Le scimmie… (12)
di Dario Voltolini
e l’uomo senza padre attacca un’altra canzone
di là dal muro
come un ubriaco
ti hanno lasciata sul palco da sola
senza un tavolo
una sedia
niente
solo un microfono lungo come una candela
smilzo e stretto
sembrava grigio dalla platea
e ti sei messa a parlare
i fogli degli appunti non ti potevano servire
lì in piedi
spiegavi il vaudeville ai vecchi
il teatro fatto a orologio
il punto d’inizio che fa partire
tutte le rotelle
le molle
i bilancieri
assolutamente insieme
ogni parte che dice all’altra
addentellami!
e te ne stavi lassù
particolarmente bella
mi dicevo
ascolta! ascolta!
dev’esserci un segreto qui dentro
in questo scorrere su ruote differenti
in questo pulviscolare presentarsi puntuali
a centinaia di appuntamenti
ma come sempre una ruota più grande
mi teneva fisso in un punto
del suo diametro
e dopo avermi avvicinato
ora mi allontanava
così non conosco il segreto
non l’ho afferrato
non lo stringo fra le mani
e forse nemmeno c’è
non viaggiavo piano sull’autostrada
tuttavia vidi nitidamente
da sinistra a destra quel fagiano
volare sul traffico delle auto
e atterrare sul pezzo di terreno
che oltre la piazzola di soccorso
segnava l’inizio della campagna
il fagiano saltellò e restò fermo
nel piumaggio fantastico di maschio
passai oltre e lui scomparve dalla vista
da queste parti fanno fisarmoniche
e c’era un’ombra contro il cielo bianco
mentre un uomo camminando in fretta
scendeva per tutte quelle strade americane
cercando in fin dei conti solamente un barbiere
per questo è difficile pensare alla concomitanza degli eventi