditi i quali ambiscono appostarsi nei pressi della sua villa, al massimo con una macchina fotografica e nulla più…
http://www.primaonline.it/2009/07/06/72611/
rai-recchia-pd-indagine-su-calo-ascolti-tg1/
http://www.primaonline.it/2009/07/08/72711/
rai-cdr-tg1-preoccupa-calo-ascoltiessenziale-credibilita/
scusate gli errori del precedente post: l’ ho inviato accidentalmente prima di poter correggere…
Ho riletto solo stamattina tutti i messaggi, facendomi largo con il machete (ah, l’imprinting di Sandokan e del Che nella giungla …) nel fitto sottobosco della fuffa sparsa a piene mani dal giocatore d’azzardo. Feltri o Belpietro o Vespa non c’entrano, questa è una riedizione essenzialmente scolastica della tradizione Foglio-Ferrara con l’aggiunta di qualche estrosità. Argomentazioni fatte di allusioni non sviscerate, volteggi per portare il discorso su altro temi, allusioni che sembrano nascondere profonde competenze, fatti così così uniti da nessi logici piuttosto labili, riferimenti a trame oscure sempre evocate e mai rese evidenti: l’imprinting è ben chiaro, è quello del ringhiare molliccione del Giuliano.
Mancava solo sebastian76 col solito becero tentativo di rendere illegittime alcune opinioni solo perché sostenute da personaggi ritenuti “impresentabili”. Come se il Foglio non facesse parte della stessa categoria di tutti gli altri giornali.
Detto questo, di sicuro l’informazione in Italia non gode di ottima salute, ma quei giornalisti che scambiano l’informazione con la contrapposizione assoluta a Berlusconi dimostrano di fare essi per primi un pessimo uso della libertà di stampa.
Vince’,
non definiscono illegittime le opinioni di giocatore d’azzardo, mi limito a inquadrarne le ascendenze culturali e gli espedienti retorici un po’ traballanti su cui si fondano. Prova a passare al vaglio dei “Sophistici Elenchi” o di qualche testo anglosassone che parli delle logical fallacies gli argomenti del giocatore d’azzardo, allora scoprirai che molti di essi saranno resi illegittimi non dai beceri tentativi del povre escolier Sebastian76 ma dalla autorità di Aristotele e di tutti i logici suoi figli spirituali
@A me mi: mancava giusto la santa di sinistra che distribuisce del fascistoide. Vabbé, fa parte del cachet; con l’immancabile, democratica lenzuolata.
@Helena: vero che ci sono delle priorità, ma probabilmente, anzi sicuramente, le priorità che vediamo sono altre. Ciò che io vedo sono giornali e tv intasati da mesi con l’unico scopo di rimbambire la gente con quattro cazzate a sfondo sessuale e con lo scopo di far cadere il governo [senza riuscirci e fallendo miseramente]. Ciò che vedo è la mancanza assoluta, tranne qualche passaggio inevitabile, di informazione relativa a questa crisi, alle sue origini, a come sta andando, assieme a un’analisi critica delle posizioni che gli inventori di questa crisi [le banche per chi ancora non l’avesse capito] stanno mantenendo a discapito di tutti. Vogliamo parlare poi della baggianata, anche se meriterebbe un altro nome, su com’è trattata la campagna delinquenziale per far vaccinare le persone a fronte dell’influenza H1N1? Hai mai sentito parlare della VeriChip? Credo di no, ma raccogliere quattro informazioni, che i “protestatori di professione” non si sognano nemmeno di passare, non sarebbe male. Questo è ciò che vedo, su un fronte, e mi piacerebbe sapere chi impedisce, a questi giornalisti, paladini della libertà, di scrivere SERIAMENTE di questi e altri argomenti. Ciò che vedo è l’Unità schierata con gli USA, le sette Sorelle e la Shell, nello sparlare del progetto South Stream gestito dall’ENI [e allora mi chiedo per chi gioca questa sinistra che invoca la libertà di stampa]. Ciò che vedo è Saviano che, in TV, nega un problema di libertà di stampa e poi scrive l’esatto contrario; anche lui afflitto dal virus della TV? (Nota: nessuna intenzione di contestare il suo Gomorra e toglirgli meriti). Se poi vuoi giocare con le parole e scrivere che ho dichiarato “legittima” l’azione contro Boffo, liberissima di farlo, ma ciò che ho sempre affermato è ben diverso: non puoi rimestare nel torbido e poi sperare che nessuno utilizzi il torbido contro di te (se con le tue rimestate non riesci ad affondare il bersaglio e gli concedi la possibilità di reagire). Mi pare ben diverso.
Questo è ciò che vedo e, con la libertà di stampa, ha poco a che fare; probabilmente ha a che fare con altro. Provare a capire cos’è questo “altro” è così difficile? Turba così tanto le coscienze?
@Gertrude: vedrò di essere rapido
1) se lo confronto con quella massa di incapaci guidati da Prodi, che sono partiti per tassare i SUV e alla fine hanno tassato le Uno di chi non ha soldi; questo governo è decisamente meglio
2) non mi pare importante, ciò di cui sono certo è che è molto meglio di Prodi
3) hanno un livello di gestione del colore e della risoluzione, più qualche altro dettaglio, completamente diversi e le fotografie scattate dalla D’Addario non sono state fatte con un cellulare; se è questo ciò che le interessa sapere. Non sarebbe male se, invece di scoprirlo da me, lo scrivessero i suoi giornalisti che difendono la libertà di stampa e che hanno tutte le informative e le perizie tecniche relative a quelle fotografie
4) sì, ne sono a conoscenza perché mi è capitato di andarci
5) all’opinione pubblica risulta male: passi da Palazzo Grazioli e si informi oppure si faccia raccontare le procedure dai giornalisti, penso che faccia parte del loro lavoro
6) no, non ero io
7) possiamo ridere assieme?
8) no, non è ricattabile; lo pensava chi ha imbastito questa campagna, ma i fatti li hanno smentiti e, si andasse domani alle elezioni, la sinistra italiana toccherebbe il suo minimo storico (difatti stanno evitando in tutti i modi questo evento, defilandosi dalle votazioni in Parlamento che avrebbero potuto vederli vincenti e in grado di mettere seriamente in difficoltà l’attuale governo: vedi provvedimento sullo scudo fiscale. Altro argomento che la stampa tratta solo in termini scndalistici, relegandoci al ruolo di coglioni)
9) no, non sono Belpietro
10) ora decisamente meglio, il tumore che mi mangiava da più di un anno pare si sia arreso e, nonostante le previsioni sfigate dei medici italiani che mi concedevano meno di sei mesi (fortunatamente ne esistono anche di più seri), sono riuscito ad accompagnare a scuola il figlio più grande il primo giorno di liceo e conto di campare ancora qualche anno.
Spero di essere stato esauriente nel rispondere alle sue domande e le porgo i miei più distinti saluti.
Blackjack.
@Madeleine: facciamo una controprova, togliamo Berlusconi e mettiamoci un Capo di Stato qualunque, Sarkozy, Merkel, Zapatero, per non parlare di Obama o Medvedev; è proprio così convinta che uno Zappaddu qualunque riuscirebbe a fotografare per UN ANNO E MEZZO la residenza senza che NESSUNO se ne accorga? Che poi lei li definisca lacché e body guard, mi fa solo sorridere: pensa forse che Prodi se ne andasse in giro accompagnato solo dal “calore della sinistra”? Suvvia :-D
Sul resto non ho argomentazioni e quindi non commento.
Blackjack.
Ah, la teoria del complotto, il complotto eterno, che fascino italiano. Il complotto associato al lamento, al “ce l’hanno con me” al “vogliono farmi fuori, ma gliela farò vedere io!”
Uno degli aspetti di tutta questa storia delle feste nella reggia del Premier è proprio la mancanza di regole di sicurezza. Gli hanno imputato una leggerezza che supera l’incoscienza in questo fare entrare decine di escort liberamente, senza controlli, un viavai di sconosciute coi telefonini con le telecamere, ragazze per le quali l’unico controllo era quello del ciambellano di corte Tarantini. Era lui il sistema di sicurezza di un capo di Stato, che può essere esposto ad attacchi, attentati. Altro che il fotografo col teleobiettivo.
Ma lui secondo me è un personaggio complesso, nella sua incredibile semplicità. Crede di essere al di sopra del bene e del male, in quello che, dall’esterno, sembrerebbe una sorta di delirio di onnipotenza. Chi può osare attaccare ME?
A me Blackjack è simpatico.
A mo’ di esercizio di logica, anche in omaggio a passate e appassionanti letture, provo a individuare il trucco retorico (o uno dei trucchi) cui Giocatore d’Azzardo ricorre ad esempio per rispondere a Helena. Si tratta dell’espediente delle Molte Domande, che consiste nel sottoporre diverse domande, alcune correlate o altre non correlate all’argomento in discussione. Lo scopo di questo espediente, che Aristotele colloca al tredicesimo posto della sua lista, tra le fallicie di tipo linguistico, è di creare confusione allontanandosi dal nucleo della discussione.
Comunque alla domande si può anche rispondere:
> mancanza assoluta, tranne qualche passaggio inevitabile, di informazione relativa a questa crisi, alle sue origini, a come sta andando, assieme a un’analisi critica delle posizioni che gli inventori di questa crisi [le banche per chi ancora non l’avesse capito] stanno mantenendo a discapito di tutti.
Sta pur tranquillo che i titoli e gli spazi dedicati alla crisi sono stati ben più numerosi di quelli dedicati alle vicende di Berlusconi, per il quale comunque la crisi è passata e, in omaggio al suo apprezzamento per la libertà di stampa, chiede di togliere la pubblicità ai giornali che della crisi parlano e che cercano di capirla e spiegarla.
> Vogliamo parlare poi della baggianata, anche se meriterebbe un altro nome, su com’è trattata la campagna delinquenziale per far vaccinare le persone a fronte dell’influenza H1N1? Hai mai sentito parlare della VeriChip?
Parlane a Sacconi, la cui moglie è direttore generale Farmindustria, per cui l’opportunità di vaccinazione contro l’influenza suina diventa argomento che accompagna le discussioni attorno al desco familiare
> Unità schierata con gli USA, le sette Sorelle e la Shell, nello sparlare del progetto South Stream gestito dall’ENI [e allora mi chiedo per chi gioca questa sinistra che invoca la libertà di stampa]
L’Unità non ha alcun motivo per schierarsi a priori con un tiranno autocrate come Putin o per comportarsi da house organ di Gazprom. Si può essere un quotidiano di sinistra anche senza queste deferenze assolutamente non dovute verso Putin. Berlusconi invece di Putin si dichiara amico personale e ne asseconda la strategia energetica e altre discutibili operazioni, ma non si degna di presentare in sede parlamentare o giornalistica una chiara elaborazione e spiegazione delle linee guida della sua politica estera nella quale il Paese si possa riconoscere o che il Paese possa rigettare
Gentile BlackJack,
alcune domande (credo abbastanza evidentemente…) erano uno scherzo che non voleva una reale risposta. La domanda numero 10, poi, stava sulla falsariga della domanda pubblicata da Repubblica (da lei definita, insieme alle altre, come “stupida”, e che si riferisce implicitamente, credo, allo stato di salute più che altro “psichico” del nostro attuale presidente del consiglio: è una domanda che si fa una buona parte dell’opinione pubblica italiana, suppongo anche estera, e che meriterebbe una risposta, anche se un’altra parte dell’opinione pubblica la ritiene o può ritenerla – liberissima – “stupida”, “personale”, “privata” ecc.).
Riguardo a lei personalmente, invece, se mai avessi potuto immaginare del suo reale stato di salute (fisico) non le avrei ovviamente posto quella domanda, tanto meno per scherzo. La ringrazio comunque per le risposte e le auguro che possa ristabilirsi completamente.
PS: Se e quando vorrà o potrà, le domanderei: Tarantini, i suoi affari, e tutto il giro di donne (che ci sono presentate – e si presentano loro stesse, alcune – come donne che per stare a contatto col presidente del consiglio “volevano qualcosa in cambio”: soldi, favori ecc.) intorno al presidente del consiglio, la moglie di Berlusconi che scrive ai giornali e prende le distanze dal marito, sono dunque – secondo lei – tutta una messinscena mediatica?
@Sebastian: ma che belle argomentazioni :-) Se l’Unità non deve appoggiare Gazprom e Putin, mi spieghi perché deve appoggiare, cito solo i principali attori (gli altri fatteli raccontare dai giornalisti che hanno manifestato sabato): Bush, Rothshild, Rockfeller, Famiglia Reale Inglese, Famiglia Reale Olandese? No, perché mi piacerebbe capire quale mutazione genetica ha così trasformato la sinistra italica dal portarla a tifare per i personaggi più “discutibili” che popolano il mondo economico mondiale.
Il resto del tuo ragionamento è talmente contorto e così poco interiorizzato (e compreso) che fornisci da solo una buona parte degli elementi di analisi sufficienti per smontare ciò che scrivi.
E rimane il dato di fatto che questa stampa non informa. Nessuna! Chiama Aristotele per dimostrare il contrario :-)
@Baldrus: cavolo, sai che hai ragione? Su tutto il fronte!
@Gertrude: non capisco. Mi fa domande e poi si imbarazza per le risposte?
Che Tarantini sia un arrivista, non ho nemmeno mezzo dubbio, e i personaggi come Tarantini che, tra le altre cose, piazzano signorine compiacenti, sono sempre esistiti, indipendentemente dal luogo. Oppure pensa che esistano solo su un lato e l’altro sia immune?
Le uscite della Veronica mi hanno lasciato molto perplesso e, nemmeno se mi torturano, sarò mai disposto a pensare e ad ammettere che siano state fatte per il bene del marito. I due vivono separati (in case diverse!) da tempo immemore e, a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina, a mio parere, alla Veronica del Berlusconi non gliene frega più nulla da tempo. Non scommetterei sul contrario.
Sì, è stata una messa in scena mediatica [io la chiamo character assassination] che aveva, e continua ad avere [ora con altri mezzi], l’obiettivo di far cadere il governo e spostare alcune decisioni in una direzione diversa. Non ci riusciranno e, ribadisco: si andasse a votare domani mattina la sinistra, almeno in Italia, morirebbe definitivamente. Non è un’ipotesi che mi aggrada, ma questa è la situazione, piaccia o meno.
E tutto ‘sto casino INUTILE sulla libertà di stampa, ha l’unico obiettivo di distrarre le persone dai problemi veri e far chiacchierare anche i Sebastian di qualcosa che sono in grado di comprendere.
Blackjack.
Dai, blackjack, posso risponderti che se vedo, per esempio, il tg1 delle 20.00 del 3 ottobre, mi pare che un problema con la libertà di informazione ce l’abbiamo.Venti minuti su Messina contro i ca dieci del tg5, poi scontro di Pietro-Napolitano, poi-GIURO!- i numeri del Superenalotto più servizio e infine, dopo ca. trenta minuti, il servizio sulla manifestazione a Piazza del Popolo. Fatto così: nessuna cifra, manco un 300mila per gli organizzatori, 60mila per la questura, nessun riferimento all’FNSI, ma “alcune sigle e altre no” (di quest’ultime, alcuno poi hanno mandato rettifiche), nessun manifestante intervistate, un minuto- se non ricordo male- dedicato al segretario del FNSI sul palco, Saviano manco mostrato di striscio, ma TUTTI politici presenti in piazza e poi, ovviamente, vari politici della maggioranza che esprimono il loro parere, Capezzone in primis. Insomma far passare il tutto come una manovra della nomenclatura rossa e stop. Poi non pago di questo, Minzolini ha sentito il bisogno di lanciarsi in un editoriale in cui definisce la manifestazione incomprensibile e certo espressione di solo una parte, col casino che ne è susseguito, visto che avevano aderito i giornalisti della sua stessa rete. E questo puoi vederlo qui.
http://www.youtube.com/watch?v=M1mtciNmpMU
Se poi tu vorrai dirmi che il fatto che avvenga una simile reazione e che venga persino letta nel tg del giorno dopo, sia segno di buona salute della libertà di stampa, mi unisco a te ad esserne contenta. Ma il problema esiste e qualitativamente ha fatto un salto di qualità.
Sulla questione della paragonabilità fra Berlusconi e – per esempio- Boffo sono d’accordo sia con Saviano che con Baldrus. Non è per una questione morale che un capo di governo dovrebbe stare attento chi invita a casa sua (quella privata e quella pagata da noi cittadini), indipendentemente da che cosa ci combina e con quale modalità di scambio (anche l’amore romantico è una forma di scambio, preciso). Poi evidentemente più ci combina cose che contrastano col suo ruolo, più si espone. Che un giornalista vada a puttane, si metta i tacchi a spillo, abbia un amante maschio davvero ci riguarda poco. Per fortuna.
Dopodicché mi sembra che quel che ha detto Saviano dalla Bignardi (esiste la libertà di stampa perché non siamo in una dittatura, ma non è garantita nella misura che dovrebbe garantire una democrazia) sia la stessa cosa ci quel che afferma in questo articolo.
Per quel che riguarda i problemi veri: sui tg si è parlato molto poco della crisi e solo per dire che sta passando (mentre secondo Ocse ci attende ancora la botta grande dei disoccupati), mentre dell’influenza A si è parlato talmente tanto da provocare un panico collettivo. Tu questo lo implico a altri “interessi” (in fondo sei un marxista vecchia data), io alla volontà di far credere al cittadino-telespettatore che va tutto bene o ci stiamo lavorando.
scusatemi, ma non è un problema vero dover ricorrere ad emittenti straniere per avere tutta una serie di notizie? per me è una delle difficoltà del vivere, se poi la vita civile è solo la frustrazione dei miei desideri allora diciamolo che non mi interesso del mondo, ma di come si scontra con me e solo di quello. Ma a Montecitorio epr i didirrti dei gay eravamo pochissimim etero, am anche quello forse non è un VERO problema. E’ un problema solo quando ci riguarda direttamente e solo direttamente? Se non sono giornalista non deve interessarmi? Io non immagino e vivo una convivenza civile in maniera tanto semplificata e primitiva, ma forse sogno troppo
* per i diritti
La notizia non è che qualcuno ha scattato, forse per un mandante, delle foto sui festini a Villa Certosa.
L a notizia sono i festini a Villa Certosa. Voi credete davvero che il Capo di Governo di un altro paese potrebbe restare in carica dopo un simile scandalo?
Ecco, forse la vera notizia è che Berlusconi resta in carica nonostante i festini a Villa Certosa. Nonostante tanti altri fatti. Tutti gravissimi. Di diverso ordine e grado. Mentre molti italiani continuano a riflettere sugli ipotetici mandanti di denunce giornalistiche addirittura giudicate sovversive. Italiani che probabilmente non tengono a cuore la verità dei fatti, ma solo l’uso che se ne può fare, più o meno strumentale.
E poi tutta questa gente che non si indigna per la condotta del loro Presidente, come se si potesse affidare un Paese ad un vecchio di settant’anni che corre dietro a delle veline! Ad un Presidente colluso con tanti, troppi interessi … Signori, qua si è perso il senso delle cose!
Morgillo, spero che il nervoso sia passato pure a te (nel senso di: a me sì). Per cui cerco di dirti quanto segue. Ho letto alcuni articoli di Boffo riportati da siti gay e ho seguito la polemica che è scattata in quell’ambito. In un paese dove una parlamentare (del Pd) come la Binetti può permettersi di dichiarare “innaturale” l’omosessualità – con Boffo che la difende- e questo non è nemmeno tacitabile di reato d’opinione, è evidente che la discriminazione contro gli omosessuali sia pesantissima, imparagonabile con quella di altre nazioni democratiche “evolute”. La chiesa che è la stessa che, con il suo potere e radicamento, rappresenta forse il baluardo maggiore contro il razzismo, che sembra aver ricusato la sua tradizione antisemita, continua ad essere- in nome della vera unica cristiana famiglia- il principale luogo di coltura e leggitimazione di una cultura omofoba. Che poi non c’è da stupirsi si “sfoghi” in atti di discriminazione e/o persecuzione sempre più quotidiani, dai quali si chiama fuori. E ti assicuro – chiedi in un’altra sede a Franco Buffoni se non ci credi- che non ci sono arrivata ora, sulla via di Damasco, girando per siti gay.
Però malgrado questo, credo che la questione Boffo-Feltri vada trattata come questione di principio, di un principio civile e democratico condiviso. La diffamazione a mezzo stampa è inaccettabile, punto, chiunque tocchi, qualsiasi cosa abbia scritto e detto. E lo è a maggior ragione se la strategia diffamatoria è omofoba. Questo secondo me varebbe per ipotesi (o per assurdo) anche se l’attacco provenisse dall’altra parte.
Il signor xy che posso anche ritenere colpevole, in questo frangente è vittima due volte: di un’attacco fatto con metodi fascisti e fascista nel contenuto e nella cultura su cui si basa e che rafforza.
Poi c’è la questione politica che rende opportune alleanze specifiche anche con chi in altri ambiti si continua a criticare e/o a combattere. Era questo il senso della mia battuta su Grillo e Ratzinger. Spero sia servito questo chiarimento
Ci sono dei refusi da brividi…aiuto!
Helena, io non riesco ad essere solidale con Boffo, mi spiace. E sono fermamente convinto che avrebbero dovuto sputtanare Boffo gli attivisti gay. Anche se credo che gli attivisti gay non avrebbero ottenuto il risultato di Feltri. Probabilmente in Italia la notizia della omosessualità di Boffo, data dagli attivisti gay, non sarebbe stata ufficializzata dai grandi media e sarebbe rimasta solo un pruriginoso pettegolezzo. Fatto questo gravissimo.
Senza contare che in Italia a dichiarare l’omosessualità di quelli che la vivono nella più totale clandestinità si rischia di incorrere nel reato di diffamazione. E non si capisce bene il perché.
In ogni caso, non credo che sia stato propriamente omofobo l’attacco a Boffo da parte di Feltri, che aveva invece intenzioni solo volgarmente intimidatorie, ottenute con mezzi di mistificazione. Sono stati i Vescovi Italiani ad essere omofobi nel cacciare Boffo, in quanto omosessuale, dalla direzione del loro giornale. Ma in fondo cosa vuoi? Se sei stato sputtanato, non puoi continuare a fare proselitismo omofobo sul giornale dei vescovi! Ed il proselitismo omofobo lo si fa in tanti modi. Non solo dando voce o sostenendo la immonda Binetti.
Io sono fermamente convinto che la vita privata di chiunque abbia potere politico o faccia propaganda politica debba essere pubblica. O quanto meno tenuta sotto osservazione. Da tutti. Non a caso io vivo all’estero.
Un’altra bella pagina di politica è stata scritta nei giorni scorsi, quando sono stati bocciati tutti gli emendamenti alla proposta di legge Concia sull’omofobia. Tutto questo in nome di equilibri partitici che generano non leggi ma compromessi. Spesso squallidi.
Bene, spero di essere stato chiaro. Questo almeno io penso. Senza rancori personali, ci mancherebbe.
Bene, spero di essere stato chiaro. Questo almeno io penso. Senza rancori personali, ci mancherebbe.
Sia chiaro, nei paesi civili l’omosessualità di chicchessia non fa saltare nessuno. Perché mai dovrebbe?
In passato, soprattutto nei paesi anglosassoni, si è usata l’arma dello sputtanamento per fini politici. Se sei omosessuale non puoi attaccare gli omosessuali o ostacolare il riconoscimento dei loro diritti. Almeno non da omosessuale. Da esponente dell’estrema destra forse. Da esponente omosessuale dell’estrema destra. O da integralista cattolico. Integralista cattolico omosessuale. Sempre se ti fanno restare al loro fianco. Quelli dell’estrema destra. O i fondamentalisti cattolici, a farmi solo ridere quando rivendicano il loro diritto al proselitismo omofobo.
Comunque il mondo è pieno di dissociati. Che lo siano manifesti.
Quindi, se sei omosessuale clandestino, hai diritto a restarlo solo se non attacchi quelli come te. Il principio più o meno è questo. E credetemi, non c’è niente di mafioso in questo. Solo buon senso. E in alcuni paesi anglofoni ha dato in passato buoni risultati. Politici e sociali.
non mi pare che la manifestazione del 3 ottobre sia andata poi così bene.
che può dire in proposito chi c’è stato?
Blackjack, lei scrive: “Gertrude: non capisco. Mi fa domande e poi si imbarazza per le risposte?”.
Eh sì, in qualche caso m’imbarazzo. M’imbarazzo, a esempio, quando vedo una persona rispondere seriamente a domande scherzose alle quali è sufficientemente ovvio che non si dovrebbe rispondere e risponde non rispondendo seriamente (dimostrandomi così di avere riflettuto affatto insufficientemente) su fatti che sono veramente importanti (qui non mi risponda, prego, se penso di essere io a stabilire cosa sia importante e cosa no: un presidente di un consiglio di un paese lo è, un fatto importante, non per me particolarmente e personalmente, ma per un intero paese: se questo non le è chiaro, è un problema suo, questo sì particolare, col quale sarà affare suo di come convivere).
Aggiungo che, ugualmente, m’imbarazza, sì, un presidente del consiglio come il nostro attuale, che considero un vero e proprio malato e una vera e propria malattia per il nostro paese, e del quale noi tutti, chi più, chi meno, siamo parte, quando non direttamente, indirettamente. Tuttavia sono serena e ottimista: è iniziata la fine, la vedo già nella Grande Storia che si ripete, la sua piccola storia (di Moderno Imperatorucolo d’Italia).
Nulla può fermare, alla resa dei conti, l’istinto di conservazione e insieme di crescita, di equilibrio tra le forze della maggioranza sana (e quando non della politica particolare, della semplice umanità) che, seppure dopo un lungo letargo, sempre, nel corso del tempo, si risveglia… Come nulla può fermare (se non lo si limita sul nascere) “il mal di potere” di pochi che mai si regola da solo, ma cresce, cresce, cresce: fino ad autodistruggersi e a essere distrutto da altri (seppure solo alla fine).
Questo è il destino già scritto non già solo dalla “stampa”, ma dal e nel suo presidente del consiglio stesso, Blackjack, e anche del mio attuale presidente del consiglio, naturalmente, quello che lei preferisce a Prodi perché ha tassato “le [automobili] Uno di chi non ha soldi”.
Cordialmente sua Gertrude ecc.
Tashtego: “[…] La Federazione Nazionale della Stampa Italiana, che ha chiamato la società civile a manifestare in Piazza [ha ottenuto] una risposta straordinaria di partecipazione e sensibilità democratica […]”.
Franco Siddi, segretario generale della Fnsi (Federazione Nazionale Stampa Italiana).
Ancora: “Giovedì prossimo, a Bruxelles, la Giunta della Federazione Nazionale della Stampa incontrerà i vertici del Parlamento Europeo per un confronto con le Istituzioni sul diritto all’informazione e sulle problematiche che richiedono azioni perché in Italia e in tutti i Paesi aderenti sia garantita la piena efficacia dell’articolo 11 […]”.
Fonte: http://www.fnsi.it/Esterne/Pag_vedinews.asp?
AKey=10372
@Helena: forse vediamo l’informazione in modo diverso; provo a spiegarti come la vedo io da pessimo consumatore di tv (in pratica solo gran premi di F1, motociclismo e qualche evento sportivo, e sei autorizzata a ridere…). La tv, al di là di qualche programma “impegnato” (Report e altri), può lanciare una notizia, farla rimbalzare, ma difficilmente riesce a consolidarla e ad approfondirla: per vivere ha bisogno di mutare continuamente. Non mi aspetto quindi, a meno di reti televisive specializzate, nessun tipo di approfondimento. L’approfondimento dovrebbe essere compito dei giornali ed è lì che scorgo la grande “malattia” dell’informazione italiana: i giornali hanno iniziato a rincorrere la tv, non approfondiscono, non forniscono informazioni, non consentono di ragionare, con calma, le notizie rimestate dalla tv.
Svolgessero il loro mestiere in modo corretto, anche la tv dovrebbe adeguarsi e dar risalto ad altre notizie: succede il contrario. Che la tv non approfondisca le cause di questa crisi, mi può anche star bene, che non lo faccia nessun giornale e ci si ritrovi a dover ragionare solo su opinioni, non mi sta bene perché scompare la possibilità di ragionare al di fuori dei tempi televisivi; necessariamente ristretti per qualunque tv generalista.
Com’è possibile, con tutto quello che sta succedendo nel mondo, che, per mesi, si parli solo dei PRESUNTI festini a Villa Certosa e/o di un paio di scopate a Palazzo Grazioli? Un esempio banale: l’annuncio che l’Iran è intenzionata a quotare il suo petrolio in Euro e non in $ è di due mesi fa; e solo ieri è apparsa in qualche breve su Corriere e Republica. E’, probabilmente, la più importante notizia economica dalla seconda guerra mondiale! Pensi che le tv avrebbero potuto ignorarla a fronte di un collocamento adeguato all’interno della stampa?
Detto questo rimane il problema della mancanza cronica di informazione seria: vogliamo ridurla solo a un problema di tv? Mi pare banale, anche perché a una RAI 1 fa da contraltare RAI 3, posso spostarmi su SKY (che ora fattura più di Mediaset e RAI, per chi non lo sapesse), posso vedere molti altri canali e fonti diverse.
Con i giornali non ho scelta: parlano tutti delle stesse cose e nessuno approfondisce. Il vero problema, a mio parere, è sulla stampa.
Blackjack.
Va benissimo, blackjack. Capisco e in molta parte condivido. Ma ti ribadisco che per me si tratta di priorità. Quelli che a te non stanno antipatici e che io mai ho ritenuto l’incarnazione del male (ma sui servi tipo Ghedini, Pecorella e pure Feltri ho dei dubbi) stanno abbodantemente esagerando nel abusare del potere mediatico che, anche grazie al signor D’Alema (che dovrebbe veleggiare al largo delle Azzorre da dieci anni almeno anzicché fare il king-maker del Pd), hanno potuto conservare. Poi dopo viene tutto il resto: ossia del perché tutta la nostra informazione faccia più schifo.
@Gertrude: se si fanno domande, si corre il rischio di ottenere delle risposte; io parto da questo principio. Poi, dialogando per iscritto, senza un contatto visivo, mancano le sensazioni della mimica che consentono di classificare una domanda apparentemente seria come scherzosa :-)
A me imbarazzava molto di più uno come Prodi (in Europa hanno festeggiato quando se n’è andato) che, tanto per citare alcuni punti a braccio, anche se il tema meriterebbe di essere approfondito (il problema è che non lo fa nessuno):
* mi apre la sede di Nomisma a Mosca, in tenera età, nello stesso palazzo, la porta di fianco direi, della struttura finanziaria del KGB; io alle coincidenze non credo;
* fa le sedute spiritiche;
* cerca di svendere l’IRI all’amico De Benedetti (non solo);
*è un “prodotto” Goldmann (come Draghi) & Unilever, manca solo Monsanto e poi siamo al peggio del peggio;
* ha privatizzato, nei suoi mandati, l’imprivatizzabile;
* si è trovato, per puro culo, a governare sempre in periodi di crescita economica e non è mai riuscito a fare nulla di concreto sprecando occasioni su occasioni;
* dal 1996 al 2000 ha elargito a FIAT aiuti di stato per circa 11.000 miliardi delle vecchie lire, con i risultati che tutti conosciamo;
* ha fatto anche altre cose, che qui non riporto anche perché (mi faccio pubblicità), le sto raccogliendo e documentando in un libro (assieme ad altre vicende poco o nulla note dei politici italiani, tutti, e non solo).
Berlusconi si è fatto qualche favore? Se li fanno tutti, ma almeno non ha mai avviato campagne di svendita delle componenti produttive PUBBLICHE italiane. Ad esempio, un argomento che nessuno ha approfondito, è legato alle fondazioni bancarie e alla modifica del loro status ad opera del duo D’Alema-Prodi (D’Alema a Siena non ci va più altrimenti se lo mangiano). Con l’ultima batosta legata al rifiuto dei “Tremonti Bond” da parte delle banche e agli aumenti di capitale da capogiro [4 miliardi di euro solo Unicredit], le Fondazioni subiranno un altro salasso. Che ricadute ha una simile situazione, inventata da D’Alema-Prodi, sullo stato sociale, sulla solidità e sulle modalità di gestione delle banche?
Per continuare: perché nessuno parla seriamente dei tentativi, partiti da lontano, di un fondo di investimento di spezzare ENI in due (distribuzione ed estrazione), semplicemente perché loro, quelli che speculano, guadagnerebbero molto di più? Sarà strano, ma Prodi, intervistato dal Wall Street Journal, si è dichiarato a favore dell’ipotesi; e nessuno ne parla.
No, rimango della mia idea: non abbiamo un problema di libertà di stampa, mancano giornalisti capaci e con le palle in grado di fare il loro lavoro. E quelli che lo fanno sono relegati al di fuori del sistema informativo che conta: TUTTO! Destra o sinistra non fa differenza. La controprova? Saviano Stesso.
Blackjack.
Per carità, ripassati i fondamentali , torna ad Aristotele, che fa parte della grande tradizione occidentale e non è sospetto di simpatie prodiane.
Comunque una replica puntuale a questo intervento:
Alle banche i Tremonti bond costano l’8% (o meglio il 10% visto che per legge non possono portare in detrazione fiscale parte del debito). Visto che ci devono guadagnare, non credo che possano concedere prestiti alle imprese per meno del 12-13%. Orbene con i tassi europei e americani prossimi allo zero, le banche possono trovare liquidità dal mercato a condizioni molto ma molto più favorevoli: per quale motivo dovrebbero rivolgersi alla bottega di tremonti quando il mercato è di molto più competitivo? E nel caso di Unicredit, l’aumento di capitale è molto meno oneroso del ricorso ai Tremonti bond. E le fondazioni capiscono che non ha senso pagare di più per avere di meno e per portarsi poi in casa uno che a casa tua vuole comandare.
Che Dio ci conservi Prodi e Draghi, meglio una esperienza in Goldmann
che avere come Tremonti un curriculum impreziosito solo dall’essere il commercialista delle aziende di Berlusconi, per cui da ministro partorisce condoni fiscali e scudi monetari tagliati su misura sulle esigenze del cliente
Sebastian, il bello dell’ignoranza (nel senso di ignorare) è che consente, con tutta leggerezza, di affermare le castronerie peggiori a cuor leggero e in piena buona fede. Non distribuire ciò che non conosci, vale per Aristotele e, ancora di più, per le tematiche economiche; viste le assurdità che scrivi.
Blackjack
@Helena, ma chi ha mai detto che Feltri mi sta simpatico? Le mie considerazioni sono indipendenti dalla simpatia (non mi stanno simpatici o antipatici né Feltri né Boffo), semplicemente constatavo che ad una azione corrisponde sempre una reazione e, se non lo metti in conto, sei almeno uno sprovveduto :-)
Sui servi ciò che posso dire è che la destra sta facendo il suo lavoro. E’ la sinistra che non sta facendo il suo!
Blackjack.
PS: non capisco quella dei servi. Perché servi? Seguendo lo stesso schema dovremmo definire servi anche tutti quelli che viaggiano al traino della parte politica di sinistra. O sbaglio?
E torniamo sul Southstream. Se serve molto di più alla Russia dell’amico Putin per tagliare fuori l’Ucraina, perché si dovrebbero spendere lì i soldi, se non per il fatto che Berlusconi è amico di Putin? Se poi Berlusconi ha rovesciato le alleanze, come tu sostieni, collocandosi in uno schieramento che comprende
– l’industria italiana di Stato
– la Russia
– la Libia
– l’Iran
contro uno schieramento che comprende
– USA
– Cina
– Unione Europea
– Massoneria
– poteri forti, industria non pubblica e sistema bancario in Italia
che almeno ce lo venga a dire, visto che fino a prova contraria l’Italia è una democrazia e ai cittadini non dispiace conoscere i macro indirizzi di politica estera della propria nazione. Senza contare il fatto che visto il squilibrio delle forze in campo, l’esito della partita è segnata sin dall’inizio.
P.S. Sono lieto che ti sia ripreso, la puntata al casinò di Kiev l’hai fatta durante la convalescenza?
@Sebastian, hai già detto tutto e non capisco la domanda. Per caso prendi soldi da una delle tante fondazioni finanziate dai Rockfeller o da Soros (alcune li pigliano senza nemmeno sapere da dove arrivano…)?
Le argomentazioni che utilizzi sono le stesse che utilizzano loro :-)
Blackjack.
PS: ognuno interpreta la propria vita, in basso e in alto, come vuole; c’è chi ama piangersi addosso e chi sorride. Trai tu le conclusioni.
“L a notizia sono i festini a Villa Certosa. Voi credete davvero che il Capo di Governo di un altro paese potrebbe restare in carica dopo un simile scandalo?
Ecco, forse la vera notizia è che Berlusconi resta in carica nonostante i festini a Villa Certosa. Nonostante tanti altri fatti. Tutti gravissimi. Di diverso ordine e grado.” Anche se ribadire questo è una cosa noiosissima, chioso il “qualsiasi altro paese” con Gran Bretagna, Francia, Germania, Spagna, Olanda, Stati Uniti, Canada ecc. E i “tanti altri fatti” con: conflitto d’interessi ossia posizione di monopolio nell’informazione, processi pendenti, in primis quelli con l’accusa di corruzione ai giudici, sospetti di collusione con la Mafia. Per questo all’estero piace tanto raccontare sta nazione in cuore all’Europa occidentale simile a uno stato centroamericano o est-europea. A una cosidetta democrazia debole.
Poi certo il voto è leggittimo. Ma comincio ad essere quasi certa che anche il livello basso dell’informazione e, in genere, dell’offerta massmediatica sia nient’altro che il frutto dell’azione congiunta fra la lottizzazione (post-)ideologica di prima e il ventennio di berlusconismo. Berlusconismo che non è colpa solo di Berlusconi.
@ Morgillo: capisco il tuo punto di vista ossia la tua rabbia (o il tuo schifo) e credo che sia interessante continuare la discussione su outing, omfobia ecc, ma in uno spazio diverso, più approfondito. Dico solo che in un paese talmente permeato di omofobia, dove questo non è minimamente avvertita come disdicevole se non da una ridicola minoranza, mi pare purtroppo inevitabile che l’outing possa spesso finire per assumere l’effetto della delazione. Ed è evidente che il Giornale non avrebbe mosso un dito se l’amante di Boffo, quella per cui pare abbia molestato la compagna o moglie, fosse stata una donna. Poi certo la sua presunta omosessualità era ancor più ghiotta perché si trattava del direttore di Avvenire. Ma credo che per loro sarebbe valsa la pena sputtanare per una cosa simile anche il direttore di Repubblica o altri. Perché loro e i loro lettori nell’omofobia ci sgazzano.
ps. anch’io amerei vedere dei coraggiosi schizofrenici gay fascisti o gay cattolici integralisti.
@Helena: Clinton dove lo mettiamo? Anche negli USA la morale è cambiata (forse il paese occidentale più bigotto al mondo) e le attitudini sessuali non sono più un problema. Ribadisco, e poi vado a farmi un caffé che è una giornata discreta: la destra sta facendo il suo lavoro, è la sinistra che latita e brancola, aggrappata ai D’Alema e ai Franceschini.
Blackjack.
Sebastian: riscrivo che mi sa che ho perso un pezzo. Stai utilizzando le stesse argomentazioni che utilizzano, su quel tema, le “strutture” foraggiate dai Rockfeller o dai Soros. Non è che per caso lavori per loro? Magari senza saperlo, sai, quella gente foraggia un sacco di associazioni…
Blackjack.
PS: ognuno si sceglie il proprio modo di vivere e tra il piangermi addosso e il sorridere e vivere: preferisco il secondo. Ti crea qualche problema?
Grazie, Helena, davvero. E buona giornata.
Posso dirlo: Nooooh, il southstream nooooooooooh!!!
Dopodicché: il lavoro che sta facendo QUESTA destra non mi piace niente e non mi pare uguale a quello della signora Merkel (che mi piace invece, molto più di Schroeder- ma ti prego non saltar fuori con la Gazprom) o di Sarkozy. E manco mi piacciono tutti ma tutti i rappresentanti della sinistra né la loro sostanza rosa evanescente.
ps. Wow, ho piazzato dei refusi da transgendering nell’ultimo commento! Sarà di buon auspicio per la giornata di Morgillo, forse
Provo a riformulare la domanda in modo semplice:
Berlusconi ha sempre dichiarato che la sua politica è filo-americana, è stato alleato fedelissimo di Bush, ha reitarato dichiarazioni di filo-europeismo.
Ora arriva Giocatore d’Azzardo che colloca Berlusconi, spalleggiato da Finmeccanica e ENI, in uno schieramento imperniato sulla Russia di Putin e opposto a un ampio fronte che comprende USA, CINA, UE e i poteri forti italiani.
Le due politiche estere sono incompatibili se non opposte. Orbene:
1) Berlusconi ha cambiato schieramento nello scacchiere geopolitico globale. Allora perché non ha raccontato ai suoi concittadini di questa evoluzione, visto che pare solo alcuni illuminati siano al corrente di questo cambiamento?
2) Giocatore d’Azzardo ha fatto un po’ di confusione
La domanda mi sembra chiarissima
il lodo, il lodoooo!!!!
EVVVAIIII!!
sono così bovinamete felice che abbraccio e bacio tutti, perfino giocatore
smuakkkkkkkk
la fu :)))))))))
c’è un po’ di pace tra gli (ex) ulivi! giULIVAmente anch’io abbraccio tutti. soprattutto la consulta che, dice il premier, è di sinistra, e piuttosto che sia di destra, meglio di sinistra.
sanza infamia e sanza lodo.
ostrega, che ben!
Sebastian, continuo a non capire. I fatti sono fatti, oppure vuoi continuare a discutere di opinioni? Se vuoi possiamo sempre richiamare Aristotele, una sedutina spiritica e via :-D
Passato il lodo alfano: elezioni anticipate alla porta e altra batosta per la sinistra. Uno scenario che NON mi piace nemmeno un po’! C’è il rischio che la situazione si esasperi sul serio e, questa volta, sul serio parta una spaccatura pesante.
Blackjack.
PS: non è un giudizio sul lodo alfano, semplici deduzioni (probabilmente sbagliate) sulle possibili conseguenze.
“La Consulta ha bocciato il ‘lodo Alfano’ per violazione dell’art.138 della Costituzione […]. Il ‘lodo’ è stato bocciato anche per violazione dell’art.3 (principio di uguaglianza). L’effetto della decisione della Consulta sarà la riapertura di due processi a carico del premier Berlusconi: per corruzione in atti giudiziari dell’avvocato David Mills e per reati societari nella compravendita di diritti tv Mediaset” (qui), ignoro quindi (nel senso di essere ignorante) del perché per Blackjack ciò significhi un’“altra batosta per la sinistra” e “il rischio che la situazione si esasperi sul serio e, questa volta, sul serio parta una spaccatura pesante”.
Spaccatura di chi, poi.
Gertrude, le considerazioni sono semplici. Dopo la bocciatura del lodo alfano, ripartirà (è già ripartito) il carro giudiziario (giusto o sbagliato che sia non ha alcuna importanza) che mira, non a giudicare Berlusconi, ma ad impantanare questo governoe il centrodestra in genere, per arrivare a un “governo tecnico”, che indebolisca l’attuale coalizione e porti, ad elezioni, fra tre anni e, nel frattempo, magari completi qualche ulteriore “lavoretto” economico rimasto incompiuto. Ne cito due a caso: divisione di ENI e indebolimento della componente pubblica all’interno di Finmeccanica.
E’ un’ipotesi che non passerà e, nel caso di una condanna a carico di Berlusconi, che lo obbligasse alle dimissioni e alla, probabile, caduta del governo, si andrà ad elezioni anticipate. E qui si aprono due scenari ed entrambi non mi piacciono.
1) Se si va ad elezioni anticipate la sinistra le buscherà pesantemente e, al Nord, rischia di scomparire definitivamente; forse non è ancora chiaro, ma la rete non è l’Italia…
2) Se andrà in porto il solito inciucio politico del governo di transizione, mi aspetto, con l’attuale situazione economica, un atteggiamento del Nord molto meno accondiscendente del solito e, spero di sbagliarmi, ho la sensazione che vedremo in piazza anche chi in piazza non va mai.
Per entrambi gli scenari una simile forzatura, che fa seguito alle lettere di Veronica, che fa seguito agli scandali sessuali, che fa seguito al risarcimento a De Benedetti, che fa seguito alla bocciatura del lodo alfano, a carico di un governo che sta gestendo bene una situazione molto critica, non farà altro che aumentare la spaccatura e, di fatto, l’ha già aumentata, fra Nord e Centro/Sud Italia. Parlo delle persone e non dei politici! Non so che aria respiri tu, ma ti posso garantire che, si dovesse votare ora a Brescia o a Bergamo o in Lombardia o in Veneto, la Lega raggiungerebbe livelli che nemmeno i sondaggisti osano pubblicare.
A questo punto, magari con azioni fiscali mirate, magari in altri modi, la spaccatura correrebbe il rischio di diventare una vera e propria richiesta di separazione; ben al di là di un auspicato federalismo, che non è mai partito.
Voglio vedere cosa succederà se, butto lì un’ipotesi, tutte le attività economiche o la maggior aprte delle attività economiche, di Lombardia e Veneto decidessere di smettere di versare l’IVA; cosa farebbe il governo tecnico? Li arrestano tutti? Si mettono a sparare su chi protesta? Dichiarano fuorilegge la Lega? Non possono e in due mesi l’Italia fa fagotto e dichiara default come l’Argentina. Basta prendere carta e penna e fare due conti.
No, vedo molto poco, al di là delle preferenze politiche, per esultare; specialmente in un momento come questo e con l’assoluta necessità di una linea economica precisa e gestita in modo coerente. Bella o brutta che sia. Lo so, Visco e Padoa (due nomi) Schioppa avrebbero fatto meglio: ma non sono stati eletti. Meglio non dimenticarlo mai questo piccolo e trascurabile particolare!
Blackjack.
dopo lo scudo fiscale:
l’elmo e la spada
e poi la guerra
berlusconi è tutto tranne che un uomo d’Ordine, lui ci sguazza nel Caos,
vecchia tattica minacciare il Bordellototale senza el caballero, giocatore riprova…
e facciamola sta scissione, tremo già di paura.
black, secondo me tiri a casaccio, mai azzeccato una previsione!
eri sicuro che approvassero il lodo al nano, e invece,
come i ferrara e gli altri “pensatori” della destra non fate altro che sbagliare regolarmente. Vuoi un esempio? tutta la vostra decennale campagna sulla guerra infinita al terrorismo, cosi orgogliosamente sostenuta, si è rivelata un disastro su tutti i fronti: culturalmente oggi siete costretti ad ammettere che è stato un errore e non cè un cittadino europeo o americano disposto seguirvi, infatti è stato eletto obama. dieci anni di deliri neocon e avete ottenuto un afroamericano presidente del paese che fino a ieri servivate reverenzialmente e ore è diventato il peggiore nemico, bel risultato che portate a casa. Avete difeso gli attacchi recenti a gaza sostenendo che i palestinesi usavano scudi umani, gli ebrei non stavano commettendo nessun crimine e l onu vi sta già sputtanando attraverso una commissione di indagine che ha condannato Israele. e via dicendo,passando di visione sconclusionata in visione sconclusionata.
la libertà di stampa dalla libertà di stampa dovrebbe difendersi, troppi giornalisti e intellettuali a sparare impunemente cazzate. senza mai pagare di persona.
come è che se io non svolgo bene il mio lavoro vengo licenziato e nessuno che revochi il diritto di scrivere se do delle previsioni continuamente sballate, come ferrara che dopo aver perso intellettualmente su tutti i fronti è ancora li ad autoaccreditarsi nella qualifica di intellettuale, senza pudore per l intelligenza di chi lo legge?
come è che se un domani dovessero venire alla luce tramite registrazioni rese publiche le tesi sostenute ad annozero secondo cui l ultimo dei sette nani era a conoscenza del mestiere svolto da biancaneve, alla strega cattiva maurizia non dovrebbe essergli vietato non dico di scriverci ma semplicemente di comprarlo un giornale?
e cosi via, di dichiarazioni deliranti in dichiarazioni deliranti siamo arrivati alla destra che fa cultura in italia, costretti a sorbirci quotidianamente le panzane storicamente più infondate, i revisionismi scellerati di un pansa, frotte e frotte di neolaureati fascistoidi sospesi tra l esserci e la chiacchera attraversanti il bosco indotti solo a farci accettare una buona volta il nulla delle loro tenebrose menti.
esiste in italia la libertà di stampa? chiedetelo a mentana che dopo essere stato cacciato dal padrone non ha trovato piu dove lavorare. nella folta schiera dei giornali di sinistra, chi dovrebbe prenderlo? e perchè con un curriculum come il suo, con le sue capacità professionali ecc… nessuno lo ha chiamato in rai?
fatela, fatela sta scissione,sta spaccatura, sono qui ansioso che aspetto.
non è un gran merito un contributo che è un puro taglia/incolla, ma devo ancora andare a pranzo
—- estratto dai quotidiani di oggi —-
L’editoriale del New York Times, intitolato “La legge e Silvio Berlusconi” inizia con una valutazione nel merito: “Mercoledì è stato un brutto giorno per Silvio Berlusconi ma un bel giorno per la democrazia italiana. Queste sono le uniche due cose immediatamente chiare subito dopo che la Suprema Corte ha rigettato la vergognosa legge approvata dopo le elezioni dello scorso anno che garantiva a Berlusconi l’immunità dai processi per tutto il tempo in cui rimaneva in carica”. E continua: “Gli avvocati di Berlusconi sostengono che la necessità di difendersi nei processi distrarrano il premier dai suoi doveri. Ma lui già sembra aver speso molta più energia a difendersi dai suoi controversi casi personali che a reagire ai problemi che attanagliano l’Italia… L’Italia non può permettersi altri anni di deriva, ma ancora meno può permettersi di vedere la sua legge dirottata per proteggere un solo uomo”. Toni durissimi nella conclusione: “Non è una situazione accetabile per l’Italia e per l’Europa. L’era Berlusconi è durata troppo a lungo, con troppi pochi pochi risultati positivi, E’ tempo per entrambe le coalizioni di sviluppare una nuova generazione di leader più costruttivi e competenti da presentare agli elettori”.
Il Financial Times dedica un editoriale alla “crisi di Berlusconi” per arrivare alla conclusione che “l’Italia starebbe sicuramente meglio senza di lui”. L’altro principale quotidiano finanziario, il Wall Street Journal, titola “L’insostenibile nudità (legale) di Silvio Berlusconi” e scrive che “in un paese in cui la politica è spesso trattata come un gioco, Berlusconi ha perso l’ultimo round”.
Le Monde riassume l’atteggiamento del premier con la frase: “Silvio Berlusconi: l’Italie c’est moi” e va avanti con ironia: “Riconosciamo dei meriti a Silvio Berlusconi: è, in termini giornalisti, un buon cliente e, in termini pedagogici, un caso da manuale. Il suo atteggiamento, le sue dichiarazioni ofrono l’esempio di un populismo chimicamente puro”.
El Pais descrive gli attacchi del Cavaliere agli altri poteri dello Stato in termini duri: “Fuori di sé, superando in brutalità e antipatia qualsiasi precendete sparata, alzano il tono fino all’isteria (calcolata) e all’insulto… aprendo una crisi istituzionale di proporzioni enormi”.
Se il Guardian paragona il capo del governo italiano a “un animale furioso e ferito”, il Daily Telegraph osserva che “i magistrati potrebbero non fare in tempo a mettere Berlusconi alla sbarra”.
esiste la libertà di autocensurarsi, esiste la libertà di infamare, esiste la libertà di lanciare messaggi mafiosi e criptati, da giornali e televisioni “pubbliche non, ” agli “addetti ai lavori”, esiste lo sprezzo , sia a destra che a sinistra per il tanto decantato “popolo”, esiste l’idea che il “sistema” lo si combabtte all’interno dello stesso “sistema”, esiste la libertà di dire fino a pagina quindici perchè oltre questa pagina non sai andare o non vuoi andare, esiste la libertà di fare inchieste , reportage, sul territorio che rimangono lettera morta e servono solo per alimentare,qualunquismo, disperazione e rassegnazione, esiste la libertà di pubblicare bei libri, girare “bei” film , che ci intratterranno più o meno piacevolmente, sui quali stenderemo fiumi di parole, più o meno “competenti”, pagati magari dall’amatissimo e stimatissimo innominabile, (con i soldi di chi?) che si sa è un filantropo e amante del “bello”, della “cultura” , esiste la possibilità di fare della satira e sbeffeggiare il “potere” dai tempi antichi, esiste la possibilità di farsi delle domande semplici, esiste la libertà di scendere in piazza per manifestare contro questa dittatuta mediatica fianco a fianco di chi combatte questa dittatura mediatitica nei salottini per bene della televisione di “regime” , esiste la libertà di entusiasmarsi bovinamente per un lodo perchè il fegato chiede una tregua ed esistono una squintalata di altre “libertà” compresa quella di guardarsi allo specchio…
poi in effetti esiste anche il trattato di lisbona, votato all’unanimità dal parlamento italiano, ma nè io nè il mio salumiere sappiamo che cazzo sia!
molti baci qualunquisti
la fu
@No made: mi piacete un sacco quando vi agitate cercando in tutti i modi di classificare l’interlocutore. In ordine mi sono beccato: del fascista, del vecchio marxista e del neocon. Ma non ti passa per la testa, magari per caso, che una persona possa semplicemente informarsi, farsi delle opinioni sue e trarre delle conclusioni? Magari sbagliate, ma ragionate autonomamente. Esiste solo un tipo di persona che non commette mai errori: quella che non fa nulla.
@Sebastian: mi piace un sacco anche, di questa sinistra moderna, l’attaccamento improvviso ai giornali e ai canali informativi più neocon e conservatori del mondo: improvvisamente tutti i lettori (di titoli) del Financial Times e del WSJ. Personalmente preferisco il Guardian e, difatti, sia l’occhiello, sia il taglio dell’articolo si scostano pesantemente dalla character assassination portata avanti dagli altri. Non sarebbe stato male se, assieme a questi rilanci, avessi riportato anche il link all’intervista rilasciata due giorni fa (in italiano al Corriere) dal nuovo Ambasciatore americano a Roma che dichiara, senza giri di parole, anche se con un linguaggio tutto politico, che l’Italia deve smetterla di rompere i coglioni con la faccenda Southstream, che i padroni del vapore sono loro. Vuoi vedere che forse, forse…
Sono interessanti anche le considerazioni su paladino Obama: l’uomo che salverà il mondo.
Possibile che le ideologie siano così profondamente presenti dall’impedire, anche a chi dovrebbe, di giudicare dai fatti? Cosa ha fatto, fino ad ora, di così diverso dalla precedente gestione di Bush la nuova icona della modernità? Qualcuno me lo può citare? Io, fino ad ora, sto solo vedendo fatti che sono contigui alla precedente politica repubblicana. Ma sicuramente mi sbaglio.
@Fu: magari a te danno retta. Dell’obbrobrio del Trattato di Lisbona non parla nessuno e ci ritroviamo persino personaggi/mito come De Magistris che appoggiano quel “palo nel culo” dei cittadini. Se qualcuno è interessato e ha problemi di insonnia, posso spedirgli il pdf ufficiale che, purtroppo, anche se supera le 300 pagine, è solo un bigino del trattato vero e proprio che, rimandando come un risico infinito a una marea di norme esterne (che nel testo ufficiale NON sono riportate!), diventa un mostro incomprensibile che supera le 4.000 pagine. Dov’è la libera stampa che avrebbe dovuto farsi carico di leggere quella porcheria, analizzarla, sezionarla e andare a spiegare ai cittadini cosa gli capiterà? Ah, sì: tutti impegnati a fotografare il culo della D’Addario.
Poi, ciliegina sulla torta, la giornata di discussione sulla libertà di stampa in Italia al parlamento europeo. Non ne parla nessuno? Vi faccio il riassuntino? Meno del 10% dei parlamentari presenti, circa 60 su più di 600, dei quali 40 parlamentari del centrosinistra italiano che si sono divertit, per un paio di ore e nell’indifferenza più assoluta, a giocare il ruolo di padroni del vapore parlandosi addosso e applaudendosi fra di loro.
E’ vero, avete ragione: l’Europa è PROCCUPATISSIMA della libertà di stampa in Italia :-)
Blackjack.
@No made: un’osservazione che mi era sfuggita. Non capisco perché e per quale motivo hai interpretato il mio commento come un appoggio alla “scissione”. Cosa ti ha portato a una simile considerazione? L’ho riletto, il mio commento, pensando di aver omesso qualche importante puntualizzazione, ma ciò che ho scritto è: “E qui si aprono due scenari ed entrambi non mi piacciono”.
Personalmente non ho mai fatto e non farò mai il tifo per una separazione, ma continuare ad ignorare la parte che lavora e sta sempre zitta, è un errore grossolano e madornale ed è un errore che la sinistra (di partito e di partecipazione) continua a commettere. Il dato di fatto incontestabile, altrimenti non sarebbe ai minimi storici, è che la sinistra (di partito e di partecipazione) ha perso il contatto con la realtà e, cosa ben peggiore, non possiede più gli strumenti tecnici, conoscitivi e intellettuali, necessari per interpretare QUESTA società. La dimostrazione lapalissiana è che, negli ultimi due governi di sinistra, i ruoli chiave erano ricoperti da persone, Prodi, Padoa (due nomi finti) Schioppa, che tutto possono essere, ma sicuramente non di sinistra.
Blackjack.
black, ti ricordo che anche tu non sei da meno quando classifichi la maggioranza dei commentatori dei sinistri ideologizzati, quindi non capisco il senso della tua risposta, cosa voleva contraddire ? cosa volevi replicare dicendo una come sempre evidente contraddittoria minchiata?
ti ho portato dei fatti, a cui come sempre hai risposto parlando d altro.
l ultima che neanche a farlo apposta tu e gli ossimorici intellettuali di destra vi sieta beccati oggi è il nobel a obama. dopo la notizia la redazione del foglio è andata nel panico, l unica cosa che hanno saputo dire è stata già detta da te, cioè che obama non ha fatto nulla e prosegue la politica repubblicana di bush. ecco tutta la loro analisi. Riprendetevi….ancora siete sotto shock.
infatti la parte dell italia che sta zitta e lavora continuerà a farlo in ogni caso e comunque, dovessero essere invasi da tutta l africa. La storia non ha tempo da perdere con i pagliacci pingui e benpensanti. domani sarebbero tutti postleghisti, come l italiano medio dei tempi della resistenza. restate a casa, sgobbate e non scioperate. Meglio africano che padano.
black, ancora sulla lega.
visto che ti informi facilmente non ti sarà sfuggita la storia di questo movimento e degli accordi fatti con esponenti della politica siciliana separatista ai tempi di andreotti, in una parola:mafia, in due: cosa nostra.
diceva un saggio cinese il potere si conquista con la canna del fucile, e in padania cè un grandissimo problema che vi ostinate a non vedere, credo che come giu al sud i voti anche li siano estorti. Ecco , ti ho spiegato da dove origina la sconfitta della sinistra in italia, altro che perdita di contatto con la realtà.
@No made: voti estorti al Nord? Vabbé, ho capito: hai voluto, autonomamente, dare una dimostrazione chiara e incontrovertibile, del livello di contatto che avete con la realtà. Auguri.
Blackjack.
Blackjack, ho letto il tuo (sei passato al tu, mi adeguo) intervento, ma mi scuserai se mi fermo – nell’analisi al tuo commento – solo al tuo primo periodo: “Dopo la bocciatura del lodo alfano, ripartirà (è già ripartito) il carro giudiziario (giusto o sbagliato che sia non ha alcuna importanza) che mira, non a giudicare Berlusconi, ma ad impantanare questo governo e il centrodestra in genere”.
Via, siamo seri… Nessuno può impantanare un pantano! Al massimo qualcuno può impantanarsi in un pantano… O decidersi a iniziare un’opera di bonifica che, suppongo, data anche l’età, non toccherà certo a Berlusconi: d’altra parte è già con i piedi (o le gambe?) nelle sabbie mobili del suo Governo Pantano… Cosa potrebbe? Eh sì, saranno giorni di panico, temo. Brutta bestia, il panico: quello che vivono quotidianamente le migliaia (che dico? I milioni) di persone che non arrivano in fondo al mese, degli immigrati clandestini per forza, dei minacciati di morte dalla mafia, dalla camorra… E quanti altri, quanti… Solo che la matrice del panico è diversa: l’Imperatorucolo del Suo Stesso Pantano vivrà nel panico peggiore che possa esistere, quello in cui uno non ha nemmeno la (ovviamente magra) consolazione di sapere che gli sia stato causato – ingiustamente – da altri. E cercherà di portare con sé quante più cose e persone potrà nel fango, come sempre ha fatto anche quando stava bene. Bene, si fa per dire, naturalmente. Quanto all’aria dalle mie parti. Di qua si respira un’aria discretissima, sarà che la gran parte della popolazione mi pare cercare di respirare profondamente, o perlomeno normalmente, prima di aprire bocca (mi riferisco alle dichiarazioni rilasciate dopo la sentenza ai giornalisti dell’Imperatucolo cianotico e particolarmente asmatico chissà, forse per un Malanno Improvviso, anche detto Malanno per Forza di Causa Maggiore).
Certo, l’aria poi cambierà di posto in posto, è naturale. Ho letto la notizia che a Roma, a esempio, sei persone davanti a Palazzo Venezia – siccome hanno detto al Capo Pantano: in galera, in galera! la legge è uguale per tutti – sono stati portati in questura e denunciati. Contento? :-)
@Gertrude: rientro ora (giornataccia) e, come ti aspettavi, mica sono d’accordo. Il pantano, nonostante tutti i casini, è a sinistra, mica a destra (nonostante Fini che vorrebbe fare il presidente dopo Napolitano). Il massimo del rinnovamento è stato… eleggere Bersani. Non ci siamo Gertrude, e lo sai meglio di me.
Il resto, le tue come le mie, sono semplicemente opinioni e quindi, come tali, opinabili. Prendo atto che vediamo due scenari diversi. Non ci trovo nulla di male :-)
Blackjack.
@Gertrude, ti passo un elenco di nomi. Sai cosa hanno inventato, tutte assieme, queste persone? Tranquilla, nessun giornale ha mai pubblicato l’elenco completo e neppure un’analisi approfondita delle loro attività :-)
Frans Andriessen (olandese, conservatore, ministro delle finanze),
Miguel Boyer (spagnolo, banchiere, ex ministro dell’economia),
Demitrius J. Chalikias (greco, governatore della Banca di Grecia),
Carlo Azeglio Ciampi (italiano, governatore di Bankitalia poi premier e presidente della repubblica),
Maurice F. Doyle (irlandese, presidente della Bank of Ireland),
Jacques Delors (francese, premier, ministro delle finanze e per 9 anni presidente della commissione europea),
barone Alexandre Lamfalussy (belga, banchiere, presidente della BIS),
barone Jean Godeaux (belga, banchiere, ex BIS),
Willem F. Duisenberg (olandese, banchiere, ministro delle finanze, BIS, direttore della Banca Centrale Olandese poi primo governatore della BCE),
Erik Hoffmeyer (danese, governatore della Banca di Danimarca),
Pierre Jaans (lussemburghese, direttore dell’ Istituto Monetario del Lussemburgo),
Jacques de Larosière (francese, banchiere, direttore del Comitato Strategico del Tesoro francese, direttore del Fondo Monetario Internazionale),
Robert Leigh-Pemberton barone di Kingsdown (inglese, banchiere, membro della Camera dei Lords, governatore della Banca d’ Inghilterra, BIS),
Karl Otto Pöhl (tedesco, ministro delle finanze, governatore della Bundesbank),
Mariano Rubio (spagnolo, governatore del Banco de Espana, nel 1992 fu accusato di concorso in diversi reati finanziari legati al “caso Ibercorp”)
José A.V. Tavares Moreira (portoghese, banchiere, segretario del tesoro, governatore del Banco de Portugal),
Niels Thygesen (danese, professore di economia),
Gunter D. Baer (tedesco, banchiere, amministratore BIS),
Tommaso Padoa-Schioppa (italiano, banchiere, presidente CONSOB).
Blackjack.
giocatore
(tu mi sei sempre antipatico)
ti parlo con le parole di cioran (un Grande Onesto)
avere delle opinioni è inevitaike, è normale
avere delle convinzioni lo è di meno
ogni volta che incontro qualcuno
che ne possiede
mi fa sentire la coscienza sporcai chiedo quale vizio del sup spirito
quale insania
gliele abbia fatte acquisire
per quanto legittima sia questa domada
l’abitudine che ho di farmela
mi rovina il piacere della conversazone
mi fa sentire la coscienza sporca
mi rende odiosa ai miei stessi occhi
e poi,
scuotere la gente, svegliarla dal suo sonno .
(e qui pecca mirabilmente di splendida vanità :)…quanto lo amo quest’uomo)
pur sapendo di commettere in tal modo un crimine
e che sarebbe mille volte meglio lasciarvela perseverare
poichè comunque
quando si sveglia
non si ha nulla da proporle
ed io modestamente aggiungo…se non la tua fragile testimonianza
se non la tua fragile coerenza,se non la tua fragile onestà.
poi sai, col sottofondo di mother dei pink e due tiretti di autoconsapevolezza tutto sembra più facile e più bello e più umano tanto che mi sei simpatico,ora, pure te, mavalà :)
vive l’amour e vive la pianten dèlamurrrrr
spero bene per la tua salute
un bacio
la funambola
giocatore, la sinistra mica può starsene a riflettere sul suo ombelico, spesso guarda anche ai punti di vista chi la pensa diversamente. Così si scopre che l’opinione pubblica internazionale, sia quella classificabile di sinistra e sia quella classificabile di destra, concorda che Berlusconi sia essenzialmente un pesante fardello parafascista che zavorra l’Italia. Ovviamente questo i telegiornali italiani non lo raccontano.
Circa Southstream, eterna ossessione dei complottisti, cosa farà secondo te Berlusconi. Si piegherà al diktat americano o andrà allo scontro, portandosi dietro finmeccanica, eni, putin, gheddafi, feltri, fede, monzolini nella guerra contro il resto del mondo. E se questa guerra esiste, come mai nessuno ne parla, neanche i cortigiani e amici di Berlusconi, sempre pronti a evocare complotti, poteri oscuri, manovre antidemocratiche contro il capo della destra italiana? Possibile che solo giocatore d’azzardo se ne accorga e abbia il coraggio di parlarne, tra l’altro su di un foro internet e sconosciuto al di fuori di una cerchia rilevante ma non ampissima di aficionados? Non è che il giocatore non ci veda poi tanto bene e che sollevi polveroni (ivi compresa la lista di economisti appena prodotta) in mancanza di argomenti più saldi?
@Sebastian; fare qui, in questo luogo ameno, la guerra delle competenze, guerra inutile, è l’ultima cosa che mi interessa. Ognuno si porta appresso le sue, di incompetenze. La tua, di incompetenza, emerge dalla lettura di quel banale elenco di economisti (non solo economisti, leggi bene) che non ti dice nulla e, precedentemente, dal commento insensato sui “Tremonti Bond” e dal tuo mescolare mele con pere per tentare di dimostrare, erroneamente, che per le banche non erano convenienti. Aristotele avrebbe di che ridere, ma per fortuna è morto; lasciamolo riposare in pace.
@Fu, ricambio lo “stare sulle palle” (di solito i tuoi interventi mi paiono fumosi e anche un po’ aleatori, senza sostanza insomma), ma sul trattato di lisbona hai ragione. Però non hanno ascoltato nemmeno te e, qui e da altre parti, a quanto pare, non interessa la sostanza, ma la “fumosità” dei concetti che, se non sono classificabili e gestibili per obiettivi di parte, semplicemente non servono.
Blackjack.
Mettiamola giù semplice: Berlusconi si piega all’ingiunzione americana su Southstream? Se non si piega, cosa succede?
Sebastian, è divertente questo rimpiattino di “non capisci nulla”, “dimmi cosa succede se”. Io spero che il progetto South Stream non si fermi, e non si fermerà a meno che Berlusconi non si dimetta e non credo proprio che si dimetterà, nemmeno a fronte degli ultimi episodi.
Cosa succederà? E chi può saperlo? Sai che persino i bookmakers londinesi hanno difficoltà ad accettare scommesse sulla durata del governo Berlusconi? Lo interpretiamo come un segno positivo o negativo?
A sinistra che si dice?
Blackjack.
PS: ma hai scoperto cosa hanno combinato quell’elenco di “economisti” o ti serve un aiutino?
Tra le altre cose a me andrebbe anche bene se spezzassero ENI in due, ho qualche azioncina investita e potrei solo guadagnarci, nel breve, e anche discretamente. Nonostante questo confido in una strenua “resistenza” a una simile ipotesi che sarebbe l’anticamera all’uscita di ENI (leggi Italia) dallo stesso, non la fine del progetto South Stream, e all’ingresso, sparo a caso nel mucchio dei disinteressati, dei francesi con Total e GdF; ad esempio.
Penso che tu sia al corrente che questo progetto, prima dei “disaccordi” intercorsi fra BP (British Petroleum) e Gazprom due/tre anni fa, avrebbe dovuto essere realizzato con gli inglesi, ora acerrimi nemici.
Ah, tornando alla nostra stampa: quasi nessuno ha mai parlato di questi argomenti di rilevanza mondiale (chi lo impediva?), epperò, vuoi mettre il culo della D’Addario?
Blackjack.
PS: tutti i giornali continuano a non parlare dell’Iran che si sta muovendo, sempre più velocemente per arrivare a trattare il petrolio in Euro e non più in $. Anche in questo caso la stampa italica sta bellamente ignorando l’argomento, solo qualche breve-brevissima. Cavolo, ci fosse un po’ di libertà di stampa, allora sì che ne parlerebbero! Sai che servizi chilometrici ed esaustivi?
D’accordo black ai Comitati Delors preferisci i Comitati Mangano…
Rondin: tu che sei tanto intelligente e sarcastico: vedi forse qualche differenza?
Blackjack.
…black…nonostante le tue preferenze sfotti senza offendere…ed è un punto a tuo favore nella nazindi…
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No, purtroppo non c’è differenza…ed è per questo (bada che a me piace
questo tuo “ruolo” da battitorelibero e condivido i tuoi passaggi vs lasinistraitalianaalgoverno) che non capisco questa tua adesione (anima&corpo e non di rado acritica) al Comitato Mangano
*
un mio amico barbiere (ex biscazziere) – che capisce che è anche attraverso gliaffarienigazprometc.- che passa (potrebbe passare) la “libertà” di un nigeriano o la sua o quella d’informazione – si (ti) chiede se tutte queste freccettetricolore messe a bersaglio tutti questi punticini segnati dal governo berlusconi (a tuo dire) avranno come conseguenza (abbandonando i tuoi soliti scenari e tornando alla “quotidiana sopravvivenza”) ad es.: la riduzione delle bollette gasluce…se apri al buio il barbiere sene accorge…
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una curiosità:hai già trovato l’editore per il tuo libro-monstre?
Blackjack: “Esiste solo un tipo di persona che non commette mai errori: quella che non fa nulla”.
Davvero? Hai proprio ragione. Berlusconi non ce la fa proprio a stare senza far niente: infatti parla ancora a sproposito.
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“Sai cosa hanno inventato, tutte assieme, queste persone?”.
Io dichiaro qui la mia incompetenza in fatto di economia, politica, finanza, politica internazionale ecc.: non è il reale problema per me, questo, pensando (e vedendo) che qualunque cittadino medio di Gran Bretagna, Francia, Germania, Stati Uniti… Altrettanto non ha e non deve necessariamente avere competenze in tutte queste materie, quando va a votare il Primo Ministro Onesto che lo governerà: perché appunto si deve dare per scontato, minimo, appurato (appurato, dico) che quello sia onesto, nonché sano di mente. Che sia di destra, di sinistra o di centro, deve venire dopo questo. A me, cittadina comune, per non votare Berlusconi, bastano – in estrema sintesi – la sua presenza, a suo tempo, nelle liste di “Propaganda Due, più nota come P2, già appartenente al Grande Oriente d’Italia, [che] è stata una loggia “coperta”, cioè segreta, nata per reclutare nuovi adepti alla causa massonica con evidenti fini di sovversione dell’assetto socio-politico-istituzionale italiano” e la sua dichiarazione “Io non ho mai fatto parte della P2. E comunque, stando alle sentenze dei tribunali della Repubblica, essere piduista non è un titolo di demerito” (Fonte di entrambe le citazioni: http://it.wikipedia.org/wiki/P2).
Inoltre, nonostante le mie particolari incompetenze sopra dichiarate, mi considero, se non perfettamente, almeno sufficientemente, in grado di intuire che il curriculum di Silvio Berlusconi non sia idoneo a quello di un Presidente del Consiglio, giacché non è né di un politico esperto né di un amministratore esperto di “cose pubbliche”: vale a dire che non ha tanta pratica di interesse collettivo, per quanto invece ne abbia di interesse privato. Questo, infatti, posso riconoscergli: una competenza nell’amministrare “cose sue private”, anche con modi scorretti (la sentenza del Lodo Mondadori lo dimostra) e una sua illimitata voglia di “parlarsi addosso”, tipiche del venditore (senza offesa per la categoria dei venditori onesti; purtroppo, in Italia, nel corso del tempo, le parole “vendita” e “truffa”, sono diventati nell’uso comune sinonimi), qualità queste che nulla possono avere a che fare con il Governo di un paese europeo democratico, semmai con un Impero fuori d’Europa. Naturalmente ci sono le eccezioni, ma è il presidente del consiglio stesso che ha dimostrato, a parole e a fatti, di non essere né la regola (che ha maggiori probabilità, ovviamente, di funzionare), né l’eccezione (che può funzionare in via eccezionale). Di qui il Governo Pantano.
Rondin: io non aderisco né con l’anima, né col corpo a questo governo; purtroppo se lo confronto con i governi Prodi/D’alema & C. mi tocca arrivare alla conclusione che, nonostante tutte le pecche, è quanto di meglio ci sia oggi in circolazione dalle nostre parti. Non vedo mezza alternativa, una parvenza, un’ombra: né a destra, né a sinistra (che poi, qualcuno di quelli bravi mi dovrà spiegare, prima o poi, la differenza, sempre che esista)… Credo tu possa convenire che è deprimente.
Non vedo neppure, e questo mi deprime ancora di più, un movimento intellettuale in grado di indicare una direzione alternativa. La vecchia dirigenza PCI/PD/DS è impegnata a fare altro (barche a vela, candidature al nobel per la letteratura, truschini vari con le coop, etc…) e della politica non gliene frega nulla e la sola idea di rivedere Padoa (due nomi finti) Schioppa o Visco o Pecoraro Scanio nel ruolo di ministro… mi fa venire l’orticaria.
Abbiamo Di Pietro? Che il signore me ne liberi e scampi :-) Protesta su tutto, fa una gran cagnara, ma poi, alla fine dei conti, vota a favore del trattato di lisbona e di altre amenità simili. Inutile direi e organico.
Grillo? Boh, io di uno che si fa gestire l’immagine e l’attività dalla Casalegno di proprietà di un certo Sassoon, non mi fido nemmeno se fosse l’ultimo politico disponibile sulla terra. Non sai chi sono i Sassoon e da dove arrivano? Potrebbe essere un esercizio divertente capirlo.
Torno al “mancante” movimento intellettuale. Dov’è? Ciò che io vedo sono personaggi che si muovono a comando, imbeccati dallo scandalo del momento e assolutamente non in grado di interpretare la realtà e lanciare la sfida per un cambiamento: vince chi urla di più oppure chi è riuscito ad acquisire più visibilità; almeno apparentemente; poi si va a votare e arrivano le batoste che si trasformano, come per miracolo, in vittorie di tutti. :-)
Mi parli di “comitato mangano”; bene. Potrei anche essere d’accordo, ma mi spieghi perché, a fronte delle ultime dichiarazioni di Riina (credo non sia necessario ripeterle), a fronte dei tabulati provenienti dal Castello Utveggio, a fronte di un mare di altri dati di fatto: non c’è un cane che si muove e ne scrive seriamente? Nessuno ne parla e, mi ripeto purtroppo, tutti a rincorrere il culo della D’Addario.
Gertrude ha ragione e torto allo stesso tempo. Ha ragione quando sostiene che non può, dovendo pensare a campare, spendere tempo per capire chi è più o meno delinquente e che dovrebbe avere il diritto a politici seri; ha invece torto quando si adegua allo scandalo del momento (vedi libertà di stampa) e non si pone domande, dando per scontato che lo scandalo ci sia e valga la pena di investirci passione, tempo, parole, proteste. Da noi non esiste un problema di libertà di stampa: esiste una stampa che non informa e non è importante che il filtro ad alcune informazioni arrivi da destra o da sinsitra. E’ importante che il filtro esiste! E il filtro deve essere combattuto sia a destra, sia a sinistra.
Gertrude poi, mi cita il GOI e la P2; bell’argomento :-). Perché NESSUNO parla MAI seriamente di questi argomenti? Perché se lo fai finisci, automaticamente, nel novero dei complottisti e (questa è da ridere e prima o poi scriverò anche nomi e cognomi) anche in rete ti ritrovi più o meno noti intellettuali che, con nick diversi, si fanno carico di svolgere il ruolo di debunker in tutti i luoghi in cui si trattano questi argomenti? Perché? Siamo così ingenui dal pensare che la massoneria sia solo una faccenda di destra?
Servirebbe una visuale nuova e diversa per leggere la società e non è una visuale né di destra né di sinsitra: semplicemente nuova. Ma anche qui siamo punto e a capo: come fai se nessuno parla? se nessuno scrive? se tutti quelli che contano remano nella stessa direzione? se l’informazione è basata non sull’analisi dei fatti, ma sulla creazione degli scandali? Non ti rimane altro da fare che leggere Bauman o la Klein, aggrapparti a scritti che vanno bene a tutti (e quindi non servono a nulla, opinione mia) e sentirti buono e migliore: mentre ti inculano a sangue col trattato di lisbona.
Blackjack.
PS: non credo che troverò qualcuno disposto a pubblicarlo, troppi nomi veri lì dentro. Dovrei magari romanzarlo, costruirci una storia fantastica, inventarmi un eroe che combatte i cattivi di “tutti” e citare solo quelli, confermandone il ruolo. Ecco, allora forse sì :-)
Ho dimenticato la risposta sul gas. No: il prezzo non scenderà ed è ora di dirlo chiaramente (ENI/AGIP è quasi sempre la prima ad applicare gli aumenti alla benzina e una delle ultime ad applicare i ribassi). Corrono però il rischio, questi investimenti, di incrinare un monopolio di fatto che è destinato a crollare, ma se il monopolio cambia con un’azienda italiana coinvolta è comunque un vantaggio che non esisterebbe se l’azienda fosse francese, o tedesca, o di dove vuoi.
I vantaggi veri sul costo dell’energia ci saranno il giorno in cui, qualcuno, si deciderà a togliere dal cassetto le fonti alternative serie (e non mi parlare dei mulini a vento che mi girano subito i “ministri”…); purtroppo se chi dovrebbe, continua a parlare del culo della D’Addario e a fotterci con gli scandaletti, le persone, i cittadini normali, continueranno a non avere elementi concreti di giudizio, e questo “momento” arriverà quando “qualcuno” avrà trovato la via per sfruttare a proprio vantaggio anche l’alternativa.
Blackjack.
beh, black con un bell’incipit in cui da un grattacielo centinaia di 007 si lanciano (costretti da ?) verso il suicidio l’asfalto…e poi l’eroe nazionale italico insieme al fedele canale a sei zampe contro i Neo-Malthusiani e il Nuovo Ordine Mondiale…magari…potresti…no hai ragione meglio di no…;-)
*
il barbiere ti ringrazia per la risposta alla domanda pop, si è depresso ulteriormente…
giocatore
già che ci sei,
fammi il quadro astrale ed una previsione sull’ammmommorrre per il 2010 :)
un consiglio d’amica: attenzione con i nomi e con i cognomi, sai bene come si possa far sparire una persona sciogliendola nell’acido, senza lasciare traccia alcuna! :)
la fu
p.s. per noi poveri mortali abbi la gentilezza di lincare o segnalare le tue fonti di informazione, il bacino a cui attingi, oltre la tua “innegabile e personale rielaborazione,sempre che tu non sia un veggente che in quel caso, io, ti crederei sulla parola, pardon, sull’illuminazione.
io a poker faccio schifo, però me la cavo bene nei solitari
@Rondin, io stavo pensando a una cosa tipo sette spade e una rosa; rossa ovviamente. Gli 007 che si karakirizzano? Devo pensarci :-)
@Fu, di quali informazioni, che ho riportato, ti servono le fonti? Non le ho messe (se non ricordo male ho citato solo l’intervista al Corriere del nuovo Ambasciatore americano) perché sono tutti fatti facilmente reperibili… nelle brevi e una volta saltate le pagine degli scandaletti a comando e/o con un minimo di ricerca su qualche giornale non italiano. Magari non ci sono nelle pagine economiche di Repubblica (a mio modestissimo parere fra le peggiori in Italia), ed è strano che ti servano le fonti: non ho citato nulla di strano. A parte gli intellettuali che vanno in giro a fare i debunker, ma quella, scusami, è roba mia e ho una mezza idea di utilizzarla nella storia. Ovviamente allegando tutti i dati necessari a conferma :-)
Blackjack.
http://www.unita.it/news/il_documento/89415/sta_per_arrivare_la_morte_del_dollaro
http://news.kataweb.it/petrolio-iran-per-abbandono-dollaro-serve-vasta-intesa-2-510584
Come vedi c’è ferrea censura a sinistra.
A questo punto mi spieghi perché la stampa vicino a Berlusconi non denunci l’intrigo ai suoi danni da parte di USA, Cina, Comunità Europea eccetera? Se questa esistesse, allora sarebbe così facile e convincente per loro dimostrare l’origine complottista dei problemi di Berlusconi. Mi puoi dare qualche riferimento a qualcuno che condivide questa tua opinione oppure esiste una censura così ferrea che tu solo trovi il temerario coraggio di parlarne?
Blackjack: “Gertrude poi, mi cita il GOI e la P2; bell’argomento. […] Perché NESSUNO parla MAI seriamente di questi argomenti?”.
Finalmente… Già, già… Ti ricordo che il Presidente del Consiglio è talmente parte di quel tuo citato “NESSUNO [che non] parla MAI seriamente di questi argomenti” che ha persino negato di farne parte.
“Io non ho mai fatto parte della P2. E comunque, stando alle sentenze dei tribunali della Repubblica, essere piduista non è un titolo di demerito”.
“La loggia massonica Propaganda Due, più nota come P2, già appartenente al Grande Oriente d’Italia, è stata una loggia “coperta”, cioè segreta, nata per reclutare nuovi adepti alla causa massonica con evidenti fini di sovversione dell’assetto socio-politico-istituzionale italiano” (wikipedia).
*
“Portare il Consiglio Superiore della Magistratura sotto il controllo dell’esecutivo, separare le carriere dei magistrati, rompere l’unità sindacale e abolire il monopolio della Rai erano altri punti del progetto […]”. (Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/P2#Le_mani_sui_mass_
media).
Sebastian, dai: sei persino tenero, come un peluche :-) Provo a farti un po’ di cronistoria recente ok? Il primo a volersi sganciare dal $ per la vendita del petrolio fu Saddam (si mormorava, nei corridoi, che la spinta arrivasse dalla Francia che, all’epoca, era la tenutaria di quasi tutte le concessioni Oil For Food e anche di quelle bloccate; difatti la Francia non era favorevole a un’azione diretta in Iraq) e poi sappiamo come andò a finire.
La proposta dell’Iran e dell’Arabia Saudita è vecchia di due anni e, sottobanco, raccoglie già i consensi di altri paesi arabi (che ancora non si sono esposti ufficialmente) e del Brasile (il Venezuela di Chavez vende praticamente tutto il petrolio alle compagnie USA e quindi è rimasto ai margini). Due mesi fa l’idea è stata, per la prima volta, ufficializzata dall’Iran con un discorso di Ahmadinejad , subito dopo essere stato rieletto e poco prima che scoppiassero i disordini.
Gli USA stessi, dopo l’uscita del ministro dell’economia cinese (circa 4 mesi fa) appoggiarono ufficialmente l’idea di una nuova moneta sovranazionale per gli scambi interstato (esiste già qualcosa di simile ed è gestita dal FMI), che facesse saltare la candidatura dell’euro come moneta di riferimento (anche se non è l’unica moneta in discussione e la scelta probabilmente ricadrà, quando avverrà, su un paniere di monete – secondo me su una nuova moneta, ma è un’opinione) , con una dichiarazione ufficiale di Geitner (ministro dell’economia USA) che si disse favorevole.
Le due strade stanno andando avanti in modo parallelo (gli USA se perdono il treno avranno qualche problema da gestire) e la censura funziona talmente bene che l’Unità, con un ritardo abbondante di due anni, non ha trovato niente di meglio da fare che ripubblicare l’articolo di Fisk.
Mi sarei aspettato qualcosa di diverso, dal giornale della sinistra, della ripresa di un articolo dell’Independent (che mi leggo per i cavoli miei in inglese e senza traduzioni).
Quella che mi riporti di Repubblica, non è altro che la solita “breve” che non puoi evitare; difatti una breve l’hanno passata tutti (ma a quanto pare pochi l’avevano notata, se hai avuto bisogno di una ricerca dopo le mie note per scoprire due articoletti).
Sufficiente per non parlare di censura? Per me no e la motivazione è persino banale: dovesse succedere (con tutti i se e i ma del caso) sarebbe la notizia economica degli ultimi 100 anni. Un giornale serio, prende la notizia, ci sbatte sopra un giornalista competente che di economia ci capisce, e va ad indagare i possibili scenari e i coinvolgimenti: sono quelli che fanno la differenza e consentono, a tutti, di farsi un’opinione.
Non avere filtri vuol anche dire che, su una notizia simile, che è LA NOTIZIA (mica il culo della D’Addario) non ti limiti a un copia e incolla, ma ci lavori in modo da spiegare a TUTTI, ripetutamente, cosa comporterà.
Poi, quando affermi che i giornali vicini a Berlusconi (che non leggi) non hanno mai affrontato il tema di uno scontro Berlusconi-USA, ti sbagli. Ricordo, a memoria, almeno tre articoli (da tre a 4 colonne) negli ultimi mesi, brevi escluse, che analizzavano i possibili punti di scontro: dalla dichiarazione, ribadita, di Berlusconi che appoggiava la Russia per la storia dell’Ossetia e dell’Abkatia, ai contrasti con Murdoch, all’aumentata pervasività di Finmeccanica nel settore della difesa, alla partita Southstream vinta da ENI contro Total (con l’appoggio della Germania) e dopo la “purga” di BP ad opera di Gazprom (anche questa trattata peggio della caviglia della D’Addario, come notizia).
Con la Cina non esiste un conflitto, anzi. La Cina, che è diventata il peggiore avversario economico degli USA nella caccia alle fonti energetiche (do you remember Hillary’s african tour?), vede molto di buon occhio Southstream, perché crea un nuovo “avversario” alla politica energetica monopolista praticata dagli USA, da sempre.
Uno scenario leggermente diverso da quello che racconti. Ah vero, l’Unione Europea. Esiste un’Unione Europea? Dove l’hanno nascosta che non la vedo?
Esiste un’Unione dei banchieri europei ed esiste l’euro; ecco: quello esiste, assieme al grande sconosciuto, il trattato di lisbona. La carota nel culo dei prossimi anni :-)
Blackjack.
Gertrude; wikipedia fa il suo lavoro, a volte bene e a volte male (come tutti quelli che fanno un lavoro), ma se la conoscenza sui fatti P2 e massoneria, deve essere affidata solo a wikipedia, scusami, ma siamo messi veramente male ed ho ragione io quando sostengo che non ne parla nessuno. :-)
Mi spieghi perché NESSUNO ha ripreso (tranne qualche articolo di colore il primo giorno o quello dopo) le dichiarazioni di Riiina che proprio lì, vanno a sbattere? Paura?
Oppure vogliamo ridurre la massoneria italiana (che a mio parere ora vuole far fuori Berlusconi), solo a Berlusconi? Dai, è più credibile la storiellina della casetta di marzapane.
Pensa che (io sono sempre quello che pensa male), si vocifera che persino Obama sia un massone: livello 32 della loggia Prince Hall, l’unica che accetta iscritti di colore; democratica :-D Probabile che sia la solita calunnia di quei bastardi della destra americana, epperò rimane il dato di fatto che il principale sponsor di Obama è stato Zbygniew Brzezinsky, non propriamente uno stinco di santo, membro del CFR e di altre associazioni “amene”.
Interessante poi, ma qui mi fermo che queste mi servono per un altro lavoro, andare a vedere la cronistoria dei finanziamenti ad Obama Hussein Barack, durante la campagna elettorale. Come dicono gli americani: “Vuoi conoscere chi è realmente una poersona? Follow the money!”.
Oh, non c’è un solo giornale italiano che si sia preso la briga di fare un’analisi comparativa (sono dati PUBBLICI) dei finanziamenti volontari ricevuti da Obama e McCain. Un problema di libertà di stampa?
Ah, già: Prodi, quello del piattino parlante, non ha mai avuto a che fare con la massoneria eheheheheheheh. Ah, se ci fosse ancora lui…
Blackjack.
a prop. di P2 e giornalisti
berlusconi, la sera della sentenza della corte costituzionale durante le dirette telefoniche a “porta a porta” e a “matrix” ha dichiarato che prima di essere sceso in campo nel ’94 non ebbe mai un’accusa, e che da tutti i procedimenti a suo carico è stato finora assolto…dicendo ciò ha mentito due volte:nel 1990 è stato dichiarato testimone spergiuro (testimoniò che stava nella P2 solo da tre giorni mentre era iscritto da tre anni), ma fu salvato da un’amnistia; quanto alle assoluzioni, è stato assolto nel merito solo per la tangente di Telepiù, ma per tutti gli altri episodi di corruzione, salvo quelli ancora in itinere (benchè su Mills sia stato già dichiarato ”corresponsabile in atti corruttivi”), l’ha sfangata solo grazie alla lunghezza dei processi, dovuta anche e sopra tutto alle leggi con cui lui ha inzeppato il codice di cavilli ritardanti…ebbene, che b. straparli e dica bugie su bugie non mi stupisce, è ciò che gli riesce meglio…che fossero vespa e vinci a ricordargli la verità e sbugiardarlo mi sarebbe parso un gesto rivoluzionario…in realtà ciò che mi ha infastidito (vedendo i filmati sul tubo) è stato che nessuno dei notistigiornalisti politici presenti in entrambe le trasmissioni e notoriamente non-filoberlusconiani e nella fattispecie barenghi a “porta a porta” e polito a “matrix” (prob. che ve ne fossero altri non-filob.) abbiano avuto los cojones di dare del bugiardo a elcaballero in diretta tv…nada de nada…domandinebrodino…piùpecoroni dei pecoronialibropaga…
Blackjack, perché tendi sempre un pochino a distorcere quello io scrivo? Va be’…
Allora, un paio di periodi tuoi:
“wikipedia fa il suo lavoro, a volte bene e a volte male (come tutti quelli che fanno un lavoro), ma se la conoscenza sui fatti P2 e massoneria, deve essere affidata solo a wikipedia, scusami, ma siamo messi veramente male ed ho ragione io quando sostengo che non ne parla nessuno”.
Se dici così, sembra che io abbia affermato che la conoscenza sui fatti della P2 debbano essere affidati a wikipedia. O che abbia affermato che “la stampa” fa questo. Non è così, naturalmente.
Semplicemente: dal momento che tu hai affermato che nessuno parla della P2, io ti ho risposto che il primo a non averlo fatto (cioè parlarne) è stato proprio il presidente del consiglio, e allora?
Ti ho risposto che i fatti, a grandi linee (nel senso che non ho bisogno – adesso – della dietrologia di fatti abbastanza oscuri a suo tempo e oggi abbastanza noti), sono pubblici: c’è stata un’inchiesta parlamentare, ci sono pubblicazioni, la stampa ne parlò e ieri io ti ho riportato brani tratti da un’ENCICLOPEDIA online. Sai che cosa significa questo? Che questa è già Storia. Un bambino di dieci anni può andare e leggere e capire, non so quanto… Ma: può leggere che il nostro attuale presidente del consiglio era nella P2 e negava di averne fatto parte, pur affermando, al contempo, di “non essere un demerito il farne parte” (quindi, sottolineo, che per il nostro presidente del consiglio, “non è un demerito” fare parte di una loggia massonica deviata e segreta “con evidenti fini di sovversione dell’assetto socio-politico-istituzionale italiano”: e che questa loggia massonica fosse questo, non lo dico io, lo ha verificato una lunga inchiesta parlamentare).
“Mi spieghi perché NESSUNO ha ripreso (tranne qualche articolo di colore il primo giorno o quello dopo) le dichiarazioni di Riiina che proprio lì, vanno a sbattere? Paura?”.
Non lo so. Forse paura. Forse il Pantano ha dimensioni così grandi che un giornalista, o pochi, non bastano. Forse ti ha risposto qualcosa Rodin. Forse, ti ricordo, siamo dentro a una discussione scaturita da un pezzo scritto da Roberto Saviano, il quale, per avere scritto, appunto, ha perso la sua personale libertà. Vedi un po’ tu, se c’è libertà di stampa. E ti domando: se uno è libero di scrivere una cosa, ma questo significherà che rischierà la propria vita, questa, per te, è libertà di stampa? Notevole libertà, non c’è che dire.
“Oppure vogliamo ridurre la massoneria italiana (che a mio parere ora vuole far fuori Berlusconi), solo a Berlusconi?”.
Nel mio intervento non ho ridotto la massoneria italiana “solo a Berlusconi”. Ti ho detto che lui (a differenza di un “comune massone” che non ne fa così mistero), ha negato di aver fatto parte della P2, la quale – ti ricordo – era “una loggia “coperta”, cioè segreta, nata per reclutare nuovi adepti alla causa massonica con evidenti fini di sovversione dell’assetto socio-politico-istituzionale italiano”.
Tra l’altro sei tu, mi pare, che sembri ridurre la “massoneria italiana” tutta, alla stessa cosa. Non credi che se vuoi parlare di P2 chiaramente, dovresti come minimo iniziare a distinguere il Grande Oriente d’Italia dalla P2? Altrimenti sembra che qualunque massone del Grande Oriente d’Italia, debba essere stato un appartenente alla P2. Ne convieni? Tanto è vero che il Grande Oriente d’Italia esiste ancora ed è attivo, mi pare, no? Ecco: “Il Grande Oriente d’Italia […] presta la dovuta obbedienza ed osserva scrupolosamente la Carta Costituzionale dello stato democratico italiano e le leggi che ad essa si ispirino” e ancora “non è una società segreta, opera alla luce del sole promuovendo incontri pubblici, tavole rotonde, interventi culturali e solidaristici con la partecipazione di scienziati, artisti, filosofi, di chiara fama”.
*
La P2, invece?
*
Intanto: “Lo scandalo della P2, legato alla controversa figura di Licio Gelli, ha determinato un notevole appannamento dell’immagine della massoneria in Italia”.
Benché: “Il 31 ottobre 1981, sette mesi dopo il rinvenimento delle liste e dello scandalo conseguente, la corte centrale del Grande Oriente d’Italia presieduta dal nuovo Gran Maestro Armando Corona, espulse Gelli dal consesso massonico. Per il Grande Oriente d’Italia la “Loggia di Propaganda 2” aveva sospeso ufficialmente la propria attività all’interno del GOI stesso già nel 1976 e pertanto non poteva essere sciolta, essendo già sospesa. Ciò significava che la P2 di Gelli dal 1976 non agiva più all’interno del consenso massonico, ma autonomamente”. (wikipedia)
“Ah, già: Prodi, quello del piattino parlante, non ha mai avuto a che fare con la massoneria eheheheheheheh. Ah, se ci fosse ancora lui…”.
Che cosa vuoi dire, che Prodi fosse nelle liste della P2? A me non risulta questo, a te sì? Poi, in compenso, a te risulta – insieme alle enciclopedie e ai libri di Storia – che l’attuale presidente del consiglio ne facesse parte e che abbia negato di farne parte?
Vendita petrolio in dollari: e cosa più che nota, sono anni che se parla, e non è mai stata una notizia censurata o misteriosa. E il paio di link, tirati giù in 20 secondi di ricerca, stanno a significare che questa censura non c’è.
Comunque i tuoi accenni alla stampa di destra sono quanto mai vaghi, tanto per cambiare. Indica con precisione data, testata, articolista che parla di questo conflitto globale da cui dovrebbero scaturire gli attacchi a Berlusconi. Insomma, cita qualche fonte precisa e verificabile, ogni tanto. Comunque, anche se questi articoli esistessero, la stampa di destra ne parlerebbe infinitamente meno che delle veline fatte passare per sentenze su Boffo. Il che non è credibile, considerando la voluttà con cui Berlusconi ama descriversi come perseguitati da poteri oscuri. Circa Cina e Southstream, tale giocatore d’azzardo la associava al fronte pro-USA e anti-Putin proprio in questo forum, per cui essendo egli l’autorità riconosciuta in questione, non faccio altro che citarlo.
Sebastian, poi chiudo che mi sto annoiando. Una delle situazioni peggiori, durante una discussione, è subire le osservazioni, sbagliate, di una persona spocchiosa e senza competenze: conoscono sempre tutto per grandi linee e quindi non conoscono nulla. Avrei già dovuto interrompere questa discussione, dopo le tue “fantastiche” e “tecniche” osservazioni sulla non convenienza dei Tremonti Bond per le banche, tipica argomentazione da bar, ma tant’è, c’è sempre la speranza che qualcun altro legga e diventi curioso.
La Cina, se contestualizzi il mio comento precedente, come tutti i paesi che hanno un peso, non ha mai un’unica linea e gioca su più fronti: si chiama politica! Su un fronte, sponsorizzando la creazione di una nuova moneta, sta lavorando assieme agli USA e contro tutti gli altri, su un altro si pone come il peggiore avversario USA per il controllo delle fonti energetiche e si muove con una linea sua (vedi azioni in Africa e altro). Solo un ignorante può tagliare a fette la realtà e non cogliere le sfumature, che sono ciò che fa la differenza.
Sui giornali, visto che sei informatissimo, conosci tutto delle problematiche economiche e risolvi tutto in 20 secondi con san google: vattele a cercare le fonti. Io non faccio, di mestiere, l’archivista e non mi interessa fornire elementi a quelli come te, attaccati come l’edera alle loro convinzioni.
Chiedile, queste informazioni, ai tuoi giornalisti preferiti: quelli della libertà di stampa.
Blackjack.
Gertrude, chiedo scusa se ho dato l’impressione di voler interpretare ciò che hai scritto, non era mia intenzione e, rileggendo il tuo commento, devo darti ragione. Mi avevano condizionato le tue citazioni prese esclusivamente da wikipedia e, al momento, non ho valutato che potessero essere, come erano, una semplice traccia.
Hai ragione quando sostieni che molto è stato detto, ma non ciò che conta.
Provo a citare due episodi completamente diversi che vedono entrambi, a mio parere, il coinvolgimento pesante della massoneria.
1) Le famose intercettazioni/dossier Telecom (quelli del periodo Tronchetti). I principali attori coinvolti in quella storia, al di là dei componenti secondari del Tiger Team (che invece sono quelli che catalizzarono la maggiore attenzione), furono Tavaroli, Cipriani e poi Mancini. Tavaroli ex DIGOS, ex responsabile della sicurezza Pirelli. Cipriani investigatore privato (Polis d’Istinto) che aveva emesso le fatture alla struttura di sicurezza di Telecom per importi milionari. Mancini ex responsabile del controspionaggio per il SISMI. Cosa legava questi signori? Un’amicizia che partiva dai tempi dell’asilo, come primo elemento. Il secondo elemento (trascurato da tutti e citato, en passant, perché non poteva essere ignorato) il legame stretto fra Cipriani e Raffaello Gelli. Sì, proprio il figlio di Licio Gelli. Legame talmente stretto che uno degli uffici di Cipriani era a Montecarlo… nell’appartamento di Raffaello Gelli e di sua moglie. Per me il legame è lapalissiano; non è stato così.
Ci fu anche un morto in quella storia: Adamo Bove. Ufficialmente suicida.
2) Castello Utveggio e attentato a Borsellino. Gioacchino Genchi, quello che hanno tentato di distruggere per le intercettazioni telefoniche (termine IMPROPRIO, che non le ha mai fatte) e che collaborava con De Magistris; ha detto chiaramente che esisteva un solo punto dal quale sono partite le telefonate che, incrociando i tabulati telefoni (che di questo si tratta), portano a comprendere chiaramente chi aveva ordinato di far esplodere quella bomba. A margine di questi fatti, c’è la dichiarazione chiara, conoscendone la lingua, di Riina che afferma, riassumo, “Che la mafia è stata solo l’esecutore e la copertura di quell’omicidio e non solo”.
Entrambi questi fatti sono AMPIAMENTE ignorati dalla stampa “libera” e tutti, a comando, non hanno fatto altro che riprendere le ragioni di Rutelli (ora responsabile del comitato di controllo dei servizi segreti) o le altre che miravano solo ed esclusivamente a minare la credibilità, per me inattaccabile, di Genchi. Tutti a far casino, a parole, per le intercettazioni, ma nei fatti tutti d’accordo nel limitarle (esattamente come è successo per il rientro dei capitali, che mi trova cinicamente d’accordo, tanto per chiarire).
Di altri episodi ignorati ce ne sono a centinaia, ma le parole, le inchieste, gli articoli, i libri, si fermano tutti, sempre, allo stesso livello e, guarda caso, escono e generano ipotesi e collegamenti, solo quando si tratta di Berlusconi. Non ti pare strano? A me sì.
Io sarò anche “malato”, ma vorrei ricordarti che ciò che rimaneva (forse) della sinstra “vera”, in Italia, è stato distrutta da Veltroni con la sua decisione di non allearsi con la sinistra (casinista) italiana alle ultime elezioni, riuscendo, in un colpo solo, ad eliminarne la presenza all’interno delle strutture politiche italiane che contano.
Qui mi fermo, ribadendo la mia posizione: la stampa, in Italia, è condizionata, non dà informazioni, ma non è per “merito” di Berlusconi, come si vuol fa credere.
Blackjack.
PS: possiamo comunque, parzialmente, consolarci; non è condizionata solo in Italia e i giornali veramente autonomi, sono pochini, anche fuori dall’Italia. E’ questo che dovrebbe far pensare e svegliare le coscienze, indipendentemente dalle credenze politiche e/o dal presunto nemico.
Mi dispiace, nel caso di Prodi e anche di altri, ce n’è per tutti, non poter citare i legami diretti e indiretti con la massoneria nazionale e internazionale. Per ora li tengo per il mio libello; che mi sta divertendo un sacco, mentre lo scrivo.
Caro giocatore d’azzardo, ho scelto a campione una delle tue molte affermazioni, vale a dire quella di un complotto contro Berlusconi originato dal suo schierarsi in un certo modo in un conflitto economico di ampio respiro, e ho provato ad approfondirla chiedendoti di fornire qualche pezza di appoggio, qualche fonte, qualche dato che potesse supportarla. La cosa non mi sembra scandalosa in una discussione, soprattutto di fronte a un interlocutore che sfoggia continuamente punti di vista eterodossi e che si dipinge portatore di conoscenze che ai più sfuggono. Normalmente chi ha in mano argomenti saldi, è ben lieto di articolarli in modo esaustivo e di portare fatti convincenti e voci autorevoli a supporto. Non mi sembra il tuo caso.
Quindi se a te va bene, anch’io sono d’accordo a chiudere la discussione su questo argomento, concludendo che la tua affermazione risulta priva di fondamento, non potendo o non volendo chi la propone portare elementi convincenti a supporto. Ovviamente questa conclusione non illumina di luce favorevole la credibilità delle tue molte altre affermazioni, e tende a circoscrivere i tuoi contributi alla categorie delle chiacchiere a ruota libera.
Accidenti, ma possibile che non ci sia un solo opinion maker, un solo maître à penser, un solo corsivista disposto a giocare un poco della sua credibilità per supportare le tesi che tu definisci saldissime?
P.S. Del Castello Utveggio nido di servizi deviati e di un suo possibile ruolo nell’attentato a Borsellino se ne parla da anni.
Sebastian, qui se c’è uno che parla a vanvera (vedi Tremonti Bond e altro) e senza sapere di cosa sta parlando non sono sicuramente io e quando si raccontano inesattezze si dovrebbe, invece di continuare a difenderle, provare ad informarsi e capire. Del Castello Utveggio si mormora da anni, che parlare mi pare esagerato, ma tutto è stato messo a tacere, nei fatti, quando è comparso un Genchi con l’incrocio dei tabulati telefonici – non con i mormorii – e la possibilità reale di risalire ai mandanti. Semplicemente, come sono comparsi dati reali (presenti già da tempo ma mai utilizzati), l’argomento è SCOMPARSO e, sarà anche l’età, ma non ricordo indagini giornalistiche che abbiano approfondito il tema SERIAMENTE (parlo dei media principali) al di là dei soliti e inutili articoli intrisi di opinioni e orientati ideologicamente; semplicemente tutte le testate, dopo il baillame iniziale, si sono dimenticate tutto. Epperò, vuoi mettere il culo della D’Addario?
Poi ognuno vede ciò che vuole vedere e scrive ciò che gli lasciano scrivere, oppure ciò che la sua coscienza gli impone di scrivere. Si tratta di capire quanta coscienza c’è ancora in circolazione.
Blackjack.
Le perizie di Genchi sono entrate nelle indagini e nei processi già celebrati sull’attentato del 19 luglio 1992 e non racconti nulla di nuovo.
Qualcosa di nuovo vorrei invece sentire su qualcuno che condivida le tue analisi sul character assasination di Berlusconi originato da oscuri potentati economici internazionali osteggiato dal nostro presidente del consiglio. Prova a dimostrare che non si tratta di una tua personalissima visione.
dài black, ammettilo, una volta per tutte, che sei un gran lettore del guzzantipadre…;-)
sebastian76, considerata la tua scarsa propensione a fare ricerche approfondite in rete (a quanto pare non vai oltre al pingpongtenaglia repubblicaunità) e la reticenza del giocatore a copincollare (black, dal very chip, leggo:linkofobia…) ti passo qualche link:
http://www.cpeurasia.org/?read=33335
http://www.finanzainchiaro.it/dblog/articolo.asp?articolo=5345
http://www.corriere.it/esteri/09_settembre_16/dipendenza_energetica_italia_a_rischio_maurizio_caprara_1ad336b0-a280-11de-a7b6-00144f02aabc.shtml
http://www.ilpolitico.it/?p=15613
http://www.university.it/reuters/top-news/g20-berlusconi-atteso-alla-prova-americana
http://www.ilfoglio.it/soloqui/3372
http://www.libero-news.it/blogs/view/546
http://www.ilgiornale.it/interni/gli_usa_e_murdoch_ecco_complotto_anti_berlusconi/22-06-2009/articolo-id=360563-page=0-comments=1
e molto altro…
guzzantipadre ha teorie molto simili a quelle di black…
e su il foglio libero il giornale s’è scritto e non poco riguardo al presunto complotto statunitense ai danni de elcaballero (a causa di south stream) ma anche su la stampa (ricordo un articolo di lucia annunziata su bilderberg e complotti)…prova a spulciarne gli archivi online…interessante (e sintomatica?) poi l’intervista del corsera a David H. Thorne neoambasciatore usa a roma…
Blackjack, nessun problema. Ovviamente ognuno interpreta un testo e può anche darsi che quel testo non fosse scritto (in questo caso da me) in modo sufficientemente chiaro.
*
Benché io voglia sempre premettere di non considerarmi una esperta in politica, ti vorrei però rispondere su una cosa illustrandoti la mia opinione.
“Ciò che rimaneva (forse) della sinistra “vera”, in Italia, non è stato “distrutto da Veltroni”, ma dall’elettorato stesso.
Veltroni fece bene a “non allearsi” – ed ebbe coraggio – con la sinistra “casinista” (qui la definisci in maniera più appropriata): avrebbe appunto solo avuto casini e niente, alle solite, di costruttivo. Quasi ne sembri dispiaciuto, di quella inevitabile scomparsa…: come mi sembrò dispiaciuto il centro-destra, per l’appunto. Faceva gioco al centro-destra, infatti, da un bel po’, la Riaffondazione Tutta Interna Comunista (come ora gli fanno gioco certe uscite di Di Pietro): l’elettorato infine o capì questo e tolse in un colpo solo il giochino al centro-destra o si stufò in ogni caso del non-governo-di-sinistra (cioè della sinistra che non arrivava mai veramente a governare) e la mandò a casa. Il prossimo sarà Berlusconi. Spero di essere stata, seppure inesperta e in disaccordo con te, chiarissima, soprattutto sull’ultimo punto: ci tengo molto. :-)
*
“Si tratta di capire quanta coscienza c’è ancora in circolazione”.
Guarda, questa tua frase (nella quale criticavi i media “principali” e la stampa) sarebbe quasi perfetta per altro. Riciclo la frase e ci aggiungo solo due paroline, posso? Nel Governo. :-)
*
“Epperò, vuoi mettere il culo della D’Addario?”.
Aperta parentesi. Ho capito che vuoi sottolineare che la stampa, secondo te, avrebbe creato uno scandalo per “impantanare questo governo e il centrodestra in genere”, e però… Adesso non ricordo con esattezza: ma vorrei farti notare che su centosessanta e rotti commenti tu sembri essere stato l’unico a battere e ribattere molte volte sul tema: “Culo della D’Addario”.
Tra l’altro, se proprio dobbiamo parlarne, spero che converrai con me che ciò che maggiormente può colpire di lei (in senso estetico, intendo) non sia tanto il suo culo – che non ho nemmeno tanto presente –, quanto il suo viso. Poi mi sembra che – abituati come siamo a specie di risse in cui non si capisce niente – durante la diretta TV abbia dimostrato di avere un contegno raro di questi tempi: parla quando interrogata, ascolta quando parlano gli altri e alle accuse risponde: “Ho detto tutto quanto sapevo, ho consegnato quanto avevo: il resto lo stabilirà la magistratura”. Mica poco. Che alla magistratura – da un cittadino di qualunque tipo egli sia o di qualunque estrazione sociale abbia – sia riconosciuto pubblicamente, con fiducia, il proprio ruolo, non mi pare poco. Chiusa parentesi.
PS: ah, dimenticavo, lo scoop! Sai quando l’altra sera l’Imperatorucolo (sempre particolarmente asmatico e sempre parlando sopra a tutti) ha chiamato in diretta a Porta a Porta, dicendo alla Bindi di essere “più bella che intelligente” ecc.? Be’, lui, in realtà, era furibondo perché avrebbe voluto chiamare ad Anno Zero, la D’Addario, capisci? E ha sfogato tutta la sua frustrazione sulla innocente e rosea (oltre che intelligente) Bindi.
@Rondin: no guarda, Guzzanti padre, anche se in questo caso abbiamo una visione simile, non è una fonte che ritengo attendibile. Ha avuto, a mio parere, la sua possibilità e se l’è giocata malamente. Sull’allergia da “link” hai parecchie ragioni :-), è talmente semplice, se uno vuole, andarsi a cercare le tracce relative a un’informazione, che le ritengo (a meno di affermazioni che possano comportare problemi più “seri”) inutili. Avevo riportato, senza mettere il link, solo la fonte Corsera per quanto riguarda l’intervista a Thorne che è, interpretandone il lessico, un vero e proprio avvertimento: non rompere :-) Cavolo, non so se concordi con me, ma che una simile dichiarazione non sia ripresa da nessuno, nemmeno dal Manifesto, mi lascia perplesso.
Tu i link, partendo dalle considerazioni, li hai trovati (internet non è la mia fonte primaria di informazioni, è anche per questo che ho difficoltà a produrre link, tra l’altro) perché, probabilmente, indipendentemente dal fatto di concordare o meno su alcune interpretazioni, ti interessa dialogare e non giocare a ping pong.
Come per Genchi: mica sono così sprovveduto dal non sapere che il lavoro di Genchi è molto più vecchio dei fatti recenti, la differenza è che solo recentemente, dopo l’attacco frontale che ha ricevuto (e sul quale ha avuto ragione su tutti i fronti giudiziari, riottenendo tutto il materiale che gli era stato sequestrato) Genchi si è sbilancato in modo più netto circa alcune informazioni che non erano mai state utilizzate e che non erano mai state rese pubbliche. Mormorii buoni come riempitivo che, diventati fatti, hanno visto il fuggi fuggi di tutta la stampa.
Da cosa deduco che non c’è stata informazione su questo caso? Semplice: la stampa ufficiale ha lavorato solo sullo scandalo iniziale, buono per tutta una serie di iniziative collaterali, e poi ha messo Genchi nel dimenticatoio. Un classico.
@Gertrude: Veltroni, e non è importante o meno che io condivida la sua scelta politica, di fatto ha creato uno scontro interno che ha impedito, ai “casinisti”, di provare ad immaginare un partito unico della sinistra che potesse… diminuire il casino. Ha imosto un dictat e lanciato un ultimatum: uno schema di dialogo che poco si addice al linguaggio politico. La reazione non poteva che essere quella di far morire Sansone assieme a tutti i filistei.
Probabilmente mi sbaglio, ma questo passaggio di Veltroni ha tolto, per almeno altri due mandati, la sinistra italiana dalla scena politica.
Non sono invece così certo che il prossimo sarà Berlusconi. Credi davvero che la bocciatura del Lodo Alfano sia sufficiente a farlo dimettere? Io ritengo di no, anche se potrei benissimo sbagliarmi e, fossi al suo posto, me ne fregherei e continuerei per la mia strada.
Una coscienza “migliore” serve per tutti: non solo per il governo e, se devo giudicare dai fatti, questo governo, con quello che si è trovato ad affrontare, sta operando bene. Senza nulla togliere alle leggi che possono non piacere a una parte politica, ma il punto cruciale, per me, non è cosa fa la destra: ma cosa non fa la sinistra (vedi il caso paradossasle della legge sul rientro dei capitali), oppure, per quanto concerne la libertà di stampa, cosa non scrive la stampa. Questione di opinioni.
Sono d’accordo con te: il culo non è la sua parte migliore. Questga considerazione sposta di qualcosa il fatto che la stampa italiana sono mesi che, invece di occuparsi di problematiche serie (crisi economica, trattato di lisbona, dichiarazioni di Riina, etc… etc…) ci sta rimbambendo con il viso della D’Addario? Secondo me no!
Per quanto riguarda la Bindi, no non l’ho vista (in TV, come dicevo, guardo solo gram premi di F1, motociclismo e qualche evento sportivo). Boh, non so che dirti; personalmente considero la Bindi un’estremista cattolica e, ad un mangiapreti come me, quando trattano male gli estremisti, non dispiace mai. Ed è più facile che io diventi un onesto lavoratore, che la Bindi sia innocente e rosea. Anche in questo caso una questione di opinioni.
E’ anche per la presenza di personaggi come la Bindi e la Binetti, o Rutelli, nel centrosinistra che, il giorno in cui mi deciderò ad andare a votare, la sinistra italiana non beccherà mai il mio voto. Se devo votare un “ideologizzato”, preferisco sapere a quale ideologia crede. Crede nell’ideologia del dio denaro? Benissimo: almeno so qual è e non corro il rischio di confusioni pericolosissime :-)
Blackjack.
Blackjack, ahahahah, sei davvero incredibile. (Nota bene: non è un complimento).
Un solo esempio, preso dal tuo lungo intervento (gli esempi sarebbero molti, ma va be’)? Ecco:
Tu scrivi: “Non sono invece così certo che il prossimo sarà Berlusconi. Credi davvero che la bocciatura del Lodo Alfano sia sufficiente a farlo dimettere?”.
No-ooo… (eco: no-oo; no-oo; no-ooo…). Non ho scritto che Berlusconi andrà a casa per le sue dimissioni – eventuali, ancorché quasi impossibili, mi pare evidente… Giacché lui, in ogni caso, non si dimette di fronte a nulla… Sei d’accordo con me su questo? -, a seguito della “bocciatura del Lodo Alfano”. Ho scritto che:
Berlusconi sarà il prossimo a essere mandato a casa. Dall’elettorato. Sarà mandato a casa. Berlusconi. Dall’elettorato. Casa. Elettorato. Elettorato casa. Mandare a casa. A casa mandato. Dall’elettorato. Suo.
*
Più chiaro così? Chiaro? Più? Così?
*
PS: occhio che torno a controllare se è tutto chiaro, eh! Ci tengo: per me sei materia di studio veramente utile. Vedi, sto studiando gli effetti negativi del “Berlusconesimo” (senza offesa personale, ci mancherebbe) sul cervello umano: che anche io, naturalmente, ho. (Non il cervello, eh, gli effetti negativi SU, il cervello, dico). Ora sono al capitolo: “Come un Berlusconiano viene convinto e si convince poi autonomamente di poter stare nel cervello suo e di ogni altro”. Paragrafi: “Come, quando e perché ci riesce” e “Come, quando e perché non ci riesce”. Ah, dimenticavo… Se continuerai a scrivere, sia chiaro (oddio, chiaro per te significa quasi oscuro, ma insomma, via, che dire, io ci spero, ci spero, ci spero… Che sia chiaro!), te ne sarò davvero gratissima, perché per il Capitolo “Autodifesa di massa dal Berlusconesimo e dal Berlusconiano” ho bisogno di una grande quantità di testimonianze e prove. E tu me le dai.
…nel luglio scorso, il ministro delle relazioni estere dei golpisti hondureñi
enrique ortez ha definito obama “un negrito que no sabe nada de nada”…e così penso al giocofacile che hanno sia le cupoledelors che le cupolemangano (rappresentate dai loro uomini “cover up”) ad informare/disinformare una moltitudine di gggente che attraverso la somministrazione goccia a goccia di notizieeclatantigggente in prima serata alla tv o le boffonate e controboffonate sui giornali poi è convinta di sapere e in realtà non sa…(a differenza del fascista hondureño che sa e la sa lunga e di obama che imparerà a sapere)…e questo thread (tranne che per un caso) ampiamente lo conferma…
…aggiungerei
“Il mondo si divide in tre categorie di persone:
un piccolissimo numero che fa produrre gli avvenimenti
un gruppo più importante che veglia alla loro esecuzione e assiste al loro compimento
e infine una vasta maggioranza che giammai saprà ciò che in realtà è accaduto”
però black è un illuminato, lui, lui saprà guidarci dritti dritti verso la consapevolezza
mavalà! :))))
la fu
la fu mata, no per te non c’è speranza…;-)
@Gertrude: l’unico che sarà mandato a casa dall’elettorato è l’attuale centrosinistra.
@Fu: niente da aggiungere.
Discussione inutile.
Blackjack.
Rondin, mi ha fatto sorridere, il tuo ultimo commento e il vedere riporta, qui, la battuta di Ortez. Per il resto, mi trovo d’accordo.
Blackjack.
Stasera me sento un romano, aoh. Parte de na “moltitudine di gggente” che se capisce, capisce poco. Ho capito solo, da Rodin, che c’è sta un “fascista hondureño che sa e la sa lunga”, e me sa pure Rodin. A me, Rodin, se me spiegasse che voleva di’, me farebbe un gran piacere. Pure na “somministrazione goccia a goccia” me starebbe bbene. Grazie, oh. Ciao bbello, te saluto, c’ho d’annà a vedé a’ tele, che so stanco. Er bimbo pure frigna e chiama.
Scusame, Rondin, co’ a’ enne. So ignorante.
Gertrude Casalinga Per Forza (senza Italia) says:
10 Ottobre 2009 alle 16:06
“Io dichiaro qui la mia incompetenza in fatto di economia, politica, finanza, politica internazionale ecc….”
appunto, dovresti/potresti cambiare il nomignolo in:
Tana-Italianiñita Que No Sabe Nada De Nada
*
black, ?
grazie, rondin, per la solidarietà
solidarietà che ricambio con “fraterno” (spero) affetto
ma non scoraggiamoci…finchè c’è vita, finchè c’è vita…c’è: la santa maria! anche per te, anche per te rondin.
baci
la fuamatauntot
gertrude
“noi sappiamo ma non abbiamo le prove”
baci
la fu
A Rondin, ammazza aoh come sei lesto (a dire… gnente), ammazza come sei duro (a dire… gnente).
Senti, bbello, so sempre io… Ce sta mi cugina Gertrude no, che m’ha chiamato e che m’ha detto che je stai a dà fastidio, ner senso che lei, seconno te, nun dovrebbe parlà, perché è n’ignorante, o n’incompetente, o non so che.
Mo lei nun po venì, c’ha da fa. Ritornerà, dice che la fai ride perché nun sai scrive in italiano (questo nun te lo dovevo di’, vabbè, m’è scappato, tu magari nun di’ gnente, ma vedi da correggerti, la prossima volta: semo omini e se aiutamo comunque…), ma m’ha detto de ripeterti un po’ de cose, che lei m’ha detto che pure se so in romanesco è uguale, tanto pe’ te semo tutti un branco de’ ignoranti che nun capimo gnente uguale.
Allora, lei dice che sì, ha “dichiarato la sua incompetenza” (incompetenza? ma come state a falla difficile tutte e due però)… Insomma comunque st’incompetenza in quella lista de cose che ha detto, e lo conferma.
Embè, allora?
Nun va a votare lei? (te dice lei).
E pure io vado a votare e te lo dico, embè?
Nun possiamo dire er nostro parere in piazza noi?
Vabbè, ‘na piazza virtuale, embè?
Che te dà fastidio?
E se te dà fastidio, attaccate al tram, scusame, eh, ma quanno ce vo ce vo: semo ancora in democrazia (su internet), me pare.
Parli tu, parla Gertrude, e parlo pure io.
Mica ho scritto a na rivista specializzata de politica, o economia, o de finanza, o de politica internazionale.
Ma poi, nun eri tu che te lagnavi de noialtri che staremmo a guardà a televisione, a facce somministrà, a goccia a goccia, e “notizieeclatantigggente in prima serata alla tv”, e “boffonate” e “controboffonate”, e nun capimo gnente?
Ma poi, te credi tu, che a “ggente” che la fa, la televisione, sia “incompetente”? No, è “competente” come te, e allora, perché dai a colpa alla “ggente” “incompetente” che la guarda, e non alla “ggente” che la fa e che la trasmette?
Me capisci che er discorso tuo era un po’ limitato.
T’ho pure detto: spiegame tu la situazione che ce sta in Italia, spiegame tu che volevi di’. Gnente.
E vai a scrivere tu, allora, su e riviste specializzate, no?
Che ce stai a fa qui.
Arivi, ce parli dell’estero, e te ne vai.
Arivi, ce dici che qua, su ducento commenti qua nessuno capisce gnente, che capisce solo uno, che nun se capisce manco chi è, manco je dai un nome, e te ne vai.
Ma che sta a di’, a bbello?
Ce parli der “fascista hondureño che sa e la sa lunga”.
Aoh, a bbello, svejati! Che io nun dormo, io, ancora. E me pare pure altri.
PS: quanto ar nomignolo de Gertrude che “Dovrebbe/potrebbe cambià in”… Te manda a dire: e chi saresti tu, dove lo metti?
Poi te dice anche, che se te dà fastidio che se legge troppo grande Forza (senza Italia), e te suona male… So problemi tuoi.
gertrude,
…’sti cazzi
Ho sempre pensato che quando si discute, anche animatamente, la discussione abbia un unico scopo: confrontarsi onestamente e, anche se non sempre ci si riesce, in buona fede. E’ un’idea, come tante.
Solo discutendo è possibile comprendere, solo discutendo e confrontandosi onestamente si può imparare. Con alcuni interlocutori è possibile, con altri, una via ardua e impraticabile. Una via che sfocia regolarmente nell’attacco personale, a volte camuffato da presa in giro, con il solo scopo di prevalere e cercare di raggiungere l’unico obiettivo che può portare a una ragione: smontare la credibilità dell’interlocutore. Le argomentazioni, le opinioni, i fatti, non hanno alcuna importanza. Il confronto dialettico diventa un mezzo per prevalere.
Sono tecniche che conosco discretamente, in alcune situazioni mi capita di utilizzarle (non sono una verginella). Nonostante questo non riesco a comprendere quale sia quell’obbiettivo così importante da giustificare, in una discussione ininfluente come questa, l’attacco personale. Tra l’altro una discussione fatta per passione (passione di confrontarsi magari?).
E’ un segno estremo di debolezza, utilizzare mezzi sproporzionati all’obbiettivo. E’ una debolezza che concede vittorie fatue. Inutili.
Gertrude, non ho altro da aggiungere, però mi piacerebbe, un giorno, incontrarti, guardarti in faccia e vederti ripetere, parola per parola, esattamente quello che hai scritto, mentre mi guardi dritto negli occhi, senza distogliere lo sguardo e senza arrossire. Lascio a te la scelta della lingua; a me vanno benissimo l’italiano, l’inglese, il russo, l’arabo (se parlato lentamente purtroppo), il romanesco e anche il dialetto bresciano o bergamasco, pure il dialetto veneto.
Invece dell’arma e dell’onore, la scelta della lingua. Mi piace :-)
Blackjack.
“invece dell’arma e dell’onore, la scelta della lingua”
mi piace
black, grazie. in poche righe una lezione di stile di vita di comportamento. cercherò di farla mia. e di non dimenticarla.
–
…’sti cazzi…faceva il mio ultimo commento dedicato interamante a gertrude. sono legato “sentimentalmente” a questa espressione:è la prima parolaccia che ho imparato in italiano – in romanesco ad essere precisi – in italia. io non sono italiano:sono argentino (italiani lo erano i nonni di mio papà, veneti, e di mia mamma, abruzzesi).da quasi un anno vivo in italia, prima a roma e da poche settimane a napoli e prima ancora ho girato un po’ per l’europa. e da sempre sono interessato alla politica e alla politica italiana che (grazie al web e a variegate letture ) conosco in risvolti e retroscena sia storici che giornalistici che non pochi italiani – almeno tra i numerosi che ho conosciuto in argentina e quelli che quotidianamente vedo/frequento oggi – ignorano). mosso da questa passione – con il mio risibile italiano – ho commentato (di solito mi limito alla lettura e in sostanza mai prima d’ora avevo commentato su nazindi nè post nè commenti altrui) dapprima “sfruculiando” black poi suscitando l’ira della purista-erede della lingua di mike bongiorno (e di er monnezza) sedicente veltroniana e democratica ma dalla reazione da tipico folclore-facho…un modo tutto berlusconiano e contemporaneo di chiedere spiegazioni chiarimenti, di “fare”, che in altri (connazionali) gertrude disprezza…mala tempora…
cià
Premessa: è sempre buona norma, vedi le antihe note a piè di pagina o a fine capitolo, citare con la maggiro precisione possibile le proprie fonti. Visto che discutiamo su internet, i link sono una rapida e verificabile opzione, ma anche citazioni precise di libri, quotidiani, periodici, saggi sono benvenuti. Ringrazio quindi Rondin in proposito.
Sono dunque emerse delle fonti che iptoizzano una relazione tra scelte di politica estera e economica di Berlusconi con i guai che sta attraversando. Come causa scatenante si parla di Southstream e delle prese di posizione di Berlusconi sulle crisi nel Caucaso e su Southstream Proviamo ad analizzarli.
Le prese di posizioni (discutibilissime) di Berlusconi sul Caucaso si analizzano in fretta, perché il peso delle affermazioni di Berlusconi in proposito hanno un peso prossimo allo zero. L’influenza italiana in quelle aree è nulla, la possibilità italiana di influenzare UE, Nato o ONU in proposito è altresì nulla, si tratta al più di atto di amicizia/simpatia/vassallaggio di Berlusconi di Putin che squalifica chi o fa e che non cambia per nulla gli equilibri delle forze.
Southstream versus Nabucco. E’ il motivo dominante, e Southstream viene descritto come una possibile alternativa a Nabucco, come una azione disturbo che difficilmente vedrà la luce, come un vero e proprio killer di Nabucco (ipotesi Guzzanti). Per prima cosa non vedo come Southstream possa azzoppare Nabucco, Nabucco prende gas dai giacimenti dell’Asia Centrale e, potenzialmente, da Iraq, Egitto, mentre SouthStream è essenzialmente una alternativa al gasdotto che passa per l’Ucraina e che porta il gas russo. Al momento Nabucco gode di finanziamenti da parte dell’Unione Europea, consentendo di accedere a giacimenti alternaitvi a quelli russi e con costi di costruzioni nettamente inferiori a quelli di Southsteam (un gadsotto sottomarino è molto più caro di un gasdotto costruito sulla terraferma), per cui non è da escludere che Southstream, lungi dall’essere il Nabucco killer, come vorrebbe Guzzanti, è una mossa a costo zero dei russi per creare problemi a Nabucco. Peraltro visto che la chiave della contesa tra Southstream e Nabucco è la Turchia (coinvolta in entrambi i progetti) pressioni americane (o di altre oscure entità come i banchieri o la massoneria) su Erdogan sarebbero molto più efficaci che pressioni su Berlusconi per bloccare Southstream.
Quindi le ipotesi sono state fatte, la plausibilità di queste ipotesi è molto scarsa e indiz (non parlo di prove) proprio non se ne vedono. Se poi veramente la destra credesse veramente in un complotto originato da chi non vuole Southstream, allora non se la prenderebbero con Boffo e DeBenedetti e punterebbero le loro artiglierie mediatiche e i loro megafoni su questa faccenda, con titoli in prma pagine e notizie di aperura nei telegiornali e non con articoli sussurrati in pagine interne.
Rimane poi il fatto che essendo fino a prova contraria il nostro unpaese democratico,il governo dovrebbe chiaramente dichiarare le sue macro direzioni di politica estera e spiegare all’opinione pubblica la virata a 180 gradi dall’incondizionata amicizia con Bush all’appoggio altrettanto incondizionato a Putin, considerando anche il fatto che il match tra Berlusconi e i tanti e potentissimi nemici elencati da giocatore d’azzardo si chiuderebbe in pochi giorni con il KO del primo. I vantaggi poi dell’Italia nello schierarsi con Putin sono perlomento dubbi.
La visione di Sebastian è ripresa, pari pari dall’Unità che, autorevolissimo quotidiano economico (come tutti sanno è stato l’unico al mondo, a prevedere la crisi attuale con due anni di anticipo…), che ha spedito i suoi migliori giornalisti economici a… copincollare i comunicati stampa degli sponsor di Nabucco.
Lo scenario è un bel po’ più complesso, dei “cioccolatini economici” descritti dall’Unità e deve, necessariamente, fare i conti con la realtà. E la realtà non è solo south stream, sul quale tornerò per una breve cronistoria (poi, chi vorrà verificare, si prenderà la briga di cercarsi i link; altrimenti torni a leggere l’Unità, le sue previsioni e non mi stressi.
North Stream. Non ne parla nessuno, ma dal 2013 (il progetto è già stato siglato ed è attivo) una nuova condotta collegherà, passando per il mar Baltico, la Russia direttamente alla Germania. Questo è uno dei motivi per cui la Germania se ne sta tranquilla e si agita molto meno della Francia, ad esempio, anche se continua a tenerle bordone; com’è giusto che sia.
South Stream. Siamo un po’ in arretrato, Sebastian, sulle posizioni di Erdogan e della Turchia (non riportate, stranamente, dall’Unità) anche perché Erdogan, sorpresa, ha firmato l’accordo con il consorzio South Stream (c’erano lui e Putin e tutto il resto del codazzo) il 7 Agosto scorso. E’ un accordo che non era molto ben visto dalla UE (un ulteriore paese che, come l’Ucraina, potrebbe creare problemi in futuro), ma è fatta. Perché ha firmato? La motivazione è semplice: non avesse firmato South Stream avrebbe evitato la Turchia e sarebbe entrato direttamente in Bulgaria, transitando per Romania e Ungheria prima di approdare in Austria (OMV e Baumgartner fanno parte del consorzio da sempre e Baumgartner ha già costituito una società di distribuzione del gas, paritetica 50/50, con Gazprom). Per il consorzio Southstream sarebbe stato un problema, il passaggio per la Turchia consente di utilizzare una parte di condotte già esistenti, e avrebbe comportato un aumento dei tempi e dei costi, ma sarebbe stato un problema anche per la Turchia, estromessa dalle royalties e dalla possibilità di giocare un ruolo importante. Discorso inutile: hanno già firmato.
La Turchia, tra l’altro, sta giocando su entrambi i fronti, giustamente, mentre la Russia ha rifiutato l’offerta, allettante, di entrare nel progetto Nabucco.
Sono diventati imporvvisamente scemi i Russi? No, assolutamente.
A differenza di Nabucco (che è un progetto esistente solo sulla carta), South stream ha la possibilità, nonostante la tratta nel mar Caspio, di essere completato molto più rapidamente e sono già in corso trattative per prolungare il percorso fino alla Francia (sponsor di Nabucco).
Torniamo a Nabucco. Questo progetto, ambizioso, mira a trasportare il gas prodotto da Iraq, Iran, Uzbekistan, Kazahistan, Azerbaijan, Turkmenistan. In pratica: un progetto che smonterebbe il potere dei Russi nel gas raggruppando fornitori che superano la capacità produttiva Russa.
Ma non è tutto oro ciò che luccica. Proviamo a sintetizzare.
1) Azerbaijan: ha un accordo fino al 2010 con Gazprom per la distribuzione; cosa farà dopo il 2010? Attendera il 2015, probabile data teorica di completamento di Nabucco?
2) Iran: e qui la situazione si fa più complessa. Senza il gas iraniano, Nabucco (nds: che nasce con una portata a regime inferiore rispetto a South stream) perderebbe circa il 60% del gas trasportabile. Qualcuno pensa, oggi e dopo gli ultimi sviluppi politici, che l’Iran sia così entusiasta dall’aderire a un progetto USA? Io ritengo di no e le motivazioni che mi portano a pensare il contrario sono semplici e note a tutti:
a) l’Iran ha reso nota, assieme all’Arabia Saudita, la proposta di sostituire il $ come moneta ufficiale di scambio per le transazioni fra stati (leggi petrolio e derivati) e si è portata appresso l’appoggio di Russia, Cina, Arabia Saudita e altri paesi del golfo che compariranno, credo, entro due quarti, quando i giochi saranno più chiari
b) mentre, ufficialmente, trattava con il consorzio Nabucco, l’Iran, assieme al Qatar e alla Russia, ha costituito un consorzio (nds: questi 3 signori controllano la produzione di circa l’80% del gas mondiale) e stanno ragionando. La mia personale posizione è che vedremo presto il risultato di questi ragionamenti e non credo che sarà un ragionamento pro Nabucco
c) il FMI [Fondo Monetario Internazionale] si è messo a battere moneta (debito!) autonomamente. In realtà lo faceva già, in modo virtuale dal 1980/1981, con una moneta che si chiama SDR [Special Drawing Rights 0 Diritti Speciali di Prelievo], é utilizzata per regolare scambi interstato (leggi sempre petrolio) ed ha una sua quotazione come tutte le monete; ora però la virtualità è scomparsa e il FMI sta battendo MONETA per un importo di circa 350 miliardi di $ [nds: la cifra non è ancora ufficiale e le voci indicano una forchetta compresa fra i 270 e i 400 miliardi di $]. Una simile azione, intrapresa da una banca(?) ente(?), non eletto da nessuno e al di fuori del controllo di qualunque stato [nds: con l’unico scopo di parare il didietro alla traballante posizione economica USA immettendo anche nel circuito economico “non convenzionale” moneta inflazionabile], non farà altro che accelerare i processi alternativi: tutti i processi alternativi che possano diminuire il peso USA nell’ambito economico.
Questo è il “bigino” dell’attuale situazione e, come sempre, è un bigino che nessun giornale racconta in modo obiettivo: nemmeno i super esperti di economia dell’Unità che, se va bene, daranno la notizia della moneta battuta dal FMI fra qualche mese, copincollandola dal sito dell’Independent.
Blackjack.
PS: sulla virata a 180°: semplicemente non è mai esistita! Berlusconi ha, da sempre, intrattenuto ottimi rapporti sia con gli USA, sia con la Russia; tant’è che, anche se l’Unità ne ha parlato poco, fu grazie all’azione diplomatica del primo governo Berlusconi, che la Russia, per la prima volta, si coordinò con la NATO e aprì una collaborazione storica.
Nota. Me scuso co’ Nazione Indiana, e co’ le lettrici e i lettori tutti, perché i commenti dovrebbero esse brevi e io so sempre lungo, ma nun ce riesco a fa mejo. Fortunatamente, posso confidà in uno che me dice che è n'”esperto”. Se chiama Rondin: lui saprà fare mejo de me, so sicuro (“sti cazzi”).
*
A Bleccjecche, a me nun me piace quando uno me dice che la “discussione è inutile” e però torno e lo vedo che continua parlare.
Nun me piace quando me rovescia continuamente er discorso (ma nun me fa arabbiare, me ce diverto: e magari questo po fa arabbià, che me diverto e nun m’arabbio, e che ce posso fa?).
Nun me porta a gnente, uno che me fa capire che se concentra su quello che potrei avere dentro ar cervello io e invece è solo inder cervello suo: quando nun ce sta scritto da nessuna parte quello che ha detto lui che avrei detto io.
Che scrivo a fa se nun me legge e legge molto de quello che se vuole immagginà? E quello duro, me sposta er discorso, me ricomincia da capo, da n’antra parte, e dopo che io me so spostato, pe’ seguillo da quella parte, e dico, forse ja famo su sto punto… Gnente, me ricomincia co’ e sedute spiritiche, co’ a telepatia, me vuole entrà ner cervello mio, me ricomincia a di’ che avrei pensato le cose che pensa lui, quanno nun è, semplicemente, vero. Je devo fa l’esempi? Je li faccio. Gnente, nun se sposta.
Ma che me ne faccio io, de l’inglese, er russo, l’arabo tuoi, Bleccjecche? Nun ce stiamo a capì in italiano, me pare. (Proviamo col romanesco, daje).
Te devo fa ‘na lista de’ l’esempi? E te l’ho fatti. Perché nun m’andava de sta zitto, vabbene? Che nun deve parlà solo er governo che te piace (embè? a me no), l’opposizione in parlamento o i ggiornali che se leggono o e televisioni. Avemo da parlà pure noi, tutti quanti: er paniettere, er macellaio, er disoccupato, er clandestino, er morto de fame, tutti. Te rispondo perché vojo risponderte che tu te sbaji, vabbene? E mo basta de nun poté risponde, de sta zitti, bbasta, bbasta co’ sto snobismo de massa, de radica e de chic. Potemo parlà in piazza, sur pianerottolo de casa, sur tram, sur wuebbe, se ce piace: dove semo semo. E se me rispondi, io te rispondo, te torno co’ ‘a lista de’ l’esempi, te la faccio, chette credi che nun te la faccio, ‘a lista. E intanto, sai ‘na cosa, te ne metto uno, da la lista mia, d’esempio, dalla “discussione inutile” tua. Eccotelo:
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Siccome che t’ho detto che er prossimo, a essere mandato a casa dall’elettorato, sarà Berlusconi, me dai per scontato che io pensi che sarà per le “dimissioni der premier”, in conseguenza alla “bocciatura del Lodo Arfano” (che nun ho mai nemmeno nominato, sto Arfano, me pare). De me, insomma, tu me voi fa vedè che nun sai proprio gnente: me voi proprio fa vedé che nun esisto. Nun sai manco che io, insieme a te, è loggico che so che er premier nun se dimette de fronte a gnente: so anni che se vede. E questo nun lo sappiamo solo tu e io, che semo uno intelliggente e preparato (tu) e uno stupido e inesperto (io), lo sa er mondo intero. Avevo solo detto, e te lo ripeto, che Berlusconi, quando andremo alle elezioni, sarà mandato a casa dagli elettori, te ricordo. Che c’entrava er Lodo Arfano. Nulla. Ce lo hai messo tu. Te serviva de di’ che sei contro ‘a “bocciatura” der Lodo Arfano, che per te che la legge sia uguale per tutti nun è importante, che è importante che il Lodo Arfano serviva pe’ impantanà er Premier, quando invece è er contrario: era lui che s’era fatto la Légge, e la Corte Costituzionale ha solo risposto che nun annava bbene, la légge. E nun gli annava bbene no perché nun je piaceva la faccia de’ Berlusconi: nun je andava bbene alla Costituzione Italiana.
E che te stai a raccontà, Bleccjecche, de che te lagni. Che io starei a scherzà quando nun dovrei, che nun sarei serio, che dalla parte dell’opposizione, der “carro giudiziario” che ora è ripartito perché avrebbero detto e fatto che, pe’ impantanà che, ma che stai a di’, Bleccjecche, de che te lagni.
Voleva, er premier tuo, e nostro se permetti, ‘na cosa che nun sta, no in cielo, no in terra, ma nella Costituzione Italiana.
Se nun je piace: veda d’annassene a stare in un altro paese. Sennò che impari le regole, e fili dritto pure lui, a bbello. Come famo noialtri, che semo in tanti. E spero, come tutte l’altre vorte, d’esse stato chiaro.
PS: ah, mo me scordavo. Nun c’è bisogno de incontrasse pe’ vedé se so rosso in faccia a ditte le cose. Qui semo sempre rossi, de continuo rossi, metà der paese è rosso, de vergogna pe’ sto paese. Se nun te n’accorgi, nun è probblema mio. Io nun me vergogno de di’ che me vergogno de’ famme governà da n’autocrate, che parla lui e tutti zitti. E se tu nun te vergogni che io me debba vergognà pe’ questo, nun è problema mio, ma tuo.
Che nessuno parli di Northsteram è una tua illusione, se ne parla eccome, incluso il coinvolgimento di Schröder.
Che Ergodan abbia firmato il patto con Putin per Southstream lo sanno anche i sassi, non fosse altro per l’improvvisata di Berlusconi alla cerimonia, non invitato da nessuno ma auto invitatosi. E visto che senza Turchia non si fa Southstream la variegata truppa di poteri oscuri che vorrebbero colpire Southstream attraverso l’attacco a Berlusconi, sarebbe molto più efficace attaccando o allettando Erdogan. Nota poi che Southstream non passa attraverso la Turchia ma attraverso le acque territoriali turche e non mi è chiaro a quali preesistenti condotte turche si potrebbe collegare. E Nabucco è molto più costoso di Southstream, senza dimenticare che Gazprom era collocato all’inizio di quest’anno sull’orlo della bancarotta a causa dei suoi debiti miliardari.
Solo Berlusconi afferma che Berlusconi abbia facilitato l’avvicinamento della Russia alla NATO, un ruolo di questo tipo non gli stato mai riconosciuto e mai le diplomazie europee o NATO hanno investito in alcun modo Berlusconi di ruolo mediazione con la Russia.
E comunque sempre Berlusconi mai ha raccontato che le scelte energetiche del suo governo porterebbero l’Italia in rotta di collisione con gli USA e con la UE, senza peraltro vantaggi apprezzabili e dimostrabili. Insomma Berlusconi sta facendo un suo gioco molto personale e per nulla trasparente senza farne oggetto di quelle valutazioni aperte proprie di una democrazia. Comunque nessuno indizio collega queste faccende a complotti pilotati contro Berlusconi e ancora meno c’entra con gli attacchi alla libertà di stampa nel nostro paese.
Sebastian, senti, facciamo così: hai ragione tu e l’Unità. Siete i maggiori esperti di problematiche economiche internazionali che abbia mai conosciuto: una visione chiarissima, una conoscenza inattaccabile. Chapeau!
Gertrudo: idem come per Sebastian: hai ragione tu, su tutto il fronte. La sinistra attuale ha un gradimento del 70% e vincerà le elezioni per i prossimi 50 anni, quando ci saranno le elezioni, controllerà, oltre ai supermercati e alle cooperative, anche i giornali e le televisioni, scriverà e racconterà ciò che piace a voi e sarete anche liberi di scrivere dei bellissimi articoli in romanesco. Le leggi saranno fatte solo per la “gggente” e tutte le sere, vi ritroverete in piazza a raccontarvi le storie dell’uomo nero che offuscò l’Italia e fra un’internazionale, un goccio di quello buono e due salamelle, il mondo si salverà; per merito vostro ovviamente. Auguri :-)
Blackjack.
Domani ci sarà una manifestazione a sostegno della libertà di stampa. Ieri sera Santoro, per la seconda volta, ha dedicato spazio ed attenzione alle vicende che riguardano Berlusconi; a seguire una puntata di porta a porta ha visto il proto-fascista da cabaret Ignazio dire ” mi fai schifo!” ad Odifreddi, perché questo aveva accennato al fatto che tali Garfagna e Gelmini più che per le loro competenze intellettuali occupino uno scranno in virtù di altre questioni e favori.
Stamattina ho comperato il “fatto quotidiano”. Bene, sul totale delle pagine dedicate in un modo o nell’altro al nano non c’é un rigo che rimandi a questioncelle come “crisi”, disoccupazione e rabbia montante.
In questo spaccato di rissa non si vede rappresentata la realtà, non si vedono le persone.
Quando si parla di questi argomenti si discetta di “crisi del credito”, deflazione, improbabili statistiche consolatorie tra diversi livelli di disoccupazione.
Non si ha la capacità di rappresentare il significato di dover tirare avanti con 700 euro al mese.
Di cosa significhi la disoccupazione a 50 anni. Non si parla del fatto che stanno programmando una società di poveri, fatta da precari e pensionati da 500 euro al mese. Una società in cui se il mercato si restringe si restringe la base dei garantiti.
In un “seminario” a cui ho partecipato i relatori che parlavano di lavoro, fabbrica e precariato hanno raccontato cosa succede dietro l’angolo.
Nella provincia di Milano le ore di cassa integrazione nei primi otto mesi, comparati allo stesso periodo del 2008, sono passate da 5.800.000 a 32.700.000.
Sono stati coinvolti 55.000 lavoratori ed altri 25.000 (per circa 3.000 aziende coinvolte) attendono di vedere accolte le richieste che le riguardano.
Si è discusso di Fiat, del fatto che in Polonia uno stabilimento ha una produzione equivalente a quella degli stabilimenti italiani (per circa 600.000 vetture), ai problemi dati dalla dismissione prossima di una serie di linee di produzione e fuoriuscita dal mercato di modelli importanti.
Del ritorno alla produzione dello stabilimento serbo.
Di quello che sarà l’impatto su Mirafiori, del fatto che è attesa una guerra tra poveri; guerra che oggi vede in competizione operai polacchi con colleghi italiani e che domani vedrà i sindacati di fronte a scelte tipo salviamo Mirafiori o Pomigliano con questioni di territorio che si intersecheranno a questioni di clientelismo politico e locale.
La visione delle nostre classi dirigenti porterà a risposte xenofobe; i territori si parcellizzeranno sempre di più ed il collante della “comunità” nazionale rischia seriamente di saltare. La corsa all’individualismo collide con questioni che riguardano milioni di individui; la gestione di problematiche che mettono in discussione l’asseto “economico” e le risposte di scuola che vengono fornite, per superare la crisi, sono in contraddizione con gli eventi.
Piuttosto che rimettere in discussione il sistema si preferisce traccheggiare, spostare in là il problema.
In questo periodo a Torino sono state occupate 25 fabbriche, 17 sono state salvate grazie soprattutto a forme di lotta molto radicali. Altre 10 sono state occupate ultimamente, 8 hanno chiuso definitivamente.
In questo panorama di disastro “ambientale” si sgretola un corpo sociale a cui mancano punti di riferimento. Lo scenario con cui un lavoratore si trova a fare i conti oggi è quello di una società che sta subendo profonde modificazioni. Il primo è quello di dover fare i conti con una realtà che è fatta da azienda come la Pagnelli s.p.a nella quale si assumono a tempo in determinato lavoratori romeni qualificati (ingegneri e tecnici) e si precarizzano lavoratori italiani.
Il secondo aspetto è quello dei lacci che stringono gli individui e li rendono ricattabili e soli di fronte ai problemi. Ad esempio circa il 40% dei lavoratori Fiat ha impegnato il 5° dello stipendio con finanziarie con cui hanno linee di credito che hanno permesso l’acquisto di beni “voluttuari”.
Su 100 lavoratori messi in mobilità solo il 14% cerca una nuova collocazione tramite i centri dell’impiego o le agenzie interinali, il resto cerca soluzione individuali e sulla base di rapporti inter personali (in Germania e Francia il dato è del 25%).
Oggi per lottare ed avere un po’ di visibilità si sta sui tetti. La motivazione è banale, non si vedono vie d’uscita e la prospettiva è il licenziamento e basta. Mancano ammortizzatori “pubblici” dati dalla capacità di riassorbire nel pubblico le eccedenze dell’industria.
In questo scenario qualcuno ha detto “il problema che ci troviamo di fronte è quello di non poter contare su un corpo da rianimare per la semplice ragione che il corpo si sta disfacendo”
I giornalisti giocano, i politici anche. Oggi la questione della democrazia passa attraverso il lavoro che non c’è, l’occasione data solo da chi ti offre di delinquere per risolvere il problema, dal fatto che un’intera classe di individui (la moltitudine) non ha rappresentanza e soggetti che ne narrino le questioni aperte.
La democrazia passa attraverso la possibilità di veder tutelati i propri interessi, nel porre al centro questioni di sostanza che toccano la pelle della gente.
Passa il tempo, osservo i tentativi di ri-aggregazione e guardo chi lotta sul serio. Chi paga il prezzo. Non li vedo rappresentati nelle loro denunce, non li vedo ascoltati. Sento, però, dal mio osservatorio il rumore di sottofondo. Una classe che non ha coscienza di sé in quanto tale.
Nella società dello spettacolo quando il messaggio perde la sua forza propulsiva (stare sul carro ponte per vedere riconosciuto un diritto) si passa al messaggio successivo. Un messaggio che per grado di efficacia non potrà che essere più radicale. D’altra parte se la visione che si ha del corpo è quella di una massa in disfacimento perché non curarlo con l’elettroshock ?
In tutto questo che significato avrebbe l’adesione a quella manifestazione? Tra quei signori ci sono gli stessi che appartengono a quell’élite auto-referenziale che impedisce alle informazioni ed alle questioni di venire affrontate. In quella piazza ci troveremo gli stessi politici che a parole combattono lo scudo fiscale e poi nei fatti mancano in parlamento nel momento in cui potrebbero mettere in crisi il sistema. Credo che questa roba ci stia sulla testa e non ci riguarda fino in fondo perché noi siamo censurati da sempre. Avete notizia delle lotte nei CIE, ad esempio? Della gente pestata a sangue? Di quelli messi in galera perché hanno volantinato in una sede della lega Nord? Del trattamento alla Caselli contro gli studenti (62 arresti preventivi prima del g8 all’aquila)? Dei lavoratori diffidati a circolare in una provincia (Biella) perché protestavano per il loro licenziamento? Ne sapete poco, vero?
Bene, è tempo di elettroshock.
che c’azzecchi tu, black, con questo pensiero:)
auguri di cuore anche a te
la fu
“Gertrudo” me piace :-)
“Gertrudo: idem come per Sebastian: hai ragione tu, su tutto il fronte”.
E so d’accordo che c’ho ragione. Sul resto che hai scritto dopo, scusame, ma te devo corregge subbito, ce tengo a puntualizzà: “La sinistra attuale [che] ha un gradimento del 70%”, “le léggi [che] saranno fatte solo per la gggente” e er resto che dici, so cose, fantasie, che stanno – de novo – ner cervello tuo, no mio.
Auguri pure a te. :-)
Fu: c’è solo un passaggio che non mi trova d’accordo, questo “Mancano ammortizzatori “pubblici” dati dalla capacità di riassorbire nel pubblico le eccedenze dell’industria.” Tralascio le motivazioni, troppo complesso e modificherei il termine “eccedenze”; facciamo lavoratori dai, che è meglio.
Per il resto nulla da ridire: questa stampa non soffre di problemi di “libertà di stampa”, semplicemente sono collaterali al sistema. Ha anche ragione sul cosa c’entro io con tutto questo: nulla. Mai avuto problemi di questo tipo e, anche se gli assolutismi sono sempre da evitare, probabilmente non li avrò in futuro. Solo una questione di fortuna. Epperò, mi incazzo quando vedo giornali che non fanno il loro lavoro e raccontano barzellette, generando i Sebastian che tifano per i petrolieri americani.
Sono anche convinto che la misura sia quasi colma, ma non credo che ci saranno, almeno per altri 5/10 anni, movimenti dalla base e la motivazione è semplice: tutti hanno qualcosa da perdere e chi ha qualcosa da perdere…
Blackjack.
intervallo
il corruttore
“le tue ore
dove sono trascorse?
il ricordo di un gesto, il segno di una passione, la luce di un’avventura
una bella e passeggera follia
niente di tutto questo nel tuo passato
nessun delirio porta il tuo nome, nessun vizio ti onora.
sei passato senza lasciare traccia
ma quale fu dunque il tuo sogno?”
“avrei voluto seminare il dubbio perfino nelle viscere del globo intriderne la materia, farlo regnare là
dove lo spirito non è mai penetrato e
prima di raggiungere il midollo degli esseri viventi
scuotere la calma delle pietre
introdurvi l’insicurezza e i difetti del cuore.
architetto, avrei costruito un tempio alla Rovina
predicatore, avrei rivelato la farsa della preghiera
re, avrei innalzato l’emblema della ribellione.
poichè gli uomini covano una voglia segreta
di ripudiarsi
avrei stimolato dovunque l’infedeltà a se stessi
immerso l’innocenza nello stupore
moltiplicato i traditori di sè
impedito alla massa di imputridire
nel marcitoio delle certezze”
sempre comunque baci
la funambola
Forse ripetendomi arriverai a mettere a fuoco le mie perplessità, vorrei capire quali vantaggi derivino all’Italia dal fatto che Berlusconi si schieri con Putin e con una Gazprom che naviga sull’orlo della bancarotta. Vorrei anche capire perché il presidente del consiglio di un paese democratico ne decida la politica energetica senza pubblica dibattito e sulla base di rapporti amichevoli con un autocrate che controlla l’economia più malavitosa d’Europa. Se poi il suddetto presidente del consiglio non vuole perdere tempo ad ascoltare le altrui opinioni, visto che è uomo del fare, almeno ci dica chiaramente per quale strategia abbia deciso. Infine vorrei capire quali siano le possibilità di uscire vincente da questa sfida, considerando lo squilibrio delle forze in campo.
Che vantaggi avrebbe l’Italia, nel continuare a dipendere, dal punto di vista energetico, da compagnie americane, inglesi e francesi?
La domanda dovresti girarla a francesi e tedeschi che hanno fatto il diavolo a quattro, per cercare di rimpiazzare BP dopo la purga Gazprom.
Poi hai ragione, Gazprom è sull’orlo della bancarotta (voglio proprio vedere chi andrà ad incassare i debiti a Mosca eheheheh), ma è più importante avere in tasca il 43%, malcontato, del gas mondiale, o qualche pacco di miliardi di $ svalutati? Io opto, senza dubbi, per la busta n° 2 e ti lascio la 1.
Per quanto riguarda l’informazione, esiste un parlamento, che discute anche temi economici. La sinistra, in questo caso, ha deciso di appoggiare gli americani e il resto della truppa: anche a costo di affondare il contratto ENI/Gazprom. Azzarola che geni :-)
Blackjack.
PS: mi ricorda, questa situazione, la posizione del vecchio governo Prodi che voleva, a tutti i costi (forse per risolvere un po’ dei debiti di Francia e Germania? quelli che comandano), affondare Finmeccanica obbligandola ad aderire a quel pozzo senza fondo di debiti che è EADS. Da allora Finmeccanica non ha fatto altro che crescere e, anche grazie al dimissionamento di Prodi, ha quasi triplicato la sua dimensione diventando un competitor finalmente credibile. Sempre piccolo, ma credibile.
Cosa vuol dire libertà di stampa (in Italia, oggi):
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=6512