PREGIUDIZIALE DI COSTITUZIONALITA’ ?

di Piero Russo

Non poteva più sopportare i sorrisetti ironici dei suoi concittadini, gli insulti e le allusioni all’omosessualità del fratello maggiore. In un eccesso d’ira Pasquale Intellicato, 20 anni, un giovane di Cerignola ha afferrato due coltelli e ha infierito sul fratello: “Sei il disonore della famiglia”.

Pasquale Intellicato si trovava a casa dei genitori quando ha iniziato a litigare col fratello Antonio, 36 anni, per futili motivi. Accanto a loro c’erano anche la mamma e un terzo fratello, ignari di quel che stesse per accadere. Tra una parola e l’altra, Pasquale ha pesantemente insultato per l’ennesima volta il fratello maggiore, poi ha afferrato due coltelli da cucina e ha iniziato a colpirlo, perché l’omosessualità di Antonio gli rendeva la vita difficile e disonorava l’intera famiglia. Lo ha fatto per ben 19 volte, soprattutto all’altezza del torace. Non c’era premeditazione nel suo gesto, perché il giovane non aveva portato i coltelli con sé, ma certamente la volontà di uccidere il fratello a sangue freddo non gli è mancata. 

Gli altri familiari hanno cercato di dividere i due litiganti e Pasquale ha mollato la presa ed è fuggito.
Sul posto gli agenti delle volanti e i sanitari del 118, che hanno trasportato d’urgenza Antonio Intellicato agli Ospedali Riuniti di Foggia. Ancora cosciente sebbene in una pozza di sangue, la vittima ha indicato ai poliziotti il suo aggressore. Gli agenti del commissariato si sono appostati nei pressi dell’abitazione di Pasquale, che dopo quasi due ore dall’accoltellamento è ritornato in quella zona per prendere la sua Apecar e fuggire. Ma i poliziotti l’hanno arrestato e portato al carcere di Foggia. Nel ciclomotore è stato trovato uno dei due coltelli, sporco di sangue. Nel frattempo il fratello maggiore ha subito un delicatissimo intervento al torace, durato diverse ore. I medici non hanno sciolto la prognosi, le sue condizioni sono gravissime, ma pare non sia in pericolo di vita.

da La Repubblica, 05 agosto 2011

1 COMMENT

  1. di MARCO PASQUA
    Insultato e picchiato da una coppia di ragazzini rumeni, presumibilmente minorenni, che lo ha aggredito ieri sera in strada, a Latina. Una violenza che ha procurato a Giovanni Gioia, questo il nome della vittima dell’ennesimo caso di omofobia, una frattura al dente, oltre ad escoriazioni e ad una contusione allo zigomo.
    “Mi trovavo in piazza del Popolo, intorno alle 21.30, con una coppia di amici – racconta Giovanni, 26 anni. Dopo aver preso un caffè al bar, abbiamo iniziato ad incamminarci verso una pizzeria, che si trova nei pressi della chiesa”. E’ allora che i tre vengono individuati e presi di mira dai due rumeni, molto giovani, sui 17/18 anni di età. All’improvviso e senza alcun motivo, hanno raccolto delle pietre, e me le hanno tirate contro, urlando insulti come ‘frocio’ e ‘ricchione di merda’”. Giovanni decide, insieme agli amici, di non reagire, anche perché in quel preciso momento si trovavano in una zona abbastanza buia, e senza attività commerciali: “Abbiamo accelerato il passo, fino a non vederli più. A quel punto iniziamo a credere che la cosa sia finita là”. Pochi minuti dopo, raggiungono la pizzeria. “Ci siamo seduti fuori, in mezzo alla gente, e la cameriera è venuta a prendere le nostre ordinazioni”, racconta Giovanni . E’ una questione di minuti. I rumeni li hanno visti seduti, forse li hanno anche seguiti. Uno dei due si avvicina a Giovanni e lo assale alle spalle, dandogli un pugno in faccia e stordendolo. “Me ne ha anche sferrato un secondo – spiega la vittima – ma sono riuscito ad evitarlo. Sono caduto all’indietro, ma per fortuna la gente, a quel punto, si è alzata e ha cercato di bloccare i rumeni”. I due, però, riescono a fuggire, anche se tra i presenti qualcuno ha riferito di averne riconosciuto uno. “Il mio amico ha chiamato la polizia e un’ambulanza – racconta Giovanni, che è ancora dolorante – Gli agenti mi hanno invitato a recarmi oggi in commissariato, a visionare delle foto di ragazzi che frequentano la piazza e che hanno precedenti penali”. Giovanni ha comunque intenzione di sporgere denuncia, e valuterà, una volta individuati i due ragazzi, se procedere con una causa civile di risarcimento danni. Medicato dal personale sanitario, la prognosi, di cinque giorni, parla di una “contusione alla regione zigomatica sinistra, escoriazione muscosa labiale superiore, dolorabilità ai muscoli del collo, piccola frattura all’incisivo destro”.

    A raccogliere la segnalazione, ieri sera, è stato Andrea Berardicurti, segretario politico del circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, che ha attivato la Rainbow Line (800/110611), per assistere le vittime di casi di omofobia: “Gran parte delle segnalazioni che ci arrivano – spiega – provengono dalle province. E non parlo solo di casi di violenza, come questo, ma anche di discriminazioni”. Relativamente all’aggressione di ieri, Berardicurti dice che si tratta di una dinamica “consolidata”: “Ad agire è spesso il branco, comunque almeno due persone, che si sentono più forti. L’età non conta, è il gruppo a renderli così aggressivi”. “Giovanni è stato bravo, perché non ha risposto alle provocazioni: i tre si trovavano in una zona buia, e se lo avessero fatto, probabilmente le cose sarebbero andate peggio”. L’importante, osserva il segretario del Mieli, è “sporgere denuncia, sempre, anche quando viene presentata contro ignoti: è l’unico modo per far venire a galla questi casi di omofobia e perseguire i responsabili delle violenze”.
    da Repubblica del 7 agosto 11

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franco buffoni
franco buffonihttp://www.francobuffoni.it/
Franco Buffoni ha pubblicato raccolte di poesia per Guanda, Mondadori e Donzelli. Per Mondadori ha tradotto Poeti romantici inglesi (2005). L’ultimo suo romanzo è Zamel (Marcos y Marcos 2009). Sito personale: www.francobuffoni.it