Firenze lo sai

Caro Matteo Renzi,
l’ 11 agosto del 1944 la città fu liberata dai tedeschi grazie alle forze del CLN. Il Cardinale Elia della Costa aveva da poco esortato la popolazione ad evitare atti di violenza contro i fascisti ed i nazisti.!!! Glii stessi che sparavano su donne e bambini. Non furono i preti, il Cardinale locale, né l’allora prudentissimo Papa Pacelli ad aiutare la liberazione.
Evidentemente lei non conosce la storia se ha invitato l’arcivescovo Piovanelli a Palazzo Vecchio per tenere il discorso del 67 esimo anniversario (domani) della liberazione di Firenze.
O spera che ormai nessuno si ricordi i fatti di allora?
Caro sindaco, si decida. Non si può stare sotto tutte le bandiere e non si può offendere la memoria di chi ha sofferto e cioè di un’ intera nazione, facendo scelte ingombranti!
Mi e ci risponda: a che gioco gioca?

Annamaria Papi

Partigiani attraversano piazza Beccaria per ricongiungersi alle forze alleate e continuare la Liberazione verso il Mugnone e oltre Firenze © Istituto Storico della Resistenza Firenze

3 COMMENTS

  1. Brava! Purtroppo sono in parecchi ad avere bisogno di un bel ripasso di storia del nostro Paese!

  2. Ho letto qualcosa sul ruolo della chiesa cattolica, dai parroci, ai vescovi, ai frati e alle suore dei monasteri a Torino e in altre zone del Piemonte (Vercelli, Casale Monferrato, Alba) nel periodo della Resistenza e dalle ricostruzioni a posteriori (forse edulcorate e riviste al meglio) risulterebbe che la Chiesa ha spesso aiutato i partigiani, nascosto perseguitati e ebrei, svolto attività di mediazione, svolgendo un ruolo di tramite ad esempio negli scambi di prigionieri e cercando di opporsi alla rappresaglie naziste e fasciste. Ad esempio a Torino, molte riunioni clandestine del CLN avvenivano nella sagrestia del Duomo.
    Di Firenze so molto meno, se non le storie di Gino Bartali che con il pretesto degli allenamenti, percorreva centinaia di chilometri in bici per portare falsi documenti di identità procurati dalla curia di Firenze agli ebrei nascosti nei conventi in Centro Italia, comunque inviterei Annamaria a valutare il ruolo della Chiesa a Firenze sull’intero periodo resistenziale e senza limitarsi al solo episodio dell’insurrezione dell’agosto 1944.

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francesco forlani
francesco forlani
Vive a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman e Il reportage, ha pubblicato diversi libri, in francese e in italiano. Traduttore dal francese, ma anche poeta, cabarettista e performer, è stato autore e interprete di spettacoli teatrali come Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, con cui sono uscite le due antologie Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Corrispondente e reporter, ora è direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Con Andrea Inglese, Giuseppe Schillaci e Giacomo Sartori, ha fondato Le Cartel, il cui manifesto è stato pubblicato su La Revue Littéraire (Léo Scheer, novembre 2016). Conduttore radiofonico insieme a Marco Fedele del programma Cocina Clandestina, su radio GRP, come autore si definisce prepostumo. Opere pubblicate Métromorphoses, Ed. Nicolas Philippe, Parigi 2002 (diritti disponibili per l’Italia) Autoreverse, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli 2008 (due edizioni) Blu di Prussia, Edizioni La Camera Verde, Roma Chiunque cerca chiunque, pubblicato in proprio, 2011 Il peso del Ciao, L’Arcolaio, Forlì 2012 Parigi, senza passare dal via, Laterza, Roma-Bari 2013 (due edizioni) Note per un libretto delle assenze, Edizioni Quintadicopertina La classe, Edizioni Quintadicopertina Rosso maniero, Edizioni Quintadicopertina, 2014 Il manifesto del comunista dandy, Edizioni Miraggi, Torino 2015 (riedizione) Peli, nella collana diretta dal filosofo Lucio Saviani per Fefé Editore, Roma 2017