Incontinental Jazz

A blue note
di
Claudio Loi
su Magazzino jazz Articoli musicali d’occasione
Mobydick I libri dello Zelig. 2011 di Franco Bergoglio

Partiamo dalla fine. Il libro si chiude con una lunga intervista all’americano John Gennari, esimio professore dell’Università del Vermont e autore di Blowin’ Hot and Cool: Jazz and its Critics un libro che cerca di aprire nuove strade nella comprensione e nella divulgazione del jazz. Il volume, uscito per i tipi dell’University of Chicago Press nel 2006 (ancora in attesa di una versione in lingua italiana), propone una personale storia della ‘critica jazz’ e si inserisce in modo autorevole nei cosiddetti Jazz Cultural Studies una materia che negli States gode di grande attenzione ma che in Italia è ben lontana da avere adeguati riconoscimenti. Il nuovo lavoro di Franco Bergoglio si posiziona proprio in questo segmento di conoscenza, una visione del jazz che si allontana dal semplice approccio storiografico e si spinge verso altre sensibilità laddove vengono in supporto gli studi sociali (sociologia e antropologia culturale ma anche politica) e sferzanti visioni filosofiche (estetica e dintorni).

Il tutto proposto con una scrittura fluida e friendly e con un retrogusto dal taglio british (inteso come leggero distacco intellettuale mai snob). E non inganni il titolo del libro e delle sezioni (Saldi al 70%, Saggi (mica tanto!), Articoli a metà prezzo, Fondi di magazzino) che sembrano rimandare al reparto delle offerte speciali o alle lusinghe delle occasioni da outlet. Qui è tutto artigianato creativo di gran qualità offerto al giusto prezzo senza trucchi e senza inganni. Piuttosto, come consiglia lo stesso Bergoglio, sarà meglio considerare il termine magazine riferendolo a quei periodici in lingua inglese che possono contenere argomenti molto diversi tra loro e di difficile catalogazione. Un luogo dove la conoscenza ha bisogno di attenzioni particolari e che può riservare gradite sorprese. Curiosando pertanto nel magazzino di Bergoglio ci possiamo imbattere in appassionati creatori di playlist immaginarie, in collezionisti irriducibili, ci possiamo ritrovare al bordo di un ring mentre Miles Davis scarica le sue tensioni o attraversare i percorsi creativi di John Coltrane che raccoglie le sue cose preferite. Ritroviamo pagine già edite, sparse tra riviste e webzine, e nuove intuizioni estetiche senza un filo conduttore ma legate esclusivamente dalla grande passione per il jazz. Insomma il mito della musica afroamericana rivive nelle pagine di Bergoglio attraverso una luce nuova e inedita e l’approccio romantico e umanista è sempre sostenuto da una ferrea disciplina metodologica. D’altronde lui stesso ama definirsi un “critico e scrittore al servizio del jazz” e leggendo i suoi articoli (e anche il precedente volume Jazz! Appunti e note del secolo breve, Costa & Nolan) non si fatica poi tanto a capire perché.

articoli correlati

Buena Vista Social: all that jazz

Questa nuova rubrica è dedicata  alle “cose belle” trovate sui Social, a dimostrazione del fatto che fare rete è...

Non solo launeddas

Quella sporca dozzina (+1) ovvero un prezioso cofanetto di dischi sardi da consegnare agli alieni prima della capitolazione di Claudio Loi 1. MARCELLO...

Note movie: C’era una volta…a Hollywood

di Franco Bergoglio   Prima che Vincent Vega mi spappoli il cervello e arrivi Mr. Wolf a infilarmi in un sacco nero...

Sax in the city

Ho chiesto a Franco Bergoglio, polemista e attento studioso del jazz, di presentare il suo ultimo libro Sassofoni e...

Incontinental jazz: Aldo Romano

Note di Claudio Loi Aldo Romano me lo ricordo a fianco di Antonello Salis e Gerard Pansanel in un album che si...

Incontinental Jazz : Sascha Feinstein

Il jazz: pura poesia. Incontro con Sascha Feinstein Extended version dell’intervista uscita su Alias del Manifesto di Franco Bergoglio Sascha Feinstein...
francesco forlani
francesco forlani
Vive a Parigi. Fondatore delle riviste internazionali Paso Doble e Sud, collaboratore dell’Atelier du Roman e Il reportage, ha pubblicato diversi libri, in francese e in italiano. Traduttore dal francese, ma anche poeta, cabarettista e performer, è stato autore e interprete di spettacoli teatrali come Do you remember revolution, Patrioska, Cave canem, Zazà et tuti l’ati sturiellet. È redattore del blog letterario Nazione Indiana e gioca nella nazionale di calcio scrittori Osvaldo Soriano Football Club, con cui sono uscite le due antologie Era l’anno dei mondiali e Racconti in bottiglia (Rizzoli/Corriere della Sera). Corrispondente e reporter, ora è direttore artistico della rivista italo-francese Focus-in. Con Andrea Inglese, Giuseppe Schillaci e Giacomo Sartori, ha fondato Le Cartel, il cui manifesto è stato pubblicato su La Revue Littéraire (Léo Scheer, novembre 2016). Conduttore radiofonico insieme a Marco Fedele del programma Cocina Clandestina, su radio GRP, come autore si definisce prepostumo. Opere pubblicate Métromorphoses, Ed. Nicolas Philippe, Parigi 2002 (diritti disponibili per l’Italia) Autoreverse, L’Ancora del Mediterraneo, Napoli 2008 (due edizioni) Blu di Prussia, Edizioni La Camera Verde, Roma Chiunque cerca chiunque, pubblicato in proprio, 2011 Il peso del Ciao, L’Arcolaio, Forlì 2012 Parigi, senza passare dal via, Laterza, Roma-Bari 2013 (due edizioni) Note per un libretto delle assenze, Edizioni Quintadicopertina La classe, Edizioni Quintadicopertina Rosso maniero, Edizioni Quintadicopertina, 2014 Il manifesto del comunista dandy, Edizioni Miraggi, Torino 2015 (riedizione) Peli, nella collana diretta dal filosofo Lucio Saviani per Fefé Editore, Roma 2017