Alfazeta per Alfabeta: i come intellettuali

Nuova puntata di Alfazeta per Alfabeta dedicata alla lettera I. I come intellettuali. effeffe
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Promotore dei valori morali vicini al socialismo di George Orwell, Jean-Claude Michéa critica l’intellighenzia di sinistra per il sostanziale allontanamento dal mondo proletario e popolare. Difende i valori morali collettivi, in una società sempre più individualista e liberale che fa ricorso al diritto e alla economia come unici valori di riferimento. Convinto che gli ideali liberali borghesi abbiano trionfato su quelli socialisti fagocitandone le istanze, deplora che il socialismo abbia fatto proprie le teorie del liberalismo politico.

Dopo aver allenato formazioni di calcio giovanili, ha pubblicato Les Intellectuels, le peuple et le ballon rond, Climats, 1998. un libro sul calcio, che è al tempo stesso un elogio dello sport popolare per antonomasia e una critica all’industria che lo ha snaturato.

Ne L’insegnamento dell’ ignoranza, ed Metauro, Michéa sviluppa la teoria secondo cui insegnamento , un tempo orientato alla conoscenza del passato e alla emancipazione intellettuale del cittadino, si sia trasformato in una preparazione e formazione individuale in vista della competizione economica.

In Impasse Adam Smith, Michéa ritiene che la sinistra sia nata da un’alleanza tra il socialismo e il progressismo durante l’affare Dreyfus, che non poteva essere fatta che a spese del socialismo, cedendo alle tentazioni del liberismo economico. Per Michéa, il liberalismo è strutturalmente una ideologia progressista, rispetto a posizioni conservatrici o reazionarie, come Marx ha sottolineato. Da destra a sinistra, l’ideologia liberale è ormai in campo.

Ha pubblicato nel 2007, L’impero del male minore, interamente dedicato al tema . La sua opera ha avuto una accoglienza positiva da parte dei sostenitori della decrescita (MAUSS Review). Jean-Claude Michéa ha contribuito alla rinascita in Francia dell’opera dello storico americano Christopher Lasch, contribuendo alla traduzione di diversi saggi.

da Wikipedia, traduzione di effeffe

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francesco forlani
francesco forlani
Vive a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman e Il reportage, ha pubblicato diversi libri, in francese e in italiano. Traduttore dal francese, ma anche poeta, cabarettista e performer, è stato autore e interprete di spettacoli teatrali come Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, con cui sono uscite le due antologie Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Corrispondente e reporter, ora è direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Con Andrea Inglese, Giuseppe Schillaci e Giacomo Sartori, ha fondato Le Cartel, il cui manifesto è stato pubblicato su La Revue Littéraire (Léo Scheer, novembre 2016). Conduttore radiofonico insieme a Marco Fedele del programma Cocina Clandestina, su radio GRP, come autore si definisce prepostumo. Opere pubblicate Métromorphoses, Ed. Nicolas Philippe, Parigi 2002 (diritti disponibili per l’Italia) Autoreverse, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli 2008 (due edizioni) Blu di Prussia, Edizioni La Camera Verde, Roma Chiunque cerca chiunque, pubblicato in proprio, 2011 Il peso del Ciao, L’Arcolaio, Forlì 2012 Parigi, senza passare dal via, Laterza, Roma-Bari 2013 (due edizioni) Note per un libretto delle assenze, Edizioni Quintadicopertina La classe, Edizioni Quintadicopertina Rosso maniero, Edizioni Quintadicopertina, 2014 Il manifesto del comunista dandy, Edizioni Miraggi, Torino 2015 (riedizione) Peli, nella collana diretta dal filosofo Lucio Saviani per Fefé Editore, Roma 2017