COPY SHOP di Virgil Widrich
[ 2001 – 35 mm – b/n – 12 minuti – musica – senza dialoghi – è la storia di un uomo che lavora in un negozio di fotocopie e fotocopia se stesso – finché non riempie il mondo intero di se stessi – il film consiste in circa 18.000 fotogrammi digitali fotocopiati che sono stati animati e ripresi in stop motion con una camera 35 mm ]
assolutamente incredibile. Ma come ha fatto?
Geniale, e contiene anche una metafora adeguata: ché siamo tutti fotocopie, e non si sa più quale sia l’originale… che in ogni caso sarebbe grigio e ciancicato.
più lo guardo, più mi viene in mente “L’uomo duplicato” di Saramago, un libro che ho molto amato