E ora, pubblicità
Care lettrici e cari lettori, da oggi su Nazione Indiana trovate una piccola novità. Sono le inserzioni pubblicitarie che abbiamo deciso di ospitare sul sito, dopo lunghe e travagliate riflessioni e non poche esitazioni.
Siamo convinti infine che sia un servizio utile: a noi, che contiamo di finanziare le attività della nostra associazione, a voi lettori, che potrete trovare informazioni affini ai vostri interessi, e agli inserzionisti che possono incontrare un pubblico attento e vivace.
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Come siamo arrivati a questa decisione?
Nazione Indiana si è finora mantenuta indipendente autofinanziandosi (leggi: paghiamo tutto di tasca nostra), ma è arrivato purtroppo il momento in cui questo non basta più e dobbiamo affrontare seriamente (ed oggi anche urgentemente) la copertura delle spese della nostra attività.
Abbiamo esaminato attentamente le alternative disponibili, e crediamo che la via percorribile in questi tempi difficili per tutti sia la messa a valore del marchio e della storia di Nazione Indiana, senza falsi moralismi o pretese di purezza.
Crediamo infatti che un rapporto etico con sponsor ed inserzionisti possa coprire, stando alle proiezioni, una parte dei costi senza intaccare i valori fondanti del nostro progetto e del nostro rapporto con voi lettori.
Quali sono i criteri per le inserzioni pubblicitarie?
Pubblicheremo subito inserzioni in home page e nelle pagine di servizio (archivi, temi e tag), mentre per i singoli articoli e per tutto l’archivio procederemo gradualmente con un meccanismo di opt-in (assenso) degli autori. Oltre a semplici inserzioni delle reti concessionarie vi saranno campagne mirate (ad esempio, da parte di partner) e la presenza di sponsor, con eventuali shout-out (redazionali), sempre chiaramente identificati.
Lavoreremo per assicurare la massima qualità degli sponsor e dei temi trattati: limitiamo già in partenza le inserzioni su politica, religione, sesso, azzardo e piscicoltura, ma potete segnalarci eventuali argomenti controversi scrivendo a nazioneindiana@gmail.com con oggetto “pubblicità sgradita”.
E’ un passo sofferto, ma importante. Contiamo sul vostro sostegno, perché questa continui ad essere sempre una Nazione Indiana.
Jan Reister
[nota per i futuri lettori d’archivio: leggete la data di pubblicazione]
buon primo aprile
^_^
http://www.jndyos.com/Pesce/007/Video_pesce_aprile.htm
Jan dimentichi di dire che la piscicoltura è l’unico settore dopo la lingerie e l’alimentare ad essere in controtendenza rispetto alla grave crisi economica che affligge il nostro Paese.
Ci attendiamo una rete a strascico carica di Pubblicità Progresso sul valore del pesce azzurro, non dimenticando che anche lo stoccafisso norvegese ha un suo perchè.
Lo stoccafisso infatti è anticiclico.
Noi ridiamo, ma altrove la siccità colpisce duro:
http://www.independent.co.uk/news/uk/home-news/amnesty-for-hosepipe-owners-as-drought-bites-7606223.html
Nazione Indiana 3.0
mannaggia alla mia attitudine calvinista di prendere tutto alla lettera! Ci credo, come fare?! L’unico passaggio un po’ XL mi pare questo: “Oltre a semplici inserzioni delle reti concessionarie vi saranno campagne mirate (ad esempio, da parte di partner) e la presenza di sponsor, con eventuali shout-out (redazionali), sempre chiaramente identificati.”
ho sempre pensato che l’arte non consiste nell’essere puliti, ma nel raccogliere le sfide dell’imbrattatore e ritrovarsi puliti, dopo ogni sfida. Non è detto che ci si riesca, per questo è bene fornirsi di molti detersivi….
… e mai fidarsi degli sbiancanti ottici.
Jan, sarai contento di sapere che ci ero cascato in pieno.
La pulce nell’orecchio pero’ me l’hai messa tu stesso quando hai scritto che lo stoccafisso e’ anticiclico, perche’ so benissimo che non e’ vero :)