Quaderni aperti
di Alessandro Broggi
IPOTESI
I.
I caroselli girano, e noi continuiamo a vedere immagini che non conosciamo ma che cominciamo a riconoscere, a forza di ripetizioni. Se un sentiero battuto passa attraverso una pozza di fango, procedi attraverso il fango: camminare intorno ai bordi aumenterebbe le dimensioni della pozza. Scelgo una donna. La prima volta che la noto, non ha nulla da aggiungere. Il tempo passa.
II.
Non è poi così difficile ripetere le cose. A. fa sul serio quello che dice e quello che fa, finge di scherzare e vive la sua vita (a sentire lei indifferentemente), e ci riesce al cento per cento. Scambiamo i saluti, nient’altro.
III.
Lucidamente aver continuato. Esterno giorno. La trovo che passeggia… lei piace, succede: sa cosa penso. La sua posizione non ha scopi immediati, altrimenti un’esperienza. Un’ipotesi. (Nel frattempo ha continuato a camminare…)
*
DIRITTURA
I.
Niente vie secondarie, le case danno sulla strada. Non nevica ancora, volentieri un’altra volta. E allora. Lo fa. “Posso entrare”; temperatura ambiente. Un autobus si solleva verso l’alto e Terzi è piombato in uno stato di taciturna sonnolenza (successo domestico). M. è malata. Le quattro e cinque. L’azione prosegue. Si distinguono due figure – Paolo, tutt’altro che sensibile alla nevicata, e la vecchia dedita al suo spettacolo preferito, il gioco dei bimbi lungo il terrapieno sul retro. Sembra che i prati bianchi e lisci non abbiano una storia, e verrebbe quasi da chiedersi se sono gelati anche gli annaffiatoi automatici che girano su se stessi nei giardini d’estate. Ma quando sarebbe rientrato Manale? Un’ora dopo, Paolo va via. Con la moto di Terzi.
II.
Dopo le sei, a quest’ultimo aumenta il buon umore. M. riflette; sta crescendo il suo interesse nei confronti di Terzi; come se. Poiché intuisce che il suo interlocutore parla chiaro e Manale non tornerà, neppure alla fine. M. è guarita.
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VADEMECUM
I.
Per un’attività più personale ha invitato lei (e chi era?). L’aggettivo usato a suo riguardo è: mitomane. Tutto a colori. “Per me è importante”, avrebbe detto lui, “una preferenza di lungo corso”. Lei si mette a sedere, beve una sorsata di succo di pompelmo e dice: “Ho già creato una situazione”. Atto secondo. Vogliono essere sempre lucidi, nonostante la cortesia quasi esagerata danno un’impressione di assoluta sicurezza, sanno parlare e conversare; lui adempie ai suoi obblighi, lei fa altrettanto con i propri, in un contesto spigliato. Siamo all’atto terzo. Entrano in un’altra stanza, per motivi che andrebbero approfonditi; ne risulta una pausa.
II.
Ancora episodi eclatanti, da tenere in considerazione (atto quarto). Lei gioca di fantasia, “Importa” dice lui – provano anche piacere (atto quinto). Si rivestono.
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IL TEMPO CONDIVISO
I.
Non sa che importanza vorrà dargli, perché è un passatempo. Mancano cinque o dieci minuti, in fondo meno. L. lo guarda tranquillamente in faccia; come viatico; importante valore aggiunto: (lei pure) esce di scena. Ha distinto i potenziali problemi – “Quando arrivano, arrivano per entrambi, te lo garanti-sco”. Lui (ridendo): “È che sono dell’idea”.
II.
Dunque partono insieme. Il momento in cui le loro motivazioni corrispondono è molto importante; dopo tre giorni di parole chiave, la risposta sì permette l’amore. Un apprezzamento senza vincoli, restano intesi, molto, ma infine non tutto.
III.
Si tratta di una vacanza. I due si rendono le cose facili – “Per quanto, compiaciute”. Poi cos’è successo, gli ultimi giorni, per ragioni diverse L. mostra un sorriso stanco, (tale reazione è un suo modo di esprimersi) la loro è stata una relazione.
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Alessandro Broggi (Varese, 1973) ha pubblicato le raccolte di versi APPRENDISTATO (Eos Edizioni, 2000) e INEZIE, con prefazione di Giampiero Neri e disegni di Marcello Morandini (Lietocollelibri, 2002).
(immagine di Cy Twombly, Cycnus)