In memoria : Patrick Chevaleyre

Beaucoup de vide dans le vide beaucoup de vies dans la vie plus de Friskies à Franprix trop de rayures dans le temps quelques labyrinthes un peu trop de nuages dans le ciel beaucoup de filles dans les rues peu de réel dans le réel plus beaucoup d’illusions plus de taxis à cette heure pas beaucoup de monde ce soir pas assez de champagne quelques gifles qui se perdent trop de parfums sur son corps plus beaucoup de cigarettes pas de messages ce soir quelques larmes de fatigue beaucoup de charme trop de visages oubliés beaucoup d’alarmes quelques alertes plus de temps à perdre plus de Ronron à Franprix plus beaucoup de hasard plus de place de parking plus d’électricité beaucoup de plaisir beaucoup de bonheur beaucoup d’errances beaucoup d’erreurs de confusion peu d’histoires dans l’histoire trop de miroirs dans les choses pas d’imagination beaucoup d’incertitudes plus de Whiskas à Franprix quelques ennuis beaucoup d’obstacles trop de police partout des uniformes trop de défaites pas de réponses peu d’argent dans la poésie pas beaucoup de poésie dans l’argent quelques vitrines brisées plus beaucoup de sexe dans le sexe pas assez de courage beaucoup de temps perdu de mots pour ne rien dire pas assez de cruauté trop d’humiliations quelques désirs beaucoup d’obsessions peu de vertige dans l’ivresse plus beaucoup de mémoire trop de contrôle quelques hommes à abattre beaucoup trop de questions quelques femmes à aimer plus de Sheba à Franprix beaucoup de bruit pour rien peu d’images trop de sirènes dans la nuit beaucoup de classe dans la lutte.

Patrick Chevaleyre

(traduzione di effeffe)
Molto vuoto nel vuoto molte vite nella vita niente più Friskies a Franprix troppi graffi nel tempo qualche labirinto un po’ troppe nuvole nel cielo molte ragazze in strada poco reale nel reale non molte più illusioni niente più taxi in questo momento non molta gente stasera non abbastanza champagne qualche schiaffo che si perde qualche profumo di troppo sul suo corpo non molte sigarette niente più messaggi stasera qualche lacrima di stanchezza molto fascino troppi volti dimenticati troppi allarmi qualche allerta niente più tempo da perdere niente più Ron Ron a Franprix molta fatalità niente più parcheggio niente più elettricità molto piacere molta felicità molte erranze molti errori da confusione poche storie nella storia troppi specchi nelle cose niente più immaginazione molte incertezze niente più Whiskas a Franprix qualche guaio molti ostacoli troppa polizia divise in giro troppe sconfitte niente più risposta pochi soldi nella poesia poca poesia nei soldi qualche vetrina rotta non molto sesso nel sesso non abbastanza coraggio molto tempo perso parole per non dire niente non abbastanza crudeltà troppe umiliazioni qualche desiderio molte ossessioni poca vertigine nell’ebbrezza non molta memoria troppo controllo qualche uomo da stendere un po’ troppe domande qualche donna da amare niente più Sheba a Franprix molto rumore per nulla poche immagini troppe sirene la notte molta classe nella lotta


Nota
Con Patrick Chevaleyre avevamo fondato a Parigi, nel 1995, Paso Doble che oltre ad essere una rivista su carta era una vera e propria rivista sur scène. L’esperienza nata sul canal St.Martin, al Café l’Atmosphère finì con il numero 10 della rivista, nel 2000. Sabato, a Lione, ci saranno i suoi funerali. Patrick Chevaleyre è stato uno dei migliori artisti e letterati francesi. Il migliore amico incontrato a Parigi.
(effeffe)

11 COMMENTS

  1. Molto bello. In questo pensiero sempre rilanciato la punteggiatura non serve. Almeno non come in altri risaputi casi quando toccava fornire le necessarie boccate d’ossigeno a chi rimaneva senza pause inspiratorie oppure, in busta chiusa, una congrua dotazione di virgole e punti.

  2. Un pensiero per Patrick e tanti ricordi di Paso Doble, del canale, dell’Atmosphère, di una gioisa banda cosmopolita, con forte coloritura casertana!

  3. un’immagine di eleganza e insieme, forse erano le sue frequentazioni inglesi, una capacità di virare verso l’umorismo tutte le situazioni. sapersi non prendere sul serio. quando ho conosciuto Patrick a Parigi, all’atmosphère, dove mi aveva portato effeffe. ecco, nella conclusione del pezzo che ci è stato qui offerto in traduzione c’è tanto di lui: beaucoup de classe dans la lutte.
    chissà se si riesce a recuperare qualcuna delle sue opere, e farle vedere sul sito di nazione indiana.
    con grande tristezza.
    Giancarlo Alfano

  4. e molta classe anche nel lutto.

    (peccato dover scoprire Chevaleyre in questa occasione).

  5. Un omaggio all’amicizzia senza frontiera. Il testo poetico è bellissimo, rifletto della nostra mente abitata dall’arte e attraversata di una tristessa
    dell’impossibilità. La nostra tristezza è svestita, senza paragone con la nostalgia, è una tristezza del vuoto o del troppo.

    Mi sembra che il nome di Patrick Chevaleyre fa parte di Metromorphoses, come abitante magico di un mondo casertano
    esiliato a Parigi, città troppo stretta per un fuorilegge della poesia.
    Non so che direbbe della situazione di oggi.

  6. caro Carmelo, Patrick era un artista francese , pittore , scrittore, performer, animatore di riviste letterarie, con un talento- secondo me un genio- inversamente proporzionale alla sua notorietà. Ha partecipato a mostre importanti, aveva una galleria di fiducia a Parigi, ha pubblicato articoli, saggi, prosa, poesia, su riviste e cataloghi. Nei prossimi mesi tenteremo di rendere disponibili su un sito a lui dedicato quante più opere, video, testi, con traduzioni e quant’altro per poter rispondere a chi come te, giustamente o assai ingiustamente in linea generale, si chiede chi sia mai stato Patrick Chevaleyre. effeffe

  7. @franco
    ti ringrazio! sono tante le cose che un lettore non sa e non conosce, specie tutte quelle cose non benedette nè consacrate dal mercato, e curiosamente, a volte goffamente, cerca di capire e si fa delle domande. A volte capita di trovare una comunità accampata ai margini del mondo culturale come questa, e con un po’ di intuito e buon senso scopre altri mondi, grazie alla pazienza e alla comprensione di persone come te.
    Il testo in spagnolo (è il testo originale?) mi ha dato le vertigini ed è per questo che mi è venuta la curiosità di chiedere e l’ansia di conoscere un po’ l’autore

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francesco forlani
francesco forlani
Vive a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman e Il reportage, ha pubblicato diversi libri, in francese e in italiano. Traduttore dal francese, ma anche poeta, cabarettista e performer, è stato autore e interprete di spettacoli teatrali come Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, con cui sono uscite le due antologie Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Corrispondente e reporter, ora è direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Con Andrea Inglese, Giuseppe Schillaci e Giacomo Sartori, ha fondato Le Cartel, il cui manifesto è stato pubblicato su La Revue Littéraire (Léo Scheer, novembre 2016). Conduttore radiofonico insieme a Marco Fedele del programma Cocina Clandestina, su radio GRP, come autore si definisce prepostumo. Opere pubblicate Métromorphoses, Ed. Nicolas Philippe, Parigi 2002 (diritti disponibili per l’Italia) Autoreverse, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli 2008 (due edizioni) Blu di Prussia, Edizioni La Camera Verde, Roma Chiunque cerca chiunque, pubblicato in proprio, 2011 Il peso del Ciao, L’Arcolaio, Forlì 2012 Parigi, senza passare dal via, Laterza, Roma-Bari 2013 (due edizioni) Note per un libretto delle assenze, Edizioni Quintadicopertina La classe, Edizioni Quintadicopertina Rosso maniero, Edizioni Quintadicopertina, 2014 Il manifesto del comunista dandy, Edizioni Miraggi, Torino 2015 (riedizione) Peli, nella collana diretta dal filosofo Lucio Saviani per Fefé Editore, Roma 2017