TRISTI CONFRONTI
di Franco Buffoni
Due notizie – naturalmente ignorate da Raiset – che contemporaneamente ci giungono da Australia ed Equador ci fanno ulteriormente toccare con mano il degrado civile e l’arretratezza politica in cui giace il nostro paese.
A Sydney il ministro australiano delle Finanze Penny Wong ha annunciato la nascita di una bambina dalla compagna Sophie Allouache, dopo una gravidanza ottenuta per fecondazione in vitro. La neonata, di nome Alexandra, è nata domenica scorsa ad Adelaide e pesa oltre tre chili. La coppia ha diffuso una foto e un comunicato esprimendo la propria gioia. Penny e Sophie conoscono il padre biologico e hanno annunciato che lo faranno conoscere alla figlia, ma anche che il suo nome non sarà reso noto ai media.
Grazie alle leggi introdotte dal governo laburista, Wong è legalmente riconosciuta come genitore della bambina con tutti i diritti di un genitore biologico: ”Non vi è nulla da temere dall’uguaglianza di diritti”, ha dichiarato il Ministro.
Da Quito invece apprendiamo che l’Istituto ecuadoriano di sicurezza sociale (Iess), con funzioni simili al nostro Inps, ha riconosciuto a Janneth Peña, una donna di 50 anni, la pensione di reversibilità in seguito alla morte della compagna Thalìa Alvarez. Un risultato storico reso possibile dalla nuova Costituzione fortemente voluta dal presidente Rafael Correa e promulgata nel 2008, nonostante la strenua opposizione della Chiesa cattolica.
Una costituzione che, come ha scritto Tancredi Tarantino su Certi Diritti, “oltre a riconoscere il diritto umano all’acqua, restituire dignità ai popoli indigeni, considerare la natura un soggetto di diritto e dichiarare l’Ecuador territorio di pace, assimila le coppie di fatto a quelle unite in matrimonio e va anche oltre, garantendo alle coppie omosessuali gli stessi diritti riconosciuti alle unioni tra persone di sesso diverso”.
“Non è stato facile portare avanti questa battaglia senza Thalìa”, racconta commossa Janneth. Ha espresso la propria soddisfazione anche il direttore dello Iess, Ramiro Gonzales, per il quale il riconoscimento concesso a Janneth segna “una svolta decisiva nell’uguaglianza di genere e nella tutela dei diritti umani”.
Quando l’Inps italiano si adeguerà non già a quello olandese o danese, ma a quello equadoregno? Che ne pensa l’ineffabile Governo di Vaticalia?
Quando anche il papa si affaccerà alla finestra prospicente la piazza del Bernini, in ermellino bianco truccato di tutto punto.
L’Ecuador è paese più civile non solo dell’Italia ma anche di buona parte dei paesi occidentali, anche in politiche ambientali anni luce avanti, un’ottima qualità della vita nonostante le ristrettezze economiche, basta leggere Latouche.
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