50 aforismi #3
di Luca Ricci
Il dramma degli amanti: la bile delle coccole e il miele dei litigi.
Scoprire che Dio ha agito per una delusione d’amore…
L’amore è tutto nella vita. Quando finisce.
Sferrava amore alla cieca.
L’amore è il gioco della Storia in scatola. Chiunque può diventare un dittatore.
Cominciava a smettere d’amare dopo la dichiarazione d’amore.
In fondo perdere in amore vuol dire arrivare secondi.
– Vi siete lasciati?
– Ci siamo detti per tutta la vita addio.
L’amore è interessante, se non altro perché rende magnificamente energici ma improduttivi…
Tattiche d’approccio: approcciarne un’altra.
– E’ stato un matrimonio splendido.
– Sì, davvero un momento ripetibile.
Ci amavamo, ma baciavamo altri che amavano altri ancora.
A un certo punto si smette di soffrire per amore, ci tappano e ci calano in una fossa.
Consolazioni: un amore non corrisposto è meglio di un odio non corrisposto.
Chiodo rievoca chiodo.
http://www.futurismo.altervista.org/manifesti/controAmoreeParlamentarismo.htm
filippo tommaso, uno dei grandissimi delle letteratura italiana.
Pensieri da sbranare come ciliege, grazie.
Nell’aforisma incanta soprattutto la possibilità di un salto, crisi logica o sintattica nell’abisso della concisione, da ciò credo derivare la spinta al riso. E’ una forma che inclina alla metafisica, si hanno i migliori risultati avvicinandosi a oggetti come il suicidio, l’amore e la morte, ognuno per il suo verso, impensabili. L’aforisma cerca il proprio inciampo aporetico risolvendolo e il godimento sta nello spingersi oltre al parapetto euclideo di prammatica.
Meditando a questo, m’aveva sconcertato (nell’ultimo aforisma del secondo gruppo) l’espressione: …definitiva farneticazione metafisica. Però capisco, il campo è appannaggio dei mitomani, basta farvi cenno e si rischia di radunare una massa di furiosi convinti, ognuno, di detenere l’esclusiva della vera dottrina primordiale.
Rari individui hanno accesso alla conoscenza immediata (non mediata dalla mente) dei princìpi universali. È possibilità data dal legame cche il relativo mantiene con la propria centralità che relativa non è. La dottrina unica, chiamata dall’uomo “metafisica”, è la consapevolezza dei princìpi che legiferano l’esistenza e la Non esistenza che la precede. Questa consapevolezza, perfetta perché non relativa, è incomunicabile nella sua essenza, ma non nei suoi effetti consequenziali. La metafisica di questo si occupa, ed è l’insieme delle ispirazioni intuite dall’intelligenza individuale che è in grado di comunicare direttamente col Centro di sé. Ogni iniziato che “Vede” la Verità, vede la stessa Verità di ogni altro iniziato e non una sola, per quanto minima contraddizione, potrà trovar posto nella dottrina che si è obbligati a definire “non umana” perché a coloro che la vedono non è più concesso avere opinioni personali. La verità può essere vista, considerata, capita, ma mai inventata. Questa è la metafisica ed è, per questa sua impossibilità di essere compresa da chi non la vede direttamente, anche la realtà più fasificata che c’è, a causa della moltitudine di individui che vi ambiscono per appropriarsene. Nulla è più pericoloso e impegnativo del vedere la verità, perché quando si conosce, nel modo identificativo, si è in grado di leggere i minimi dettagli, invisibili allo sguardo usuale, e si sa chi si è, insieme e chi sono le persone davanti a una vista che denuda le loro reali intenzioni, senza che loro possano soltanto immaginarlo.
Giusto per scherzarci sopra:
L’amore è quella speciale predisposizione dell’anima che le consente di credere ciecamente ai benefici della solitudine.
@Massimo Vaj
Quindi tu hai raggiunto l’illuminazione? O parli per sentito leggere?