“Nature morte”. Cinque poesie di Yoshioka Minoru
traduzione di Andrea Raos
Natura morta
Dietro la dura superficie del vaso da notte
crescono in splendore
frutti autunnali
mele castagne uva
e tutti alla rinfusa
accatastati
verso il sonno
verso una sola armonia
verso una musica che cresce si raccolgono
tendono al recesso più buio
i loro noccioli scivolano piano di lato
e intorno
aleggia l'ora della prospera decomposizione
adesso davanti ai denti dei morti
stanno immobili come pietre
tutti quei tipi di frutta
che dentro al vaso da notte
sempre più greve
sul rovescio di questa notte apparente
talvolta
paurosamente oscillano
*
Natura morta
Dalla rapida notte avviluppati
i pesci dentro cui
posate per un attimo
le ossa
scivolano via dal mare pieno di stelle,
sopra il piatto
in segreto si dissolve
la luce della lampada
che poi si sposta a un altro piatto
dove ereditata la fame di vita
nel fondo di quello
prima l'ombra
poi l'uovo chiama
*
Natura morta
In fondo a una bottiglia vuota
legate al turacciolo
le nostre gole
le nostre esili carni
splendide serpi che oscillano con la bilancia
le nostre pupille non reggono il peso dell'oro
da ricordare è il sole
data sempre nuova distanza
i nostri muscoli cardiaci
percorrono l'intero corridoio dell'estate
avvoltolato nei lunghi intestini di un cavallo
e verso il mare di notte tutto meduse
per metà immerse
le nostre teste
generano cose senza luce
*
Natura morta
Il sale sporco della cucina
il sesso pendulo di un cane
un chiodo sporgente dal soffitto
mentre un angolo della loro morbida metà inferiore
si riflette in uno specchio scuro
infine
gli arti non ancora formati di un feto
un cavallo sulla spiaggia fantasticato da un pittore
calcoli che non tornano
e altre simili astrazioni
verso un'altra stanza un'altra dimensione
vengono trasportati
A portare queste cose disparate
a uguali altezza e angolazione
è la meravigliosa astuzia del lavorio della notte
che tuttavia
poiché altrimenti peserebbe troppo
è un uovo soltanto
poggiato sul davanzale
e lì, via dall'oscena confusione della notte
luccicante un uovo si volge a una luna
*
Un mondo
Nel crepuscolo destati da un richiamo riscossi infine alzati fanno per chiamare groppi di gialle forme astratte ovvero un caos di cose a mucchi simili a lumache da sotto a quelle pieghe ingrandite appaiono le nostre sembianze da cui colano liquidi copiosi i nostri nasi che rigurgitano vomito per sopravvivere le nostre gole poi esposti senza riguardi alla luce invernale screpolati ogni giorno di più i nostri denti sempre spinte in cerca di quel punto buio e remoto arrotolate le nostre lingue adesso sprofondano nel mare del disco del tramonto un mondo di ossa recise dai muscoli ma, giunte prima le nostre bocche di colpo enormi eruttano saliva gelata
*
Da Seibutsu 静物 [Nature morte], 1949-1955, in Iijima Kōichi 飯島耕一 et al. (a cura di), Yoshioka Minoru zenshishū 吉岡実全詩集 [Poesie complete di Y. M.], Tokyo, Chikuma Shobō 筑摩書房, 1996, p. 57 – 62.
*
Qui alcune informazioni su Yoshioka (in inglese).
Moolto interessanti!
magnifiche
grazie andrea
animazione inusitata del reale
e che magnifica faccio ci ha lui
Grazie :)
Molto belle. Nature morte, morte anche per la loro, e della natura stessa, tendenza segreta a consumarsi, come tutto si consuma, per la loro impercettibile dissoluzione, sia essa decomposizione o generarsi di cose senza luce o per l’astuzia del lavorio della notte.
[Japan da Für kommende Zeiten]
,\\’
Grazie sempre, Orsola   ;-)