Rischio d’assenza
di Corrado Aiello
Rischio l’enfasi
La porosità impervia del reale
La calma e la chiarezza di uno sguardo
Che non cede
Rischio l’attimo
La rapsodia onirica del se
La differenza al netto delle cose
Che vaniscono
Rischio il male
E il benessere vago del viaggiare
Il gesto noncurante del maestro
Che ripete
Rischio il grido
Il ritmo buio al fine della soglia
La voglia di inarcare un infinito
Che rifugge
Rischio il vezzo
D’involarmi altrove e senza nome
Ferita aperta chiusa riaperta
Dell’amore
Rischio scandali
Di pietre e di proietti alla ribalta
Delle luci che a tondo non illuminano
Il dolore
Rischio l’aspro
Mistero degli eventi al fatuo volgersi
D’una pagina intrisa nel perverso
Dell’infante
Rischio tante
Troppe guerre di sonno e di ragione
Il mostro del lavoro non lavoro
Lavorìo
Rischio l’émpito
La vita prematura dei disegni
In folle o malattia fuori programma
Del mio dio
Rischio il calcolo
Del giusto e dell’ingiusto al cuore ingrato
Reato dell’ammesso e poi concesso
Senza eccesso
Rischio il vincolo
Alle stagioni del sudore invalso
Al permanere ambiguo dei miei padri
Nel futuro
Rischio il rantolo
Politico del verso in disimpegno
Il margine impolitico del dado
Mentre rotola
Rischio il vuoto
Cortocircuito dei significanti
La variante polìtropa del mana
O non mana
Rischio il vanto
Leale dell’amante e del compagno
Di chi al postutto ancora crede a un fiero
Disincanto