QuaderNI: i quaderni di Nazione Indiana. Material Girls!
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Questo primo quaderno è una raccolta di molti dei post più significativi sulla condizione delle donne ed il loro sguardo sulla società apparsi negli ultimi due anni su Nazione Indiana. Tra gli argomenti: l’immigrazione e il ruolo delle donne nel farsi della storia, dal fascismo all’attualità; il corpo della donna, ancora troppo spesso considerato come oggetto pericoloso da silenziare e utilizzare per far leva sulle paure e i tabù del nostro paese sempre più de-civilizzato; le donne di altri paesi, la Turchia, la ex-Jugoslavia, l’Albania, a ricordarci dove si forma una cultura transnazionale, europea, consapevole di sé. E infine le vite e le esperienze di scrittrici, artiste, donne di scienza.
Non sono stati inclusi i molti bei racconti, le poesie di donne pubblicate dai vari redattori e redattrici. Questo per un semplice motivo: la scrittura dovrebbe finalmente uscire dalle categorie protette, dalle etichette etniche o di genere, pur portandone i segni e le influenze in quanto luogo dell’identità. È invece opportuno riflettere sul senso politico e culturale di ciò che siamo, cominciando proprio da quelle realtà umane non del tutto svincolate da modelli costrittivi, da comportamenti discriminanti talmente assimilati da essere quasi impalpabili come l’aria, dall’autorità ignorante e bieca di certo potere che ci cresce ogni giorno addosso.
Quindi non è un caso se, parlando di donne, si andrà a finire in altri “margini”: i figli dei clandestini, per esempio, o le esistenze confinate in letti remoti d’ospedale, senza più coscienza di sé, fino a che l’ultimo organo sia spento. Sono, queste condizioni al limite, “minoritarie”, imbarazzi che non interessano nessuno (chi pensa la propria morte nel mondo odierno? chi la vita di qualcuno che ufficialmente non esiste, come un clandestino?) o se lo fanno è solo per essere cancellate o ricacciate nell’ombra dove devono stare. Per contro è proprio in queste zone d’ombra che si stanno sferrando i più ignobili attacchi allo spirito democratico nell’Italia contemporanea. Questo pdf dunque si augura di essere un’indicazione a partire dalle donne, la categoria “minoritaria” più apparentemente visibile, perché ci si ricordi ancora che parlare oggi di condizione femminile, omosessualità, eutanasia e testamento biologico, immigrazione e clandestinità, non significa volgere gli occhi caritatevolmente verso i deboli, ma difendere quei diritti civili che ci riguardano tutti.
Indice
donne e immigrazione
Emilia, Helena Janeczek
Donne immigrate e processi di inclusione: il caso delle donne albanesi, Claudia Cominelli
Vittime collaterali, Tiziana de Novellis
femmine toste
Rosaria Capacchione: Io, condannata a morte e a vivere sotto scorta, Fulvio Bulfi
Donne e fascismo, Bianca Madeccia
Le pupe, Donata Amico
Mano libera ai killer per sfidare lo Stato, Rosaria Capacchione
I pirati della spazzatura, Loretta Napoleoni
il corpo delle donne
Il mio piccolo mostro, Irene Gironi Carnevale
Il corpo di Antigone e la 194, Marco Rovelli
194: dall’interno, Francesca Matteoni
Sfinge bluastra, Ulrike Draesner traduzione di Camilla Miglio
Finestrella viola, Simona Baldanzi
La materia umana, Sara Palombieri
donne, arte e letteratura
Un requiem per Misia, Tina Nastasi
La bellezza andrà all’inferno? Lettera a Ornela Vorpsi, Massimo Rizzante
Il mondo di Elizabeth Bishop, Nadia Agustoni
Scriverei anche di un sasso, Franz Krauspenhaar, Cristina Annino
L’anima ardita di Björk e l’animismo islandese, Viola di Grado
paesi altri
Turchia: Le donne di Istanbul, Lorenzo Bernini, Giovanni Hänninen
Fard Times and War Crimes, Azra Nuhefendic
donne e scienza
Una barca senza più cielo, Antonio Sparzani
scritture e storie di donne
Passi spiegati, Mariasole Ariot
sette quattordici ventotto, Chiara Valerio
“…cercando primavere di viole”, Orsola Puecher
Sei autrici per margini, frontiere – anteprima Sud 11
Suora carmelitana, Franco Buffoni
Video: Tra Terra e cielo di Francesca Vitale (fotografie), Cristina Cerminara (disegni), Maria Grazia Esu, Luigi Polsini. Realizzato sulla spiaggia di Berchida in Sardegna.
Qui per saperne di più.
[…] un solo sguardo d’insieme, opere e scritti di femmine toste. Da scaricare, subito, il dossier creato da Francesca Matteoni per Nazione […]
volevo ringraziare Nazione Indiana per questa iniziativa che mi sembra la più giusta in questa giornata troppo spesso svilita nel suo significato.
voglio anche fare un ringraziamento più personale dal momento che ho trovato inserito il mio post: sono onorata e sinceramente commossa e lo prendo come un grande regalo speciale per la mia vita che sta andando avanti.Grazie a tutti!
Un petit texte fondateur du MLF
à Paris
Et ta sœur ?
A la rentrée de septembre 1971, paraît le premier numéro du journal Et ta sœur ? avec le manifeste du mouvement. « Nous luttons pour nous libérer du Patriarcat, un système économico-social basé sur l’exploitation de l’homme par l’homme, dans un rapport de maître à sujet. Pour maintenir ce système, il a fallu mentir, il a fallu dénaturer les hommes et les femmes, travailler durement pour que tout le monde soit le plus conforme au « modèle ». On a donc inventé la féminité et la virilité et on nous a tous poussé dans le moule… »
Le texte affirme la primauté des enjeux du féminisme et légitime son action dans le cadre d’une révolution générale car « il n’y aura pas de libération véritable sans la libération effective de tout le genre humain. »
Dès ce moment, la cité universitaire est désertée par le FLF, dont le public s’est étendu. Le groupe se retrouve dans une salle du café Verschueren, au parvis Saint-Gilles, « un repaire de footballeurs, de colombophiles et de buveurs, de gueuze… », propulsé de l’actualité sportive à l’histoire féministe !
[Le féminisme est dans la rue,
Marie Denis, Suzanne Van Rokeghem]
Gli ho scaricato i’ Quaderno e ringrazio. Però la “Festa della Donna” la mi dà gli urti di vomito e me li darà sempre. La mi suscita un misto di tristezza e rabbia. La mi pare una presa per i fondelli, come i’ Natale, pe’ intendessi: e va festeggiato e molti e un vedono l’ora che finisca (a parte quelli che e credono ni’ Signore, beninteso). Per tirarmi su (o per tirarmene fuori?) allora immagino i’ giorno in cui addirittura e s’inventerà una “Festa dell’Essere Umano”: che gli è una cosa ovviamente ridicola, giacché – come diceva l’insuperabile Emil Cioran – gli è “il cancro della terra” (da un certo punto di vista gli è proprio così, se quel punto di vista qualche volta lo si vuole avere).
Eppure non mi resta che sperare proprio in questa Festa dell’Essere Umano: nel senso di non perdere più anni, secoli, a distinguere l’uomo e la donna (o la donna e l’uomo, se preferite) da una parte e dall’altra.
E’ un segno di delicatezza dalla parte di Ni. Ho ritrovato nel mio ricordo i post che hanno rivelato donne del nostro tempo, che lottano con loro sensibiltà per più di giustizia, di bellezza, di amore. Penso a Azra Nuhefendic, Rosaria Capacchione, Helena Janeczeck, Orsola Pulcher, a tutte le donne che parlano per le ragazze che non hanno la parola per dire in poesia, giornalismo, pittura, musica, le donne che modellano il mondo con loro tenerezza. Penso anche agli uomini che ascoltano le donne, lasciano uno spazio di libertà, dicono l’amore con un sorriso.
La video rappresenta un mondo di belleza, in movimento, in commozione.
Il corpo della donna danza con la sabbia, il movimento degli astri, il cuore che batte per il bambino, l’uomo, l’amica.
Grazie
un augurio a tutte le donne di nazione indiana
georgia
E ricordiamo anche (oggi, ma soprattutto domani, e post-domani) il femminicidio che da molti anni si sta compiendo a Ciudad Juarez (stato messicano di Chihuahua, frontiera con gli Usa). La città “delle giovani operaie assassinate impunemente.Assassinate per essere donne, per essere giovani, per essere lavoratrici… per essere” (Subcomandante Insorgente Marcos, Ezln).
E ricordiamo anche che ieri e oggi in un buco di culo del mondo, lontano dai media e dal Potere, si sta svolgendo, nel caracol zapatista di Oventic, convocato dalle comandanti dell’Ezln, una festa “sportiva, culturale e politica” per commemorare il Giorno Internazionale della Donna, dedicato alla memoria di donna Concepcion Garzia Espinoza de Corral, “Mamà Corral”, madre novantenne di scomparsi dello stato di Chihuahua, deceduta alcune settimane fa.
“Non credere di avere dei diritti”, 1987.. a volte la storia è “à rebours”.. Viola
Che gran bel lavoro! Complimenti a tutte/i e grazie.
Grazie, anche io sono oramai allergica alle mimose e all’otto marzo ma questo dono mi sembra in sintonia con quello che forse è stato lo spirito più autentito di questa ‘festa’.
… ci sarebbero tante cose da dire sul ‘tracollo’ culturale dle nostro apese e la necessità di ripristinare, ridare valore alle festività celebrative. In uqesto caso ho apprezzato molto l’iniziativa di francesaca Matteoni perchè proposta in modo intelligente, come è da sempre la linea di nazione Indiana.
Quindi grazie a francesca e atutte coloro ceh hanno partecipato, ben sapendo che l’8 marzo ormai nn ha più alcun significato, ma c’è molto da lavorare su quella che è oggi la situazione femminle in Italia, su tante conquiste che staranno per essere messe indiscussione e su cui ci sarà da dare battaglia.
Forza e coraggio.
francesca
Grazie Francesca.
un grazie a tutti ed in particolare Gianni che ha impaginato il tutto!
… e a Effeffe che ha “titolato”…
vero! QuaderNI creazione di Francesco Forlani. Spero che questo sia un invito per i lettori a farsi un giro negli archivi di NI, che sono ricchissimi di materiale.
e Material girls?
madonna mia, Frà, l’ho scelto apposta per Rosaria C. fan della cantante
effeffe
anzi no per Gianni, ho pensato a quel titolo, visto che tra le cover cantate dalla sua band c’era “like a virgin ma sono daa bilancia”
effeffe
Grazie a Francesca e a Nazioneindiana, sono orgogliosa di far parte di questo dossier. Cristina