Good News from the Republic of Letters!


Ieri mi ha scritto una mail Zachary Bos per segnalarmi “la resurrezione” on line della splendida rivista fondata da Saul Bellow e Keith Botsford (qui ritratto in una fedelissima caricatura). Suo è anche il manifesto che segue (traduzione di Anna Costalonga) effeffe

CAVEAT LECTOR! ATTENZIONE LETTORE!
Nel nuovo TRoL NON ci saranno:

– Storie noiose di vita accademica
– Lunghe sequele di ammirazione reciproca da parte delle inique fabbriche di MFA ( e i loro Corsi di scrittura creativa) e Seminari
– Contributi da parte di coloro che sono nelle liste dei “più bravi” e via dicendo
– Critiche di critici di cui non abbiamo letto nulla
– Giochi da addetti ai lavori del tipo “ti lodo-ti stronco”
-Articoli autoriproducentesi di redattori che si leggono a vicenda

TRoL è una rivista internazionale gestita da scrittori per lettori civilizzati. Offriamo:

– La migliore fiction che si possa trovare in giro
– Il solito mix di memorie, Archivi, poesia (a dosi moderate)
– Una grande copertura delle varie arti
– Una sezione letteraria intesa come guida affidabile alla lettura
– Uno spazio più ampio ai commenti politici
– E naturalmente il Notebook stizzoso di PB

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Our Current Mailing Address is:
The Republic of Letters:
Attn Keith Botsford
Apartado 29
Cahuita, 70403
Costa Rica

*Letters and correspondence generally take 7-10 days to reach us.
We also welcome e-mail correspondence. Please write to either of the following addresses.
General e-mail:
RepublicOfLettersMag@gmail.com
Editor:
nickmatchwell@gmail.com
Please also feel welcome to call us.
Telephone: (506) 2755.0123
Fax: (506) 2755.0100
If calling from the US, dial 011-506-2755-0123

6 COMMENTS

  1. si prevedono precipitazioni di severi critici professionisti disoccupati dai piani alti della torri d’avorio della cultura,strozzati dalle rate,dalla propria pesantezza,intossicati dai pompini reciproci e dal vuoto di un milione di giornate passate recensendo come suggerito da chi di dovere libri scevri di figure e per questo forse mai sfiorati.Una prece

    http://www.youtube.com/watch?v=IYOYlqOitDA

  2. ‘Critiche di critici di cui non abbiamo letto nulla’

    Certo che con queste belle premesse (critiche solo da parte di amici) il p*********o reciproco impazzerà alla grande…

  3. però Sacha, aspiett nu momente.
    lo manifesto dice un’altra cosa. Mica si leggono solo gli amici! anzi, spesso e volentieri accade proprio il contrario. effeffe

  4. Sì, ma la frase è parecchio infelice.
    Del resto a questo punto frequentiamo la Rete da un po’ di tempo e sappiamo che certi deprecabili fenomeni non sono certo rimasti confinati alla carta stampata, anzi.

  5. Diamonds legge bene il testo. Sascha meno ma non è ha veramente colpa. La rivista è gestita da scrittori, non da critici. “Critici di critici di cui non si è letto nulla”, si riferisce al fatto che non si accettano recensioni di gente che fa critica senza aver mai scritto un libro. Diversamente dall’Italia, in America come in Francia, il critico professionista non è molto simpatico, ma è considerato una specie di sanguisuga, individuo spesso incapace di leggere un libro e che, con poco sforzo, lo va paragonando a questa e quell’opera, sfoggiando una cultura e un acume che evidentemente non ha. Detto questo, il manifesto di TRoL è per me da condividere al 100 percento, specialmente per il branco di leccapiedi che si aggira disseminando commenti fasulli su testi di amici autori e di editori amici nella speranza di essere ricambiati (e talvolta pubblicati). Malcostume diffusissimo in questo paese che spiega il servilismo di certi giornalisti e una decadenza complessiva delle lettere e del gusto. C’è chi legge soltanto come scrive purtroppo e applaude ciò che somiglia alla propria mediocrità. Col risultato che la mediocrità va diffondendosi dappertutto. Editor mediocri che scelgono libri mediocri da dare in pasto a lettori mediocri che non vedono l’ora di riflettersi nella propria mediocrità assurta miracolosamente a eccellenza: stampata, impacchettata, distribuita, prezzata, recensita… Tutto questo per la felicità di case editrici mediocri, che profittano della diffusa mediocrità della società e del gusto…Naturalmente c’è a chi tutto questo sta bene, perché, vista la propria mediocrità, non ha altro modo per sentirsi scrittore.

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francesco forlani
francesco forlani
Vive a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman e Il reportage, ha pubblicato diversi libri, in francese e in italiano. Traduttore dal francese, ma anche poeta, cabarettista e performer, è stato autore e interprete di spettacoli teatrali come Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, con cui sono uscite le due antologie Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Corrispondente e reporter, ora è direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Con Andrea Inglese, Giuseppe Schillaci e Giacomo Sartori, ha fondato Le Cartel, il cui manifesto è stato pubblicato su La Revue Littéraire (Léo Scheer, novembre 2016). Conduttore radiofonico insieme a Marco Fedele del programma Cocina Clandestina, su radio GRP, come autore si definisce prepostumo. Opere pubblicate Métromorphoses, Ed. Nicolas Philippe, Parigi 2002 (diritti disponibili per l’Italia) Autoreverse, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli 2008 (due edizioni) Blu di Prussia, Edizioni La Camera Verde, Roma Chiunque cerca chiunque, pubblicato in proprio, 2011 Il peso del Ciao, L’Arcolaio, Forlì 2012 Parigi, senza passare dal via, Laterza, Roma-Bari 2013 (due edizioni) Note per un libretto delle assenze, Edizioni Quintadicopertina La classe, Edizioni Quintadicopertina Rosso maniero, Edizioni Quintadicopertina, 2014 Il manifesto del comunista dandy, Edizioni Miraggi, Torino 2015 (riedizione) Peli, nella collana diretta dal filosofo Lucio Saviani per Fefé Editore, Roma 2017