La storia di Genji

di Antonio Moresco

Poco prima di partire per il cammino a piedi della Stella d’Italia ho avuto la gioia di ricevere un regalo meraviglioso e ben augurale, una grossa busta dell’Einaudi con dentro uno dei romanzi che amo di più, scritto dalla più grande scrittrice di tutti i tempi: La storia di Genji di Murasaki Shikibu, appena uscito nella traduzione italiana di Maria Teresa Orsi, per la prima volta direttamente dal giapponese antico.
Su questo libro giapponese dell’anno Mille ho già scritto molte volte e chi conosce i miei libri conosce anche l’intensità del mio trasporto per questo impareggiabile romanzo e il mio amore fisico per la sua misteriosa autrice.
Diversi anni fa, quando io e gli altri amici del Primo amore eravamo ancora in Nazione Indiana, abbiamo organizzato al Teatro I una serata su questo libro ancora in cantiere, con la presenza tra gli altri della sua traduttrice, di Andrea Raos e di altri.
Ringrazio e abbraccio Maria Teresa Orsi e – attraverso di lei – anche il corpo o il corpicino di Murasaki avvolto negli strati sovrapposti delle sue vesti.

4 COMMENTS

  1. non uno degli scrittori (che io sappia non hanno sesso,) e nemmeno una delle ma perentoriamente la più grande scrittrice di tutti i tempi.

    Ma Moresco non è un critico ma uno scrittore, uno scrittore di qualità (che ho avuto la fortuna di leggere grazie ai consigli di un amico poeta di n.i.) ed ha il diritto dovere di esprimere giudizi così perentori.
    Correrò il rischio di acquistare il libro di un autore per me sconosciuto.
    muchas gracias

    • @carmelo vedrai che ti troverai bene… correre il rischio comprando il genji monogatari (cosa che farò anch’io, tipo, oggi – lo avevo letto in un pdf inglese che si trova in giro online) è un po’come correre il rischio comprando la Divina Commedia :)

  2. Delicato omaggio a una poetessa, a una tradutrice, a un poeta che amo particolarmente: Andrea Raos.
    Destino: lo scrittore (Antonio Moresco) è sulla partenza, legge la poesia di
    una poetessa di corte.
    Penso a un corpo nell’ombra di una stanza o nel giardino interiore, dove la natura si manifesta con piccoli tratti di luce, con una carezza, un lento passo, quasi contro visibile. Lo scrittore parte nel cuore del cielo, di una natura rigogliosa, nella luce verticale: cammina, osserva, annusa, fermo nel movimento. Ma è come la poetessa alla ricerca di una linea che pochi osservano.
    cammini in crocciati.

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andrea raos ha pubblicato discendere il fiume calmo, nel quinto quaderno italiano (milano, crocetti, 1996, a c. di franco buffoni), aspettami, dice. poesie 1992-2002 (roma, pieraldo, 2003), luna velata (marsiglia, cipM – les comptoirs de la nouvelle b.s., 2003), le api migratori (salerno, oèdipus – collana liquid, 2007), AAVV, prosa in prosa (firenze, le lettere, 2009), AAVV, la fisica delle cose. dieci riscritture da lucrezio (roma, giulio perrone editore, 2010), i cani dello chott el-jerid (milano, arcipelago, 2010) e le avventure dell'allegro leprotto e altre storie inospitali (osimo - an, arcipelago itaca, 2017). è presente nel volume àkusma. forme della poesia contemporanea (metauro, 2000). ha curato le antologie chijô no utagoe – il coro temporaneo (tokyo, shichôsha, 2001) e contemporary italian poetry (freeverse editions, 2013). con andrea inglese ha curato le antologie azioni poetiche. nouveaux poètes italiens, in «action poétique», (sett. 2004) e le macchine liriche. sei poeti francesi della contemporaneità, in «nuovi argomenti» (ott.-dic. 2005). sue poesie sono apparse in traduzione francese sulle riviste «le cahier du réfuge» (2002), «if» (2003), «action poétique» (2005), «exit» (2005) e "nioques" (2015); altre, in traduzioni inglese, in "the new review of literature" (vol. 5 no. 2 / spring 2008), "aufgabe" (no. 7, 2008), poetry international, free verse e la rubrica "in translation" della rivista "brooklyn rail". in volume ha tradotto joe ross, strati (con marco giovenale, la camera verde, 2007), ryoko sekiguchi, apparizione (la camera verde, 2009), giuliano mesa (con eric suchere, action poetique, 2010), stephen rodefer, dormendo con la luce accesa (nazione indiana / murene, 2010) e charles reznikoff, olocausto (benway series, 2014). in rivista ha tradotto, tra gli altri, yoshioka minoru, gherasim luca, liliane giraudon, valere novarina, danielle collobert, nanni balestrini, kathleen fraser, robert lax, peter gizzi, bob perelman, antoine volodine, franco fortini e murasaki shikibu.