Note per un libretto delle assenze

di
Francesco Forlani 1

E allora? Già, non te n’eri accorto, e forse nemmeno lo immaginavi che potesse accadere, capitare a te di ritrovare delle cose viste, ma tanto tempo prima, l’anima, il colore fino ad allora annegato in un mare di toni scuri, in centinaia di foto in bianco e in nero, una vastità di grigi, con scale appena percettibili, gli occhi del colore dei capelli e delle scarpe, come se il bianco avesse fatto assalto al nero o questi avesse attentato alla purezza, immacolata della carta, o forse né l’uno né l’altro, perché tra quello che era e si vedeva, perché certo si vedeva per come era, naturale, roseo, i capelli radi sulla fronte, il sorriso delicato come le mani, il volto, non v’era più nulla al passaggio dell’occhio alla camera oscura. Come per la sacra sindone incline al sacrificio del dettaglio, a fare di rosso sangue, grumi di colore denso e nero, e nessun rosa, giallo, nemmeno un’unghia sul telo imbrattato, qui, però al contrario, dalla icona senza colore venivano fuori le pieghe degli occhi, le rughe del tempo. Allora ecco, ora cedi alle tensioni dello sguardo, e le corde dell’anima lasci che suonino insieme ai ricordi qualcosa di simile a una canzone già sentita, per consapevolezza di essere stato felice, anche tu un giorno come quell’uomo nella fotografia.

NOTE
  1. dopo aver visto per la prima volta una foto a colori di Albert Camus, contenuta nel libro curato da Catherine Camus, Albert Camus, Solitaire et Solidaire, Editions Michel Lafon, Paris, 2009🡅

11 COMMENTS

  1. Leonardo Sciascia in una delle sue “cronachette” ha scritto una splendida nota sul “dagherrotipo”, cogliendone la capacità profetica di fissare in un istante tutto il destino dell’uomo ritratto.

  2. Meno vecchio, a colori. Un ragazzo di quarant’anni, come tanti di noi.
    Le mani parlano, gli occhi parlano.

  3. scusa tash per il ritardo con cui ti rispondo. sulla foto non è indicata la data però visto che chiude la sezione 1952-1960 , la collocazione lascia presumere che sia dell’estate del 59, o del 58
    effeffe

  4. Sì, basta quel particolare che riapre il cuore e la memoria e ci si trova a sorridere di fronte a due soggetti sconosciuti ripresi anche decenni prima. Bel pezzo Furlen.

Comments are closed.

articoli correlati

Mots-clés__Montessori

Montessori di Francesco Forlani Vasco Rossi, Asilo Republic -> qui ___ https://www.youtube.com/watch?v=E2pWbYaTc_o ___ Da L.-F. Céline, La bella rogna, trad. Giovanni  Raboni e Daniele Gorret, Milano, Guanda, 1982 Tutto...

Comunisti dandy: le retour

  Moda uomo, “classica”come la vanità maschile Nell’inserto che La Provincia di Como ha dedicato alle recenti sfilate della moda uomo...

Overbooking: Titti Marrone

Nota di lettura di Francesco Forlani al romanzo La donna capovolta di Titti Marrone Dei libri mi piace cogliere i segni che sono...

Il postino di Mozzi

brani di Guglielmo Fernando Castanar (in corsivo) e Arianna Destito Cominciai questo lavoro di raccolta dopo il terzo o il...

Penultimi ( note fuori dal coro )

    Nota (continua) di Francesco Forlani     I Può capitare alla fine dei corsi quando mi aggiro tra i banchi vuoti, di ritrovare dei tappi di penne righelli...

NApolinaire Sud n°18- Editoriale + Pasquale Panella

Editoriale effeffe   Diciotto   18 Novembre. Una data importante per noi ex allievi della Nunziatella. Anniversario della nascita del Real Collegio, anno...
francesco forlani
francesco forlani
Vive a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman e Il reportage, ha pubblicato diversi libri, in francese e in italiano. Traduttore dal francese, ma anche poeta, cabarettista e performer, è stato autore e interprete di spettacoli teatrali come Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, con cui sono uscite le due antologie Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Corrispondente e reporter, ora è direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Con Andrea Inglese, Giuseppe Schillaci e Giacomo Sartori, ha fondato Le Cartel, il cui manifesto è stato pubblicato su La Revue Littéraire (Léo Scheer, novembre 2016). Conduttore radiofonico insieme a Marco Fedele del programma Cocina Clandestina, su radio GRP, come autore si definisce prepostumo. Opere pubblicate Métromorphoses, Ed. Nicolas Philippe, Parigi 2002 (diritti disponibili per l’Italia) Autoreverse, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli 2008 (due edizioni) Blu di Prussia, Edizioni La Camera Verde, Roma Chiunque cerca chiunque, pubblicato in proprio, 2011 Il peso del Ciao, L’Arcolaio, Forlì 2012 Parigi, senza passare dal via, Laterza, Roma-Bari 2013 (due edizioni) Note per un libretto delle assenze, Edizioni Quintadicopertina La classe, Edizioni Quintadicopertina Rosso maniero, Edizioni Quintadicopertina, 2014 Il manifesto del comunista dandy, Edizioni Miraggi, Torino 2015 (riedizione) Peli, nella collana diretta dal filosofo Lucio Saviani per Fefé Editore, Roma 2017