Lettera aperta a Giuliano Pisapia

di Antonio Sparzani

domenica 29 maggio 2011

Caro Giuliano,
scrivo questa lettera stamattina, domenica, appena tornato dal voto, al mio seggio di via Andrea Costa, zona Loreto. Sono stato molto contento di vedere quanta gente si affollava all’ingresso della scuola che ospita i seggi. Ho visto uomini e donne, molti anziani, molti con difficoltà vere di deambulare, alcuni in carrozzella, ma tutti con stampato in faccia il tuo nome, non so com’è, ma si vedeva, niente volti torvi e vendicativi, niente espressioni corrucciate, niente visi dell’armi. Il vento sta cambiando dunque davvero, vedo in giro sorrisi e fiducia e sono certo che domani sera avremo da festeggiare parecchio. Da festeggiare, è quasi ovvio, non solo perché tu sarai il nostro sindaco speriamo per un bel po’ di tempo, ma anche perché sarà un segnale forte per questo paese che da troppo tempo ne ha bisogno, per non rovinare nell’imbarbarimento e nel ridicolo nel quale sta sempre più affondando.
Tutto questo è scontato. Ma c’è un altro pensiero che è arrivato a disturbarmi, del quale sarai certo cosciente prima e meglio di me, ma ugualmente voglio dargli voce, perché le scottature passate bruciano ancora.
Il riassunto banale di questo pensiero potrebbe essere il potere logora ‒ non solo, come osservava con la sua abituale malizia Giulio Andreotti, chi non ce l’ha ‒ ma anche, e molto, chi ce l’ha ‒ naturalmente se vogliamo dare al verbo logorare quel significato su cui credo conveniamo. Ovvero, detto con le parole di Fabrizio nella canzone Nella mia ora di libertà, che non ci sono poteri buoni.

Quando sarai sindaco comincerà per te un periodo di grande difficoltà, di lotta quotidiana con le viscosità, gli orrori nascosti, i putridumi del potere consolidato, comincerà un periodo nel quale mantenere la faccia limpida, con la quale ti sei sempre presentato e che io non ho alcun dubbio tu desideri conservare, sembrerà ogni giorno un’impresa più titanica. La storia, che non è probabilmente maestra di niente, perché tutto è diverso da tutto, tuttavia ha conosciuto situazioni paradigmatiche a questo proposito. E senza risalire al caso di Pietro da Morrone, che non resse, poco più di sette secoli fa, per più di qualche mese l’estrema tensione di essere Celestino V, e senza neppure sfiorare l’incapacità, o l’impossibilità, da parte di tanti, troppi, dirigenti marxisti arrivati al potere di consolidare un regime di governo a misura d’uomo, pensa al così recente e simile esempio dell’elezione nel 2004 di Sergio Cofferati a sindaco di Bologna, alla sua così contestata conduzione della cosa pubblica e alla sua dichiarazione, nel 2008, di non volersi ricandidare. Che io, ai tempi, sulla cravatta rossa di Cofferati avrei messo la mano sul fuoco.

E allora?
Allora così, utopia ma non solo:
io vorrei che tu Giuliano ti prendessi tutto il tempo necessario per renderti conto delle difficoltà connesse con la tua posizione,

vorrei che tu ce le facessi conoscere giorno sì giorno no,

vorrei che tu scendessi in piazza senza scorta a parlare con tutti i cittadini milanesi, anche quelli che non ti hanno votato, e che credono chissà quali stranezze sulle tue intenzioni

vorrei che quando ci sarà l’emissario del governo che ti tira per la giacchetta da una parte e quello della confindustria che ti tira da quell’altra parte e quello dei poteri occulti, che ci sarà anche quello, vedrai, che ti tira magari con maniere meno urbane, vorrei che tu dicessi che la giacchetta è tua e che solo i cittadini milanesi te la possono tirare

e vorrei quindi che tu scendessi in strada e ci facessi vedere in modo trasparente in quanti ti tirano la giacchetta, e che discutessi con tutti noi, invece, cosa fare e cosa non fare.

112 COMMENTS

  1. Giustissima questa lettera, giustissimo il suo tempismo.
    Cofferati aveva già mostrato tutta la sua ambiguità prima della candidatura a sindaco, Antonio: con Pisapia partiamo da una situazione migliore, rivendichiamo quindi il realismo dell’utopia.
    Affluenza al voto alle 13 per le comunali, dato nazionale: calo di circa lo 0,5%.
    In controtendenza Milano, aumento di circa lo 0,5%.
    Milano sta per esplodere.

  2. “…vorrei quindi che tu scendessi in strada e ci facessi vedere in modo trasparente in quanti ti tirano la giacchetta, e che discutessi con tutti noi, invece, cosa fare e cosa non fare.”

    La “solitudine” di chi “amministra” la cosa pubblica o è una favola, o è un malinteso senso del ruolo. La complessità, crescente, dei compiti esercitati non può non affrontarsi, infatti, se non con l’aiuto di validi consiglieri. Non si possono, certo, ascoltare tutti i cittadini, anche se ciò in qualche caso è auspicabile. Meglio, forse, strutture di supporto non ristrette (anche attraverso la rete, e mail list)(nell’ottica anche di una maggiore democrazia) per il coinvolgimento di tutti quei soggetti competenti (e/o aventi interesse: stakeholders) ad esprimere, con onestà ma anche con inventività, punti di vista generali sulle materie trattate dall’ente, prima ancora della loro devoluzione ai vari assessorati.

  3. Condivido in pieno la tua lettera, sparz. Ci sarebbero anche delle riflessioni da fare sul potere limitato di sindaci, amministratori, ministri ecc. perché il vero potere è già nelle cose, nel territorio, nell’economia, nel sistema insomma, però se vinciamo ci sarà davvero da festeggiare, e vorrei essere lì a Milano a ballare e ridere (e chissà che non venga apposta!), alla faccia dell’orribile armata degli umanorchi!!!

  4. io la lettera la farei ai milanesi che hanno trovato in Pisapia, una persona che ha saputo cogliere e catalizzare, la voglia, e la passione anche, di uscire dal pantano, dalle paure e dalla realtà imbalsamata della TV.
    Allora senza voler immaginare chissà quale rivoluzione, basta avere il coraggio di mettere in gioco la propria posizione, i propri privilegi, più o meno grandi, per immaginare un cambiamento al servizio del bene comune, della cosa pubblica; un cambiamento fondato su una divera scala di valori.

    Allora milanesi coraggio, questo non è che l’inizio, il difficile deve ancora venire, difficile ma bello. Ci vuole metodo, rigore, immaginazione e passione per plasmare un sogno.

  5. Speriamo, visto che in Austria la destra xenofoba è il primo partito e la Spagna vira al centrodestra. Mi auguro con Sparzani che Milano sappia dare la prima spallata a B., che ormai sta implodendo, ma che ha comunque ormai segnato una generazione intera…

  6. quello che piú mi amareggia in questa sua lettera aperta è che essa mi pare una conferma che ormai anche nel caso in cui Berlusconi perda le elezioni, scompaia dalla scena politica, prenda la via dell’esilio, o quella della prigione, egli abbia in realtá vinto definitivamente. Dico questo perché la trasformazione della politica nello spettacolo semplificato e personalistico che costituisce uno degli assi centrali del berlusconismo é ormai diventato sentire comune, evidenza, buon senso, a destra come a sinistra, e questo lo conferma la sua letterina, tutta incentrata sulla personalitá del forse nuovo sindaco che assume una fisionomia quasi comicamente religioso sacerdotale (ci macava proprio solo che chiedesse a Pisapia di imporre le mani agli storpi per vedere se camminano). Una fisionomia sacrale e clinteastwodiana, il sindaco che lotta con i poteri oscuri mentre gli umili cittadini lo tirano per la giacchetta.
    Certo vi è una buona dose di sottile ambiguitá in questo suo testo che francamente credo consapevole: l’impiego di frasi popolar sempliciste come quella del tirare per la giacchetta che non stonerebbero nella bocca di Bossi, la retorica su “gli orrori nascosti, i putridumi le viscositá del potere” che è una analisi della democrazia intellettualmente molto vicina al “Roma ladrona” sempre di Bossi. Nel potere non vi è nulla di nascosto, niente di putrido o di viscoso per chi lo analizza con gli strumenti del materialismo e della ragione. Vi sono orrori nascosti e cose del genere solo per chi si collaca in un’ottica populista.
    Certo quando esisteva un’autonomia organizzativa e politico-ideologica delle classi subalterne la figura del cittadino era analizzata nelle sue componenti, proprietario, capitalista, lavoratore salariato, disoccupato, finanziere, lumpen, impiegato pubblico, ora che esiste una sola logica quella della destra il feticcio del cittadino, è riproposto come icona della subalternitá, nel gesto di sottomissione del cliente che tira per la giacchetta il dominus che è quanto lei fa con invidiabile serenitá di animo in questa sua lettera.
    In un tempo di immigrazione e di centralitá dell’immigrazione poi il riferimento al cittadino è ancora piú ambiguo: il rom clandestino ha diritto di tirare la taumaturgica giacchetta del suo Pisapia? O sará condannato a tirare la gandura del suo marabout?
    Ecco il berlusconbossimo è senso comune, buon senso quotidiano, base indiscutibile della politica, la sua letterina, malinconicamente ne è una dimostrazione in piú.
    Perché vede non si parla di stimolare la discussione collettiva dove e nei modi in cui sia possibile, di organizzare e rendere agibili spazi e strutture per la riflessione politica collettiva, non si parla della possibilitá di pensare canali partecipativi in cui elaborare progettualitá politica, non si chiede uno sforzo per cercare di ridare l’agibilitá politica e gli strumenti per questa agibilitá politica alle classi subalterne. Non se parla, ci si limita alla personalizzazione spietata della politica al manicheismo buoni e cattivi , a descrivere una cosa tanto chiara nella brutalitá efficiente dei suoi interessi come il potere oggi del capitale sulla vita di tutti , in termini di vischiositá, orrori, misteri e altri concetti superstiziosi.
    Complimenti davvero!
    Qualsiasi cosa accada Berlusconi e Bossi hanno giá vinto per molti lustri.
    genseki

  7. Credo poco a un ironia voluta nel vocativo “rimani nella folla” o, non perdere il senso del contatto, di quest’investimento immane di fiducia che ti ha con creato..Forse Sparzani lo sa che insistere su un uso profetico della sua disponibilità, che ce lo ha fatto amare, e designare, come diverso e come eletto, SERVIRA’ invece e molto come un promemoria anti verticismo e antipotere, per un rilancio della politica per la polis, quella dal basso, che lo ha creato e che lui ha fortemente voluto. Non è naivo lo spirito che dice la propria fede. Stesse identiche sensazioni ho avuto conoscendolo e vedendolo al lavoro, al COME STA con la gente, e in mezzo, e se questo sperare ha un uso maieutico, facciamolo lavorare.
    Grazie Antonio, ben venuto al tuo compito Giuliano Pisapia!
    Maria Pia Quintavalla

  8. Quoto genseki. Ottimo intervento.

    Ma credo che la vittoria di Pisapia sarebbe simbolicamente fondamentale. La sua faccia farebbe subito sembrare corrotta quella tirata di molti esponenti della coalizione avversa che occupa con arbitrio il territorio nazionale.

  9. Sparzani, tutti noi chi? Non vorrà mica dire il popolo? Bah…

    Vorrei dire a Genseki che davvero non capisco il perché, altrove (ma forse ho capito male), egli si definisce simpatizzante di destra, perché quello che dice, anche nell’intervento più sopra, a me non pare di destra.

  10. a genseki e al suo quotante AMA vorrei dire varie cose, ma la prima è che il suo commento ha sbagliato bersaglio, nel senso che il tono usato, un po’ cattedratico e teorico marxista, adatto certo molto ad altri contesti, qui proprio è fuori luogo. Il mio non voleva essere un trattatello di analisi delle contraddizioni in senso al popolo, o in seno alla borghesia, ma una lettera scritta di getto al candidato che spero stasera proclameremo vincitore, nella quale cercavo di ricordargli gli orrori del potere.
    Lei crede, caro genseki, che non vi siano lati oscuri del potere, che tutto sia limpido ed evidente ad un’analisi correttamente impostata? Io non lo credo, invece, e non perché lei non sia provvisto delle giuste strumentazioni analitiche, ma più banalmente perché non tutte le informazioni importanti sono a sua disposizione, né a mia ovviamente. Il presidente Obama, sul quale pure avrà forse letto come io abbia parecchie riserve (vedi qui) è salito al potere con la promessa di chiudere Guantanamo, promessa che oso ritenere sincera, ma non ce l’ha fatta. Questo intendo con “gli orrori nascosti” ecc.
    Mi lasci aggiungere poi che il richiamo al cittadino è in questo caso forse utopico, ma non ingenuo, mai come in questa occasione — nella quale ho partecipato, per il poco che potevo, all’organizzazione di una rete di sostegno per l’elezione di Giuliano Pisapia — ho avuto la sensazione chiara di un sostegno diffuso, di una partecipazione convinta e determinata, ed è questa che non vorrei si perdesse! Legga La scienza in una società libera di Paul K. Feyerabend e quanto vi viene detto sui comitati di cittadini.
    Quanto poi al mantra spesso ripetuto che i B&B hanno vinto perché hanno creato una nuova mentalità, certo è per molti aspetti vero, ma per altri no, le reazioni a certe azioni possono essere altrettanto forti di queste.

  11. Non mim pare che Sparzani abbia voluto beatificare pisapia.
    Lui ha solo avuto il merito di riusciere a coagulare intorno alla sua persona, il desiderio di cambiamento che attraversa tutti gli strati sociali della città:
    – desiderio di legalità
    – desiderio di trasparenza
    – desiderio di privilegiare il merito, le competenze, le professionalità
    – desiderio di liberarsi delle paure (degli immigrati, degli zingari,dei gay, dei centri sociali),
    – desiderio di partecipare alle decisioni di governo della città
    – desiderio (spero) di mettere in cima alla “priorità” il bene comune, la cosa pubblica.
    – desiderio di svegliarsi dal rimbecillimento televisivo.

    per questo, oltre a sottolineare la grande responsabilità che, in questo particolare momento storico, il nuovo sindaco si assume (e di cui è consapevole) per le aspettative che i cittadini ripongono nella sua persona (e questo mi pare il senso della lettera di sparzani),
    io “scriverei” una letetra aperta ai milanesi, per dire che il voto è la prima tappa di un lungo cammino.

  12. tanti auguri ai milanesi
    uhh!
    gli spifferi di aria fresca si sentono perfino qui a roma
    ed ora
    la politica
    «non deve rinchiudersi nelle sue stanze, ma deve restare amica dei ragazzi di strada».
    Majakovskij,

  13. 30 Maggio 2011 le cose a milano sembrano essere davvero cambiate…bravi milanesi..vorrei essere li con voi per festeggiare la vittoria di pisapia..un abbraccio dalla sicilia

  14. non ho letto
    sono appena rientrata e ho solo voglia di abbracciarvi tutti, porca troia
    se son felice!!!!
    baci
    la fu

  15. Caro Sparzani,

    per prima cosa la ringrazio davvero per la sua risposta al mio intervento. Il tono cattedratico marxista che lei mi attribuisce credo che sia piuttosto dovuto all’impaccio. Non scrivo bene e mi costa molto esprimermi in maniera brillante e fluida, e comprendo la sua impressione di sgradevolezza.
    Resta il fatto peró che la sua maniera di concepire la relazione tra cittadino, rappresentante e il suo concetto di potere sono, a mio avviso di chiara marca conservatrice, marxismo o no.
    Pisapia resta quello che è un grande avvocato della grande borghesia appoggiato anche dal cittadino Romiti. Romiti quello che spezzó la spina dorsale ai metalmeccanici in quei lontano giorni torinesi.
    Io rispetto l’imegno cittadino, ma non posso fare a meno di considerarlo una pericolosa astrazione. Ripeto con tutto il rispetto per le sue considerazioni che magari mostreranno la loro validitá negi mesi o negli anni che verranno. La mia è solo un’opinione. Feyerabend fu una mia passione negli anni dell’universitá, quello che lei cita peró non lo ho letto ma credo ugualmente di capire il significato del suo invito. L’orrore del potere, che io con Zizek chiamerei piuttosto oscenitá mi sembra palese e senza misteri, perché il potere puó generare orrori solo se gode di complicitá e puó godere di complicitá solo se palesa il suo volto orribile. Ricorda le pagine di Primo Levi sulle relazioni con i tedeschi che dicevano di non sapere? Levi ribatteva che Hitler il suo programma lo aveva scritto nel suo libro. Mi scuso per tirare in ballo l’imbianchino, ma anche l’orrore dell’obamismo è palese nei bambini massacrati ieri in Afghanistan nell’invasione di Haiti che non ha prodotto la ricostruzione di niente ma soltanto repressione di un popolo miserrimo e crea continuamente i propri complici.

    Per Larry Masino

    Io non credo di aver mai detto di essere di destra, certo ho detto di non essere di sinistra. Di sinistra proprio no. E comunque la cultura e il pensiero politica della destra non vanno confusi con la miseria del berlusconbossismo. Insomma Croce o Ortega o Donoso Cortés o Chateaubriand o Sorokin non sono Bondi , o sgarbi. Per il resto sono convinto che il capitalismo debba essere superato nel senso di una societá senza classi e non mi pare che il pensiero e la prassi politica della sinistra vadano oggi in questa direzione. Mi pare che la sinistra cavalchi acriticamente la mercificazione assoluta di tutto anche della natura e della vita con sprezante gagliardia e che forse qualche limite alla mercificazione della bioeconomia e della biopolitica sia maggiormente presente nella destra o in settori della destra.
    Insomma è tutto un po’ complicato. Ma nella sinistra individualista, consumista, tecnocratica, sobborghista, etc proprio non mi riconosco.
    genseki
    Di

  16. @genseki,
    credo che lei abbia le idee parecchio confuse. Non ha fatto altro che parlare in questo sito di come organizzare le masse lavoratrici, gli oppressi, diciamo pure i proletari, in modo che si liberino dalla loro oppressione, in modo che si combatta il capitalismo. Fa analisi di chiara matrice marxista. Poi ci tiene a non dichiarare che di certo non è di sinistra, e specifica che non si ritrova nella sinistra “individualista, consumista, tecnocratica, sobborghista [che significa?]”: forse non ci si ritrova perchè di certo questo è un ottimo ritratto della destra, dacchè sinistra è sinistra e destra è destra. Che poi la sinistra, nel mondo globalizzato del pensiero unico, non abbia una alternativa di società forte, e si limiti a proporre un capitalismo con qualche regola, rispetto al capitalismo selvaggio della destra, credo siamo tutti d’accordo: ma se lei è anticapitalista, ed è contro questa sinistra, è a maggior ragione contro la destra.

  17. finalmente un momento felice…
    secondo me Pisapia sarà un galantuomo come è sempre stato…
    ma la lettera è giusta, viste le tante delusioni del passato…

  18. Genseki, avevo letto che lei, se dovesse definirsi politicamente, si definirebbe più simpatizzante di destra che di sinistra. Qui conferma, ma io pure confermo che è difficile attribuire alla destra attuale la difesa dei valori che lei mette in campo, con molta foga, nei suoi interventi qui. Lo sappiamo tutti che Sgarbi non è Croce, ma neanche Croce era Gramsci… tra il liberalismo pulito, quello del partito d’azione, per intendersi, che purtroppo non esiste se non nella mente dei filosofi, e il socialismo pratico e gretto delle conquiste dei lavoratori, io preferisco il secondo. Se ci si riferisce all’oggi, si capisce male come lei non veda che la destra è quella nazionalista e ultranazionalista che sta facendo danni ovunque in termini di civiltà, mi riferisco al populismo italiano di B. (ma anche di Grillo, e di tanti che inneggiano ai salvatori quando vince Pisapia o Vendola o di Pietro o chi altro), ma peggio ancora al populismo di ritorno in tante nazioni non solo d’Europa, alle Leghe dei Borghezio, ai Tea Party ecc. Non capisco come lei non veda la differenza tra un La Russa guerrafondaio senza se e senza ma e un semplice D’Alema, che tra mille scelte obbligate negative e finanche sciagurate, tipo bombardare la Serbia (ma dopo aver fatto di tutto, per per convincere il presidente Clinton a non farlo) si permette di passeggiare in Libano con i leader di Hezbollah, cioè di non appiattirsi sulle posizioni del governo israeliano, e si permette di essere uno dei leader del socialismo europeo (è vicepresidente dell’internazionale socialista e capo del pensatoio dal quale si spera escano strategie di governo davvero riformatrici per tutta l’Europa). Certo, lo sappiamo tutti che il centrosinistra al governo in Italia per più di 8 anni dal 1995 a oggi, poco ha fatto per migliorare la vita delle ” masse “, in nome della salvaguardia delle finanze pubbliche e dell’ingresso in Europa. Ma alla luce delle crisi dei pesi come Grecia, Spagna, Portogallo, si può davvero dire che Prodi, Amato, D’Alema, Napolitano, Visco, abbiano fatte male a limitare la spesa pubblica? Non lo so. Rimane che quanto lei dice per criticare la sinistra di governo lo diceva più o meno Pasolini, quello contro lo sviluppo e a favore del progresso delle società e degli individui (ma non fino all’aborto…), che non a caso è uno degli ispiratori dei circoli culturali di destra. Ma era un uomo contraddittorio, anche un po’ reazionario. Per fortuna a noi di sinistra rimane Leonardo Sciascia (per ora). Davvero, è tutto un po’ complicato…

  19. Per Galbiati,

    non le contesteró l’accusa di confusione, ise questa è la sensazione che le producono i miei commenti non mi resta che accettarle cercando per quanto posso di mitigarla un poco. La sinistra la vedo come un’articolazione del pensiero borghese capitalista. Come dire? Una specie di vestito che il capitalismo si pone in determinate circostanze. In molti casi, in Europa, la sinistra ha smantellato lo stato sociale, perché era piú conveniente far perpetrare il massacro dei diritti dalla sinistra che dalla destra in quanto una politica antisociale della destra avrebbe automaticamente generato piú manifestazioni, scioperi, tensione sociale, scontri. Qui in Spagna i tagli di Zapatero e le riforme del diritto del lavoro sono state le piú profonde e antipopolari della democrazia. Se nella sostanza io credo nella necessitá dell’avvento di una societá senza classi, se mi pongo, questo tipo di socetá come obiettivo, se ho sempre militato nel sindacato e nel volontariato internazionale, non vedo ragioni di considerare la sinistra píù vicina a questi obiettivi di quanto lo sia la destra. Sono due articolazioni diverse dello stesso pensiero. Certo ho una lieve simpatia per la destra per tre ragioni: la destra dice quello che vuole, lo dichiara! E sincera! La sinistra è ipocrita. Zapatero fu eletto sulla base di un programma in cui prometteva una nuova stagione di ampliamento dei diritti sociali e una volta al potere ha fatto strame delle sue promesse! Aznar le sue promesse di liberalizzazione selvaggia le mantenne! In Italia mi pare che Rifondazione ebbe nel passato molti consensi sulla posizione di non violenza salvo poi votare per il finanziamento della spedizine in Afghanistan dove si sterminano quotidianamente bambini. In una prospettiva di quello che una volta si chiamava comunismo non vedo nessuna ragione si considerare come alleata la sinstra. La sinistra è individualista, declina per esempio i temi della vita, della riproduzione, dell’aborto, dell’adozione, dell’ecologia, come diritti esclusivamente individuali e non della specie o della colettivitá. Terzo la sinistra è ciecamente tecnocratica. Ho smesso di insgenare nella scuola italiana quando De Mauro affermava che ormai la lezione frontale deve essere sostituita da un bel computer!
    Comunque queste sono le mie confuse ragioni. Io cerco sempre di leggere Gramsci attarverso Croce e Croce attraverso Gramsci e Marx attraverso Hegel come Hegel attraverso Mrax! Poi se uno scrive Marx oggi quelli di sinistra si irritano come bestie e lo acusao immediatamente di dogmatismo, solo nominare Marx immediatamente si è accusati da sinistra di essere vecchi, sorpassati dogmatici, comissari del popolo, ideologici, rigidi etc. E questa è anche una ragione per cui non vedo motivi di simpatia per la sinistra che, se non fosse successo quello che è successo avrebbe per esempio eletto Strauss Kahn presidente della Rpubblica e io mi vedrei giá i titoli del Manifesto sul vento nuovo in Europa la liberazione etc.
    Sobborghista vuol dire abitante delle grandi urbanizzazioni con muro e polizia privata, giardino, golf e grandi piscine che si sente tanto ecologista e biologico che compra solo prodotti organici carissimi e che chiama la polizia perché quattro romeni sono accampati a dieci chilometri dal suo muro di cinta. Qui in Spagna sono tantissimi.
    Confusi saluti
    genseki

  20. Io genseki lo capisco assai.
    Essere di sinistra senza fare mille distinguo è diventato impossibile per me, dato quello che passa il convento.
    Quando scrive che la sinistra da almeno trent’anni è lontana anni luce da quello che ne è stato il motivo ispiratore, dice la pura e semplice verità:
    “La sinistra è individualista, declina per esempio i temi della vita, della riproduzione, dell’aborto, dell’adozione, dell’ecologia, come diritti esclusivamente individuali e non della specie o della colettivitá. … La sinistra è ciecamente tecnocratica.”
    E allora?
    E allora se uno è una testa pensante deve augurarsi che di destra e sinistra si smetta di parlare, e si consideri il binomio che realmente definisce le opzioni politiche: comunità (capace di vincolare in nome di un bene comune) o società (inteso come mero aggregato di individui foderati di diritti).
    E i crediti acquisiti in altra epoca meglio buttarli nel cesso: per mio figlio che ha ventidue anni e ieri sera è andato a festeggiare a Milano, quei crediti non hanno alcun significato.

  21. Certo ho una lieve simpatia per la destra per tre ragioni: la destra dice quello che vuole, lo dichiara! E sincera! La sinistra è ipocrita. Zapatero fu eletto sulla base di un programma in cui prometteva una nuova stagione di ampliamento dei diritti sociali e una volta al potere ha fatto strame delle sue promesse! Aznar le sue promesse di liberalizzazione selvaggia le mantenne!

    genseki :-))))))), ma dai, suvvia … ha simpatia per la destra di aznar perchè ha mantenuto le sue promesse? …. va bene aver simpatia per la coerenza, ma mi sembra che stai esagerando … in questa logica allora non vedo proprio perché non dovresti avere anche simpatia per netanyahu visto che le sue promesse di rappresaglia le ha sempre mantenute e pure con abbondanza ;-).
    Oh, genseki a volte anche tu mi sembri sbarellare alla grande (te lo dico con simpatia naturalmente).
    Ad ogni modo non sei l’unico: è la malattia dei tempi della comunicazione traumatica e senza sfumature, il ragionare così …
    Ha da passà a nuttata (e passerà)

  22. @sparz

    Ovviamente quotavo genseki per gioco. A me sembra una testa implosa che collassa su se stessa per il peso di troppe informazioni.
    Mi pare che Pisapia ti abbia in qualche modo risposto con le dichiarazioni che ha rilasciato ieri.
    Speriamo che sia davvero il sindaco di tutta Milano. Viva i Milanesi che ci hanno liberato di venti anni di orrori padani.

  23. Sobborghista vuol dire abitante delle grandi urbanizzazioni con muro e polizia privata, giardino, golf e grandi piscine che si sente tanto ecologista e biologico che compra solo prodotti organici carissimi e che chiama la polizia perché quattro romeni sono accampati a dieci chilometri dal suo muro di cinta. Qui in Spagna sono tantissimi

    caro genseki,
    codesta sinistra esisterà forse anche in italia, milly moratti per esempio ha poco a che vedere con il pensionato inps o l’immigrato che lavora nelle concerie del nord est, però io penso che i grandi numeri siano fatti di altri tipi di persone, io ne conosco molte di reddito medio basso, che comprano alla coop o al mercato per risparmiare, che conducono una vita comune e piuttosto austera anche per forza di cose:-) che fanno attività politica con passione e disinteresse.
    Certo fino ad oggi la sinistra è radicata più nel ceto medio di tutti i tipi invece che tra i ceti più poveri materialmente e culturalmente, a questo ha contribuito l’intreccio tra l’avvento di berlusconi e la dissoluzione delle forme storiche della vecchia sinistra che prende l’avvio dal grande botto del Novecento e che ha prodotto forme esaperate di protagonismo politico e di leader carismatici nel bene e nel male.

    Con la meravigliosa vittoria di milano e quella di napoli si sta chiudendo un ciclo ventennale, e se ne avvia un altro dove la sinistra , una sinistra plurale e popolare dovrebbe essere il riferimento di tutti i ceti a cominciare da quelli più deboli e avendo tra i suoi concetti fondamentali quello più dimenticato, il concetto di giustizia sociale , base indispensabile a mio parere di ogni libertà.

    C’è un dato nella vittoria di pisapia che mi ha emozionato molto, è il favore che ha trovato non solo nel quartieri del ceto medio e della borghesia ma anche tra i quartieri popolari dove in passato quest’uomo di qualità si è molto speso politicamente e umanamente.

    Ieri è stato proprio un bellissmo giorno.

    maria

  24. penso che alcuni commenti, più che una chiosa, meritano soltanto un beneaugurante e liberatorio bafangulu

  25. Io però una distinzione la proporrei: queste elezioni hanno un aspetto locale, l’elezione del sindaco, ed uno nazionale.
    Dato per scontato che è un grande giorno per i comuni dove si è vinto, prima di tutto direi Milano e la gradevole faccia del vincitore, rimane il problema nazionale.
    Caduto Berlusconi, abbiamo ancora in auge le facce di D’Alema e company, la sinistra checchè si intenda con ciò, non ha saputo fare pulizia al proprio interno e le solite facce che sono state le vere fautrici del successo di Berlusconi siedono adesso sul carro dei vincitori.
    Tutto ciò è inquietante, e non ci permette di guardare al futuro immaginando davvero svolte nelle politiche da portare concretamente avanti.
    Nell’euforia del momento, non sarebbe credo male cominciare a porsi i problemi che stanno all’interno stesso dello schieramento vincente.

  26. Mi piacerebbe vedere le facce di Cucinotta e company. Magari capirei perché non sono esse in auge ai vertici del socialismo europeo, al posto del decrepito D’Alema.

  27. @Massino
    Forse perchè non sono socialista europeo, o forse perchè tengo esasperatamente alla mia privacy, o forse non sono in grado di inciuciare, e così via…
    E cosa importa poi la mia sorte personale?
    Del tipo che esprimere un’opinione su un politico dovrebbe significare volerlo sostituire?
    Mah, certi commenti per me sono del tutto incomprensibili.

  28. Dal basso della mia ignoranza, non mi sentirei di definire genseki confuso… direi anzi che possiede una lucidità di analisi che manca alla maggior parte della gente che bazzica i blogghe.
    Certo, non è consolante, ma solo i bambini vogliono sempre essere rassicurati…
    Ciò detto, per pure ragioni di realpolitik e antipatia viscerale per la classe politica che attualmente ci governa, ben venga Pisapia.
    Continuo comunque a credere, sempre dal basso della mia ignoranza, che uno dei compito di questo ventunesimo secolo sia quello di far fuori la dicotomia destra-sinistra. Basta con la mitologia.

  29. @Cucinotta

    scrivere ” abbiamo ancora in auge le facce di D’Alema e company, la sinistra checchè si intenda con ciò, non ha saputo fare pulizia al proprio interno e le solite facce che sono state le vere fautrici del successo di Berlusconi siedono adesso sul carro dei vincitori “, non è esprimere un’opinione su un politico, è fare del linciaggio fisico, è attaccare una persona invece che le sue idee, come fanno certi direttori di destra e certi politici ‘novativi come Beppe Grillo, quello che pensa che è tutto uguale, quello che i primi di maggio dichiarava che la Moratti aveva già vinto, perché gli avevano messo contro un vecchietto impotente.

    Mi permetta di dirle, senza offesa, che come persona di sinistra, essere incomprensibile alle persone come lei, mi dà una certa fiducia nel futuro.

  30. @Massino
    Come capisce chiunque legga senza velature forse di natura sentimentale, attribuire a D’Alema, ma certo non solo a lui, il troppo lungo successo di Berlusconi è esprimere un giudizio politico, e non fare linciaggio fisico.
    Questa espressione fuori misura che lei usa manifesta una volontà polemica senza alcuna giustificazione minimamente razionale, e degna di ben altro compito.
    Lei sì che invece esprime un giudizio non su ciò che scrivo ma sulla mia stessa persona, senza conoscermi per niente, solo per un giudizio politico che mi sono permesso di esprimere, e di questo dovrebbe con tutta evidenza scusarsi.

    Se il gruppo di aficionados del gruppo dirigente tradizionale del PD esprime tale vena polemica, mi pare che le ragioni di preoccupazione aumentino.
    E dire che le osservazioni di un commentatore occasionale non mettono per nulla a rischio le sorti politiche di quei dirigenti: si rilassi, mette un’energia fuori misura su una questione di minima rilevanza.

  31. Per Georgia,

    guarda che da quanto ho scritto mi pareva evidente che si trattava di una comparazione relativa. Guarda Azanr promise una politica che garantisse una drastica riduzione della disoccupazione, una rapida deregulation dell’ecomomia e una creecita del prodotto del paese. La realtá è che mantenne le sue promesse che erano basate su un’esplicita visione liberista e ultraconservatrice, esplicitata in decine di riviste, libri, lezioni universitarie e conferenze. Poi quello che aveva scritto lo mise in pratica. Io non ero d’accordo, non condivido nulla di questo tipo di visione del mondo. Poi venne Zapoatero che dopo aver promesso di ridare spazio allo stato, di eliminare la deregulation per proteggere l’ambiente, di estendere lo stato sociale e di garantire la crescita economica, ha operato in questo senso: deregulation completa dei contratti di lavoro, abolizione di fatto del contratto nazionale, taglio brutale del dieci per cento degli stiipendi, taglio brutale delle pensioni, estensione della precarizzazione, riduzione drastica dei finanziamenti alla scuola pubblica, taglio brutale agli assegni di famiglia, al sussidio di disoccupazione, finanziamento pubblico alle banche che stanno espropriando migliaia di famiglie in queste settmane sbattendole in mezzo alla strada. Disoccupazione giovanile al 40 per cento. E appare su tutti i media negando di aver mai preso questi provvedimenti! Ecco che in senso relativo, dal punto di vista umano Aznar risulta comprensibile, leale, chiaro, se uno non è d’accordo non lo vota. Quello che succede con la sinistra qui è che chi la ha votata per il suo programma ha vsto realizzarsi l’esatto opposto. Zapatero giunse al potere sull’onda del movimento pacifista ed è implicato in due guerre vili e sanguinose che lui rifiuta di chiamare guerre! Dice che non sono guerra, sono operazioni umanitarie! Questa è una buona semplificazione di cosa sia la sinistra oggi! Quindi io non sbarello proprio per niente io osservo la realtá e ne traggo conclusioni che in questo caso mi sembrano ovvie a chi non sia obnubilato dalla passione ideologica.
    Georgia,
    francamente non riuscirei davvero a simpatizzare per Peres!

    Per Ama,
    questa sua attiudine sprezzante nei mie confronti mi onora, essere disprezzato da lei lo considero un merito.
    Io invece non riesco nemmeno a disprezzarla, sa? Un tale che lei non indovinerá mei che fosse in una lingua che lei certo ignora scrisse l’aurea massima: “Non ridere non lugere neque contemnere, sed intelligere” che mi sforzo di applicare costantemente.

    Per Larry Massino,

    mi scuso per la foga che ci metto. Guardi che il movimeto comunista si sviluppó dopo la Rivoluzione d’Ottobre in una lotta corpo a corpo per staccare le classi lavoratrici dalla sinistra di allora, quanto scrissero e dissero Gramsci e Bordiga per far comprendere che la sinstra era una frazione della borghesia e che gli interessi dei lavoratori salariati erano ad essa alieni! La battaglia per la Terza Internazionale fu principalmente in Italia una battaglia contro la sinistra!
    genseki

  32. Senta Cucinotta, io D’Alema e compagni li ho affrontati e massacrati con argomenti politici, pagando con l’isolamento. Sentimentale lo dice a sua sorella. Lei dimostra di non sapere che cos’è la politica, nemmeno l’educazione, sempre con rispetto parlando. Del resto mi scuso da sempre con chiunque, non capisco perché non dovrei farlo con lei, ma, ricominciando a ignorarla per mancanza di interesse, non me ne voglia più di tanto se qualche volta, in questo autorevole consesso, le faccio notare che il suo pensiero politico non mi garba ‘n nessuna maniera, parimenti il suo modo di esprimere giudizi politici.

    @Genseki

    Bordiga, la terza internazionale, la rivoluzione d’ottobre… qua si tratta di arrivare alla fine del mese… si tratta di decidersi a stare dalla parte di chi in un modo o nell’altro parteggia per i ceti deboli o per chi parteggia per aumentare sempre più la propria quota personale di potere e ricchezza. La politica, per il resto, fa schifo più o meno come la società, non c’è da aspettarsi molto. Io personalmente, dalla politica, mi aspetto solo che mi lasci in pace, da sempre, che non mi costringa a sfilare ridicolmente per strada, che, sopraditutto, non mi costringa a saluti cameratesci. Tutto qui.

  33. Bordiga, la terza internazionale, la rivoluzione d’ottobre

    boh, massino, messa così sembra che ci sia bordiga, la terza internazionale e poi infine la rivoluzione di ottobre :-(

    francamente non riuscirei davvero a simpatizzare per Peres!

    Beh ma, genseki, cosa c’entra? hai detto che simpatizzavi per aznar perchè coerente con le cose promesse, ergo è di netanyahu che ti devi preoccupare non di peres;-).
    promettere cose di destra è facilmente realizzabile, prometterne di sinistra un po’ più complicato e lungo, ma questo è un altro discorso, visto che oggi tutti vogliono tutto e subito è chiaro che non c’è tempo per cose di sinistra, ergo tifiamo sempre e comunque per la destra che coerentemente mantiene sempre i delitti e crimini che promette.

    Caduto Berlusconi, abbiamo ancora in auge le facce di D’Alema e company
    cucinotta capisco che lei abbia, come tutti, le sue ossessioni (nel caso d’alema e non volgio negare che lei possa aver ele sue buone ragioni) ma le sembra il caso di tirarle fuori oggi? D’alema ha fatto il presidente del consiglio per pochissimo tempo e una volta perse le amministative e preso atto che la sua politica era stata sconfitta, si è democraticamente dimesso da solo (caso più unico che raro). Le sembra il caso di tirarlo in ballo in questa occasione? Sì, penso che lei sia fra quelli che hanno l’ossessione di d’alema … ma non è un una cosa che possa interessare al momento, soprattutto dopo che fassino ha preso il 56% al primo turno … direi che fra gli eletti,vlenti o nolenti, sia stato quello più premiato …

  34. @Cucinotta.. ma è un modo di dire .. tua sorella.. ma si figuri se Larry Massimo sa che lei ha una sorella.. era uno sfiato.. suvvia!!

  35. @Georgia
    Abbiamo visioni politiche differenti, e non avrebbe senso che io discutessi di tali cose con chi la pensa in modo diametralmente opposto al mio: naturalmente, rispetto ogni opinione, come spero sia possibile che altri facciano.
    Interverrò piuttosto su due punti del tuo ragionamento.
    Uno è quello per cui oggi non sarebbe opportuna questa discussione. Io mi permetto di pensarla in modo differente: è proprio oggi, mentre si celebra il trionfo che è sommamente necessario fare gli opportuni distinguo.
    E’ facile ed ingeneroso dare addosso nel momento di difficoltà. Poichè mi ritengo una persona corretta, espongo le mie più o meno condivisibili critiche proprio quando le cose sembrano andare per il verso giusto, che metta in guardia a mio modo sui punti dolenti di questo schieramento vincitore.

    Il secondo punto riguarda l’affermazione che le mie critiche non interessano.
    Così però, non so se te ne rendi conto, sostituisci la tua persona all’intera comunità che legge: non è una posizione scopertamente egocentrica? Basta rifletterci un po’, no?

  36. Abbiamo visioni politiche differenti,

    le sue visioni non le ho ancora capite, le mie non credo proprio lei le conosca se fa oggi simili affermazione e solo dopo che l’ho redarguita sulla sua palese ossessione :-).
    Evidentemente lei mi vede una dalemiana con cui non vale la pena di discutere (e non certo per le idee diverse perché con chi mai si dovrebbe discutere se non con chi ha le idee diverse da noi? Con le nostre fotocopia al massimo ci si danno pacche sulle spalle)
    Io non ho difeso d’alema, naturalmente, e neppure mi sogno di fare il tifo per lui, anzi, ho semplicemente criticato il disfattismo zinico (la z non è un errore) e nichilista che va tanto di moda (a cui dobbiamo quasi venti anni di berlusconismo perchè nessuno era mai adatto per osteggiarlo e anzi andava osteggiato quel qualcuno che osava tanto).
    Lei è come grillo: simpatico ma grosso modo inutile politicamente.
    Grillo è già lì a demolire pisapia e a deformarne il nome, dopo averlo osteggiato in tutti i modi durante la campagna elettorale.
    Che palle? speriamo davvero che i tempi siano cambiati e che si possa fare a meno dei mini-comici in politica. Lo psico forse lo abbiamo già eliminato ;-).

  37. Cara Georgia,

    io non distribuisco la simpatia sulla base delle idee politiche. Tuttavia tra una persona come Aznar, di cui ripeto non condivido praticamente nessuna opinione si lancia in una battaglia politica chiara, sulla base di un programma chiaro, su questo raccglie consensi e si impegna nel realizarlo mi risulta ahimé umanamente piú rispettabile e piú gradevole sul piano intellettuale di chi come Zapatero si presenta con un programma, raccoglie consensi e poi relaizza esattamente il contrario, Cosa vuoi che ti dica? Io questo lo trovo imperdonabile, e lo stesso vale per Obama o Prodi o Bertinotti o Cofferati, in parte Lula, la sinistra quando giunge al potere mostra il suo vero volto al servizio del capitalismo. La veritá è che destra e sinistra sono due schemi inutili, perché la dialettica storica gli ha sottoposti a tante torsioni che non hanno quasi piú nessun valore se non puramente emotivo, Esiste un dominio reale quello del capitale e una serie di ideologie che servono ai suoi fini e che secondo i suoi fini si alternano. Bisogna cercare comunque di non ragionare attraverso il filtro di queste due categorie!

    Per Massino

    nessuno in nessun schieramento politico oggi in Italia, in Spagna, in Europa, parteggia per i ceti piú deboli. Dai!
    Tutt parteggiano per lo sfruttamento della natura e del lavoro salariato.
    Tanto per citare georgia, lei crede che Fassino, l’uomo della fiat sempre, comunque ovunque ad ogni costo fedele a tutte le scelte di agnelli e a quelle attuali abbia mai, nemmeno in un incubo parteggiato per i ceti deboli?
    genseki

  38. Esiste un dominio reale quello del capitale e una serie di ideologie che servono ai suoi fini e che secondo i suoi fini si alternano. Bisogna cercare comunque di non ragionare attraverso il filtro di queste due categorie

    si, ma basta che per evitare ogni filtro non si cada direttamente nell’olio di ricino bollente come sta accadendo da anni … altrimenti preferisco sempre e comunque il filtro meno peggio ;-) e anche ad occhio direi che il filtro che fa meno male sia sempre quello democratico

    P.S
    ad ogni modo sembra che io mi trovi in moderazione per avere espresso, in un commento, una visione diversa da cucinotta ;-)
    inghiottita da un e-filtro :-))))

  39. chiedo scusa a spartz e a cucinotta:nessuna moderazione ma solo il sistema di NI ch eblocca ogni commento con due link

    lo riporto qui sotto e metterò uno dei link in un altro commento

    Pubblicato 31 maggio 2011 alle 18:04 | Permalink
    Il tuo commento è attesa di moderazione.

    Abbiamo visioni politiche differenti,

    le sue visioni non le ho ancora capite, le mie non credo proprio lei le conosca se fa oggi simili affermazione e solo dopo che l’ho redarguita sulla sua palese ossessione :-).
    Evidentemente lei mi vede una dalemiana con cui non vale la pena di discutere (e non certo per le idee diverse perché con chi mai si dovrebbe discutere se non con chi ha le idee diverse da noi? Con le nostre fotocopia al massimo ci si danno pacche sulle spalle)
    Io non ho difeso d’alema, naturalmente, e neppure mi sogno di fare il tifo per lui, anzi, ho semplicemente criticato il disfattismo zinico (la z non è un errore) e nichilista che va tanto di moda (a cui dobbiamo quasi venti anni di berlusconismo perchè nessuno era mai adatto per osteggiarlo e anzi andava osteggiato quel qualcuno che osava tanto).
    Lei è come grillo: simpatico e intelligente ma grosso modo inutile politicamente.
    Grillo è già lì a demolire pisapia e a deformarne il nome, dopo averlo osteggiato in tutti i modi durante la campagna elettorale.
    Che palle? speriamo davvero che i tempi siano cambiati e che si possa fare a meno dei mini-comici in politica. Lo psico forse lo abbiamo già eliminato ;-).

  40. Speriamo anche che si possa fare a meno dei mini politici in comicità.

    Genseki, sì, credo che i partiti di sinistra, a partire dal PD, parteggiano per i ceti più deboli. Che poi non ci riescano ovunque è un altro discorso. Che a livello nazionale l’Ulivo sia stato contraddittorio assai, non c’è alcun dubbio. Però le sinistre, dove governano, governano abbastanza bene e a favore dei ceti deboli. Io sono toscano, regione da sempre amministrata dalle sinistre. I singoli politici sono un po’ teste di cazzo, lo so, tanti ne conosco personalmente, ma le città e la regione sono amministrate abbastanza bene, a parte Firenze che è nel caos perché da sempre non c’è maniera governarla, credo perché il vero potere ce l’hanno le massonerie (con queste elezioni prende una bella botta anche il sinda’o novativo Renzi). La regione è stata amministrata da un super politico stravotato come Claudio Martini, che finito il suo secondo mandato se n’è andato senza nulla pretendere, nonostante la sinistra in Toscana abbia ottenuto il massimo dei consensi. Adesso c’è Rossi, che è bravo, per niente egocentrico, attento alle questioni della sanità (è stato assessore alla sanità per 10 anni, facendola funzionare bene) e del lavoro, che sono quelle che più interessano i cittadini; quando interviene in tv, parla come mangia e si fa capire da tutti. No, caro Genseki, non è tutto uguale, nemmeno il capitalismo è tutto uguale, tantomeno tutto da buttare.

  41. @Georgia
    Mai però a fermarsi un attimo e a riflettere su cosa si scrive eh.
    Se l’avesse fatto, avrebbe convenuto con me che esprimere giudizi su di me in base a qualche frase scritta in qualche commento è un po’ affrettato.
    Non capisco perchè invece di dire non sono d’accordo, bisogna distruggere ogni opinione differente dalla propria: in questo davvero un certo berlusconismo ha sfondato anche a sinistra, direi quasi particolarmente a sinistra.
    Non sta bene, mi creda confrontarsi con un giudizio politico apostrofandolo come ossessione, ma ancora peggio è tranciare giudizi sulle persone con cui si interloquisce.
    Non capisco come spiegare questo scadimento nei modi in cui ci si comporta in un luogo pubblico come il web è.
    Una volta si diceva di contare fino a dieci prima di parlare, sarà che lo si deve fare anche prima di scrivere?

  42. Per Larry Massino,

    sono convinto dai miei viaggi che la sua regione sia bene amministrata anche per tradizione. Per cultura. Renzi nemmeno io lo trovo un personaggio gradevole, Il capitalismo non è da buttare certo è da portare a compimento socializzando tutte le sue grandi conquiste del passato, bloccare la deriva distruttiva dell’ambiente e della vita che ha preso da tempo, prima che sia troppo tardi, a qesto la sinistra non serve anzi fa da ostacolo; naturalmente mi rendo conto che quasi certamente non sará possibile e che stiamo vivendo nella poststoria. Le nostre opinioni come vede divergono nella sostanza ma le sono grato di aver discusso le sue con pazienza ed educazione cosa che qui non è tanto facile incontrare qui si trova più simpatico insultare irridere e distruggere in bello stile sgarbi-bossi.
    Con stima

    genseki

  43. @genseki

    Ti prego. La sinistra al potere deve fare i conti con le politiche avviate dalle precedenti amministrazioni. C’e’ una continuita’ strutturale che va al di la’ degli orientamenti. Ma la diversa visione politica continua a fare la differenza su tanti temi a volte perfino cruciali. E credere che Obama sia come Bush e’ una idiozia.

    La sinistra poi non vende solo progetti. Anche sogni. Di riscatto. Quelli che fanno respirare. E a volte smuovere le acque. Non tutto e’ quantificabile e mercificabile. Comunque di quello che scrivi non condivido in linea di massima niente. Ti trovo adolescenziale nella tua intransigenza.

  44. Una cosa che non entrera’ mai nella capoccia degli omofobi (Binaghi e genseki ad esempio) e’ che i diritti civili vanno al di là dei diritti del cittadino, essendo universali. Fra l’altro non coincidono neanche con quelli dei popoli, appartenendo tutti all’individuo, anche quando, per loro natura, debbano essere esercitati in forma collettiva.

    Una sinistra refrattaria al riconoscimento dei diritti fondamentali non ha motivo di esistere. Anche perche’ ci sono valori assolutamente trasversali, al di fuori degli schieramenti.

    Su Firenze che dire… Ci ho vissuto per quattro anni. Degrado assoluto. Con una sua dignita’.

  45. @georgia

    Ho appena letto le pippe “sistemiche” di Grillo. Qualcuno dovrebbe spegnere la macchina che lo tiene in vita.

  46. Non capisco perchè invece di dire non sono d’accordo, bisogna distruggere ogni opinione differente dalla propria

    ecco è quello che mi domando anch’io ;-)
    Caro cucinotta è stato lei a scrivere che siccome avevamo una visione diversa (senza neppure prendersi la briga di capire quale fosse la mia visione) non era il caso di discutere con me.
    Io sinceramente anche senza starci a pensare troppo non avrei mai detto una cosa così supponente, io di solito amo discutere con chi la pensa diversamente da me, e penso che ognuno abbia il diritto di pensare come vuole, a patto però che accetti l’altrettanto sacrosanto diritto dell’altro alla critica.
    Io ho criticato il suo banale e usurato meccanismo (che spero ormai andrà a sparire) di nominare d’alema se cade in disgrazia berlusconi.
    Come se ci dovesse essere una par condicio totalitaria: … un schiaffo a berlusconi? subito uno a d’alema (per non fare torti a nessuno).
    Quello però, indipendentemente da d’alema, è un meccanismo stupido, vecchio, apolitico e soprattutto indotto e costruito dal berlusconismo da cui è il caso di iniziare a disintissocarci …
    In italia è successo qualcosa di enorme, di cui capiremo la portata solo tra qualche tempo, gli italiani (dove hanno votato) hanno detto chiaramente no (TUTTI UNITI) a berlusconi e soprattutto al suo fascismo totalitario mediatico.
    Non esiste, caro cucinotta, fra gli altri politici (simpatici o antipatici che siano) alcuna altra figura da mettere alla gogna per ritornare alla normalità e riabilitare così berlusconi dicendo che anche a sinistra le cose non vanno meglio … il giochetto bipolare che ha tenuto in piedi berlusconi per quasi 20 anni si è rotto caro cucinotta e non sarà lei a ridargli la carica ;-)
    Questo volevo dirle quando le ho detto che non mi sembrava proprio il caso di tirare in ballo d’alema in questo momento … i torti di d’alema sono altri, sono POLITICI (e come tali vanno affrontati).
    Berlusconi non ha diritto a nessuna dignità politica, anzi potrebbe incominciare a riscattarsi imitando proprio il politico d’alema e dimettendosi dopo una tale sonora sconfitta.
    geo

  47. @georgia
    Rimettiamo almeno i fatti al loro posto, sennò si rischia di dire cose a vanvera.
    E’ stata lei a dire che avevo un’ossessione contro d’alema, prima che io le dicessi che non era il caso di discutere di questo argomento tra noi.
    Se lei trasforma un giudizio di natura politica in una mia personale ossessione, dovrà convenirne anche lei che non c’è spazio di discussione: lei ha già decretato la sentenza declassando la mia opinione a problema di natura psicologica. Sorprendente come lei alterando la successione temporale degli interventi, si dia ragione.
    Poi, mi da’ anche del berlusconiano quando io motivavo esplicitamente il mio giudizio negativo su D’Alema proprio sulla base dell’incapacità, della cecità strategica che ha consentito all’attuale premier di governare almeno fino ad oggi: come si può a questo punto attribuirmi opinioni politiche che per me suonano offensive?
    Per questo, la invito ancora una volta a riflettere prima di scrivere, ed innazitutto leggere cosa scrivo, perchè si ha l’impressione che lei stia dialogando con un Cucinotta immaginario che lei stessa ha creato a scopo dialettico.

  48. berlusconi ha S/governato e preso il potere grazie alle televisioni donategli da craxi e non certo a causa di d’alema.
    Berlusconi lo sapeva bene e ha sempre considerato (almeno nel primo decennio), o a finto di considerare, d’alema come il suo vero nemico comunista (anche se di comunisti in italia non si vede da tempo neppure l’ombra).
    Lei ha scritto:

    Caduto Berlusconi, abbiamo ancora in auge le facce di D’Alema e company, la sinistra checchè si intenda con ciò, non ha saputo fare pulizia al proprio interno e le solite facce che sono state le vere fautrici del successo di Berlusconi siedono adesso sul carro dei vincitori</i)

    Però dimentica che se pisapia (che è stato scelto nelle primarie del pd) e de magistris hanno stravinto alla grande a milano e a napoli al secondo turno, il dalemiano fassino (che piaccia o meno) ha vinto alla grande al primo turno.
    Ora caro cucinotta la sua non è una analisi politica (altrimenti anche se obtorto collo, non avrebbe potuto NON tener conto anche dei successi del pd), ma è solo una semplice ossessione, molto diffusa in italia: che se si parla male della destra bisogna subito dare un colpo anche alla sinistra (d'alema o vendola a scelta). questo volevo dire con ossessione.
    Io non amo i dalemani ma so che se davvero vogliamo liberarci di berlusconi dovremo essere politici e soprattutto tutti uniti … poi, dopo, ognuno potrà riprendere la sua strada.
    Certo per riprendere la propria strada va però prima fatta una riforma elettorale intelligente, meglio se con doppio turno.

  49. “Per questo, la invito ancora una volta a riflettere prima di scrivere, ed innazitutto leggere cosa scrivo, perchè si ha l’impressione che lei stia dialogando con un Cucinotta immaginario che lei stessa ha creato a scopo dialettico”

    fa sempre così la georgia :) la maestrina con la bacchettina
    è insopportabile e spocchiosetta quasi quanto d’alema :)
    baci
    la fu

  50. Berlusconi cavalcò l’onda dell’indignazione antipolitica provocata da tangentopoli (ricordatevelo!), e ha governato per otto (8) anni perché ha vinto tre volte le elezioni (ma due le ha perse) e messo insieme tutti i cocci del centrodestra italiano, che numericamente è maggioritario da sempre (lo fu anche nel 1996, solo che la Lega correva da sola… corteggiando per quasi cinque anni il centrosinistra, ma fu respinta e rigettata nelle braccia dell’orco, che fino a poco prima definivano mafioso dalle colonne della Padania). E cadrà perché saggi politici come Bersani e D’Alema gli hanno sottratto possibili alleati come Di Pietro, che nel 1994 traballava per fare il ministro nel primo governo dell’impierinatore di Arcore; e gli hanno poi sottratto quarsiasi, quarsiasi, possibilità di alleanza con Casini, Rutelli, Tabacci e Fini (che eventualmente si riallineeranno attorno a un nuovo leader di centrodestra, ma penso non con la Lega, e comunque ci vorranno anni, perché i processi politici in democrazia sono lenti). Adesso i gerarchi del PD stanno giustamente lavorando per sottrarre al centrodestra l’alleato Lega.

    Un altro merito, hanno D’Alema e Bersani, aver fatto spazio politico di nuovo a qualcosa che sta alla sinistra del loro partito, correggendo l’idiozia suicida di Veltroni – quello che se ci fosse da ricreare il mondo dal nulla si sa dove andare a pigliare la materia prima – che alla vigilia delle elezioni del 2008 fece un accordo assassino con Berlusconi per cambiare la legge elettorale e spingere fuori dal parlamento ciò che stava a sinistra del PD (ci riuscì e perse la sfida con il centrodestra con 15 punti di distacco! Regalando peraltro Roma ad Alemagno). Bersani e D’Alema, invece, l’hanno resuscitata, la sinistra un po’ radicale, salvando Vendola, che senza l’accordo furbino tra D’Alema e Casini in Puglia, che fece correre da sola la candidata del terzo polo, oggi sarebbe probabilmente sparito dall’orizzonte politico, perché avrebbe perso le elezioni per la presidenza della sua regione.

    La politica è una cosa complicata, signori e signore, anche schifosa, ma non così schifosa come l’antipolitica. Buona giornata a tutti quanti.

  51. Se la rivoluzione la fa Grillo
    Pensato e scritto da mario

    Beppe Grillo, sul suo blog, ha rilasciato una serie di dichiarazioni sulla vittoria di Pisapia a Milano a cui il giornale di De Benedetti (la Repubblica) ha dedicato un articolo.
    Quello che il “nostro” dice lo possiamo riassumere per punti nel seguente modo:

    1. Questo è un sistema in cui si vince sulla base del “tifo”, perdendo di vista quella che è la sostanza delle “politiche”.
    2. In questo sistema convivono, senza grossi traumi, gente come Fassino
    “deputato a Roma e sindaco a Torino che vuole la militarizzazione della val di Susa”
    con personaggi “nuovi” come Nicky Vendola “che costruisce inceneritori insieme alla Marcegaglia e destina 120 milioni di euro di denaro pubblico della Regione Puglia alla fondazione San Raffaele di Don Verzé, padre spirituale di Berlusconi e mantiene privata la gestione dell’acqua”
    3. “Il Sistema ha liquidato Berlusconi e deve presentare nuove facce per non essere travolto. Se sono vecchie, le fa passare per nuove. Se sono nuove le fagocita con la tessera di partito e ruoli di rappresentanza. Se Pisapia fermerà almeno la costruzione mostruosa dell’EXPO 2015 insieme a quella di City Life, chiuderà gli inceneritori, taglierà del 75% gli stipendi dei consiglieri comunali, mi ricrederò, pensate che lo farà?”
    4. Sul Partito Democratico di Crozza (pardon) di Bersani dice:
    Ha vinto il Pdmenoelle, lo stesso che ha garantito per 18 anni a Berlusconi “una vita che non è mai tardi”, che ha permesso lo Scudo Fiscale, votato l’indulto, che non ha reso possibile l’accorpamento tra elezioni amministrative e referendum (bastava un solo voto, ma erano assenti 10 pdmenoellini, tra cui Fassino, e 2 Idv, pensate che sia un caso?), che ha regalato tre frequenze nazionali pubbliche a Berlusconi chiedendo in cambio solo l’uno per cento del fatturato, che non ha fatto la legge sul conflitto di interessi quando era al governo e neppure ha modificato la legge porcata di Calderoli”.

    Naturalmente il giornale del cliente dell’avvocato Pisapia (De Benedetti) dà conto di alcune reazioni “sdegnate” dei suoi sostenitori che, secondo la Repubblica, non sono d’accordo con il loro capo.
    La cosa curiosa, ad un osservatore esterno come il sottoscritto, è leggere che nessuna di quelle reazioni entra nel merito degli argomenti usati da Grillo per smontarli.

    Avrà torto o ragione il Grillo. Io penso che abbia ragione e misureremo nei prossimi mesi la sostanza del “cambiamento”
    Al momento ci accontentiamo della memoria storica che ci racconta come, ad esempio, una serie di personaggi entrarono trionfanti nei quartieri popolari a Torino dopo la vittoria di Prodi per raccogliere una serie di bulloni, dopo qualche mese, alla fine delle finanziarie della buonanima di Padoa Schioppa.
    Quello che è desolante è vedere come la realtà della sinistra sia ridotta a questo, sperare che la “rivoluzione” passi anche attraverso un comico qualunquista che vola sopra le ideologie e presenta candidati di 20 anni come sindaco.

    Quello che ci inquieta (per il futuro) è la serie di dichiarazioni “interessate” dei vari Montezemolo, i cortei dei padroni e padroncini per protestare contro “nessuno” capitanati dalla Marcegaglia, la riesumazione di un’idea di “società civile” fatta da borghesi buonisti esclusa al popolo. Gente che si muove in modo etereo sulle questioni senza avere il coraggio di incidere nel profondo dei meccanismi che governano l’ambaradan.

    Un esempio è l’economia e le cosiddette riforme.
    Riforme de che ? viene da domandarsi, ed allora su quello tutti a ripeterti la solita storiella:
    -pensioni, sanità, scuola,flessibilità (che attenzione non è precarietà, echecazzo!),peso dello stato,tasse. Il tutto per rilanciare il sistema paese e la competitività.
    Peccato che è roba che significa una sola cosa, peggioramento dei servizi e dei diritti proprio per quelle fasce della popolazione che, al contrario, dovrebbero misurare in modo evidente un miglioramento nelle condizioni di vita. Specie se a governare è la sinistra.

    Ma se la sinistra la pensa, alla fine, come la destra su come governare la macchina come possono cambiare le cose? Qual’è l’idea di società che hanno in mente i “nostri” sinistrini?
    Sere fa si è svolto un surreale dibattito (televisione locale) in cui erano ospiti tale Rosso del PDL ed uno del PD (di cui mi sfugge il nome) a commento dell’elezione di Fassino a Torino.
    L’argomento del Rosso a spiegazione della sconfitta del suo candidato (tale Coppola) è stato:
    ” Non ci hanno votato perché non si notavano le differenze, quindi piuttosto che la fotocopia hanno scelto l’originale”
    Già, la fotocopia. Significa forse questo che alla fine la differenza la fanno le zoccole che frequentano il nano e su cui il “moralismo” ha imperversato imperterrito? Sì, la differenza la fa quella roba lì.
    Ne desumiamo,quindi, che se fosse toccato all’altro più o meno le cose per la città non sarebbero cambiate.

    Il Berlusconi è sulla via del tramonto (per fortuna) ma il nuovo che avanza, a dispetto delle feste di piazza, non ci piace per nulla. E questo lo diciamo in anticipo.

    p.s.
    se volete seguire il dibattito sull’argomento su comedonchisciotte cliccate qui.
    http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8379
    p.s.
    se volete avere un’idea di come governa un campione del nuovo che avanza cliccate qui:
    http://www.infoaut.org/blog/migranti/item/1681-firenze-nuova-occupazione-e-capricci-securitari

    Fonte: http://pensareinprofondo.blogspot.com
    Link: http://pensareinprofondo.blogspot.com/2011/05/se-la-rivoluzione-la-fa-grillo.html
    31.05.2011 http://pensareinprofondo.blogspot

  52. Il problema di fondo sta proprio in un ceto dirigente che pensa alla politica come a una questione di rapporti tra forze politiche.
    E’ un atteggiamento sostanzialmente di disprezzo per gli elettori, considerati come un pacchetto a disposizione del capo di quella lista elettorale che la volta precedente ne ha raccolto i consensi.
    La conseguenza più grave rimane il fatto che i contenuti della politica in questa logica spariscono, o meglio vengono utilizzati ascopo esclusivamente declamatorio.
    In Puglia, checchè se ne dica, D’Alema ha perso, ed ha perso proprio perchè immaginava che i voti andati a Casini fossero di proprietà di Casini: fortunatamente, la gente pensa, è in grado di esprimere preferenze, ed anche, perchè no, esprimere passioni.
    Infine, dovete essere indulgenti con me. Io credo che l’attuale ordine mondiale per sua stessa natura sia ineluttabilmente destinato a rendere il mondo inospitale per l’umanità, e questa convinzione che non mi pare irragionevole, condiziona il mio modo di giudicare anche i piccoli eventi politici all’interno dei vari paesi, e segnatamente l’Italia, dove vivo.
    Comunque, con sincero piacere, vedo che si ricomincia a parlare di politica in questa sede.

  53. E comunque, parlare di politica italiana alla luce dei risultati elettorali e di quello che scrivono i giornali è un esercizio idiota, perché la politica, in Italia, direi per fortuna, passa da canali a noi ignoti, a partire dalle massonerie (uno dei pochi vecchi socialisti perbene, Rino Formica, dice che so’ tutti massoni…) e le confraternite religiose, che controllano i grandi elettori,che a loro volta controllano i comitati elettorali, al sud in modo particolare. Se nella città della camorra vince il candidato anticamorra con il 64,5% , che vuol dire? Queste sono le analisi che dovremmo cercare di fare. Altrimenti rimangono solo i battibecchi e il tifo. E il comico in declino Beppe Grillo (oggi, finalmente, anche politico in declino)

  54. Non ce ne frega una minchia. La priorita’ assoluta e’ liberarci di Berlusconi. Poi col tempo andranno a fare in culo anche d’Alema e company. Scusate il linguaggio triviale.

    A me fa orrore anche Prodi a passeggio con la moglie segugio dietro, ma lo voterei senza esitare neanche un secondo. E senza turarmi il naso questa volta. L’emergenza e’ assoluta. Non mi piace neanche Bersani. Mi convince un pochino di piu’ Vendola. Grande la Bindi. Ma voterei anche lo scopino del cesso se fosse candidato dalla pseudo-sinistra italiana.

    BASTAAAA

  55. Infine, dovete essere indulgenti con me. Io credo che l’attuale ordine mondiale per sua stessa natura sia ineluttabilmente destinato a rendere il mondo inospitale per l’umanità

    ma questo lo pensiamo tutti (almeno credo che in NI lo pensino tutti) ma non è che tenendoci gente come berlusconi (perché gli altri non sono duri e puri come li vogliamo) che le cose possono migliorare.
    Purtroppo i danni sono veloci e repentini, mentre i miglioramenti sono lentissimi.

    In Puglia, checchè se ne dica, D’Alema ha perso

    Sinceramente che d’alema abbia perso o meno, a me non potrebbe fregar di meno. A me basta abbia perso lettieri e berlusconi.
    Avendo perso lettieri e berlusconi abbiamo VINTO tutti, d’alema compreso ;-)

  56. E poi Grillo e’ un castrato obeso con un cespuglio osceno in testa e barbetta incolta che grida come un pescivendolo al porto idiozie qualunquiste . Starebbe bene coi pensionati nelle piazzette italiane. Mi fa degrado.

  57. La politica è una cosa complicata, signori e signore, anche schifosa, ma non così schifosa come l’antipolitica

    malgrado non simpatizzi con massino non posso che condividere pienamente questa frase :-)

  58. vabbè
    voliamo un po’ alto, meglio, un po’ alticci :)

    “non appena qualcuno si lascia irretire da una certezza, invidia le vostre opinioni fluttuanti, la vostra resistenza ai dogmi o agli slogan, la vostra beata incapacità di infeduarvi ad essi. Arrossendo segretamente di appartenere a una setta o a un partito, vergognandosi di possedere una verità e di esserne schiavo, non ne vorrà ai suoi nemici dichiarati, a coloro che ne posseggono un’altra, ma a voi, all'”Indifferente”, reo di non perseguirne nessuna.
    per sfuggire alla schiavitù in cui è caduto lui, cercate rifugio nel capriccio e nell’approssimazione? farà di tutto per impedirvelo, per costringervi a una servitù analoga e, possibilmente, identica alla sua”

    baci
    la fu

  59. Larry,
    ma se la massoneria è così pervasiva come tu spesso ricordi, devo pensare che in Toscana è anche in parte progressista, visto ,appunto, che la nostra regione è storicamente rossa ,come si diceva una volta. Adesso meno.

    E se così fosse, se riflettesse alla fin fine le opinioni e le posizioni dei diversi gruppi sociali e dei loro interessi contrrapposti perché preoccuparsi?

    maria

  60. @Maria

    se guardi bene ho scritto ” direi per fortuna “: le massonerie sono laiche e progressiste, la dorsale della massoneria italiana è Piemonte, Emilia, Toscana, Umbria, non a caso a quasi ovunque governate dalla sinistra dal dopoguerra a oggi. Solo che le massonerie sono di sinistra, sì, ma a volte deviano dai loro scopi originali, come si sa, per divenire almeno in parte luoghi di accomodamento degli affari degli adepti.

    Poi dici: ” se riflettesse alla fin fine le opinioni e le posizioni dei diversi gruppi sociali e dei loro interessi contrapposti perché preoccuparsi? ” Infatti, se fosse così, non ci sarebbe da preoccuparsi, agirebbero da vera salvaguardia della democrazia. Comunque, data anche la mai sopita tendenza nello stivale all’autoritarismo, meglio il potere contrapposto tra le tante fazioni sottostanti, anche se a volte deviate, vaticane o massoniche, che il potere del popolo, che presto diverrebbe populismo fascista (non per avercela sempre con l’innocuo Beppe Grillo, però, quella è la direzione della sua antipolitica sottoforma di apologia della pessima democrazia diretta).

  61. Funambola mia, tanto “omofoba” pute tu…

    A furia di volare alto siamo finiti nella merda, nevvero?

  62. caro alessandro
    dammi e dimmi quel che più ti aggrada :)
    tu,come ti dissi una volta, sei diversamente empatico e precipitoso nel tranciar giudizi e financo permaloso (ahhh come ti capisco, soffrendo della tua stessa malattia:)) ed io nutro per te simpatia quasi materna e se non ti fidi puoi gioiosamente andare affanculo! :)

    baci

    maria! affiliamoci :)
    http://www.grandeoriente-democratico.com/

  63. ma per i somministrati, i cococo, i disoccupati, i metalmeccanici, i cassintegrati, i badanti, muratori con la cazzuola in mano, i precari poveri, e tutto l’universo dei disgraziati c’è un posto in queste democratiche associazioni massoniche di sinistra si o no?
    ribacio
    la fu

  64. “Poche menti sono ampie, poche possiedono uno spazo vuoto o un punto vacante. Quasi tutte hanno capacitá definite e sono occupate da un sapere che le riempie completamente.
    CHE SUPPLIZIO PARLARE CON CERTE TESTE PIENE IN CUI NULLA DI ESTRANEO PUÓ ENTRARE!
    Ê necessario che una mente valida, per godere di sé e far si che anche gli altri godano di essa, si conservi sempre piú spaziosa dei pensieri che contiene. Per questo deve conferire loro una forma flessibile, facile da comprimere e da dispiegare, atta infne a permettere che essi conserv la loro naturale pieghevolezza. Tutte le menti dalla vista corta vedono chiaro nelle proprie idee e non vedono niente in quelle degli altri, simili a occhi malati che vedono cose prossime e oscure e non vedono quelle lontane e luminose. Spiriti di notte e tenebra”
    Joseph Joubert

    Il solitario di Villeneuve sur Yonne, l’amico di Chateaubriand e di Ballanche e anche della bellissima Récamier, uno dei piú spendidi gruppi di menti conservatrici, legittimiste e di destra della storia della cultura europea mi fa anche pensare che, effettivamente la difficoltá che si prova a discutere con la gente di sinistra (di quella cosa che oggi si dice sinistra, si badi bene) è la loro invidia del godimento degli altri per dirla con un altro destrorso: Lacan, il fatto che qualcuno possa trovare luce, possa essere soddisfatto nella sua ricerca intellettuale da idee che non sono le loro sembra riempirli di rabbia cieca.
    Ê cosí implodono, per usare la termimolgia pocanzi impegata da uno sgradevole chiosatore, rifiutando che le cose abbiano un passato un presente e un futuro, che vadano trasformandosi, si aggrappano disperatamente all’identico immobile in se stesso e alla fine quello che resta sono spruzzi sui bordi della sterilitá.
    genseki

  65. ma per i somministrati, i cococo, i disoccupati, i metalmeccanici, i cassintegrati, i badanti, muratori con la cazzuola in mano, i precari poveri, e tutto l’universo dei disgraziati c’è un posto in queste democratiche associazioni massoniche di sinistra si o no? La fu

    maria
    la fu, hai fatto bene a specificare precari poveri perchè sicuramente quel neo laureato precario che scelse la via dell’esilio su accorato invito del celebre padre e che fece versare tanto inutile inchiostro, ha ben poco a che vedere con loro. Questo per dire quanto ,anche nell’era globale, contino le classi sociali che molti danno per estinte.
    A proposito ,opportuno anche il riferimento alla cazzuola in mano, in genere albanese.

  66. Cara la fu

    un’ ortodossa adepta cioraniana come te, perché ha così fiducia nelle organizzazioni laiche e progressiste? Io non ne ho alcuna, anche perché le conosco benino. Ma di meglio, nella gestione del potere terreno, oggi non vedo. Per ora, in mancanza di miracolistiche invenzioni in termini di forme organizzative – ché lì siamo carenti assai noi sognatori – temo sarebbe peggior periglio se per un qualche improvviso rivolgimento governassero i somministrati, i cococo, i disoccupati, i metalmeccanici, i cassintegrati, i badanti, i muratori con la cazzuola in mano (muratori con la cazzuola in mano sono per la verità i massoni…), i precari poveri, e tutto l’universo dei disgraziati. Son troppi, non si mettan d’accordo ‘n nessuna maniera. Quando capitò che pigliassero il potere, codeste categorie da te benedette a prescindere, attraverso deliranti interpretazioni delle comunistiche teorie politiche, fatte del resto da borghesi e borghesucci, si dovettero massacrare tra di loro all’infinito, e non contenti di stragiare nel consueto, guerreggiarono nell’insolito contro qualunque forma di pur solitaria e innocua aspirazione alla bellezza. Bacio anche a te.

  67. Funambola, tesoro, ma ti pare che abbia bisogno del tuo affetto malato? Non ti pare di essere troppo incestuosa? Ma poi diversamente empatico da chi? Diciamo che non riuscirei mai a sintonizzarmi sulle tue basse frequenze. Non mi fai pero’ neanche rizzare il pelo.

  68. @genseki

    Invidia per i tuoi segoni di sicuro no. Pero’ sono contento che ti facciano godere. E adesso spegni l’alogena, va!

  69. “un’ ortodossa adepta cioraniana come te, perché ha così fiducia nelle organizzazioni laiche e progressiste?” dice larry

    io non ho assolutamente fiducia in queste organizzazioni “laiche e progressiste”, io riprendevo ironicamente il tuo enunciato :)

    inoltre io non benedico a prescindere le categorie ( brutta parola) che ho elencate ma cioraniamente :) e politicamente ed eticamente sto dalla parte degli oppressi senza dimenticarmi che sono fatti della stessa pasta degli oppressori

    il chiederti del perchè queste categorie non siano rappresentate nelle logge che tu , pur diffidandone, consideri democratiche e progressiste è domanda diciamo…retorica?

    alessandro, sei veramnete indisponenete! :)

    baci
    la fu

  70. Vabbè, ma perchè non chiamiamo le cose col loro nome allora?
    La democrazia per taluni è il peggiore dei sistemi politici, questo popolino sempre litigioso che stia buono e si contenti di sopravvivere finchè sarà loro consentito.
    A questo punto però, a che mi servono questi politicanti che pretendono di comandare, che fanno finta di governare in nome degli elettori?
    Se la democrazia non va bene, perchè chi la pensa così (non certo io, per togliere qualsiasi equivoco, vista la disattenzione di taluni lettori) non propone una bella dittatura, che sia chiaro chi comanda, e i privilegi non dovranno essere distribuiti a pioggia su un’intera casta, ma solo su una persona.
    La rappresentatività in democrazia è tutto, se togliamo questa, semplicemente siamo già fuori da un sistema democratico.
    So bene il disprezzo sostanziale dei politicanti per chi li vota, in qualche modo capisco che bisogna convivervi, che il momento della mediazione politica sia indispensabile, ma se invece si teorizza che è bene che la politica sia autonoma, sia cioè del tutto staccata dal sociale, allora mi parrebbe più razionale optare per il governo di un despota. O no?

  71. @la fu

    fu retorico anche il mio sragionare, lo so benissimo… anche io come te preciso ” politicamente ed eticamente sto dalla parte degli oppressi senza dimenticarmi che sono fatti della stessa pasta degli oppressori “.

    Le massonerie, per finirla con il tema, almeno per oggi, che se no mi dite che sono fissato, sono all’origine oltre che della nostra sgangherata ma civile nazione di tutte le meglietà dei nostri sistemi, dalla scuola pubblica ai diritti individuali alla battaglia contro la pena di morte (abolita nella massonica Firenze da Leopoldo II nel 1786, nel Vaticano 2 secoli dopo, ma dalla costituzione solo pochi anni fa), al mutuo soccorso, ai sistemi rappresentativi evvia evvia. Per non dire della cultura e dell’arte, tutta promossa da l’oro, a partire dai massoni Goethe e Mozart. Comunque, io sono Massino, no Massone.

    http://www.corriere.it/esteri/10_aprile_10/massoneria-francia-ingresso-donne_04edab7a-44ae-11df-a179-00144f02aabe.shtml

  72. Mi inserisco sulla questione PD e D’Alema.

    Il PD è un partito che ancora una volta crede di aver vinto, essendo in mano a degli incapaci totali che seguono la scia dettata anni fa da D’Alema, quella di cercare di ottenere consenso allargandosi in modo proteiforme a destra, al centro, a sinistra, sotto, sopra, ovunque (e in nessun posto). Un leader crea consenso sulle sue posizioni, non va a cercare consenso ovunque: così si dimostra debole e a ben guadare privo di ogni idealità forte. Ed è stato indiscutibilmente D’Alema ad adottare questa strategia perdente e a farvi impantanare tutta la sinistra, fin da quando scelse di sostenere il governo di un ex ministro di Berlusconi, DINI, con conseguenze nefaste durate fino a 3 anni fa, quando DINI fece cadere il Prodi II, insieme a chi? Insieme a Mastella: e chi l’aveva scelto come alleato della sinistra insieme a Cossiga? D’Alema, che aveva appena fatto le scarpe a Prodi, un democristiano che lui aveva voluto come capo di governo pur essendo il PDS molto più forte dei popolari. E perché gli fece le scarpe? Per fare la guerra nella ex Jugoslavia, vantandosi di aver sdoganato la guerra a sinistra. Che fece poi D’Alema, una volta capo del governo? Pensò di suicidarsi facendo diventare delle elezioni amministrative elezioni politiche: si dimise per il pessimo risultato, cosa che non farà ora Berlusconi. E chi propose al suo posto? Amato, per guidare ancora per un anno il governo, per arrivare a elezioni che avrebbe sicuramente perso. Chi candidò sapendo di perdere? Rutelli, e sappiamo bene che fine ha fatto Rutelli, intanto lui scomparve in quel di Gallipoli, in attesa di anni migliori, e ci siam beccati grazie a lui i primi 5 anni di Berlusconi di fila. Poi non contento ricandidò Prodi con una alleanza ancora più larga, per via del suo tramite Fassino, una specie di D’Alema in versione fantasma. Riuscì a impedire insieme a Fassino la creazione del PD prima delle elezioni, che doveva avere Prodi come capo, e l’apparentamento delle liste civiche, contribuendo alla debolezza di Prodi e al raggiungimento di una maggioranza inesistente al Senato. In attesa che DINI e Mastella facessero cadere il governo, arrivò un altro genio del PD, Veltroni, a velocizzare la caduta di Prodi con la formazione del PD, dettando come regole quella di non allearsi di nessuno e di avere sempre come candidato a capo di governo il capo di partito. Fassino si dissolve nel nulla, salvo poi resuscitare a Torino, D’Alema manovra dietro le quinte e intanto ci pensa Veltroni a riconsegnare l’Italia nelle mani di Berlusconi decidendo di correre da solo e a distruggere la sinistra con la propaganda del voto utile. Sinistra che, fedele come un cane, chiede di nuovo di allearsi con quella gentaglia, pur avendo subito tre scissioni quando ha dovuto sostenere un governo che aveva fatto tagli all’istruzione e alla sanità ma aveva investito nei cacciabombardieri e nella guerra all’Iraq, che aveva finanziato scuole paritarie (ex private) e non aveva neanche approvato i Pacs-Dico per non dire di uno straccio di legge sul conflitto di interessi. Veltroni si suicida da solo, dimettendosi e prendendosela con non si sa chi, e lascia di nuovo D’Alema a manovrare e a scegliersi Bersani come prosecutore della linea alleanze ovunque e anche oltre, ma soprattutto con gli ex alleati di Berlusconi che stanno più a destra che al centro, e così sono due anni che vediamo Bersani corteggiare Casini, poi Fini, poi di nuovo Casini, e all’occorrenza anche Bossi. Dalemizzato anche Veltroni, il genio ritorna alla carica e contraddice tutto quello per cui aveva lottato dicendo di allearsi con Casini e che le primarie non sono sempre necessarie, lui che le aveva sempre esaltate! Sarà perché i candidati PD perdono ogni volta che possono? Sarà perchè hanno paura che Vendola prenderebbe più voti di Veltroni D’Alema e Bersani messi assieme? E così siamo arrivati al punto che vincono Pisapia, De Magistris e Zedda, che il PD che aveva fatto di tutto per ostacolare alle primarie. E il PD crede pure di aver vinto. E dopo due anni e mezzo, solo grazie a questi risultati, D’Alema e i suoi cloni si accorgono che si può vincere facendo una politica di sinistra (!) e forse chissà quasi quasi tanto vale allearsi con IDV e SEL ma… forse no, non ora le primarie, né tantomeno le alleanze, facciamo (fanno) sempre in tempo a far bruciare Vendola come leader, a convincere qualche moderato di centro destra ex alleato di Berlusconi a venire con noi, così da non fare al governo nessuna riforma di sinistra, e a candidare un leader ex democristiano. Possiamo ancora farcela a perdere, o a essere eletti scimmiottando la destra.

  73. E così siamo arrivati al punto che vincono Pisapia, De Magistris e Zedda, che il PD che aveva fatto di tutto per ostacolare alle primarie. E il PD crede pure di aver vinto

    Ma, ha vinto :-)!, ha vinto insieme agli altri e malgrado una sua parte.
    Ti domando una cosa lorenzo: se non ci fosse il pd, a che primarie avrebbero candidato pisapia? a quelle di ferrero che non è stato neppure capace di rispettare il verdetto dei circoli che avevano eletto segretario vendola?
    Io apprezzo che ci siano le primarie (e il pd è l’unico a farle, con tutti i limiti e ei difetti di un simile esperimento) è un atto politico di grande coraggio, poi il vincitore è il candidato di tutti, dei perdenti e dei vincenti, e se vince abbiamo vinto tutti, se perde abbiamo perso tutti.
    Io non le criticherei tanto le primarie anche perchè, sinceramente, con questo spirito luddista non credo ci saranno ancora per molto ;-)

    Ad ogni modo a me sincerametne ‘sto modo nichilista di fare politica che vede sempre e solo, sadicamente, ma anche masochisticamente, perdenti e colpe solo negli altri non interessa più da tempo, troppo infantile e soprattutto inutile.

  74. Io credo che se si votasse oggi vincerebbe anche lo Scopino del Cesso contro questa coalizione di non-governo, ma non potrebbe mai durare a lungo. L’opposizione forse gli darebbe qualche mese di vita in piu’ per riorganizzarsi dopo il “decesso” di Berlusconi.

    Vendola non potrebbe mai fare davvero la differenza, ma ci farebbe almeno sognare, scrivendo una nuova pagina della storia repubblicana. Il primo presidente del consiglio omosessuale dichiarato ma dalla faccia pulita. Un bacchettone. Manco in America ce l’hanno ancora avuto. Sarebbe bellissimo. Soprattutto come immagine all’estero. In fondo abbiamo una realta’ “avantissima”, e questa volta si’ che D’Alema la soffocherebbe.

    Per non scordarci che con la Bindi andremmo ancora piu’ avanti. Ma perche’ non ci lasciano correre? Boh!

  75. Ovviamente quoto Georgia, che leggo sempre con la massima attenzione. Per me un punto di riferimento. Ed il paese che mi manca tantissimo vivendo all’estero. Ma Alcor che fine ha fatto?

  76. Galbiati, facevi prima a scrivere D’ALEMA, QUANTO MI STAI SUL CAZZO!

    Comunque, tutti, fareste bene a guardarvi un po’ di dati elettorali dal 1948 a oggi. Vedreste che la somma dei partiti considerati di sinistra raramente supera il 40%, fermo restando che tra gli elettori del PCI e del PSI tanti e tanti provenivano dalla militanza fascista di pochi anni prima, e andavano abbàdati bene. Capireste meglio le strategie della sinistra, riflettendo sui dati elettorali, da Berlinguer in poi, Berlinguer che tra parentesi era odiato da quelli come Galbiati per via del compromesso storico, rivoluzionari che allora si riconoscevano in leaders sacrificati dalla reazione borghese come Capanna, Mughini e Liguori…

    Berlinguèrrrre, che è stato l’ultimo grande leader decente (do you remember Cofferati?). Il cui delfino era, guarda un po’, M D A, uno che dopo la caduta del muro avrebbe voluto fare del partito comunista un partito socialdemocratico, e che è oggi uno dei leader del socialismo europeo, uno dei gli uomini di potere italiani più stimati nel mondo, insieme a Napolitano, Prodi, Draghi, Monti e Bonino.

    La sua colpa, di M D A, sarebbe quella di aver tolto alleati alla destra, a partire da Di Pietro? Fu lui a candidarlo nel seggio vacante del Mugello, prima che il magistrato ex si accordasse con Berlusconi per la successiva campagna elettorale nazionale (se qualcuno ha dubbi sul fatto che Di Pietro pende più a destra che a sinistra, si vada a vedere dove sono iscritti i deputati IDV al parlamento europeo, De Magistris compreso). Successivamente M D A ha lavorato per sostenere i politici che si separavano dal centrodestra. Ha fatto bene, perché adesso, gli elettori di quei partiti, non votano più i candidati di centrodestra, rendendo possibili vittorie fino a ieri nemmeno sognate, come a Milano (che nessuno se n’è accorto, ma l’alleanza Lega PDL è oggi a poco più del 40% a Milano, la sua capitale, anche grazie alle defezioni di Casini e Fini, e alle elezioni nazionali non supererebbe il 35%… rendendo possibile la vittoria di chiunque, anche se minoritario. A questo proposito ricordo che il tribuno De Magistris è stato eletto con un 65%, ma che i voti effettivi sono stati poco più del 30% degli aventi diritto)

    M D A non ha mai detto di essere contro le primarie, ma di essere contro le primarie alla cazzodicane. Vuole sacrosantamente primarie tra iscritti alle primarie, regolate meglio, come succede in America, non primarie alle quali possono votare anche i morti, del resto in più seggi.

    Infine vorrei ricordare a tutti che il vanesio Vendola, ieri assai sbatacchiato dal misurato Pisapia, si è confermato Presidente della Regione Puglia con il 48%, quando tutti sanno che le elezioni regionali si perdono anche con il 49,9, quando ci sono due soli schieramenti; il fatto è che grazie a un inciucio D’Alema Casini di liste ce ne furono tre, perché la Poli Bortone, potentissima in Puglia, corse da sola invece di allearsi con il PDL. Ma vedrete che Vendola si ricorderà di questo favore, al momento opportuno porterà l’acqua con le orecchie preciso dove gli dirà il suo finto antagonista, di cui fu compagno nel PCI fin da quando avevano i calzoni corti… anche se ora recita la parte dello smargiasso…

    Galbiati, MDA è un uomo di potere, in quanto tale un uomo di cui non fidarsi. Ma è uno scienziato in un mondo di stregoni, streghe e streghette (come lo era il riformista Craxi, che se avessimo riflettuto sulla sua proposta di amnistia del reato di finanziamento occulto ai partiti, oggi non staremmo a parlare di Berlusconi qui Berlusconi là). Gli uomini di potere, la storia di tutti i tempi ce lo insegna, al massimo si ritirano un po’ in campagna, lasciano andare avanti gli altri, ma non vanno in pensione perché vengono antipatici ai professori, o dopo aver subito distruttive campagne diffamatorie da parte di tribuni del popolo di destra come Grillo e Travaglio o da parte di industriali sedicenti di sinistra i quali editano giornali che quando la sinistra è al governo perdono copie assai… Grazie addio.

  77. Mi rifiuto di fare la storia politica dell’Italia, condensandola in poche righe, mi sembrerebbe di fare un torto a me stesso e a chi eventualmente mi legga, non mi pare una cosa seria.
    Devo però insistere sulla Puglia, perchè appparentemente fare dei semplicissimi conti è per taluni impresa ardua.
    Sì, Vendola ha avuto solo il 48 e rotti voti percentuali, ma i voti della Poli Bertone, mi pare poco più del 10% non possono, senza offendere l’intelligenza delle persone, essere ascritti tutti alla lista PDL.
    Innazitutto, una percentuale significativa di suoi votanti avrebbe disertato le urne, e una piccola percentuale sarebbe andata allo stesso Vendola, si tratta di banali fatti statistici.
    Se qualcuno somma PDL e Poli Bertone per considerare geniale la tattica delle tre liste, fa una operazione non corretta, quel punto e mezzo percentuale che gli mancava, Vendola l’avrebbe senza dubbio alcuno raggranellato in ogni caso.
    Ma una domandina: chi è appoggiava Boccia alle primarie proprio per avere l’ìUDC dentro il proprio schieramento?
    Come allora può questa stessa persona essere considerata il vincitore? Misteri della dialettica.

  78. Quando vi fa comodo sommate, quando non vi comodo non sommate. Mah… Resta che i numeri della vittoria di Vendola furono pessimi… e quando sarà porterà l’acqua con le orecchie a D’Alema… comunque chissenefrega di Moccia, di Vendola, di D’Alema, di Casini, tanto non sono loro che comandano, sono solo quelli incaricati di intercettare i voti e far finta che ci sia la democrazia, che in termini bipolari significa che i due schieramenti maggiori si divideranno il potere in parti uguali, lo stesso vale per gli utili economici, il prezioso ma poco odoroso bottino… della società per fazioni che amministrano. Comandare comandare, poi, comandano l’americani, c’è poco da fare, che ci hanno più di 100 basi militari, delicatamente appoggiate qua e là nello sformato stivale, dotate di missili in quantità mostruosa, di tutte le misure, capaci di soddisfare qualunque bisogno, puntati direttamente sui sogni di autodeterminazione degli italiani, più esattamente dove il forse timido Altan colloca gli ombrelli, che è lì che gli italiani tengono i sogni, che spesso, non per caso, risultano essere incubi, o, anche peggio, sogni di merda.

  79. Berlinguèrrrre, che è stato l’ultimo grande leader decente (do you remember Cofferati?). Il cui delfino era, guarda un po’, M D A, uno che dopo la caduta del muro avrebbe voluto fare del partito comunista un partito socialdemocratico, e che è oggi uno dei leader del socialismo europeo, uno dei gli uomini di potere italiani più stimati nel mondo, insieme a Napolitano, Prodi, Draghi, Monti e Bonino.

    maria
    uno tra i tanti però, direi tra i molti, in questo d’alema non fu per nulla precursore solitario quindi, era in quella parte del gruppo dirigente comunista che sostenne la bolognina di achille occhetto e che accettò di buon grado ,la cosiddetta teoria del partito leggero , buttando via così ,l’acqua sporca con il bambino nel senso che fu liquidata una forza politica non solo nella sua parte per così dire ideologica ma anche nel suo patrimonio umano , a cui seguì un conflitto infinito, quanto è durato rimini? tanto , troppo.

    Riguardo al famoso discorso di craxi al parlamento sul finanziamento occulto dei partiti ,dove invitava ad alzarsi chi non ne avesse beneficiato io ricorderò che nessuno lo fece. Non ho mai amato craxi ma certo quel discorso fu un discorso autenticamente politico.

    Io credo che nella storia futura, quella fatta dagli storici e non dai giornali, tra gli ultimi comunisti, nel senso del pci, avrà un posto notevole berlinguer che dichiarò conclusa la spinta propulsiva dell’Urss, occhetto per la bolognina, anche se non l’avrà pensata da solo ovviamente e penso che d”alema sarà considerato tra gli altri senza particolari meriti, non si passa alla storia per la questione di poli bortone:-)

    Io comunque lo stimo abbastanza anche se talvolta ultimamente le sue sortite hanno il sapore di ricordare che c’è anche lui.

  80. Appunto, Maria, è uno da stimare. Quello che non mi va giù è la furia demolitoria qualunquista… Anche Vendola è da stimare, ma il vendolismo è insopportabile quanto il veltronismo. E comunque sono tutti nomi senza magia. La magia conta, in politica, di più dell’intelligenza. Il nome magico di Berlinguèrrrre secondo me funzionerebbe anche nei panni della figlia Bianca (ma non ha funzionato per il modesto cugino…). Anche la Bindi e brava, ma Bindi come nome è poco magico anche lui, poco magico anche Chiamparino, poco magico anche Bersani. Forse Enrico Rossi, che promette parecchio. Ma non quanto Berlinguèrrrre…

  81. Credo che come berlinguer non ci sia nessuno, è stato davvero un grande italiano, e a proposito di massimo d’alema ti segnalo il suo libretto sul viaggio che fece con berlinguer a mosca, l’ultimo e già in odore di eresia; lì si vedono alcuni aspetti di baffino che ha un grande senso dell’ironia e racconta quel viaggio in modo favoloso, la bonaria ira di pertini quando si accorge che la delegazione comunista precede quella socialista, oppure quando berlinguer chiama il giovane d’alema per domandare dove siano finite le valige , un libro arguto che dice un sacco di cose sulla complessità della politica e il suo valore ,a cominciare dalla frase di Melloni Fortebraccio che recita in epigrafe:

    “E’ stato un uomo politico.Credete sia una banalità?”

    Mi permetto di consigliartene la lettura, intuisco che ti divertirai.
    maria

    A mosca l’ultima volta, donzelli editore

  82. @MARIA
    Riguardo al famoso discorso di craxi al parlamento sul finanziamento occulto dei partiti ,dove invitava ad alzarsi chi non ne avesse beneficiato io ricorderò che nessuno lo fece. Non ho mai amato craxi ma certo quel discorso fu un discorso autenticamente politico.

    –Ma quando mai? La Rete di Leoluca Orlando, con Diego Novelli e altri, gli urlò contro.

    Questa del discorso di Craxi non contestato da nessuno è una delle tante bufale del giornalismo italiano, insieme a quella di Berlusconi che riceve l’avviso di garanzia mentre presiede il vertice sulla criminalità e a quella che imputerebbe a Davigo la frase “rivolteremo l’Italia come un calzino”.

  83. @Maria grazie

    Berlinguèrre fu davvero un grande italiano, certo un nano se paragonato ai resistenti della rete di Leoluca Orlando e Diego Novelli…

  84. @AMA
    Vedo adesso che mi dai dell’omofobo. A me, a genseki, poi funambola non ti fa rizzare il pelo. Se non fossi il paraculo (o la paracula) che sei, nascosta dietro un nick, mi piacerebbe chiederti donde trai e quale virtuosa moralità politica professi.
    Ma mi risponderesti firmandoti MINNIE.
    Le pantecane della rete, quanto mi hanno scassato.

  85. mi viene in mente questa espressione: per capì capese l’è a pisà che patese che tradotto dice così: per capire, capisco, è a pisciare che patisco :)

    li dedico

    “adesso, quando ripenso a quei momenti di furore esaltato, alle insensate speculazioni che devastavano e ottenebravano la mia mente, non le attribuisco più a dei sogni di filantropia e di distruzione, all’assillo di chissà quale purezza, ma a una tristezza bestiale che, nascosta dietro la maschera del fervore, si alimentava a mie spese e di cui pure mi sentivo complice, felice com’ero che non mi toccasse, come a tanti altri, di sceglier tra l’insulso e l’atroce.
    A me spettava l’atroce, che potevo augurarrmi di meglio?…non vi dirò in che modo e con quale intimo travaglio riuscii a liberarmi di tante frenesie…quali che fossero i miei argomenti, non rappresentarono certo l’unica causa del mio mutato orientamento.
    vi contribuì per molto un fenomeno più naturale e più sconfortante: l’età, con i suoi sintomi che non mentono, cominciavo a dare sempre più spesso segni di tolleranza…
    non avevo più la forza di augurarmi la morte dei miei nemici.
    al contrario li capivo, confrontavo il loro fiele con il mio: loro esistevano e , decadenza senza nome, ero contenta che esistessero.
    davo l’addio a “L’unico e la sua proprietà”;
    la saggezza mi tentava: ero finito?
    bisogna esserlo per diventare un “sincero” democratico.

    mi accorsi, con grande sollievo, che non era esattamente così, che restavano tracce in me di fanatismo, residui di giovinezza: non venivo a patti su nessuno dei miei principi; ero un liberale intransigente”

    baci intransigenti :)
    la fu

  86. Certo Massino, e soprattutto peccato che Berlinguer non possa dire la sua sulle mirabilia compiute negli ultimi vent’anni da D’Alema o Veltroni, avrei voluto davvero vedere la sua faccia davanti a frasi d’una intelligenza tanto acuta come quella di D’Alema, che più acuta non si può (l’angolo acuto, se lo stringi e lo stringi e lo stringi diventa di 0°…) quando si tratta di obiettare a La Lega è una costola della sinistra o Perché non abbiamo risolto il conflitto di interessi? Ma il conflitto di interessi ce l’ha Berlusconi, è un problema suo… oppure la faccia di Berlinguer che vede il mea culpa di Veltroni che ci tiene a dire che non è mai stato comunista, che esser stato nel PCI mio dio che vergogna…
    Eh già, peccato non vederla…
    Oppure la faccia di Berlinguer davanti a quelli di sinistra che dicono che ha vinto il PD…

  87. PS nella storia dei sindaci di Torino, Fassino, l’uomo del Abbiamo una banca?!, più che un nano sarà un fantasma della sinistra, se paragonato a Diego Novelli…

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Antonio Sparzani, vicentino di nascita, nato durante la guerra, ha insegnato fisica per decenni all’Università di Milano. Il suo corso si chiamava Fondamenti della fisica e gli piaceva molto propinarlo agli studenti. Convintosi definitivamente che i saperi dell’uomo non vadano divisi, cerca da anni di riunire alcuni dei numerosi pezzetti nei quali tali saperi sono stati negli ultimi secoli orribilmente divisi. Soprattutto fisica e letteratura. Con questo fine in testa ha scritto Relatività, quante storie – un percorso scientifico-letterario tra relativo e assoluto (Bollati Boringhieri 2003) e ha poi curato, con Giuliano Boccali, il volume Le virtù dell’inerzia (Bollati Boringhieri 2006). Ha curato anche due volumi del fisico Wolfgang Pauli, sempre per Bollati Boringhieri e ha poi tradotto e curato un saggio di Paul K. Feyerabend, Contro l’autonomia, pubblicato presso Mimesis. Ha curato anche il carteggio tra W. Pauli e Carl Gustav Jung, pubblicato da Moretti & Vitali nel 2016. Scrive poesie e raccontini quando non ne può fare a meno.