Un frammento di memoria da salvare

 

Rocco Gatto era un uomo perbene. Era un mugnaio calabrese, testardo e comunista, con la passione degli orologi e quasi un’ossessione per l’onestà. Rocco Gatto si ribellava ai soprusi, non pagava il pizzo e denunciava i mafiosi. La ‘ndrangheta l’ha ammazzato il 12 marzo 1977.

Per ricordare il suo sacrificio gli artisti della sezione del Pci di Gioiosa Ionica insieme a quelli vicini alla Cgil di Milano hanno realizzato un murales che campeggia dall’agosto del 1978 sulla facciata del teatro in piazza Vittorio Veneto a Gioiosa Ionica, in provincia di Reggio Calabria. Fu una grande impresa collettiva, politica e artistica, autoorganizzata e autofinanziata. Per tutti i martiri dall’antimafia e, come scrissero gli artisti, “per la crescita civile e democratica di Gioiosa Ionica e del Meridione”. Sta tutto lì, immortalato in un murales che rappresenta una sorta di Quarto Stato della lotta alla ‘ndrangheta, il movimento per la democrazia. Idealmente, su quel murales, c’è tutto il movimento antimafia calabrese, fatto di straordinarie battaglie, di cocenti sconfitte, di affermazioni di diritti e di morti ammazzati.

Dopo quasi trent’anni, il murales è ancora lì. Ma è sbiadito dal tempo, come se la memoria stesse per svanire. Stesse per chiudere per sempre quella pagina di storia. Come se il movimento antimafia stesse perdendo un pezzo di sé.

daSud e il Comitato pro murales teatro Gioiosa lanciano un appello e una sottoscrizione rivolta ai rappresentanti istituzionali, a partiti e sindacati, singoli politici, enti, alle associazioni, agli artisti, a tutti i cittadini. Serve l’aiuto di tutti, un gesto di impegno e generosità per restaurare il murales di Gioiosa e conservare questo pezzo di memoria dell’antimafia della Calabria, dell’Italia.
E’ un dovere, civile ed etico. Per Rocco Gatto, per tutti quelli che hanno combattuto la ‘ndrangheta, e hanno perso. E che l’hanno fatto per noi.

All’appello hanno già aderito don Luigi Ciotti, presidente e fondatore di Libera, Francesco Forgione, presidente della commissione parlamentare antimafia, e Roberto Morrione, ex direttore di Rai News 24 e presidente della Fondazione Libera Informazione. Inoltre, il presidente della Camera Fausto Bertinotti ha voluto esprimere il plauso per l’iniziativa pro-murales di Gioiosa Ionica che gli è stata presentata a Montecitorio. Adesioni significative, che danno il segno dell’importanza della campagna lanciata da daSud e dal Comitato gioiosano.

Per contribuire: C/C Postale n. 73340903 intestato a “Comitato pro murales teatro Gioiosa”. Causale “Campagna restauro Murales”. Per bonifici: Abi 7601 Cab 16300.

Per firmare la petizione: http://www.firmiamo.it/salviamoilmuralesdellamemoria

3 COMMENTS

  1. Marco, ma il numero di c/c postale vale anche come c/c bancario? Altrimenti, ci sono ABI e CAB ma manca il c/c bancario. Prova a informarti perché nella petizione non c’è nulla più di quel che hai messo qua tu. Grazie a.

  2. Non so, ho guardato anche nel sito dei promotori, ma non c’è scritto nulla di più. Direi che è legittimo dedurre che il c/c valga anche per i bonifici.

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Marco Rovelli nasce nel 1969 a Massa. Scrive e canta. Come scrittore, dopo il libro di poesie Corpo esposto, pubblicato nel 2004, ha pubblicato Lager italiani, un "reportage narrativo" interamente dedicato ai centri di permanenza temporanea (CPT), raccontati attraverso le storie di coloro che vi sono stati reclusi e analizzati dal punto di vista politico e filosofico. Nel 2008 ha pubblicato Lavorare uccide, un nuovo reportage narrativo dedicato ad un'analisi critica del fenomeno delle morti sul lavoro in Italia. Nel 2009 ha pubblicato Servi, il racconto di un viaggio nei luoghi e nelle storie dei clandestini al lavoro. Sempre nel 2009 ha pubblicato il secondo libro di poesie, L'inappartenenza. Suoi racconti e reportage sono apparsi su diverse riviste, tra cui Nuovi Argomenti. Collabora con il manifesto e l'Unità, sulla quale tiene una rubrica settimanale. Fa parte della redazione della rivista online Nazione Indiana. Collabora con Transeuropa Edizioni, per cui cura la collana "Margini a fuoco" insieme a Marco Revelli. Come musicista, dopo l'esperienza col gruppo degli Swan Crash, dal 2001 al 2006 fa parte (come cantante e autore di canzoni) dei Les Anarchistes, gruppo vincitore, fra le altre cose, del premio Ciampi 2002 per il miglior album d'esordio, gruppo che spesso ha rivisitato antichi canti della tradizione anarchica e popolare italiana. Nel 2007 ha lasciato il vecchio gruppo e ha iniziato un percorso come solista. Nel 2009 ha pubblicato il primo cd, libertAria, nel quale ci sono canzoni scritte insieme a Erri De Luca, Maurizio Maggiani e Wu Ming 2, e al quale hanno collaborato Yo Yo Mundi e Daniele Sepe. A Rovelli è stato assegnato il Premio Fuori dal controllo 2009 nell'ambito del Meeting Etichette Indipendenti. In campo teatrale, dal libro Servi Marco Rovelli ha tratto, nel 2009, un omonimo "racconto teatrale e musicale" che lo ha visto in scena insieme a Mohamed Ba, per la regia di Renato Sarti del Teatro della Cooperativa. Nel 2011 ha scritto un nuovo racconto teatrale e musicale, Homo Migrans, diretto ancora da Renato Sarti: in scena, insieme a Rovelli, Moni Ovadia, Mohamed Ba, il maestro di fisarmonica cromatica rom serbo Jovica Jovic e Camilla Barone.